Promuovere un nuovo tipo di turismo, valorizzando le mete attualmente fuori dai flussi più grandi. “Le Marche sono un esempio bellissimo di undertourism, cioè di un turismo non di massa, ma dalle enormi potenzialità".
È necessaria una collaborazione più strutturata tra enti, atenei, piccoli borghi per valorizzare esperienze di fruizione più sostenibili di un grande patrimonio culturale, incentivando anche i visitatori della costa a risalire” ha detto il rettore dell’Università di Macerata John McCourt in occasione del confronto tra studenti ed esperti del settore promosso nell’ambito del corso di studi in beni culturali e turismo. “Siamo qui per ascoltare il territorio e adeguare la nostra offerta didattica a quanto ci viene richiesto”, ha ribadito il rettore".
Oltre a diversi professionisti del mondo dei musei, della gestione dei beni culturali e del turismo, è intervenuta anche l’assessore regionale alla cultura Chiara Biondi, che ha ricordato come nei giorni scorsi la Regione Marche abbia emanato per la prima volta un bando unico della cultura, con il duplice obiettivo di semplificare e migliorare la capacità di pianificazione delle attività di valorizzazione del patrimonio culturale e facilitare la programmazione, la comunicazione e la promozione delle attività sul territorio.
Hanno portato il proprio contributo anche Paola Marchegiani, dirigente del Dipartimento Sviluppo economico e del turismo della Regione Marche, Luigi Gallo, direttore Regionale musei delle Marche e Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione montana Marca di Camerino e vice presidente del Parco dei Sibillini, oltre agli esperti dei settori interessati per ascoltare le iniziative intraprese e le concrete esperienze legate alla gestione dei musei e al turismo.
Venerdì 21 aprile, gli studenti delle classi 2F, 2I e 2M del Liceo Linguistico “G. Leopardi” e le classi 5B, 5D, 5E e 5F dell’I.T.E. “A. Gentili”, in occasione dell’Anniversario della Liberazione, hanno partecipato all’evento “Le donne protagoniste della Resistenza”. La direttrice dell’Istituto Storico di Macerata, Annalisa Cegna, ha presentato agli studenti la storia di Vanda Pagani, partigiana prossima a compiere 100 anni, che attualmente vive a Civitanova Marche, con la proiezione di un docufilm sulla sua storia di staffetta partigiana.
Un incontro ricco di spunti di riflessione per i ragazzi, i quali hanno seguito con attenzione e interesse la storia di Vanda Pagani attraverso “Una piccola storia”, docufilm in cui la partigiana racconta il suo percorso di vita antifascista attraverso un viaggio nella memoria, alla riscoperta della stagione di lotta del movimento partigiano composto da forze diverse ma unite dall’antifascismo.
La narrazione, supportata da fonti storiche documentali e fotografiche, ha evidenziato il grande contributo delle donne partigiane nel gettare piccoli semi da cui sarebbe nata un’Italia migliore e democratica. Le parole di Vanda, incisive e commoventi, sono state la lezione migliore per veicolare negli studenti il valore della ricorrenza del 25 aprile, della libertà e dell’impegno che si richiede alle giovani generazioni: la tolleranza, la civiltà, il rispetto dell’altro, il coraggio di prendere l’iniziativa quando ci si sente non allineati con il potere che governa il paese.
Presenti all’incontro la dirigente scolastica del Liceo “G, Leopardi”, Angela Fiorillo, la vicesindaco Francesca D’Alessandro e l’assessore alla cultura e all’istruzione Katuscia Cassetta, che hanno contribuito con i loro messaggi ad incentivare, tra i ragazzi presenti, la riflessione sul valore della resistenza contro l’odio e l’indifferenza.
L’evento conclude un percorso di educazione civica seguito da alcune classi di entrambi gli istituti scolastici in collaborazione con l’Istituto Storico e coordinato dalle docenti Oriana Costarelli e Paola Formica, che ha portato anche alla registrazione di interviste agli studenti per i laboratori didattici Paesaggi della Memoria, di prossima pubblicazione sul canale di RAI Scuola.
“Se nella nostra società si è affermato con sempre maggiore insistenza il concetto di competizione, spesso declinato nella sua accezione deteriore di gara senza esclusione di colpi per primeggiare, nel mondo classico era fondamentale quello di emulazione, che non significa semplicemente gareggiare contro qualcuno, quanto misurarsi con i migliori per migliorare se stessi”.
È con questo spirito che le studentesse del liceo Classico “G. Leopardi” di Macerata sabato 22 aprile hanno affrontato la XVIII edizione del Certamen Latinum di Ortezzano, città natale del latinista Giuseppe Carboni, dove gli studenti del quarto e quinto anno dei licei classici della nostra regione si sono confrontati sulla traduzione di un testo di San Girolamo, introdotto dal professor Giuseppe Flammini dell’Università degli Studi di Macerata.
Grandissima la soddisfazione di vedere qualificate rispettivamente al primo e al secondo posto per la categoria delle classi quarte Giulia Properzi e Ilaria Pavoni, entrambe della IID (sezione Cambridge), e al secondo posto, per la categoria delle classi quinte, Sara Catinari della IIIC.
“La partecipazione al certamen - affermano le professoresse Patrizia Zega e Maria Rita Pistelli, che hanno preparato le studentesse - aveva anzitutto lo scopo di permettere agli studenti di incontrarsi, confrontarsi, conoscersi e riconoscersi in una passione comune, soprattutto dopo il difficile momento della pandemia. Un’occasione di alto valore formativo, che le nostre alunne hanno saputo cogliere impegnandosi al meglio, come loro solito”.
Eppure qualcuno potrebbe obiettare che il liceo classico sta vivendo una crisi negli anni della globalizzazione e che queste manifestazioni rappresentino solo un prodotto di nicchia, un interesse settoriale poco spendibile in un mondo del lavoro sempre più agguerrito e concorrenziale.
