La presentazione podalica del feto costituisce uno dei più frequenti motivi di ricorso al Taglio Cesareo. Si stima infatti che circa il 3-4% dei feti a termine di gravidanza abbiano questo tipo di presentazione anomala e spesso il motivo è sconosciuto.
Oltre alle tecniche mediche specialistiche per tentare quello che si chiama “rivolgimento” cioè la versione del feto dalla presentazione podalica in quella cefalica esistono anche metodi cosiddetti “dolci” di Medicina Integrata a zero rischi sia per la mamma che per il bambino.
E proprio su tecniche dolci di Medicina Integrata si basa l’attività del nuovo Ambulatorio per le Presentazioni Podaliche che ostetriche con specifica formazione stanno gestendo all’Ospedale di Civitanova Marche.
Si tratta di un approccio completamente naturale per il quale non è necessario il ricovero e che si basa su tecniche di Moxibustione, Digitopressione e Massaggi Bioenergetici (tecniche ereditate dalla medicina Tradizionale Cinese. I risultati sono molto incoraggianti e le donne gradiscono l’assenza di interventi farmacologici ed il diretto contatto con l’ostetrica che fornisce in queste occasioni utili consigli riguardanti anche le corrette posture da adottare per risolvere il problema.
Le percentuali di successo vanno dal 70 al 90%. In particolare la moxa per feto podalico consiste nello stimolare attraverso il calore un preciso punto del piede. La stimolazione di quel determinato punto favorisce movimenti fetali e quindi la versione spontanea del bambino a “testa in giù”. Il ciclo di moxibustione deve essere preferibilmente iniziato tra 32 settimane e fino a 35settimane ed ha una durata di circa 30 minuti. Le sedute ambulatoriali hanno anche il vantaggio di facilitare una situazione di rilassamento psicologico materno.
L’Unità Operativa di Ostetricia Ginecologia di Civitanova Marche già riconosciuta da tempo come uno dei pochi Ospedali Amico del Bambino con questa nuova iniziativa attua quindi un’ulteriore direttiva dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che stimola i diversi Sistemi Sanitari ad integrare sempre più la Medicina Tradizionale con quella Integrata favorendo un diverso approccio alla malattia e alla persona.
L’ambulatorio per correggere la Presentazione Podalica con Tecniche Dolci è totalmente gratuito e l’accesso è possibile con prenotazione al tel.0733823054 dalle 8 alle 20 dei giorni feriali.
La Direzione di Area Vasta 2 ha comunicato comunica che, in applicazione delle delibere regionali DGRM 139/16 e DGRM 29/20, in osservanza del protocollo siglato tra l’Area Vasta 2 e l’Area Vasta n.3, stante il superamento dello stato di emergenza causato dal Covid 19,dal 1 luglio, presso l’Ospedale di Cingoli sono stati riattivati tutti i posti letto previsti nella DGRM 139/16.
I requisiti dei pazienti idonei al ricovero presso la struttura sono stati concordati tra il Dipartimento Medico e la Riabilitazione per i 30 posti letto di lungodegenza post-acuzie e il Distretto per i 10 posti letto di Cure Intermedie. In collaborazione con l’Area Vasta 3 verranno implementate le attività specialistiche previste.
Il dottor Alessandro Baiguini è, da mercoledì 1 luglio, Direttore di Struttura Complessa - Disciplina di Igiene degli Allevamenti e delle Strutture Zootecniche Area Vasta 3. Laureato in Medicina Veterinaria si è specializzato in Igiene e Tecnologia del Latte e Derivati, in Diritto e Legislazione Veterinaria, in Scienza dell’alimentazione.
Docente in numerosi eventi scientifici ed universitari sia in ambito europeo che extra europeo, ha al suo attivo oltre 30 articoli pubblicati su riviste scientifiche nazionali ed internazionali.Dal 2015 è Direttore Editoriale del portale www.veterinariaalimenti.marche.it realizzato nell'ambito del Piano Regionale e-health con l'obiettivo di veicolare notizie ed informazioni inerenti argomenti di Sanità Pubblica Veterinaria e Igiene degli alimenti e della nutrizione delle Aree Vaste dell'ASUR Marche. Due le sezioni del portale: un'area pubblica fruibile a tutti e un'area riservata destinata agli operatori sanitari della Regione Marche, dei Comuni e delle Forze dell'ordine abilitati alla fruizione tramite password. Le finalità sono quelle di dare una risposta informativa concreta e chiara a tutti gli stakeholders su argomenti di Sanità Pubblica Veterinaria e Igiene degli Alimenti e Nutrizione; realizzare una corretta comunicazione dei rischi in Sicurezza alimentare così come previsto dal Reg. CE 178/02 e del rischio sanitario in ambito di prevenzione e promozione della salute; consentire una più ampia e rapida diffusione sia delle azioni da realizzare che dei risultati delle attività svolte sul territorio dagli operatori sanitari; facilitare la formazione e l'aggiornamento degli operatori sanitari; rendere agevole la fruizione dei servizi offerti ai cittadini ed agli operatori economici dal Servizio Sanitario Regionale e dai Servizi di Sanità Pubblica veterinaria e Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dei Dipartimenti di Prevenzione dell'ASUR Marche.
La Vice Presidente della Andrea Bocelli Foundation Veronica Berti Bocelli, insieme al Sindaco di Camerino Sandro Sborgia, al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, all'Arcivescovo di Camerino Francesco Massara e a Lucia Sciacca (Direttore Comunicazione e Sostenibilità Generali Country Italia) hanno inaugurato ufficialmente lo strumento di tomografia assiale computerizzata (TAC) arrivato nei giorni scorsi presso l’Ospedale di Camerino.
