Sanità

Ospedale Macerata, in partenza l'ambulatorio delle basse criticità: "Meno attesa al Pronto Soccorso"

Ospedale Macerata, in partenza l'ambulatorio delle basse criticità: "Meno attesa al Pronto Soccorso"

“Domenica 25 giugno partirà l’attività dell’ambulatorio dei codici verdi e azzurri anche nel pronto soccorso dell’ospedale di Macerata – lo comunica l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – l’avvio a Civitanova è stato molto positivo: la prima domenica sono stati trattati una ventina di pazienti, e domenica scorsa 17 sui 55 totali di cui 13  codici verdi e 4 azzurri: la maggior parte aveva traumi e problematiche di natura internistica e tutti sono stati dimessi in giornata”. Come a Civitanova per ora sarà attivo solo nei giorni festivi, la domenica dalle 8 alle 20, con l’obiettivo di far fronte alle criticità che si presentano soprattutto nei fine settimana. A Macerata nel 2022 ci sono stati circa  32.600 accessi al Pronto Soccorso, di cui 11.500  codici azzurri (il 35%) e quasi 14 mila codici verdi (il 43%).  Dall’inizio dell’anno gli accessi sono stati invece quasi 17 mila di cui circa 5.800 azzurri e 7. 600 verdi, con percentuali simili attorno al 35 e al 43%. Il funzionamento è lo stesso: all’arrivo è il triagista che assegna codici e colori. “L’avvio a Civitanova ha dimostrato che questo ambulatorio ci mette nelle condizioni di offrire un servizio migliore ai cittadini, evitando lunghe attese e soprattutto permettendoci di gestire velocemente le vere emergenze” ha sottolineato il direttore generale della AST di Macerata Daniela Corsi.  “Attraverso l’attivazione delle Potes turistiche, una anche a Porto Potenza Picena con autista-soccorritore ed infermiere dalle 10 alle 18 tutti i giorni dal 1 luglio, diamo ulteriore copertura al territorio per la stagione estiva –conclude l’assessore - Inoltre per il potenziamento dell’attività dei pronto soccorso sto coordinando incontri con i sindacati per sfruttare l’opportunità offerta dal DL 34 che prevede che le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale possono ricorrere, per il 2023, alle prestazioni aggiuntive la cui tariffa oraria può essere aumentata fino a 100 euro lordi nei servizi di emergenza-urgenza”.

23/06/2023 10:43
Marche, controlli per il diabete in farmacia: anche dispositivi per il monitoraggio in tempo reale

Marche, controlli per il diabete in farmacia: anche dispositivi per il monitoraggio in tempo reale

Non solo i dispositivi per l'autocontrollo e l'autogestione del diabete, ma anche quelli di monitoraggio della glicemia in tempo reale, ossia quelli che prevedono l'apposizione di un sensore sul braccio e la lettura tramite smartphone o lettore ottico per i quali è in corso la gara. È stato approvato lo schema del rinnovato accordo triennale tra la regione Marche, Federfarma Marche e Confservizi Assofarm Marche per la distribuzione dei dispositivi per l'autocontrollo e l'autogestione del diabete con apposita delibera di giunta. Si arricchisce dei dispositivi medici quali i sistemi di monitoraggio continuo della glicemia in tempo reale (Real- time Continuos Glucose Monitoring CGM) e i Flash Glucose Monitors (FGM) dopo l'espletamento della procedura pubblica di acquisto da parte di un ente aggregatore per le aziende sanitarie territoriali. "Prevede servizi migliori e più capillari per i cittadini, i quali non avranno neppure bisogno della ricetta perché il sistema è ormai totalmente informatizzato" sottolinea l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini. "La nostra regione ha già avviato la sperimentazione della Farmacia dei Servizi - aggiunge -: 266 su 515 hanno aderito, e con un finanziamento ministeriale di 1,5 milioni di euro effettueranno la riconciliazione della Terapia Farmacologica, il monitoraggio dell’aderenza alla terapia farmacologica nei pazienti con diabete tipo 2 e nei pazienti con BPCO, l’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, la telemedicina con Holter Pressorio, Holter Cardiaco, elettrocardiogramma, Auto-spirometria, lo screening del colon retto. Saranno circa 40 mila gli utenti raggiunti". Nelle Marche la distribuzione dei dispositivi per autocontrollo e autogestione del diabete avviene dal febbraio 2021 in maniera totalmente informatizzata: il paziente si reca in farmacia con tessera sanitaria e il farmacista vede a monitor cosa consegnargli, come da prescrizione informatica del diabetologo. "Le farmacie sono capillari sul territorio - conclude l'assessore - potenziare i servizi serve a raggiungere tutti i cittadini, anche coloro che si trovano nelle zone decentrate aiutando le persone più anziane che hanno più difficoltà a spostarsi".

21/06/2023 17:00
"Fragilità dell'anziano", un incontro all'ospedale di Camerino

"Fragilità dell'anziano", un incontro all'ospedale di Camerino

Si parlerà di fragilità dell’anziano a Camerino, nel primo appuntamento organizzato per la popolazione dall’U.O.C. di Medicina Interna dell’ospedale Santa Maria della Pietà, in collaborazione con il Comune e con la Croce Rossa Italiana Comitato locale, presso il Centro “Uno spazio per crescere” del quartiere San Paolo il 23 giugno alle ore 18:00. Negli ultimi cinquant’anni si è assistito ad un cambiamento demografico della popolazione, che ha comportato un aumento del numero dei soggetti “fragili”, cioè anziani affetti da numerose patologie cronico-degenerative, cardio/cerebrovascolari, neurologiche e neuropsichiatriche. Negli ultimi tre anni il Covid-19 ha rimarcato tale problematica, evidenziando la necessità di tutelare la condizione di fragilità dell’anziano. “Nella letteratura scientifica l’anziano fragile - sottolinea il direttore della Medicina Interna dottoressa Annamaria Schimizzi -  è definito come un soggetto di età avanzata o molto avanzata, affetto da multiple patologie croniche, nel quale sono spesso coesistenti problematiche di tipo psicologico e sociale, che confluiscono nel determinare lo stato di sofferenza. Le conseguenze della fragilità sono spesso infauste, ma allo stesso tempo, possono essere prevenute: rischio di cadute, malnutrizione, tendenza all’allettamento con conseguente rischio di formazione di decubiti, disabilità, ospedalizzazione e morte”. L’incontro con la popolazione ha l’obiettivo di promuovere interventi di prevenzione per evitare l’instaurarsi della fragilità e fornire informazioni su come implementarli nella pratica clinica di tutti i giorni. Sabato 24 giugno all’Università di Camerino, presso l’Aula Magna del Polo Informatico, si svolgerà il Convegno dal titolo “La malnutrizione nell’anziano fragile”: integrazione ospedale-territorio”, i cui responsabili scientifici sono la dottoressa Annamaria Schimizzi e il dottor Giovanni Pierandrei e dove professionisti della materia si incontreranno per porre l’attenzione sull’importanza di una corretta alimentazione nel soggetto anziano fragile e sul precoce riconoscimento di uno stato di malnutrizione. Nell’occasione si getteranno le basi per un protocollo di condivisione tra l’ospedale e il territorio sulla gestione dell’anziano malnutrito.