Ma, a ben guardare, l’impressione è errata. Intanto, a partire dai numeri, il liceo Classico di Macerata registra un numero consistente di iscrizioni, che provano come il territorio continui a riporre fiducia in un percorso formativo di alto livello, con richieste sicuramente elevate e proprio per questo capaci di aprire agli studenti ogni strada per il futuro.
In particolare la costanza, la concentrazione, la precisione, l’attitudine alla riflessione che la quotidiana traduzione dei testi classici richiedono abituano i ragazzi a misurarsi con le difficoltà, a superarle, a lavorare sodo, ad approfondire, ad usare la logica, a cogliere le sfumature, a potenziare le conoscenze linguistiche e metalinguistiche, ad aprirsi a un percorso di bellezza e a un patrimonio intellettuale inestimabile. Tutte qualità che il mondo del lavoro, a qualsiasi livello, dimostra di richiedere e apprezzare.
In aggiunta, negli anni il liceo Leopardi ha elaborato percorsi innovativi come il Cambridge Igcse: il respiro internazionale, il rigoroso metodo di lavoro che esso richiede, l’attenzione ai linguaggi contemporanei, uniti all’amore per un passato più che mai presente nella nostra cultura, costituiscono senza dubbio un valore aggiunto alla preparazione degli alunni.
"E poi non va dimenticato lo spessore umano dell’incontro con i classici - si legge in una nota de liceo "Leopardi": quello che sta a cuore non è solo la formazione dei futuri lavoratori, in qualsiasi ambito, ma quella dei futuri cittadini, donne e uomini capaci di interpretare il presente e intercettare il futuro, mettendosi in relazione con gli altri".
Alla cerimonia di premiazione di domenica 23 aprile i vincitori hanno ricevuto un premio in denaro e una copia del rinomato dizionario “Campanini-Carboni”, il cui pregio filologico e letterario è stato puntualizzato da un apprezzato articolo della professoressa Patrizia Morelli, già docente del liceo Classico di Macerata.
L’Istituto Tecnico Economico “Alberico Gentili” di Macerata ha aderito al progetto promosso dall’Unione nazionale avvocati per la mediazione (Unam) dal titolo “Parliamone impariamo a comunicare per gestire i conflitti”, oggetto di un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione firmato nel settembre 2020 e che partirà il 26 aprile.
Il progetto ha come obiettivo quello di formare giovani che sappiano autodeterminarsi nella gestione costruttiva dei problemi e dei conflitti, uscendo dall'abitudine di delegare ad altri la gestione e la soluzione delle proprie difficoltà, agevolando la propensione al confronto e non allo scontro.
Il progetto è stato molto apprezzato dalla dirigente dell’Ite Alessandra Gattari che con spirito proattivo ha coinvolto il team Antibullismo-Cyberbullismo per la programmazione di un percorso che coinvolgerà, in questa pima fase, due classi del primo anno, diventando così il primo progetto pilota tra le scuole della provincia di Macerata.
“Evitare il conflitto è pressoché impossibile” sostiene Marisa Abbatantuoni avvocato e mediatore presso l’organismo di mediazione del Foro di Macerata dal 2011, oltre che coordinatrice del progetto scuola della sede Unam di Macerata e Counselor professionista, “quello che possiamo fare è imparare a ridurlo e a gestirlo evitando che i suoi effetti invadano tutti gli aspetti della nostra quotidianità, logorando i rapporti e peggiorando la qualità della nostra vita".
"Questo è possibile attraverso vari step, il primo è sicuramente quello di approcciare all’interazione con l’altro attraverso una corretta comunicazione che passa anche dal saper ascoltare chi ci sta difronte e riconoscere quali siano i bisogni in gioco”.
La gestione del conflitto e la risoluzione dei problemi attraverso la mediazione è una tra le soft skills maggiormente richieste ed apprezzate nel mondo del lavoro, ed è importante partire dalla scuola formando gli “adulti di domani” ad un approccio cooperativo e non competitivo, e ad una visione inclusiva.
L’Unam ha dunque promosso questo percorso di volontariato divulgativo attraverso le sue 42 sezioni distribuite in tutta Italia, al fine di diffondere la consapevolezza dell’importanza di una formazione sulle modalità di comunicazione ed interazione con l’altro, fornendo l’occasione per gli studenti di sperimentarsi sul campo attraverso la simulazione di casi concreti. Il conflitto, dunque, come occasione di confronto e di pacificazione di relazioni logore e non solo come ring dove le parti si scontrano.
Giovedì 27 aprile lo scrittore Carlo Lucarelli sarà ospite dell’Università di Macerata, dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e relazioni internazionali, per un seminario nell’ambito del corso di storia dell'Africa contemporanea del professor Uoldelul Chelati Dirar, che nei suoi studi si è occupato principalmente di storia del Corno d'Africa, in particolare dell'Eritrea e dell'Etiopia in epoca coloniale. Porterà il saluto anche il rettore John McCourt.
L’incontro, che si terrà dalle 17 alle 19 nell’aula blu del Polo Pantaleoni, alla presenza del rettore John McCourt, sarà incentrato sul tema del colonialismo italiano, affrontato da un punto di vista storico e letterario.
Di quel periodo e di quelle vicende viene ancora veicolata un’immagine edulcorata, frutto di retoriche e simbologie del passato; uno stereotipo civilizzatore degli “Italiani brava gente”, per riprendere il titolo di un’opera dello storico Angelo Del Boca, dietro il quale si nasconde, invece, una realtà di stragi e massacri.
Sebbene molti saggi abbiano affrontato l’argomento, come ha già spiegato in passato lo scrittore bolognese, “ci manca un immaginario familiare che possa riempire quei momenti e fargli da sfondo”. Attraverso una trilogia di romanzi - “L’ottava vibrazione”, “Albergo Italia” e “Il tempo delle iene” - il maestro riconosciuto del neo noir italiano ha ripercorso la storia del colonialismo italiano in Eritrea in forma di giallo.
