Sanità

Porto Potenza, Clinica dentale e Polo diagnostico Santo Stefano: si riparte."Presto anche test sierologici e tamponi"

Porto Potenza, Clinica dentale e Polo diagnostico Santo Stefano: si riparte."Presto anche test sierologici e tamponi"

Si riparte. Con cautela, rispettando tutte le norme di distanziamento e con tutti gli accorgimenti per garantire il massimo della sicurezza, ma si riparte. Il Polo diagnostico e la Clinica dentale Santo Stefano di Porto Potenza lunedì mattina riapriranno i battenti, dopo due mesi di sospensione delle attività, con unica eccezione delle situazioni inderogabili, in ottemperanza alle disposizioni del Consiglio dei Ministri e alle raccomandazioni del Ministero della sanità mirate al contrasto e contenimento del virus. L’organizzazione della riapertura sarà impostata nel rispetto più rigoroso delle norme di sicurezza, del distanziamento sociale, dell’igiene, dei dispositivi di protezione individuale. “Abbiamo deciso di riaprire per tornare a dare un servizio prezioso alla cittadinanza – dice Enrico Brizioli, Amministratore Delegato del Gruppo – ma è proprio adesso che non bisogna abbassare la guardia, cercando tutti di tornare ad una quotidianità più sociale ma nel più totale rispetto delle norme di sicurezza e prevenzione”. “Si riparte dunque nelle condizioni di massima sicurezza, con igienizzazione continua sia delle sale di terapia che degli spazi comuni, mediante soluzioni sanificanti ed ozono. In futuro ci sarà anche l’opportunità per i pazienti, su richiesta, di effettuare esami diagnostici con test sierologici e tamponi”. In queste ore la Direzione e gli uffici stanno lavorando per allestire percorsi ad hoc per gli accessi in sicurezza, mentre il distanziamento sociale sarà garantito dagli accessi contingentati e dalla dilatazione dei tempi tra una visita e l’altra, meccanismo che sarà agevolato anche dall’apertura del Polo diagnostico tutti i giorni della settimana, proprio per tenere distanziate le visite, una dall’altra. Massima attenzione anche nella dotazione di dispositivi di protezione individuale per tutti, sia per il personale che per i pazienti.  

15/05/2020 19:10
Civitanova, 2500 mascherine donate alla Croce Verde: il gesto dei ragazzi dell'Atletica Ama

Civitanova, 2500 mascherine donate alla Croce Verde: il gesto dei ragazzi dell'Atletica Ama

Nei giorni scorsi i vertici dell'Atletica Ama Civitanova Marche hanno consegnato alla presidente delle Croce Verde Elisabetta Biagiola 2.500 mascherine acquistate grazie alla raccolta fondi da noi promossa e sostenuta dai tesserati della società. "Abbiamo voluto così ringraziare i volontari della Croce Verde che ogni giorno si prodigano per assistere la nostra Comunità - scrivono i componenti della società Civitanova in un post sulla loro pagina facebook - soprattutto in un momento difficile come quello attuale. Grazie di cuore a tutti"

15/05/2020 09:59
Test sierologici, Ceriscioli: "dal 18 maggio saranno attivati  per molte imprese,dalla ristorazione ai bar"

Test sierologici, Ceriscioli: "dal 18 maggio saranno attivati per molte imprese,dalla ristorazione ai bar"

Il presidente Luca Ceriscioli è intervenuto questa mattina alla videoconferenza stampa dell’Azienda ospedaliero universitaria Ospedali riuniti di Ancona, convocata per presentare i risultati del percorso diagnostico integrato sieromolecolare clinico applicato ai sanitari dipendenti. I prelievi pervenuti ed eseguiti sono stati 3.885 (90,4% di adesione). Di questi 221 (il 5,7%) sono risultati positivi e, successivamente, negativi al tampone. Dal 9 aprile, dunque, nessun contagio tra gli operatori di Torrette, a testimonianza del funzionamento delle misure di prevenzione. “La Regione Marche – ha detto il presidente Ceriscioli - ha compreso l’importanza dei test sierologici in termini concreti e non solo con gli annunci. L’azienda di Torrette è stata la prima a mettersi in moto e a fare gli atti amministrativi necessari per poter attivare la procedura e oggi possiamo raccogliere un primo risultato di questo lavoro. Il dato dei tamponi tutti negativi è stato sorprendente ed è un risultato importante”. Il presidente ha poi ricordato che questo percorso è stato attivato dalla Regione all’interno di una strategia diagnostica complessa, che prevede non solo l’istantanea del tampone, ma anche esami, come quello sierologico, che permettono di ottenere una serie di importanti indicazioni mediche, scientifiche e di prevenzione. "Al contempo – ha detto Ceriscioli – abbiamo voluto allargare la tutela di tutti coloro che lavorano in prima linea. Non a caso la delibera di giunta individua come primi soggetti su cui applicare il sierologico i dipendenti della sanità pubblica e gli operatori delle forze dell’ordine, che non hanno mai smesso di stare a contatto con i cittadini in queste settimane. Per la terza fase sanitaria – ha aggiunto Ceriscioli - è prevista una specifica delibera che regolamenterà una serie di attività più diffuse sul territorio, compreso l’uso su larga scala dei test sierologici. Prezioso per l’elaborazione di questa terza fase sarà il contributo dell’azienda di Torrette, per affinare strumenti e percorsi, che ora diventano fondamentali. Dal 18 maggio, infatti, saranno attive molte imprese, legate ai servizi alla persona, alla ristorazione e ai bar, e dal 29 anche gli stabilimenti balneari. Anche da questi settori arrivano le richieste di poter seguire il percorso del test sierologico e sarà nostra cura renderlo più semplice e accessibile. Come Regione siamo molto attenti anche a questo e sappiamo di poter contare su punti di riferimento importanti.  Ieri nel corso di una conferenza mi hanno ricordato quante figure eminenti della sanità marchigiana sono una risorsa per il nostro territorio. Abbiamo come riferimento un quadro di professionisti ampio e diffuso di altissimo livello e spessore nazionale. Grazie a loro oggi possiamo vantare di essere diventati la regione con i dati epidemiologici tra i migliori in Italia, dopo essere stati per diverse settimane la seconda/terza regione per numero di contagi in rapporto alla popolazione. In mezzo c’è stato il lavoro e il contributo di tanti. Ci sono state le competenze e le professionalità che ci hanno permesso di gestire al meglio questo passaggio”.  

