Sanità

Macerata, riunione infuocata tra sindacati: "CGIL, CISL e UIL mettono il bavaglio al Nursind"

Macerata, riunione infuocata tra sindacati: "CGIL, CISL e UIL mettono il bavaglio al Nursind"

E’ quanto accaduto il 19 Novembre durante una riunione in video conferenza tra l’Azienda AV3 e i sindacati, richiesta dagli Rsu Nursind sull’emergenza Covid e dalle altre sigle sindacali. Ricostruiamo i fatti: Il Nursind, sindacato delle Professioni Sanitarie, ha richiesto tempo fa una riunione dedicata per discutere dell’emergenza Covid ma l’Azienda ha risposto che non essendo firmatari del CCNL la richiesta poteva avvenire solo tramite Rsu dell’Area Vasta 3. Quindi è stata inoltrata la richiesta di riunione alla RSU senza mai ricevere riscontro. "L’azienda, contattata per vie brevi, ci aveva assicurato un incontro dedicato e cosi è arrivata la convocazione - fanno sapere dal Nursind - Le sigle sindacali presenti nella RSU dell’AV3 nel frattempo, hanno però fatto richiesta di riunione non a nome della RSU ma come singole OO.SS. Iniziata la riunione, appena dopo l’introduzione del Direttore di Area Vasta e dopo alcuni interventi, ho chiesto la parola per segnalare le varie criticità che gli iscritti Nursind mi avevano posto all’attenzione ma immediatamente il responsabile della O.S. Cigl ha fatto presente alla Direzione che la riunione era stata richiesta non dalla RSU ma dalle sole Organizzazioni Sindacali, pertanto la RSU non aveva diritto di parola. L’Azienda ha controbattuto difendendo il ruolo fondamentale della partecipazione all’incontro da parte dei componenti RSU, ma dopo il ma dopo che le sigle sindacali hanno dichiarato che avrebbero abbandonato la riunione se si fosse proceduto dando parola al Nursind, l’Azienda nel rispetto formale del regolamento non ha concesso il diritto di parola. "Una situazione paradossale, assurda e incomprensibile - tuonano - Per quale motivo le altre sigle sindacali non vogliono che il Nursind parli? Di cosa hanno paura? Il Nursind è orgogliosamente non firmatario di un contratto collettivo ha tolto la sicurezza di una indennità giornaliera con perdite di 150 euro al mese, che impone il concorso ogni 5 anni ai Coordinatori e che non tiene conto del riconoscimento professionale. Un contratto che impone lo straordinario obbligatorio. Questo non abbiamo firmato, e siamo soddisfatti di non aver svenduto la professionalità dei colleghi per 40 euro al mese. O forse hanno paura del cospicuo numero degli infermieri, in Area Vasta 3 oltre 520 che hanno capito l’importanza di essere iscritti e rappresentati da un sindacato di categoria che ha la sola bandiera del Nursind?". "La nostra voce serviva per evidenziare che gli ospedali si stanno svuotando per aprire nuovi  moduli al Covid di Civitanova, i P.S. della Provincia lavorano con estrema fatica per la grave difficoltà a ricoverare i pazienti, con personale costretto a turni stressanti. In alcuni  reparti ospedalieri non sono stati ridotti i letti ma solo il personale - sottolinena il Nursid - Volevamo segnalare tante questioni sollevate dai colleghi come ad esempio chiedere la modalità di rotazione del personale, la garanzia della riapertura dei reparti momentaneamente chiusi, chiedere percorsi per non far perdere ai lavoratori l’indennità giornaliera, il riconoscimento di indennità di malattie infettive negli ambiti Covid, chiedere di far processare i tamponi anche nei giorni festivi, o di estendere le Prestazioni Aggiuntive e tante altre situazioni". "Nulla di tutto ciò abbiamo avuto l’opportunità di chiedere ed argomentare - dichiarano - L’atteggiamento ostile delle OO.SS. Cgil, Cisl, Uil è a dir poco vergognoso e inspiegabile perché tralasciando ogni argomentazione poco lusinghiera che non appartiene allo stile di questo Sindacato non si sono fatti gli interessi dei lavoratori": "Non ci faremo spaventare da questi atteggiamenti ma è chiaro che restiamo profondamente delusi e tristi - precisa il Nursind - È un momento molto delicato per tutti, dispiace assistere alla solita strumentalizzazione da parte dei pochi che ovviamente parlano senza toccare con mano la nostra realtà lavorativa e qualche volta senza informarsi con i diretti interessati. Siamo in un momento dove le critiche sterili non servono, noi siamo a pronti a tutelare e a proporre ribadendo con forza e legittimità che la RSU è la massima espressione della volontà dei lavoratori".  

