I militari della specialità forestale dell’Arma dei Carabinieri del Gruppo di Macerata, Stazione Forestale di Macerata e Recanati, in occasione della “Giornata Nazionale degli Alberi” 2019, che si è festeggiata il 21 novembre, hanno svolto attività di educazione ambientale presso i seguenti Istituti scolastici: Scuola primaria G.Mameli di Macerata 65 alunni presenti; Scuola primaria “Via F.lli Cervi” Macerata 220 alunni presenti; Scuola primaria “IV Novembre” Macerata 180 alunni presenti; Scuola primaria “Lorenzo Lotto” di Recanati 50 alunni presenti.
Sul tema degli alberi hanno cercato di sensibilizzare i ragazzi sull’importanza delle funzioni svolte dai boschi con particolare attenzione alla lotta contro il mutamento climatico vista la capacità degli alberi di assimilare e immobilizzare anidride carbonica in notevoli quantità riducendone la percentuale in atmosfera. Hanno invitato i bambini a scoprire, conoscere e proteggere i boschi, come luoghi speciali, ricchi di natura e biodiversità dove è possibile “immergersi” e sentirsi parte della natura. Al termine delle attività in aula per dare solennità alla giornata è avvenuta la messa a dimora di un albero (leccio) in ognuna delle scuole in presenza dei bambini, insegnanti e Carabinieri Forestali.
La Giornata Nazionale degli Alberi, che è stata ridefinita e rivitalizzata dalla Legge 10 del 14 gennaio 2013, ha in realtà origini molto antiche. In Italia fu il Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli, che fu poi anche Ministro dell’Agricoltura, che la istituì per la prima volta con una Circolare del 27 giugno 1899; questa disponeva la celebrazione della Festa degli Alberi nelle scuole del Regno d’Italia il 21 novembre di ogni anno. Fu proprio grazie all’intuizione del Ministro che in Italia la giornata dell’albero è da sempre legata al mondo della scuola.
Prima di lasciarsi, i ragazzi hanno chiesto come si diventa un Carabiniere Forestale, e in particolare cosa potessero già fare alla loro età. In risposta a queste domande i Forestali li hanno invitati ad essere essi stessi, per primi, promotori di una corretta tutela ambientale e gestione sostenibile delle risorse naturali.
L’attività dei Carabinieri Forestali mira, oltre che alla salvaguardia del paesaggio e alla tutela della sicurezza pubblica, a costruire insieme alle istituzioni scolastiche una comune coscienza alla Legalità e al rispetto e alla tutela dell’ambiente naturale.
Importante scoperta dei ricercatori Unicam che può rappresentare una nuova strategia nella battaglia per smettere di fumare. Un farmaco comunemente usato per trattare il diabete di tipo 2 abolisce i segni caratteristici dell’astinenza da nicotina: è quanto dimostrato dal gruppo di ricerca coordinato dal prof. Roberto Ciccocioppo della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute di Unicam e composto dalla dr.ssa Esi Domi e dal prof. Massimo Ubaldi e da colleghi dell’Università di Bologna, della Linköping University in Svezia e dell’azienda statunitense Omeros Corporation.
Lo studio è stato appena pubblicato dalla prestigiosa rivista internazionale Journal of Neurosciences. L’astinenza da nicotina provoca in coloro che tentano di smettere di fumare diversi effetti collaterali, quali aumento dell'appetito, irrequietezza, ansia, irritabilità e depressione, tanto che molti fumatori non smettono di fumare, anche se estremamente motivati a farlo, per non essere costretti ad affrontare dei sintomi così spiacevoli.
Il pioglitazone, farmaco utilizzato nelle terapie antidiabetiche, ha come bersaglio uan specifico recettore, PPARγ, che si trova in aree del cervello coinvolte nella dipendenza da sostanze.
“Con il nostro lavoro di ricerca – sottolinea il prof. Ubaldi – abbiamo dimostrato che le iniezioni dirette di pioglitazone nell’area cerebrale dell'ippocampo di topi hanno ridotto i segni di astinenza fisica da nicotina, inclusi i tremori. L'iniezione di pioglitazone in un'altra area, l'amigdala, ha invece migliorato i sintomi dell’ansia associati alla sospensione della nicotina”.
Il gruppo di ricercatori Unicam ha avuto il ruolo di coordinamento della ricerca anche delle altre unità italiane, svedesi ed americane ed inoltre il laboratorio del prof. Ciccocioppo è stato il primo a dimostrare che il farmaco antidiabetico pioglitazone può essere utile nel trattamento della dipendenza da sostanze da abuso come alcol e nicotina.
I soggetti fortemente dipendenti dalla nicotina hanno un rischio maggiore di circa il 30% di sviluppare il diabete di tipo 2. I risultati di questo studio suggeriscono che, se usato in pazienti diabetici con abitudine al fumo, il pioglitazone, oltre a migliorare la sensibilità all’insulina, può rappresentare un valido aiuto per smettere di fumare attenuando i sintomi fisici ed emotivi dovuti all'astinenza da nicotina.
“Anche a nome dell’intera comunità universitaria – ha sottolineato il Rettore Unicam Claudio Pettinari – esprimo grande soddisfazione per questo ulteriore successo che conferma l’eccellenza della qualità della ricerca scientifica Unicam, sempre più spesso riconosciuta anche a livello internazionale, in settori di notevole interesse che coinvolgono il benessere e la salute pubblica”.
É stata una festa speciale quella che si è tenuta oggi, giovedì 21 Novembre, alla scuola “G. Mameli” dell’Istituto Comprensivo “E. Mestica” di Macerata. Con i colori vivaci dei loro disegni e con musiche allegre, i bambini della scuola primaria e della scuola dell’infanzia hanno celebrato, con le loro insegnanti, la Giornata Nazionale dell’albero.
La festa si è svolta nel cortile della scuola dove gli alunni dai tre ai dieci anni hanno accolto i Carabinieri della forestale di Macerata venuti a far visita portando in dono un albero. Il Leccio, albero simbolo di lunga vita, perseveranza e forza, è stato circondato dai piccoli festeggianti che hanno ricordato, insieme agli Appuntanti scelti Stefano Fargnoli e Enrico Sileoni, l’importanza che ogni albero ha per la vita dell’uomo. Dopo aver assistito alla spiegazione del lavoro che quotidianamente svolgono i carabinieri e aver conosciuto gli strumenti del loro mestiere, ha preso la parola Marco Ciarulli, direttore di Legambiente Marche, per conversare con i bambini sull’inquinamento climatico e la salvaguardia dell’ambiente.
Successivamente, gli alunni della scuola primaria hanno cantato “L’amico albero” e quelli dell’infanzia “La festa degli alberi”, canzoni che hanno allietato e rallegrato ancor di più tutti i presenti. L’albero, è stato poi messo a dimora nel giardino della scuola per ricordare ad ogni passante che ogni giorno può essere speciale se vissuto nel rispetto dell’ambiente.
