"La Regione Marche, Servizio Sanità Risorse umane e formazione, ritiene necessario il coinvolgimento dei medici in formazione specifica in medicina generale, per le attività di screening di massa sulla popolazione, nell'ottica di una attiva collaborazione all'iniziativa dettata dall'emergenza COVID-19. Lo SNAMI Regionale Marche, il Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani, esprime con forza tutta la sua contrarietà a questa metodica di reclutamenti obbligatoria e la mancata remunerazione dei corsisti, come si evince dalla delibera della Giunta Regionale". È quanto afferma, in una nota, il Presidente Regionale Snami Fabrizio Valeri.
Sulla esecuzione da parte dei medici, di tamponi antigenici rapidi e nella loro refertazione nell'ambito del corso di formazione specifica in medicina generale, lo SNAMI evidenza diverse criticità non trascurabili: "In primo luogo - osserva il Dott. Valeri -, l'elevato rischio biologico delle prestazioni richieste, soprattutto in caso di mancata o carente formazione sul rischio specifico riguardo l'attività e l'impiego dei dispositivi di protezione individuale. I medici corsisti stanno già partecipando, nella risposta all'emergenza pandemica, attraverso incarichi di Continuità Assistenziale e di USCA, comunque da garantire. Pertanto, una ulteriore attività in tale ambito, sottrarrebbe del tempo alla parte professionale ed esperienziale delle fasi del corso in svolgimento".
Lo SNAMI pertanto ritiene che i medici corsisti debbano effettuare attività di formazione sul campo solo ed esclusivamente nell'ambito delle attività previste dal corso ed esclusivamente in presenza di tutor abilitati a tale scopo. "Solo in questo ambito, una attività formativa sui tamponi antigenici, può essere eventualmente inserita" conclude il Presidente Fabrizio Valeri.
La III Sezione del Consiglio di Stato - come informa Ansa - ha accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base e ha sospeso la nota del 22 luglio scorso di AIFA che vietava la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal bugiardino) dell'idrossiclorochina per la lotta al Covid.
"La perdurante incertezza circa l'efficacia terapeutica dell'idrossiclorochina, ammessa dalla stessa AIFA a giustificazione dell'ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati - si legge nell'ordinanza - non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l'irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale".
Della possibilità di vagliare l'impiego dell'idrossiclorochina per la cura del Covid-19 aveva parlato l'assessore alla sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini nel Consiglio Regionale dello scorso 9 novembre (leggi qui).
I Drive Through sono i punti appositamente creati nelle città presso i qual iè possibile eseguire, senza scendere dalla propria auto, i tamponi naso-oro-faringei per accertare o meno la presenza del Covid19.
Da Sabato 12 dicembre anche Montefano ha la sua postazione Drive Through, al Parco Veragra, presso la quale i cittadini potranno eseguire i Tamponi Rapidi Antigenici verificando così la propria positività o negatività al Coronavirus.
Addetti all’accettazione saranno i Volontari della Protezione Civile, mentre il Laboratorio Analisi Cori di Appignano provvederà al prelievo.
Non è necessaria la prenotazione. I test avranno un costo di 25 euro per gli adulti mentre per i bambini ed i ragazzi che devono rientrare a scuola saranno gratuiti.
Il pagamento avviene in loco e la fattura, per rispetto delle norme anti Covid, verrà spedita a casa. Il giorno di prelievo scelto è quello del sabato, con i seguenti orari: dalle ore 14:00 alle ore 16:00.
Da Sabato 12 Dicembre gli ospiti di Villa Cozza potranno ricominciare ad incontrare i loro cari. In totale sicurezza. Molto velocemente e con tutte le accortezze che il momento richiede, l’IRCR Macerata ha allestito una Stanza strutturata ad hoc e dedicata esclusivamente agli incontri di persona fra i familiari e gli ospiti di Villa Cozza. Grazie alla generosità di Geotemaassociati & Flyengineering di Tolentino e di Giovanni Domizi (titolare di “Tende Domizi” di San Severino Marche) è stato anche possibile realizzare “HUG ME”, un angolo della Stanza in cui gli ospiti della struttura potranno riabbracciare i propri cari in tutta sicurezza. La Stanza è stata allestita nei locali dell'ex Centro Diurno. Vania Feliziani e Samuele Crucianelli, contitolari di Geotemaassociati & Flyengineering: “Peculiarità del progetto è che, pur avendo creato una stanza accessibile dall’esterno della struttura e completamente isolata, i fruitori potranno non solo tenersi per mano, ma abbracciarsi ed avere un contatto fisico in tutta sicurezza grazie all’idea progettuale e ai materiali messi in campo. Guanti monouso intercambiabili e superfici plastiche trasparenti facilmente igienizzabili, da una parte permettono di rispettare tutti i rigidi protocolli di sicurezza, dall’altra sono parte di un ambiente domestico ricreato. Il progetto ha infatti come valore quello di creare un’esperienza sensoriale a 360°, non soltanto la presenza e l’abbraccio con i propri familiari ma un incontro nel luogo delle relazioni familiari per eccellenza, la propria casa.” Un grazie dall’IRCR Macerata anche alla Cooperativa Sociale Meridiana che ha messo a disposizione il verde così da creare un’atmosfera più calda e confortevole e a Franco Tommassini Fotografo, per il suo contributo.