La donazione, che si inserisce nelle attività portate avanti dalla Andrea Bocelli Foundation nella prima fase dell’emergenza Covid-19, vuole essere testimonianza di rinnovato impegno e vicinanza della Fondazione alla comunità di Camerino e al territorio marchigiano, ma è soprattutto un modo per offrire l’opportunità all’ospedale di diventare un punto di riferimento per la diagnostica in ambito medicale per tutto il territorio circostante.
Infatti, la Tac multistrato 128 slices Revolution Evo appartiene alla nuova generazione di Tomografi, che include dispositivi di analisi avanzati per scansioni 3D e dedicati alla fase d’acquisizione del distretto cardiaco.
“Durante l’emergenza Covid-19 ci siamo chiesti come poter essere utili con aiuti che andassero oltre il ‘qui e ora’ che potessero rappresentare una vera e propria implementazione delle strutture già presenti – afferma il Vice Presidente di ABF Veronica Berti Bocelli – Per questo, abbiamo deciso di sostenere in particolare gli edifici ospedalieri di Camerino e Macerata.”
“Tramite una raccolta fondi a livello globlale - continua il Direttore Generale di ABF Laura Biancalani -, siamo riusciti a donare letti, respiratori e ora questa TAC. Sono quegli elementi che rimarranno nel tempo e di cui tutto il territorio potrà usufruire. Sostegno alla salute e accesso all’istruzione, su quest’ultima lavoriamo in questo territorio da anni, sono le basi per mettere all’individuo di esprimere il meglio di sè".
Lucia Sciacca, Direttore Comunicazione e Sostenibilità di Generali Country Italia e Global business Lines, ha dichiarato: “Oggi rappresento Generali e tutte le nostre persone di Generali che, con il Fondo Internazionale del Gruppo, hanno voluto essere vicine a questo territorio e ai suoi cittadini, attraverso l’ospedale di Camerino, devolvendo oltre 10.000 ore di lavoro. Questo significa agire insieme, con azioni concrete, per generare fiducia.”
“La collaborazione con ABF è stata un’esperienza davvero straordinaria - ha sottolineato Alessandro Maccioni, direttore dell'Area Vasta 3 -che ha infuso coraggio e dato forza all’azione mia personale, dei miei più stretti collaboratori e di tutti gli operatori sanitari dell’Ospedale di Camerino. Sapere che quando eravamo in difficoltà con i dispositivi di protezione individuale e con qualche attrezzatura, la ABF si sarebbe adoperata per aiutarci a risolvere il problema ha fatto la differenza per l’ottenimento di importanti risultati per la cura dei pazienti colpiti dal Covid-19".
“L'inaugurazione della tac è un momento importante non solo per Camerino, ma per tutto il territorio. L’ospedale di Camerino, infatti, rappresenta un servizio e un punto di riferimento per un intero bacino.” – prosegue Sandro Sborgia, il Sindaco di Camerino – “È una donazione di Assicurazioni Generali grazie all’enorme, costante e sempre presente contributo dell’Andrea Bocelli Foundation. Un dono di grande valore e importanza per la comunità che non può che essere infinitamente grata per quanto hanno fatto e stanno facendo. L’Andrea Bocelli Foundation ha in qualche modo adottato la nostra città, spendendosi per essa attraverso una sensibilità unica. Non mi riferisco solo alla costruzione della nuova Accademia della Musica, ma anche alla costante presenza dimostrata durante la pandemia, quando l’ospedale di Camerino è stato convertito a Covid19. Tra le prime telefonate che ho ricevuto per aiutarci c’è stata quella di Laura Biancalani. Fino ad arrivare ad oggi in cui auguriamo la tac. Sarà preziosissima per tutti noi, quindi grazie a Generali e Veronica Berti e all’Andra Bocelli Foundation.”
“La rinnovata generosità e la profonda attenzione per la nostra regione da parte della Andrea Bocelli Foundation rappresentano un esempio virtuoso di come un territorio e le sue comunità possano rafforzarsi con interventi di qualità e rinascere, anche dopo grandi difficoltà come quelle che abbiamo attraversato in questi anni. Per questo ringrazio Bocelli, ancora una volta, per il contributo tangibile dato alla nostra sanità e per l’esempio concreto di una buona pratica, che ci consente di mettere a sistema il meglio delle risorse a servizio dei cittadini marchigiani. Siamo veramente onorati di condividere con voi questo nuovo, ulteriore progetto” ha concluso il Governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli.
Sono state inaugurate, con tre cerimonie serali, le elisuperfici abilitate al volo notturno presso le strutture ospedaliere dell’Area Vasta 3. Dalle 21.00 alle 24.00 di venerdì 26 giugno, il presidente Luca Ceriscioli ha partecipato agli eventi programmati presso gli Ospedali di San Severino Marche, Camerino e Civitanova Marche.
Erano presenti l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il consigliere regionale Francesco Micucci, il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni. Complessivamente sono stati investiti 147,5 mila euro, di cui oltre 65 mila provenienti dagli SMS solidali (donazioni pro terremoto). Il piano regionale di rafforzamento di queste infrastrutture, per garantire una capillare operatività del sistema sanitario e di protezione civile, prevede attualmente investimenti per 44 elisuperici H24: in parte già realizzate, alcune in corso, altre in programmazione.
“Queste installazioni rientrano nell’ambito di un progetto complessivo che mira a tutelare le comunità e a rafforzare i servizi alla persona - ha commentato Ceriscioli - Sono le prestazioni che si avvicinano al cittadino, ampliando le opportunità esistenti. Quella realizzata dalla Regione è una rete che abbatte i tempi di ospedalizzazione nelle zone più svantaggiate, assicura assistenza immediata tramite il 118, rafforza l’operatività del sistema di protezione civile regionale”. Ceriscioli ha poi evidenziato che “queste elisuperfici permetteranno di collegare l’intera regione all’hub principale per l’emergenza, rappresentato dagli Ospedali Riuniti di Torrette di Ancona. La rete ospedaliera marchigiana, formata da ottime strutture, necessita di questo collegamento veloce: patologie complesse, come i grandi traumi, la cardiochirurgia o anche la radiologia interventistica per quanto riguarda l’ictus, sono tutte malattie che vengono trattate, a livelli di eccellenza, a Torrette. Poter essere collegati. in pochi minuti, a questo hub regionale significava aumentare la sicurezza in tutta la regione. Ciascun ospedale diventa un anello di una rete che trova il suo compimento nell’hub più importante. Per i marchigiani, per chi viene nelle Marche, è un messaggio di grande sicurezza, un servizio che, dalle ore diurne, diventerà H24 in tutta la regione”.