20/06/2023 18:34
Neoplasia del pancreas, ad Ancona il primo intervento chirurgico non invasivo nelle Marche

Neoplasia del pancreas, ad Ancona il primo intervento chirurgico non invasivo nelle Marche

Nei giorni scorsi la clinica di gastroenterologia, epatologia ed endoscopia digestiva dell'azienda ospedaliero universitaria di Ancona, diretta dal professor Antonio Benedetti, ha eseguito una coledoco-duodeno-stomia ecoendoscopica su una paziente anziana ricoverata per una neoplasia del pancreas che le aveva occluso le vie biliari.  Si tratta del primo intervento di questo tipo fatto nella regione Marche. Grazie a questa nuova procedura endoscopica è possibile risolvere problematiche molto complesse, come l’ostruzione delle vie biliari nei pazienti con neoplasie avanzate del pancreas o delle vie biliari. È il risultato dell’innovazione tecnologica e di investimenti dedicati allo sviluppo dell’endoscopia avanzata: grazie all’acquisizione di accessori specifici, con l'ecoendoscopia (cioè una ecografia in corso di endoscopia digestiva) è possibile eseguire procedure interventistiche che migliorano la salute e la qualità della vita di pazienti che hanno complicazioni dovute a specifiche malattie oncologiche.    "In sostanza - spiega soddisfatto il professor Marco Marzioni - in maniera mini-invasiva, abbiamo creato una comunicazione tra le vie biliari e l'intestino attraverso il posizionamento di uno stent. L’alternativa sarebbe stata un drenaggio esterno che la paziente avrebbe dovuto tenere per sempre (cioè un tubicino che le sarebbe uscito dall'addome o dal torace), che peraltro è poco efficace e deve essere sostituito spesso oltre ad avere un impatto rilevante sulla qualità della vita. L'intervento è andato bene e non ci sono state complicanze". "L'endoscopia digestiva - sottolinea il professor Antonio Benedetti - è una parte della Gastroenterologia in costante sviluppo, grazie alla ricerca e all'innovazione. Il caso della paziente è una dimostrazione di come investire in ricerca consenta di avere risvolti pratici che migliorano la gestione clinica, la salute e anche la qualità della vita dei pazienti, anche di quelli con malattie difficili come quelle oncologiche avanzate".     

20/06/2023 10:50
Matelica, consegnati nuovi mezzi per la Croce Rossa. Riconoscimenti per i fondatori del comitato locale

Matelica, consegnati nuovi mezzi per la Croce Rossa. Riconoscimenti per i fondatori del comitato locale

Giornata di festa e di promozione, quella di ieri domenica 18 giugno, per il comitato locale della Croce Rossa di Matelica. Dopo la celebrazione eucaristica presso la Chiesa di Regina Pacis in mattinata, si è provveduto a inaugurare dei nuovi mezzi di soccorso alla presenza del presidente regionale della CRI e della dottoressa Daniela Corsi, direttrice dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata. Nel pomeriggio ci si è spostati a piazzale Gerani, nel cuore della città, con i mezzi della CRI in bella mostra e anche un’esercitazione di soccorso con la simulazione di un incidente insieme ai Vigili del Fuoco. Per l’amministrazione comunale erano presenti il vicesindaco Denis Cingolani e gli assessori Rosanna Procaccini e Graziano Falzetti.  Tanti i riconoscimenti ai fondatori del comitato locale, ex presidenti, volontari e personalità varie che hanno dato lustro a questa associazione nell’arco di 40 anni di attività. «Un infinito grazie per il grande lavoro svolto al presidente Domenico Belardinelli, a tutto il suo staff e ai tanti volontari che forniscono questo servizio così indispensabile per la nostra città e per i comuni limitrofi – hanno commentato gli amministratori -. Questi sono esempi di puro volontariato che vanno riscoperti e rafforzati come esempio di socialità condivisa. Ringraziamo anche la dottoressa Corsi per la presenza e per la vicinanza dimostrata nei confronti della nostra città».

19/06/2023 12:33
L'attività fisica: quale, quanta e come farla. Intervista al prof Carlacchiani

