Sopralluogo tecnico questa mattina per individuare i locali idonei ad ospitare lo screening sulla popolazione organizzato dalla Regione Marche per contrastare il diffondersi dell’epidemia da Covid-19, una misura di prevenzione che in questa seconda fase sarà rivolta anche ai residenti del comune di Civitanova.
Dopo i capoluoghi, il servizio di somministrazione del test antigenico rapido toccherà, come comunicato ieri dalla regione, gli altri comuni delle Marche con più di 20 mila abitanti. Pertanto questa mattina il sindaco Fabrizio Ciarapica ha effettuato un sopralluogo urgente a seguito del quale è stato scelto il palazzetto dello sport del quartiere Risorgimento, dotato dei locali più adatti oltre che di un ampio parcheggio.
“Inizialmente avevamo individuato alcuni locali che avevamo a disposizione nella zona delle tribune dello stadio come location preferenziale – spiega il sindaco Ciarapica. Ma dal sopralluogo effettuato questa mattina con i responsabili dell’Area Vasta e altri tecnici, abbiamo valutato migliore il PalaRisorgimento di via Ginocchi, che però sarà libero dalle gare dal 12 al 16 gennaio. Domani procederemo con le verifiche della planimetria ed altri aspetti con l’Ufficio tecnico, e in base alla relazione degli uffici si procederà a disporre quanto necessario ad ospitare il centro dei prelievi. Già stamattina ho chiesto la collaborazione della Croce Verde locale che mi ha assicurato la presenza dei militi. Nei prossimi giorni saranno forniti maggiori informazioni alla cittadinanza per l’accesso al servizio. Anche se la partecipazione allo screening con test antigenico rapido è su base volontaria ci auguriamo possa coinvolgere un maggior numero di persone, ma soprattutto i giovani.È importante non abbassare la guardia proprio ora che è iniziata la vaccinazione".
Presenti stamattina insieme al Sindaco, Alberto Tibaldi direttore Servizio prevenzione Asur e Mara Buccolini che dirige il settore infermieristico dell'Area vasta 3, la comandante della Polizia locale Daniela Cammertoni e Aurelio Del Medico per la Protezione civile.
“Stiamo monitorando costantemente la situazione, che mostra una crescita dei casi sintomatici rispetto ai giorni scorsi. Nessun allarmismo, però, ma massima attenzione e rispetto delle regole da parte di tutti. Solo continuando ad assumere comportamenti consapevoli e responsabili, possiamo contenere la pandemia in attesa che il vaccino assesti il colpo finale al virus”.
È quanto affermato dall’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, commentando la quotidiana verifica dell’evoluzione della pandemia nelle Marche. I dati segnalano, nella provincia di Pesaro, una positività più accentuata nell’ambito dei casi testati. Ieri al pronto soccorso del San Salvatore di Pesaro e a quello di Fano, il 118 ha trasportato 92 pazienti, tutti dimessi, eccetto dieci in codice rosso. Oggi il bollettino registra una settantina di casi sintomatici, nella provincia, rispetto ai precedenti numeri più bassi che fanno presumere una risalita della curva epidemiologica. Ma la situazione, a livello di ricoveri, continua essere gestibile. Il tasso di occupazione regionale di posti letto Covid in terapia intensiva è del 27,7% (60 impegnati sui 216 disponibili), mentre nell’area medica (infettivi e semifestivi) registra 454 pazienti su 1.188 posti disponibili. “Quindi sempre massima attenzione, perché l’oscillazione di questi numeri dipende inevitabilmente dagli atteggiamenti personali”, conclude l’assessore.
Prendono servizio oggi altri due medici e dieci infermieri militari nelle Case di riposo-Rsa marchigiane. Vanno ad aggiungersi al medico e ai tre infermieri già impiegati presso la Rsa di Urbisaglia. Lo riferisce lo stesso Filippo Saltamartini, in stretto contatto con i vertici della Sanità militare che hanno complessivamente dislocato nelle Marche sedici unità di personale.
Dei nuovi arrivi, quattro infermieri sono destinati alla Rsa Mastai Ferretti di Senigallia, un medico e due infermieri a Casa Roverella di Pesaro, un medico e quattro infermieri al Sassatelli di Fermo.: “Ringraziamo la Sanità militare per il prezioso contributo e la preziosa collaborazione che sta fornendo alle Marche nella difficile situazione di contenimento della pandemia. Collaboreranno con le strutture dell’Asur, garantendo un sostegno aggiuntivo per salvaguardare la fascia più anziana e fragile della popolazione marchigiana”.
Le Rsa e le Case di riposo, ha ricordato l’assessore, “sono state, sin dall'insediamento della nuova Giunta, tutte attentamente seguite da specialisti e medici USCA e da infermieri dell'Asur per consentire trattamenti e terapie di tipo ospedaliero. Il nuovo personale della sanità militare, dall'interno delle strutture stesse, potrà incentivare i percorsi terapeutici già introdotti, con appropriatezza e continuità”.
Arriveranno domani, all’aeroporto di Falconara Marittima, 8.775 vaccini Covid-19 destinati al personale della sanità pubblica, privata e delle Rsa marchigiane.