“Gli incontri potranno avvenire solo se preventivamente concordati telefonando al numero 0733-1712375 dal lunedì alla domenica dalle ore 9,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00. E’ questo un servizio che stiamo costruendo giorno per giorno, innovativo e necessario in questi tempi di pandemia: gli incontri saranno pianificati nel rispetto dell’erogazione dei servizi essenziali della struttura e dello stato di salute degli ospiti. Il servizio si strutturerà mano a mano grazie alla collaborazione di tutti, anche dei familiari. Avevamo promesso che pian piano saremmo tornati ad una certa normalità, ecco dunque un primo passo importante” dichiara Francesco Prioglio, Direttore Generale IRCR Macerata.
"A fine gennaio arriveranno 80.000 dosi di vaccino per circa 40.000 operatori del settore sanitario, della sanità privata e delle Rsa". Lo ha detto l'assessore regionale alla Sanità delle Marche, Filippo Saltamartini, a margine della seduta consigliare odierna parlando del vaccino per il Covid-19. Nelle Marche arriveranno 80mila dosi per 40mila persone perchè il vaccino creato prevede un richiamo dopo la prima iniezione.
L'ex parlamentare marchigiano ha anche parlato dello screening di massa che partira' dal 18 dicembre nei capoluoghi di provincia marchigiani mediante utilizzo di tamponi rapidi antigenici. "Saremo la prima Regione ad eseguire un test di queste dimensioni- dice Saltamartini-. L'Asur metterà a disposizione il personale necessario. Oggi pomeriggio incontriamo i tecnici di laboratorio del servizio sanitario mentre venerdì incontreremo tutti i sindaci per verificare quali sono le strutture in cui eseguire il test: vanno attivati dei 'drive-in' covid e, qualora non ci fossero queste aree, occorre predisporre spazi all'aria aperta dove i cittadini potranno eseguire il tampone.
L'obiettivo è di sottoporre 900.000 marchigiani a questo screening sia per vedere l'estensione della pandemia sia per comprendere il fabbisogno dei vaccini".
(Fonte: Agenzia DIRE)
Prende il nome dal cardiochirurgo giapponese Shigeyuki Ozaki la tecnica innovativa per la ricostruzione della valvola aortica che non prevede l’impianto di protesi biologiche o meccaniche, ma si serve del tessuto prelevato dal pericardio del paziente per creare una “valvola su misura”. Oggi, solo alcuni Centri di Alta Specialità in Italia impiegano questa metodologia, tra questi il Maria Cecilia Hospital, ospedale accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, unica struttura in Emilia Romagna ad utilizzarla.
L’Unità Operativa di Cardiochirurgia di Maria Cecilia Hospital, coordinata dal dott. Alberto Albertini, ha recentemente trattato un paziente di 54 anni affetto da una severa insufficienza aortica proprio con la tecnica Ozaki.
“Maria Cecilia Hospital è l’unico centro in Regione ad adottare la tecnica ricostruttiva Ozaki– commenta il dott. Albertini –. Questa metodica chirurgica ci consente di ricreare la valvola aortica senza applicare protesiartificiali, ritagliando “su misura” una nuova valvola direttamente dal pericardio del paziente stesso. Una nuova prospettiva di trattamento che mette al centro il benessere a lungo termine del paziente”.
La tecnica Ozaki può essere applicata in tutti i pazienti che vengono operati per la prima volta alle valvole cardiache ed è una metodica operatoria particolarmente indicata per i casi di bicuspidia aortica, ovvero quando la valvola presenta solo due cuspidi invece che tre; una malformazione congenita, diagnosticata a circa il 3% della popolazione, che non implica necessariamente un difetto di funzionamento dell’apparato ma può comportare un deterioramento più rapido della valvola malformata rispetto a quella naturale.
M.G., ex sportivo agonista, rientrava in questa particolare casistica. Il paziente inoltre era sotto monitoraggio cardiologico regolare da 20 anni a seguito di una diagnosi di stenosi della valvola aortica. Nel 2016 gli viene riscontrata anche un’insufficienza aortica moderata che diventa di grado severo nel giro di pochi anni.
“Abbiamo scelto di adottare la tecnica Ozaki perché il paziente avrebbe evitato le problematiche legate all’impianto di valvola biologica o meccanica – spiega il dott. Albertini –. Con una valvola meccanica sarebbe stato vincolato a vita ad una terapia farmacologica di anticoagulanti, mentre con la valvola biologica sarebbe andato incontro al naturale deterioramento della stessa dopo circa 10/15 anni, con necessità di ulteriore intervento di sostituzione. La tecnica Ozaki ci ha permesso invece di creare una nuova valvola aortica su misura utilizzando tessuto autologo, risolvendo inoltre il difetto di bicuspidia (patologia che richiede altrimenti intervento di ricostruzione estremamente complesso). Le valvole Ozaki registrano funzionalità migliori rispetto alle protesi attualmente disponibili”.