L'attività fisica: quale, quanta e come farla. Intervista al prof Carlacchiani

L’attività fisica in generale, almeno che non ci siano impedimenti particolari, è la funzione più naturale e spontanea del nostro corpo, siamo nati e viviamo per muoverci, ci muoviamo per vivere. Naturalmente l’approccio verso l’attività fisica del nostro corpo è diverso per ognuno di noi, dipende dal tipo di vita che facciamo, dall’ambiente dove viviamo, dal nostro lavoro ed anche da altri fattori, dipende anche però dalla nostra consapevolezza di quanto una buona attività fisica sia importante per la nostra salute. L’educazione e la volontà quindi sono assolutamente indispensabili per inserirla comunque nelle nostre attitudini quotidiane. La nostra salute è il bene più grande di cui disponiamo, tutte le altre nostre prerogative di vita hanno un collegamento diretto ed inscindibile con il nostro stato di salute. La salute può essere conservata e protetta, abbiamo a disposizione uno spettro di valori e comportamenti quotidiani a cui fare riferimento. La nostra genetica, i caratteri distribuiti nei 46 cromosomi che rappresentano il nostro dna nelle cellule, raccoglie in sé quello che siamo o potremmo essere nel presente e nel futuro, le nostre possibili o probabili predisposizioni fisiologiche. Se siamo accorti a guardarci intorno nella nostra familiarità potremmo anche individuare alcuni pericoli e comportarci di conseguenza. Con le ultime tecnologie inoltre è anche possibile individuare precisamente i geni che possono interessare negativamente la nostra salute. Altri elementi correlati alle nostre scelte, volontà e consapevolezza per la salute sono l’ambiente dove si vive, il lavoro che si fa, importanti sono l’alimentazione, il consumo di alcol e il fumo. Se però vogliamo indicare un elemento che probabilmente riesce ad essere ancora più incisivo sulla protezione della salute e qualità della vita è sicuramente l’attività fisica, può condizionare in positivo anche gli altri fattori sopra elencati. Il nostro corpo per funzionare bene in tutti i suoi comparti ha bisogno di essere stimolato, allenato, il movimento adeguato ed equilibrato è essenziale, muoversi, fare attività fisica non significa stimolare muscoli, ossa, tendini ed articolazioni, significa anche stimolare il sistema respiratorio, l’attività cardiaca, la circolazione sia arteriosa che venosa fino a cascata tutti gli organi del metabolismo ed il sistema nervoso.  Quale e quanta attività fisica? L’attività fisica può essere di molteplici forme: praticare uno sport, frequentare una palestra, la ginnastica in casa, anche la semplice camminata, persino un hobby motorio come il ballo. L’importante è che sia continuativa, non estemporanea, più efficace se ripetuta nei tempi e nei modi. Il buon senso di solito detta bene le modalità, nessuno si deve allenare per andare alle Olimpiadi, lo stato del proprio corpo, l’età sono da tener presenti. Il concetto che deve passare però è che tutti dobbiamo fare attività fisica, persino la camminata di un quarto d’ora giornaliera può essere utile e che tutti se vogliono possono ritagliarsi un po’ di tempo nella loro giornata. Per rafforzare il concetto è da sottolineare che nei protocolli terapeutici di importanti patologie in testa c’è proprio una buona attività fisica, per esempio è dimostrato che le donne colpite da tumore del seno se oltre alle terapie specifiche riescono ad aggiungere una buona attività fisica riducono le probabilità di recidive e metastasi del 30%. È una questione di educazione, di cultura della salute. Proprio per parlare di educazione all’attività fisica e delle sue basi culturali abbiamo raccolto l’esperienza di un insegnante di educazione fisica, ora denominata Scienze Motorie, che durante la sua professione, ma anche da pensionato, ha dedicato tutto il suo tempo alla promozione dell’educazione all’attività fisica di tutti,  ma soprattutto dei più giovani. C oniugando la pratica dell’esercizio fisico anche ad un riscontro sociale di convivenza il risultato può essere un iter fondamentale per la formazione ed il rispetto delle regole. Il professor Manrico Carlacchiani, insegnante per tanti anni a Montecatini, poi in alcune scuole del Fermano, ha dedicato ed ancora dedica ora da pensionato la sua esperienza all’organizzazione di corsi e progetti per apprendere uno sport e sviluppare l’interesse per l’esercizio fisico in piccoli centri come Montappone, Massa Fermana, Monte Vidon Corrado dove non è possibile accedere a servizi analoghi presenti di solito in cittadine e città  più grandi. Prof. Carlacchiani, in che cosa consiste il suo impegno attuale di educazione all’attività fisica in questi piccoli centri? "L’attività fisica è dimostrato quanto sia importante per la salute di tutti noi. A scuola le ore di scienze motorie sono stimolanti per apprendere molte più cose del rapporto tra funzione del nostro corpo e salute, però sono abbastanza circoscritte sia nei tempi (2 ore settimanali) sia nella possibilità di suscitare un interesse che sia continuativo. Quando io ero insegnante mi occupavo di coinvolgere nel mio tempo libero in questi piccoli paesi il numero più ampio possibile di persone adulte in palestra. Era una novità e tanti sono stati gli attestati di riconoscimento di persone che trovavano la palestra un luogo di benessere fisico, ma anche di incontro, di socializzazione e di divertimento. Lasciata la scuola ho incominciato ad interessarmi dei più piccoli partecipando all’istituzione di una Polisportiva e poi tanti corsi di calcio e soprattutto tennis, lo sport che mi ha sempre affascinato che io stesso ho praticato ed ancora pratico".  Perché lo ha fatto e continua a farlo? "Lo faccio anche per me, per sentirmi attivo ed utile, questo dovrebbe essere un obiettivo per la salute di noi non più giovani. Per i ragazzi poi il mio lavoro ha una duplice finalità, ambedue riconducibili all’obiettivo più ampio di buona salute: i ragazzi imparano a praticare ed amare uno sport che potrà rivelarsi un piacere per sempre, imparano a consolidare la visione benefica dell’attività fisica ed inoltre socializzano ancora di più in maniera sana ed occupano soprattutto in estate il loro tempo libero con piacere e divertimento. Le loro famiglie sono contente e rassicurate sapendoli impegnati in luoghi sicuri dove persone con passione e competenza si occupano di loro. Per finire Prof. Carlacchiani qual è il programma per l’estate 2023? E che messaggio vuole lanciare? "Il programma per questa estate prevede dei corsi di attività psico-motoria per circa 50 ragazzi. Il messaggio deriva da una mia esperienza personale. Io ho sempre praticato attività fisica perché prima era inserita nel mio lavoro e poi perché appassionato. Ho giocato sempre a tennis senza mai disdegnare anche le belle camminate. Negli ultimi anni ho avuto delle problematiche di salute imprevedibili ed anche abbastanza serie, se lo ho superate ed ancora continuo a giocare a tennis lo devo alla mia costante e continua attività fisica. È il mio convincimento, ma anche quello degli specialisti che mi hanno seguito e un po’ studiato.  Ultima raccomandazione, che comunque è un obbligo: chiunque fa attività fisica sportivo-agonistica o amatoriale deve preventivamente sottoporsi ad una visita di idoneità presso centro di medicina dello sport autorizzati. E’ una forma di prevenzione molto opportuna per la serenità e sicurezza di tutti". 

18/06/2023 10:30
Tre nuovi mezzi per la Croce Verde di Macerata

Tre nuovi mezzi per la Croce Verde di Macerata

La Croce Verde di Macerata (con distaccamento a Mogliano) ha tenuto a battesimo due nuove ambulanze per l'emergenza 118 e un mezzo per trasporto disabili. Dopo la Santa Messa celebrata dal parroco Don Pierandrea Giochi nella chiesa di Santa Croce, e la benedizione dei nuovi automezzi presso la sede dell'associazione in via Indipendenza alla presenza di monsignor Renzo Fratini, già nunzio apostolico in Spagna, Indonesia, Timor Est, Nigeria, pro nunzio in Pakistan, il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del vicesindaco di Macerata assessore ai servizi sociali Francesca D'Alessandro, del sindaco di Mogliano Cecilia Cesetti,  del  presidente della Croce Verde OdV Angelo Sciapichetti, del presidente della Croce Verde servizi Giovanni Pigliapoco e di un gran numero di soci e volontari. Erano presenti la moglie e la mamma di Giuseppe Furiasse, volontario della Croce Verde recentemente scomparso, a cui è  stata intitolata una delle due ambulanze per il servizio svolto in tanti anni di volontariato (l'altra è stata intestata ai volontari dell'associazione).  Il presidente ha ricordato l'importanza del volontariato socio sanitario e il ruolo insostituibile svolto nel campo del soccorso sanitario, i numeri di una associazione in continua crescita non solo sul versante del numero dei volontari e del trasporto sanitario, ma soprattutto sul fronte dei servizi alla persona che negli ultimi 12 mesi ha visto la nascita del servizio infermieri a domicilio molto apprezzato dalla cittadinanza e del "pronto soccorso della solidarietà" recentemente aperto in via Lorenzoni con il quale si effettuano aiuti a famiglie di italiani e stranieri in difficoltà, e dal quale sono partiti anche nella settimana scorsa aiuti per gli alluvionati in Romagna e per la popolazione ucraina. La giornata si è conclusa con una cena consumata nel piazzale dell'associazione e con l’ annuale dei soci che all'unanimità hanno approvato l'attività svolta. 