14/05/2020 18:03
Macerata, la testimonianza di un amore oltre la malattia: nasce Carlo

Macerata, la testimonianza di un amore oltre la malattia: nasce Carlo

E’ nato Carlo. Ieri presso l’U.O. Ostetricia dell’ospedale di Macerata una nuova vita è venuta alla luce. Quale migliore occasione, se non nel mese dedicato alle mamme, per sancire la forza di una giovane donna che, con coraggio, ha vinto la malattia. Marta, colpita da una neoplasia al seno all’età di 29 anni, mentre allattava il primo figlio, ha trovato la forza per affrontare percorsi complessi non privi di dolore fisico ed interiore, non arrendendosi ma dimostrando quanto l’amore materno sia tenace e vince su tutto.  Questa storia ha avuto inizio quando il primo bambino era poco più che neonato. Allattando Marta si accorge di una tumefazione al seno che le appare anomala spingendola a contattare il suo medico di fiducia per fare chiarezza. Da lì la terribile diagnosi. Il percorso è iniziato con la chemioterapia e successivamente l’intervento al seno, seguendo un iter che riguarda migliaia di donne ogni anno che vengono colpite da questa malattia. Terapie stancanti e dolorose sia a livello fisico che psicologico, a maggior ragione in una giovane mamma. Marta non si è persa d’animo, ha curato il suo bimbo e la sua malattia e piano piano la routine familiare è tornata a fare capolino. Terminati i controlli è riemerso fortissimo il desiderio di una nuova maternità e cosicché, fatti i dovuti accertamenti, è ripartita una nuova gravidanza. La gravidanza è stata portata avanti serenamente con la sua grande forza d’animo. “Era un mio grande desiderio e non ho voluto fermarmi di fronte alla malattia, fiduciosa in chi mi è stato accanto” ha confidato Marta.  “La gravidanza si è instaurata ed ha presentato un decorso regolare - precisa il dott. Pelagalli -, caratterizzato da controlli ultraspecialistici ai quali abbiamo sottoposto Marta” . Il parto è avvenuto nel modo più spontaneo e sereno, assistita dall’equipe dell’U.O. Coordinatrice Ost. Cirilli: "Grazie alla serenità data durante il percorso della gravidanza, nonostante i serrati controlli necessari, si è concluso portando un buon inizio di vita a Carlo”. Questo evento, che Marta e il marito Giorgio vogliono condividere con tutti, dimostra come sia possibile riappropriarsi della propria vita quando la forza d’animo di una mamma, la sua tenacia ed un pizzico di fortuna fanno da cornice al momento più importante di una donna. Un messaggio di incoraggiamento alle migliaia di donne che, in giovane età, vengono colpite da questa malattia e - se non adeguatamente supportate - possono perdere la visione ottimistica della vita sul loro futuro di donne e di madri. È fondamentale, quindi, fornire alla pazienti un supporto medico, scientifico, sociale e assistenziale fatto da professionisti adeguatamente preparati e umanamente disposti a dedicarsi totalmente all’intera famiglia. A Carlo, Marta e Giorgio i migliori auguri da parte del Direttore dell’Area Vasta Alessandro Maccioni e dell’equipe Ostetrico Neonatologica del Dipartimento Materno Infantile dell’AV3.  

14/05/2020 17:44
San Severino, dall'ospedale spariscono scatoloni di guanti e mascherine: indagini in corso

San Severino, dall'ospedale spariscono scatoloni di guanti e mascherine: indagini in corso

L'ospedale "Bartolomeo Eustachio" di San Severino Marche bersaglio di furti e atti vandalici. Dalla struttura, negli ultimi giorni, sono spariti diversi scatoloni di guanti e mascherine oltre a un saturimetro. A ciò si aggiunga come, due giorni fa, le pareti di un bagno siano state imbrattate con escrementi, finiti anche sul pavimento.  Particolarmente grave è la sparizione del saturimentro dal reparto di radiologia. Si tratta di uno strumento utilizzato con frequenza in piena emergenza coronavirus, in quanto consente di verificare l'ossigenazione del sangue dei pazienti che accusano sintomi come febbre e tosse, riconducibili all'aver contratto il Covid-19. Il saturimetro permette di comprendere se i polmoni riescono ad assumere in quantità sufficiente l'aria che si respira.  Sono tuttora in corso le indagini da parte dei carabinieri, attraverso la consultazione delle immagini di videosorveglianza. 

14/05/2020 12:05
Cura plasma, sperimentazione al via nelle Marche. Ceriscioli: "Non c'è mai stato un vero stop"

Cura plasma, sperimentazione al via nelle Marche. Ceriscioli: "Non c'è mai stato un vero stop"