La tecnica Ozaki porta evidenti benefici per il paziente: la protesi creata con tessuto autologo ha una maggiore durata nel tempo rispetto alle protesi biologiche e, proprio perché viene costruita a partire da tessuto del paziente stesso, pertanto non estraneo all’organismo, non vi sono rischi di reazioni del sistema immunitario.
Entrando nel merito della tecnica Ozaki, “si tratta di una procedura che prevede un approccio chirurgico tradizionale. Viene effettuato in anestesia generale e dura circa 3 ore. Anche il post operatorio è simile ad un comune intervento di cardiochirurgia: il decorso è di circa 7 giorni in reparto e non è necessaria alcuna terapia specifica dopo le dimissioni”, spiega il dott. Albertini.
Il paziente è oggi a casa e potrà riprendere l’attività sportiva amatoriale a tre mesi dall’intervento e una piena attività a sei mesi. Un percorso graduale verso la piena normalità: “Una volta giunto a casa ho iniziato la rieducazione con la semplice camminata a piedi, partendo da dieci minuti continuativi fino ad arrivare a mezz'ora; dopo circa un mese ho iniziato con la bici da camera senza carico, tenendo una frequenza massima di 100 bpm. Sto seguendo una tabella di allenamento di lungo periodo che spero mi consentirà di uscire con la bici da corsa entro giugno 2021, naturalmente a ritmi non elevati (entro i 150 bpm), tornando così a praticare sport”, racconta M.G.
Approccio integrato per la valutazione dei bambini ai pesticidi e gli effetti sulla salute.
È l’obiettivo del progetto “Peach”, la ricerca attivata nel reparto di Pediatria di Civitanova. Un piano di lavoro finanziato dal ministero della Salute, che vede la collaborazione dei medici e delle infermiere di Pediatria, diretta dalla dottoressa Enrica Fabbrizi, con l’Istituto Superiore di Sanità.. L’ospedale di Civitanova è coordinatore della ricerca insieme alla facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agroalimentari e Ambientali dell’Università di Teramo, con il supporto dei colleghi di Ginecologia ed Ostetricia.
“Il progetto ha avuto inizio nel 2018 grazie alla osservazione da parte dei pediatri di famiglia, di un incremento di numero di anticipi puberali proprio in alcune aree del nostro territorio dove maggiore era l’attività agricola – spiega la dottoressa Fabbrizi -.
Negli ultimi 15 anni infatti la comparsa degli eventi puberali, che generalmente avviene dopo gli 8 anni nelle femmine e dopo i 9 anni nei maschi, ha progressivamente presentato una diminuzione nell’età di inizio.
Questo, non solo perché c’è più benessere, mangiamo meglio, abbiamo una vita più agiata, ma anche perché siamo circondati da una serie di sostanze inquinanti che possono portare ad un anticipo dell’inizio di quei cambiamenti nell’aspetto del corpo dei nostri bambini. Come sappiamo molti pesticidi sono oramai riconosciuti dalla scienza come “disturbatori del sistema endocrino” dal momento che possono interferire con la produzione ed attività degli ormoni sessuali, tiroidei e del sistema neuroendocrino. La popolazione è esposta ai pesticidi principalmente attraverso il cibo e i bambini, in considerazione della loro fase di crescita, della dieta e degli stili di vita, sono tra i più vulnerabili.
Nonostante le difficoltà e il rallentamento che la pandemia ha inflitto inevitabilmente a tutte le attività del reparto di Pediatria e Ginecologia del nostro ospedale, lo studio sta procedendo con la valutazione delle bambine, l’analisi delle loro urine e la valutazione di questionari alimentari. I risultati, che saranno oggetto di pubblicazioni scientifiche e che verranno divulgati alla popolazione – conclude Fabbrizi - ci permetteranno di avere in maniera più chiara una valutazione del potenziale rischio che gli alimenti possono comportare per la salute dei nostri piccoli a seconda dei livelli di esposizione”.
L’Amministrazione comunale, nell’ambito degli interventi per la prevenzione e il contenimento della diffusione del Covid-19, ha deciso (con delibera di Giunta n. 472 del 26/11/2020), di attuare una campagna di screening, su base volontaria, a favore dei cittadini residenti che abbiano compiuto 65 anni. Da giovedì 10 dicembre 2020 potrà essere effettuato un solo tampone rapido e contestualmente all’effettuazione del test il laboratorio consegnerà una scatola di mascherine. il tutto gratuitamente.