17/06/2023 17:55
Operata da sveglia di un tumore al cervello mentre allatta: "Un grazie alla Divisione di Neurochirurgia"

Operata da sveglia di un tumore al cervello mentre allatta: "Un grazie alla Divisione di Neurochirurgia"

“Vogliamo esprimere sentiti ringraziamenti e soddisfazione a tutto il team della Divisione di Neurochirurgia che ha dimostrato competenza, professionalità e umanità commovente”.  Giorgio Turri, ex primario del Pronto Soccorso di Civitanova Marche, affida a una lettera aperta il suo ringraziamento a tutto il personale dell'ospedale Torrette di Ancona, che ha operato nei giorni scorsi sua figlia Marta alla quale è stato asportato un tumore cerebrale con un intervento da sveglia (in awake). La 30enne, nel corso della delicata operazione, ha potuto avere al suo fianco il bimbo neonato. (Leggi qui) “Rivolgiamo un ringraziamento particolare alla psicologa Silvia Bonifazi – continua il dottor Turri nella lettera - per aver aiutato Marta nel percorso di preparazione psicologica all’intervento che si è svolto da sveglia. Marta sta bene ed è ritornata in famiglia. Complimenti all'ottima organizzazione e grazie ancora”.

16/06/2023 12:23
Tre letti pediatrici alle Malattie Infettive del Salesi: la donazione della Fondazione Merloni

Tre letti pediatrici alle Malattie Infettive del Salesi: la donazione della Fondazione Merloni

Sono tre i letti pediatrici elettrici donati dalla Fondazione Vittorio Merloni alla Sosd Malattie Infettive Pediatriche del presidio Salesi dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche e inaugurati dai piccoli degenti.  "Sono lettini elettrici con sponde leggere e robuste, ad altezza e lunghezza variabili con ampia possibilità di movimentazione attivabile dall'operatore con facilità tramite comandi integrati sul montante fuori dalla portata del bambino" spiega la dottoressa Ines Carloni, responsabile della Sosd. "Questi lettini ad alta automazione sono fondamentali - ha aggiunto - perché migliorano il comfort,  la sicurezza dei pazienti e aiutano chi li assiste in un reparto dove spesso, purtroppo, le degenze sono di lunga durata a causa di patologie complesse".  Il reparto di Malattie Infettive Pediatriche è Centro Regionale di riferimento per malattie infettive congenite, infezione da Hiv,  infezione tubercolare e malattie batteriche invasive neonatali e pediatriche.  La direzione generale ringrazia la Fondazione Vittorio Merloni "per la sensibilità dimostrata nel contribuire al miglioramento del Centro, con un beneficio sia per gli operatori sanitari che per i piccoli pazienti e le famiglie che li assistono".            

15/06/2023 12:40
Sperimentazione della cura per la leucemia mieloide acuta: 450mila euro alle Marche

Sperimentazione della cura per la leucemia mieloide acuta: 450mila euro alle Marche

La Regione Marche ha deciso di destinare ad un progetto di ricerca sulla cura della leucemia mieloide acuta NPM1 mutata, il finanziamento di 450 mila euro che il Ministero della Salute ha assegnato alle Marche. “La leucemia acuta mieloide colpisce 20 mila persone ogni anno in Europa – ha spiegato l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini - e un terzo dei malati è affetto da questa specifica mutazione: si tratta dunque della leucemia mieloide acuta più diffusa”. “È un tumore ricompreso tra quelli rari, ma comunque presente e decisamente difficile da curare: in mancanza di un trattamento efficace la sopravvivenza va dai 4 ai 6 mesi. Ecco perché abbiamo ritenuto di finanziare questo progetto di ricerca e sperimentazione attraverso una convenzione tra Regione e Azienda Ospedaliero Universitaria”. Al progetto chiamato “Eltanexor nella leucemia mieloide acuta NPM1 mutata” e al relativo bando ha partecipato il dottor  Lorenzo Brunetti – dirigente medico e ricercatore universitario in servizio presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche - SOD Clinica Ematologica – da 10 anni impegnato in questo studio come Principal Investigator. Un lavoro di ricerca partito negli Stati Uniti a cavallo tra 2015 e 2016”. Ora partirà la sperimentazione clinica e il farmaco verrà testato sui pazienti: verranno arruolati 10 pazienti affetti da leucemia mieloide acuta NPM1 mutata, che non abbiano altra possibilità terapeutica. I pazienti arruolati verranno trattati con il farmaco Eltanexor, un antagonista specifico della proteina di esportazione nucleare XPO1, da assumere per via orale. Il finanziamento del progetto, le cui attività di ricerca avranno una la durata di 36 mesi, comprende lo studio clinico e i test di laboratorio sui pazienti trattati. Il finanziamento prevede fasi di avanzamento del progetto con diverse tranches di erogazione: 225 mila euro all’avvio delle attività progettuali; 135 mila euro dopo la trasmissione della relazione intermedia, prevista al 18° mese e solo a seguito della valutazione positiva da parte del Ministero; 90 mila euro dopo aver trasmesso, entro 60 giorni dalla conclusione del progetto, la relazione finale di ricerca.    

13/06/2023 15:33
Asportato un tumore al cervello su una giovane mamma: al suo fianco il bimbo neonato

Asportato un tumore al cervello su una giovane mamma: al suo fianco il bimbo neonato

Ad Ancona è stato asportato un tumore cerebrale, con un intervento da sveglia (in awake), su una mamma marchigiana 30enne che ha avuto al suo fianco il suo bimbo neonato. L'intervento chirurgico è stato eseguito questa mattina presso l'Azienda ospedaliero universitaria delle Marche da un gruppo multidisciplinare costituito dall'equipe del neurochirurgo Roberto Trignani, responsabile del Reparto di Neurochirurgia generale con particolare interesse pediatrico, dai neurochirurghi Stefano Vecchioni e Michele Luzi, con il neuroanestesista Edoardo Barboni e in collaborazione con la neuropsicologa Silvia Bonifazi. La giovane mamma, che ha ricevuto la diagnosi di tumore al cervello durante la gravidanza, è rimasta con il suo bambino, ancora in allattamento, per tutta la fase pre-operatoria. Il bimbo poi ha atteso con il papà il termine dell'operazione in reparto, e una volta terminato l'intervento la mamma ha potuto riabbracciarlo e allattarlo fin da subito. L'intervento è perfettamente riuscito. "Il bambino - dice il neurochirurgo Trignani - rappresenta per la sua mamma un vero e proprio personal trainer che la prepara alla procedura e che le permetterà di superare rapidamente le conseguenze dell'intervento e la tensione che si accompagna normalmente ad esso". In ospedale è stata allestita una camera con una culletta a fianco al letto della mamma, con tanto di panda-peluche, per far sentire la donna e il bambino "come a casa", una scelta che punta "a normalizzare l'ospedalizzazione" ed a sciogliere ansie e timori. In sala operatoria la donna è rimasta tutto il tempo sveglia "sapendo che il bambino era a pochi metri da lei, questo le ha dato forza e maggiore tranquillità, un'alleanza estremamente utile, quella con il piccolo". Alla donna è stato asportato un tumore al cervello nell'area che controlla la parola e il movimento del lato destro del corpo. "Grazie alla procedura in awake - conclude Trignani -, la donna non avendo ricevuto farmaci che interferiscono con l'allattamento, ha potuto continuare l'allattamento senza nessuna interruzione". 