Anche le Marche sperimenteranno la terapia del plasma iperimmune. È d ieri il parere positivo del comitato etico della Regione Marche, presieduto dal dott. Paolo Pelaia, al protocollo presentato e poi integrato con i correttivi chiesti dalla commissione l'8 maggio. In tutti i centri trasfusionali della regione sarà possibile, per i guariti, donare il plasma contenente un certo numero di anticorpi ritenuti necessari per la cura. I correttivi erano stati eseguiti due giorni fa dal primario della clinica di Malattie Infettive di Torrette, Andrea Giacometti, coordinatore per le Marche del protocollo, e Giovanna Salvoni, responsabile del Centro Regionale Sangue. Il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha ribadito: "Nessuno stop, i fatti dimostrano la verità, è stato creato un allarme inutile, generando preoccupazioni infondate per i cittadini e soprattutto approfittando della fragilità delle persone malate".  Le Marche partecipano a uno studio multicentrico che ha come capofila la Regione Toscana e che coinvolge anche la Campania, il Lazio, l’Umbria e la Sanità militare.  I Poli di reclutamento marchigiano coprono l’intero territorio marchigiano: saranno il Servizio di Medicina trasfusionale di Ancona, di Pesaro e di Fermo, perché qui sono agganciate le unità operative di Malattie infettive. Per agevolare i candidati donatori sarà possibile recarsi anche in uno dei dodici servizi trasfusionali regionali per un prearruolamento e successivo invio degli idonei ai tre Poli di riferimento. Il punto della situazione è stato comunicato nel corso di una videoconferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente Luca Ceriscioli, la dirigente del servizio Sanità Lucia Di Furia, il direttore del Dipartimento interaziendale regionale di medicina trasfusionale Daniela Spadini, il direttore della Clinica universitaria di Malattie infettive Andrea Giacometti, il rappresentante del Comitato etico regionale Massimiliano Marinelli. “La Regione Marche – ha detto il presidente Ceriscioli - prosegue il percorso della buona informazione a servizio della comunità. Abbiamo sempre garantito Informazioni tempestive, nella massima trasparenza, combattendo le fake news, che generano disperazione nelle persone più deboli e vane speranze. Oggi abbiamo reso comprensibile, con cura e semplicità, ascoltando questi professionisti, un percorso scientifico e tecnico di grande qualità, rivolto alla salute delle persone. Non abbiamo descritto cure miracolose, ma opportunità suffragate da rigore scientifico. L’atteggiamento della Regione è sempre stato quello di aprirsi a qualunque opportunità e soluzione positiva, per metterle a disposizione del sistema sanitario. Se oggi siamo, in Italia, la migliore regione come dato epidemiologico, quando all’inizio della pandemia eravamo fra le peggiori, abbiamo dimostrato che questo atteggiamento paga. Un’informazione corretta è quella che ha permesso a tanti cittadini di comportarsi bene e aiutare il sistema sanitario, consentendogli di gestire al meglio i propri percorsi”.  Nel percorso del protocollo la Medicina trasfusionale gestirà donatore, donazione e assegnazione, operando con due tipi di candidati: i donatori abituali, con un percorso molto più snello, e i pazienti donatori nuovi, che dovranno essere sottoposti a un percorso di arruolamento più dettagliato dettagliatamente previsto all’interno del protocollo. Per tutti, il requisito fondamentale è quello di avere superato la malattia e, quindi, di essere in regola con il percorso tamponi, e avere un numero di anticorpi sufficienti.  Per il donatore abituale il tramite rimane l’Avis, deputata a prenotare la donazione presso il centro trasfusionale di riferimento. Per agevolare i candidati donatori sarà possibile recarsi anche in uno dei dodici servizi trasfusionali regionali per un pre-arruolamento e successivo invio degli idonei ai tre Poli di riferimento. I soggetti ricoverati sono già stati informati di questa possibilità e sono stati messi in contatto con il trasfusionale. Per motivi di sicurezza, il protocollo prevede che il paziente ricoverato attenda 14 giorni dopo la dimissione. Il paziente ricevente sarà invece gestito dalla parte clinica. I criteri base per l’applicazione della terapia sono: la maggiore età, la condizione di Covid positivo e la fase precoce dell’infezione. Gli anticorpi sono infatti maggiormente efficaci nella prima fase della malattia. “Si tratta – ha sottolineato la dirigente del servizio Sanità Lucia di Furia – di uno studio che può dare grandi risposte in termini di migliori cure rispetto alle attuali. Le forme terapeutiche oggi riconosciute valide sono poche e questo studio può aprire spazi importanti”.  “Riteniamo – ha detto il rappresentante del Comitato etico Massimo Marinelli - che il protocollo marchigiano sia migliorato in tutte e tre le linee di riferimento a quale si deve attenere: salvaguardia della salute dei soggetti interessati, scientificità dello studio, tutela della sanità regionale”.  “La parte donazione è centrale in questo protocollo – ha detto la dottoressa Spadini – ed è normale che in presenza di un evento catastrofico l’emotività porti a slanci solidaristici molto importanti della popolazione. In questo le Marche sono sempre molto avanti. Ma queste situazioni vanno governate, perché la donazione rappresenta un momento molto delicato in cui sono centrali sia la tutela della salute del donatore, sia quella del paziente. Da questi due pilastri non si può derogare. Avremo di fronte due popolazioni di candidati donatori di plasma iperimmune – tra i 18 e i 60 anni compiuti - gestite dal Trasfusionale. Il donatore abituale, già arruolato, avrà un percorso agevolato tramite l’Avis, perché normalmente sottoposto ai controlli clinici previsti per scongiurare la trasmissione ematica delle malattie. Il candidato paziente non ancora arruolato in un protocollo di donazione dovrà essere invece sottoposto a indagini preliminari”. Queste due popolazioni dunque hanno in comune che entrambe devono avere avuto la malattia del Coronavirus e devono averla superata, in regola con il percorso dei tamponi e con un numero di anticorpi sufficienti. Nel caso del nuovo candidato donatore il percorso prevede la verifica preliminare dell’idoneità alla donazione, la negatività ai test sierologici per epatite B, epatite C ed HIV e il superamento di un periodo di 15 giorni prima della donazione. Dopo la donazione saranno effettuati anche ulteriori test. L’efficacia della terapia si vedrà al termine del protocollo che ha una durata di sei mesi. “Ringrazio le colleghe del trafusionale e i colleghi del Comitato etico, perché ci hanno aiutato lavorando insieme con noi per migliorare questo protocollo, che ora è inattaccabile. Ci siamo già attivati e stiamo spiegando ai pazienti il progetto. Qualcuno già si è dimostrato disponibile” ha detto il professor Giacometti, che ha descritto dettagliatamente il profilo dei pazienti destinati a ricevere la cura e ha affrontato anche il tema del congelamento del plasma, che potrà essere riutilizzato in eventuali fasi successive di riacutizzazione del virus. Infine un appello, anche a nome di Avis regionale: “Non ci scordiamo – ha detto la dottoressa Spadini - che nei nostri reparti e nelle nostre sale operatorie ci sono pazienti con patologie diverse dal Covid che hanno bisogno di unità trasfusionali, di sangue e di piastrine o di emoderivati e, quindi della generosità dei donatori, che nelle Marche è sempre stata grandissima”.  

13/05/2020 10:00
Macerata, una dolce carezza agli infermieri di Villa Cozza: l'omaggio dell'Osteria dei Fiori

Macerata, una dolce carezza agli infermieri di Villa Cozza: l'omaggio dell'Osteria dei Fiori

In occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere Iginia, Letizia e Paolo Carducci, storici ristoratori maceratesi, hanno scelto di ringraziare tutti i professionisti che quotidianamente svolgono il proprio operato, in particolare nella Casa di Cura e Riposo di Villa Cozza, gestita dall’Azienda Pubblica Servizi alla Persona IRCR Macerata. Per riconoscere un lavoro di enorme valore per l'intera comunità e rendere speciale la tavola di tutti i giorni in famiglia, oggi l’Osteria dei Fiori ha omaggiato gli operatori di Villa Cozza con preparazioni artigianali e dolci peccati di gola, auspicando di incontrarli di persona, magari ai tavoli della ristorazione tradizionale, al più presto. "Il loro lavoro è stato prezioso in questi tempi difficili, hanno sostenuto con dedizione, forza e competenza soggetti molto fragili e con patologie croniche, persone che hanno bisogno di cure sanitarie ma anche di relazione, affettività e ascolto" hanno sottolineato Iginia, Letizia e Paolo Carducci. (In foto: Paolo Carducci Osteria dei Fiori, Eleonora Morelli Responsabile Servizi Residenziali e Semiresidenziali IRCR Macerata, Lorenzo Pennacchetti Coordinatore Infermieristico, Francesca Bottalico, Erica Canzonetta e Cecilia Menghini Infermiere)   

12/05/2020 18:04
Nuove attrezzature sanitarie per Anpas e Croce Rossa Marche: il sostegno del Gruppo Gabrielli

Nuove attrezzature sanitarie per Anpas e Croce Rossa Marche: il sostegno del Gruppo Gabrielli