Le Elisuperfici dell’Area Vasta 3, già presenti e attive nelle strutture ospedaliere di Camerino, San Severino Marche e Civitanova, sono state tutte adeguate dalla Regione per il volo notturno, nell’ambito del programma che riguarda tutte le elisuperfici marchigiane. Quella di San Severino Marche era a suo tempo stata predisposta per il volo notturno. Sono stati però necessari piccoli lavori di adeguamento, secondo le prescrizioni dell’ENAC (rifacimento della segnaletica della piattaforma; sostituzione di corpi illuminanti radenti e sulla copertura dell’Ospedale; potatura alberature e apposizione segnaletica catarifrangente sulla recinzione). Il costo complessivo è stato di circa 6 mila euro (di cui 4 mila finanziati dall’Ufficio Ricostruzione Sisma delle Marche con fondi degli “SMS Solidali” del sisma). I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Elettrica Settempedana snc di San Severino Marche. L’Elisuperficie di Camerino è stata interamente adeguata al volo notturno mediante l’esecuzione di tutte le specifiche opere necessarie: rifacimento della segnaletica della piattaforma; installazione quadro comandi e box apparati; indicatore di planata; nuova manica a vento; luci radenti oltre al miglioramento della viabilità della strada di accesso. Il costo complessivo è stato di 70 mila euro (di cui 61 mila finanziati dall’Ufficio Ricostruzione Sisma delle Marche con fondi degli “SMS Solidali” del sisma). La progettazione è stata eseguita dallo Studio 3 Energy S.r.l. di Meda (MB) e i lavori sono stati eseguiti dalla ditta Beam Flight srl di Gallarate (VA). Anche l’llisuperficie di Civitanova è stata interamente adeguata al volo notturno mediante l’esecuzione dei seguenti lavori: fornitura e posa in opera Quadro di comando; realizzazione circuiti elettrici per allineamento e avvicinamento, per luci radenti compreso la fornitura e posa di luci, di angolo di planata, della manica a vento illuminata; realizzazione della segnaletica orizzontale, della sbarra ingresso, del box climatizzato per contenimento apparecchiature di controllo e comando. Il costo complessivo dell’opera è stato di 71 mila euro.
La progettazione è stata eseguita dall’Ing. Bruno Stronati di Jesi. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta SIET Impianti Elettrici S.r.l. di Urbino.
La comunità di Serrapetrona, tramite l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Silvia Pinzi, ha organizzato una raccolta fondi il cui ricavato è stato destinato all’acquisto di attrezzature sanitarie per l’Ospedale di Camerino.
La somma raccolta ammonta a 6.910 euro ed è stata utilizzata quale compartecipazione alla spesa per l’acquisto di un sistema di monitoraggio dei parametri vitali per l’Unità Operativa di Rianimazione della struttura ospedaliera di Camerino.
L’attrezzatura, che ammonta a circa 94 mila euro, è stata acquisita dalla Ditta SC forniture di Porto San Giorgio, ed è stata installata, collaudata e già perfettamente in funzione presso il presidio camerte.
Il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, anche a nome della Direzione Generale Asur e degli operatori sanitari, esprime parole di profondo apprezzamento per la sensibilità e la generosità dimostrate dai cittadini del Comune di Serrapetrona, in questo difficile momento di perdurante difficoltà per tutto il sistema sanitario e del territorio montano.
Parte oggi il primo corso di preparazione al parto in streaming organizzato dal reparto di Ostetricia dell'ospedale di Macerata. Un'iniziativa che va a completare l’offerta informativa e assistenziale alle mamme che afferiscono ai Punti Nascita del Dipartimento Materno Infantile dell’Area Vasta 3.
L’avvio dello streaming a Macerata, attivato sulla piattaforma “Skype for business”, coordinato dal Direttore del Dipartimento Materno Infantile Mauro Pelagalli, completa l’offerta su tutti Presidi dell’Area Vasta 3: era infatti già attiva, con successo, sin dall’inizio dell’emergenza Covid, presso l’U.O.C. di Civitanova Marche diretta da Filiberto Di Prospero.
In quel periodo le mamme che afferivano a Civitanova Marche hanno potuto essere guidate e informate direttamente dai sanitari per quanto riguardava le tematiche della gravidanza e dell’organizzazione dei Servizi dipartimentali, mantenendo un filo diretto coi sanitari di fiducia nonostante l’impossibilità dell’accesso al Reparto dovuto al Covid.
Questo strumento, in quel periodo, ha consentito di coordinare, come da disposizioni della Direzione dell’Area Vasta 3, i due presidi di Area Vasta in maniera complementare ed integrata. Oggi questo strumento è a disposizione anche dell’U.O.C. di Ostetricia di Macerata e consentirà di svolgere i Corsi di Accompagnamento alla Nascita anche per le pazienti che afferiscono al Presidio di Macerata.
Il collegamento streaming si è mostrato estremamente valido anche per mantenere un rapporto diretto tra sanitari e pazienti per quanto le informazioni di carattere gestionale, organizzativo, informativo nel momento del Covid e - fin da subito - mostra enormi potenzialità per il futuro riguardanti comunicazioni di servizio del Dipartimento Materno Infantile verso le pazienti, comunicazioni gestionali e nella condivisione di informazioni cliniche anche in veste multidisciplinare tra le Equipe dei due Presidi del Dipartimento.