Per ringraziare gli ospiti, i bambini hanno regalato loro delle pergamene raffiguranti alberi realizzati col collage e il testo della canzone “L’amico albero” tratta dallo Zecchino d’oro il cui ritornello fa così: “Ricordate, ricordatevi bambini: Rispettate gli alberelli, li dovete sempre amare come fossero fratelli”.
Un giorno come tanti si è trasformato in un tempo gioioso, reso tale da esperienze di apprendimento significative per tutti.
Il prossimo sabato 23 novembre, dalle ore 17,30, il liceo Scientifico “G.Galilei” di Macerata, con una cospicua rappresentanza di studenti, insegnanti e personale scolastico, si riunirà presso la sede succursale di via Gramsci, 39 per celebrare il Fibonacci Day, ospite la cittadinanza.
11-23, secondo il sistema di datazione americano, 23 novembre, per noi italiani, è la data utile per ricordare a tutti la successione di Fibonacci, in matematica il susseguirsi di numeri in cui ognuno è il risultato della somma dei due numeri precedenti ( il rapporto di un Numero di Fibonacci con quello che lo precede tende rapidamente a 1,6180339887… detto numero aureo, considerato in arte e in architettura il rapporto più bello ed estetico che esista). Questo è il motivo del Fibonacci day, in ricordo di Leonardo Fibonacci, matematico di fama mondiale nato a Pisa intorno al 1175, noto ai più per il suo Liber Abaci, pubblicato nel 1202, testo fondamentale per la diffusione della matematica nella cultura occidentale.
L’occasione sarà propizia per accogliere in particolare gli studenti della scuola secondaria di primo grado, che vogliano conoscere il liceo Galilei in previsione delle prossime iscrizioni alla scuola superiore. I giovani saranno coinvolti in laboratori gestiti dagli studenti e dai docenti del liceo impegnati a celebrare Fibonacci e la sua scoperta del rapporto «segreto» che lega i numeri con la bellezza e con l’armonia della natura.
Gli ospiti saranno guidati in un percorso che prevede diverse tappe: potranno curiosare tra le pagine del Liber Abaci, la più famosa tra le opere di Fibonacci, per poi cimentarsi nella risoluzione dei suoi indovinelli; potranno altresì andare alla ricerca del numero aureo in natura e in arte o, ancora, scoprire le sue strabilianti proprietà.
Dopo una breve presentazione del matematico pisano a cura del professor Roberto Giambò, docente ordinario di Analisi matematica presso Unicam, si avvieranno i laboratori didattici e, tempo permettendo, il pomeriggio si concluderà con un’accattivante osservazione astronomica del cielo sulla terrazza del liceo.
.
Nella mattina di ieri una delegazione dell'Università brasiliana "Federal de Mato Grosso do Sul-UFMG", composta dal Rettore professor Marcelo Turine, dalla Direttrice della Facoltà di Giurisprudenza professoressa Ynes Félix, da Lívia Gaigher e Vladmir da Silveira, responsabile programma post laurea dell’Ateneo brasiliano, hanno incontrato il Rettore Unicam Claudio Pettinari e i delegati all'internazionalizzazione Renato De Leone ed Emanuele Tondi.
Nel corso dell’incontro è stato firmato un accordo quadro tra le due università volto a rafforzare la collaborazione in diversi ambiti, alcuni già da tempo attivi tra Unicam e le università brasiliane. Referente per Unicam è la professoressa Maria Cristina De Cicco della Scuola di Giurisprudenza.
Hanno partecipato all’incontro anche i referenti per l’internazionalizzazione delle Scuole di Unicam.
L’Istituto Croce Bianca di San Severino Marche ospita, in questi giorni, la prima riunione transnazionale del progetto europeo Erasmus+ dal titolo “Contr’Addictions”. Il progetto, che fa parte dei partenariati strategici per l’innovazione Ka201, vede coinvolti come Paesi partner, la Spagna, che ne è coordinatore, l’Italia, la Francia, la Polonia e la Romania. Tra gli istituti interessati, oltre all’Istituto Croce Bianca, anche l’Ies Mar Serena di Pulpi in Andalusia, l’Università Federico II di Napoli, l’Istituto “Margherita Hack” di Morlupo, il college “Maurice Genevoix” di Decize in Borgogna, la scuola “Kusocinskiego” di Inowroclaw in Pologna e il collegio “Mihai Viteazul” di Bucarest in Romania.
Il progetto nasce dalla volontà delle scuole di affrontare il problema dell’abbandono scolastico, ricercando le circostanze e le cause che spingono i giovani adolescenti a lasciare gli studi. In questo contesto i partner del progetto riconoscono che molti abbandonano a causa dell’uso di sostanze psicoattive o si allontanano gradualmente dall’ambiente sociale e si bloccano, ad esempio, negli spazi virtuali relativi alle nuove tecnologie. È quindi essenziale sfruttare i contesti favorevoli per impostare le azioni di prevenzione in questa direzione. La mancanza di competenza in questo settore all’interno delle scuole ha portato alla ricerca di nuovi partner in grado di supportare le scuole stesse nel concentrarsi sulla lotta contro l’abbandono scolastico a seguito di comportamenti di dipendenza nei giovani adolescenti.
L’Istituto Croce Bianca di San Severino Marche e l’Università di Napoli Federico II sono stati scelti per la loro esperienza ed accompagneranno le scuole partner durante il progetto fornendo formazione a insegnanti e personale scolastico e pratiche di valutazione atte ad affrontare i problemi già citati, sviluppare e migliorare i risultati nonché per inserirsi in un quadro preventivo.
Il partenariato, in particolare, mira a combattere le disuguaglianze geografiche, sociali ed educative nonché altri fattori che possono portare alla disperazione, ad abitudini di dipendenza e abbandono della scuola, terreno fertile per bullismo o cyber bullismo. Per combattere ciò è utile usare metodi innovativi per insegnare diversamente, in modo da dare agli studenti in difficoltà, l’opportunità di essere valutati o migliorati, combattendo le forme di discriminazione, gli atti di molestie, violenza e l’abbandono.
I partner, dopo alcune giornate di lavoro insieme presso l’Istituto Croce Bianca, presenteranno in collaborazione con l’Amministrazione comunale il progetto alla cittadinanza sabato 23 novembre, al teatro Italia, nel corso di un incontro, aperto a tutti, in programma a partire dalle ore 10,30.
Tre studenti marchigiani, di Istituti scolastici di San Benedetto del Tronto, Recanati e Civitanova Marche, sono stati premiati nei giorni scorsi a Castellanza (Varese) come "I Fuoriclasse della Scuola" durante una cerimonia presso la LIUC Università Cattaneo. Tra loro due maceratesi: Eduardo Venturini del Liceo Classico "Giacomo Leopardi" di Macerata e Riccardo Shima dell'IIS "Leonardo Da Vinci" di Civitanova.