21/11/2020 18:34
"Probabile riconversione a Covid dell'ospedale di Camerino": l'annuncio del sindaco Sborgia

"Probabile riconversione a Covid dell'ospedale di Camerino": l'annuncio del sindaco Sborgia

Dell'ipotesi di convertire l'ospedale di Camerino in Covid Hospital se ne discuteva da giorni, sono state tante infatti le polemiche che hanno infuriato attorno a questa controversa decisione, l'ultima delle quali ha visto protagonisti l'ex sindaco della città ducale Gianluca Pasqui e l'ex assessore regionale Angelo Sciapichetti (leggi qui l'articolo).  "Questa mattina è partita la conversione a Covid del reparto di Medicina dell'ospedale di Camerino. Stanno arrivando i primi pazienti in queste ore". È quanto reso noto dall'attuale primo cittadino Sandro Sborgia, il quale ha anche annunciato un'imminente riunione con tutti i sindaci dell'entroterra maceratese.  ++ AGGIORNAMENTO ++ Il post è stato successivamente corretto dallo staff del sindaco di Camerino Sandro Sborgia, apportando la seguente dicitura: "Questa mattina abbiamo avuto notizia che si vorrebbe riconvertire il reparto di Medicina dell'ospedale di Camerino a Covid".  LA REPLICA DI PASQUI: "NULLA È CAMBIATO"  

21/11/2020 14:31
Contagi tra gli infermieri, la richiesta del Nursind: "Mascherine ffp2 al posto delle chirurgiche"

Contagi tra gli infermieri, la richiesta del Nursind: "Mascherine ffp2 al posto delle chirurgiche"

"A seguito dell’incremento dei contagi tra gli operatori sanitari e dei pazienti ricoverati in ambiti lavorativi dell'Area Vasta 3, definiti puliti, che in questi giorni hanno portato alla chiusura e alla sanificazione di alcuni reparti, siamo a chiedere per tutto il personale dipendente dell’AV3, la fornitura di mascherine ffp2 in sostituzione delle mascherine chirurgiche". È questa la richiesta formale che la segretaria provinciale del Nursind (Sindacato delle Professioni Infermieristiche ndr) Macerata Elisabetta Gugliemi ha fatto pervenire al direttore generale Asur Marche Nadia Storti e alla dirigente dell'Area Vasta 3 Lucia Isolani, nella giornata di ieri.  "Tale richiesta deriva dalla constatazione che il dispositivo di protezione individuale sopra citato sia considerato dagli esperti come uno strumento idoneo ed efficace per effettuare l’assistenza al paziente positivo e per contrastare la diffusione del virus - si specifica nella richiesta -. Ribadiamo la tutela alla sicurezza del lavoratore esposto ma evidenziamo anche l’importanza che tale protezione serva a contribuire ad una sicurezza psicologica, situazione altrettanto importante in questo momento di forte stress lavorativo a cui i dipendenti sono sottoposti".    

21/11/2020 09:36
Covid Hospital da soluzione a problema per la Cisl: "Attivo solo grazie ai tagli negli altri ospedali"

Covid Hospital da soluzione a problema per la Cisl: "Attivo solo grazie ai tagli negli altri ospedali"

"Il forte impatto che ha avuto l’entrata in funzione della struttura di Civitanova sugli ospedali dell’Area Vasta 3 è sotto gli occhi di tutti, operatori e cittadini. Il suo funzionamento, infatti, è garantito esclusivamente grazie ai forti tagli effettuati negli ospedali dell’Area Vasta 3". È quanto denuncia Paola Ticani, Segretaria Regionale Cisl Fp Marche. Tutte le figure professionali in servizio al Covid Hospital, ad eccezione di pochissimi professionisti dell’INRCA, provengono dagli ospedali di Camerino, San Severino; Macerata e Civitanova. "Ordini di servizio 'improvvisi', come se questa ondata non fosse stata prevista, hanno, per l’ennesima volta stravolto la vita di molti dipendenti che si sono visti catapultati a chilometri di distanza dalla normale sede di servizio con un preavviso di poche ore dall’inizio del turno – prosegue Ticani -. Purtroppo tutto ciò, oltre a mettere in crisi le vite dei professionisti, sta mettendo in grossa difficoltà la normale funzionalità dei presidi ospedalieri esistenti". Nei pronto soccorso di Camerino, Macerata e Civitanova il personale "è allo stremo - denuncia Paola Ticani -. Pazienti positivi vi stazionano anche per diversi giorni mettendo a rischio la garanzia dei percorsi pulito/sporco. Che tipo di assistenza si può garantire quando il personale è ridotto al minimo?". "Al di là dello squallido teatrino a cui si assiste in questi giorni, basato su propaganda ed annunci a sensazione, chi doveva farlo, non è riuscito a mantenere neanche un ospedale “pulito” sul territorio per garantire le cure delle malattie non Covid, non procrastinabili – dichiara la Segretaria Regionale -. Ancora una volta, la pressione dei numeri e l’impreparazione stanno prevalendo sul buon senso di garantire una pari dignità di accesso alle cure. Si torna a parlare della possibilità della riconversione dell’ospedale di Camerino: questo dovrebbe porre l’attenzione sul ruolo che tale presidio riveste per l’assistenza sanitaria a tutta la popolazione dell’alto maceratese ancora in piena emergenza terremoto e con l’inverno alle porte. I tempi di percorrenza già lunghi, per raggiungere un altro ospedale, potrebbero notevolmente aumentare in caso di neve". "La prevenzione, che dovrebbe essere il fulcro della gestione di questa pandemia, sempre per carenza di personale, si trova a “rincorrere “il virus - aggiunge TIcani - .La necessità di un tempestivo tracciamento dei casi positivi è stata da subito evidenziata come la base per il contenimento dei contagi, ma la carenza di tecnici di laboratorio e di assistenti sanitari rende difficile un approccio rapido e mirato, facendo saltare il contact tracing".  "Ci viene detto che si sta facendo un grande sforzo per l’assunzione di personale, ma non era forse il caso di avere i “soldati” già schierati in questa guerra annunciata? Non era forse il caso, vista l’esperienza di marzo, prevedere un ospedale completamente pulito in ogni territorio? Non era forse il caso che gli abitanti della zona montana avessero garantita la stessa possibilità di accesso alle cure del resto degli abitanti dell’Area Vasta 3? Non era forse il caso che il Covid Hospital di Civitanova avesse una sua connotazione regionale con personale magari militare o della Protezione Civile?". Tutti quesiti che la Segretaria Regionale della Cisl Fp Marche gira ai tecnici ASUR e all’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. "Ora siamo in guerra – conclude Ticani - i soldati sono pochi e stanchi a causa dell’ondata precedente, costretti oltre che a turni massacranti anche a tempi di percorrenza notevoli per raggiungere il posto di lavoro. Rifletta la politica sia quella locale che quella regionale, salita su un treno in corsa, su come sta affrontando questo “ritorno del Covid”, perché se sulla carta tutto sembra perfetto, cosi non è nella realtà. Il Covid Hospital poteva e doveva essere la soluzione ma attualmente rappresenta un problema".  