Lo anticipa l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. All’Inrca e all’Azienda ospedaliera di Torrette di Ancona sono destinati 975 vaccini; 1.950 andranno a Fossombrone per gli ospedali di Urbino e Marche Nord; 975 a Camerino; 975 a Civitanova Marche; 975 a San Benedetto del Tronto; 975 a Fermo e 1.950 per Jesi, Fabriano, Senigallia. “La campagna vaccinale sta procedendo secondo la tempistica concordata al livello europeo e nazionale.
"Garantiremo, gradualmente, ai marchigiani la possibilità di avvalersi di questo prezioso aiuto per sconfiggere la pandemia”, ha commentato Saltamartini. L’assessore ha poi ricordato che “attualmente i posti in terapia intensiva, dedicati ai malati Covid-19, sono stati incrementati da 124 a 216, consentendoci di disporne con una percentuale inferiore alla soglia di allerta del 30 per cento”. Intanto si sta predisponendo il piano per la prosecuzione dello screening di massa: oggi si è svolta la conferenza di area vasta per iniziare a Fano e comuni limitrofi.
"Momento storico, iniziamo a vedere la fine di un percorso importante. Che inizia oggi e si perfeziona a gennaio quando arriveranno 38mila vaccini per tutto il personale sanitario. Più altre migliaia di vaccini tra marzo e aprile. Verso settembre contiamo di vaccinare metà della popolazione marchigiana, 700mila persone".
Così l'assessore regionale alla Sanità delle Marche Filippo Saltamartini durante il Vaccino-Day all'Inrca di Ancona: "Siamo molto ottimisti per il futuro - ha aggiunto l'assessore, dopo il primo vaccino fatto ad un medico -, siamo in grado di contrastare questa epidemia. Abbiamo potenziato lo screening degli asintomatici, per ora abbiamo individuato in tutte le città capoluogo che stanno facendo lo screening di massa, 200 pazienti con il virus che erano asintomatici. Sono per lo più giovani che potevano infettare parenti. L'organizzazione dello screening servirà per la somministrazione dei vaccini, se ce li fornirà lo Stato saremo in grado di allargare la platea della vaccinazione ad una fascia notevole della popolazione, per raggiungere l'immunità di gregge con il 70% vaccinato".
Inoltre l'assessore Saltamartini lancia ha anche lanciato un appello per la vaccinazione, aggiungendo una cristica riguardo al vaccino cinese. "Dobbiamo avere fiducia nella scienza, nei prossimi giorni arriverà validazione di altro test, quello della Moderna, c'è una pluralità di vaccini - ha detto a margine della prima vaccinazione anti covid all'Inrca di Ancona. C'è anche vaccino cinese di cui però non si conosce nulla. Ho fiducia nei vaccini dei paesi democratici perché garantiscono un approfondimento delle tecniche di controllo".
(Fonte: ANSA)
Parte domani, domenica 27 dicembre alle ore 10, in occasione del Vaccine day deciso a livello europeo, la somministrazione dei primi vaccini anti-SARS-CoV-2 nelle Marche. Sono 200 le dosi vaccinali consegnate alle Marche che verranno somministrate domani in diverse strutture sul territorio regionale.
La vaccinazione inizierà domani mattina alle ore 10 contestualmente in tutti i punti di somministrazione, per quanto concerne la Provincia di Macerata si parte dall’ospedale “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche.
Ecco gli altri punti di somministrazione regionali:
PESARO, AOR Marche Nord - Ospedale San Salvatore di Pesaro 2) Ospedale di Urbino
ANCONA, INRCA e Residenza Dorica INRCA, AOR Torrette ,Ospedale Carlo Urbani di Jesi, RSA Arcevia
Fermo: Ospedale “Murri”.
ASCOLI PICENO: Ospedale Madonna del Soccorso San Benedetto del Tronto
L’RSA anconetana “Residenza Dorica Santo Stefano Riabilitazione”, del Gruppo Anni Azzurri, è la prima RSA nelle Marche e una delle prime in Italia a partire con la vaccinazione dei propri operatori sanitari.
Saranno infatti 20, tra infermieri, oss e fisioterapisti, gli operatori della RSA del Capoluogo regionale che domani (domenica 27), proprio in quello che è stato ribattezzato a livello internazionale il “vaccine day”, verranno sottoposti, su base volontaria, al nuovo vaccino anti Covid.
Tra questi 20 c’è Alessandro Romagnoli, 52 anni anconetano, di professione infermiere professionale e coordinatore infermieristico di Residenza Dorica.
“Sono mesi che la categoria degli operatori sanitari è in trincea contro questa “bestiaccia” – dice Alessandro – non possiamo tirarci indietro e titubare proprio ora che è stato individuato il vaccino. Questo vaccino rappresenta uno spiraglio di luce dopo mesi di buio e siamo proprio noi operatori sanitari a dover dare il buon esempio. Per tutti questi motivi ho aderito senza indugio alla possibilità di fare il vaccino. Lo dobbiamo anche ai nostri cari ospiti che assistiamo e accudiamo ogni giorno in RSA”.
“Da parte di Residenza Dorica, così come di tutto il nostro Gruppo Anni Azzurri – dice Lucia Masiero, Direttore della RSA anconetana – c’è la massima fiducia nei confronti del vaccino anti Covid e, più in generale, della scienza. Abbiamo individuato i 20 volontari per questa prima tranche di vaccinazione e abbiamo molti altri operatori sanitari che hanno già manifestato la loro adesione e sarebbero pronti in futuro ad essere a loro volta vaccinati”.