I vincitori dell'edizione 2019 sono arrivati dopo aver partecipato al Campus di Educazione finanziaria offerto dal Museo del Risparmio di Torino, ideato con lo scopo di dotare i giovani talenti di competenze economiche di base attraverso l’interazione con accademici del mondo dell’economia, imprenditori e gli strumenti multimediali del Museo, nonché di approfondire l’approccio alla gestione sostenibile delle risorse per lo sviluppo individuale e sociale.
I "fuoriclasse" sono studentesse e studenti dell’ultimo triennio delle scuole secondarie, che si sono distinti nelle competizioni del Programma nazionale per la Valorizzazione delle Eccellenze: Olimpiadi di Astronomia, Chimica, Filosofia, Fisica, Informatica, Italiano, Lingue e civiltà classiche, Matematica, Scienze naturali, Statistica, i concorsi EconoMia e New Design e la Gara nazionale per gli alunni degli istituti professionali e per gli alunni degli istituti tecnici.
Intesa Sanpaolo è tra i sostenitori storici che hanno donato 78 borse di studio, del valore complessivo di 156 mila euro, assegnate nell’ambito della quarta edizione del progetto dedicato alla valorizzazione degli studenti eccellenti. L’iniziativa è parte del Protocollo di intesa tra la Fondazione per l’Educazione Finanziaria al Risparmio e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e realizzato con il sostegno del Museo del Risparmio, dell’Associazione Bancaria Italiana e di Confindustria.
Competizione
Cognome
Nome
Istituto scolastico
Provincia
Gara naz. Istit. professionali e tecnici
Carminucci
Matteo
IPSIA “Antonio Guastaferro”San Benedetto del Tronto
ASCOLI PICENO
Olimpiadi della Matematica
Venturini
Eduardo
Liceo Classico
“Giacomo Leopardi”Recanati
MACERATA
Olimpiadi di Filosofia
Shima
Riccardo
IIS “Leonardo Da Vinci”
Civitanova Marche
MACERATA
Il Rettore dell’Università di Camerino, il professor Claudio Pettinari, il Direttore, il professor Rocco Favale e tutti i colleghi della Scuola di Giurisprudenza, il Direttore Generale, il dottor Vincenzo Tedesco e la comunità universitaria tutta partecipano con profondo cordoglio alla scomparsa della professoressa Serafina Larocca, docente di diritto privato presso la Scuola di Giurisprudenza di Unicam.
“Unicam perde oggi una persona straordinaria – ha dichiarato commosso il Rettore Unicam Claudio Pettinari – una valente docente e ricercatrice della nostra Scuola di Giurisprudenza, ma soprattutto una persona di un’umanità non comune. Ricordo il sorriso e la gentilezza di Serafina, sempre pronta a collaborare per il suo Ateneo, il suo modo garbato e gentile di rapportarsi con tutti, la sua serena forza di affrontare la malattia, l’affetto che nutriva per i suoi studenti, per la sua Unicam. Fino a pochi giorni fa la incontravamo nelle aule della Scuola di Giurisprudenza, sorridente e pronta per le sessioni di esami, malgrado ciò le comportasse molta fatica a causa delle sue condizioni di salute. Alla famiglia e ai suoi affetti esprimo tutta la mia vicinanza, nella tristissima consapevolezza di aver perso anche una grande amica.”
Dopo la laurea in Giurisprudenza all’Università di Camerino, la professoressa Larocca ha proseguito la sua carriera universitaria sempre presso il nostro Ateneo, dove attualmente ricopriva il ruolo di ricercatore universitario.
Stimata ed apprezzata sia dai colleghi che dagli studenti per la sua competenza, professionalità, gentilezza e cordialità, la professoressa Larocca era costantemente impegnata anche nell’attività didattica presso la Scuola di Specializzazione in Diritto civile così come nelle attività di orientamento della Scuola di Giurisprudenza. Era inoltre presidente dello spin off Opendorse.
L’intera comunità universitaria si stringe con affetto alla sua famiglia.
Tre conferenze-laboratorio sul futuro della democrazia. La Sezione di Filosofia e Scienze Umane del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata propone questi incontri per offrire non solo agli studenti, ma anche alla cittadinanza, una qualificata occasione di riflessione comune sulla qualità della convivenza sociale e civile. Il primo incontro vedrà relatore il prof. Raffaele Mantegazza dell’Università di Milano Bicocca che sarà preceduto da una presentazione delle attività della Comunità Volontari per il Mondo di Ancona a cura della professoressa Giovanna Cipollari. Mantegazza affronterà il tema “L’emozione di saper scegliere: la scuola e l’educazione alla democrazia” lunedì 25 novembre alle ore 17.30 all’Auditorium UniMc in via Padre Matteo Ricci 2.
Seguirà l’incontro su “Il territorio e le città. Smart cities e smart land” con il prof. Alberto Budoni dell’Università di Roma La Sapienza e con Antonio Pagnanelli, presidente di “Italia Nostra” sezione di Macerata, che si terrà mercoledì 11 dicembre ore 17.30 al Polo Pantaleoni nell’aula rossa 2, via Pescheria vecchia 26.
L’ultimo appuntamento è per venerdì 13 dicembre ore 17.30, di nuovo all’Auditorium Unimc sul tema “Democrazia, laicità, religioni” con il teologo Vito Mancuso e con Mario Busti, presidente dell’Università per la Pace delle Marche.
In questa giornata in cui tutto il mondo celebra i diritti dei bambini anche i docenti della scuola dell’Infanzia Helvia Recina di Macerata hanno deciso di vivere e festeggiare con i bambini questa importante giornata.
Non è “semplice” e scontato spiegare ad un bambino della scuola dell’infanzia l’importanza di questa giornata che oggi si celebra.
Se tutti i bambini del mondo hanno gli stessi diritti, qualsiasi sia il loro sesso, luogo di nascita, religione e lingua, lo si deve alla Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza adottata precisamente 30 anni fa, il 20 novembre 1989 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU).
Oggi 20 novembre si celebra il trentennale della CRC, ed è anche l’occasione per riaffermare la centralità della stessa nel quadro degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) individuati dall’Agenda globale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile al 2030.
Partendo da questa considerazione e dalla visione della fiaba “Alice ed il paese dei diritti dei bambini” i docenti della scuola dell’infanzia Helvia Recina di Villa Potenza hanno spiegato ai loro piccoli alunni il significato della parola diritto, e la “diversità” e “sfortuna” che ancora molti bambini come loro vivono in paesi lontani da noi.
Nessuno direbbe che alcuni bambini hanno meno diritti di altri. Eppure, ancora oggi, molti bambini e adolescenti, anche nel nostro Paese, sono vittime di violenze, discriminati, emarginati o vivono in condizioni di grave trascuratezza e disagio. Alcuni soffrono ancora la fame, la privazione degli affetti dei genitori, non frequentano la scuola, non hanno giochi con cui potersi divertire.
La Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia ha cambiato "il modo di vedere i bambini dal punto di vista giuridico". Anche i bambini hanno dei diritti che devono essere garantiti. E ovviamente devono essere protetti da qualsiasi forma di discriminazione o violenza.
