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Sanità Provincia Macerata

Consumo di alcolici durante la gravidanza, quali sono i rischi: intervista al dottor Perri

Consumo di alcolici durante la gravidanza, quali sono i rischi: intervista al dottor Perri

Le giornate dedicate a problematiche della nostra salute sono molto numerose, fanno parte di una strategia di comunicazione che possa essere efficace nella diffusione di una cultura della salute generale e di conseguenza nella prevenzione. Il 9 settembre è la Giornata Mondiale della "Sindrome Feto-alcolica e dei disturbi correlati", si celebra dal 1999. 

La salute dell’infanzia è sempre al centro della ricerca, della clinica ed anche dell’informazione, quella del feto ne è sicuramente la primissima fase, importantissima che può condizionare lo sviluppo cel bambino e l’intero percorso della vita fisiologica dell’individua che sarà.

L'argomento a prima vista può sembrare molto specifico e circoscritto, m si stima che una donna su tre (33%) consuma abitualmente alcol durante la gravidanza con rischi che possono riguardare l’area neurologica sullo sviluppo del feto e futura crescita nell’infanzia e possono causare disabilità comportamentali e neuro cognitive. Ne parliamo con il dottor Paolo Perri, specialista in Pediatria e Neonatologia.

Si è appena celebrata la giornata mondiale della sindrome feto alcoolica e quindi di ciò che comporta l’uso dell’alcool in gravidanza per il feto e il neonato. Dott. Perri qual è il significato di questo evento?

"Il 10% delle donne consuma alcool durante la gravidanza. Non essendo stata a tutt’oggi stabilita una dose di alcol sicuramente esente da rischi durante la gravidanza, la Società Italiana di Neonatologia (SIN), in occasione della Giornata mondiale della sindrome feto-alcolica e disturbi correlati, che si celebra il 9 settembre, ribadisce che è opportuno astenersi completamente durante tutto il periodo".

Quali sono le possibili conseguenze del consumo di alcool in gravidanza?

"Il consumo cronico di quantità eccessive di alcol può, infatti, causare seri problemi a madre e neonato, aumentando il rischio di abortività spontanea, morte intrauterina, sindrome della morte improvvisa in culla, parto pretermine, basso peso alla nascita, ma, in particolar modo, può essere responsabile dell’insorgenza di difetti dello sviluppo fetale a carico di vari organi e apparati e di disabilità dello sviluppo neurocognitivo infantile. Queste disabilità, conseguenti all'esposizione all'etanolo in utero, sono note come Disturbi dello Spettro Alcolico Fetale (FASD) e la FAS, o Sindrome Feto Alcolica, ne è la forma clinica più grave". 

Quali sono le raccomandazioni al riguardo delle società scientifiche?

"Da anni, la Società Italiana di Neonatologia, insieme al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità, auspicano ad aumentare la consapevolezza nelle donne in gravidanza, in età fertile e che stanno programmando una gravidanza, attraverso campagne di comunicazione e prevenzione, 

È importante, infatti, garantire un’informazione quanto più corretta, immediata ed esauriente possibile, che renda le donne consapevoli, evitando di esporre loro ed i nascituri ai rischi di danni evitabili, sostenendo uno stile di vita più sano e azzerando il consumo di alcolici". 

 

 

 

 

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