Con l’attivazione di questo servizio si realizza inoltre una task force informatica a disposizione dell’utente che va nell’ottica di una proficua integrazione e condivisione tra operatori, sanitari e utenti.
Anche l'ospedale Marche Nord di Pesaro è Covid Free. Oggi infatti l’ultimo paziente, ricoverato nel reparto di malattie infettive, è risultato negativo al tampone.
Il Presidente regionale Luca Ceriscioli: “Una giornata che aspettavamo. La dobbiamo dedicare a tutti i medici, agli infermieri e agli operatori che hanno lavorato in queste lunghe e difficili settimane”.
Il primo caso di positività al coronavirus è stato accertato il 26 febbraio scorso: fino ad oggi Marche Nord ha ricoverato 920 pazienti, accolti nei reparti covid. "Una bella giornata per Marche Nord - secondo il direttore generale Maria Capalbo - e per tutti gli operatori sanitari che in questi mesi hanno lavorato con abnegazione per curare al meglio tutti i pazienti affetti da Covid -19. In questa fase delicatissima l'organizzazione continuerà a gestire tutti gli accessi come potenzialmente positivi. Continueremo a tenere alta l'attenzione e lavoreremo per farci trovare pronti ad ogni evenienza per l'autunno".
Questa mattina alle ore 9,30 presso il Presidio Ospedaliero di Cingoli si è svolto un incontro operativo tra il Direttore dell’Area Vasta 2 Giovanni Guidi e il Direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni.
All’incontro erano presenti i dirigenti di entrambe le Aree Vaste che hanno relazionato sulla situazione rispetto alla presenza di Medici, e personale del Comparto.
Esaminata la situazione Guidi e Maccioni hanno condiviso un’azione congiunta che vedrà il raggiungimento di due importanti obiettivi:
- La riapertura con personale dell'Area Vasta 2 degli ulteriori 20 posti letto, prevista per il prossimo 20 luglio, portando a 40 la disponibilità complessiva (30 di Lungodegenza Riabilitativa, 10 di Cure Intermedie);
- L’implementazione di ambulatori specialistici anche con il supporto dei professionisti dell’Area Vasta 3, riprendendo così quanto già avviato prima dell’emergenza COVID.
Per quanto riguarda le attrezzature e gli investimenti necessari per il potenziamento dei servizi , in particolare dall’attività ambulatoriale, gli stessi saranno inseriti nella programmazione dell’Area Vasta 3 . Sotto questo aspetto Maccioni si è impegnato all’acquisto della nuova ambulanza 4 X 4.
Entrambi i Direttori chiederanno poi alla Direzione Generale ASUR e alla Regione di aggiornare la scadenza di cui alla DGRM 29/2020 per il passaggio formale dei Comuni di Cingoli, Apiro e Poggio San Vicino dall’Area Vasta 2 all'Area Vasta 3.
Sopralluogo all’ospedale di Civitanova Marche per il capogruppo Pd, Francesco Micucci accompagnato dal direttore di Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, da tutti primari, i medici e dalla direzione amministrativa: “Ho voluto verificare- spiega il Presidente Dem- che tutti i reparti fossero tornati alla normalità in seguito all’emergenza Covid-19 come era stato garantito. Ho constatato personalmente la soddisfazione dei medici per aver mantenuto gli impegni e per aver riportato alla normalità tutti i reparti nei tempi stabiliti.
L’ultimo reparto a tornare ad essere operativo, martedì prossimo, sarà quello di ematologia. Reparto all’interno del quale i lavori sono già stati conclusi e che è già interamente sanificato.
Ho avuto modo di visitare il reparto di allergologia, fiore all’occhiello a livello nazionale, già pienamente operativo e di verificare che anche i lavori, già in programma, ma sospesi a causa dell’emergenza Covid, per lo spostamento del reparto di oncologia, in un nuovo reparto più funzionale e accogliente, inizieranno a breve con consegna prevista dopo l’estate.
Si è inoltre ripresa la discussione- continua Micucci- in merito ai due piani ancora grezzi, a proposito dei quali si era espresso anche il Presidente Ceriscioli in seguito alla messa a disposizione dell’ospedale di Civitanova durante l’emergenza Covid, garantendone il recupero. Il direttore Maccioni e i primari stanno definendo gli ultimi dettagli ed hanno già inviato un primo progetto alla direzione Asur di Ancona, nelle prossime settimane saranno definite tempi, modi e risorse disponibili. A questo proposito si sta ragionando sulla definizione di nuovi reparti di dialisi e di nuove sale operatorie per rinnovare il blocco operatorio che dovrà essere ristrutturato e rinnovato. Anche per quanto riguarda il reparto di psichiatria si sta cercando la soluzione più appropriata”.
"Il disegno della politica sanitaria della Regione Marche inizia ora a prendere maggiore definizione - dichiara il deputato marchigiano di Fratelli d'Italia, Francesco Acquaroli, candidato alla Presidenza della Regione Marche. - Con la delibera 751 uscita oggi si implementano a 220 i posti letto di terapia intensiva regionali, postazioni che saranno a carattere definitivo in diverse strutture ospedaliere delle Marche, ad eccezione degli ospedali dell'Area Vasta 3"
"Perché? Perché l’Area Vasta 3 usufruirà per tutto il periodo in cui è dichiarato lo stato d’emergenza Covid- 19 e quindi, a carattere solo temporaneo, della struttura del Covid Hospital, 84 posti letto fra terapia intensiva e semi intensiva - sottoline Acquaroli -. Mentre sulle altre Aree Vaste si investe a tempo indeterminato, e per tutte le patologie, per potenziare le terapie intensive e semi-intensive, per la provincia di Macerata così non è - e poi aggiunge - C'è una evidente disparità di trattamento che non può essere giustificata dal fatto che nell'Area Vasta 3 esiste il Covid Hospital, poiché questa struttura è a carattere temporaneo, come sottolineato anche dalla medesima delibera e dal Piano sanitario regionale.
