Sanità

Riconoscimento per il professor Antonio Giordano: nominato dal Ministro Costa rappresentante del Ministero dell’Ambiente

Riconoscimento per il professor Antonio Giordano: nominato dal Ministro Costa rappresentante del Ministero dell’Ambiente

Altro importante riconoscimento per Il professor Antonio Giordano che è stato ufficialmente nominato dal Ministro Sergio Costa, rappresentante del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in seno al comitato dell’Istituto Superiore di Sanità. Già direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia, il professor Antonio Giordano è riconosciuto come una delle 100 eccellenze italiane mediche nella diagnosi e cura del cancro polmonare, e già sul nostro quotidiano ci aveva illustrato come gli Stati Uniti stanno stavano affrontando l’emergenza Covid-19 raccontando anche possibili scenari futuri in materia di misure preventive e vaccini. (leggi qui l'articolo) Il comitato coordina l'attività dell'Istituto Superiore di Sanità orientando le politiche sanitarie nazionali e regionali sulla base di evidenze scientifiche e l'attività di ricerca dei laboratori con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini. Il comitato svolge, altresì, un’attività di indirizzo nei confronti della ricerca su tutto ciò con cui quotidianamente le persone vengono a contatto e che può avere effetti sulla salute: dalle radiazioni ionizzanti alle elettro frequenze, dalle sostanze chimiche ai contaminanti dell’aria, del suolo, dell’acqua. Il Professor Antonio Giordano sarà presto ospite della trasmissione online "Giù la maschera", l’iniziativa editoriale di Picchio News - Il giornale tra la gente e per la gente, che prenderà il via a breve e ogni settimana vedrà la partecipazione di tanti personaggi e gente comune che si confronteranno su argomenti di attualità e molto altro.

11/05/2020 16:03
Covid-19, il paziente 1 di Torrette diventa testimonial degli Ospedali Riuniti

Covid-19, il paziente 1 di Torrette diventa testimonial degli Ospedali Riuniti

Il Direttore Generale dell’azienda Ospedaliero- Universitaria di Ancona ha ricevuto la graditissima visita di Paolino Giampaoli, il paziente 1, che fu ricoverato per primo a febbraio con la diagnosi di polmonite interstiziale da Covid, dimesso guarito dopo un mese di ospedale e oggi tornato a pieno ritmo alle sue attività ordinarie. Il paziente 1, celeberrimo tifoso dell’Ancona Calcio, ha promosso e realizzato nelle scorse settimane una raccolta di fondi a favore delle Malattie Infettive dell’ospedale di Torrette, raggiungendo la ragguardevole cifra di oltre 3200 euro. Durante la visita presso l’aula Tosolini della direzione generale, il DG Caporossi ha preannunciato a Paolino che è sua intenzione designarlo, in occasione della Festa di fine Anno Testimonial dell’azienda ospedaliera. Nel corso della visita Paolino Giampaoli ha dato anche origine ad un divertente “sfottò“ calcistico nei confronti  del direttore amministrativo dell’Azienda Antonello Maraldo, sfegatato storico tifoso dell’Ascoli calcio. A conciliare i tifosi ha provveduto il DG affermando che le Marche sono la nostra grande mamma che risolve ogni litigio all’insegna dell’appartenenza a questa meravigliosa regione.      Nella foto da sinistra: Moreno Giovagnoli, Michele Caporossi, Paolino Giampaoli, Antonello Maraldo dotato di scudetto originale dei tempi di Costantino Rozzi, e il prof. Abele Donati, Direttore clinica di anestesia e rianimazione. Sullo sfondo il quadro “l’angelo delle Marche” donato all’ospedale da Mark Kostabi.

11/05/2020 15:27
Civitanova, Ciarapica: "Il Covid Center sarà un'opera straordinaria a costo zero per la collettività"

Civitanova, Ciarapica: "Il Covid Center sarà un'opera straordinaria a costo zero per la collettività"

Il Ministero della Salute poco dopo l'inizio dell'emergenza sanitaria, aveva raccomandato alle regioni la creazione di centri Covid dedicati per il trattamento dei pazienti ancora in trattamento nei reparti di terapia intensiva degli ospedali ma anche per affrontare la prevista recrudescenza del virus nella seconda parte del 2020. Per far fronte a questa risoluzione la Giunta Regionale delle Marche e il presidente Ceriscioli, nella seconda metà del mese di marzo, presero la decisione di predisporre un unico sito di terapia intensiva e semintensiva mediante l’adeguamento strutturale della fiera di Civitanova Marche. Un'opera che stando alle ultime parole di Guido Bertolaso, chiamato appunto a guidare e monitorare i lavori di riconversione del capannone, sarà completata entro questo fine settimana e quindi a breve verranno trasferiti al suo interno i primi pazienti consentendo di svuotare gli altri reparti Covid delle strutture ospedaliere marchigiane che così potranno riprendere a pieno la loro attività ordinaria. "I tempi che erano previsti per la riconversione della Fiera sono stati tutti rispettati considerando che il primo bullone è stato messo il 17 di aprile e ad oggi sono passate tre settimane - ha spiegato il Sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica che ha seguito sin da principio l'andamento dei lavori -. Siamo in pratica partiti da un capannone vuoto e ora siamo arrivati a creare un centro di assoluta eccellenza, con 42 posti di terapia intensiva non invasiva ed i restanti per la rianimazione, che può avvalersi delle più moderne tecnologie in campo medico che nemmeno gli ospedali della sanità pubblica possiedono". "Questa è una struttura formata da 6 moduli da 14 posti ognuno e con ogni probabilità entro domenica ne verranno consegnati 4 che saranno già operativi mentre gli altri saranno terminati nel giro dei due tre giorni successivi - annuncia il primo cittadino civitanovese -. tutto ciò non perché ci sia stato un ritardo causato da chi lavora all’interno ma perché a volte i fornitori non sono riusciti a rendere disponibili i materiali necessari  per via delle restrizioni legate alla pandemia e abbiamo anche avuto di mezzo tutte le festività ma voglio sottolineare che i lavori non si sono mai fermati". "Si tratta di un opera straordinaria realizzata in circa 20 giorni, quando invece opere pubbliche vengono completate in tempi biblici - evidenzia - quindi ritengo che sia stato un vero miracolo. Tra l’altro voglio precisare che questo centro alla collettività è costato zero e credo che sia un punto molto importante tanto che mi diceva Bertolaso, con cui ho rapporti quotidiani, che nei giorni scorsi ha avuto un call con Stati Uniti e Spagna proprio per spiegargli come avevamo riconvertito e attrezzato la Fiera che ad oggi è a tutti gli effetti diventata un modello da seguire e questo la dice lunga sulla bontà del progetto. Le Marche dopo la Lombardia è la seconda regione in Italia ad essersi dotata di un centro Covid – prosegue Ciarapica-  questo di Civitanova è nato anche dell’esperienza di quello di Milano e infatti si è cercato di non fare gli stessi errori durante la programmazione ed esecuzione dei lavori". "L’emergenza non è destinata a cessare a breve e il percorso che abbiamo iniziato va anche in prospettiva oltre che nell’immediato in quanto va ad alleggerire le altre strutture ospedaliere regionali che così potranno riprendere la loro attività ordinaria – chiosa il Sindaco di Civitanova - oramai tutti i virologi sono orientati nel dire che ad ottobre ci sarà una seconda ondata e quindi ci stiamo appunto preparando e anche nel caso di un altro lockdown, imposto da una ripresa dei contagi e quindi saremo pronti ad affrontarlo in maniera più tranquilla" "Quando poi l'epidemia sarà cessata valuteremo quale sarà la destinazione della struttura – dichiara Ciarapica - certo è che ritrovarsi a Civitanova un ospedale, tecnologicamente avanzato e dal valore di 12 milioni di euro, ritengo che sarebbe sciocco farselo scappare. Personalmente credo che una struttura così in futuro vada riorganizzata per finalità diverse come ad esempio creare un polo di eccellenza per altri tipi di reparti considerando la versatilità dell’attrezzatura di cui dispone –  e prosegue - ma questo sarà un discorso che faremo più avanti perché ad oggi l’emergenza non è affatto superata". “La decisione di realizzare il Covid Center a Civitanova è stata una scelta responsabile, dove ci siamo fatti carico di un’esigenza che la nostra terra aveva - conclude il Ciarapica -  allo stesso tempo ci ha consentito di svuotare il nostro ospedale civile e soprattutto ottenere  l’impegno da parte della Regione di ultimare i due piani che verranno destinati per realizzare dei servizi aggiuntivi”.  