I test potranno essere effettuati, senza prenotazione nè prescrizione medica, presso i seguenti laboratori di Civitanova Marche con cui si è stretta la convenzione:
- Clinica lab – Via Neruda n.7/A
dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 17,30
sabato dalle ore 10,00 alle ore 11,00
- Fisiomed – Corso Umberto I n.221
dal lunedì al sabato dalle ore 7,45 alle 10,00
- Polo diagnostico Villa Pini:
Drive in zona stadio dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle ore 18,00
Clinica villa pini – Viale dei Pini- Punto prelievi - dal lunedì al sabato dalle ore 10,00 alle ore 14,00
polo diagnostico s. stefano Via Montello (angolo V.le Vittorio Veneto) dal lunedì al sabato dalle 10,00 alle 14,00.
“Abbiamo deciso di intraprendere questa iniziativa a sostegno, innanzitutto, dalle fasce più sensibili della nostra popolazione al fine di prevedere ulteriori focolai e fare anche una ‘fotografia’ seppur temporanea della situazione della pandemia in Città e intraprendere un’importante campagna di prevenzione. Un atto dovuto da parte dell’Amministrazione. Auspico che l’iniziativa sia accolta dal maggior numero di cittadini”. Ha dichiarato il Sindaco, Fabrizio Ciarapica annunciando la campagna di prevenzione anti covid.
Consegnate 200 tute alla casa di riposo “Lazzarelli” di San Severino Marche dall’associazione Help Sos Salute e Famiglia. Ancora solidarietà per la struttura per anziani in questo periodo delicato caratterizzato dall’emergenza Coronavirus. Il gruppo di mamme settempedane è voluto così intervenire con un ulteriore gesto di vicinanza reso possibile grazie alle offerte raccolte in queste ultime settimane, nonostante le difficoltà del momento.
«Questo ennesimo gesto di solidarietà è stato reso possibile grazie alla generosità di quanti, con le loro donazioni, hanno voluto contribuire alla sicurezza degli ospiti della casa di riposo e del personale sanitario che se prende cura - ha affermato la presidente di Help Cristina Marcucci -, abbiamo in questo modo rispondere in modo positivo anche all’appello lanciato giorni fa dal sindaco Rosa Piermattei». La struttura ha in cura circa 80 degenti ed è chiara la necessità di avere sempre a disposizione una scorta di dispositivi di protezione individuale. «Con questa donazione abbiamo raggiunto un totale di 270 tute e 300 calzari, ma sappiamo benissimo che non sono mai abbastanza - ha spiegato Marcucci -, il personale della casa di riposo utilizza 50 tute al giorno per la protezione dei propri operatori e ha manifestato un grande bisogno di questi materiali. Noi siamo a disposizione per continuare ad aiutarli». Chi volesse contribuire alle attività dell’associazione Help può effettuare la propria donazione attraverso l'iban: IT16H0331769200000210302119.
“Lunedì 7 dicembre si avvierà, in un numero rilevante di farmacie marchigiane, l’effettuazione del test sierologico per il Covid 19, in base alla convenzione sottoscritta con la Regione Marche". Ad annunciarlo è Andrea Avitabile, presidente di Federfarma Marche.
Un test utile "per conoscere il proprio stato di salute", in un ambiente "ben conosciuto". L'esame viene proposto alla popolazione con una tariffa massima di 19 euro. Per Federfarma Marche l'obiettivo è "assicurare la tracciabilità dei contagi garantendo la sicurezza di cittadini e operatori": i dati raccolti saranno trasmessi alla piattaforma informatica messa a disposizione dall'Asur Marche.
Il test diagnostico sierologico rapido avviene in modalità di auto-somministrazione da parte dell'assistito, sotto la sorveglianza del farmacista, con "tutte le idonee misure di sicurezza come l'uso obbligatorio e corretto della mascherina, l'igienizzazione delle mani all'ingresso, il controllo della temperatura corporea ed il distanziamento".
Il nuovo servizio attivato con tempestività da Federfarma Marche ed Assofarm, conferma l’attenzione delle strutture marchigiane per l’auspicato scenario della “farmacia dei servizi” che sarà sperimentata anche in regione nel 2021 e 2022: un modo intelligente per far si che “le farmacie marchigiane – conclude Avitabile - possano confermare l’ attenzione ai problemi reali della popolazione con una nuova proposta operativa che dimostra la costante vicinanza alle popolazione, specie in aree scarsamente servite dalle strutture ospedaliere, dove il farmacista è spesso unico riferimento di professionalità ed umanità“.
"Abbiamo appreso delle recenti dimissioni di 4 infermieri professionali presenti nell'organico IRCER Assunta di Recanati - rende noto il coordinatore della Lega Salvini Premier di Recanati Benito Mariani riguardo la situazione che ha visto coincolti quattro operatori sanitari della residenza socio sanitaria - In questo periodo così delicato, dopo il primo lockdown dello scorso maggio, a livello nazionale vengono dati premi, riconoscimenti ed encomi a tutto il personale sanitario sia delle strutture pubbliche che di quelle private quale ringraziamento di quanto fatto e di quanto si sta facendo, invece a Recanati abbiamo assistito ad un autolicenziamento in blocco".