20/11/2020 16:25
Covid-19, a Fiastra ci sono 3 casi positivi: attivata l'unità mobile per i test rapidi

Covid-19, a Fiastra ci sono 3 casi positivi: attivata l'unità mobile per i test rapidi

Al via servizio di test rapidi anche a Fiastra La Giunta comunale ha deliberato l'attivazione di un servizio di test antigenici rapidi per la rilevazione di casi di positività al Covid 19 che sarà attivo ogni giovedì dalle ore 10.00 alle 15.00 in Piazza Dario Conti. Ieri sono stati effettuati i primi venti test, risultati tutti negativi.  Il servizio, erogato tramite l'unità mobile allestita dalle Terme di Sarnano, è rivolto ai cittadini residenti a Fiastra con dubbi di positività al virus - per presenza di sintomi o per aver accertato contatti con altri positivi – ed è coperto finanziariamente dal Comune. Il servizio va prenotato direttamente alle Terme di Sarnano, chiamando il numero della struttura. Il Comune ha acquistato anche 200 test sierologici per il rilevamento di IGg e IgM, anticorpi che l'organismo sviluppa in seguito a contagio da Covid 19. I test saranno utilizzati per il personale interno e verranno messi a disposizione della cittadinanza ma solo dietro espressa richiesta effettuata dal medico curante.  Secondo l'ultimo aggiornamento ufficiale, attualmente nel comune di Fiastra ci sono 6 persone in isolamento domiciliare di cui 3 positivi al Covid 19. Il dato viene aggiornato sul sito del comune ad ogni variazione rilevata dal report quotidiano della Regione Marche.  

20/11/2020 12:22
Caldarola, al via servizio di tamponi rapidi e test sierologici su postazione mobile

Caldarola, al via servizio di tamponi rapidi e test sierologici su postazione mobile

Postazione mobile con test rapidi per il Covid-19, al via Caldarola. L'Amministrazione Comunale comunica di aver raggiunto un accordo con l'azienda “Terme di Sarnano”, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale, in forza del quale sarà reso disponibile il servizio per l'esecuzione di tamponi rapidi e test sierologici per il COVID-19, tramite postazione mobile, presso l'area pubblica ove insistono la sala Tonelli e la Casa dell'acqua, nel pieno rispetto delle prescrizioni igienico-sanitarie e nella massima sicurezza.  I costi per il servizio sono:  tampone rapido 40 euro, test sierologico 25 euro. ”Il servizio sarà attivo – spiega il Comune -  a decorrere da lunedì 30 novembre con orario 9.30 – 15.00 e così per i lunedì successivi, dietro prenotazione da effettuarsi al numero 0733.657274 o via mail all'indirizzo info@termedisarnano.it  Il rilascio del referto sarà pressoché immediato, al fine di agevolarne gli usi consentiti per legge”.  

20/11/2020 09:15
Montecosaro, autismo e disabilità intellettive  relazionali: nasce un nuovo servizio

Montecosaro, autismo e disabilità intellettive relazionali: nasce un nuovo servizio

I Laboratori Io Faccio da Solo della Cooperativa Sociale Il Camaleonte (con sede a Montecosaro) sono sempre più vicini alle persone con autismo. Dal 2010 l’equipe multidisciplinare, in collaborazione con l’Anffas Civitanova Marche, concentra il proprio lavoro sul potenziamento delle abilità di autonomia e di comunicazione delle persone con disabilità. Così, andando incontro ai bisogni del territorio, Io Faccio da Solo ha recentemente attivato il servizio sull’analisi comportamentale applicata (ABA), che potrà essere un prezioso strumento per le persone con autismo e con altre specifiche disabilità intellettive e relazionali. L’ABA si focalizza sullo sviluppo e sul miglioramento di comportamenti socialmente significativi, come le abilità comunicative, relazionali, sociali, didattiche e di autonomia. E non solo. Lo fa attraverso una logica sperimentale che identifica le variabili responsabili dei cambiamenti nel comportamento. Ciò ne determina l’applicabilità in molti contesti di vita. Con l’analisi del comportamento applicata, Io Faccio da Solo vuole offrire preziosi interventi educativi: mediante i principi di tale analisi, si possono infatti incrementare o ridurre specifici comportamenti e potenziare e consolidare nuovi apprendimenti. Come spiega Simone Forani, Coordinatore delle attività dei Laboratori: “Da tempo pensavamo di attivare questo servizio, per completare l'offerta educativa di Io Faccio da solo. Come accade per l'Ausilioteca e per il laboratorio delle Autonomie, vogliamo fornire una risposta efficace e qualitativa alle necessità delle famiglie del nostro territorio e delle zone limitrofe. La nostra equipe ha già al suo interno personale ABA formato e pensiamo che i tempi siano maturi per affrontare il lavoro con qualità e professionalità”. Il progetto è diventato subito realtà e già due bambini frequentano le sedute. Il servizio è curato da Giulia Gianfelici, pedagogista e tutor ABA che ha conseguito un master di primo livello in ABA, e dall’educatore Alberto Ameli, con l’appoggio di una supervisione continua esterna.