08/05/2020 15:50
Civitanova, Bertolaso sul Covid- Center: "domenica consegneremo la struttura terminata"

Civitanova, Bertolaso sul Covid- Center: "domenica consegneremo la struttura terminata"

"Nelle Marche abbiamo messo il primo bullone due settimane fa e domenica prossima consegniamo la struttura al presidente Ceriscioli e al Comune". Lo ha detto ieri sera l'ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, in collegamento, da Civitanova Marche, con la trasmissione televisiva Porta a Porta. Nel corso del suo intervento ha illustrato il lavoro portato avanti per realizzare, dopo quello di Milano, un presidio temporaneo d'emergenza per fronteggiare l'emergenza Coronavirus anche nelle Marche. "Stiamo portando avanti una joint venture tra Regione Marche e Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta per realizzare questo secondo Covid hospital- dice Bertolaso-. Due iniziative concrete. Due ospedali dedicati a fronteggiare questa terribile epidemia seguendo tra l'altro le linee guida del Governo. Ricordiamo infatti che sia il premier che il ministro della Salute hanno ribadito l'esigenza di realizzare in ogni regione d'Italia un Covid hospital mirato esclusivamente alla gestione delle problematiche dei mesi a venire. Si parla molto della seconda fase ma e' importante organizzarsi anche per una eventuale terza fase".  Bertolaso e' sceso anche nel dettaglio delle tempistiche. "Il primo paziente a Milano e' stato ricoverato dopo 17 giorni dal momento in cui abbiamo messo il primo bullone- continua Bertolaso-. Qui nelle Marche abbiamo messo il primo bullone due settimane fa e domenica prossima consegniamo la struttura al presidente Ceriscioli e al Comune di Civitanova. Verranno trasferiti in questo ospedale tutti quei casi che sono ancora in terapia intensiva nei vari ospedali delle Marche in modo da liberarli e farli tornare alla loro funzione originale. Questo ospedale sara' pienamente in funzione a 21 giorni dal primo bullone. Non e' un ospedale da campo, mobile o temporaneo ma una struttura tecnologicamente all'avanguardia". Saranno messi a disposizione del servizio sanitario regionale oltre 80 posti letto di terapia intensiva e semi intensiva. "Milano e Civitanova Marche sono delle Astronavi straordinariamente sofisticate e quindi anche complicate da gestire per cui ci vogliono equipe assolutamente preparate- conclude Bertolaso-. Siamo al vertice tecnologico di una struttura ospedaliera: 42 letti di rianimazione e 42 letti di terapia intensiva non invasiva ma con ventilatori, monitor, respiratori, pressione negativa nei vari moduli quindi tutto quello che serve per avere una struttura altamente sofisticata permanente per fronteggiare questa emergenza. Ricordo che in Italia abbiamo aumentato i posti letti di terapia intensiva svuotando le sale operatorie di numerosi ospedali e anche di alcuni reparti limitando anche in modo eccessivo le attivita' quotidiane degli stessi ospedali". Nel corso della trasmissione e' intervenuto anche il presidente della Societa' italiana di pneumologia, Luca Richeldi, che alla domanda se fosse corretto prevedere un ospedale dedicato per ogni regione, ha replicato sostenendo che "e' assolutamente corretto". (Fonte: AGENZIA DIRE)    

07/05/2020 16:19
Macerata, aggressioni in pronto soccorso. Il presidente dell'Ordine degli infermieri:  "Non siamo eroi, ma professionisti. Tutelateci"

Macerata, aggressioni in pronto soccorso. Il presidente dell'Ordine degli infermieri: "Non siamo eroi, ma professionisti. Tutelateci"