13/06/2023 15:14
La sanità che verrà: considerazioni, idee e suggerimenti

La sanità che verrà: considerazioni, idee e suggerimenti

In questi giorni sono alle prese con una programmazione di comunicazione che ha al centro un argomento che va al di là di ogni capacità speculativa ed organizzativa di singoli individui, associazioni, partiti e persino istituzioni. L’argomento spinosissimo è l’organizzazione territoriale del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), qui nelle Marche il già annunciato piano sanitario regionale. L’assistenza sanitaria per i cittadini deve essere universale, puntuale, efficiente, con le stesse possibilità di accesso senza distinzione di provenienza, genere, ceto e reddito. Lo dice la Costituzione! Finora il nostro servizio sanitario si è distinto come uno dei migliori al mondo proprio per l’accessibilità a tutti e in tutte le strutture. Ultimamente sono emerse delle difficoltà ancor più accentuate dall’emergenza innescata dalla pandemia Covid. Liste di attesa lunghe e pericolose per la salute in ogni ambito e quasi dappertutto, dagli ambulatori per i consulti, nei servizi della diagnostica e nei reparti operatori; nei pronto soccorso attese incredibili e davvero tristi da constatare. In questa situazione rischia di sgretolarsi tutto il sistema e soprattutto la fiducia dei cittadini. Chi ha urgente bisogno e ne ha la possibilità è costretto spesso a rivolgersi alle strutture sanitarie private, non sempre con servizi convenzionati, all’occorrenza un impegno economico ingente che molti non sono in grado di sostenere. Cosa fare? Anzitutto affrontare il problema con umiltà. Le formule magiche veloci non esistono, esiste la possibilità di confronto e dialogo e senza girarci tanto intorno il confronto deve essere tra le strutture del servizio pubblico e quelle private, che nel tempo, vita la richiesta, sono cresciute molto di numero, un esempio nella nostra regione Marche. Alcune sono molto organizzate, dotate di tecnologia e servizi di ultimissima generazione. L’ideale sarebbe che il Servizio Sanitario Nazionale sia rivitalizzato, finanziato per ben soddisfare tutti i bisogni dei cittadini, ma sarà possibile? E poi, a questo punto tutte le risorse del settore che operano con investimenti privati che fine farebbero? Alcune sarebbero di élite ed opererebbero per pazienti ricchi, tante sarebbero costrette al fallimento. Non sarebbe comunque una perdita, uno spreco ed una ulteriore discriminazione? Coniugare i due settori con regole che garantiscano un accesso libero e alla portata di tutti i cittadini, dove il privato supporta il pubblico e il pubblico amalgama con il privato le sue funzioni con regole chiare e vincolanti, con suddivisione di compiti e servizi. E le terme con le loro sorgenti di proprietà pubblica non potrebbero avere un ruolo importante e di sicuro piacevole per i pazienti? Qui nelle Marche alcune stazioni termali hanno dimostrato tanta disponibilità, organizzazione e capacità soprattutto nel periodo della pandemia Covid. Ho la vaga idea che un progetto serio, fatto da competenti che sappiano coniugare tutti questi aspetti avrebbe un impegno economico totale uguale o forse minore di quello riscontrabile nei bilanci pubblici attuali e la salute di tutti sarebbe più in sicurezza. È una verifica di fattibilità anzitutto, poi un processo culturale ed infine politico. Con un unico principio intangibile: la difesa della salute è un diritto di tutti e tutti lo devono poter perseguire ricorrendo ai servizi migliori ed efficaci, in ogni luogo e nei tempi dovuti.

11/06/2023 11:00
Tolentino, approvato il progetto del nuovo ospedale. Baldelli: "Gara europea da 29 milioni di euro"

Tolentino, approvato il progetto del nuovo ospedale. Baldelli: "Gara europea da 29 milioni di euro"

“Non solo stiamo per realizzare una delle opere più attese del programma della ricostruzione post-sisma e restituire ai cittadini di Tolentino la struttura che attendono da anni, ma lo stiamo facendo secondo i nuovi principi a cui stiamo conformando la nuova edilizia ospedaliera marchigiana quelli del Masterplan dell’Edilizia Sanitaria e Ospedaliera delle Marche: sicurezza, efficienza e sostenibilità, economica sociale e ambientale” È il commento dell’assessore regionale alle Infrastrutture e all’Edilizia Ospedaliera Francesco Baldelli, a seguito dei successi ottenuti nella giornata di venerdì 9.06: il parere positivo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione allo schema di bando di gara ed il decreto dell'Ufficio Speciale per la Ricostruzione che approva il progetto e autorizza la copertura economica dell’intervento. “Abbiamo realizzato una bella doppietta – continua l’Assessore Baldelli – ed ora siamo pronti a pubblicare la gara europea per i lavori di realizzazione di una struttura da 29 milioni di Euro, isolata sismicamente grazie al disaccoppiamento dal terreno che garantirà la continuità operativa anche in caso di terremoto, anche significativo, e ad emissioni praticamente nulle (NZEB – Nearly Zero Emission Building) grazie alle tecnologie che lo renderanno energeticamente autosufficiente”. Il nuovo Ospedale di Tolentino, su tre piani, ospiterà poliambulatorio, con riabilitazione e ambulatorio chirurgico specializzato dove potranno essere effettuati interventi chirurgici a bassa complessità, 40 posti letto di cure intermedie suddivisi in due ali distinte ma collegate funzionalmente, 16 postazioni tecniche di dialisi, il punto prelievi e la diagnostica per immagini con i locali per la Radiologia, Mammografia, TAC ed Ecografia, il punto di primo intervento ed un consultorio. Il sindaco di Tolentino, Mauro Sclavi, commenta con soddisfazione: “Esprimo soddisfazione per il decreto di finanziamento emesso dall'USR che di fatto consentirà la realizzazione del nuovo Ospedale Civile - Distretto di Tolentino, ringrazio gli Assessori Baldelli e Saltamartini per il loro operato e il Commissario Straordinario Castelli per l’impegno che sta dimostrando nei confronti delle aree colpite dal sisma. Un grazie anche a tutto il personale tecnico incaricato che sta lavorando alacremente per ridare al territorio un presidio fondamentale”. Conclude l’assessore Baldelli: “Insieme al Presidente Acquaroli e alla Giunta Regionale, passo dopo passo, stiamo mettendo a terra le risorse e dando attuazione alla nostra visione della sanità marchigiana delineata nel Masterplan dell’Edilizia Sanitaria e Ospedaliera delle Marche e nel Piano Socio Sanitario Regionale 2023-2025 appena approvato".