19/11/2020 12:09
L'ospedale di Camerino di nuovo Covid Hospital, Sborgia: "Perché ancora la montagna?"

L'ospedale di Camerino di nuovo Covid Hospital, Sborgia: "Perché ancora la montagna?"

"Ho sentito l'assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, il quale mi ha confermato che si va verso la riconversione dell'ospedale di Camerino a Covid Hospital. Abbiamo già fatto la nostra parte e non ci tiriamo indietro dal continuare a farla, vista la grave situazione d'emergenza ma se così fosse, ancora una volta, si chiede un enorme sacrificio alla montagna". Il sindaco di Camerino Sandro Sborgia ha confermato, attraverso una nota diffusa sui social, l'intenzione della Giunta regionale di dedicare nuovamente il nosocomio camerte ai malati Covid vista la difficile situazione che si sta riscontrando nelle strutture sanitarie provinciali, dove sono esauriti i posti letto.  "Ancora una volta il peso più pesante da sopportare è imposto ai cittadini dell'entroterra e più in difficoltà - aggiunge Sborgia -. Avremmo preferito che almeno questa volta si fosse aperta una discussione, in merito a questa decisione, e non che ci fosse comunicato a cose fatte". "Mi piacerebbe sapere secondo quali logiche si sceglie ancora Camerino per la riconversione e non Macerata o Civitanova, questa volta" conclude amareggiato Sborgia. 

19/11/2020 11:43
Coronavirus Marche, nuovo aumento dei contagi: sono 667 oggi

Coronavirus Marche, nuovo aumento dei contagi: sono 667 oggi

Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 3795 tamponi: 2213 nel percorso nuove diagnosi e 1582 nel percorso guariti.I positivi sono 667 nel percorso nuove diagnosi (152 in provincia di Macerata, 213 in provincia di Ancona, 168 in provincia di Pesaro-Urbino, 78 in provincia di Fermo, 51 in provincia di Ascoli Piceno e 5 da fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (110 casi rilevati), contatti in setting domestico (156 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (208 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (27 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (16 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (5 casi rilevati), contatti in setting scolastico/formativo (11 casi rilevati), screening percorso sanitario (8 casi rilevati) e 1 rientro dall'estero. Per altri 125 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati si evidenzia un leggero incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 30,14% oggi , contro il 29,04% di ieri.  Il numero complessivo di contagiati nella Regione Marche sale a 25.101 per un totale di 222.600 campioni testati. Scende di 2 unità il numero delle persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali (sono 604), di cui 78 in terapia intensiva (-1 rispetto a ieri). Nel Maceratese sono accolti 106 pazienti (+6 rispetto a ieri): 51 all'ospedale di Macerata e 55 al Covid Hospital. Nei pronto soccorso maceratesi risultano ospitate 40 persone (+2 rispetto a ieri), di cui 13 a Macerata (-3 rispetto a ieri), 23 a Civitanova Marche (+4 rispetto a ieri) e 4 a Camerino (+1 rispetto a ieri).  Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio sanitario regionale:   

19/11/2020 10:07
Marche, malati Covid non gravi ospitati nelle strutture sanitarie private: accordo con la Regione

Marche, malati Covid non gravi ospitati nelle strutture sanitarie private: accordo con la Regione

Si rafforza la collaborazione con le strutture private accreditate per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid 19: in questa direzione l’approvazione da parte della Giunta regionale di due accordi-quadro temporanei tra la Regione Marche, l’ASUR Marche e l’ARIS Marche, e un altro con l’AIOP Marche. Lo comunica l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che commenta: “Una solida sinergia che rafforziamo velocemente per il bene comune in questo momento così delicato”.  Accordi dettati dalla necessità e urgenza di soddisfare celermente le richieste assistenziali del territorio regionale, spiega l’assessore, derivanti dall’emergenza sanitaria da Covid-19 e per consentire la decongestione e la liberazione di posti letto dei presidi ospedalieri pubblici per tutta la durata dell'emergenza epidemiologica. L’accordo con l’Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari ARIS Marche riguarda complessivamente 163 posti letto per pazienti covid a media-bassa intensità assistenziale presso le strutture extraospedaliere private accreditate del Gruppo KOS Care s.r.l. di Campofilone (50 posti letto), Ancona (43 posti letto), Porto Potenza Picena (30 Posti letto), e Macerata Feltria (40 posti letto). La struttura sanitaria "Villa dei Pini" di Civitanova rimarrà, invece, Covid free.  L’accordo con l’Associazione Italiana Ospedalità Privata AIOP Marche riguarda invece complessivamente 50 posti letto ospedalieri per pazienti Covid-19 positivi che saranno accolti presso “Villa Serena” a Jesi (20 posti letto) e presso l’Ospedale Celli di Cagli (30 posti letto) in Riabilitazione intensiva ospedaliera. Tutti i posti letto dovranno essere attivati progressivamente, previa dimissione degli attuali assistiti dalle strutture, per ospitare pazienti covid a media-bassa intensità assistenziale liberando così le strutture pubbliche. Le strutture private accreditate firmatarie dovranno rispettare tutte le vigenti misure di contrasto, contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, al fine di garantire la piena attuazione della tutela del diritto alla salute della popolazione e dei lavoratori; in particolare, dovranno garantire scrupolosamente percorsi separati tra gli stessi e i pazienti no-Covid, per escludere totalmente il rischio di diffusione del virus. L’accordo ha validità temporanea, fino alla risoluzione delle criticità derivanti dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 così come definita dalla norma nazionale. “Con soddisfazione comunico inoltre che l’Amministratore del Gruppo KOS Care ha garantito che al termine dell’emergenza il presidio di Macerata Feltria continuerà a svolgere le proprie attività ordinarie”, conclude l’assessore Saltamartini.