"In un'ottica di ulteriore miglioramento, sia del servizio ma anche del trattamento lavorativo, abbiamo presentato un'interrogazione specifica al Sindaco per conoscere i motivi di tali licenziamenti, quanto personale sanitario e socio-sanitario è attualmente in organico, e se è stato rimpiazzato il personale mancante - annuncia Mariani- Non si mette in discussione la bontà e la qualità del servizio offerto che da sempre distingue questa struttura che gode di affetto, apprezzamento e stima anche da fuori Comune; ma, forse, occorrerebbe rivedere il modo di gestire il personale, e sicuramente potrebbe esserci un discreto margine di miglioramento"
"Il sindaco nel rispondere alla nostra interrogazione, durante il consiglio comunale di sabato scorso, è stato rassicurante sulla continuità del servizio che non ha subito variazioni, non entrando nei dettagli di alcune nostre richieste per motivi di privacy - sottolinea - Sappiamo bene che c'è carenza di personale nelle strutture sanitarie pubbliche e private, molti sono i bandi e concorsi per la ricerca di personale. Proprio per questo occorre saper gestire, fare squadra con tutti, in modo tale che esso non debba andare a cercare altrove -aggiunge il coordinatore cittadino della Lega -Stona la risposta del sindaco che evidenzia come il Comune non abbia nessun controllo sulla Fondazione Ircer perchè privata, quando è lo stesso sindaco che nomina il Consiglio di Amministrazione e che può revocarlo o sostituirlo".
"Il sindaco, in qualità di organo di governo, rappresenta l'autorità sanitaria locale, pertanto dovrebbe seguire quanto accade sia agli IRCER che alla RSA. Nessuna parola sulla RSA dove ci sono molti posti liberi - chiosa Benito Mariani - qui la mancanza di ospiti richiede un numero minore di ore di lavoro da svolgere da parte degli operatori socio-sanitari, che, così vengono penalizzati ingiustamente con stipendi ridotti"
La Giunta Regionale delle Marche ha approvato nel tardo pomeriggio di oggi il progetto di screening della popolazione marchigiana per la prevenzione del contagio da Covid-19. Le Marche sono la prima Regione a promuovere un’iniziativa di larga scala, dopo il progetto di screening diffuso eseguito nei giorni scorsi in Alto Adige. Si inizia dal 18 Dicembre dalle città capoluogo di Provincia (Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno e Fermo), a seguire le città con più di 20 mila abitanti (Senigallia, Jesi, Osimo, Fabriano, Falconara Marittima, San Benedetto del Tronto, Porto Sant'Elpidio, Civitanova Marche, Recanati e Fano), e un target di popolazione di 698.651 abitanti, per poi proseguire a gennaio con la seconda fase, che coinvolgerà tutti gli altri comuni marchigiani con meno di 20 mila abitanti, per un target di 819.749 cittadini.
“Prende forma questa operazione di prevenzione di massa che punta ad individuare, a tracciare e ad isolare il più possibile il virus – così il presidente Francesco Acquaroli –. Lo sforzo compiuto sarà notevole ma necessario per cercare di arginare gli effetti devastanti della pandemia sulla salute e la sicurezza dei marchigiani. È importante tutelare la tenuta della rete ospedaliera e della medicina del territorio e allo stesso tempo cercare di limitare e mettere in sicurezza il più possibile la società e l’economia dalle gravi conseguenze di questo ultimo periodo. È una sfida che va compiuta insieme con la disponibilità, la responsabilità e la collaborazione di tutti. Un ringraziamento a tutti quanti collaboreranno alla migliore riuscita dell’operazione”.
Lo screening sarà su gratuito e su base volontaria. Saranno utilizzati i tamponi antigenici rapidi, che con la facilità di esecuzione e la brevità dei tempi di risposta (15-30 minuti) garantiranno la possibilità di concludere lo screening diffuso in tempi brevi. Verrà coinvolto il personale Dipendente dell’ASUR con la partecipazione del volontariato della Croce Rossa Italiana, delle Università, gli Ordini Professionali, gli OO.SS., la Protezione Civile, le Misericordie, l’Anpas, i medici specializzandi e gli studenti di scienze infermieristiche, e altri soggetti che si renderanno disponibili, per le attività di supporto logistico e amministrativo. Saranno allestite postazioni in ambito comunale dove verranno effettuati i test rapidi.
Lo screening è aperto a tutti i cittadini e tutte le cittadine di età superiore ai 6 anni. È aperto anche alle persone che soggiornano nei comuni individuati per motivi di lavoro o studio. I minori devono essere accompagnati da un genitore.
Sono escluse dallo screening le persone che hanno sintomi che indichino un’infezione da Covid-19 e chi è attualmente in malattia per qualsiasi altro motivo. Chi è stato positivo al Covid-19 negli ultimi tre mesi, chi è già in quarantena o in isolamento fiduciario, chi ha già prenotato l’esecuzione di un tampone molecolare, chi esegue regolarmente i test per motivi professionali, i minori sotto ai 6 anni e le persone ricoverate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie comprese le case di riposo pubbliche e private.