10/06/2023 18:45
Avis San Severino, celebrazione per i 70 anni dalla fondazione: ecco il programma

Avis San Severino, celebrazione per i 70 anni dalla fondazione: ecco il programma

Dopo la ripartenza delle donazioni al Centro trasfusionale presso l’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio”, la sezione Avis di San Severino Marche si appresta a salutare un importante momento di festa in occasione delle celebrazioni per il 70esimo anniversario della fondazione. L’appuntamento è stato fissato per domenica 2 luglio con ritrovo nella storica sede di viale Matteotti, a partire dalle ore 15,30. Alle 16 deposizione di una corona di alloro al monumento dei caduti e del donatore di sangue. A seguire santa messa nella chiesa di San Domenico officiata da sua eminenza il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona e Osimo. Alle 17,30, nel chiostro di San Domenico, saluto dell'autorità e consegna delle benemerenze ai donatori. Seguirà una cena sociale dei soci al ristorante Villa Berta. Come viene ricordato nel sito del sodalizio, la sezione comunale settempedana dell’Avis è stata costituita il 26 luglio 1953 per iniziativa di un gruppo di cittadini che, uniti da un comune ideale di solidarietà, si sono fatti promotori di una nobile iniziativa sociale con l’intento di aiutare coloro la cui vita poteva essere salvata dal dono del sangue. Tra i soci fondatori figurano: Bianchedi Manlio, Castellani Francesco, Paniconi Costantino, Frattini Ivo, Giglioni Alberto, Sgolachcia Giuseppe, Ranciaro Camillo, Rocchi Michele, Giacanella Gino Aldo, Rossi Alberto. Il primo consiglio direttivo venne invece formato da: Manlio Bianchedi, presidente, Mario Rossi Alberto, vice presidente, Rocchi Michele, segretario, Castellani Francesco, consigliere, Giglioni don Goffredo, consigliere, Sgolacchia Giuseppe, consigliere.

09/06/2023 13:27
Recanati, ospedale Santa Lucia. L'amministrazione: "Valuteremo passaggio zona territoriale Macerata"

Recanati, ospedale Santa Lucia. L'amministrazione: "Valuteremo passaggio zona territoriale Macerata"

Il sindaco di Recanati Antonio Bravi e il consigliere comunale Reginaldo Polsonetti hanno incontrato oggi i rappresentanti del Comitato per la Difesa del Punto di Primo Intervento dell’ospedale Santa Lucia per fare un bilancio sulle condizioni del sistema sanitario nel territorio di Recanati.  "L’incontro di oggi è stato importante e propedeutico all’appuntamento che chiederemo all'assessore regionale alla Sanità e alla Direttrice generale dell’Azienda Territoriale Sanitaria di Macerata per fare il punto sullo stato attuale del Servizio Sanitario nel nostro territorio - ha dichiarato il sindaco Antonio Bravi -. Un confronto in cui chiederemo misure importanti di riorganizzazione del sistema che consentano ai pazienti di essere indirizzati nel pronto soccorso più idoneo e meno affollato. Valuteremo anche l’opportunità di spostamento del territorio di Recanati alla zona territoriale di Macerata, un atto che può assumere solo la Regione". Nel corso della discussione sono emerse diverse criticità, come la scarsità di attrezzature all’interno dell’Ospedale di Comunità di Recanati, la difficoltà a raggiungere l'ospedale di Civitanova che per i residenti risulta piuttosto scomodo e mal collegato, la mancanza di un servizio di 118 adeguato in quanto spesso si riscontrano notevoli ritardi e l’assenza di un punto di primo intervento efficiente a servizio del comune di Recanati.  Il Comitato ha evidenziato che "nel territorio si percepisce una certa insoddisfazione nei confronti dei servizi offerti dal sistema sanitario a disposizione dei cittadini", in particolare ha segnalato "liste di attesa molto lunghe, l’impossibilità di poter prenotare esami o visite specialistiche, possibili solo tramite le strutture private", una situazione "che penalizza notevolmente le fasce con un reddito più basso che non riuscendo a sostenere le spese, spesso, rinunciano alle cure di cui avrebbero bisogno".  È stata inoltre presa in esame la situazione relativa ai medici di base in servizio nel comune di Recanati e vista l’età avanzata della maggioranza di essi sono stati espressi forti dubbi sulla possibilità di una loro sostituzione al momento del pensionamento.   

07/06/2023 19:30
Avis provinciale, ripartite le donazioni a San Severino

Avis provinciale, ripartite le donazioni a San Severino

Segnali di ripartenza per la donazione del sangue a San Severino Marche. Un gesto molto più che simbolico quello fatto da Remo Bordo che in questa occasione ha effettuato la sua ultima donazione per raggiunti limiti di età. Nel primo giorno di prelievi dopo lo stop alla raccolta associativa sono state dieci le persone che si sono prenotate, oltre a chi ha avuto necessità di effettuare i controlli annuali. L’équipe è stata composta dal dottor Sebastiano Rubera, presidente di Avis Treia, e dall’infermiere Franco Bonfranceschi. Alla seduta hanno presenziato il presidente di Avis San Severino Marche Anelido Appignanesi e Graziella Arigolo del consiglio direttivo settempedano. Con loro la presidente di Avis provinciale Macerata Morena Soverchia: «C’è soddisfazione per questa ripartenza – ha detto – voglio ringraziare tutta l’équipe medica per il servizio svolto e i donatori, tra i quali non posso non citare Remo che dimostra quanto è forte l’attaccamento dei soci all’Avis e a tutte le nostre comunità». Tra le altre sedute previste nell’Entroterra maceratese, per giovedì 8 giugno è fissata una seduta a Camerino, mentre altre due consentiranno la prossima settimana di riaprire il punto donazioni di Matelica. A Esanatoglia continua, inoltre, il servizio offerto dal dottor Claudio Modesti.

07/06/2023 13:20
Sanità, Milco Coacci confermato direttore amministrativo dell'Ast Macerata

Sanità, Milco Coacci confermato direttore amministrativo dell'Ast Macerata

Il direttore generale dell'Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata, dottoressa Daniela Corsi, ha incaricato Milco Coacci nel ruolo di direttore amministrativo. Si tratta di una conferma considerato che Coacci aveva assunto l’incarico di sub-commissario amministrativo della medesima AST ad inizio anno, in seguito alla nomina da parte del Commissario Straordinario Antonio Draisci, ruolo in cui era stato poi confermato anche dal dottor Armando Gozzini nel periodo in cui quest'ultimo ha diretto l'AST di Macerata. Professionista esperto in controllo di gestione e con una ventennale esperienza di dirigenza amministrativa nelle Amministrazioni Pubbliche, il dottor Coacci aveva già ricoperto incarichi di profilo manageriale in qualità di direttore amministrativo presso le Agenzie Regionali di Protezione Ambientale delle Regioni Marche e Umbria. "Milco Coacci è un dirigente di comprovata esperienza e di rilevante valore umano – afferma la dottoressa Corsi– e il suo contributo risulterà importantissimo per completare il percorso di riorganizzazione Aziendale che ha preso avvio con la riforma del Servizio Sanitario Regionale, stabilito con L.R. n.19 dell'8 agosto 2022".                             