Nelle Marche in questa fase arriveranno 200 dosi, sulle 9.750 dosi di vaccino della Pfizer che verranno complessivamente distribuite in eguale percentuale in tutte le regioni.
L‘appuntamento con la profilassi per gli operatori sanitari di Residenza Dorica è fissato per la mattinata di domani presso l’Inrca di Ancona, sede individuata dalla Regione con l’Asur.
Grazie all'amicizia di lungo corso con il direttore Guido Picchio, la Redazione di Picchio News ha nuovamente raggiunto l’accademico napoletano di fama mondiale, il professor Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia e rappresentante del Ministero dell'Ambiente italiano.
Al professor Giordano, abbiamo chiesto di illustrarci in cosa consiste la 'variante inglese' del Covid-19 e un giudizio sulla campagna vaccinale che partirà in Italia il 27 dicembre.
La seconda ondata pandemica ha messo di nuovo a dura prova il sistema sanitario nazionale. Ritiene siano state messe in campo tutte le forze e misure adeguate per contenerla?
"Anche se non è semplice gestire una pandemia è indubbio che il periodo estivo è stato caratterizzato da qualche rilassatezza di troppo e che non si è approfittato del vantaggio del momento per organizzare adeguatamente la scuola, i servizi ma anche il tracciamento dei focolai. Lo stesso vale per la riorganizzazione del personale sanitario che, negli anni, aveva subito ingenti tagli. Sicuramente questo virus ha evidenziato l’importanza della sanità e della scienza".
Come giudica il lockdown natalizio messo in atto dal Governo in relazione di una ipotetica riduzione dei casi di positività?
"Il lockdown italiano è basato sulla responsabilità dei cittadini. Sono state prese in considerazione le esigenze di gran parte dei lavoratori e, nonostante tutto, molte categorie sono state fortemente penalizzate da queste chiusure. Le restrizioni sono necessarie, il virus continua a circolare e senza il nostro contributo continuerà a diffondersi. Rispettare le regole a Natale significa rispettare il proprio diritto alla salute e quello degli altri".
Molti parlano di una recrudescenza del virus che si verificherà a fine gennaio con una terza ondata pandemica. Crede che sia un rischio reale?
"Il virus è una infezione nuova per tutti, e credo sia corretto fare affermazioni sulla base di fatti e dati concreti. In tempi record, abbiamo ottenuto il vaccino, e mi auguro che la maggior parte delle persone si sottopongano ad esso continuando, nell’attesa a tenere atteggiamenti responsabili".
Nella Regione Marche si è appena iniziata una imponente opera di screening di massa, quanto pensa sia stata utile per il tracciamento dei contagiati ?
"Il tracciamento dei contagiati è fondamentale per identificare ed isolare un focolaio nel più breve tempo possibile. Quello che sottolineerei, però, è che purtroppo, ad oggi, molti test di screening non sono ancora del tutto affidabili, il 'patentino di positività/negatività' continua ad essere rilasciato esclusivamente dal tampone molecolare. Con ciò non intendo dire, che i test di screening non vadano effettuati perchè certamente offrono un’importante indicazione".
Nell’ultimo periodo è spuntata fuori la ‘variante inglese’ del Covid-19, una mutazione che sembrerebbe essere più contagiosa, in cosa consiste?
"Il nuovo ceppo di Sars-CoV-2, chiamato «VUI-202012/01» (variant under investigation) sta destando non poche preoccupazioni anche se i dati che, attualmente, abbiamo a disposizione riguardo la nuova sequenza virale non vanno esasperati. Rapidamente, si è diffusa l’informazione che tale ceppo avesse una capacità di replicazione più alta dei precedenti. Per quello che sappiamo al momento la mutazione potrebbe variare l’affinità per un recettore umano ma non alterare trasmissibilità, o pericolosità; inoltre il fatto che sia stata identificata ora non vuol dire necessariamente che si sia diffusa così rapidamente in poco tempo dal momento che potrebbe circolare da più tempo (a settembre era già stata notata a Londra) e tale dato sarebbe supportato dal fatto che la famiglia mutata non si trova solo in Inghilterra ma anche in Australia, Danimarca, Olanda ed un singolo caso anche in Italia. Con i dati disponibili non si può affermare che variante sia più aggressiva, ma al tempo stesso, sono necessarie tutte le azioni atte a ridurre la sua diffusione".
I vaccini già sviluppati per il coronavirus saranno capaci di combattere anche il nuovo mutante?
"La nuova variante non dovrebbe causare alcun tipo di problema ai vaccini sviluppati finora. La vaccinazione fa si che il sistema immunitario impari a combattere il patogeno, producendo anticorpi contro la proteina Spike, se questa proteina dovesse mutare il vaccino potrebbe fallire. Ma non è questo il caso".
Il 27 dicembre in Italia inizierà la somministrazione delle dosi di vaccinazione prodotte da Pfizer-BionTech quanto ritiene siano efficaci?
"Sono efficaci esattamente come annunciato dalla ditta, più del 90%. Un’ottima percentuale, nessun vaccino arriva al 100% di efficacia. L’immunità massima si otterrebbe dopo circa venti giorni dalla somministrazione della seconda dose".