Il plasma iperimmune e il suo scarso utilizzo sono al centro dei dibattiti. Specie da quando alcuni programmi tv ed inchieste giornalistiche hanno evidenziato invece l’efficacia e l’aiuto che produce nei pazienti contagiati dal covid-19.
Molte strutture sanitarie italiane hanno scelto di puntare sulla cosiddetta plasma-terapia e così l’Avis Comunale di Macerata si pone in prima linea nel favorirla.
“Da qualche settimana – spiega il neo presidente dell’associazione Gaetano Ripani- stiamo ricevendo decine di richieste da parte di persone che hanno avuto il covid, si sono negativizzate e sono interessate a donare il plasma. Non è di nostra competenza sottolineare l’importanza del plasma iperimmune nelle terapie, ma i risultati negli ospedali italiani sono molto buoni, con evidenti miglioramenti delle condizioni cliniche ed anche la guarigione dei pazienti. Così ci contattano uomini e donne maceratesi che vogliono donarlo per salvare altre vite, sono più che altro adulti poiché il virus ha colpito soprattutto quella fascia d’età. Voglio precisare che si tratta di donatori Avis e non”.
Quale è la procedura?
“Come Avis siamo totalmente a disposizione. Chi è interessato ci telefona e noi provvediamo a far seguire l’iter, il prelievo può essere fatto anche se il soggetto non è donatore del sangue. A quel punto la persona viene inviata al Centro trasfusionale dell’Ospedale di Macerata, lì deve essere sottoposta allo screening iniziale. Le analisi (compresi test di laboratorio per quantificare i livelli di anticorpi “neutralizzanti”) e la visita medica diranno se, valutando diversi parametri oggettivi, il plasma può essere somministrato ai pazienti”.
Ripani conclude rimarcando la principale attività dell’Avis: “Siamo a disposizione di chi volesse donare il plasma iperimmune ma naturalmente ci tengo a ricordare l’assoluta importanza della donazione del sangue. In periodo di pandemia le altre malattie purtroppo non scompaiono, il fabbisogno di sangue rimane elevato e la donazione può salvare pazienti che soffrono di altre patologie”.
(In foto il presidente Avis Comunale Macerata Gaetano Ripani)
Anche a Tolentino è iniziato lo screening per eseguire tamponi rapidi antigenici Covid-19. Presso l’area di zona Sticchi, nei pressi della Piscina comunale, è stato attrezzato un Drive Trough dove vi si potrà accedere, a bordo della propria autovettura, per effettuare i tamponi rapidi, conoscere in tempo reale il risultato e avere tutte le informazioni del caso.
Grazie alla disponibilità dei dottori dello studio Medico Associato di Palazzo Europa e dello Studio Medico Ippocrate sarà possibile effettuare i tamponi tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 11.00 e il pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 17.00.
Per l’accesso a tale prestazione dovrà essere contattato il proprio medico curante che indicherà le modalità e l’ora precisa dell’appuntamento.
Il servizio è stato reso possibile grazie alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale e dell’ASSM, in collaborazione con l’Associazione Pallanuoto quali enti proprietari e gestori dell’area di zona Sticchi, i medici e pediatri di Medicina generale, la Protezione Civile comunale, l’Asur regionale e provinciale, gli operati del Comune e quanti hanno collaborato.
I cittadini che lo vorranno, tra pochi giorni, potranno eseguire presso le farmacie il test diagnostico rapido per la ricerca di anticorpi anti SARS-CoV-2. È quanto stabilisce l’accordo tra la Regione Marche, la Federfarma Marche e la Confservizi Assofarm Marche il cui schema è stato approvato oggi con una deliberazione dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini e che sarà sottoscritto a breve.
“Si tratta di un utile strumento di prevenzione – spiega l’assessore Saltamartini – perché se il test molecolare rimane il riferimento per la diagnosi di SARS-CoV-2, i test rapidi possono essere utili in determinati contesti, come lo screening rapido di numerose persone in quanto può accelerare la diagnosi. Rappresenta quindi un valido strumento per effettuare indagini sierologiche ed epidemiologiche su ampie parti della popolazione utili per il controllo della pandemia”.
L’esecuzione del test avviene in modalità di auto-somministrazione da parte dell’assistito, sotto la sorveglianza del farmacista o del personale qualificato e attenderà la risposta che si manifesta indicativamente in circa 15 minuti. Il farmacista, nel rispetto delle norme di contenimento della diffusione del virus, verificherà la corretta esecuzione dei passaggi, preservando la sua persona da potenziali rischi di esposizione. In ogni caso saranno rispettate rigorose misure di sicurezza (uso obbligatorio della mascherina chirurgica o FFP2/KN95, igienizzazione delle mani, controllo della temperatura corporea, distanziamento) e con prenotazione telefonica obbligatoria. I risultati sono poi trasmessi al Dipartimento di Prevenzione dell’ASUR per valutare se sottoporre il cittadino al test molecolare. La Regione ha concordato il prezzo massimo consigliato di 19 euro a carico del cliente. L’accordo, che durerà fino al 30 giugno prossimo, stabilisce anche che in caso di rilevazione delle immunoglobuline l’assistito si impegna ad eseguire il tampone naso-faringeo come disposto dall’ASUR Marche.