Inoltre l'utilizzo della Fiera per finalità sanitarie è consentito solo nel dichiarato periodo di emergenza: quando l'emergenza sarà terminata la legge non consente più l'utilizzo di quegli spazi per quella finalità -- Acquaroli ha concluso il suo intervento affermando - Non possiamo accettare che la provincia di Macerata, assieme alle sue strutture ospedaliere, rischi di essere penalizzata perché ha ospitato il Covid Hospital, nato come centro regionale e temporaneo”.
Visiere protettive, camici e mascherine destinati ai medici di medicina generale, ai medici della continuità assistenziale e ai pediatri del Distretto di San Severino Marche e Camerino sono stati consegnati dal Banco Farmaceutico, Cdo e Medicina e Persona grazie alla raccolta fondi per far fronte alle necessità delle persone impegnate nell’emergenza Covid-19 “Aiutaci a curare”. La campagna, lanciata durante la fase1, aveva lo scopo di sostenere le strutture sanitarie più in difficoltà.
Ad attivare l’iniziativa il delegato territoriale del Banco Farmaceutico, Pierluigi Monteverde, e il direttore sanitario della Casa di riposo “Lazzarelli”, Giuseppe Tartaglia, che hanno provveduto alla consegna di una cinquantina di pacchi contenenti diversi dispositivi alla presenza del sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, la quale ha voluto sottolineare l’importanza e la vicinanza ai malati, in un momento di grave difficoltà e pericolosità, da parte dei medici di famiglia.
“Rischiando la propria vita questi professionisti – ha ricordato la Piermattei – non hanno mai lasciato soli i propri assistiti dando spesso un volto umano al loro lavoro”.
Soddisfazione per la buona riuscita dell’iniziativa è stata espressa anche dal delegato del Banco Farmaceutico, Pierluigi Monteverde: “Abbiamo deciso di dare un nome a questa nostra operazione chiamandola #fareinsieme. Grazie al Banco abbiamo ricevuto 9mila euro, dei 260mila raccolti in tutta Italia, che ci hanno permesso di dotare il personale di necessari Dpi di cui per giorni e settimane sono stati sprovvisti in una fase comunque delicatissima per il supporto e il soccorso ai pazienti. Questa donazione va a colmare una situazione precaria per tanti sanitari che ora potranno accedere nelle case dei propri assistiti e negli ambulatori in tutta sicurezza”.
La campagna “Aiutaci a curare”, nelle Marche, ha visto anche consegnare all’Asur, l’Azienda sanitaria unica regionale, un ecografo portatile e analoga attrezzature pure all’Azienda ospedaliera universitaria Ospedali Riuniti di Ancona.
Il Banco Farmaceutico ha poi portato avanti, anche in piena emergenza, l’attività della raccolta e del recupero dei farmaci validi, un’attività che dura tutto l’anno e che coinvolge 13 farmacie e 8 enti in provincia di Macerata. Ben 8 di queste realtà si trovano nel territorio tra San Severino Marche e Castelraimondo: 5 sono le farmacie (3 farmacie San Severino Marche, 1 Gagliole e 1 Castelraimondo) e 3 gli enti (le Case di riposo di San Severino Marche, Castelraimondo e Gagliole). Grazie alla raccolta è stato possibile recuperare 15mila farmaci per un valore di 200mila euro capace di raddoppiare se si sommassero a questo i costi per lo smaltimento.
"Non per tutti è la stessa immagine". Questo il titolo della lettera che la giornalista camerte Donatella Pazzelli, ha inviato alla nostra redazione dopo aver appresso dei contributi straordinari che la Regione Marche ha previsto di stanziare in favore delle città di Pesaro e Civitanova Marche, ritenute le due più coinvolte dal coronavirus.
Ecco il contenuto integrale della lettera firmata da Donatella Pazzelli:
"Certe notizie vanno lette, rilette e digerite. Se dopo ciò rimangono ancora sullo stomaco, deve esserci qualcosa di davvero difficile da capire.
Un comunicato stampa datato 15 giugno e pubblicato sul sito della Regione Marche riporta il seguente testo: “La giunta regionale ha approvato oggi 50 misure comprese all’interno della manovra da 210 milioni per il sostegno ai cittadini, alle imprese, ai professionisti colpiti dall’emergenza Covid-19” e parte con l’illustrazione delle varie iniziative.
Quasi in fondo all’articolo si legge: “Tra le misure approvate oggi, anche il finanziamento destinato alla costituzione di posti letto di terapia intensiva e subintensiva per un totale di 39 milioni di euro, e due contributi straordinari alle città di Pesaro, la più colpita dalla pandemia, e di Civitanova. I contributi, che ammontano a 100 mila euro per ognuno dei due Comuni, sono finalizzati al rilancio e al sostegno dell’immagine delle due città marchigiane particolarmente coinvolte.”
Si è parlato in varie testate di danno d’immagine per l’operazione Covid Hospital e in un sito si ipotizza: “Ammissione di colpa o semplice gratitudine alla città e all’amministrazione comunale (di Civitanova Marche) per essersi messi a servizio della comunità regionale intera durante l’emergenza?”.
Non mi risulta però che solo Civitanova Marche e Pesaro si siano messe e disposizione della collettività marchigiana e abbiano avuto a che fare con il coronavirus. Nello specifico ci sono state altre città che hanno visto i loro ospedali divenire strutture Covid Hospital, quindi reputazione compromessa anche per Fano, Fermo, San Benedetto e Camerino.
Mi soffermo sulla mia città, Camerino, perché non solo è stato ritenuto che non abbia subìto un danno d’immagine, ma nei giorni scorsi è stato pure individuato nel suo territorio un possibile sito per la realizzazione di una discarica.