Quale differenze ci sono con le dosi di vaccino immesse sul mercato dalla società farmaceutica ‘Moderna’?
"Entrambi sono vaccini ad RNA, l’acido ribonucleico del virus. Viene utilizzato questo materiale genetico per istruire il nostro sistema immunitario a produrre gli anticorpi anti Sars-CoV-2. Entrambi hanno una efficacia superiore al 90% e più dettagliatamente 95% per Pfizer e 94,5% per Moderna. Cambiano, invece, i metodi di conservazione: necessari -80 gradi per il primo, -20 per Moderna. Infine per quanto riguarda il costo, dovrebbe essere molto simile, intorno ai 20 dollari".
Con quali tempistiche la campagna vaccinale porterà al raggiungimento di una immunità di gregge? Dal suo punto di vista quand’è che potremo abbandonare l’uso delle mascherine e tornare a respirare un’aria di normalità?
"Non sono in grado di fare previsioni. Abbiamo bisogno di studiare e comprendere, e questo lo stiamo facendo ininterrottamente da marzo".
"Al termine della sesta giornata di screening diffuso - annuncia l'assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini - sono 14.079 le persone che oggi, mercoledì 23 dicembre, si sono sottoposte volontariamente al tampone rapido. Di queste, 69 sono risultate positive al tampone antigenico rapido e successivamente state sottoposte al tampone molecolare.
Ad esclusione della città di Ancona, dove lo screening proseguirà anche il 27, il 28 e il 29 dicembre sempre al PalaIndoor, si è chiusa oggi per le città di Ascoli, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino la prima fase di screening che ha interessato le città capoluogo e che proseguirà poi a gennaio con le città in ordine decrescente per popolazione. In totale fino ad oggi si sono sottoposti al tampone 58.300 marchigiani e sono state individuate 283 persone positive asintomatiche per cui si è attivato il percorso di assistenza sanitaria ordinario. Un grande lavoro che ha tenuto impiegate tantissime persone, dai medici agli infermieri, dagli operatori sanitari ai tanti volontari, che ringrazio per l'impeccabile organizzazione in tutte le strutture interessate".
A Pesaro e Urbino oggi 4.083 testati di cui 38 positivi; ad Ancona 2.608 testati di cui 10 positivi; a Macerata 2.963 testati di cui 11 positivi; a Fermo 1.652 testati di cui 2 positivi; ad Ascoli Piceno 2.773 testati di cui 8 positivi".
Nella sola città di Pesaro, secondo il sindaco Matteo Ricci le persone testate sono state complessivamente nei sei giorni 13.671 con 106 positivi.
Al termine della quinta giornata di screening diffuso nelle città capoluogo – così l’assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini - le persone che ieri, martedì 22 dicembre, si sono sottoposte volontariamente al tampone rapido sono state 10.880. Di queste, 39 le persone che sono risultate positive al tampone antigenico rapido e che successivamente state sottoposte al tampone molecolare. Crescono i numeri dei cittadini che si sottopongono al tampone, un gesto di pochi minuti per il bene della comunità e delle persone che ci circondano. Invitiamo dunque anche domani la popolazione a raggiungere i punti spot per prendere parte allo screening".
Area Vasta 1 – Pesaro e Urbino: 2985 testati di cui 15 positivi, Area Vasta 2 – Ancona: 2451 testati di cui 12 positivi, Area Vasta 3 – Macerata: 1912 testati di cui 3 positivi, Area Vasta 4 – Fermo: 1552 testati di cui 4 positivi, Area Vasta 5 – Ascoli Piceno: 1980 testati di cui 4 positivi.
Lo screening gratuito rivolto a tutti i cittadini prosegue nelle città di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino fino al 23 dicembre. Ad Ancona anche dal 27 al 30 dicembre. Sul sito istituzionale della Regione e dei rispettivi Comuni sono presenti tutte le indicazioni e le modalità per partecipare. A seguire saranno coinvolti, in fasi successive, tutti i Comuni delle Marche.
“A chiusura della seconda giornata di screening – afferma l’assessore alla sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini - le persone che , sabato 19 dicembre, si sono sottoposte volontariamente al tampone rapido sono state 8598 e sono state riscontrate 34 persone positive che vengono poi sottoposte al tampone molecolare. Questa operazione è particolarmente importante, ci appelliamo al senso civico dei cittadini e li invitiamo a prendere parte allo screening. Più sarà maggiore la partecipazione più questo ci consentirà di gestire meglio l’epidemia e la tenuta delle nostre strutture sociosanitarie”.
Area Vasta 1 – Pesaro e Urbino: 2261 testati di cui 23 positivi
Area Vasta 2 – Ancona: 1986 testati di cui 6 positivi
Area Vasta 3 – Macerata: 1090 testati di cui 3 positivi
Area Vasta 4 – Fermo: 1384 testati di cui 0 positivi
Area Vasta 5 – Ascoli Piceno: 1877 testati di cui 2 positivi
Lo screening gratuito rivolto a tutti i cittadini prosegue nelle città di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino fino al 23 dicembre. Ad Ancona anche dal 27 al 30 dicembre. Sul sito istituzionale della Regione e dei rispettivi Comuni sono presenti tutte le indicazioni e le modalità per partecipare. A seguire saranno coinvolti, in fasi successive, tutti i Comuni delle Marche.