All’interno del progetto annuale dell’Istituto Fermi : “2030….Tracce di me” collegato agli obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e alla valorizzazione dell’identità personale, con le tracce che il nostro modo di vivere ed essere lascia nel passato, presente e futuro… i docenti dopo aver spiegato ai piccoli alunni l’importanza dei diritti a loro rivolti, hanno deciso di organizzare una divertente giornata didattica sull’argomento, con l’augurio che la tutela ed il rispetto dei diritti dei bambini non si limiti solo al 20 novembre.
E quale miglior modo di festeggiare questa giornata se non condividendola e diffondendola, con i nostri bambini … la scuola e l’esterno sono stati addobbati con uno striscione e con tanti palloncini blu indicanti ciascuno un diritto dell’infanzia, palloncini che poi ogni bambino ha riportato a casa come testimonianza e ricordo di questa giornata a loro dedicata, muovendo dallo slogan che:
“I bambini volano quando i loro diritti vengono rispettati”.
Una mattinata a scuola ritmata e cantata sulle note della “Marcia dei diritti dei bambini”
Tra i diritti più acclamati dai nostri bambini sicuramente il Diritto al Gioco e il Diritto ad avere una Famiglia, così come non ricordare il Diritto ad essere curato e quello a non essere sfruttato.
Come ricordo di questa giornata i nostri bambini sono tornati a casa inoltre con un braccialetto blu (colore scelto per indicare l’Infanzia) realizzato con il gioco e la manipolazione, pitturando ed infilando della semplice pasta in un filo di lana.
Un lavoro molto semplice ma di grande significato.
Giornata universale dei diritti dell’infanzia, grande festa questa mattina alla scuola San Giuseppe di Macerata. I bambini e le bambine dell’istituto hanno celebrato la firma della convenzione, approvata dall’Onu nel novembre del 1989, insieme a Patrizia Scaramazza, presidente dell’Unicef provinciale, e all’assessore Marika Marcolini. Un’occasione per promuovere la solidarietà internazionale, la consapevolezza tra i bimbi e le bimbe di tutto il mondo e per migliorare il loro benessere. Molte sono le iniziative che la scuola promuove per offrire ai bambini e alle bambine un’educazione completa. Dallo scorso anno, poi, sono stati attivati anche incontri di educazione civica, alla scoperta della Costituzione italiana, un valido strumento per far crescere nei giovanissimi una maggiore consapevolezza.
La scuola mette a disposizione ogni anno delle borse di studio per bambini e bambine i cui genitori sono in difficoltà economica, anche temporanea, li accoglie fin dalle prime ore del mattino fino a tarda sera per permettere a tante mamme e papà di lavorare sereni sapendo che il proprio figlio sarà curato e seguito adeguatamente . Per sviluppare un senso di gratitudine e condivisione profonda, l’istituto attiva raccolte fondi per associazioni umanitarie o di ricerca e sostiene le missioni delle suore di San Giuseppe, che da anni si dedicano alla formazione in Africa e Brasile. Per pensare in modo più concreto al futuro delle generazioni dallo scorso anno la direzione della scuola ha deciso di intraprendere un percorso di studio ed approfondimento sul tema ambiente, sul futuro del nostro pianeta ed ha aderito al progetto “We are drops” degli artisti Giuseppe La Spada e Cecilia Gordigiani, a cui hanno aderito scienziati ed artisti da tutto il mondo, che hanno lavorato con i bambini per generare amore,stupore, consapevolezza.
Siamo di fronte a una cambiamento epocale, che richiede nuovi paradigmi: è la progressiva presa di coscienza dell’emergenza ambientale da parte dell’opinione pubblica. Sulla possibilità di rendere l’economia “amica dell’ambiente” si sono confrontati oggi giovani, imprese, istituzioni e associazioni ambientaliste in occasione della tavola rotonda organizzata dall’Università e da Confindustria Macerata e coordinata dal direttore generale di UniMc Mauro Giustozzi. L’appuntamento rientra nell’ambito del percorso di comunicazione, sensibilizzazione e buone pratiche avviato dall’Ateneo in collaborazione con Fratelli Guzzini.
“C’è bisogno di un’ecologia integrale, in grado di affrontare la complessità senza rimanere schiacciata” è stata la riflessione condivisa in apertura da Padre Domenico Paoletti, vicario della Custodia del Sacro Convento di Assisi. “Un problema dell’Occidente è la tendenza all’autodistruzione, all’autosufficienza, al ripiegarsi su se stessi. Secondo Papa Francesco, degrado ambientale e degrado umano ed etico sono intimamente connessi”, ha detto, proponendo la visione francescana che pone la fraternità alla base di ecologia, economia e sapienza.
“Come Ateneo, il nostro compito è favorire la responsabilità, la partecipazione, la condivisione, la cittadinanza. Le iniziative dal basso possono contribuire alla modifica dei comportamenti dei consumi, allo sviluppo di un impiego diverso delle risorse. Con l’incontro di oggi vogliamo far riscoprire le risorse del territorio e le possibilità con cui misurarsi in una dimensione globale”, ha sottolineato il rettore Francesco Adornato.
“Siamo una regione molto forte a livello manifatturiero e se integriamo con l’economia circolare possiamo sperare in un ulteriore sviluppo”, ha sottolineato il presidente di Confindustria Macerata Gianluca Pesarini, mentre l'assessore regionale Angelo Sciapichetti ha ricordato che le Marche sono tra le prime regioni in Italia per riciclo dei rifiuti.
Ma si può fare di meglio, secondo Domenico Guzzini, presidente della Fratelli Guzzini, azienda invitata come esempio di impegno nel campo della sostenibilità ambientale come la Ica rappresentata da Nadia Capotosti. “Le nostre risorse naturali potrebbero essere i rifiuti, se ci crediamo veramente”, ha detto Guzzini, evidenziando, però, la necessità di impianti di riciclo della plastica e di termovalorizzatori. “Servono tavoli di discussione, dove capire e affrontare i problemi tutti insieme: aziende, consorzi per il riciclo dei rifiuti, associazioni ambientaliste”.
Secondo Marco Ciarulli, direttore di Legambiente Marche, in Italia non mancano le conoscenze tecnologiche, ma in molti casi ci sono blocchi normativi. Gli stessi ostacoli che hanno impedito per anni l’installazione di impianti come quello per il riciclo dei pannolini, che rappresentano il 4% dei rifiuti solidi urbani e che ora dovrebbe essere finalmente attivato dal Cosmari nelle Marche, seconda regione in Italia.
Anche Benedetto Cesaretti della Nerea ha fatto appello a un’azione importante del legislatore e al miglioramento del processo di raccolta dei rifiuti. Chiara la sua posizione sulla proposta della Plastic Tax: “Dovrebbe essere una tassa di scopo, per finanziare nuovi impianti di riciclo. Senza una destinazione definita, sarebbe solo una spesa in più per il consumatore”.