Potrei scrivere mille parole per esprimere il dissenso verso tali decisioni e altre mille per elogiare le potenzialità di un territorio che è da sempre la Cenerentola delle Marche, ma è solo inchiostro sprecato, perché il vero nostro problema è che siamo pochi e votiamo in meno e nessuno ha interesse a “risarcire il danno”.
Tremila e ottanta euro donati all’associazione Come ginestre, partner etico della stagione teatrale. È questo l’ottimo risultato raggiunto dall’Azienda dei Teatri di Civitanova, con lo spettacolo Cuore Matto, che si è svolto il 18 febbraio, in pratica l’ultimo prima dello stop forzato a causa del corona virus.
“Nella settimana che segna la possibilità di riaprire in Italia cinema e teatri - dichiara il presidente TDiC, Aldo Santori - facciamo conoscere la cifra raccolta per questo obiettivo solidale. I Teatri hanno avuto un ricavato netto di 3080 euro che donano al Centro di sostegno alle donne operate di tumore al seno, insieme ad un computer con relativi accessori, e destinati al reparto di oncologia di Civitanova. Abbiamo dovuto sospendere la nostra programmazione, come tutti in Italia, a causa dell’intensificarsi della crisi sanitaria e ora ci auguriamo di riprenderla con altrettanto successo. Dal primo luglio riapriamo il cinema Cecchetti. Questa è l’occasione per ringraziare i medici e tutto il personale sanitario per quello che hanno fatto in questo periodo e un doveroso grazie anche a Maja Matic, che è la direttrice artistica di questi eventi speciali, di cui Cuore Matto fa parte”.
All’incontro erano presenti, oltre Santori, la vice presidente dei Teatri Michela Gattafoni, la direttrice Cristina Gentili, la consigliera Roberta Aggarbati, il primario di oncologia Giovanni Benedetti, la presidente dell’associazione Come ginestre Amerina Orioli insieme alla vice Angela Gattari e a Mariella Ranieri, Maja Matic, la presidente dell’associazione Arte Anna Donati che ha donato un’opera, Alberto Quintabà in rappresentanza dell’azienda Kratos che ha regalato una stampante. All’attività solidale si aggiunge anche Enzo Marinacci delle Grafiche Fioroni, per la fornitura di libri ad uso del reparto di oncologia.
“È stata una stupenda serata a teatro, quella di febbraio, ricca di giovani e molto utile anche per la diffusione della cultura della prevenzione per quanto riguarda il tema dei tumori - afferma Benedetti -. Come ginestre è un’associazione caparbia che ha sempre sostenuto le pazienti e il reparto, offrendo una continuità che ci rassicura molto. Tra pochi mesi dovremmo inaugurare il nuovo reparto e vorremmo che le associazioni di volontariato fossero presenti all’interno, per l’accoglienza. Una persona sorridente renderebbe meno traumatico l’impatto. Un grazie all’Azienda dei Teatri in primis che ci ha individuato come destinatari di attenzione e al Comune”.
Ai 3080 euro dell’Azienda dei Teatri si aggiunge la quota donata dall’associazione Come ginestre. “Con tutto il direttivo abbiamo scelto di metterci anche del nostro - dice Orioli - e a quella cifra aggiungiamo la nostra parte, portando il totale a 5.000 euro. La nostra realtà si paragona alla ginestra, poiché come scrive Leopardi, il fiore rinasce anche nei posti più difficili. E nelle ripartenze, la vita si guarda con occhi diversi”.
In chiusura la direttrice TDiC Gentili ha aggiunto che è stato svolto un grande lavoro di squadra per il bene della città, affiancata da Maja Matic che, ringraziando la grande famiglia di “Disordine, Oltre il Teatro” ha asserito che “con la cultura siamo riusciti anche a fare del bene al sociale”.
L’Ospedale di Comunità Santa Lucia di Recanati verso il totale ripristino delle normali attività e funzionalità dopo l’emergenza sanitaria dovuta al Covid -19.
Dall’inizio di giugno, il nosocomio di Recanati sta progressivamente ritornando alla normalità con i servizi e le attività offerte al territorio per le esigenze sanitarie dei cittadini.
“Si sta finalmente ritornando verso la normalità – ha detto il Sindaco Antonio Bravi - C’è stata una ripresa progressiva delle attività dell’Ospedale con il rispetto delle regole anti Covid, garantendo ai cittadini l’accesso ai servizi in sicurezza e consentendo a tutto il personale sanitario di svolgere il lavoro nel rispetto delle misure preventive raccomandate. Ci auguriamo che quanto prima possano essere superati i disagi sostenuti dai nostri concittadini durante questo lungo periodo”
In particolare, lo ricordiamo, durante i mesi di emergenza, il reparto di dialisi è sempre stato operativo nel fornire le sue attività ai pazienti, sopperendo anche alle esigenze del reparto di dialisi dell’Ospedale di Civitanova che era stato chiuso in quanto divenuto Ospedale Covid-19.
Tra i primi servizi riaperti a giugno dall’Ospedale Santa Lucia e messi a disposizione del pubblico le attività di chirurgia dermatologica, chirurgia oculistica e chirurgia per piccoli interventi.
Continuano normalmente i servizi erogati dagli ambulatori di cardiologia, di diabetologia, di otorinolaringoiatra , di neurologia, di dermatologia, di ortopedia e di oculistica, sempre nel rispetto delle regole di distanziamento sociale.
E’ ripartita anche la terapia del dolore che consente di curare il “sintomo” dolore in tutte le sue espressioni.
Il laboratorio analisi sta lavorando a pieno ritmo, su prenotazione e con il rispetto delle regole di distanziamento, mentre è ancora in atto la verifica delle modalità per il ripristino dell’attività della farmacia dell’Ospedale.