Si ricorda inoltre che nella prima giornata di screening, venerdì 18 dicembre, è stata rilevata un'adesione di 8254 persone. Sono stati riscontrati 39 casi positivi al test antigenico rapido (6 nella città di Ancona, 25 nelle due città di Pesaro e Urbino, 2 nella città di Macerata, 4 nella città di Fermo e 2 nella città di Ascoli Piceno) per una percentuale di positività pari allo 0,5% e una percentuale di adesione sulla popolazione target pari al 2,7%. I casi positivi rilevati sono stati sottoposti al tampone molecolare.
“Ieri sono state 8254 le persone che si sono sottoposte volontariamente al tampone rapido e 39 le persone risultate positive". È quanto ha annunciato l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini in merito alla prima giornata di screening nella Regione Marche, che ha avuto luogo nei capoluoghi di provincia.
"Numeri significativi supportati anche dalle prenotazioni già arrivate per i prossimi giorni - ha aggiunto l'assessore -. Sono dati incoraggianti. Sono molto soddisfatto dell’andamento di questa prima giornata, della ottima organizzazione in tutte le strutture e per questo ringrazio tutti gli operatori e i volontari impiegati in questa grande operazione”.
“Quella dello screening è stata e continua ad essere un’organizzazione complessa che coinvolge circa un migliaio di persone, una macchina che potrà essere utilizzata anche per la somministrazione dei vaccini Covid – sottolinea l’assessore alla Sanità – con un enorme sforzo di tutto il sistema sanitario, e grazie alla straordinaria collaborazione di tutti, saremo in grado di isolare persone che pur essendo asintomatiche sono positive, di conoscere la diffusione del virus e la sua concentrazione in alcune aree, ma anche di frenare l’avanzata del contagio permettendo alle persone che dovessero risultare positive di non trasmettere il virus ai propri cari, è un’assunzione di responsabilità diretta e quindi ringrazio tutti i marchigiani che vorranno sottoporsi al tampone che ricordo essere completamente gratuito”.
Questi, nel dettaglio, i dati di ciascun capoluogo di provincia:
Area Vasta 1 – Pesaro e Urbino: 2563 testati di cui 25 positivi
Area Vasta 2 – Ancona: 1555 testati di cui 6 positivi
Area Vasta 3 – Macerata: 651 testati di cui 2 positivi
Area Vasta 4 – Fermo: 1346 testati di cui 4 positivi
Area Vasta 5 – Ascoli Piceno: 2331 testati di cui 2 positivi
647 prenotazioni registrate per tutto l’intera giornata, 288 test effettuati fino a mezzogiorno, due turni che si collocano dalle 8 alle 14 e il secondo fino alle 20 con oltre venti operatori sanitari al lavoro in ognuno di essi.
Sono questi alcuni dei numeri delle prime ora di ‘vita’ del centro fiere di Villa Potenza dove oggi hanno avuto inizio le operazioni per effettuare il test rapido antigenico alla popolazione residente su base volontaria. Un servizio, che preso il via questa mattina su scala regionale nelle città capoluogo di provincia, che sarà disponibile dal 18 al 23 dicembre con orario continuato, compresi giorni prefestivi e festivi.
Una prima giornata di screening di massa nella provincia di Macerata, che ha visto la partecipazione di un buon numero di cittadini e che ha visto presenti: il sindaco Sandro Parcaroli, gli assessori Paolo Renna e Oriana Maria Piccioni , il delegato del sindaco alla sanità Giordano Ripa, la presidente della commissione Sanità della Regione Marche Elena Leonardi e i vertici delle autorità sanitarie regionali, tra cui la neo direttrice dell’Area Vasta 3 Daniela Corsi, che hanno voluto portare il loro personale ringraziamento a infermieri e operatori sanitari che erano già al lavoro, dalla mattina presto, nella struttura.
“Ci aspettiamo una buona risposta da parte della popolazione – ha esordito la direttrice dell’Asur Marche Nadia Storti - questa attività sarà importante per riuscire a testare la prevalenza del virus soprattutto ora che si avvicinano le festività natalizie – . Non è stata solo a Macerata a dare inizio allo screening, stamattina a partire dalle 8 tutti i capoluoghi di provincia si sono organizzati e sono partite le squadre di operatori sanitari in forte sinergia con la Protezione Civile e i rispettivi comuni . Penso che questa struttura rappresenti una vera e propria macchina da guerra che è stata capace di mettere insieme e di far lavorare a stretto contatto tutte le istituzioni”.
“Il 23 dicembre finirà la prima ‘ondata’ di controlli e poi si procederà con le città di più di 20mila abitanti per finire con i piccoli comuni – rende noto la Storti -. La nostra presenza è doverosa nei confronti degli operatori sanitari dal 26 di febbraio, giorno del primo caso covid nella Regione, non si sono mai fermati – hanno effettuato migliaia di tamponi e in ogni contesto hanno sempre lavorato silenziosamente e meritano di sapere che sono nel cuore di tutte le autorità a partire dall’Area Vasta 3".