Il pericolo da evitare, però, è quello di ridurre la questione ecologica a semplice propaganda di marketing aziendale, come ha avvertito Giada Dalla Fiora in rappresentanza del Consiglio degli studenti. Uscire dalla visione di una società basata solo su logiche di mercato e pensare non solo alla competizione, ma anche alla cooperazione è stata la conclusione di Benedetta Giovanola, docente di filosofia morale e delegata ai rapporti internazionali.
Si terrà domani, 21 novembre, alle ore 18,30 nel Teatro “Nicola Degli Angeli” di Montelupone, un importante incontro sul tema della prevenzione del cyberbullismo rivolto alle famiglie, alle alunne e agli alunni dell’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Potenza Picena-Montelupone.
L’evento dal titolo “Adolescenti in trappola nella rete. Si combatte insieme per…” patrocinato dai due Comuni che accolgono i plessi dell’Istituto, sarà aperto dal Dirigente Scolastico Alessandra Gattari e dal saluto dei Sindaci Rolando Pecora e Noemi Tartabini.
Tratterà la scottante e attuale tematica, di cui spesso riferiscono le cronache, il Dott. Raffaele Daniele, Ispettore Capo della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Macerata.
A moderare l’incontro saranno le Professoresse Stefania Meloni e Maria Laura Perugini, referenti dell’Area Bullismo e Cyberbullismo per l’Istituto.
Una folla di studenti, questo pomeriggio, ha “invaso” Palazzo del Mutilato a Macerata per il taglio del nastro del progetto “Università di Macerata Amica del Pianeta”, in collaborazione con Fratelli Guzzini e Confindustria Macerata, e per l’inaugurazione della mostra “Planet or Plastic” di National Geographic.
9 milioni di tonnellate di plastica vengono riversate negli oceani ogni anno; in tutto il mondo circa un milione di bottiglie di plastica vengono vendute al minuto; tre milioni di borse di plastica vengono utilizzate all’anno; più del 40% della plastica viene utilizzata una sola volta; meno di un quinto della plastica globale viene riciclato; il 73% dei rifiuti presenti in mare sono plastica. Sono solo alcuni numeri per sensibilizzare, comunicare ed educare gli studenti e non solo sui temi della salvaguardia ambientale, che sono al centro delle due proposte targate Unimc.
La mostra, lanciata insieme al Presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite presso il Centro visitatori ONU a New York lo scorso maggio, racconta la storia della plastica dalla sua invenzione, poco più di un secolo fa, al suo attuale consumo di massa attraverso la narrazione visiva con elementi multimediali, immagini di forte impatto emotivo, nonché potenti infografiche e video. L’esposizione rimarrà aperta fino al 16 dicembre
“L’umanesimo che innova. Anche in questo caso attraverso l’Università nasce quel senso di responsabilità che ci fa comprendere che le sorti del pianeta dipendono da noi – ha commentato il rettore Francesco Adornato -. Il progetto vuole sottolineate l’uso sostenibile della plastica monouso e dobbiamo proseguire, con il nostro lavoro, su questa scia, nel segno della consapevolezza e della partecipazione. L’Università di Macerata si dimostra, ancora una volta, amica del pianeta.”
“Lo scopo dell’iniziativa è quello di far iniziare a cambiare atteggiamento e comportamento ai giovani che andranno a gestire le aziende del domani e, più in generale, il nostro futuro – ha commentato Domenico Guzzini -. Eliminando le bottiglie e dando loro delle borracce in acciaio vogliamo garantire un minor utilizzo della plastica usa e getta. Educare quindi verso la sostenibilità: un percorso che non solo l’università ma anche le aziende devono portare avanti. Solo in questo modo possiamo preservare e aiutare il pianeta.”
Presenti, questo pomeriggio, oltre al rettore e al responsabile Guzzini anche la rappresentante del consiglio degli studenti Giada Dalla Fiora, il direttore generale Mauro Giustozzi e l’amministratore delegato di Fratelli Guzzini Sergio Grasso.
Domani, mercoledì 20, alle ore 9:30 sempre al Casb, in collaborazione con Confindustria Macerata, si terrà la tavola rotonda “Per una economia amica dell’ambiente” con una relazione introduttiva di Padre Domenico Paoletti, Vicario della Custodia del Sacro Convento di Assisi, e il confronto fra vari i mondi dei giovani, delle imprese, dell’università, delle istituzioni, delle associazioni ambientaliste.
Interverranno Gianluca Pesarini, presidente di Confindustria Macerata, Angelo Sciapichetti, Assessore all’ambiente della Regione Marche, Giulio Molinaro, area politiche industriali Confindustria, Fabio Renzi, segretario generale di Symbola, Domenico Guzzini, presidente della Fratelli Guzzini, Nadia Capotosti di Ica Academy, Tommaso Rossi, amministratore delegato di Nerea, Benedetta Giovanola, docente UniMc, Giada Dalla Fiora, consiglio degli studenti, Marco Ciarulli, direttore Legambiente Marche. Coordina Mauro Giustozzi, direttore generale Unimc.
Concepito come evento di chiusura dei progetti di ricerca europei coordinati dall’Università di Macerata "The Wine Lab" e "FoodBiz", giovedì 21 e venerdì 22 novembre, si terrà il convegno internazionale “Cibo e vino”. Parteciperanno relatori internazionali e di altri Atenei italiani, docenti dei diversi dipartimenti Unimc, dottorandi, studenti dei corsi di laurea in Beni Culturali e Turismo, attori e produttori locali.
L’incontro ha un duplice obiettivo: approfondire il legame millenario fra vino, cibo e pratiche culturali da un lato e, dall’altro, sottolineare il valore di un Ateneo umanistico nel contribuire alla valorizzazione delle risorse culturali immateriali presenti sul territorio.
In entrambe le giornate, i lavori si svolgeranno dalle 9 fino alle 19. Il primo giorno al Polo Bertelli di Vallebona si parlerà di identità e cultura attraverso l’analisi della presenza del vino e del cibo nell’arte e nella letteratura in riferimento a diverse aree geografiche, quali l’Italia, il mondo ispanico e ispano-americano, la Francia, il mondo anglofono.
La relazione centrale sarà tenuta da Philippe Morel dell’Università di Parigi 1 Panthéon-Sorbonne su “L’uva, il corpo e il piacere nell’arte europea dal XV al XVII secolo”.
Venerdì, all’Auditorium Unimc, al centro del dibattito ci sarà l’università come attore chiave all'interno di un sistema territoriale rurale come quello caratteristico delle aree interne marchigiane per favorire l’incontro e il dialogo fra attori diversi verso una idea comune di sviluppo. Come relatrice principale è stata scelta questa volta Paola Pittia dell’Università di Teramo che parlerà di “Cibo e sostenibilità” a partire dal caso di Iseki, l’organizzazione europea senza scopo di lucro fondata nel 2005 da rappresentanti di istituti universitari, istituti di ricerca, società e associazioni legate al cibo, provenienti da tutto il mondo.