Il Gruppo Gabrielli conferma la propria disponibilità a donare un milione di euro per venire incontro alle tante esigenze del sistema sanitario. L'emergenza legata alla pandemia da Coronavirus ha fatto aumentare da parte dell'azienda leader nella grande distribuzione organizzata l'impegno a supportare le strutture sanitarie del territorio nel quale opera. Dopo aver fatto, con la Regione Marche, un’approfondita  analisi delle possibili esigenze , l’azienda Gabrielli e il Presidente Ceriscioli hanno concordato che un messaggio tangibile a tutto il mondo del volontariato fosse un giusto e doveroso riconoscimento: per questo motivo hanno condiviso di dirottare la disponibilità finanziaria del Gruppo Gabrielli (in un primo momento indirizzata alla partecipazione della realizzazione dell’ospedale Covid in Civitanova)  all’acquisto di attrezzature fondamentali per diminuire il rischio di contagio dei volontari che si adoperano quotidianamente al trasporto sanitario di persone contagiate. “Un modo concreto di dimostrare la nostra resilienza per aiutare il volontariato che tanto si è adoperato nel corso di questa emergenza nel supportare il Servizio Sanitario Regionale ed aiutarlo a far fronte all’aumento e complessità degli interventi di emergenza e trasporto sanitario – ha detto Giancarlo Gabrielli presidente della Holding del Gruppo Gabrielli – nonché per enfatizzare anche le attività che i volontari hanno svolto fuori dagli ospedali, ma sempre nell’ottica di aiutare le persone in difficoltà per tutte le loro necessità quotidiane, anche solo per la consegna di farmaci o altri generi di prima necessità a domicilio, oppure per un semplice contatto umano.” Proprio per supportare il sistema sanitario regionale anche dopo l'emergenza Covid il Gruppo Gabrielli ha deciso di acquistare per l'Anpas e la Croce Rossa delle Marche importanti attrezzature. Nel dettaglio, verranno acquistati sanificatori particolarmente utili anche in questo periodo di lotta alla pandemia da Coronavirus, per igienizzare le autoambulanze per il trasporto e la gestione dei malati. Inoltre, verranno acquistate  “sedie portantine pieghevoli” con cingoli per salita e discesa scale per aumentare le distanze di sicurezza. “La nostra intenzione – ha aggiunto Giancarlo Gabrielli presidente della Holding del  Gruppo Gabrielli - è quella di supportare il sistema sanitario nel nostro territorio di riferimento anche per la gestione delle future cure “ordinarie”. Infatti, con questo contributo intendiamo aiutare il sistema sanitario regionale anche dopo l'emergenza legata al Coronavirus, contribuendo a rendere maggiormente efficienti le necessarie movimentazioni di pazienti con attrezzature adeguate ed in ambienti senza rischio di contaminazioni di alcun tipo”. Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha detto: “L'iniziativa del Gruppo Gabrielli costituisce un esempio di come la collaborazione tra le istituzioni pubbliche e le aziende genera quel circolo virtuoso che in un periodo come questo permette alla nostra comunità di disporre di adeguati strumenti necessari a fronteggiare la pandemia da coronavirus. I fondi donati dalla famiglia Gabrielli dapprima destinati a contribuire alla realizzazione dell'ospedale Covid di Civitanova ed ora impiegati nell'acquisto di importanti attrezzature, come concordato anche con la Regione Marche,  a favore dell'Anpas e della Croce Rossa delle Marche è anche un riconoscimento all'encomiabile  lavoro svolto dai tantissimi volontari impegnati in questi giorni nella lotta alla diffusione del  coronavirus”. Il presidente del Comitato Regionale ANPAS Marche Andrea Sbaffo ed il presidente del Comitato Regionale Marche della Croce Rossa Italiana Andrea Galvagno hanno così commentato il contributo del Gruppo Gabrielli: “Esprimiamo tutta la nostra soddisfazione anche a nome delle migliaia di volontari di ANPAS e Croce Rossa Italiana, di cui siamo semplicemente portavoce, per l’importante sostegno dimostrato dal Gruppo Gabrielli. I volontari sono ormai impegnati da tempo e senza riposo vista l’aumentata necessità di aiuto al prossimo nelle più svariate attività; essi prestano la propria opera disinteressatamente e non si aspettano nulla in cambio: ma è altrettanto vero che un semplice “grazie” oppure un aiuto concreto e utile nella propria opera quotidiana è quanto di più apprezzabile essi possano aspettarsi”.

12/05/2020 16:21
Giornata internazionale dell'infermiere: "Tutti hanno compreso l'importanza di questi professionisti"

Giornata internazionale dell'infermiere: "Tutti hanno compreso l'importanza di questi professionisti"

Ogni anno il 12 maggio si festeggia  la figura dell’infermiere con la sua giornata internazionale. Il 2020 è anche l’anno dell’infermiere, come anche definito dall’OMS, perché coincide con il bicentenario della nascita di Florence Nightingale (12 maggio 1820) madre dell’infermieristica moderna. “Un anno in cui si erano fatti grandi programmi e si prevedevano grandi festeggiamenti in tutto il mondo. L’epidemia mondiale impedisce di festeggiare come si voleva ma sicuramente ha avuto il suo aspetto anche positivo. Infatti proprio nell’anno a lei dedicato, la figura dell’ infermiere è stata la protagonista della gestione dell’emergenza”, afferma Sandro Di Tuccio, Presidente dell’ordine degli infermieri di Macerata. “Tutti si sono resi conto dell’importanza di questi professionisti, si è presa coscienza del loro valore assoluto in tutti gli ambiti della sanità. C’è chi ha definito l’infermiere un eroe, chi un angelo, chi un martire, anche se in realtà è un professionista che fa il suo dovere fino alla fine senza se e senza ma da sempre non solo oggi. Comunque la gente ha capito il reale ruolo dell’infermiere. È già questo è un grande motivo di festeggiamento. Si è passati dallo status di paramedico, come spesso lo si è definito, a vero professionista con una sua ben precisa identità professionale, con ruoli e competenze ben delineate e con valori etici e morali sanciti da un proprio codice deontologico. Speriamo che il tempo valorizzi ancora di più la reale capacità dell’infermiere e possa sempre di più svolgere il suo lavoro in tutti gli ambiti dove è competente ma che speso gli sono preclusi. In ogni caso onorare questa figura è d’obbligo, sopratutto per quello che sta facendo in questi giorni bui”.

12/05/2020 09:59
Civitanova, dimesso l'ultimo paziente Covid a Villa Pini

Civitanova, dimesso l'ultimo paziente Covid a Villa Pini

Dopo due mesi in prima linea nella lotta contro il coronavirus, da ieri la Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche non ha più pazienti positivi al virus.  L’ultimo è stato dimesso a seguito di doppio tampone negativo, come da prassi ministeriale in tutti i casi di dimissione. Non sono mancati i composti, ma sentiti festeggiamenti attorno al paziente da parte del personale sanitario che l'ha seguito. Un momento simbolico, ma molto importante per la Clinica civitanovese che ha dato un supporto molto significativo alla sanità regionale proprio nel picco della pandemia. Villa dei Pini ha dato la propria disponibilità al Sistema Sanitario Regionale mettendo a disposizione posti letto per consentire il trasferimento di pazienti dalle strutture pubbliche liberandole per i crescenti casi emergenziali di pazienti affetti da Covid-19 che necessitano delle cure in fase acuta.  Un impegno e una disponibilità da parte della Clinica civitanovese che sono progressivamente cresciuti in modo imponente nel giro di poco tempo, con il crescere dei contorni emergenziali che la pandemia stava assumendo in regione. Cosicché dai primi 8 posti letto previsti, la Clinica ha aumentato gradualmente la propria disponibilità fino ad arrivare ad un picco di oltre 70 pazienti ricoverati in fase post-critica, stabilizzati dal punto di vista della respirazione autonoma ma ancora bisognosi di uno stretto monitoraggio clinico e di una adeguata assistenza che una Clinica multiprofessionale come Villa Pini ha saputo garantire.  LEGGI ANCHE: LA NOSTRA INTERVISTA ALL'A.D. DI VILLA PINI ENRICO BRIZIOLI Per ottemperare a questa nuovo ruolo di Covid-Hospital, Villa dei Pini ha messo a disposizione l’intero piano 1 della propria struttura, sospendendo momentaneamente tutte le proprie attività tradizionali.  “Ma a breve torneremo a fare quello per cui tutti ci conoscono - dice Enrico Brizioli, Amministratore Delegato di Villa dei Pini - e a dare al nostro territorio tutti quei servizi e quelle prestazioni sanitarie per le quali la Clinica è da decenni un punto di riferimento. Ora provvederemo al più presto, già nei prossimi giorni, a sanificare l’intera struttura per poi ripartire, con rinnovate motivazioni. Un grande ringraziamento va a tutto il personale della Clinica che è stato davvero meraviglioso sotto tutti i punti di vista, non solo per quelle competenze e professionalità per le quali siamo riconosciuti ma andando oltre e mettendoci abnegazione e tanta passione”.  “La grande esperienza maturata in questo periodo così unico nel suo genere – dice la dottoressa Nicoletta Damiani, direttore sanitario della Clinica – non sarà fine a sé stessa e non finirà con questa parentesi ma, una volta tornati alla normalità, ne faremo tesoro per progettare percorsi sicuri per le cure dei nostri pazienti”.   