La Direttrice ha poi anche fatto il punto sulla situazione vaccini anti-Covid: “È uscito ieri il Piano Nazionale Vaccini e il giorno previsto dal Ministero per iniziare la somministrazione è il 27 dicembre – ha annunciato - quindi in contemporanea con lo screening partiremo anche con le vaccinazioni che inizieranno dagli operatori sanitari e coloro che lavorano nelle strutture residenziali, successivamente, con ogni probabilità a febbraio, saranno a diposizione della popolazione”.
Uno dei maceratesi che hanno sostenuto il test è stato proprio il primo cittadino Parcaroli: “Quellp che stiamo facendo è una fotografia della cittadinanza – ha dichiarato il Sindaco dopo essere stato ‘tamponato’– sarà importante per sapere come stiamo e invito tutti i maceratesi a sottoporsi al tampone perché così sarà più facile monitorare la situazione epidemiologica della città – ed ha aggiunto - abbiamo delle responsabilità nei confronti di chi ci circonda, soprattutto ora dove sarà importante trascorrere un Natale in sicurezza. In questo caso credo che la Regione abbiamo compiuto una bellissima iniziativa, ma ora dovremo farci trovare pronti quando arriveranno i vaccini”.
A tal proposito il primo cittadino maceratese ha stoppato l’ipotesi che vede la Fiera di Villa Potenza come possibile sede dove somministrare i vaccini: "Aprire questo posto ora è stata un’eccezione che il Comune ha potuto fare in quanto c’è stata la possibilità di fermare dei lavori di che erano in corso – ha spiegato -quindi posso già dire che i vaccini non si potranno effettuare in questa sede”.
A far eco alla parole di Parcaroli è intervenuto anche il delegato alla sanità del Comune di Macerata il dottor Giordano Ripa: “Ho seguito fin dall’inizio insieme al sindaco l’organizzazione di questa giornata e insieme all’assessore Renna abbiamo monitorato l’andamento dei lavori nell’ultima settimana – ha osservato - direi che, considerati i tempi e che la macchina organizzativa si è attivata il 9 dicembre, è stato fatto un lavoro straordinario – dopodiché ha anche illustrato l’importanza sanitaria dell’attività di screening per contrastare il peggioramento dei numeri della pandemia - fondamentale dal punto di vista epidemiologico perché permette di identificare, tracciare ed isolare eventuali positivi poiché siamo ancora di fronte alle seconda ondata – ha sottolineato il dottor Ripa - i numeri sono ancora elevati ,non solo in questa provincia, quindi se si riesce ad isolare un numero importante di casi positivi asintomatici, ciò rappresenterà una importante prevenzione in relazione ad una possibile terza ondata”.
“Come amministrazione comunale siamo veramente soddisfatti in quanto tutte le funzioni del Coc si sono svolte perfettamente –ha aggiunto l’assessore alla sicurezza Paolo Renna - c’è stata una gran mole di lavoro da fare ma nessuno si è tirato indietro. Il Comune ha lavorato in sinergia con tutto il territorio e questo rappresenta un importante punto di partenza per attività future”.
"Quella del vaccino covid è la sfida più importante dei prossimi mesi. L’Italia ha sempre lavorato perché il percorso di approvazione di Ema fosse al tempo stesso rigoroso, trasparente e veloce. È una buona notizia che tale processo possa completarsi già prima di Natale. Significherà che avremo finalmente a disposizione un vaccino efficace e sicuro". È quanto scrive in una nota diffusa sui social il ministro della Salute Roberto Speranza.
"Ho proposto, insieme ai ministri di altri 7 Paesi Europei, tra cui Francia e Germania, che le vaccinazioni partano lo stesso giorno già nel mese di dicembre. Ci vuole ancora cautela e prudenza nei prossimi mesi, finché non avremo raggiunto una copertura vaccinale sufficiente, ma la strada è giusta e finalmente si vede la luce in fondo al tunnel" ha aggiunto il ministro.
Un grande albero di Natale all’ospedale di Camerino quale ringraziamento da parte di tutta la città. Alto 2 metri e mezzo, addobbato con tante luci e un’elegante coccarda, si tratta di un dono che vuole esprimere vicinanza ai pazienti e al personale sanitario: è infatti decorato con un messaggio “Dalla città di Camerino”. L’albero, che si trova all’ingresso del nosocomio camerte è stato donato dall’Amministrazione comunale e consegnato all’ospedale dalla vice sindaco Lucia Jajani, a nome di tutta la cittadinanza: “Un piccolo gesto – ha spiegato la vice sindaco Jajani - pensato quale ringraziamento particolare in questo Natale per tutto il personale sanitario che più di sempre in questo anno è stato chiamato ad affrontare un’emergenza sanitaria con uno sforzo affrontato con grande dedizione. Un pensiero di vicinanza anche ai pazienti ricoverati”.
Intanto si susseguono, quest’anno in particolare, gesti natalizi che dimostrano la forte voglia di comunità e vicinanza. La Protezione civile di Camerino ha donato, infatti, nei giorni scorsi gli addobbi per l’albero di Natale che dallo scorso anno è tornato in piazza Cavour. Insieme al sindaco Sandro Sborgia i volontari si sono dedicati ad allestire e abbellire anche l’abete nella piazza nel cuore della città.