"Una settimana fa tutti ci chiamavano eroi, ma basta poco per tornare a essere quelli bistrattati, insultati e vessati, come è sempre stato. I vecchi problemi purtroppo non sono andati in soffitta, nonostante il coronavirus. Si parlava di violenza agli operatori sanitari già dalla fine dello scorso anno, e ora ci troviamo a registrare due nuovi episodi nell'arco di poche ore di distanza l'uno dall'altro". Così Sandro Di Tuccio, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Macerata, interviene riguardo la preoccupante escalation che si è registrata negli ultimi tre giorni al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata.   "Comprendiamo l'esasperazione della gente e il post-trauma da isolamento dovuto al coronavirus, però chi lavora in pronto soccorso e da mesi subisce turni massacranti, deve essere protetto" chiarisce Di Tuccio. L'Ordine degli Infermieri della provincia di Macerata ha segnalato quanto avvenuto al pronto soccorso di Macerarata nelle ultime 48 ore alla Federazione Nazionale (la Fnopi) e richiesto la collaborazione del direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni per mettere in campo le migliori soluzioni volte a prevenire altre aggressioni.  In queste ore l'Area Vasta si è già mossa mettendo in pronto soccorso un nuovo vigilante. "Sarà in servizio dalla mattina alle 8:00 sino alla sera alle 20:00 - ci anticipa il dottor Di Tuccio -. Il direttore Maccioni è stato rapidissimo nel prendere in mano la situazione. Dopodiché bisognerà dispensare una serie di azioni future per cercare di gestire il problema, divenuto cronico".  Il primo aspetto è quello della formazione del personale: "Gli operatori devono essere in grado di captare i primi segnali di pericolo e cercare di gestirli al meglio - sottolinea Di Tuccio -. In secondo luogo, bisognerebbe predisporre percorsi specifici per i pazienti ritenuti border-line o pericolosi. Infine sperare che, nella cultura sociale, le persone comprendano l'importanza dell'operatore sanitario".  "La situazione è difficile per tutti - prosegue -. La gente è ricolma di frustrazione, per via dei problemi sociali ed economici che il virus sta portando con sé, e si scatena sull'operatore sanitario, già fortemente stressato. Tutto il sistema rischia l'implosione".  Il disegno di legge contro la violenza sugli operatori sanitari era al vaglio in Senato alla fine dello scorso anno, ma tutto è rimasto bloccato a seguito dell'emergenza coronavirus. "Mi auguro che il Governo, oltre che definirci eroi, emani il decreto che faccia diventare l'aggressione al personale sanitario un reato penalmente perseguibile, in modo tale che i protagonisti di questi episodi violenti vengano puniti in maniera seria e si possa avere un deterrente sanzionatorio". "L'invito che faccio ai miei colleghi è quello di segnalare le aggressioni verbali o fisiche subite al Ministero della Salute - conclude Di Tuccio -. Non si deve aver paura di segnalare, altrimenti il problema rischia di non venire mai a galla. Non è giusto da un punto di vista etico e professionale che una persona non possa lavorare tranquillamente".   

07/05/2020 16:07
Covid Fiera Civtanova, Ciarapica: "completati 3 dei 6 moduli previsti, a breve i primi pazienti"

Covid Fiera Civtanova, Ciarapica: "completati 3 dei 6 moduli previsti, a breve i primi pazienti"

Sono stati completati tre dei sei moduli previsti nel piano di riconversione della Fiera di Civitanova Marche in Covid Hospital. "I primi pazienti positivi al coronavirus potrebbero arrivare già tra domenica e lunedì prossimi", dice il sindaco Fabrizio Ciarapica. "Ho avuto modo di visitare nelle ultime ore il cantiere - aggiunge - e ho potuto constatare favorevolmente che i lavori stanno procedendo in maniera spedita, sotto la supervisione diretta di Guido Bertolaso che da ieri ha raggiunto la nostra città e vi rimarrà fino a quando il cantiere non sarà completato". "Ogni modulo contiene 14 posti letto - spiega Ciarapica - ed è organizzato in maniera tale che gli operatori sanitari non devono mai uscire da quello spazio, essendo stato predisposto con tutto il necessario per la gestione del paziente". "Il trasferimento dei malati ricoverati nei vari ospedali della regione - conclude - permetterà, a cominciare da Civitanova, di riportare i nosocomi alle loro attività ordinarie. (Fonte: ANSA)

07/05/2020 15:21
Corsi pre-parto online all'ospedale di Civitanova

Corsi pre-parto online all'ospedale di Civitanova

Il Direttore di Area Vasta dottor Alessandro Maccioni ed i Responsabili del Distretto di Civitanova il dottor Gianni Turchetti e della Unità Operativa di Ostetricia dell’Ospedale di Civitanova dottor Filiberto Di Prospero presentano il nuovo servizio di accompagnamento alla nascita basato su tecnologie informatiche online. L’attuale crisi da COVID 19 ed il lockdown hanno reso indispensabile un adattamento alla nuova situazione anche per quanto riguarda i corsi di preparazione al parto ed il sostegno all’allattamento. Grazie alla consolidata collaborazione e integrazione professionale tra il Distretto e il reparto di Ostetricia è stato avviato un servizio a distanza tramite internet. Un software gratuito consente agli operatori sanitari della postazione territoriale dell’Area Vasta 3 di aiutare le future mamme direttamente al proprio domicilio; tutto quindi senza necessità di spostamenti, in questo momento di grande difficoltà ed isolamento sociale. Il servizio è curato in sinergia dalle ostetriche ospedaliere e distrettuali con la collaborazione della psicologa territoriale la dottoressa Rosalba Zannini da anni impegnata nei servizi consultoriali del Distretto di Civitanova Marche. Accedere a questi corsi è molto semplice; basta telefonare al tel. 0733823054 dalle ore 9 alle 20 e saranno date tutte le istruzioni necessarie. Ovviamente è indispensabile avere a casa uno smartphone oppure un tablet o un computer dotato comunque di audio e webcam. La parte tecnologica, tutta svolta “in casa” è stata resa possibile con la collaborazione del servizio informatico dell’Area Vasta n.3 diretto dal Dottor Antonio Agostini. L’importante esperienza maturata negli anni dal reparto ospedaliero e dal Distretto nell’assistenza alla gravidanza fisiologica e all’allattamento ora viene messa a disposizione da questo nuovo servizio per rispondere alle nuove esigenze legate al coronavirus garantendo sia le pazienti che gli operatori. Non saranno trascurati anche gli argomenti riguardanti la sicurezza in casa, le manovre di disostruzione delle prime vie aeree, massaggio infantile. L’utilizzo della tecnologia da la possibilità infatti alle ostetriche di controllare l’apprendimento degli esercizi, le tecniche di allattamento e di cura del neonato. Molto importante anche la possibilità di fare gruppo, scambiare emozioni, esperienze e quindi superare ansie e preoccupazioni accentuati dall’isolamento.