Dai racconti, ambientati negli anni intorno alla battaglia di Adua, emerge il quadro delle responsabilità italiane nella campagna d’Africa. “Lo stesso fin da bambino - ha dichiarato una volta alla stampa Lucarelli - sapevo tutto di Little Big Horn e niente della battaglia di Adua. Studiare e appropriarsi di quel passato significa capire molto di quello che succede nel presente, che spesso ha proprio là le sue radici”.
Insieme agli studenti per costruire la scuola del futuro. Questa è l’Urbanistica targata Roberta Belletti, “partecipata, condivisa e inclusiva”, che giovedì 27 aprile vedrà nella sala multimediale San Francesco (ore 9.30), nella città Alta, la presentazione dei risultati del progetto “Spazio agli spazi della formazione” voluto dal Comune di Civitanova insieme all’Università Politecnica delle Marche, con il suo corso di laurea in Ingegneria, Edile e Architettura.
In particolare, da una mappatura del patrimonio scolastico civitanovese, sono emerse una serie di azioni strategiche e idee progettuali per una scuola sempre più accogliente e funzionale, da cui l’Amministrazione potrà eventualmente attingere, anche in funzione di possibili finanziamenti futuri.
“Chi amministra una città deve essere lungimirante - ha detto l’assessore Roberta Belletti - e per farlo è molto importante ascoltare anche i giovani, cittadini del futuro. Andare nelle scuole, coinvolgerli e renderli protagonisti attivi del processo di rivitalizzazione e di attrattività che sto portando avanti per Civitanova è un modo di fare politica che mi piace e che è alla base di tutti i miei progetti, dalla Transizione Ecologica alla Mobilità Sostenibile.
Ringrazio il responsabile del progetto, il professor Gianluigi Mondaini per questa grande occasione di confronto con tutta la cittadinanza di Civitanova Marche, con i professionisti del settore (geometri, architetti e ingegneri), e soprattutto con le comunità scolastiche dei quattro Istituti Comprensivi”.
Oltre agli esiti della ricerca svolta dall’Università Politecnica delle Marche per tutto il patrimonio edilizio scolastico di Civitanova Marche, verrà inaugurata una mostra che porrà all’attenzione di tutti, i vari e molteplici punti di vista provenienti dalle altre Università sulle scuole coinvolte nel progetto.
Nel suo territorio, Civitanova Marche dispone di quattro Istituti Comprensivi per un totale di 18 edifici scolastici tra scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di primo grado, dislocati in maniera diffusa. Di queste, le scuole dell’Istituto Comprensivo Sant’Agostino sono collocate a Civitanova Alta, mentre gli edifici scolastici dell’Istituto Comprensivo Regina Elena, dell’Istituto Comprensivo Via Ugo Bassi e dell’Istituto Comprensivo Via Tacito fanno riferimento al territorio urbanizzato di Porto Civitanova.
Una nuova occasione di confronto tra studenti e professionisti del mondo del lavoro: è l’incontro “Beni culturali e turismo nello sviluppo dei territori” promosso dall’Università di Macerata - commissione rapporti con il territorio dei corsi di laurea in beni culturali e turismo – per mercoledì 26 aprile alle 10 nell’aula magna del Polo Bertelli.
L’iniziativa ha come obiettivo quello di favorire una sempre maggiore rispondenza tra il percorso di studi e le specifiche professionalità richieste dal mercato del lavoro locale, nazionale e internazionale. Si è voluto dar voce agli esperti dei settori interessati per ascoltare le iniziative intraprese e le concrete esperienze legate alla gestione dei musei e al turismo, fornendo, al tempo stesso, agli studenti un supporto per l’ingresso nel mondo del lavoro attraverso il sostegno e la costruzione di una rete di relazioni tra imprese, associazioni e enti.
Oltre a diversi esperti del mondo dei musei, della gestione dei beni culturali e del turismo, interverranno l’assessore regionale Chiara Biondi con delega anche alla valorizzazione dei beni culturali, Paola Marchegiani, dirigente del Dipartimento Sviluppo economico e del turismo della Regione Marche, Luigi Gallo, direttore Regionale Musei delle Marche e Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione montana Marca di Camerino e vice presidente del Parco dei Sibillini.
Grande festa oggi in ateneo per celebrare i 50 anni del corso di laurea in Scienze Geologiche. E anche la data scelta non è casuale, dato che è a ridosso del 22 aprile, in cui si celebra in tutto il mondo l’”Earth Day - la Giornata della Terra”.
“Per noi è ormai consuetudine da diversi anni – ha sottolineato la professoressa Chiara Invernizzi, docente Unicam della Sezione di Geologia e tra i promotori dell’evento - proporre attività, seminari o iniziative e quest’anno ci è sembrato bello festeggiare con questa importante ricorrenza.È per questo che il Presidente Ingv professor Carlo Doglioni, per onorare l’evento, è intervenuto proponendo una Lectio Magistralis dal titolo “Grazie Terra”.
La mattinata si è aperta con i saluti del rettore Unicam Claudio Pettinari, del direttore della Scuola di Scienze e Tecnologie David Vitali, del presidente della Società Geologica Italiana Sandro Conticelli.
Con una intervista al professor Giovanni Deiana sono stati ripercorsi i 50 anni di storia del corso di laurea in Scienze Geologiche di Unicam con anche un breve saluto ai primi Professori, Tecnici-Amministrativi e iscritti al corso presenti in sala.
Dopo la lectio del professor Doglioni, il coordinatore della Sezione di Geologia Stefano Mazzoli ha presentato i volti, i progetti, i numeri, i corsi di laurea e di dottorato della Geologia Unicam oggi. Ha chiuso l’evento il presidente dell’Ordine Nazionale dei Geologi Arcangelo F. Violo.