11/05/2020 16:20
Riconoscimento per il professor Antonio Giordano: nominato dal Ministro Costa rappresentante del Ministero dell’Ambiente

Riconoscimento per il professor Antonio Giordano: nominato dal Ministro Costa rappresentante del Ministero dell’Ambiente

Altro importante riconoscimento per Il professor Antonio Giordano che è stato ufficialmente nominato dal Ministro Sergio Costa, rappresentante del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in seno al comitato dell’Istituto Superiore di Sanità. Già direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia, il professor Antonio Giordano è riconosciuto come una delle 100 eccellenze italiane mediche nella diagnosi e cura del cancro polmonare, e già sul nostro quotidiano ci aveva illustrato come gli Stati Uniti stanno stavano affrontando l’emergenza Covid-19 raccontando anche possibili scenari futuri in materia di misure preventive e vaccini. (leggi qui l'articolo) Il comitato coordina l'attività dell'Istituto Superiore di Sanità orientando le politiche sanitarie nazionali e regionali sulla base di evidenze scientifiche e l'attività di ricerca dei laboratori con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini. Il comitato svolge, altresì, un’attività di indirizzo nei confronti della ricerca su tutto ciò con cui quotidianamente le persone vengono a contatto e che può avere effetti sulla salute: dalle radiazioni ionizzanti alle elettro frequenze, dalle sostanze chimiche ai contaminanti dell’aria, del suolo, dell’acqua. Il Professor Antonio Giordano sarà presto ospite della trasmissione online "Giù la maschera", l’iniziativa editoriale di Picchio News - Il giornale tra la gente e per la gente, che prenderà il via a breve e ogni settimana vedrà la partecipazione di tanti personaggi e gente comune che si confronteranno su argomenti di attualità e molto altro.

11/05/2020 16:03
Covid-19, il paziente 1 di Torrette diventa testimonial degli Ospedali Riuniti

Covid-19, il paziente 1 di Torrette diventa testimonial degli Ospedali Riuniti

Il Direttore Generale dell’azienda Ospedaliero- Universitaria di Ancona ha ricevuto la graditissima visita di Paolino Giampaoli, il paziente 1, che fu ricoverato per primo a febbraio con la diagnosi di polmonite interstiziale da Covid, dimesso guarito dopo un mese di ospedale e oggi tornato a pieno ritmo alle sue attività ordinarie. Il paziente 1, celeberrimo tifoso dell’Ancona Calcio, ha promosso e realizzato nelle scorse settimane una raccolta di fondi a favore delle Malattie Infettive dell’ospedale di Torrette, raggiungendo la ragguardevole cifra di oltre 3200 euro. Durante la visita presso l’aula Tosolini della direzione generale, il DG Caporossi ha preannunciato a Paolino che è sua intenzione designarlo, in occasione della Festa di fine Anno Testimonial dell’azienda ospedaliera. Nel corso della visita Paolino Giampaoli ha dato anche origine ad un divertente “sfottò“ calcistico nei confronti  del direttore amministrativo dell’Azienda Antonello Maraldo, sfegatato storico tifoso dell’Ascoli calcio. A conciliare i tifosi ha provveduto il DG affermando che le Marche sono la nostra grande mamma che risolve ogni litigio all’insegna dell’appartenenza a questa meravigliosa regione.      Nella foto da sinistra: Moreno Giovagnoli, Michele Caporossi, Paolino Giampaoli, Antonello Maraldo dotato di scudetto originale dei tempi di Costantino Rozzi, e il prof. Abele Donati, Direttore clinica di anestesia e rianimazione. Sullo sfondo il quadro “l’angelo delle Marche” donato all’ospedale da Mark Kostabi.

11/05/2020 15:27
Civitanova, Ciarapica: "Il Covid Center sarà un'opera straordinaria a costo zero per la collettività"

Civitanova, Ciarapica: "Il Covid Center sarà un'opera straordinaria a costo zero per la collettività"

Il Ministero della Salute poco dopo l'inizio dell'emergenza sanitaria, aveva raccomandato alle regioni la creazione di centri Covid dedicati per il trattamento dei pazienti ancora in trattamento nei reparti di terapia intensiva degli ospedali ma anche per affrontare la prevista recrudescenza del virus nella seconda parte del 2020. Per far fronte a questa risoluzione la Giunta Regionale delle Marche e il presidente Ceriscioli, nella seconda metà del mese di marzo, presero la decisione di predisporre un unico sito di terapia intensiva e semintensiva mediante l’adeguamento strutturale della fiera di Civitanova Marche. Un'opera che stando alle ultime parole di Guido Bertolaso, chiamato appunto a guidare e monitorare i lavori di riconversione del capannone, sarà completata entro questo fine settimana e quindi a breve verranno trasferiti al suo interno i primi pazienti consentendo di svuotare gli altri reparti Covid delle strutture ospedaliere marchigiane che così potranno riprendere a pieno la loro attività ordinaria. "I tempi che erano previsti per la riconversione della Fiera sono stati tutti rispettati considerando che il primo bullone è stato messo il 17 di aprile e ad oggi sono passate tre settimane - ha spiegato il Sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica che ha seguito sin da principio l'andamento dei lavori -. Siamo in pratica partiti da un capannone vuoto e ora siamo arrivati a creare un centro di assoluta eccellenza, con 42 posti di terapia intensiva non invasiva ed i restanti per la rianimazione, che può avvalersi delle più moderne tecnologie in campo medico che nemmeno gli ospedali della sanità pubblica possiedono". "Questa è una struttura formata da 6 moduli da 14 posti ognuno e con ogni probabilità entro domenica ne verranno consegnati 4 che saranno già operativi mentre gli altri saranno terminati nel giro dei due tre giorni successivi - annuncia il primo cittadino civitanovese -. tutto ciò non perché ci sia stato un ritardo causato da chi lavora all’interno ma perché a volte i fornitori non sono riusciti a rendere disponibili i materiali necessari  per via delle restrizioni legate alla pandemia e abbiamo anche avuto di mezzo tutte le festività ma voglio sottolineare che i lavori non si sono mai fermati". "Si tratta di un opera straordinaria realizzata in circa 20 giorni, quando invece opere pubbliche vengono completate in tempi biblici - evidenzia - quindi ritengo che sia stato un vero miracolo. Tra l’altro voglio precisare che questo centro alla collettività è costato zero e credo che sia un punto molto importante tanto che mi diceva Bertolaso, con cui ho rapporti quotidiani, che nei giorni scorsi ha avuto un call con Stati Uniti e Spagna proprio per spiegargli come avevamo riconvertito e attrezzato la Fiera che ad oggi è a tutti gli effetti diventata un modello da seguire e questo la dice lunga sulla bontà del progetto. Le Marche dopo la Lombardia è la seconda regione in Italia ad essersi dotata di un centro Covid – prosegue Ciarapica-  questo di Civitanova è nato anche dell’esperienza di quello di Milano e infatti si è cercato di non fare gli stessi errori durante la programmazione ed esecuzione dei lavori". "L’emergenza non è destinata a cessare a breve e il percorso che abbiamo iniziato va anche in prospettiva oltre che nell’immediato in quanto va ad alleggerire le altre strutture ospedaliere regionali che così potranno riprendere la loro attività ordinaria – chiosa il Sindaco di Civitanova - oramai tutti i virologi sono orientati nel dire che ad ottobre ci sarà una seconda ondata e quindi ci stiamo appunto preparando e anche nel caso di un altro lockdown, imposto da una ripresa dei contagi e quindi saremo pronti ad affrontarlo in maniera più tranquilla" "Quando poi l'epidemia sarà cessata valuteremo quale sarà la destinazione della struttura – dichiara Ciarapica - certo è che ritrovarsi a Civitanova un ospedale, tecnologicamente avanzato e dal valore di 12 milioni di euro, ritengo che sarebbe sciocco farselo scappare. Personalmente credo che una struttura così in futuro vada riorganizzata per finalità diverse come ad esempio creare un polo di eccellenza per altri tipi di reparti considerando la versatilità dell’attrezzatura di cui dispone –  e prosegue - ma questo sarà un discorso che faremo più avanti perché ad oggi l’emergenza non è affatto superata". “La decisione di realizzare il Covid Center a Civitanova è stata una scelta responsabile, dove ci siamo fatti carico di un’esigenza che la nostra terra aveva - conclude il Ciarapica -  allo stesso tempo ci ha consentito di svuotare il nostro ospedale civile e soprattutto ottenere  l’impegno da parte della Regione di ultimare i due piani che verranno destinati per realizzare dei servizi aggiuntivi”.  