07/05/2020 10:10
Il cuore della Fimag Guzzini: donato un apparecchio radiologico digitale all’Area Vasta 3 (FOTO)

Il cuore della Fimag Guzzini: donato un apparecchio radiologico digitale all’Area Vasta 3 (FOTO)

La Fimag Guzzini, holding della famiglia Guzzini di Recanti, in questo momento di emergenza sanitaria che interessa ancora in pieno il nostro territorio, ha voluto dare un aiuto concreto per far fronte a tale drammatica contingenza, donando all’Area Vasta n.3 un apparecchio radiologico portatile digitale di produzione General Medical Merate di circa Euro 49.000,00 destinato alla Radiologia della struttura ospedaliera di Civitanova Marche. Lo strumento consegnato nei giorni scorsi al Reparto di Radiologia di Civitanova Marche, diretta dalla Dott.ssa Carla Belleggia, sarà di estremo aiuto per l’attività diagnostica della struttura ospedaliera poiché permette di effettuare l’esame direttamente sul posto di degenza del paziente. Il generoso gesto della Fimag Guzzini è il segno concreto della vicinanza di questa importante Azienda, riferimento per l’imprenditorialità marchigiana, al sistema sanitario del territorio e soprattutto ai pazienti e alle persone anziane e fragili. La direzione dell’Area Vasta 3 esprime un sincero ringraziamento all’Azienda anche a nome della Direzione Generale Asur e di tutti gli operatori impegnati in questa grave emergenza, anche per la celerità con la quale si è addivenuti all’acquisizione della donazione. 

06/05/2020 14:28
Civitanova, il dott. Brizioli: "a Villa Pini test anticorpali e tamponi utilizzati in parallelo per la diagnosi del virus" (VIDEO e FOTO)

Civitanova, il dott. Brizioli: "a Villa Pini test anticorpali e tamponi utilizzati in parallelo per la diagnosi del virus" (VIDEO e FOTO)

Per affrontare l’emergenza che si è venuta a creare a seguito dell’epidemia Covid-19,il Servizio Sanitario e Regionale a metà marzo aveva richiesto all'Aiop (Associazione Italiana Ospedaliera Privata) tutte le disponibilità di posti da mettere in campo per fronteggiare presso la sanità privata sia per i pazienti Covid positivi sia per quelli negativi. Ad aprire le loro porte furono da subito Residenze Anni Azzurri, Santo Stefano Riabilitazione e Villa dei Pini mettendo a disposizione posti letto in alcune proprie strutture marchigiane, finalizzati a consentire il trasferimento di pazienti dalle strutture pubbliche e liberare queste ultime per i crescenti casi emergenziali di pazienti affetti da Covid-19 che necessitano delle cure in fase acuta. I posti letto messi a disposizione sono stati complessivamente 188, tutti destinati a pazienti Covid positivi nelle fasi post-critiche e stabilizzati, sono suddivisi in 100 posti letto presso la Residenza Anni Azzurri Valdaso a Campofilone, 80 presso il Santo Stefano Riabilitazione di Villa Fastiggi a Pesaro e 8 presso la Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche. Le tre strutture del Gruppo Kos si sono attivate, con la massima attenzione per la salute di tutti, pazienti e personale, con personale formato e predisponendo tutte le misure e i dispositivi di protezione individuale necessari per la tutela del personale così come ha confermato l'amministrato delegato il dott. Enrico Brizioli che ora si troverà impegnato ad affrontare la Fase 2 di questa epidemia: "Villa Pini è stata da subito in prima linea nella gestione di questa emergenza - illustra il dott. Brizioli - la clinica in prima battuta si è resa disponibile di ricoverare i pazienti di altri ospedali per favorire la riorganizzazione degli stessi in ottica Covid, successivamente molti di loro una volta trasferiti si sono rivelati positivi al virus e quindi abbiamo preso la decisione di diventare anche noi una relata dedicata ai positivi al Coronavius". "Questa è stata una trasformazione importantissima, tant'è che ancora oggi abbiamo un numero di ricoverati paragonabile a quello degli altri ospedali e la clinica ha svolto un ruolo fondamentale anche con letti di terapia sub intensiva - continua Brizioli - ora stiamo andando verso la fase 2 ed entro il 15 maggio abbiamo in programma di dimettere progressivamente tutti i trasferiti nelle nostre strutture Covid e quelli che ancora dovranno completare la convalescenza andranno nella nostra struttura a Campofilone, che nel frattempo è arrivata ad ospitare 80 pazienti e sta lavorando a pieno ritmo" "Fatto questo procederemo con una sanificazione totale della clinica di Villa Pini, effetueremo tamponi e test anticorpali a tutti i dipendenti e da quel momento si potrà ripartire con l'attività ordinaria - annuncia il dottore - ovviamente sempre in condizioni di massima sicurezza, quindi con controllo della temperatura per tutti quelli che arriveranno e anche tamponi per tutti i nuovi ricoverati che arriveranno nella struttura". Una trasformazione che ha visto impegnata in prima linea la Direttrice Sanitaria di Villa Pini Nicoletta Damiani che ha raccontato così la gestione in questa fase emergenziale della clinica: "Oltre alla gestione della struttura abbiamo anche affrontato i rapporti con le famiglie dei pazienti ricoverati che non è assolutamente banale come tema- ha evidenziato la dottoressa - molti di loro non erano autosufficienti mentre altri erano affetti da demenza senile quindi era importante far mantenere loro un minimo di contatto con i familiari che al contempo avevano il diritto di essere informati su tutto in maniera celere". "Ovviamente la problematica più grande che abbiamo affrontato in merito è stata quella inerente al fatto che tutti pazienti della struttura non potevano avere assolutamente contatti con esterni per ragioni di sicurezza - ha spiegato la direttrice - la gestione clinica anche è stata molto complessa in quanto nei primi momenti dell'epidemia i protocolli terapeutici non erano così collaudati in tutti il territorio nazionale quindi è stata dura per tutti, a cominciare dagli operatori sanitari che lavoravano con addosso dei dispositivi di protezione per tutto il giorno e non è per niente semplice". "Quando ripartiremo con l'attività ordinaria forse ci sarà un pò di disagio per i pazienti che dovranno essere ricoverati - precisa la dottoressa Damiani - per via di questi controlli che sono mirati a certificare la negatività al virus ma queste procedure sono necessarie per tutelare la salute di tutti gli ospiti della struttura e anche degli operatori sanitari". Uno degli elemeti che hanno caratterizzato l'attività di Villa Pini è stato alzare il livello di protezione della struttura  anche alla luce della progressiva evoluzione delle linee guida e delle conoscenze su come contrastare l’epidemia sanitaria. "C'è una quota molto alta di persone asintomatiche che portano il virus con se e lo trasmettono agli altri in maniera inconsapevole - dichiara il dott. Enrico Brizioli - ad oggi l'unico modo per mappare la popolazione, in riferimento all'ingresso di una struttura sanitaria, è effettuare test e tamponi; per questo ci siamo dotati da subito sia dei tamponi che dei test anticorpali, in modo tale da essere autonomi e filtrare tutti i nostri utenti, avendo così anche un riscontro diretto di quelle che sono le condizioni di un paziente - e precisa - il tutto in parallelo con le attività del Sistema Sanitario Nazionale, che per ovvie ragioni non può arrivare ovunque" "Il tampone si effettua per via naso-faringea e dal risultato si ha la certezza se quel giorno il virus è presente all'interno dell'organismo - precisa Brizioli -  invece i test anticorpali sono degli esami del sangue che consentono di vedere come l'organismo ha reagito ad un'infezione; i risultati non sono immediati ma al contempo sono molto rapidi da effettuare e ci danno delle preziose informazioni aggiuntive ai tamponi". "Questa è la prassi che stiamo seguendo da diverso tempo sia nei confronti dei pazienti che degli operatori sanitati - sottolinea l'amministratore delegato del Gruppo Kos - combinando insieme test anticorpali e tamponi si riesce ad avere una lettura continua della diffusione epidemica della malattia e dal mio punto di vista sono delle misure che vanno usate assolutamente in parallelo - e conclude - questa è la strategia organica che la nostra clinica sta sostenendo in quanto ci teniamo affinché tutte le nostre strutture siano messe adeguatamente in sicurezza".            