Quello di Unicam, è stato il primo corso di laurea in Scienze Geologiche avviato nel versante Adriatico del Centro Italia: all’epoca esisteva solo quello di Roma Sapienza. “È stato davvero molto emozionante – ha proseguito la professoressa Invernizzi - ascoltare i racconti dei testimoni di quegli anni, Giovanni Deiana in primis, che ha raccontato in diretta le vicende ed i pensieri di quel tempo, lo sviluppo della didattica e i risultati della ricerca. Con lui Francesco Dramis ed Ernesto Centamore".
Purtroppo sono scomparsi Aurora Micarelli, Maurizio Chiocchini e Umberto Pieruccini, che insieme a Moretti, in quel periodo a cavallo tra gli anni ’60 e ‘70 del secolo scorso, quando le conoscenze geologiche e stratigrafiche rivelavano le origini delle successioni sedimentarie affioranti, e delle catene montuose (si andava affermando la Tettonica a zolle), sono stati dei pionieri ed hanno inserito Camerino in importanti progetti di ricerca nazionali”.
“Nel corso della mattinata – ha proseguito la professoressa Invernizzi - abbiamo ricordato anche la nascita del nuovo dipartimento di Scienze della Terra, oggi polo didattico di Geologia, che fu inaugurato nella primavera del 1995, e che fu fortemente voluto anche dagli stessi studenti di allora: furono loro a proseguire l’occupazione del vecchio stabile, negli anni del movimento studentesco denominato “La Pantera”, proprio per chiedere nuovi spazi.
La disponibilità di spazi e laboratori favorì la crescita dei gruppi di ricerca e l’ingresso di giovani ricercatori e dottorandi. L’attuale coordinatore della Sezione di Geologia, Stefano Mazzoli, ha raccontato a che punto siamo ora, i brillanti risultati della ricerca in tanti e diversi settori, da quello geologico strutturale e geofisico, a quello mineralogico, geochimico e petrografico, a quello paleontologico-stratigrafico, geomorfologico ed idrogeologico, geologico-applicato”.
Gli accordi e le convenzioni con enti ed Aziende del territorio, la sede distaccata di Ingv, l’inserimento nel consorzio Redi, la collaborazione con l’ordine dei Geologi, i numerosi accordi internazionali sono tra le iniziative che più caratterizzano la Geologia Unicam e che vedono attivamente impegnati docenti e ricercatori. Il dottorato di ricerca oggi conta oltre venti unità: giovani che studiano e lavorano nella ricerca, in ambiti innovativi e di punta, e che inseriscono sempre di più l’Ateneo nel contesto internazionale.
Merito anche del corso di laurea triennale in Scienze Geologiche e Tecnologie per l’Ambiente e del corso di laurea magistrale in Geoenvironmental Resources and Risks, tenuto in lingua inglese e che da anni attrae studenti internazionali.
“Ringraziamo di cuore – hanno sottolineato tutti gli organizzatori – tutti coloro che hanno voluto essere presenti: moltissimi amici, ex-studenti di tanti anni diversi che si sono ritrovati dopo molto tempo per il piacere di essere qui, rivedersi e ricordare, ma anche ex-docenti, o solo amici che ci hanno frequentato e ci frequentano, collaborano con noi, colleghi di altri atenei".
"Non ultimi il presidente della Società Geologica Italiana, Sandro Conticelli, che ci ha portato il suo saluto, e il presidente dell’Ordine Nazionale dei Geologi, Arcangelo Francesco Violo, intervenuto personalmente”.
Dal 17 al 21 aprile la scuola di architettura e design dell’Università di Camerino ha ospitato nella sede dell’Annunziata un importante workshop di progettazione internazionale sul tema “Wetland Futures. Innovative Coastal Strategies”, nell’ambito del progetto “COAST2COAST 16”, che vede coordinatore scientifico il professor Luigi Coccia e componenti del comitato scientifico i professori Marco Brizzi, Sara Cipolletti, Luigi Coccia e Paola Giaconia.
Al workshop hanno partecipato circa 70 studenti dell’Università di Camerino e della California State University che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi su un tema di stringente attualità quale è la questione dell'innalzamento del mare, in particolare nella riserva naturale della Sentina a San Benedetto del Tronto, luogo ricco di biodiversità ma fortemente a rischio.
L’innalzamento del livello del mare è uno degli effetti del cambiamento climatico; indipendentemente dalla auspicata riduzione delle emissioni di carbonio a livello globale, si stima che nel 2050 il livello del mare salirà di 30 cm.
In Italia, lungo la costa adriatica, la Riserva naturale regionale Sentina è considerata una delle aree maggiormente minacciate dall’innalzamento del livello del mare. A nord della foce del fiume Tronto, per una estensione 180 ettari, la Sentina si presenta come un paesaggio di acqua e di sabbia, zona umida e agricola al tempo stesso, una riserva che ospita una ricca e peculiare flora e fauna, un luogo eccezionale all’interno del territorio urbanizzato.
Un sopralluogo con Sergio Trevisani, direttore della Riserva, ha consentito ai partecipanti di apprezzare le qualità del sito inscritto nella metropoli adriatica. Una sosta conclusiva nel birdwatching ha indirizzato lo sguardo verso gli organismi viventi che concorrono a definire l’ecosistema.
Il workshop ha operato all’interno di questo ambito tematico ed ha condotto alla valorizzazione paesaggistica della riserva naturale attraverso la progettazione di 3 parchi tematici: Agro Park, Host Park e Eco Park. Sono state oggetto di sperimentazione progettuale le infrastrutture di mitigazione contro l’innalzamento del livello del mare nonché i percorsi e le microarchitetture per la pratica di un turismo esperienziale.
Si ampliano le prospettive di azione e sviluppo a livello europeo per l'università di Macerata. Nei giorni scorsi il rettore John McCourt ha partecipato a un incontro con colleghi e rappresentati degli atenei che fanno parte, come Macerata, della European Reform University Alliance, Erua, una delle reti di università europee che la Commissione Ue ha sostenuto per rivoluzionare il panorama dell’istruzione superiore del continente.
L'occasione è stata offerta dalla conferenza annuale e dall’assemblea generale della European University Association che si è tenuta quest’anno in Polonia a Danzica (Gdaลsk Tech).