08/05/2020 15:50
Civitanova, Bertolaso sul Covid- Center: "domenica consegneremo la struttura terminata"

Civitanova, Bertolaso sul Covid- Center: "domenica consegneremo la struttura terminata"

"Nelle Marche abbiamo messo il primo bullone due settimane fa e domenica prossima consegniamo la struttura al presidente Ceriscioli e al Comune". Lo ha detto ieri sera l'ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, in collegamento, da Civitanova Marche, con la trasmissione televisiva Porta a Porta. Nel corso del suo intervento ha illustrato il lavoro portato avanti per realizzare, dopo quello di Milano, un presidio temporaneo d'emergenza per fronteggiare l'emergenza Coronavirus anche nelle Marche. "Stiamo portando avanti una joint venture tra Regione Marche e Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta per realizzare questo secondo Covid hospital- dice Bertolaso-. Due iniziative concrete. Due ospedali dedicati a fronteggiare questa terribile epidemia seguendo tra l'altro le linee guida del Governo. Ricordiamo infatti che sia il premier che il ministro della Salute hanno ribadito l'esigenza di realizzare in ogni regione d'Italia un Covid hospital mirato esclusivamente alla gestione delle problematiche dei mesi a venire. Si parla molto della seconda fase ma e' importante organizzarsi anche per una eventuale terza fase".  Bertolaso e' sceso anche nel dettaglio delle tempistiche. "Il primo paziente a Milano e' stato ricoverato dopo 17 giorni dal momento in cui abbiamo messo il primo bullone- continua Bertolaso-. Qui nelle Marche abbiamo messo il primo bullone due settimane fa e domenica prossima consegniamo la struttura al presidente Ceriscioli e al Comune di Civitanova. Verranno trasferiti in questo ospedale tutti quei casi che sono ancora in terapia intensiva nei vari ospedali delle Marche in modo da liberarli e farli tornare alla loro funzione originale. Questo ospedale sara' pienamente in funzione a 21 giorni dal primo bullone. Non e' un ospedale da campo, mobile o temporaneo ma una struttura tecnologicamente all'avanguardia". Saranno messi a disposizione del servizio sanitario regionale oltre 80 posti letto di terapia intensiva e semi intensiva. "Milano e Civitanova Marche sono delle Astronavi straordinariamente sofisticate e quindi anche complicate da gestire per cui ci vogliono equipe assolutamente preparate- conclude Bertolaso-. Siamo al vertice tecnologico di una struttura ospedaliera: 42 letti di rianimazione e 42 letti di terapia intensiva non invasiva ma con ventilatori, monitor, respiratori, pressione negativa nei vari moduli quindi tutto quello che serve per avere una struttura altamente sofisticata permanente per fronteggiare questa emergenza. Ricordo che in Italia abbiamo aumentato i posti letti di terapia intensiva svuotando le sale operatorie di numerosi ospedali e anche di alcuni reparti limitando anche in modo eccessivo le attivita' quotidiane degli stessi ospedali". Nel corso della trasmissione e' intervenuto anche il presidente della Societa' italiana di pneumologia, Luca Richeldi, che alla domanda se fosse corretto prevedere un ospedale dedicato per ogni regione, ha replicato sostenendo che "e' assolutamente corretto". (Fonte: AGENZIA DIRE)    

07/05/2020 16:19
Macerata, aggressioni in pronto soccorso. Il presidente dell'Ordine degli infermieri:  "Non siamo eroi, ma professionisti. Tutelateci"

Macerata, aggressioni in pronto soccorso. Il presidente dell'Ordine degli infermieri: "Non siamo eroi, ma professionisti. Tutelateci"

"Una settimana fa tutti ci chiamavano eroi, ma basta poco per tornare a essere quelli bistrattati, insultati e vessati, come è sempre stato. I vecchi problemi purtroppo non sono andati in soffitta, nonostante il coronavirus. Si parlava di violenza agli operatori sanitari già dalla fine dello scorso anno, e ora ci troviamo a registrare due nuovi episodi nell'arco di poche ore di distanza l'uno dall'altro". Così Sandro Di Tuccio, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Macerata, interviene riguardo la preoccupante escalation che si è registrata negli ultimi tre giorni al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata.   "Comprendiamo l'esasperazione della gente e il post-trauma da isolamento dovuto al coronavirus, però chi lavora in pronto soccorso e da mesi subisce turni massacranti, deve essere protetto" chiarisce Di Tuccio. L'Ordine degli Infermieri della provincia di Macerata ha segnalato quanto avvenuto al pronto soccorso di Macerarata nelle ultime 48 ore alla Federazione Nazionale (la Fnopi) e richiesto la collaborazione del direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni per mettere in campo le migliori soluzioni volte a prevenire altre aggressioni.  In queste ore l'Area Vasta si è già mossa mettendo in pronto soccorso un nuovo vigilante. "Sarà in servizio dalla mattina alle 8:00 sino alla sera alle 20:00 - ci anticipa il dottor Di Tuccio -. Il direttore Maccioni è stato rapidissimo nel prendere in mano la situazione. Dopodiché bisognerà dispensare una serie di azioni future per cercare di gestire il problema, divenuto cronico".  Il primo aspetto è quello della formazione del personale: "Gli operatori devono essere in grado di captare i primi segnali di pericolo e cercare di gestirli al meglio - sottolinea Di Tuccio -. In secondo luogo, bisognerebbe predisporre percorsi specifici per i pazienti ritenuti border-line o pericolosi. Infine sperare che, nella cultura sociale, le persone comprendano l'importanza dell'operatore sanitario".  "La situazione è difficile per tutti - prosegue -. La gente è ricolma di frustrazione, per via dei problemi sociali ed economici che il virus sta portando con sé, e si scatena sull'operatore sanitario, già fortemente stressato. Tutto il sistema rischia l'implosione".  Il disegno di legge contro la violenza sugli operatori sanitari era al vaglio in Senato alla fine dello scorso anno, ma tutto è rimasto bloccato a seguito dell'emergenza coronavirus. "Mi auguro che il Governo, oltre che definirci eroi, emani il decreto che faccia diventare l'aggressione al personale sanitario un reato penalmente perseguibile, in modo tale che i protagonisti di questi episodi violenti vengano puniti in maniera seria e si possa avere un deterrente sanzionatorio". "L'invito che faccio ai miei colleghi è quello di segnalare le aggressioni verbali o fisiche subite al Ministero della Salute - conclude Di Tuccio -. Non si deve aver paura di segnalare, altrimenti il problema rischia di non venire mai a galla. Non è giusto da un punto di vista etico e professionale che una persona non possa lavorare tranquillamente".   