07/06/2023 12:10
Macerata, va in pensione il dottor Giordano Ripa: "Una colonna portante del nostro ospedale"

Macerata, va in pensione il dottor Giordano Ripa: "Una colonna portante del nostro ospedale"

Il dottor Giordano Ripa, medico ospedaliero dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata, è andato in pensione dal 1 giugno. L’ospedale del capoluogo di Provincia con il suo collocamento a riposo perde un professionista stimato e competente, che per 32 anni nel Reparto di Medicina Interna è stato un punto di riferimento per i malati e le loro famiglie, apprezzato da tutti non soltanto come medico, ma in particolare per le sue doti umane di generosità, diponibilità e premura nei confronti del paziente. Entrato in servizio nell’aprile del 1991, ha sempre svolto attività di assistenza diretta ai malati in corsia e nell’agosto del 2017 è divenuto titolare dell’Unità Operativa Semplice “Complessità diagnostica in degenza” interessandosi in particolare dei pazienti con patologie complesse. Il dottor Ripa, nonostante fosse stato eletto nelle amministrative del 2020 come consigliere comunale di Macerata con delega funzionale alla sanità, ruolo che tutt’oggi ricopre, è rimasto comunque in servizio a tempo pieno presso l’ospedale  fino al pensionamento, svolgendo l’attività istituzionale al di fuori degli orari di lavoro. Pochi giorni fa si è congedato, salutando colleghi e personale con una festa a cui hanno preso parte anche il direttore generale Daniela Corsi e il dottor Milco Coacci. “Il dottor Ripa è stato una colonna portante del Reparto di Medicina Interna del nostro ospedale- commenta il neo direttore Generale dell’AST di Macerata Daniela Corsi - stimato per le sue competenze professionali e per l’umanità rivolta verso ogni paziente preso in cura da lui e verso i familiari”.      

05/06/2023 16:50
I segreti per invecchiare bene tra amore e attività fisica: intervista al dottor Giorgio Mancini

I segreti per invecchiare bene tra amore e attività fisica: intervista al dottor Giorgio Mancini