"Abbiamo parlato dell’alleanza che si sta rafforzando in questi mesi sotto la guida dell'Università Paris 8 e delle tante possibilità nel campo della ricerca, della didattica e della programmazione europea che si apriranno per l’Unimc. Insieme, stiamo lavorando per costruire una realtà universitaria transnazionale e integrata, per garantire crescenti occasioni di mobilità, scambio e internazionalizzazione all’insegna dei valori europei", commenta McCourt.
All’assemblea generale della European University Association hanno partecipa oltre 350 rappresentanti da tutto Europa per eleggere il nuovo presidente, Josep M. Garrell, dell’Università spagnola Ramon Llull, e i nuovi membri del board, tra cui Maurizio Tira, ex rettore dell’Università di Brescia.
McCourt ha preso parte anche al convegno organizzato dall’Associazione per analizzare l’impatto delle università nella società. "Si è discusso - dice McCourt - del ruolo, a volte problematico, del sistema delle classifiche internazionali che troppo spesso non dà un adeguato quadro dei punti di forza di un ateneo e crea un clima di competizione quando il sistema avrebbe bisogno di una cooperazione fra atenei più intensa, come quella adesso in via di sviluppo all’interno di Erua".
Erua integra dieci atenei associati - provenienti da Francia, Germania, Danimarca, Grecia, Bulgaria, Polonia, Spagna e Lituania – che coprono la maggior parte dei campi disciplinari, con un profilo particolarmente forte nelle scienze umane, sociali e artistiche. Per l’Italia è stata invitata l’Università di Macerata in virtù della sua tradizione secolare nel campo degli studi umanistici, giuridici, economici e sociali.
Ottanta aziende presenti, 500 studentesse e studenti, laureate e laureati partecipanti, numerosi workshop e seminari, nonché stand e presentazioni aziendali, numeri che confermano il successo anche per l’edizione 2023 del Career Day dell’Università di Camerino, organizzato in collaborazione con Confindustria Macerata nella giornata di oggi giovedì 20 aprile presso il Relais Borgo Lanciano ed il Lanciano Forum.
Tutti i partecipanti hanno quindi avuto quindi l’opportunità di incontrare le imprese, conoscere i responsabili delle Risorse Umane e i recruiter, sostenere colloqui conoscitivi, lasciare il proprio curriculum vitae e scoprire nuove opportunità di lavoro.
Il career day rappresenta infatti una opportunità anche per le aziende partecipanti, che hanno la possibilità di presentarsi, far conoscere la propria realtà e le opportunità offerte ai giovani laureati, raccogliere candidature per le posizioni di lavoro aperte.
La giornata si è aperta con un evento in plenaria, alle ore 10, con i saluti del ProRettore vicario Graziano Leoni, della componente del Comitato Piccola Industria Confindustria Macerata Cristina Bernardi, della delegata del rettore ai rapporti con le imprese Elisabetta Torregiani e del delegato allo Stage e Placement Francesco Nobili.
Si è poi proseguito con un talk show condotto da Alvin Crescini sul tema “Dopo la laurea cosa è successo?”, nel corso del quale laureati e laureate Unicam racconteranno la propria esperienza di successi di inserimento nel mondo del lavoro.
Sono intervenuti Adolfo Gregori, tenente colonnello nell'Arma dei carabinieri, Luca Frattari vicepresidente Global AEC Business presso Altair, Marco Cavallaro sostituto procuratore generale presso la Corte dei Conti, Romeo Pruno Industry Advisor presso Microsoft Services, Martina Capriotti biologa marina e assegnista di ricerca Unicam.
Le porte del Lanciano Forum si sono poi aperte per dar modo agli studenti partecipanti di incontrare leaziende presenti, seguire seminari e workshop su temi specifici. “Il Career Day – ha dichiarato il ProRettore vicario Unicam Graziano Leoni – rappresenta uno dei momenti più importanti della vita universitaria dei nostri studenti e laureati, che servirà per indirizzare meglio le loro scelte ed il loro futuro, magari anche trovando già in questa occasione degli interlocutori interessati e un impiego una volta conseguita la laurea".
"Credo che per la governance di un Ateneo non ci sia cosa più bella che vedere non solo le proprie studentesse ed i propri studenti realizzati, ma anche occupati in aziende che insistono in questo territorio contribuendone così alla crescita ed allo sviluppo. Ringrazio ancora Confindustria Macerata per aver voluto proseguire questa importante sinergia e tutti quanti si sono impegnati per l’ottima riuscita dell’evento”.
“Sono davvero molto felice – ha sottolineato la professoressa Elisabetta Torregiani, delegata del rettore per i rapporti con le imprese – della partecipazione così numerosa delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi".
"Le aziende avranno delle posizioni aperte, in particolare per tirocini e si potrà avere così la possibilità di entrare subito in azienda per mettere a frutto le proprie competenze e la propria professionalità. Ringrazio tutte le aziende che hanno voluto essere con noi e tutti i colleghi ed il personale tecnico e amministrativo che hanno lavorato affinché si potesse realizzare ed organizzare tutto al meglio. L’appuntamento ora è per il prossimo 10 maggio ad Ascoli Piceno, dove il Career Day sarà dedicato alle studentesse ed agli studenti della Scuola di Architettura e Design”.
“Il Career Day rappresenta da tempo un appuntamento molto importante – ha affermato la dott.ssa Cristina Bernardi, del Comitato Piccola Industria di Confindustria Macerata – nell’ambito della collaborazione tra l’Università di Camerino e Confindustria Macerata. È anche un’occasione importante di crescita delle imprese e della loro competitività grazie all’inserimento di giovani molto preparati e pronti ad un inserimento professionale, a beneficio di tutto il nostro territorio”.
Giovedì 30 marzo si è svolta la fase regionale delle Olimpiadi di lingue e civiltà classiche, manifestazione giunta alla XI edizione nell'ambito del programma di valorizzazione delle eccellenze del ministero dell'istruzione. Tre le categorie di competizione: lingua latina, lingua greca e civiltà classica.