Daniela Corsi è il nuovo direttore dell’Area Vasta 3.È stata nominato oggi dalla Giunta regionale, su una terna di nomi presentata dal direttore Asur Nadia Storti. Ricopre il ruolo lasciato vacante, dal luglio scorso, da Alessandro Maccioni. Corsi attualmente è direttore della Terapia intensiva del Covid Hospital, primario del reparto di rianimazione dell’ospedale di Civitanova e direttore del dipartimento di Emergenza della stessa Area Vasta.
“La Giunta regionale ha effettuato una scelta basata sulla professionalità e sull’esperienza maturata dalla Corsi, che risulterà particolarmente utile nell’attuale contesto di contenimento della pandemia”, sottolinea l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che, a nome della Giunta regionale, rivolge gli auguri di “buon lavoro” al nuovo direttore.
"Esprimo le mie congratulazioni e quelle dell’intera Amministrazione alla civitanovese Dottoressa Daniela Corsi per il nuovo e prestigioso incarico conferitole dal presidente della Giunta regionale, Francesco Acquaroli, a Direttore dell’Area Vasta 3 - afferma il Sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica - Questo nuovo incarico restituisce al nostro territorio la centralità che merita e che io auspicavo da tempo."
"Una casella che a causa dell’emergenza Covid ha tardato ad essere ricoperta, dopo le dimissioni del dottor Alessandro Maccioni, essendo la dottoressa Corsi già responsabile del dipartimento Emergenze-Urgenze della nostra Area Vasta - sottolinea . Un compito non facile quello che attende la Corsi in questo periodo difficilissimo per la nostra sanità e le difficili circostanze che noi tutti stiamo vivendo, ma che sono sicuro svolgerà con professionalità, equilibrio, competenza e grande umanità come ha dimostrato di saper fare fin qui.
"Alla dottoressa Daniela Corsi porgo i miei migliori auguri di buon lavoro, assicurando fin d’ora ove possibile, tutta la mia collaborazione per la salvaguardia e la salute dei cittadini della nostra Città". Conclude il primo cittadino civitanovese.
Un vertice tra Governo e Regioni si terrà nel pomeriggio affinché ogni Regione fornisca in "tempi rapidissimi" il numero dei primi soggetti che dovranno essere vaccinati.
Lo ha detto il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia a SkyTg24 dopo aver convocato la riunione alla quale parteciperanno il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri. Il ministro Speranza, ha detto, "intende accelerare e credo che la leale collaborazione con le regioni consentirà a Arcuri di distribuire i vaccini a gennaio, probabilmente anche in tempi più rapidi di quelli che erano stati previsti".
Il ministro della Salute Roberto Speranza infatti durante la presentazione del libro PhotoAnsa 2020 ha illustrato i prossimi step della campagna di vaccinazione.
"Gennaio sarà il mese delle vaccinazione e spero che si possa partire in contemporanea in tutta Europa" ha detto. "Il 29 dicembre Ema darà il via al vaccino Pfizer e da quel giorno l'Aifa e l'Italia saranno pronte a partire". "Spero - ha aggiunto - che in Europa si scelga tutti lo stesso giorno. E questa è una proposta che l'Italia ha fatto". "Massimo rigore e massima sicurezza - ha concluso Speranza - il cuore delle vaccinazioni sarà primavera estate, volontaria e sicura". "Non dobbiamo mettere la polvere sotto il tappeto, ma poi subito al lavoro" ha dichiarato il ministro della salute durante la presentazione del libro PhotoAnsa.
"Affrontiamo i nodi a viso aperto - ha aggiunto - e se ci sono tensioni affrontiamole in questa maggioranza e nel perimetro di questo Governo. Non dobbiamo certo mettere da parte problemi e tensioni ma poi - ha concluso - concentriamoci su tre grandi sfide che ci aspettano: la campagna vaccinale, l'utilizzo intelligente del Recovery fund e la guida del G20". "Sono preoccupato per le due settimane delle feste natalizie". Lo ha detto il ministro della salute Roberto Speranza nel Forum all'Ansa. "Se passa il messaggio liberi tutti- ha aggiunto il ministro - si ripiomba in una fase pericolosa a gennaio e febbraio quando saremo in piena campagna vaccinale". "La mia linea è, e resta, quella della prudenza e ribadisco con forza - ha concluso - la necessità di non vanificare i sacrifici fatti".
"Non è che da gennaio e febbraio risolveremo tutti i problemi ci dobbiamo mettere in testa che durante tutto questo periodo dobbiamo avere comportamenti adeguati e questo è il motivo per cui facciamo anche un appello: sotto le feste stiamo molto attenti perché la circolazione virale può riprendere quando i comportamenti cambiano e diventano tali da favorire la ripresa di questa circolazione". Così il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull'analisi della situazione epidemiologica organizzata al dicastero.
L’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha incontrato, nel corso di cinque videoconferenze, le Assemblee dei sindaci di Area vasta per definire il piano di screening di massa della popolazione marchigiana per la prevenzione del contagio da Covid-19.