05/05/2020 11:00
Covid-center Civitanova, visita "a sorpresa" di Bertolaso: "Entro il 12 maggio sarà pronto"

Covid-center Civitanova, visita "a sorpresa" di Bertolaso: "Entro il 12 maggio sarà pronto"

Altra visita al Covid-Center alla Fiera di Civitanova, da parte di Guido Bertolaso.  Questa mattina, l'ex capo della Protezione Civile, si è recato presso la struttura dove proseguono i lavori,  accompagnato dal sindaco Fabrizio Ciarapica, unitamente ad alcuni componenti della maggioranza comunale, tra cui l'assessore Giuseppe Cognigni.  "Il dottor Bertolaso ci ha accompagnati all’interno del cantiere facendoci vedere sia la sala operatoria che la Tac da 128 strati", ha spiegato in un post facebook l'assessore Cognigni. "Entro il 12 di maggio 'l’astronave' sarà pronta ad accogliere gli ammalati in terapia intensiva", ha aggiunto.

01/05/2020 19:46
Civitanova, è nata Stella: la bella favola del 1° Maggio che riporta il sorriso tra tutto il personale sanitario

Civitanova, è nata Stella: la bella favola del 1° Maggio che riporta il sorriso tra tutto il personale sanitario

Proprio oggi Primo Maggio 2020 un nuovo segno di speranza nel reparto di Ostetricia Ginecologia dell’Ospedale di Civitanova Marche, diretto dal primario Filiberto Di Prospero. Proprio ora che ci avviciniamo alla tanto attesa fase 2 è nata Stella. La mamma, residente in Provincia di Macerata, era già seguita presso la struttura civitanovese che è punto di riferimento regionale per tutte le donne in dolce attesa positive al Coronavirus. Ricoveratasi questa mattina per probabili sintomi prodromici del parto, si è visto poi che in realtà qualcosa non andava a livello della placenta e quindi è stata sottoposta subito a taglio cesareo. All’intervento riuscito perfettamente erano presenti i ginecologi: la dottoressa Rita Traini, la dottoressa Jessica D’Alessandro, l’Ostetrica Orietta Bevilacqua, l’Infermiera Carla Broglietti, il Medico Anestesista Stefania Ascenzi, la Strumentista Cinzia Valentini, il Tecnico Anestesista Erika Lupacchini, l’Infermiere di Sala Mauro Orsili, la Pediatra Alessandra Dieni. Una grande soddisfazione per tutti gli Operatori dell’Area Vasta 3. Mamma e bambina stanno bene. Stella attualmente è in Pediatria e sta effettuando tutti primi controlli di routine e si prevede che già nelle prossime ore inizierà l’allattamento al seno. Si tratta di un nuovo risultato positivo del Reparto di Ostetricia di Civitanova Marche, che dotato di tecnologie innovative, è stato tra l’altro una delle prime Unità Ostetriche Covid-19 italiane.

01/05/2020 16:47
Covid Fiera Civitanova, Ciarapica: "più di cento persone al lavoro, le opere sono già a un buon punto "

Covid Fiera Civitanova, Ciarapica: "più di cento persone al lavoro, le opere sono già a un buon punto "

"Più di cento persone stanno lavorando 24 ore su 24 alla riconversione del centro fieristico di Civitanova Marche che, di questo passo, sarà completata nei tempi prestabiliti": a dirlo all'ANSA è il sindaco Fabrizio Ciarapica. I lavori sono finalizzati alla realizzazione di un ospedale da 90 posti di terapia intensiva da mettere a disposizione della battaglia al Covid 19. "Sono in corso le tramezzature dell'ambiente e la predisposizione di tutti gli allacci - aggiunge il sindaco -. Già a fine settimana le opere saranno a un buon punto e quindi, tutto lascia sperare che il lasso di tempo di 15 giorni, indicato da Guido Bertolaso, possa essere rispettato". (Fonte: ANSA)