Per il liceo classico “G. Leopardi” di Macerata ha partecipato una rappresentativa di 6 studenti, degli ultimi due anni del liceo classico, vincitori della gara preselettiva di istituto.
Gli esiti della gara regionale hanno visto ottimi piazzamenti da parte degli studenti maceratesi e, in particolare, il successo dell'alunna Emma Brambatti della classe II D, che nella sezione di greco, con la traduzione e il relativo commento di un brano di Senofonte, ha conseguito l'eccezionale punteggio di 9,5 decimi e la prima posizione nella classifica di gara. Rappresenterà le Marche nella finale nazionale che si svolgerà giovedì 4 maggio.
Duccio Facchini, giornalista, scrittore e direttore del mensile di informazione indipendente Altreconomia, sarà tra i protagonisti di “Futurità: laboratorio per vivere e progettarsi nel lavoro”, organizzato dai corsi di laurea in filosofia dell’Università di Macerata per venerdì e sabato, 21 e 22 aprile.
L’iniziativa fa parte di un progetto ospitato due volte all’anno dalla Domus San Giuliano e pensato per ridurre le distanze tra gli studenti e il mondo del lavoro, per valorizzare le competenze e le straordinarie potenzialità dei laureati in filosofia, che per le loro caratteristiche sono più che mai ricercati nel mondo del lavoro.
Interverranno anche rappresentanti di Lavoroperlapersona, una fondazione nata per valorizzare il lavoro attraverso la ricerca, l’educazione e la formazione, la promozione culturale e sociale, e di NuovaRicerca.AgenziaRes, una cooperativa che gestisce servizi alla persona e che lavora in favore di minori, giovani, anziani, disabili psichiatrici e immigrati.
Il Centro di documentazione europea dell’Università di Macerata, nell’ambito del progetto europeo React, organizza per venerdì 21 aprile alle 9:30 alla biblioteca di ateneo in piazza Oberdan l’incontro “La riforma della governance economica dell'Unione europea”.
In occasione del prossimo varo di un'importante riforma europea, l’ateneo maceratese vuole fare il punto su temi molto discussi nel dibattito pubblico, come il controllo dei bilanci degli Stati membri e il meccanismo europeo di stabilità.
Dopo i saluti del rettore John McCourt e del direttore del Dipartimento di giurisprudenza Stefano Pollastrelli, si alterneranno gli interventi introdotti da Gianluca Contaldi, responsabile scientifico del Centro, e Francesco Gambino.
Prenderanno la parola: Andrea Guazzarotti, Lorenzo Federico Pace, Domenica Tropeano, Pietro Tommasino, Emanuela Pistoia, Marco Bolognese, Fabrizio Marongiu Buonaiuti. Alla fine, è previsto l’intervento in replica di Stefano D’Andrea, autore del libro “L'Italia nell'Unione europea: tra europeismo retorico e dispotismo illuminato”.
Un’offerta formativa ampia che risponde alle esigenze del territorio in considerazione dei bisogni della popolazione la cui aspettativa di vita è aumentata e della necessità di garantire occupazione con alta professionalità e specializzazione degli operatori”: è la premessa dell’assessore al Lavoro e Formazione professionale, Stefano Aguzzi, che questa mattina nella sede regionale ha illustrato l’offerta formativa regionale relativa al conseguimento della qualifica di Operatore socio-sanitario (OSS).
Le istituzioni scolastiche che possono realizzare questi progetti formativi sono gli Istituti Professionali di Stato ad indirizzo Socio-Sanitario distribuiti sul territorio: San Benedetto del Tronto, Porto Sant’Elpidio, Corridonia, Civitanova Marche, Ancona, Senigallia, Sassocorvaro Auditore e Fossombrone.
Il percorso di istruzione dell’Istituto Professionale di Stato a indirizzo ‘Servizi Socio-Sanitari’ consente il conseguimento di una serie importante di competenze e conoscenze funzionali utili ad acquisire anche la qualifica professionale di ‘operatore socio-sanitario’.
Per le annualità 2022/2023 e 2023/2024 sono previsti 12 corsi per ciascuna edizione, di cui due riservati alla formazione degli adulti (corsi serali). Sono complessivamente 480 gli studenti che possono acquisire la qualifica, di cui 80 adulti.
L’avviso pubblico rivolto agli Istituti Professionali di Stato, “uno dei primi proposti dall’ assessorato Formazione e Lavoro che si sta muovendo molto celermente utilizzando risorse europee” ha ricordato con soddisfazione l’assessore, scade venerdì 21 aprile 2023. Ammontano complessivamente a 739.200 euro le risorse impegnate per questa linea di attività per gli anni formativi che intercorrono dal 2022 al 2024.
“Rilevando fenomeni di abbandono del percorso scolastico nella scuola superiore di II grado dopo il terzo anno, per contrastare il fenomeno e consolidare la motivazione degli studenti al conseguimento del diploma di maturità, la Regione Marche attraverso finanziamenti dedicati, annualmente permette agli studenti del IV e V anno degli Istituti Professionali di Stato la possibilità di frequentare un percorso formativo integrato contestualmente a quello curriculare di istruzione – ha poi spiegato Aguzzi -.
Questo intervento garantisce agli studenti di acquisire la qualifica di Operatore Socio-Sanitario in corrispondenza del percorso di studi ordinamentale così da vedere ampliate le possibilità di un futuro inserimento nel mercato del lavoro”.
L’emergenza sanitaria che ha investito l’Italia per l’epidemia da Covid, è stato sottolineato, ha reso ancora più attuale la necessità di strutturare specifici percorsi finalizzati alla formazione di figure professionali che operino nei settori socio-sanitari del sistema pubblico e privato.