Da lunedì scorso, dopo la sanificazione degli ambienti è stato riaperto anche il reparto di cure intermedie e sono ripresi i normali ricoveri dei pazienti.
Per l’inizio settembre è prevista anche la ripartenza dei ricoveri dei pazienti seguiti dai medici di famiglia, peculiarità degli Ospedali di Comunità che si prendono cura di persone fragili o con patologie croniche, non in condizione di poter essere adeguatamente assistiti a casa.
È marchigiano il primo medico in Italia ad utilizzare un innovativo dispositivo che permette di trattare le patologie legate alle mutazioni della valvola mitrale anche a distanza di anni dalla prima operazione.
Il dott. Alberto Albertini, ora responsabile della Cardiochirurgia a Maria Cecilia Hospital di Cotignola (RA), Ospedale di Alta Specialità accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, ha eseguito il primo impianto in Italia (il secondo in Europa) di questo nuovo device per la riparazione delle valvole mitrali cardiache danneggiate da infarto miocardico.
“Nei pazienti che vengono operati quando la valvola mitrale è stata danneggiata da infarto miocardico vi può essere la necessità di un nuovo intervento dopo alcuni anni perché la valvola stessa può variare la sua forma nel tempo – spiega il dott. Albertini –. Questo nuovo dispositivo, attraverso un sistema di controllo da remoto, può modificare la sua forma adattandosi alle variazioni della valvola mitrale senza necessità di un nuovo intervento”.
Hub chirurgico della Romagna e polo di Alta Specialità per la Cardiochirurgia, la struttura di Cotignola è uno dei centri a maggior volume nella chirurgia della valvola mitrale con oltre 25 anni di esperienza: ogni anno Maria Cecilia Hospital tratta circa 250 pazienti, provenienti non solo dall’Emilia Romagna ma anche dalle Marche e dall’Umbria, applicando le tecniche più innovative di riparazione valvolare mitralica.
Si stima tuttavia che nel 30% dei pazienti, operati per una insufficienza mitralica dovuta ad un infarto miocardico, vi sia la necessità di intervenire nuovamente sulla medesima valvola cardiaca nel corso dei successivi 10 anni.
Il nuovo dispositivo ideato da un’azienda francese viene innestato durante l’operazione post infartuale con una tecnica mininvasiva: si tratta del primo device per l’annuloplastica della valvola mitrale che può essere modificato in maniera percutanea per adattarsi alla valvola riparata in ogni momento dopo l’impianto, più volte nel corso di mesi e anni a seguire e mentre il cuore batte, evitando così la necessità di reintervento.
“Il dispositivo va a trattare il rigurgito della valvola mitrale nei casi in cui questa sia stata danneggiata da un infarto, una condizione che causa un ritorno parziale del flusso di sangue dal ventricolo sinistro all’atrio sinistro durante la sistole cardiaca. Questo avviene quando i lembi della valvola mitrale non si chiudono propriamente a causa di un inadeguato contatto o coaptazione tra di loro. Quando il cuore viene danneggiato da un’ischemia, la zona di muscolo colpita non si contrae più ed un lembo della mitrale attaccato a quella zona viene tirato verso il basso, determinando l’insufficienza della valvola. Dopo la riparazione, nel corso degli anni, quella zona può andare incontro ad una dilatazione e tirare ancora più in basso il lembo, questo determina la recidiva dell’insufficienza valvolare”, spiega il dott. Albertini.
Nel caso in cui, a distanza di mesi o anni, si manifesti un rigurgito mitralico ricorrente, dopo l’operazione di riparazione della valvola e quando l’impianto è stabile, è possibile adattare il device e implementare la coaptazione di quanto necessario a far combaciare i lembi della valvola mitrale. Lo spazio necessario a farli combaciare viene ridotto grazie all’introduzione di un catetere per via percutanea attraverso una piccola incisione sotto la clavicola dove è stata collocata la fine distale della connessione all’anello del dispositivo. Tramite il catetere vengono inseriti tre “palloncini” nell’anello del dispositivo posto in precedenza sulla valvola mitrale: questi “palloncini” vengono gonfiati quanto necessario in tre zone anatomiche predefinite per fare in modo che i lembi della valvola tornino a combaciare. La procedura viene eseguita grazie ad un’ecografia. L’adattamento può avvenire diverse volte dopo l’operazione alla mitrale, fino alla massima espansione delle tre zone. La riduzione massima dell’area dell’orifizio della valvola, con il massimo adattamento di tutte e tre le zone, è limitato a circa il 15% per prevenire qualsiasi rischio di stenosi (ovvero il restringimento patologico della valvola).
Prepara 90 olive all'ascolana mentre viene operata al cervello. Protagonista dell'impresa una donna di 60 anni, abruzzese, ma residente al confine con le Marche.È l'ultima frontiera della 'awake surgery', metodica per operare al cervello il paziente mentre è sveglio. La 60enne ha preparato circa 90 olive farcite e impanate ieri, mentre veniva sottoposta ad un intervento al lobo frontale sinistro per rimuovere un tumore, nell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona.
"È andato tutto bene" - ha affermato il dott.Roberto Trignani - responsabile del Reparto di Neurochirurgia, al termine dell'operazione durata complessivamente due ore e mezza e che ha coinvolto 11 persone tra neurochirurghi, neuroanestesisti, infermieri, una psicologa, un tecnico. La casistica della 'awake surgery' è ormai ampia: "consente di monitorare il paziente mentre interveniamo sulle funzioni cerebrali e di 'calibrare' la nostra azione". Le olive farcite sono l'ultima di una serie di attività scelte in funzione dell'area del cervello, ma anche delle abitudini dei pazienti: c'è chi ha suonato il violino, ma anche chi ha guardato cartoni animati.
(Foto copyright Ansa)
La Regione Marche sta mettendo a punto in queste ore un progetto per il recupero delle prestazioni sanitarie (visite mediche ed esami diagnostici) che erano state interrotte durante l’emergenza Covid-19.