28/04/2020 17:03
Porto Potenza, “Ambulatori virtuali” al Santo Stefano: attivati percorsi in Teleriabilitazione

Porto Potenza, “Ambulatori virtuali” al Santo Stefano: attivati percorsi in Teleriabilitazione

“In riabilitazione non si può rimanere fermi a lungo, si rischia di vanificare i recuperi e tutto il percorso terapeutico svolto fino a quel momento”. E’ questa la preoccupazione principale, fin dai primi giorni dell’emergenza legata al Coronavirus, avuta dal direttore della rete marchigiana dei Centri ambulatoriali Santo Stefano, Antonio Bortone. Per questo si è pensato ad una serie di percorsi e soluzioni alternative per poter continuare, nonostante tutto, ad essere accanto a chi ha un bisogno riabilitativo. Persone che stavano svolgendo un programma di recupero funzionale post intervento chirurgico, famiglie con bambini che stavano svolgendo un percorso di organizzazione dello sviluppo neuromotorio e cognitivo-comportamentale, non possono interrompere a lungo la riabilitazione senza rischiare di veder vanificato tutto il recupero ottenuto ed ancor più pregiudicata l’aspettativa futura. Per questo, non senza poche difficoltà, in questi giorni, verrà attivata una serie di percorsi assistenziali in Teleriabilitazione, secondo il modello già noto della Telemedicina. Da Ascoli a Pesaro, passando attraverso San Benedetto, Civitanova, Macerata, Tolentino, San Severino, Camerino, Matelica, Fabriano, Filottrano, Jesi, e Porto Potenza Picena, i 13 centri ambulatoriali Santo Stefano ed il Myolab di Jesi (prevalentemente chiusi dallo scorso 6 marzo in ottemperanza alle restrizioni governative, fatto salve le urgenze), stanno attivando contatti capillari per interventi online finalizzati al monitoraggio continuo ed alla continuità del percorso terapeutico anche se a distanza. Dalla metà di marzo gli operatori Santo Stefano hanno attivato un servizio gratuito di consulenza riabilitativa e di supporto psicologico a distanza, utilizzando ogni canale di contatto disponibile: telefono, web, social ecc., per tutte le persone e le famiglie in carico alle rispettive Strutture territoriali. Tale iniziativa vede coinvolti tutti i professionisti che operano all’interno dell’Equipe Multidisciplinare; ci sono medici specialisti, psicologi, assistenti sociali, logopedisti, fisioterapisti, terapisti della neuropsicomotricità, educatori professionali, terapisti occupazionali ecc. Tutti a disposizione della popolazione regionale in base ad una precisa pianificazione dei contatti ed una puntuale programmazione delle sedute online. Di seguito alcuni dei percorsi in fase di attivazione: consulenze neuropsichiatriche infantili online supportate da invio di video e audio e relativo commento professionale; sportello pedagogico telematico a sostegno dell’impegno scolastico, anch’esso a distanza, che i nostri bambini e le rispettive famiglie, stanno affrontando in questa delicata fase; videotutorial per l’allenamento a domicilio del pavimento pelvico. C’è poi il mondo dello sviluppo linguistico e neuropsicomotorio, che riceveranno sostegno attraverso teleconsulti programmati e specifici, anch’essi supportati da videotutorial ed informazioni certificate dai nostri esperti.

27/04/2020 12:17
Gara d'appalto degli Ospedali Riuniti, la First Aid One Italia replica ad Anpas Marche

Gara d'appalto degli Ospedali Riuniti, la First Aid One Italia replica ad Anpas Marche

"Sono vacue e prive di fondamento, le argomentazioni che il presidente dell’Anpas Marche, Andrea Sbaffo, utilizza per colpire indirettamente, il nostro buon nome e le attività rese su scala nazionale, nell’ambito del trasporto infermi, cosi come dell’Emergenza Covid". Così la First Aid One Italia replica a quanto affermato dal presidente di Anpas Marche riguardo l'affidamento del trasporto in ambulanza dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona (leggi qui).  First Aid è un'azienda che opera nel servizio emergenza urgenza 118, nei trasporti sanitari e TNPS anche all’interno della Regione Marche (dove si trova anche la sede legale) ed è in possesso di specifica Autorizzazione sanitaria e relativo Accreditamento Regionale dal 2014.  "Le imprecisioni che sono a nostro avviso frutto di una malcelata volontà di confondere le acque a proprio vantaggio - sottolinea in un comunicato la First -. Ad iniziare dal contenuto della “gara ponte” di cui ANPAS Marche, attraverso Sbaffo, discetta fornendo solo una serie indizi, per di più, privi di verità oggettiva. Come possibile dimostrare in ogni sede. Atti alla mano".  Vengono definite "vacue" le tesi per cui il servizio reso dalle associazioni consorziate con Anpas sarebbe stato finora più vantaggioso per le casse pubbliche. "È esattamente il contrario" affermano da First Aid, evidenziando quanto segue:  - Attuale gara in proroga: tariffa chilometrica modificata in aumento rispetto alla gara aggiudicata all’RTA Croce Verde + Gialla Anpas € 1,50 SCADENZA 30/04/2020 (determina n. 902/Dg del 13/11/2019), aumento di circa il 65% rispetto all’importo aggiudicato ad € 0,92 al chilometro (determina n° 1115 del 01/12/2016); - Determina n. 831 del 30 Gennaio 2020; l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Ancona nell’indizione della gara ha ritenuto di “non poter più procedere alla prosecuzione del servizio in favore del raggruppamento (RTA) delle Croci a causa delle “più esose condizioni economiche da questa modificate”; "A Sbaffo ricordiamo come, immotivatamente, nessuna delle associazioni da lui rappresentate ha partecipato alla gara ponte in questione - prosegue First Aid -, mentre alla gara indetta in agosto 2016 hanno concorso, presentando un offerta economica e non già un rimborso spese, ribassando l’importo a base d’asta da € 600.000,00 a € 552.000,00 dell’8% evidenziamo che oggi l'Aor paga il 65% in più sulla tariffa chilometrica".  "Da qui ne discende la confusione che Sbaffo intende ingenerare nell’opinione pubblica - si legge ancora nella replica -. A partire dalla tipologia dei servizi messi a gara e le modalità di selezione del bando. Che contrariamente a quanto asserito trovano fondamento nella selezione fatta sulla proposta più vantaggiosa per la stazione appaltante, e si ascrivono alla procedura negoziale che la Corte di Giustizia Europea e la Corte di Cassazione, hanno indicato a tutte le Regioni Italiane. Ovvero: l’obbligo all’osservanza delle leggi dello Stato e non della legge della regione Marche. O alle esclusive norme del Terzo Settore che Sbaffo, in tema di affidamento dei servizi extra ospedalieri, dimostra di non conoscere affatto. Diversamente avrebbe partecipato alla gara che contesta"  "In ultimo, al fine di sgombrare il campo ad altre ulteriori nauseanti illazioni, ricordiamo a Sbaffo ed all’ANPAS Marche che la First Aid è società leader al momento nella gestione del trasporto Covid, vantando una esperienza attuale, solida e professionalmente elevata in ambito nazionale anche nell’odierna attività di intervento, gestione e trattazione dei soggetti contagiati".                                               