07/05/2020 16:07
Covid Fiera Civtanova, Ciarapica: "completati 3 dei 6 moduli previsti, a breve i primi pazienti"

Covid Fiera Civtanova, Ciarapica: "completati 3 dei 6 moduli previsti, a breve i primi pazienti"

Sono stati completati tre dei sei moduli previsti nel piano di riconversione della Fiera di Civitanova Marche in Covid Hospital. "I primi pazienti positivi al coronavirus potrebbero arrivare già tra domenica e lunedì prossimi", dice il sindaco Fabrizio Ciarapica. "Ho avuto modo di visitare nelle ultime ore il cantiere - aggiunge - e ho potuto constatare favorevolmente che i lavori stanno procedendo in maniera spedita, sotto la supervisione diretta di Guido Bertolaso che da ieri ha raggiunto la nostra città e vi rimarrà fino a quando il cantiere non sarà completato". "Ogni modulo contiene 14 posti letto - spiega Ciarapica - ed è organizzato in maniera tale che gli operatori sanitari non devono mai uscire da quello spazio, essendo stato predisposto con tutto il necessario per la gestione del paziente". "Il trasferimento dei malati ricoverati nei vari ospedali della regione - conclude - permetterà, a cominciare da Civitanova, di riportare i nosocomi alle loro attività ordinarie. (Fonte: ANSA)

07/05/2020 15:21
Corsi pre-parto online all'ospedale di Civitanova

Corsi pre-parto online all'ospedale di Civitanova

Il Direttore di Area Vasta dottor Alessandro Maccioni ed i Responsabili del Distretto di Civitanova il dottor Gianni Turchetti e della Unità Operativa di Ostetricia dell’Ospedale di Civitanova dottor Filiberto Di Prospero presentano il nuovo servizio di accompagnamento alla nascita basato su tecnologie informatiche online. L’attuale crisi da COVID 19 ed il lockdown hanno reso indispensabile un adattamento alla nuova situazione anche per quanto riguarda i corsi di preparazione al parto ed il sostegno all’allattamento. Grazie alla consolidata collaborazione e integrazione professionale tra il Distretto e il reparto di Ostetricia è stato avviato un servizio a distanza tramite internet. Un software gratuito consente agli operatori sanitari della postazione territoriale dell’Area Vasta 3 di aiutare le future mamme direttamente al proprio domicilio; tutto quindi senza necessità di spostamenti, in questo momento di grande difficoltà ed isolamento sociale. Il servizio è curato in sinergia dalle ostetriche ospedaliere e distrettuali con la collaborazione della psicologa territoriale la dottoressa Rosalba Zannini da anni impegnata nei servizi consultoriali del Distretto di Civitanova Marche. Accedere a questi corsi è molto semplice; basta telefonare al tel. 0733823054 dalle ore 9 alle 20 e saranno date tutte le istruzioni necessarie. Ovviamente è indispensabile avere a casa uno smartphone oppure un tablet o un computer dotato comunque di audio e webcam. La parte tecnologica, tutta svolta “in casa” è stata resa possibile con la collaborazione del servizio informatico dell’Area Vasta n.3 diretto dal Dottor Antonio Agostini. L’importante esperienza maturata negli anni dal reparto ospedaliero e dal Distretto nell’assistenza alla gravidanza fisiologica e all’allattamento ora viene messa a disposizione da questo nuovo servizio per rispondere alle nuove esigenze legate al coronavirus garantendo sia le pazienti che gli operatori. Non saranno trascurati anche gli argomenti riguardanti la sicurezza in casa, le manovre di disostruzione delle prime vie aeree, massaggio infantile. L’utilizzo della tecnologia da la possibilità infatti alle ostetriche di controllare l’apprendimento degli esercizi, le tecniche di allattamento e di cura del neonato. Molto importante anche la possibilità di fare gruppo, scambiare emozioni, esperienze e quindi superare ansie e preoccupazioni accentuati dall’isolamento.

07/05/2020 10:10
Il cuore della Fimag Guzzini: donato un apparecchio radiologico digitale all’Area Vasta 3 (FOTO)

Il cuore della Fimag Guzzini: donato un apparecchio radiologico digitale all’Area Vasta 3 (FOTO)

La Fimag Guzzini, holding della famiglia Guzzini di Recanti, in questo momento di emergenza sanitaria che interessa ancora in pieno il nostro territorio, ha voluto dare un aiuto concreto per far fronte a tale drammatica contingenza, donando all’Area Vasta n.3 un apparecchio radiologico portatile digitale di produzione General Medical Merate di circa Euro 49.000,00 destinato alla Radiologia della struttura ospedaliera di Civitanova Marche. Lo strumento consegnato nei giorni scorsi al Reparto di Radiologia di Civitanova Marche, diretta dalla Dott.ssa Carla Belleggia, sarà di estremo aiuto per l’attività diagnostica della struttura ospedaliera poiché permette di effettuare l’esame direttamente sul posto di degenza del paziente. Il generoso gesto della Fimag Guzzini è il segno concreto della vicinanza di questa importante Azienda, riferimento per l’imprenditorialità marchigiana, al sistema sanitario del territorio e soprattutto ai pazienti e alle persone anziane e fragili. La direzione dell’Area Vasta 3 esprime un sincero ringraziamento all’Azienda anche a nome della Direzione Generale Asur e di tutti gli operatori impegnati in questa grave emergenza, anche per la celerità con la quale si è addivenuti all’acquisizione della donazione. 