19/11/2020 09:33
Ospedale Macerata, casi covid e personale trasferito: Cardiologia e sale operatorie di Chirurgia verso la chiusura

Ospedale Macerata, casi covid e personale trasferito: Cardiologia e sale operatorie di Chirurgia verso la chiusura

Continua il delicato ed estenuante momento della sanità maceratese, impegnata ad affrontare la seconda ondata di coronavirus. "Purtroppo la situazione nei nostri ospedali e nei pronto soccorso, in particolare mi riferisco a quello di Macerata, è drammatica". Così ha definito il quadro della situazione nel capoluogo di provincia il primo di cittadino Sandro Parcaroli che ha proprio ieri invocato l'attivazione di un ulteriore Covid-hospital. Tanti reparti del nosocomio civile maceratese stanno soffrendo la gran mole di lavoro a cui sono sottoposti così come gli operatori sanitari che stanno vivendo delle vere e proprie giornate da incubo tra continue chiamate per casi covid, che necessitano il più delle volte di interventi immediati e che parallelamente tolgono "forze" alle prestazioni per i lungodegenti e pazienti del Pronto Soccorso. Oltre ai posti letto che scarseggiano ogni giorno sempre più, da qualche giorno anche il personale sanitario maceratese è costretto a "marcare visita" a causa dell'elevato numero di contagi che stanno decimando gli operatori e Operati socio-sanitari. L'Unità Operativa di Cardiologia sembra essere stata quella più preso di mira dal virus,  tanto che nelle ultime ore starebbe salendo sempre il numero dei contagiati anche tra i pazienti ricoverati ed è per questo che sarebbe imminente la chiusura dell'intero reparto con il conseguente trasferimento dei degenti in altri strutture. La stessa sorte si sta parzialmente valutando anche per il reparto di Chirurgia generale, anch'esso fortemente provato e depotenziato dalla probabile migrazione di medici e infermieri verso la struttura ospedaliera di Civitanova Marche, che porterebbe alla sospensione delle attività nelle sale operatorie. Una fase quanto mai drammatica, quella che sta vivendo, l'intero Ospedale Civile di Macerata e che necessita urgentemente di un pronto intervento per ridare una parvenza di quotidianità al lavoro degli operatori sanitari e garantire le cure necessarie ai pazienti della provincia.

18/11/2020 19:30
"Pronto soccorso di Civitanova trasformato in parcheggio Covid. E il sindaco tace": Pd all'attacco

"Pronto soccorso di Civitanova trasformato in parcheggio Covid. E il sindaco tace": Pd all'attacco

“La scelta di parcheggiare i malati Covid nel pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova è assurda. Non c’è nessuna logica medica in questa decisione e in questo caos Civitanova paga il prezzo più alto”.  Lo affermano, in una nota, il capogruppo Pd Giulio Silenzi e l’ex consigliere regionale Francesco Micucci. “Nei locali del pronto soccorso dell’ospedale e nel container adiacente risultano ricoverati (ad oggi) ventuno pazienti positivi al coronavirus – ricordano i due esponenti Dem - , e ciò significa che il Dipartimento si è trasformato a tutti gli effetti in un reparto di degenza per malati Covid senza le attenzioni che richiede un reparto dedicato al Covid”. “Una scelta sanitaria sbagliata, che mette a rischio la sicurezza di pazienti e operatori, e sulla quale il sindaco di Civitanova non dice una parola” – continuano  - .  “Intanto però la Regione decide di concedere all’Umbria un modulo del Covid Hospital, e quindi posti letto di terapia intensiva e semi intensiva, mentre da una settimana al pronto soccorso di Civitanova abbiamo più di venti ricoverati. Ma come si può immaginare di andare avanti così? Oggi il sindaco di Macerata, Parcaroli, pone la questione e lancia l’allarme per le condizioni in cui stanno lavorando i pronto soccorso in provincia e in particolare nell’ospedale del capoluogo e chiede la trasformazione di una struttura ospedaliera in presidio Covid. Ciarapica che dice? – domandano Silenzi e Micucci - .  Fa rumore il suo silenzio davanti al collasso del reparto di emergenza dell’ospedale di Civitanova in una sanità che impone invece il massimo impegno per dare risposte e soluzioni ai problemi dei cittadini e soprattutto delle persone malate, che non possono essere parcheggiate in un container o in un reparto. Tutto questo mentre nell’Area Vasta 3 manca un direttore generale che la nuova giunta Acquaroli non ha ancora nominato mentre i problemi si aggravano e gli ospedali non sanno più come gestire i contagiati”, concludono .