25/04/2020 18:55
Macerata, la protesta degli operatori sanitari: "Ci definiscono eroi ma la sanità ci costringe a pagare il parcheggio"

Macerata, la protesta degli operatori sanitari: "Ci definiscono eroi ma la sanità ci costringe a pagare il parcheggio"

Dopo aver trascorso un duro pomeriggio di lavoro in corsia, soprattutto in questo periodo, essere costretti a pagare il parcheggio dell'auto in uno spazio che ti dovrebbe essere quantomeno garantito non è certamente una piacevole sensazione. Sono infatti state diverse le segnalazioni fatte degli operatori sanitari dell'Ospedale Civile di Macerata che, dopo la riduzione dei posti del parcheggio dipendenti in quanto  la palazzina ex malattie infettive è stata adibita ai pazienti Covid, ora per raggiungere il posto di lavoro sono anche obbligati a pagare il ticket per poter parcheggiare la propria auto. Non proprio un trattamento da "eroi" quindi, come tanto vengono definiti ultimamente, anzi oltre all'onere del duro lavoro, per i sanitari maceratesi si aggiunge anche quello pecuniario. Una situazione disagevole ma anche una dura realtà che fa venire qualche dubbio sulla reale considerazione che i vertici dell'azienda ospedaliera maceratese hanno per i propri dipendenti.

25/04/2020 12:29
Ospedale di Macerata, la generosità di Cover: donate mascherine al reparto Dialisi

Ospedale di Macerata, la generosità di Cover: donate mascherine al reparto Dialisi

Il Reparto Dialisi dell'Ospedale Civile di Macerata ha accolto con piacere la solidarietà della ditta Cover di Treia che nella giornata di ieri ha donato al personale sanitario delle mascherine. Un gesto importante, soprattutto in un momento così difficile dovuto all'emergenza Covid-19, dove tutti i reparti sono chiamati ad un grande sforzo sia fisico che mentale e questi dispositivi di protezione individuale sono quantomai fondamentali nel sostenerli a compiere il loro lavoro.

25/04/2020 11:13
Tre nuove ambulanze "super"  per i Pronto Soccorso del Maceratese

Tre nuove ambulanze "super" per i Pronto Soccorso del Maceratese

Mercoledì 22 aprile sono state consegnate al Sistema Emergenza Territoriale 118 dell’Area Vasta di Macerata, diretto dal Dottor Emanno Zamponi, tre nuove Ambulanze, acquistate dalla stessa Area Vasta, attraverso una gara sul Mercato Elettronica Nazionale. Tali mezzi di soccorso sono stati allestiti su veicoli FIAT Ducato euro 6 di cilindrata 2300 cc, potenza 180 CV, full-optional, con sospensioni pneumatiche autolivellanti. L’allestimento delle ambulanze è di ultima generazione a cura della ditta ORION, dotata di tutti i presidi sanitari ed elettromedicali per il Soccorso Avanzato Medicalizzato e di un centro mobile di rianimazione. Sono predisposte sia per il soccorso di pazienti pediatrici che per adulti anche bariatrici, con patologie mediche, chirurgiche, ostetriche e traumatiche. Questi mezzi andranno a sostituire tre ambulanze obsolete della flotta aziendale 118 e verranno utilizzati per il Soccorso Avanzato prevalentemente nelle PoTES (Postazioni Territoriali dell’Emergenza Sanitaria) 118 di Macerata e Tolentino. I nuovi mezzi saranno di grande aiuto, in questo particolare periodo, anche per potenziare la Rete Territoriale del Soccorso di tutto il territorio dell’Area Vasta 3. Le ambulanze del Servizio Emergenza Territoriale 118 dell’Area Vasta 3, destinate al soccorso e trasporto urgente complessivamente, nell’anno 2019, hanno percorso 216.000 Km, mentre le automediche hanno complessivamente percorso 98.000 Km. I mezzi del 118, pur controllati con un puntuale servizio di manutenzione, quando diventano obsoleti e non più affidabili, ai sensi della vigente normativa sono sempre sostituiti con veicoli di ultima generazione.  

24/04/2020 18:54
La Fondazione Andrea Bocelli dona 5.000 mascherine all'Area Vasta maceratese

La Fondazione Andrea Bocelli dona 5.000 mascherine all'Area Vasta maceratese

Ancora un significativo gesto di generosità e di vicinanza alla sanità dell’Area Vasta 3 da parte della Fondazione Bocelli che ha voluto donare 5.000 mascherine di tipo FFP1. Riguardo la destinazione, su proposta del Direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, accolta con entusiasmo dalla Direttrice della Fondazione Laura Biancalani, i dispositivi saranno destinati a tutti i dipendenti dell’Area Vasta per uso personale, stante l’obbligo previsto da alcuni Comuni della Provincia di Macerata di farne uso. "Un grande e caloroso ringraziamento al Maestro Andrea Bocelli e alla sua Fondazione per questo ulteriore segno di solidarietà nei confronti del nostro sistema sanitario", afferma il direttore Alessandro Maccioni.