06/05/2020 14:28
Civitanova, il dott. Brizioli: "a Villa Pini test anticorpali e tamponi utilizzati in parallelo per la diagnosi del virus" (VIDEO e FOTO)

Civitanova, il dott. Brizioli: "a Villa Pini test anticorpali e tamponi utilizzati in parallelo per la diagnosi del virus" (VIDEO e FOTO)

Per affrontare l’emergenza che si è venuta a creare a seguito dell’epidemia Covid-19,il Servizio Sanitario e Regionale a metà marzo aveva richiesto all'Aiop (Associazione Italiana Ospedaliera Privata) tutte le disponibilità di posti da mettere in campo per fronteggiare presso la sanità privata sia per i pazienti Covid positivi sia per quelli negativi. Ad aprire le loro porte furono da subito Residenze Anni Azzurri, Santo Stefano Riabilitazione e Villa dei Pini mettendo a disposizione posti letto in alcune proprie strutture marchigiane, finalizzati a consentire il trasferimento di pazienti dalle strutture pubbliche e liberare queste ultime per i crescenti casi emergenziali di pazienti affetti da Covid-19 che necessitano delle cure in fase acuta. I posti letto messi a disposizione sono stati complessivamente 188, tutti destinati a pazienti Covid positivi nelle fasi post-critiche e stabilizzati, sono suddivisi in 100 posti letto presso la Residenza Anni Azzurri Valdaso a Campofilone, 80 presso il Santo Stefano Riabilitazione di Villa Fastiggi a Pesaro e 8 presso la Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche. Le tre strutture del Gruppo Kos si sono attivate, con la massima attenzione per la salute di tutti, pazienti e personale, con personale formato e predisponendo tutte le misure e i dispositivi di protezione individuale necessari per la tutela del personale così come ha confermato l'amministrato delegato il dott. Enrico Brizioli che ora si troverà impegnato ad affrontare la Fase 2 di questa epidemia: "Villa Pini è stata da subito in prima linea nella gestione di questa emergenza - illustra il dott. Brizioli - la clinica in prima battuta si è resa disponibile di ricoverare i pazienti di altri ospedali per favorire la riorganizzazione degli stessi in ottica Covid, successivamente molti di loro una volta trasferiti si sono rivelati positivi al virus e quindi abbiamo preso la decisione di diventare anche noi una relata dedicata ai positivi al Coronavius". "Questa è stata una trasformazione importantissima, tant'è che ancora oggi abbiamo un numero di ricoverati paragonabile a quello degli altri ospedali e la clinica ha svolto un ruolo fondamentale anche con letti di terapia sub intensiva - continua Brizioli - ora stiamo andando verso la fase 2 ed entro il 15 maggio abbiamo in programma di dimettere progressivamente tutti i trasferiti nelle nostre strutture Covid e quelli che ancora dovranno completare la convalescenza andranno nella nostra struttura a Campofilone, che nel frattempo è arrivata ad ospitare 80 pazienti e sta lavorando a pieno ritmo" "Fatto questo procederemo con una sanificazione totale della clinica di Villa Pini, effetueremo tamponi e test anticorpali a tutti i dipendenti e da quel momento si potrà ripartire con l'attività ordinaria - annuncia il dottore - ovviamente sempre in condizioni di massima sicurezza, quindi con controllo della temperatura per tutti quelli che arriveranno e anche tamponi per tutti i nuovi ricoverati che arriveranno nella struttura". Una trasformazione che ha visto impegnata in prima linea la Direttrice Sanitaria di Villa Pini Nicoletta Damiani che ha raccontato così la gestione in questa fase emergenziale della clinica: "Oltre alla gestione della struttura abbiamo anche affrontato i rapporti con le famiglie dei pazienti ricoverati che non è assolutamente banale come tema- ha evidenziato la dottoressa - molti di loro non erano autosufficienti mentre altri erano affetti da demenza senile quindi era importante far mantenere loro un minimo di contatto con i familiari che al contempo avevano il diritto di essere informati su tutto in maniera celere". "Ovviamente la problematica più grande che abbiamo affrontato in merito è stata quella inerente al fatto che tutti pazienti della struttura non potevano avere assolutamente contatti con esterni per ragioni di sicurezza - ha spiegato la direttrice - la gestione clinica anche è stata molto complessa in quanto nei primi momenti dell'epidemia i protocolli terapeutici non erano così collaudati in tutti il territorio nazionale quindi è stata dura per tutti, a cominciare dagli operatori sanitari che lavoravano con addosso dei dispositivi di protezione per tutto il giorno e non è per niente semplice". "Quando ripartiremo con l'attività ordinaria forse ci sarà un pò di disagio per i pazienti che dovranno essere ricoverati - precisa la dottoressa Damiani - per via di questi controlli che sono mirati a certificare la negatività al virus ma queste procedure sono necessarie per tutelare la salute di tutti gli ospiti della struttura e anche degli operatori sanitari". Uno degli elemeti che hanno caratterizzato l'attività di Villa Pini è stato alzare il livello di protezione della struttura  anche alla luce della progressiva evoluzione delle linee guida e delle conoscenze su come contrastare l’epidemia sanitaria. "C'è una quota molto alta di persone asintomatiche che portano il virus con se e lo trasmettono agli altri in maniera inconsapevole - dichiara il dott. Enrico Brizioli - ad oggi l'unico modo per mappare la popolazione, in riferimento all'ingresso di una struttura sanitaria, è effettuare test e tamponi; per questo ci siamo dotati da subito sia dei tamponi che dei test anticorpali, in modo tale da essere autonomi e filtrare tutti i nostri utenti, avendo così anche un riscontro diretto di quelle che sono le condizioni di un paziente - e precisa - il tutto in parallelo con le attività del Sistema Sanitario Nazionale, che per ovvie ragioni non può arrivare ovunque" "Il tampone si effettua per via naso-faringea e dal risultato si ha la certezza se quel giorno il virus è presente all'interno dell'organismo - precisa Brizioli -  invece i test anticorpali sono degli esami del sangue che consentono di vedere come l'organismo ha reagito ad un'infezione; i risultati non sono immediati ma al contempo sono molto rapidi da effettuare e ci danno delle preziose informazioni aggiuntive ai tamponi". "Questa è la prassi che stiamo seguendo da diverso tempo sia nei confronti dei pazienti che degli operatori sanitati - sottolinea l'amministratore delegato del Gruppo Kos - combinando insieme test anticorpali e tamponi si riesce ad avere una lettura continua della diffusione epidemica della malattia e dal mio punto di vista sono delle misure che vanno usate assolutamente in parallelo - e conclude - questa è la strategia organica che la nostra clinica sta sostenendo in quanto ci teniamo affinché tutte le nostre strutture siano messe adeguatamente in sicurezza".            

05/05/2020 11:00
Covid-center Civitanova, visita "a sorpresa" di Bertolaso: "Entro il 12 maggio sarà pronto"

Covid-center Civitanova, visita "a sorpresa" di Bertolaso: "Entro il 12 maggio sarà pronto"

Altra visita al Covid-Center alla Fiera di Civitanova, da parte di Guido Bertolaso.  Questa mattina, l'ex capo della Protezione Civile, si è recato presso la struttura dove proseguono i lavori,  accompagnato dal sindaco Fabrizio Ciarapica, unitamente ad alcuni componenti della maggioranza comunale, tra cui l'assessore Giuseppe Cognigni.  "Il dottor Bertolaso ci ha accompagnati all’interno del cantiere facendoci vedere sia la sala operatoria che la Tac da 128 strati", ha spiegato in un post facebook l'assessore Cognigni. "Entro il 12 di maggio 'l’astronave' sarà pronta ad accogliere gli ammalati in terapia intensiva", ha aggiunto.

01/05/2020 19:46
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