Nella foto: Alessio Cavicchi, docente UniMC di marketing del territorio, coordinatore dei progetti FoodBiz e The Wine Lab
L'Associazione "Amici del Liceo Galilei", unitamente al Liceo Scientifico "G. Galilei" di Macerata, annuncia la seconda edizione di Scienza in Città, o meglio l'edizione autunnale, che fa seguito a quella svoltasi nella primavera scorsa. "Anche nella attuale edizione ci saranno alcune conferenze che risulteranno sicuramente interessanti anche per coloro che non sono soliti assistere ad incontri di carattere scientifico" spiegano il presidente dell'associazione, ing. Stefano Perugini, e il Preside del Liceo, prof. Pierfrancesco Castiglioni.
"Incontri ravvicinati con la scienza per curiosi, dubbiosi e appassionati" è questo il sottotitolo del ciclo di incontri che inizieranno venerdì 22 novembre con "Cadere in un buco nero"; un viaggio dalla Terra alle stelle, fino a conoscere "con mano" i buchi neri, tra gli oggetti più strani della volta celeste. Il relatore sarà Alessandro Mariani, studente della specialistica di Fisica teorica Università di Bologna, ex alunno del Galilei, partecipante all'International Physicists' Tournament di Losanna, il più importante concorso per giovani fisici in Europa.
Venerdì 29 novembre si prosegue con "Probabilità e azzardo. I paradossi della probabilità e la certezza che nei giochi di azzardo perdere è... matematico!". Relatore dell'incontro sarà Fabrizio Gentili, docente di Matematica e Fisica al Liceo Galilei. La conferenza si dividerà in due parti: nella prima verranno spiegati i più famosi paradossi della probabilità, paradossi nei quali la gente comune “sbaglia”, ma sbaglia sempre alla stessa maniera. Nella seconda verranno trattati alcuni giochi d’azzardo, la legge dellasperanza matematica, il “Win for Life”, il Superenalotto, il caso “O.J. Simpson”, la truffa delle slot machine, il "gratta e vinci" e tanto altro per dimostrare che nel gioco d’azzardo perdere è matematico.
Venerdì 6 dicembre si conclude con "La volta celeste. Stelle, pianeti e costellazioni tra scienza e mitologia" con il relatore Angelo Angeletti, docente di Matematica e Fisica al Liceo Galilei. La conferenza sarà dedicata all'illustrazione della posizione delle maggiori stelle e costellazioni nella volta celeste, con collegamenti storico-mitologici ai più famosi miti e leggende che hanno influenzato la nomenclatura delle costellazioni stesse. A seguire, dopo la conferenza, condizioni meteo permettendo, dall'attiguo terrazzo del Palazzo degli Studi: Osservazione del cielo e della luna con il prof. Angelo Angeletti. Un'occasione da non perdere!
Tutti gli incontri sono a ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti, ed avranno luogo nella Sala Giovannetti (Palazzo degli Studi, terzo piano con ascensore), alle ore 17:30.
L’IPSIA “Don Enrico Pocognoni” e la sua Dirigente Scolastica, la professoressa Lucia Di Paola, hanno aderito alla Settimana del Pianeta Terra, organizzando tre interessanti incontri di formazione e informazione con il Geologo Fabio Lattanzi.
I tre eventi “La terra vista da un professionista: a scuola con il geologo da cui, nelle giornate del 30 ottobre, 06 novembre e 13 novembre, sono state animate rispettivamente le sedi di San Severino Marche, Matelica e Camerino, hanno rappresentato una preziosissima occasione, che ha portato i ragazzi a scoprire più da vicino le geoscienze, stimolandoli a riflettere sull’importanza della cura, del rispetto e della salvaguardia del territorio e dell’ambiente e ad acquisire, al contempo, un maggior livello di consapevolezza dei rischi naturali cui si è esposti e della loro possibile prevenzione o, quantomeno, mitigazione. Il dottor Fabio Lattanzi, infatti, dopo aver rapidamente illustrato l’attività e il ruolo del geologo, ha messo in luce come la Terra, in quanto pianeta “vivo”, sia, da sempre, costantemente sottoposta a continue evoluzioni e trasformazioni e come la sua immensa e straordinaria bellezza sia regolarmente minacciata dalla sua stessa fragilità, a cui, oltretutto, non cessa d’aggiungersi la colpevole e riprovevole incuria dell’uomo.
Ha fornito, perciò, strumenti indispensabili per giungere alla piena comprensione di quello che, sfortunatamente, sappiamo sin troppo bene essere il più pericoloso tra i rischi geologici, ovverosia il rischio sismico.
Partendo dalle dinamiche che generano il terremoto, ha, infatti, spiegato come i suoi effetti possano variare non solo in base alla maggiore o minore distanza dall’epicentro, ma anche, e soprattutto, in base alle caratteristiche stratigrafiche e topografiche del suolo e come, dunque, proprio lo studio approfondito di tali caratteristiche costituisca il primo, indispensabile e fondamentale passo per la prevenzione. Un’iniziativa alquanto significativa, quindi, a cui l’Ipsia “Don Enrico Pocognoni” ha scelto di prendere parte per promuovere nei ragazzi la sensibilizzazione su un tema così importante per il nostro territorio; per far loro capire che i rischi geologici sono sì inevitabili, ma ci si può difendere; per renderli consapevoli che, però, a tal fine, urge impegnarsi per sostituire la cultura dell’emergenza con quella della prevenzione. Solo così, infatti, sarà possibile evitare che gli eventi naturali si trasformino in disastri e che di vite umane e città resti solo il volto labile impresso nel ricordo.
Da alcuni anni ormai si parla del rapporto tra l’uomo e la tecnologia che oggi diventa sempre più complesso ed articolato. La grande Rete che connette ed avvicina riesce anche talvolta a modificare lo stile di vita, il modo di pensare ed influenza le scelte dei singoli e della collettività.
Di fronte, infatti, alle consistenti risorse e potenzialità che il mezzo tecnologico comporta, è necessario considerare che il rapporto con il dispositivo tecnologico può sfociare, in alcune occasioni ed in determinate personalità, in condotte disfunzionali, additive e compulsive. In alcuni casi, si manifesta un coinvolgimento totale della vita, specialmente tra i più giovani: i ragazzi che tramite lo smartphone non telefonano, ma aggiornano continuamente i vari profili Social, visionano video e postano foto, e sono totalmente immersi nella realtà virtuale, quasi come se il loro vero “essere” coincidesse in pratica, con l’essere on line. In alcune occasioni l’individuo sperimenta inoltre una vera e propria “sindrome da disconnessione” che porta la persona a esperire forti stati di disagio conseguenti all’impossibilità di connettersi alla rete o di utilizzare il proprio device tecnologico. Le dipendenze tecnologiche si caratterizzano per un rapporto patologico dell’individuo con i nuovi mezzi tecnologici, il cui continuo diffondersi ed evolversi stanno definendo l’emergere di nuove sindromi comportamentali e vissuti emotivi.