24/04/2020 18:22
Macerata, dispositivi sanitari per il reparto di Pneumologia: il dono dell'Inner Wheel Club

Macerata, dispositivi sanitari per il reparto di Pneumologia: il dono dell'Inner Wheel Club

Il Club Inner Wheel di Macerata ha voluto dare il suo contributo ai Medici e agli Operatori che ogni giorno si trovano a fronteggiare e gestire, nel migliore dei modi, con dedizione e coraggio, la grave situazione di emergenza sanitaria. Per questo sono stati acquistati ed inviati, in più spedizioni, tute, camici, visiere, scatole di guanti usa e getta, mascherine e termometri clinici a distanza, che via via venivano segnalati come necessari al Reparto di Pneumologia dell’Ospedale cittadino. “Il nostro Club- ha dichiarato la Presidente Marina Leombruni- ha contattato direttamente i fornitori per far pervenire direttamente agli operatori della Struttura Sanitaria i materiali più urgenti ed immediatamente disponibili”. “Non è la prima volta che realizziamo service sociali e culturali per il nostro territorio-prosegue la Presidente-ma questa volta la donazione all’Ospedale è stata particolarmente sentita e fortemente voluta da tutte le Socie. Restiamo sempre in contatto con gli Operatori Sanitari cercando di dare il massimo nei limiti delle nostre possibilità e seguendo quanto ci suggerisce il nostro motto internazionale di questo anno: together we can, oggi più attuale che mai".

24/04/2020 15:40
Ospedale di Macerata, installato il sistema di videolaparoscopia 3D donato dalla Fondazione Carima

Ospedale di Macerata, installato il sistema di videolaparoscopia 3D donato dalla Fondazione Carima

L’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia del nosocomio maceratese si arricchisce di una nuova strumentazione all’avanguardia donata dalla Fondazione Carima. Si tratta di un importante aggiornamento tecnologico della colonna laparoscopica in uso presso il reparto con un innovativo sistema di visione tridimensionale Full HD, del valore di mercato di circa 180.000 euro. Introdotta da pochi anni nelle sale operatorie, la tecnologia 3D è un’evoluzione della laparoscopia tradizionale che, aggiungendo la dimensione della profondità, offre al clinico una visione più realistica del campo operatorio, facilitando l’individuazione dei piani chirurgici e il movimento degli strumenti manuali. Le telecamere e gli schermi ad alta definizione, insieme a un software dedicato e agli occhiali 3D, consentono infatti di migliorare la risoluzione delle strutture anatomiche e permettono un orientamento spaziale più preciso. Tutto ciò si traduce in una maggiore precisione dell’atto chirurgico, in una diminuzione della durata dell’intervento e, in ultima analisi, in più sicurezza per il paziente in termini di riduzione sia della sedazione che dei tempi di degenza. Per quanto riguarda l’ambito della ginecologia, la laparoscopia in 3D è particolarmente utile, ad esempio, negli interventi di endometriosi profonda e di oncologia ginecologica. Queste le parole del primario Mauro Pelagalli: “L’acquisizione della tecnologia 3D nella nostra sala operatoria ci porta al vertice della appropriatezza delle procedure endoscopiche avanzate eseguibili in un centro di riferimento oncologico e per l’endometriosi severa quale è ormai accreditata l’Unità Operativa di Ginecologia di Macerata. La possibilità di vedere con maggior definizione e soprattutto nelle tre dimensioni dello spazio, anche in condizioni di patologia molto complessa, consente una operatività maggiormente efficace e con tempi più corti rispetto al normale laparoscopio tradizionale. La tecnologia 3D rappresenta infine un utile sistema didattico per la formazione degli operatori più giovani, che accedono a queste metodiche operatorie in oncologia ed endometriosi. Ritengo inoltre che una volta iniziata l’esperienza con questo sistema sia molto difficile tornare alla vecchia laparoscopia, che comunque per tanti abbiamo utilizzato con successo”. La dotazione del nuovo sistema di videolaparoscopia si inserisce nel “Carima Healthcare”, il piano di donazioni ospedaliere in favore dell’Area Vasta n° 3 dell’ASUR Marche promosso dalla Fondazione Carima per il biennio 2019-2020. L’iniziativa prevede un programma di acquisti, concordato con la Direzione della predetta azienda sanitaria, di sedici apparecchiature mediche di ultima generazione destinate a cinque ospedali della provincia di Macerata, per il quale sono stati stanziati complessivamente 770.000,00 euro a fronte di prezzi di listino che nel complesso superano ampiamente il milione di euro. “La Fondazione Carima – spiega il Segretario Generale Gianni Fermanelli – sta mettendo in atto quella che ormai è una prassi consolidata, ovvero acquistare direttamente le tecnologie oggetto di donazione dalle aziende leader di settore, con il prezioso supporto dell’Ingegneria Clinica e delle altre funzioni competenti dell’Area Vasta n° 3, conseguendo un significativo risparmio economico nonché abbreviando sensibilmente i tempi di fornitura rispetto a quelli tipici degli enti pubblici”. Ad oggi buona parte del “Carima Healthcare” ha trovato realizzazione, nonostante la congiuntura sfavorevole a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, che ha visto l’ente impegnato in prima linea. Sono già stati infatti consegnati e collaudati il sistema di monitoraggio dei parametri vitali per il Servizio di Cardiologia dell’ospedale di Macerata, che è stato integralmente sostituito, il letto ergometro e il treadmill destinati al Servizio di Cardiologia dell’ospedale di Civitanova Marche e, sempre per quest’ultimo, il portatile di radiologia ad arco a C per il Blocco operatorio. “L’innovazione tecnologica delle strumentazioni mediche in dotazione agli ospedali e il conseguente miglioramento delle prestazioni erogate – ha dichiarato la Presidente Del Balzo Ruiti – continua ad essere una priorità per la Fondazione Carima, perché è sinonimo di salute della nostra collettività di riferimento e di riduzione delle disuguaglianze nell’accesso alle cure. Le donazioni sanitarie sono frutto di un lavoro di squadra lungo e impegnativo, che però continuiamo a portare avanti con determinazione poiché sono in grado di generare un impatto forte e positivo sulla qualità di vita del territorio maceratese”. “Anche in questa fase di grave emergenza – conclude il Direttore Alessandro Maccioni – continua l’impegno della Fondazione Carima per sostenere gli investimenti programmati per potenziare l’offerta e la qualità dei servizi sanitari di eccellenza dell’Area Vasta n° 3.

24/04/2020 13:15
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