18/11/2020 17:50
Ospedale di Macerata al collasso, l'allarme di Parcaroli: "necessario un altro Covid-hospital"

Ospedale di Macerata al collasso, l'allarme di Parcaroli: "necessario un altro Covid-hospital"

"Purtroppo la situazione nei nostri ospedali e nei pronto soccorso, in particolare mi riferisco a quello di Macerata, è drammatica e la provincia ha bisogno che uno dei nosocomi sia riconvertito in Covid-hospital come accaduto nella prima fase della pandemia". A dirlo è il prrmo cittadino maceratese Sandro Parcaroli.   "L’ospedale di Macerata, in questi giorni, sta vivendo delle situazioni pesanti con pazienti in attesa di un posto letto e medici, infermieri e personale sanitario che lavorano in condizioni difficili - afferma il Sindaco - Mi sono già confrontato con la Regione, l’unica deputata a decidere in merito,e sto monitorando la situazione costantemente per cercare di trovare una soluzione adeguata al momento di emergenza".   "Comprendo le difficoltà che un ospedale si troverebbe ad affrontare nel caso di una riconversione ma dobbiamo garantire ai pazienti contagiati dal virus la possibilità di usufruire, nell'immediato, delle cure mediche necessarie - conclude Parcaroli - L'ospedale di Macerata è al collasso e chiediamo un intervento rapido".

18/11/2020 11:55
Test sierologi rapidi in farmacia, verso l'ok nelle Marche. Saltamartini: "Li proporrò in giunta"

Test sierologi rapidi in farmacia, verso l'ok nelle Marche. Saltamartini: "Li proporrò in giunta"

Verso il via libera dei test sierologici rapidi 'pungidito' nelle farmacie marchigiane. Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini in Consiglio regionale, rispondendo a un'interrogazione dei consiglieri d'opposizione del Pd Micaela Vitri e Andrea Biancani che ne avevano chiesto l'introduzione nelle Marche. L'assessore ha ricordato l'incontro del 27 ottobre scorso con le associazioni dei farmacisti Federfarma e Confservizi Assofarm che aveva avuto esito positivo. "Ho intenzione - ha detto Saltamartini - di proporre alla giunta una deliberazione per far partire questi test sierologici nelle farmacie". "Dopo Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Abruzzo, Provincia autonoma di Trento e da ieri pomeriggio anche una nuova sperimentazione in Veneto, - commenta soddisfatta Vitri - le farmacie diventeranno parte attiva dello screening anche nella nostra regione". Vitri sottolinea come l'interrogazione sia "stata accolta favorevolmente dall'assessore Saltamartini, che ha annunciato di volere impegnare subito la giunta per siglare l'accordo con Federfarma e Assofarm". "Nei territori in cui sono già impegnate le farmacie aderenti, - osserva Vitri - c'è pieno consenso dei cittadini poiché gli stessi test sierologici rapidi, possono essere effettuati autonomamente con la consulenza del farmacista, in modo semplice e veloce, offrendo una risposta nell'arco di 15 minuti, con un tasso di attendibilità superiore al 90%". "In caso di positività al Sars Covid-19 - ricorda - nel test in farmacia, il cittadino viene preso in carico da Asur per approfondire la diagnosi con tampone molecolare e bloccare l'eventuale diffusione del virus. Sappiamo che una diagnosi precoce è provvidenziale per combattere il Covid-19".  (Ansa) 

18/11/2020 10:04
Covid Hospital Civitanova, il sesto modulo sarà ceduto all'Umbria: "questione di ore per l'apertura"

Covid Hospital Civitanova, il sesto modulo sarà ceduto all'Umbria: "questione di ore per l'apertura"

Un modulo da 14 posti del Covid Hospital di Civitanova Marche  verrà 'ceduto' all'Umbria per ospitare pazienti umbri che verranno assistiti da personale medico proveniente dall'Umbria. Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini che ieri ha incontrato rappresentanti della Regione umbra La struttura civitanovese, realizzata sul modello dell''astronave' alla Fiera di Milano, con il contributo dell'ex capo della protezione civile Guido Bertolaso e fondi donati da privati, vede al momento attivi tre moduli (42 posti) attrezzati per malati Covid, anche per la Terapia intensiva e semintensiva. Sui tempi delle apertura e dell'arrivo di pazienti dall'Umbria al Covid Hospital Saltamartini ha parlato di "questione di ore". La Regione, ha riferito Saltamartini, ha attivato procedura per apertura di un quarto e di un quinto modulo "per ospitare pazienti 'fermi' nei pronti soccorso di Macerata e di altri nosocomi". "All'Umbria abbiamo ceduto un sesto modulo - ha detto l'assessore - perché non siamo in grado di organizzare un sesto modulo della struttura: dovremmo sottrarre medici, internisti e anestesisti da altri reparti. Dobbiamo garantire il giusto equilibrio nella cura delle patologie da Covid - ha ricordato - e dalle altre malattie, come quelle cardiologiche e oncologiche". (Fonte: ANSA)