“Siamo molto soddisfatti – ha proseguito Saltamartini – di aver instaurato su questa azione di profilassi un proficuo rapporto di collaborazione con i farmacisti convenzionati perché le farmacie sono state durante la prima ondata del contagio e restano ora, un punto di riferimento e un’antenna in una logica di prossimità, indispensabile sul territorio. Un grazie dunque a chi ha scelto ancora una volta di sentirsi parte attiva del sistema sanitario regionale mettendo a disposizione la propria professionalità”.
Gli accordi collettivi nazionali sottoscritti il 28 ottobre 2020 con le organizzazioni sindacali della Medicina generale (FIMMG e Intesa Sindacale), di cui all’intesa n. 177/CSR del 30 ottobre 2020, prevedono che i medici convenzionati integrino tra i compiti propri – specificati dall’art. 13-bis del vigente accordo collettivo nazionale – l’esecuzione dei tamponi antigenici mediante accesso su prenotazione e previo triage telefonico.
Nella Regione Marche è stato siglato, in dato odierna, l’Accordo integrativo regionale con i soggetti firmatari dell’Accordo nazionale, FIMMG, che prevede come la Medicina Generale regionale, mediante l’organizzazione delle attività nell’ambito delle equipe territoriali, garantirà ai propri assistiti l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi, coordinandosi con i direttori di distretto dell’ASUR. “L’Accordo – dichiara Massimo Magi Segretario Regionale FIMMG Marche – ci vede particolarmente soddisfatti perché conferma la logica che perseguiamo da tempo: costruire un rafforzamento dell’Assistenza territoriale.
Questa ulteriore attività che svolgiamo con determinazione nell’interesse dei cittadini della nostra regione, unitamente a quella della diagnostica di primo livello, a breve attivata nei nostri studi, segna un ulteriore passo nella direzione della collaborazione e sviluppo di questo obiettivo della medicina del territorio”. C’è stata “ampia disponibilità di tutti i rappresentanti sindacali e questo è un segno di grande maturità – dichiara l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini – poiché i medici di famiglia sono il vero front- office della Medicina territoriale, pagando un prezzo altissimo anche in vite umane. A tutti i MMG deve essere riconosciuto il merito dell’impegno e della grande professionalità che tutti esprimono, pensando, evidentemente, ad un rafforzamento di tutta la medicina di prevenzione”.
Ritorno delle Marche in zona gialla? "E' l'auspicio, penso di sì però abbiamo un focolaio a Fano che stiamo gestendo: abbiamo 25 positivi, con 25 in zona grigia, speriamo che questi pazienti non si riflettano sulle terapie intensive". Così l'assessore alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini a margine della seduta del Consiglio regionale rispondendo alle domande dei cronisti: nei giorni scorsi, dopo un colloquio telefonico con il ministro Speranza, il presidente della Regione Francesco Acquaroli aveva preannunciato la possibilità di un ritorno dalla zona arancione a quella gialla per le Marche, dal prossimo 4 dicembre, in virtù del buon andamento dell'indice Rt sceso sotto quota 1.
Il focolaio a cui l'assessore Saltamartini è all'ospedale Santa Croce di Fano (azienda Marche Nord) che ieri aveva segnalato casi di positività in degenti presso le Unità operative di Gastroenterologia e Medicina 3 del presidio.
(Fonte Ansa)
Nel Comune di Recanati sarà possibile avere tamponi rapidi per la diagnosi del contagio da Covid19 su invio del medico curante, nella sede di Piazzale Europa già individuata dall’amministrazione in accordo con l'ASUR per l'effettuazione dei vaccini antinfluenzali. Lo annuncia la Dott.ssa Antonella Mariani, consigliera comunale con delega alla sanità: “si tratta di un importante risultato sia perché cittadine e cittadini potranno avere la possibilità di avere test rapidi gratuiti, in tutti i casi in cui il medico di base ne ravvisi l’opportunità, ma anche perché l’operazione vede l’adesione della gran parte di essi. I test rapidi, dopo un primo momento in cui avevano un’attendibilità del 75%, attualmente sono molto migliorati e la loro capacità diagnostica, soprattutto nei casi di positività, si attesta al 90%, che è un’ottima percentuale".
