Civitanova, il dott. Brizioli: "a Villa Pini test anticorpali e tamponi utilizzati in parallelo per la diagnosi del virus" (VIDEO e FOTO)
Per affrontare l’emergenza che si è venuta a creare a seguito dell’epidemia Covid-19,il Servizio Sanitario e Regionale a metà marzo aveva richiesto all'Aiop (Associazione Italiana Ospedaliera Privata) tutte le disponibilità di posti da mettere in campo per fronteggiare presso la sanità privata sia per i pazienti Covid positivi sia per quelli negativi.
Ad aprire le loro porte furono da subito Residenze Anni Azzurri, Santo Stefano Riabilitazione e Villa dei Pini mettendo a disposizione posti letto in alcune proprie strutture marchigiane, finalizzati a consentire il trasferimento di pazienti dalle strutture pubbliche e liberare queste ultime per i crescenti casi emergenziali di pazienti affetti da Covid-19 che necessitano delle cure in fase acuta. I posti letto messi a disposizione sono stati complessivamente 188, tutti destinati a pazienti Covid positivi nelle fasi post-critiche e stabilizzati, sono suddivisi in 100 posti letto presso la Residenza Anni Azzurri Valdaso a Campofilone, 80 presso il Santo Stefano Riabilitazione di Villa Fastiggi a Pesaro e 8 presso la Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche.
Le tre strutture del Gruppo Kos si sono attivate, con la massima attenzione per la salute di tutti, pazienti e personale, con personale formato e predisponendo tutte le misure e i dispositivi di protezione individuale necessari per la tutela del personale così come ha confermato l'amministrato delegato il dott. Enrico Brizioli che ora si troverà impegnato ad affrontare la Fase 2 di questa epidemia: "Villa Pini è stata da subito in prima linea nella gestione di questa emergenza - illustra il dott. Brizioli - la clinica in prima battuta si è resa disponibile di ricoverare i pazienti di altri ospedali per favorire la riorganizzazione degli stessi in ottica Covid, successivamente molti di loro una volta trasferiti si sono rivelati positivi al virus e quindi abbiamo preso la decisione di diventare anche noi una relata dedicata ai positivi al Coronavius".
"Questa è stata una trasformazione importantissima, tant'è che ancora oggi abbiamo un numero di ricoverati paragonabile a quello degli altri ospedali e la clinica ha svolto un ruolo fondamentale anche con letti di terapia sub intensiva - continua Brizioli - ora stiamo andando verso la fase 2 ed entro il 15 maggio abbiamo in programma di dimettere progressivamente tutti i trasferiti nelle nostre strutture Covid e quelli che ancora dovranno completare la convalescenza andranno nella nostra struttura a Campofilone, che nel frattempo è arrivata ad ospitare 80 pazienti e sta lavorando a pieno ritmo"
"Fatto questo procederemo con una sanificazione totale della clinica di Villa Pini, effetueremo tamponi e test anticorpali a tutti i dipendenti e da quel momento si potrà ripartire con l'attività ordinaria - annuncia il dottore - ovviamente sempre in condizioni di massima sicurezza, quindi con controllo della temperatura per tutti quelli che arriveranno e anche tamponi per tutti i nuovi ricoverati che arriveranno nella struttura".
Una trasformazione che ha visto impegnata in prima linea la Direttrice Sanitaria di Villa Pini Nicoletta Damiani che ha raccontato così la gestione in questa fase emergenziale della clinica: "Oltre alla gestione della struttura abbiamo anche affrontato i rapporti con le famiglie dei pazienti ricoverati che non è assolutamente banale come tema- ha evidenziato la dottoressa - molti di loro non erano autosufficienti mentre altri erano affetti da demenza senile quindi era importante far mantenere loro un minimo di contatto con i familiari che al contempo avevano il diritto di essere informati su tutto in maniera celere".
"Ovviamente la problematica più grande che abbiamo affrontato in merito è stata quella inerente al fatto che tutti pazienti della struttura non potevano avere assolutamente contatti con esterni per ragioni di sicurezza - ha spiegato la direttrice - la gestione clinica anche è stata molto complessa in quanto nei primi momenti dell'epidemia i protocolli terapeutici non erano così collaudati in tutti il territorio nazionale quindi è stata dura per tutti, a cominciare dagli operatori sanitari che lavoravano con addosso dei dispositivi di protezione per tutto il giorno e non è per niente semplice".
"Quando ripartiremo con l'attività ordinaria forse ci sarà un pò di disagio per i pazienti che dovranno essere ricoverati - precisa la dottoressa Damiani - per via di questi controlli che sono mirati a certificare la negatività al virus ma queste procedure sono necessarie per tutelare la salute di tutti gli ospiti della struttura e anche degli operatori sanitari".
Uno degli elemeti che hanno caratterizzato l'attività di Villa Pini è stato alzare il livello di protezione della struttura anche alla luce della progressiva evoluzione delle linee guida e delle conoscenze su come contrastare l’epidemia sanitaria. "C'è una quota molto alta di persone asintomatiche che portano il virus con se e lo trasmettono agli altri in maniera inconsapevole - dichiara il dott. Enrico Brizioli - ad oggi l'unico modo per mappare la popolazione, in riferimento all'ingresso di una struttura sanitaria, è effettuare test e tamponi; per questo ci siamo dotati da subito sia dei tamponi che dei test anticorpali, in modo tale da essere autonomi e filtrare tutti i nostri utenti, avendo così anche un riscontro diretto di quelle che sono le condizioni di un paziente - e precisa - il tutto in parallelo con le attività del Sistema Sanitario Nazionale, che per ovvie ragioni non può arrivare ovunque"
"Il tampone si effettua per via naso-faringea e dal risultato si ha la certezza se quel giorno il virus è presente all'interno dell'organismo - precisa Brizioli - invece i test anticorpali sono degli esami del sangue che consentono di vedere come l'organismo ha reagito ad un'infezione; i risultati non sono immediati ma al contempo sono molto rapidi da effettuare e ci danno delle preziose informazioni aggiuntive ai tamponi".
"Questa è la prassi che stiamo seguendo da diverso tempo sia nei confronti dei pazienti che degli operatori sanitati - sottolinea l'amministratore delegato del Gruppo Kos - combinando insieme test anticorpali e tamponi si riesce ad avere una lettura continua della diffusione epidemica della malattia e dal mio punto di vista sono delle misure che vanno usate assolutamente in parallelo - e conclude - questa è la strategia organica che la nostra clinica sta sostenendo in quanto ci teniamo affinché tutte le nostre strutture siano messe adeguatamente in sicurezza".
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