17/11/2020 18:58
Ospedale di Camerino, approvato l'ampliamento del Pronto Soccorso: "sarà pronto in 5 mesi"

Ospedale di Camerino, approvato l'ampliamento del Pronto Soccorso: "sarà pronto in 5 mesi"

Questa mattina all’ospedale di Camerino il sindaco Sandro Sborgia ha incontrato il dottor Carlo Di Falco, direttore sanitario dell'Area Vasta 3, insieme all'ingegnere Lucia Mosciatti dell'ufficio tecnico Asur. Parte dei fondi Covid stanziati per la regione Marche dal Commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, lo scorso luglio saranno destinati alla realizzazione dell'ampliamento del Pronto Soccorso dell'ospedale di Camerino. Il progetto definitivo sarà consegnato tra una quindicina di giorni mentre la tempistica dei lavori è stata calcolata in 4-5 mesi. “Abbiamo visionato la bozza del progetto – spiega il sindaco Sandro Sborgia - e l'ampliamento consentirà di potenziare il Pronto Soccorso, nonché di gestire al meglio eventuali situazioni di emergenza, come la fase pandemica che stiamo affrontando, così da evitare contatti tra pazienti Covid e non, anche attraverso la creazione di due diversi ingressi. Abbiamo accolto con piacere il progetto dell’ampliamento, visto naturalmente anche in un’ottica di potenziamento del nosocomio camerte, punto di riferimento di tutta l’area interna quindi fondamentale per garantire il servizio sanitario nell’entroterra”.  

17/11/2020 16:50
Covid, premi al personale sanitario: protocollo d'intesa tra Regione Marche e sindacati

Covid, premi al personale sanitario: protocollo d'intesa tra Regione Marche e sindacati

Valorizzazione del personale dipendente degli enti del Servizio sanitario regionale impegnato nell’emergenza Covid-19 attraverso lo stanziamento di 13,7 milioni di euro di cui 8,8 messi a disposizione dalla Regione Marche. È l’obiettivo dello schema di protocollo d’intesa siglato, ieri, nel tardo pomeriggio, tra la Regione e le organizzazioni sindacali dell’area della dirigenza sanitaria e del comparto. “L’accordo rappresenta il giusto riconoscimento al lavoro e all’abnegazione del personale impegnato sul fronte del contenimento e della cura della pandemia. Un impegno gravoso e complesso in termini quantitativi e qualitativi, che va riconosciuto e remunerato con le risorse necessarie e adeguate alla gravosità del momento. Lo sblocco dei premi ai sanitari era un impegno che la Giunta regionale si è assunta all’atto dell’insediamento, che ora assolviamo riconoscendo, con l’intesa sindacale, una premialità a chi rischia la vita per assistere gli altri”, commenta l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini. Oltre a uno stanziamento destinato a incrementare i fondi oggetto dell’intesa sottoscritta nel maggio scorso al fine di chiudere la prima fase dell’emergenza, il documento prevede la conferma delle indennità intese a compensare il rischio e il disagio delle condizioni di lavoro, il pagamento del lavoro straordinario anche per i tempi di vestizione e il rimborso delle spese di viaggio, riconosciuti in termini più ampi rispetto a quanto previsto dalla contrattazione collettiva nazionale di lavoro. Per quanto riguarda i “premi”, sono stati definiti compensi incentivanti pari a 15 euro lordi per turno al personale del comparto e 40 euro per il personale della dirigenza. Al personale impegnato nel nuovo ospedale Covid presso la Fiera di Civitanova Marche saranno riconosciuti 30 euro per turno al personale del comparto e 70 euro alla dirigenza. Per ogni turno aggiuntivo il comparto percepirà 30 euro lordi all’ora e la dirigenza 70 euro. “In concreto – evidenzia Saltamartini - un infermiere impegnato per 20 turni, in un mese potrà ricevere 185 euro lordi a titolo di indennità e 300 euro a titolo di incentivazioni. Questa ultima voce sale a 600 euro nel caso di un infermiere operante a Civitanova. A ciò devono aggiungersi il compenso per il lavoro straordinario e le eventuali prestazioni aggiuntive”. Analogamente, a fronte del medesimo impegno quantitativo, “un medico potrà ricevere 800 euro lordi al mese a titolo di incentivazioni che saliranno a 1.400 euro in caso di attività prestata a Civitanova”. Il protocollo siglato allega una dichiarazione congiunta che sottolinea anche “la necessità di reperire gli strumenti idonei a valorizzare l’apporto degli operatori sociosanitari e degli autisti di ambulanza alle attività di risposta all’emergenza sanitaria Covid-19”. Regione e sindacati torneranno a incontrarsi per “valutare ogni soluzione consentita dalle disposizioni normative e contrattuali vigenti”.