Considerando gli obiettivi del PR Marche FSE+ 2021/2027, per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro di persone interessate con attitudine all’esercizio della professione di operatore socio-sanitario (OSS), la Regione Marche, anche per gli scolastici 2022/23 e 2023/24 ha ritenuto opportuno sostenere un’offerta formativa adeguata, con le risorse finanziarie dello stesso PR, nell’ambito dell’Obiettivo Specifico dell’Asse Istruzione e Formazione che prevede il finanziamento di moduli professionalizzanti all’interno dei percorsi di istruzione.
Un’esperienza didattica particolare, ieri, nella casa circondariale di Montacuto, in provincia di Ancona: le studentesse e gli studenti del corso di diritto penitenziario del corso in giurisprudenza dell’Università di Macerata, guidati dalla docente Lina Caraceni, a completamento del loro percorso formativo hanno seguito una lezione dialogata sui diritti dei detenuti co-stretti tra utopia e realtà, a cui hanno preso parte una ventina di persone detenute e parte del personale che opera nell’istituto di pena. Hanno partecipato anche i volontari che quotidianamente si recano in carcere per sostenere i percorsi di recupero.
“E’ stato un momento di confronto molto proficuo per fare esperienza di quanto si studia nelle aule accademiche e conoscere da vicino la realtà del carcere – commenta Caraceni -. Un ringraziamento speciale, per aver reso possibile l’iniziativa, va alla direttrice Manuela Ceresani, al comandante della polizia penitenziaria Nicola De Filippis, alla responsabile dell’area pedagogica Rossana Barbaccia e a tutte le persone detenute che, con grande sincerità e coinvolgimento, hanno dialogato con gli studenti e le studentesse”.
L’iniziativa, che la professoressa Caraceni propone da anni e che è stata sospesa durante la pandemia, mira a sensibilizzare i futuri professionisti del settore della giustizia penale sulla centralità del tema del carcere e a favorire il superamento di stereotipi e pregiudizi che condannano le persone detenute ad una invisibilità, ad una marginalità che contrasta con gli obiettivi di recupero e di reinserimento, come imposto dall’art. 27 comma 3 della Costituzione
Una stand up comedian all’Università di Macerata per mostrare come si possa parlare di arte in modo sorprendente e divertente. Questa mattina Michela Giraud è stata tra gli ospiti dell’ateneo per il convegno “L’arte che parla” organizzato dal Dipartimento di scienze della formazione, beni culturali e turismo, dalla Scuola di Specializzazione in beni storici artistici in collaborazione con il Comune di Macerata, Archeostorie e il Master Past, professionisti per la comunicazione dell’antico.
L’occasione è stata l’annuale giornata dedicata alla memoria di Massimo Montella, docente di UniMc scomparso nel 2019, uno dei maggiori esperti in economia e gestione dei beni culturali e innovatore italiano dei sistemi museali. “Un faro e guida lungimirante nel mondo dei beni culturali – lo ha definito il rettore John McCourt, che ha aperto l’incontro insieme all’assessore alla cultura Katiuscia Cassetta -. La giornata di oggi si pone una sfida, quella di far parlare l’arte, e quindi le immagini, in questa epoca in cui le immagini dominano”.
La travolgente attrice, comica e conduttrice televisiva ha mostrato uno dei suoi lati forse meno conosciuti, quello di appassionata storica dell’arte insieme all’amica e collega di studi Maria Onori, con la quale ha dato vita a Gioconde, il podcast sulla storia dell’arte di cui non sapevate di aver bisogno, come recita lo slogan. “Sono emozionata, è la prima volta che mi trovo a parlare in un ambito accademico. Sono un’amante del ‘500, della mitologia greca e latina applicata alla pittura e alla scultura. Avendo sentito che nel mondo accademico c’era una serietà un pochino eccessiva nella divulgazione di cose tanto belle, ho scelto un’altra strada”, ha detto Giraud.
Insieme a lei hanno portato la loro esperienza tanti professionisti e studiosi che hanno mostrato come la parola possa diventare un potente strumento di marketing e divulgazione. Sono intervenuti referenti di Rai Radio 3, Fondazione Radio Magica, NwFactory Media, ChoraMedia, Museo Egizio, Accademia di Carrara, Chiostro del Bramante, Archeostorie, Galleria Borghese, Museo Tattile Omero. Nel pomeriggio, immersioni sonore con il compositore e direttore d’orchestra Federico Longo. A concludere, Alexander Debono della Rete delle organizzazioni museali europee. Ha moderato, Cinzia Dal Maso del Centro studi per l'archeologia pubblica di Archeostorie.
Radio, podcast, accessibilità, inclusione e oralità sono stati tra i temi al centro del confronto. “Far vedere l’arte con suoni e parole. Oggi lo facciamo sempre più. Il suono emoziona, è immersivo, crea intimità. Oggi anche arte e musei devono avere la propria la propria voce” è il commento di Patrizia Dragoni, tra le promotrici dell’evento.
Michela Giraud, arrivata ieri sera a Macerata, ha potuto apprezzare la cucina nostrana dell’Osteria Agnese che ha condiviso anche nelle storie del suo profilo Instagram. “Sì, mi sono innamorata di Macerata. E’ veramente un posto speciale” dice con buona cadenza locale.
Si avvia a conclusione il ciclo di incontri organizzato dall’Università di Macerata "Dentro e oltre la guerra. Incontri sulla Russia, l’Europa occidentale e orientale". L’ultimo appuntamento è previsto per giovedì 20 aprile alle ore 21:00 nella Sala Sbriccoli della Biblioteca d’Ateneo nell’ex Palazzo del Mutilato in Piazza Oberdan.
A chiudere la trafila di studiosi, esperti e professionisti che hanno approfondito diverse questioni relative al conflitto che si sta consumando ai confini orientali del nostro continente, sarà il politologo Vittorio Emanuele Parsi che, in dialogo con Benedetta Barbisan, docente di diritto pubblico comparato di Unimc, presenterà il suo ultimo libro "Il posto della guerra e il costo della libertà", edito lo scorso anno da Bompiani.