“Anche durante l’emergenza Covid abbiamo garantito le prestazioni di tipo U (urgente) e B (breve). Per tutte le altre classi di priorità - afferma il presidente Ceriscioli -, a questo punto è importante che sia il medico a rivalutare l’urgenza, per garantire la qualità stessa della prestazione. In questi giorni stiamo riaprendo tutte le agende e i percorsi di presa in carico e, per superare le criticità dovute all’accumulo delle richieste, stiamo mettendo a punto un progetto che ci consentirà di allungare i tempi delle prestazioni: nelle ore serali e anche di sabato e di domenica. E’ nostra intenzione, infatti, tornare ai valori di eccellenza che avevamo raggiunto prima del Covid. Anche il sistema della lista di garanzia sarà ripristinato. In caso di indisponibilità all’interno delle agende, sarà il sistema sanitario a farsi carico di garantire all’utente la prestazione nei tempi dovuti, richiamandolo entro un termine prestabilito per fissare l’appuntamento”.
Si ricorda inoltre che per accorciare i tempi di attesa al telefono per le prenotazioni è attiva l’app Mycup Marche. “Un'opportunità importante – prosegue Ceriscioli – soprattutto dopo un periodo, quello del lockdown, in cui molti cittadini hanno familiarizzato con le operazioni on line”.
L'App è disponibile gratuitamente per Android in Google Play, per IOS nell'App store Apple o su web all'indirizzo https://mycupmarche.it.
Con la App MyCupMarche si possono prenotare visite ed esami sanitari on line, da pc, tablet e smartphone, si possono disdire gli appuntamenti. Le prestazioni prenotabili on line sono quelle contenute nel Piano nazionale gestione liste di attesa (PNGLA). Si può prenotare una prestazione alla volta.
Per accedere occorre dotarsi di credenziali forti (Spid o Cohesion) e si deve avere la ricetta dematerializzata.
COME FARE
- Per ottenere Spid: http://www.spid.gov.it
- Per ottenere le credenziali Cohesion: https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Salute/Strumenti-di-accesso-a-myCUPMarche
- Per attivare la tessera sanitaria: https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Salute/Strumenti-di-accesso-a-myCUPMarche#Portale-web-myCUPMarche.it
- Per conoscere l’elenco degli sportelli abilitati ad attivare la tessera sanitaria Carta regionale dei Servizi Ts-Crs e a rilasciare il PIN Cohesion: https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Salute/Strumenti-di-accesso-a-myCUPMarche#Sportelli-rilascio-credenziali
GUARDA QUI il video tutorial per scaricare e usare l’App MyCupMarche. Il video, disponibile da molti mesi, attribuisce alla classe di priorità P un tempo di risposta di 180 giorni, tempo che è stato ridotto, ora a 120 giorni per rispondere al meglio alle esigenze dell’utenza.
“Entro la settimana dimetteremo l’ultimo paziente positivo al Covid- 19. A quel punto, senza la convenzione della Regione, si prospetta per noi un periodo di inattività, in cui non potremo dare risposte alla forte domanda che viene dal territorio di servizi assistenziali. Per questo, a tutela delle nostre professionalità, dobbiamo richiedere l’attivazione del FIS (Fondo di integrazione salariale). Ma l’auspicio è che la convenzione venga sottoscritta al più presto per poter iniziare la nostra attività”.
L’appello è della Direzione della Clinica Santo Stefano di Villa Fastiggi di Pesaro che, in attesa della definizione della convenzione con la Regione Marche, illustra come sia necessario ricorrere allo strumento integrativo salariale.
L’esame congiunto con le sigle sindacali si terrà in video conferenza nella mattinata di venerdì prossimo (12 giugno) e nel corso dell’incontro il Gruppo Kos, di cui fa parte la Clinica, chiederà il ricorso al FIS per un numero complessivo di 15 lavoratori della Clinica pesarese.
“Allo stato attuale – continua la Direzione della Clinica, inserita tra le progettualità prioritarie della Giunta regionale delle Marche, ai sensi della delibera n. 128 del 2019 e successive – abbiamo accompagnato alla guarigione tutti i pazienti positivi al Covid che ci sono stati assegnati dopo le dimissioni dagli ospedali pubblici. Esaurito questo nostro ruolo a supporto della sanità pubblica regionale, ora siamo in attesa di poter attivate tutte le nostre professionalità e competenze nell’attività originaria per cui la Clinica è sorta, ovvero erogare prestazioni e servizi di riabilitazione intensiva, una parte dei quali destinati anche a persone in coma, stato vegetativo o di minima coscienza”.
“In questa fase stiamo anche attivando dei percorsi di formazione professionale per ottimizzare il periodo e dare ai nostri professionisti strumenti per potenziare ulteriormente le proprie competenze e la propria preparazione”.
L'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Palidoro ha accolto con immensa gratitudine e piacere il gesto solidarietà dell'azienda Tombolini di Colmurano che, dopo aver deciso di convertire una parte produzione per la realizzazione di dispositivi di protezione individuale, nella mattinata di oggi ha consegnato delle mascherine protettive e dei camici medici, a tutto il personale sanitario del reparto.
Parte del materiale è stato poi distribuito dal cappellano Don Felice Riva tra i piccoli ospiti del Bambino Gesù e ai loro genitori. Un gesto di puro amore per il prossimo, soprattutto in un momento così difficile dovuto all'emergenza coronavirus, dove tutti i reparti sono chiamati ad un grande sforzo sia fisico che mentale.
Questi dispositivi di protezione individuale infatti diventano quanto mai fondamentali nono solo nel sostenere il lavoro degli operatori sanitari ma anche per alleviare le sofferenze dei piccoli che lottano contro una malattia e di tutti quei genitori che sono vicini ai loro figli per sostenerli.