Civitanova, Ciarapica: "Il Covid Center sarà un'opera straordinaria a costo zero per la collettività"
Il Ministero della Salute poco dopo l'inizio dell'emergenza sanitaria, aveva raccomandato alle regioni la creazione di centri Covid dedicati per il trattamento dei pazienti ancora in trattamento nei reparti di terapia intensiva degli ospedali ma anche per affrontare la prevista recrudescenza del virus nella seconda parte del 2020.
Per far fronte a questa risoluzione la Giunta Regionale delle Marche e il presidente Ceriscioli, nella seconda metà del mese di marzo, presero la decisione di predisporre un unico sito di terapia intensiva e semintensiva mediante l’adeguamento strutturale della fiera di Civitanova Marche. Un'opera che stando alle ultime parole di Guido Bertolaso, chiamato appunto a guidare e monitorare i lavori di riconversione del capannone, sarà completata entro questo fine settimana e quindi a breve verranno trasferiti al suo interno i primi pazienti consentendo di svuotare gli altri reparti Covid delle strutture ospedaliere marchigiane che così potranno riprendere a pieno la loro attività ordinaria.
"I tempi che erano previsti per la riconversione della Fiera sono stati tutti rispettati considerando che il primo bullone è stato messo il 17 di aprile e ad oggi sono passate tre settimane - ha spiegato il Sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica che ha seguito sin da principio l'andamento dei lavori -. Siamo in pratica partiti da un capannone vuoto e ora siamo arrivati a creare un centro di assoluta eccellenza, con 42 posti di terapia intensiva non invasiva ed i restanti per la rianimazione, che può avvalersi delle più moderne tecnologie in campo medico che nemmeno gli ospedali della sanità pubblica possiedono".
"Questa è una struttura formata da 6 moduli da 14 posti ognuno e con ogni probabilità entro domenica ne verranno consegnati 4 che saranno già operativi mentre gli altri saranno terminati nel giro dei due tre giorni successivi - annuncia il primo cittadino civitanovese -. tutto ciò non perché ci sia stato un ritardo causato da chi lavora all’interno ma perché a volte i fornitori non sono riusciti a rendere disponibili i materiali necessari per via delle restrizioni legate alla pandemia e abbiamo anche avuto di mezzo tutte le festività ma voglio sottolineare che i lavori non si sono mai fermati".
"Si tratta di un opera straordinaria realizzata in circa 20 giorni, quando invece opere pubbliche vengono completate in tempi biblici - evidenzia - quindi ritengo che sia stato un vero miracolo. Tra l’altro voglio precisare che questo centro alla collettività è costato zero e credo che sia un punto molto importante tanto che mi diceva Bertolaso, con cui ho rapporti quotidiani, che nei giorni scorsi ha avuto un call con Stati Uniti e Spagna proprio per spiegargli come avevamo riconvertito e attrezzato la Fiera che ad oggi è a tutti gli effetti diventata un modello da seguire e questo la dice lunga sulla bontà del progetto. Le Marche dopo la Lombardia è la seconda regione in Italia ad essersi dotata di un centro Covid – prosegue Ciarapica- questo di Civitanova è nato anche dell’esperienza di quello di Milano e infatti si è cercato di non fare gli stessi errori durante la programmazione ed esecuzione dei lavori".
"L’emergenza non è destinata a cessare a breve e il percorso che abbiamo iniziato va anche in prospettiva oltre che nell’immediato in quanto va ad alleggerire le altre strutture ospedaliere regionali che così potranno riprendere la loro attività ordinaria – chiosa il Sindaco di Civitanova - oramai tutti i virologi sono orientati nel dire che ad ottobre ci sarà una seconda ondata e quindi ci stiamo appunto preparando e anche nel caso di un altro lockdown, imposto da una ripresa dei contagi e quindi saremo pronti ad affrontarlo in maniera più tranquilla"
"Quando poi l'epidemia sarà cessata valuteremo quale sarà la destinazione della struttura – dichiara Ciarapica - certo è che ritrovarsi a Civitanova un ospedale, tecnologicamente avanzato e dal valore di 12 milioni di euro, ritengo che sarebbe sciocco farselo scappare. Personalmente credo che una struttura così in futuro vada riorganizzata per finalità diverse come ad esempio creare un polo di eccellenza per altri tipi di reparti considerando la versatilità dell’attrezzatura di cui dispone – e prosegue - ma questo sarà un discorso che faremo più avanti perché ad oggi l’emergenza non è affatto superata".
“La decisione di realizzare il Covid Center a Civitanova è stata una scelta responsabile, dove ci siamo fatti carico di un’esigenza che la nostra terra aveva - conclude il Ciarapica - allo stesso tempo ci ha consentito di svuotare il nostro ospedale civile e soprattutto ottenere l’impegno da parte della Regione di ultimare i due piani che verranno destinati per realizzare dei servizi aggiuntivi”.
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