Tutte queste riflessioni saranno al centro di un incontro dibattito promosso dall’I.I.S. Filelfo di Tolentino con Emanuele Frontoni, professore di Informatica e di Computer Vision del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università Politecnica delle Marche. Questo primo appuntamento costituisce l’inizio di un percorso di prevenzione e sensibilizzazione che intende rivolgersi con un’attenzione particolare alle studentesse e agli studenti, ai docenti, ai genitori e alle famiglie.
Strutturare infatti, nelle scuole di ogni ordine e grado, interventi preventivi di sensibilizzazione e di contrasto ai fenomeni connessi all’uso di Internet, nelle sue potenzialità e rischi, al gioco d’azzardo e al cyberbullismo rappresenta una risposta fondamentale di fronte a un fenomeno in costante crescita e che vede sempre più spesso protagonisti i più giovani e il loro benessere psicologico.
Secondo Zygmunt Bauman la Rete ci permette di comunicare di più, sempre e dovunque permettendoci di superare il timore della solitudine. Ma le tecnologie informatiche e i media nascondono anche il pericolo di divenire nuovi strumenti di emarginazione sociale. Tra i tanti argomenti che il prof. Frontoni affronterà nel corso della serata verrà posta una particolare attenzione all’educazione dei più giovani ad un utilizzo responsabile e consapevole della rete, al potenziamento delle “life skills”, ovvero delle abilità e risorse individuali considerate “di vitale importanza” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (es. problem solving, decision making, empatia ecc.).
Questo primo incontro, a cui seguirà un secondo il 26 novembre dedicato alle studentesse e agli studenti del Filelfo, vuole gettare le basi per un importante lavoro sinergico che dovrà vedere il coinvolgimento e la collaborazione delle istituzioni scolastiche, degli studenti, dei docenti, dei genitori e della intera comunità.
di ROSITA RONCAGLIA, docente dell’istituto Comprensivo “B. Gigli” di Recanati
Chi, a Roma, visita alcuni luoghi montessoriani e, per la prima volta, vede la prima Casa dei Bambini inaugurata il 6 gennaio del 1907 in via dei Marsi, poi quella della Banca d’Italia e infine l’Opera Nazionale Montessori, e tutti quei bambini concentrati e dediti al loro lavoro, quei materiali, quelle stanze, quei libri, quelle immagini, conf ronta con meraviglia le scoperte di Maria Montessori con l’umile realtà che le ha ispirate. E riflette sul prodigio di una delle prime donne medico in Italia che ha saputo indirizzare le piccole “cose” quotidiane in grandi simboli capaci di arricchire l’es perienza e la sensibilità dei bambini e degli adulti che l’hanno seguita. Questo è accaduto a un gruppo di 23 docenti di ruolo della scuola dell’infanzia che da quasi un anno stanno frequentando presso la sede dell’Istituto comprensivo “Via Ugo Bassi” di Civitanova Marche il corso di differenziazione didattica Montessori finanziato dalla Regione Marche attraverso il Fondo Sociale Europeo. Il progetto formativo a favore dei docenti per la diffusione del metodo Montessori, “Marche Montessori: un’aula grande quanto una regione”, promosso dalla Fondazione Chiaravalle Montessori, in partenariato con la società Eurocentro Srl di Jesi, l’Università degli Studi di Macerata e l’Opera Nazionale Montessori sta permettendo alle insegnanti di conoscere il pensiero e l’opera di Maria Montessori alla quale si devono, come è ben noto, molte importanti scoperte fatte oltre un secolo fa e confermate in tempi più recenti dalla ricerca psicopedagogica e dalle neuroscienze.
Le corsiste hanno liberamente voluto tracciare un percorso di visita che dalle Marche le ha portate alla prima tappa del viaggio: la Casa dei bambini per la Banca d’Italia al Tuscolano. Ad accompagnarle la docente dell’Istituto comprensivo “E. Fermi” di Macerata e formatrice ONM, la dottoressa Concetta Foderà che per ben 10 anni ha lavorato proprio in questa scuola e la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo di Monte Urano, la professoressa Anna Maria Isidori. La Direttrice della Casa dei bambini della Banca d’Italia, la dottoressa Maria Elisabeth Bordino, psicologa e formatrice, ci ha aperto le porte ad una realtà che stupisce per la sua bellezza, cura ed armonia, gestita da più di 40 anni dall’Opera Nazionale Montessori. Ci spiega che la mission si concretizza in percorsi, anche individualizzati, atti a valorizzare le potenzialità dei bambini e delle bambine e ad educarli in una dimensione cosmica. Qui il bambino trova un ambiente organizzato, preparato, accogliente e familiare, dove tutto è attività, sia all’interno della sezione che fuori: i bambini possono accedere, oltre alle attività proposte nel loro nucleo, all’atelier di pittura, al laboratorio di musica, al giardino che è una vera aula verde, partecipano all’organizzazione della vita quotidiana e della vita pratica della casa, si prendono cura dell’ambiente e degli elementi che ne fanno parte: piante, piccoli animali, oggetti e materiali. Anche il gioco riveste un ruolo importante nel progetto educativo della scuola in quanto è per il bambino uno strumento straordinario di propedeutica alla vita, di allenamento alle relazioni e alla conoscenza delle emozioni. Ogni momento della giornata ha una valenza formativa rilevante.
Le potenzialità e le possibilità di fare dei bambini piccoli sono spesso sconosciute agli adulti che si sostituiscono a loro considerandoli ancora non abbastanza capaci di agire. E con la famosa frase «Aiutami a fare da me» Maria Montessori cerca di chiarire ciò che i bambini chiedono agli adulti, sia in famiglia che a scuola. Le aule sono organizzate in angoli, ognuno distinto e attrezzato per un insieme di attività. Tutto è proporzionato alle dimensioni e alle capacità dei bambini. Esistono tavoli per il lavoro individuale e per il lavoro in piccoli gruppi, si può lavorare a terra utilizzando tappetini. Nell’arco della giornata le attività indivi duali, di piccolo e grande gruppo si avvicendano in modo equilibrato. L’insegnante di inglese lavora in tutti i nuclei e nel tempo della lezione parla esclusivamente in lingua straniera.
Osservando i bambini, abbiamo riscontrato come ognuno scelga liberamente il lavoro da svolgere, seguendo i propri interessi. È possibile scegliere tra attività di vita pratica, attività che favoriscono l’educazione sensoriale, attività per l’arricchimento e lo sviluppo del linguaggio, attività per il potenziamento della mente logico-matematica, attività di geografia, di botanica, di biologia. Di ogni oggetto esiste un solo esemplare per aula, in modo che i bambini si abituino ad accordare i propri desideri con le esigenze degli altri. Quello che colpisce è la loro costante calma e concentrazione: caratteristica che ne fa “un luogo di calmo lavoro” e riflette un movente interiore al gusto della ripetizione, al silenzio, all’ordine; un piacere che sottende la condivisione tra tutti i bambini di uguali valori, in cui anche le passioni delle insegnanti vengono valorizzate, ad esempio è stato attivato un laboratorio di Yoga e l’atelier di pittura, un vero Clouseau, è nato da un’idea di una maestra.