È stata confermata la data di inizio, già fissata per venerdì 18 dicembre. Una volta formalizzati, la settimana prossima verranno illustrati tutti i dettagli organizzativi alla popolazione con un’adeguata campagna informativa e una video conferenza stampa con le testate locali e regionali. “Sono stati incontri molto utili per condividere, con le autorità locali di sanità pubblica, quali sono i primi cittadini, i diversi aspetti di uno screening che punta alla massima adesione della popolazione marchigiana al fine di meglio tutelare la salute e prevenire la terza ondata – riferisce Saltamartini – Voglio ringraziarli per il grande impegno e la proficua collaborazione che già da subito hanno messo in campo per la migliore riuscita di questa operazione a cui teniamo particolarmente. Il piano prevede il coinvolgimento volontario, in più fasi e gradualmente, di circa 820 mila cittadini, utilizzando tamponi antigenici rapidi, di facile esecuzione. Velocemente stiamo definendo una forma organizzativa che mira a tracciare e isolare, il più possibile, il virus, in attesa che la campagna di vaccinazione possa contrastarne la diffusione”. Saltamartini ha evidenziato che scopo dello screening è principalmente quello di “salvaguardare la tenuta della rete ospedaliera e della medicina territoriale, che dovrà presto affrontare anche l’impatto dell’influenza stagionale ed evitare la trasmissione negli ambienti familiari e lavorativi, soprattutto da parte di soggetti asintomatici”
L’assessore ha confermato che la somministrazione del tampone sarà gratuita e inizierà a partire dai capoluoghi di provincia e da Urbino. Successivamente verranno coinvolte le altre città e tutti i paesi marchigiani, con postazioni allestite in ambito comunale.
Da qualche giorno sono partite le operazioni organizzative per effettuare il test rapido antigenico alla popolazione residente su base volontaria. A comunicarlo sono il sindaco Sandro Parcaroli e il consigliere delegato alla Sanità, Giordano Ripa.
Questa mattina si è svolto un sopralluogo nei locali del centro fiere di Villa Potenza, scelti come sede logistica, con i dirigenti del Comune di Macerata e i rappresentati delegati dell’Asur Marche – Area Vasta 3, per pianificare le procedure necessarie. Inoltre, sempre oggi,si è tenuta una video conferenza con il Sindaci dell’Area Vasta 3 alla presenza dell’assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini e della direttrice dell’Asur Marche Nadia Storti per definire le modalità operative per effettuare lo screening di massa nei comuni dell’Area Vasta 3 ed è stato confermato che si partirà dalle città capoluogo di provincia
Dal lato logistico al momento non emergono particolari difficoltà in quanto l’area scelta risulta di dimensioni idonee ad accogliere numeri considerevoli di persone.
Proseguiranno i contatti tra Comune e la Dirigenza Asur per avere un numero adeguato di postazioni sanitarie dove si eseguiranno i test al fine di testare il maggior numero di persone.
Il periodo in cui ci si potrà sottoporre al test è dal 18 al 23 dicembre con orario continuato dalle ore 8 alle ore 20, compreso prefestivo e festivo. Nei prossimi giorni verranno comunicati i ulteriori dettagli su come accedere per effettuare il test.
"La Regione Marche, Servizio Sanità Risorse umane e formazione, ritiene necessario il coinvolgimento dei medici in formazione specifica in medicina generale, per le attività di screening di massa sulla popolazione, nell'ottica di una attiva collaborazione all'iniziativa dettata dall'emergenza COVID-19. Lo SNAMI Regionale Marche, il Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani, esprime con forza tutta la sua contrarietà a questa metodica di reclutamenti obbligatoria e la mancata remunerazione dei corsisti, come si evince dalla delibera della Giunta Regionale". È quanto afferma, in una nota, il Presidente Regionale Snami Fabrizio Valeri.
Sulla esecuzione da parte dei medici, di tamponi antigenici rapidi e nella loro refertazione nell'ambito del corso di formazione specifica in medicina generale, lo SNAMI evidenza diverse criticità non trascurabili: "In primo luogo - osserva il Dott. Valeri -, l'elevato rischio biologico delle prestazioni richieste, soprattutto in caso di mancata o carente formazione sul rischio specifico riguardo l'attività e l'impiego dei dispositivi di protezione individuale. I medici corsisti stanno già partecipando, nella risposta all'emergenza pandemica, attraverso incarichi di Continuità Assistenziale e di USCA, comunque da garantire. Pertanto, una ulteriore attività in tale ambito, sottrarrebbe del tempo alla parte professionale ed esperienziale delle fasi del corso in svolgimento".
Lo SNAMI pertanto ritiene che i medici corsisti debbano effettuare attività di formazione sul campo solo ed esclusivamente nell'ambito delle attività previste dal corso ed esclusivamente in presenza di tutor abilitati a tale scopo. "Solo in questo ambito, una attività formativa sui tamponi antigenici, può essere eventualmente inserita" conclude il Presidente Fabrizio Valeri.
La III Sezione del Consiglio di Stato - come informa Ansa - ha accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base e ha sospeso la nota del 22 luglio scorso di AIFA che vietava la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal bugiardino) dell'idrossiclorochina per la lotta al Covid.
"La perdurante incertezza circa l'efficacia terapeutica dell'idrossiclorochina, ammessa dalla stessa AIFA a giustificazione dell'ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati - si legge nell'ordinanza - non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l'irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale".
Della possibilità di vagliare l'impiego dell'idrossiclorochina per la cura del Covid-19 aveva parlato l'assessore alla sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini nel Consiglio Regionale dello scorso 9 novembre (leggi qui).