Vittorio Emanuele Parsi, direttore dell'Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (ASERI) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed editorialista de "Il Sole 24 ore" e "Avvenire", attesta tra le sue pubblicazioni oltre venti volumi e i suoi ambiti di ricerca riguardano principalmente le relazioni transatlantiche, le politiche di sicurezza in Medio oriente e nel Mediterraneo e il rapporto tra politica ed economia nelle trasformazioni del sistema globale.
"Com’è possibile che la guerra sia ricomparsa sul Vecchio Continente? Com’è potuto accadere uno scempio simile proprio nella 'civile Europa' che rappresenta un pilastro dell’ordine liberale?".
A queste domande Parsi risponde nel saggio che farà da protagonista all’incontro, in cui il politologo ripensa la guerra e il posto che essa occupa nella cultura politica europea contemporanea con la consapevolezza che l’invasione russa dell’Ucraina non è solo una dichiarazione di ostilità nei confronti di quel paese, ma è anche un’esplicita aggressione all'Occidente democratico e ai principi e alle regole su cui si fonda. La partecipazione all’incontro è libera e non è necessaria la prenotazione.
Il pluridecorato ex comandante della polizia di New York, Jack Cambria, è tornato a Macerata ospite di Roi Group.
Dopo una visita al questore, Vincenzo Trombadore, l’esperto di negoziazione oggi si è recato all’Università di Macerata per parlare di conflitti, affronti ed emozioni, trattenendo la platea con una lezione umanitaria.
Attraverso esempi concreti, Cambria ha saputo mettere in luce i punti salienti della sua professione di negoziatore, insegnando che la ๐ฉ๐ซ๐๐๐ข๐ฌ๐ฉ๐จ๐ฌ๐ข๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐ฅ๐ฅ’๐๐ฌ๐๐จ๐ฅ๐ญ๐จ e l'elasticità sono la base del successo di una negoziazione.
A moderare l’incontro, ๐๐จ๐ซ๐๐ง๐ณ๐จ ๐๐จ๐ฆ๐ฉ๐๐ ๐ง๐ฎ๐๐๐ข e ๐๐ข๐จ๐ซ๐ ๐ข๐ ๐๐ฎ๐ฅ๐ฉ๐ข๐๐ง๐ข. Presenti all’evento il direttore generale mauro Giustozzi e ๐๐๐ซ๐๐๐ฅ๐ฅ๐จ ๐๐๐ง๐๐ข๐ง๐ข, fondatore di performance strategies. Una breve introduzione del professore ๐ ๐๐๐ซ๐ข๐ณ๐ข๐จ ๐๐๐ซ๐จ๐ง๐ ๐ข๐ฎ ๐๐ฎ๐จ๐ง๐๐ข๐ฎ๐ญ๐ข e i saluti del rettore John Mccourt hanno preceduto l'intervento.
Si è tenuto il terzo appuntamento per il centenario del liceo scientifico G. Galilei di Macerata presso sala Giovannetti del Palazzo degli Studi, lo scorso venerdì 14 aprile. Tanto interesse ed entusiasmo per la presenza del relatore, il fisico Francesco Vissani, ex-studente del liceo negli anni Ottanta e attualmente Direttore di Ricerca presso i laboratori del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica nucleare (INFN).
Prima dell’inizio della relazione si sono fatte avanti vecchie conoscenze, accorse a salutarlo per ricordare i bei momenti della gioventù trascorsa “tra i libri e i giochi per la via”, come qualcuno orgogliosamente vantava, ricordando che Francesco “abitava in via Mameli”.
In un clima di cordialità quasi familiare, Vissani ha ricordato i giorni felici del Galilei grazie alla presenza straordinaria della sua insegnante di Lettere, la professoressa Allì Caracciolo opportunamente invitata dal liceo per onorare con la sua prestigiosa presenza l’eminente allievo
La professoressa è nota in città per la sua inclinazione alla poesia, alla scrittura più in generale, ma anche per la regia di interessanti spettacoli. E con soddisfazione si è detta partecipe del pomeriggio di studi della Fisica dello scientifico “Galilei”.
Introdotto dal Dirigente Scolastico, Roberta Ciampechini, l’incontro, voluto dal Dipartimento di Matematica e Fisica del liceo, coordinato dalla docente Maria Cristina Tarquini, si è avviato con una lectio magistralis a tema “La lunga avventura di come abbiamo scoperto il sole”. Accattivante la semplicità con cui il professor Vissani ha saputo coinvolgere un ampio pubblico in concetti complessi e di portata innovativa anche per i fisici presenti in sala.
Numerose le domande, a cui ha risposto anche oltre il tempo previsto per il dibattito, mentre la gran parte dei presenti si spostava nelle aule laboratorio del liceo, per ascoltare alcuni studenti che hanno illustrato la figura di Galileo tra curiosità e paradossi.
Sono stati presentati gli strumenti di Galileo Galilei e i relativi esperimenti del grande fisico. Nelle foto si notano l’aula del moto, l’aula del cannocchiale e l’aula del compasso, con gli allievi che interessano il pubblico agli esperimenti del caso.
La cornice del bel pomeriggio è stata la mostra “Cose mai viste: l’esperienza straordinaria di Galileo Galilei”, curata dagli Amici del liceo, che sempre affiancano le iniziative della scuola ed intervengono numerosi ai vari appuntamenti del Centenario.
"Si coglie l’occasione per ringraziare tutti gli intervenuti - si legge - l’ospite Francesco Vissani, la prof.ssa Allì Caracciolo, gli Amici del liceo nella persona del presidente, ing. Stefano Perugini, i numerosi ex studenti che hanno partecipato, gli studenti attuali, coinvolti nei laboratori e quei docenti che, meglio di altri, hanno compreso l’importanza dei festeggiamenti del Centenario come occasione privilegiata per mostrare alla cittadinanza la vivacità di una scuola che non nasconde difficoltà logistiche nella gestione degli spazi per i suoi novecento studenti, ma che non rinuncia ad incontrare il pubblico maceratese".