Il nostro viaggio prosegue all’Opera Nazionale Montessori in Via di San Gallicano a Trastevere. Ci incanta la biblioteca, in cui la Vicepresidente, la dottoressa Elena Dompè, ci illustra brevemente la storia dell’istituzione: sorta come ente morale nel 1924 e chiusa temporaneamente durante il fascismo per contrasti con il regime, l’Opera Nazionale Montessori è l’istituto preposto alla diffusione del pensiero e dell’opera della grande pedagogista. Depositaria del patrimonio scientifico e metodologico lasciato da Maria Montessori, l’Opera non si limita alla trasmissione del pensiero pedagogico della fondatrice, ma è impegnata a verificarne costantemente la validità e l’attualità anche in relazione ai cambiamenti nella società e alle più attuali ricerche scientifiche; è il punto di riferimento per le scuole Montessori; promuove e cura la formazione e la specializzazione degli educatori e degli insegnanti, esercita attività di assistenza tecnica, di indirizzo e di consulenza ai fini della corretta applicazione del metodo.
La dottoressa Martina Crescenzi, biologa e insegnante Montessori, si occupa di formazione e ci spiega che la biblioteca è un Centro di documentazione, di informazione e nel contempo di ricerca sulla vita, il pensiero e le opere della Montessori. Pertanto è specializzata nella raccolta del materiale bibliografico di e su Maria Montessori edito in Italia e all'estero. Inoltre cura l'approfondimento di argomenti afferenti alle scienze dell'educazione, alla pedagogia, alla didattica, alla letteratura per l’infanzia e al mondo della scuola. Raccoglie anche fondi donati da allieve della Montessori e da privati: l'attuale dotazione è di 3.400 volumi circa tra periodici, videoregistrazioni e diapositive; un archivio di circa 2000 ritagli di stampa continuamente aggiornato; un archivio fotografico; carte d'archivio; materiale storico e documentazione varia.
Saliamo nella grande sala che conserva tutti i materiali di sviluppo ideati dalla grande scienziata italiana, alcuni sono originali e scopriamo che di fatto sono in parte diversissimi dalle edizioni successive e dalle produzioni attuali: ad esempio le spolette colorate fatte con fili di seta rivelano una preziosità unica. Restiamo incantate dalla celebrazione dei dettagli e col desiderio di tornare a studiare quei materiali. Ultima tappa del nostro viaggio è la Casa dei bambini in via dei Marsi, nel quartiere San Lorenzo, un piccolo appartamento inserito in un edificio di un complesso di case popolari che nei primi anni del ‘900 l’Istituto Romano dei Beni Stabili aveva acquistato nel tentativo di riqualificare questa zona della città. Forte l’emozione quando si varca la soglia di quella porta che ci fa entrare in un luogo quasi mistico, sembra di fare un salto nel passato: l’idea della Casa dei bambini diventa pura realtà, quasi si odono ancora le voci dei bambini che Maria Montessori ascoltava e che forse è anche più importante ascoltare oggi. Ad accoglierci l‘insegnante Daniela Dabbene che ci racconta come questa scuola fu chiusa da 1934 e poi riaperta nel 1966 dalla signorina Maria Clotilde Pini, allieva diretta della Montessori, venuta a mancare poco più di un mese fa. Lei riuscì a riaprire la Casa dei Bambini perché questo appartamento nella destinazione d’uso era stato vincolato all’esclusivo uso scolastico. Fu restituito in gravi condizioni e molti sono stati i lavori di rifacimento finanziati personalmente dalla signorina Pini. La grande intuizione fu quella di non renderlo un museo, ma una scuola viva, vissuta dai bambini, allora come oggi. Nel muoverci all’interno dell’aula siamo quasi in religioso silenzio, non riusciamo a distogliere il pensiero dalla bellezza di un luogo che fu il primo seme di un germoglio che è fiorito in tutto il mondo, forte della sua sperimentata validità e che rende universale e quanto mai attuale il messaggio di Maria Montessori: “l’educazione è l’arma della pace”.
Per aver permesso alle docenti di partecipare a questo viaggio si ringraziano i dirigenti degli istituti Comprensivi “Monte Urano”, “E. Fermi” e “E. Mestica” di Macerata, “B. Gigli” di Recanati, “Solari” di Loreto, “Bruno da Osimo”, “G. Leopardi” di Potenza Picena e Grottammare, “Fracassetti-Capodarco” di Fermo, “Cingolani” di Montecassiano, “Cupramarittima-Ripratransone”, “Spinetoli-Pagliare”, “E. Mestica” di Cingoli, “Nardi” di Porto San Giorgio, “M. Montessori” di Chiaravalle e “M. Giacomelli” di Senigallia.
"Strana scomparsa, quella della lettura a voce alta. Non si ha più diritto di mettersi le parole in bocca prima di ficcarsele in testa? Niente più orecchie? Niente più musica? Niente più saliva? Parole senza più gusto?” (Daniel Pennac).
Per chi ama leggere, per chi vuole cimentarsi con l’interpretazione a voce alta dei propri libri preferiti, e per chi ancora non ha scoperto il potere coinvolgente della lettura, Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole è un’occasione imperdibile, una sfida gioiosa alla creatività di studenti e professori. L’invito, anche in questa sesta edizione, dall’11 al 16 novembre 2019, è: includere nelle attività scolastiche delle sei giornate iniziative di lettura ad alta voce svincolate da ogni valutazione scolastica.
Dei tre filoni proposti dal centro del libro e della lettura la scuola primaria Salvo D’acquisto dell’istituto comprensivo “Ugo Betti” di Camerino nell’ambito del progetto “Il verbo leggere non conosce l’imperativo”, ha scelto quello dedicato a Gianni Rodari, in vista del centenario della nascita nel 2020, uno dei più celebri scrittori, pedagogisti, poeti e giornalisti italiani. Il tempo della lettura ad alta voce è il tempo dell’immaginazione, il tempo senza telefonino, quando tutte le distrazioni sono messe da parte.
L’oggetto della lettura rappresenta la passerella che traghetta il bambino dalla dimensione di non-lettore a quella di lettore, condizione nella quale ogni lettura che troverà interessante lo farà avanzare sempre più su, nel percorso graduale e continuo dell’alfabetizzazione. In collaborazione con la BIC, Biblioteca Itinerante di Camerino, con NPL, Nati Per Leggere sezione di Camerino, con insegnanti in quiescenza di diversi ordini di scuola e scambi di insegnanti, tutte le classi della scuola hanno avuto modo di assistere alle letture proposte. Gli alunni più grandi hanno letto ai più piccoli e si sono cimentati nella realizzazione di libricini da donare loro.
Leggere è creare uno spazio di libertà. Il piacere della lettura evolve nel corso degli anni, consente la formazione di un lettore libero di scegliere e di capire, interessato e stimolato a conoscere, capace di comunicare le proprie esperienze di lettura.