17/11/2020 16:26
Ospedale San Severino, l'allarme di Borioni:"personale trasferito al Covid Center e posti letto ridotti"

Ospedale San Severino, l'allarme di Borioni:"personale trasferito al Covid Center e posti letto ridotti"

"Esprimiamo profonda preoccupazione per l'evolversi della situazione nell'ospedale settempedano già in condizioni di forte criticità nei servizi di Oncologia ed Hospice ove vi sono stati casi di positività al Covid del personale sanitario" Così Francesco Borioni, consigliere comunale capogruppo del 'Centrosinistra per San Severino', commenta la delicata situazione che sta passando il nosocomio locale. "La Regione, nella giornata di lunedì, ha deciso inoltre di intervenire pesantemente sul reparto di lungodegenza riducendo in maniera significativa i posti letto per consentire il trasferimento di infermieri ed o.s.s. al Covid Center di Civitanova - aggiunge Borioni - Un ospedale come quello di San Severino Marche che, durante la prima fase dell'emergenza Covid era stato strategico per tutta l'area, viene ora smantellato e privato di servizi essenziali. La giunta regionale di centrodestra, che ha avuto dai cittadini settempedani un conseso pari al 62% alle recenti elezioni, chiarisca subito quali sono le scelte che intendono adottare e quale ruolo sarà riservato al nostro ospedale" "Manca, a nostro avviso, una visione strategica ed'insieme. Non è accettabile che le decisioni prese vengano comunicate all'ultimo minuto creando forti disagi sia alle strutture che devono riorganizzarsi in tempi brevissimi, sia al personale che dallasera alla mattina si vede costretto a trasferimenti forzati e a turni di lavoro massacranti e non piùsostenibili - spiega il consigliere comunale - Occorre inoltre un immediato piano di assunzioni per reperire il personale necessario per far fronte all'emergenza". "Al di là dei comunicati stampa, dello scaricabarile sul governo e delle sparate su discutibili cure alternative ci sembra che questa giunta regionale si stia muovendo con approssimazione, navigando a vista, senza un piano pandemico chiaro e ben definito - conclude Borioni - In questa drammatica situazione serve la più ampia collaborazione, condivisione e trasparenza nelle azioni che si intendono mettere in atto per fronteggiare l'emergenza, tutte cose che a questa giunta mancano".  

17/11/2020 15:38
Area Vasta 3,  Carancini incalza Acquaroli: "Nomini un nuovo direttore. Ospedali al collasso"

Area Vasta 3, Carancini incalza Acquaroli: "Nomini un nuovo direttore. Ospedali al collasso"

"Faccio appello, quasi una preghiera, questa volta alla responsabilità del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, affinché venga immediatamente nominato il nuovo Direttore di Area Vasta 3, vacante oramai da quattro mesi". questo è quanto chiede il Consigliere Regionale PD Romano Carancini. "A differenza di quanto accaduto nella prima fase Covid, l'assenza di una figura guida, di garanzia, di relazione e interlocuzione per l'intero sistema dell'Area Vasta 3 ha purtroppo contribuito ad aggravare problemi e a generare sacche di disorganizzazione nella più grande comunità sanitaria marchigiana dopo Torrette - spiega Carancini - Non si può governare un territorio così vasto, già martoriato dal sisma, già gravato di una struttura Covid regionale dedicata, attraverso una figura facente funzioni che, nello stesso tempo, ricopre anche il ruolo di Direttore Generale dell'ASUR Marche". "Il collasso dei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata, il contagio dei medici nei reparti, l'impoverimento degli Ospedali di Camerino e San Severino Marche dovuto alla sottrazione di parte del personale, lo spostamento forzato del personale di Area Vasta 3 nel Covid Hospital di Civitanova Marche, nonostante si tratti di una struttura a servizio dell'intera regione, senza farsi carico del costo familiare e sociale per le persone stesse e per le loro famiglie, sono solo alcuni esempi di cosa stia accadendo - continua la nota - È un'emergenza assoluta, non si può perdere un giorno in più. Ci si impegni tanto per la salute dei cittadini quanto per la dignità di tutte le persone che lavorano in Area Vasta 3 e infine si scelga una persona all'altezza del compito". Conclude il Consigliere Regionale del PD.

17/11/2020 14:33
Macerata, caos di ambulanze tra Pronto Soccorso e container Covid: tensione e tanti trasporti (FOTO)

Macerata, caos di ambulanze tra Pronto Soccorso e container Covid: tensione e tanti trasporti (FOTO)

Seppur in maniera meno incisiva rispetto a primi giorni della seconda ondata, continuano a salire i numeri dei contagiati nei comuni della provincia di Macerata. Il passaggio delle Marche in zona “arancione” non ha fatto altro che confermare il momento delicato che tutta la regione sta attraversando e che genera tensione soprattutto nelle strutture ospedaliere. Nonostante la memoria di quanto vissuto nel mese di marzo, è ancora palpabile, tra gli operatori sanitari, lo stress di un carico di lavoro che si fa ogni giorno più gravoso. Pazienti in attesa per ore di un posto letto, innumerevoli interventi legati a casi covid e interi reparti al collasso. È questo il quadro della quasi totalità delle strutture sanitarie provinciali nei quali rientra anche il Pronto Soccorso di Macerata, dove infermieri e medici sono costretti a turni estenuanti, oltre alla parte pratica legata alla prestazione, sono altresì impegnati a monitorare lo stato psicologico dei pazienti bisognosi di trattamenti che, il più delle volte, non possono essere garantiti nell’immediato. Se ci si sposta all’esterno del nosocomio civile maceratese la situazione non è certo meno vibrante. Il via vai di ambulanze, che trasportano il più delle volte dei casi di Coronavirus, è abbastanza emblematica del momento che sta attraversando la sanità maceratese, una fase al limite del drammatico che per questo richiede un immediato interessamento da parte degli organi preposti.   

16/11/2020 19:18
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