Saranno i medici di famiglia a inviare i propri assistiti presso l’ambulatorio, già organizzato con percorsi sicuri e puliti, nel caso dell’emergere di sintomi o anche quando siano informati da parte dei propri pazienti di aver avuto contatti prolungati con persone successivamente risultate positive al contagio da Covid19. Potranno essere inviate anche le persone che, a fine percorso di quarantena preventiva, debbano essere testate per il rientro a scuola o nei luoghi di lavoro. Le prestazioni saranno rese ambulatorialmente dai medici di base aderenti, nei locali già attivi per le vaccinazioni antinfluenzali, con orari prestabiliti da ognuno di essi.
“È un altro servizio che riteniamo molto significativo per il nostro territorio” aggiunge il Sindaco Antonio Bravi “perché permetterà di identificare i casi di positività in modo semplice, veloce e senza le lunghe attese che si sono in alcuni casi verificate nelle diverse fasi della pandemia, così da intervenire immediatamente con le precauzioni che inibiscano la diffusione dei contagi. Permetterà anche un più rapido rientro alla vita normale, una volta fatte le necessarie verifiche in caso di avvenuto contagio. L’impegno della Dott.ssa Mariani, dall’inizio della pandemia, è stato ininterrotto e ha portato a questi ottimi risultati per la nostra Città. Gliene siamo molto grati”.
Sempre su iniziativa della consigliera comunale, è stata inoltrata anche la richiesta per il rientro delle vaccinazioni pediatriche in città, dopo che il locale ambulatorio è stato decentrato presso l’Ospedale di Civitanova, con disagi per gli utenti per via degli spostamenti da effettuare con bambini, a volte persino nelle prime settimane di vita.
“Non sarebbe difficile organizzare l’ambulatorio, dedicato attualmente alle vaccinazioni degli adulti, con orari riservati anche all’utenza pediatrica” continua la Mariani “per questo abbiamo già da tempo interpellato l’ASUR, al fine di avere il consenso a questa riattivazione. Siamo in attesa di una risposta, che ci auguriamo sia positiva.”
“Ci servono volontari, operatrici socio sanitarie e infermiere per gestire al meglio la situazione alla Casa di riposo “Lazzarelli” e differenziare i percorsi ora che i primi pazienti tornano finalmente a negativizzarsi. Con il personale che è stato fino ad oggi risparmiato dal Covid non riusciamo più a fare fronte alle necessità nonostante ci siano addetti che, da giorni ormai, non fanno riposi”.
Dopo l’appello lanciato nelle scorse settimane, e che è stato raccolto dal Centro operativo interforze del ministero della Difesa con l’invio di un medico e due infermieri in struttura, il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ora chiede di nuovo aiuto per risolvere un’emergenza nell’emergenza all’interno delle corsie dell’azienda servizi alla persona.
“Purtroppo la coperta comincia a farsi corta - spiega il primo cittadino settempedano - Tra le operatrici socio sanitarie in servizio, infatti, 15 sono risultate positive al Coronavirus. A queste si devono poi aggiungere anche 4 infermiere. Una situazione insostenibile nonostante l’invio di supporti da Asur e Usca. Il problema è proprio quello del personale che assiste direttamente gli anziani. Per il personale medico ci sono venuti in soccorso anche il direttore sanitario, il dottor Giuseppe Tartaglia, e il primario della Medicina del nostro ospedale, Giovanni Pierandrei, che con spirito di sacrificio e abnegazione continuano a dividersi in quattro. La necessità di dare garanzie per i turni e per i percorsi sporco pulito richiede più infermiere e più operatrici socio sanitarie che, però, sembra molto difficile trovare”.
La situazione generale però a San Severino Marche sembra migliorare nelle ultime ore. Secondo i dati diffusi dal Gores, il Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie, in città si registrano 177 positivi mentre 50 persone in isolamento domiciliare fiduciario.
"Da qualche giorno, insieme all’assessore e agli uffici, stiamo lavorando per predisporre uno screening di massa da mettere in campo nelle prossime settimane per cercare di arginare il contagio e rallentare la terza ondata". Ad annunciarlo, in una nota, è il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli
"Abbiamo pensato che, insieme a tutte le ordinanze e alle tante raccomandazioni, sia importante sostenere le azioni di prevenzione attuando una ricerca minuziosa di tutti quei casi che potrebbero risultare positivi pur essendo asintomatici, al fine di ridurre gli effetti del virus", spiega Acquaroli.
"Questo screening inizierà nelle prossime settimane e vedrà coinvolte la Croce Rossa e l'Università, con cui si sta definendo l’accordo ma che hanno già dato la propria disponibilità.
Lo screening si baserà su due fasi. La prima coinvolgerà le città con più di 20 mila abitanti, e la seconda tutte le altre con meno di 20 mila abitanti. Sarà utilizzato il tampone antigenico rapido e la partecipazione è ovviamente gratuita e su base volontaria".
"Siamo felici di poter annunciare questa azione perché la riteniamo fondamentale per la sicurezza dei nostri concittadini, per alleviare il peso nelle strutture sanitarie e, infine, per cercare di limitare i danni al settore economico. Intanto lasciateci dire che siamo orgogliosi di questa iniziativa".