L'attuale speranza di vita, molto più lunga rispetto al passato, crea nuove aspettative ed opportunità anche per chi è entrato nella cosiddetta "terza età" il cui limite gli studiosi e i geriatri tendono ad innalzare sempre di più oltre i 65 anni convenzionali. Negli ultimi decenni, le stagioni sono cambiate, le condizioni atmosferiche e climatiche sono mutate a causa di un impercettibile ma continuo riscaldamento del pianeta che ha prodotto inverni miti, estati torride, autunno e primavera sempre meno spesso connotati dalle loro tipiche caratteristiche. Al pari delle stagioni dell’anno solare, anche quelle della vita umana stanno mutando con un continuo allungamento della vita stessa e significativi elementi di assoluta novità, impensabili fino a non più di 50 anni fa.  Che ci siano connessioni nell’evolversi dei due fenomeni può essere un’idea suggestiva, benché mancante di un reale fondamento scientifico. Piace però evidenziare il continuo mutamento di tutte le cose, il "Panta rei" dei filosofi greci, che ha avuto la sua riprova nella storia, nei fenomeni fisici tangibili come nello spirito, nella vita nel suo complesso, i cui meccanismi non sono e forse non saranno mai svelati fino in fondo. Dopo questa premessa speculativa, la nostra pagina vuole occuparsi dell’evolversi delle stagioni dell’esistenza umana, di come si può allungare la vita e, soprattutto, di come viverla bene e con soddisfazione fino alla fine.  L’aumento della speranza di vita dipende da numerosi fattori: l’avanzamento della tecnologia che, tra le altre cose, ha permesso di tutelare l’igiene di un elemento essenziale come l’acqua; la conseguente diminuzione delle infezioni e i grandi progressi strumentali e farmacologici della medicina; le regolamentazioni sociali nel lavoro, la diffusione della cultura della prevenzione nella salute. La vita media che si allunga, non per tutti ma per molti, pone oggi il problema di individuare il fattore capace di amalgamare tutte le sue stagioni per colmarla di benessere e appagamento in tutte le sue fasi, che renda ogni momento degno e piacevole da vivere sia da giovani che da anziani, ovviamente con le dovute proporzioni. L’elemento capace di lenire i logorii fisici, psicologici e spirituali può essere anche l’amore. È questo un concetto che racchiude in sé tante immagini, ma, volendo trovare una definizione seppur incompleta e riduttiva, possiamo dire che l’amore è l’insieme di sensazioni in grado di stimolare al massimo le nostre risorse fisiche e mentali, coinvolgendoci in un’attrazione viscerale verso qualcuno o qualcosa.  Durante l’infanzia impariamo a riconoscere l’amore percependo quello che gli altri nutrono nei nostri confronti; chi non ne ha ricevuto da bambino fatica ad elargirne una volta cresciuto. Adolescenza e giovinezza segnano la scoperta dell’attrazione fisica, che ad un certo punto si trasforma in amore verso qualcuno e l’aspetto carnale del sentimento ci scuote fino a rapire e totalizzare la nostra mente. Poi crescendo l’amore può continuare a rivolgersi ad una persona in particolare ma si espande, in forme diversificate, verso i figli, le persone care, il lavoro, i nostri interessi. In tarda età solitamente figli e nipoti sono oggetto di amore, o meglio, per restare alla definizione, sono ciò che stimolano le capacità vitali. Ma, parlando dell’allungamento della vita e dei suoi risvolti, una considerazione particolare merita anche l’aspetto sessuale dell’amore. Esso si basa sullo stimolo ormonale innescato dalla natura per indurre la riproduzione della specie. Tale stimolo va decrescendo nell’uomo, ma può protrarsi fino alla tarda età, anche se l’atto in sé diviene sempre più difficoltoso per questioni "tecniche" dovute all’invecchiamento del sistema circolatorio. Nella donna, invece, l’impulso sessuale subisce un improvviso calo con l’arrivo della menopausa. Questo almeno era lo schema storicamente accettato, ma già da qualche tempo le cose hanno preso una piega ben diversa. Per l’uomo la farmacologia ha individuato il modo per superare le difficoltà circolatorie garantendo un deciso incremento della vita sessualmente attiva. Nella donna il meccanismo è decisamente più sottile e sofisticato: una donna in menopausa può sperare di vivere ancora molti anni e ciò la spinge ad attivare una serie di interventi a livello psicologico e comportamentale per piacersi, per piacere, per essere desiderata sempre più a lungo. Un mix di sensazioni e desideri che va a compensare lo stimolo ormonale venuto a mancare. Anche per la donna comunque la farmacologia sta muovendo i suoi passi per permettere una vita sessuale ancora appagante.  Tuttavia, la possibilità di vivere bene e a lungo la propria silver age è influenzata sia per l’uomo che per la donna da diversi altri fattori che possono essere quelli genetici, le occasioni sentimentali, la conservazione di un buono stato di salute con stili di vita appropriati. Ne parliamo con il dottor Giorgio Mancini, già direttore dell’U.O. di Geriatria dell’Ospedale di Macerata, oggi consulente del centro medico "Associati Fisiomed" e sempre molto impegnato nella ricerca dei migliori modi per la preservazione della salute degli anziani. Dott. Mancini, come tutelare la salute delle persone nella terza età ed oltre? "Bisogna affidarsi anzitutto a quanto la scienza e la medicina hanno messo in campo negli ultimi anni. Da sempre comunque l’attività fisica è la miglior forma di prevenzione e, in alcuni casi di cura. Svolta in forma lieve e moderata, non teme controindicazioni e apporta benefici a tutti gli organi. L’Active Aging è un messaggio molto positivo, eppure solo il 10-15% degli anziani pratica regolarmente attività fisica". Che tipo di attività fisica consiglia? "Basta camminare per stimolare tante funzioni vitali, ma vanno bene anche il nuoto, la bicicletta, il giardinaggio, il ballo. Siamo nati per muoverci e, assecondando questa nostra predisposizione in tutte le fasi della vita, possiamo sperare di vivere più a lungo senza disabilità". E l'attività intellettiva? "Il Premio Nobel Rita Levi Montalcini diceva 'il cervello non va mai in pensione'. Ogni giorno perdiamo circa cinquantamila cellule nervose, ma ne possediamo miliardi. Quelle che restano mantengono la loro connessione ed efficienza se coltiviamo interessi che ci piacciono: lettura, musica, radio, televisione, computer, teatro, cinema, vita sociale, volontariato. È bellissimo donare agli altri un po’ di ciò di cui abbiamo usufruito. È importante che gli anziani poi continuino ad interfacciarsi con i giovani, per esempio per trasmettere loro i segreti di tanti mestieri, per consegnare alle nuove generazioni le chiavi per realizzare il loro futuro tra passato e presente, tra esperienza e tecnologia". E l’amore?  È davvero possibile aspirare ad una vita sessualmente attiva anche nell’anzianità? "Attualmente ci sono molte condizioni che possono dare una risposta affermativa: miglioramento delle condizioni generali degli uomini e delle donne, gli ausili farmacologici sempre e comunque da utilizzare sotto controllo medico, una più grande possibilità di vita sociale ed individuale soddisfacente. Naturalmente l’approccio di ogni persona all’attività più intima della condizione umana è alla base di questa frontiera che non ha preclusioni per l'età".  L’alimentazione è importante? "Certamente e non solo per gli anziani. Cibi e prodotti semplici e genuini influiscono positivamente sul processo di invecchiamento e sulla prevenzione di gravi patologie come i tumori. La dieta mediterranea, quella autentica dei nostri nonni, è di gran lunga preferibile ad altri regimi, mode e tendenze alimentari. Per vivere più a lungo e bene dovremmo limitare le quantità per non appesantire l’organismo. Cereali, latte, pesce, poca carne, frutta e verdura a volontà e, di tanto in tanto, un buon bicchiere di vino rosso: non serve altro". Per concludere, dott. Mancini?     "Occorre raggiungere e conquistare un equilibrio interiore, stare in pace con se stessi e con gli altri, realizzare una sintesi di tutte le potenzialità fisiche, psichiche, affettive, intellettive proprie della persona. Quando poi subentrano malattie serie non dobbiamo accanirci su quanto perso, ma piuttosto ricercare le cure più appropriate per sostenere il corpo e le funzioni ancora valide. Un mio convincimento, che cerco anche per quanto possibile di applicare nella mia vita professionale, è la possibilità che l’organizzazione sanitaria pubblica dia un’assistenza domiciliare quando l’anziano è piuttosto fragile e viene colpito da malanni non tanto gravi. La tendenza è sempre quella di ricorrere all’ospedalizzazione; si rischia di peggiorare sia lo stato fisico che psicologico del paziente. Se il medico lo ritiene opportuno l’assistenza a domicilio è sicuramente molto preferita ed apprezzata dalla persona fragile. Per gli organizzatori della nostra sanità sia un punto su cui riflettere". 

04/06/2023 12:00
Ast 3, Gentilucci plaude alla nomina di Corsi: "Un riconoscimento guadagnato sul campo"

Ast 3, Gentilucci plaude alla nomina di Corsi: "Un riconoscimento guadagnato sul campo"

“Voglio esprimere le mie più vive congratulazioni a Daniela Corsi per l’importante incarico che è stata chiamata a ricoprire. In realtà è la conferma del riconoscimento di un ruolo che, prima come direttore dell’area vasta 3, poi come sub commissario dell’azienda sanitaria territoriale di Macerata e ora, appunto, come neodirettore della stessa, si è guadagnato sul campo”. A parlare è Alessandro Gentilucci, presidente dell’ambito territoriale sociale XVIII. “Il nostro è un territorio che ha bisogno di attenzione, in particolare per quel che riguarda la popolazione anziana. All’indomani del sisma, con l’aggravarsi della situazione di disagio che l’area montana già scontava di suo, abbiamo vissuto un momento di ulteriore delusione perché anche sul piano dei servizi sanitari e ospedalieri temevamo di essere abbandonati”. “Debbo constatare che l’avvento della dottoressa Daniela Corsi ci ha restituito fiducia. La sua riconferma, pertanto, è una buona notizia. Nelle difficoltà che conosce, in generale, il sistema sanitario, abbiamo riscontrato in lei un grande impegno nell’adoperarsi per restituire dignità al territorio attivando e rinforzando servizi fondamentali al nosocomio di Camerino quali medicina interna e il ripristino della dialisi che ha alleviato il disagio di tante famiglie costrette altrimenti a sommare al tempo della degenza anche quello della trasferta”. “Ricordo, infine – continua -  il lavoro fatto per ottenere la Casa della Comunità per l’assistenza di prossimità e per l’attivazione della telemedicina nell’ambito della strategia per le aree interne. Non è comune tale dedizione, e merita di essere evidenziata perché Daniela Corsi, che è anzitutto un medico, ha dimostrato nella gestione di non voler seguire logiche meramente economiche bensì di voler mettere in primo piano i livelli essenziali delle prestazioni sanitarie intercettando le esigenze del territorio. Le auguro, pertanto, buon lavoro e la sollecito a continuare ad attenzionare l’area camerte e tutto l’alto maceratese per quelle criticità che, purtroppo, ancora viviamo”.

02/06/2023 11:30
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