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"Fuori UniLink dalle Marche": studenti e sindacati in Regione contro l'università privata

"Fuori UniLink dalle Marche": studenti e sindacati in Regione contro l'università privata

“Fuori Unilink dalle Marche”, “No alla privatizzazione dell'università” e “Atenei privati, fondi stanziati”. Sono solo alcune delle scritte che campeggiavano su striscioni e cartelli esposti dagli studenti di diverse associazioni universitarie – Udu Gulliver, Adi e Rete degli Studenti – durante il sit-in organizzato questa mattina davanti a Palazzo Leopardi, sede del Consiglio regionale delle Marche.

Alla manifestazione hanno preso parte anche la Cgil Marche, alcuni consiglieri regionali del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, oltre all'Istituto Gramsci Marche. L'iniziativa è nata per contestare il parere favorevole espresso dalla Regione Marche riguardo l'avvio del processo di autorizzazione per l'istituzione di corsi di Medicina e Odontoiatria promossi dalla Link Campus University in tre città marchigiane: Fano, Ascoli Piceno e Macerata.

La protesta degli studenti si è fatta sentire con forza, come spiegato da Sabrina Brizzola, rappresentante di Udu Gulliver: “Il diritto allo studio e la formazione devono essere garantiti da un'università pubblica e libera. Le università private, essendo a scopo di lucro, non hanno come obiettivo la crescita formativa dei giovani, ma piuttosto la massimizzazione dei profitti, spesso a scapito della qualità della didattica”. Brizzola ha poi puntato il dito contro le rette elevate che caratterizzano gli atenei privati, citando costi che possono arrivare fino a 20mila euro l'anno. “Rette così alte non garantiscono pari opportunità ai giovani. La nostra opposizione non è ideologica, ma basata su esperienze pregresse che dimostrano come l'offerta formativa di atenei privati ​​sia spesso scadente”.

Come detto, anche la Cgil Marche si è unita alla protesta, ribadendo la necessità di un sistema educativo pubblico. “L'istruzione deve essere garantita per tutti e a tutti i livelli, come sancito dalla Costituzione”, ha dichiarato Eleonora Fontana, segretaria regionale Cgil. La sindacalista ha evidenziato come, dalla scorsa estate, i fondi di finanziamento ordinario destinati agli atenei pubblici siano stati significativamente ridotti, mettendo a rischio la qualità della didattica e le borse di studio. Fontana ha poi criticato il percorso scelto dalla Regione per portare avanti il ​​progetto: “L'ingresso di un'università privata nelle Marche sottostà a logiche di mercato che sono inaccettabili per un sistema educativo. Inoltre, non risolve il problema della carenza di medici, perché non esistono garanzie che i laureati in un ateneo privato restino poi a lavorare nella nostra regione”.

Mentre le proteste continuano, il tema rimane centrale nell'agenda politica regionale, con la richiesta da parte degli studenti e delle organizzazioni coinvolte di un ripensamento del progetto e di un maggiore investimento nelle università pubbliche.

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