Il Covid Hospital di Civitanova Marche "per il momento non si tocca, non si apre". Lo ha detto l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini parlando con i giornalisti a margine della seduta odierna del Consiglio regionale. La struttura era stata aperta nel maggio 2020 per ospitare fino ad 84 posti letto tra terapia intensiva e semintensiva presso l'ex Fiera di Civitanova Marche. "Per essere riaperto - ha aggiunto l'assessore - deve riassorbire il personale dell'Asur, quindi è una misura che comporta una riorganizzazione progressiva del sistema".
Nelle Marche attualmente vi sono 216 persone ricoverate per Covid-19 tra cui 39 in Terapia intensiva (leggi qui). Saltamartini ha annunciato un ampliamento dei posti letto ospedalieri dedicati ai pazienti Covid: "Conformemente alla disposizione della circolare del Ministero della Salute - ha riferito - stiamo allargando il numero dei posti letto in area medica e in terapia intensiva, ma questo crea un sacrificio per la cura delle altre patologie".
"Nella nostra regione non eravamo arrivati all'allargamento dei posti letto (Covid, ndr) - ha spiegato - proprio perché dovevamo garantire la cura delle altre patologie", ma ora con la riorganizzazione "ci saranno dei sacrifici per la cura di alcune malattie". Ieri "nella cabina di regia abbiamo chiesto ai direttori delle aziende di sacrificare nel minor modo possibile" la cura delle patologie non Covid perché "ogni malato ha diritto di essere curato".
A margine della seduta del Consiglio regionale, ad Ancona, è intervenuto anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli: "Sicuramente preoccupa" l'individuazione di altri due casi di variante Omicron da parte della Virologia di Ancona e "richiamiamo alla prudenza di tutti". "Altrettanto sicuramente mi aspettavo che arrivasse una variante con l'inverno - ha aggiunto -. Dire che eravamo preparati e pronti, no, ma me l'aspettavo".
"È una fase difficile e complicata, lo sappiamo tutti - osserva Acquaroli -. Da questa estate ripetiamo 'prudenza': una soluzione definitiva per la pandemia non ce l'ha nessuno, è importante restare uniti, compatti, non dividersi e cercare di fare squadra, per combatterla in ogni sua fase e stagionalità. C'è la stagione in cui emerge una variante, una in cui occorre dare risposte tutti insieme: se si è uniti e compatti, - sottolinea - è più facile essere chiari e trasparenti e avere una risposta dalla popolazione". Anche Acquaroli attende le "scelte del governo e le indicazioni Cts" sulle eventuali nuove misure.
"Nell'ultima occasione di confronto prima del Super green pass, - ricorda - avevo detto che la misura era poco utile per arginare i contagi. In questa fase bisogna essere maturi e responsabili, la soluzione non ce l'ha nessuno. Credo che la discussione e la capacità di comprendere comportamenti e iniziative per arginare la pandemia, evitare le chiusure, marginalizzare l'arrivo negli ospedali dei malati, sia strategia prioritaria".
Viaggia rapidamente verso quota 300 l'incidenza dei casi di positività al coronavirus su 100mila abitanti nelle Marche: nell'ultima giornata è passata da 284,99 a 296,38. Sono, invece, 689 i contagi registrati nelle ultime 24 ore. È ancora la provincia di Ancona, secondo i dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale, a registrare il maggior numero di casi (220), seguita da Fermo (116), Macerata (165), Pesaro Urbino (94), Ascoli Piceno (65); 25 i contagi di persone provenienti da fuori regione.
Nelle Marche, ieri erano stati confermati altri due casi di variante Omicron (uno a Loreto in provincia di Ancona, e l'altro in provincia di Ascoli) dopo un primo caso di variante individuato a Roma in una ragazza di Tolentino di ritorno con un volo dal Sudafrica. Tra i nuovi positivi 183 persone presentano sintomi; i casi comprendono 159 contatti stretti di positivi, 205 contatti domestici, 19 in ambiente di scuola/formazione, 10 in ambiente di vita/socialità, 4 di lavoro, 2 in setting assistenziale, 1 sanitario; su 101 casi in corso approfondimenti epidemiologico.
Il picco di nuovi contagi, come numero assoluto, nella fascia 25-44 anni (187 casi); a seguire le fasce 45-59 anni (169) e 60-69 anni (72); 122 casi tra giovani di età compresa tra zero e 18 anni e 47 tra i 19-24 anni. Oltre 10mila i tamponi eseguiti in 24ore (10.131 di cui 6.196 nel percorso diagnostico e 3.935 nel percorso guariti, con l'11,1% di positivi). A questi si aggiungono 3.690 test antigenici (504).
Aumentano ancora i ricoveri in Area Medica, dove sono presenti 216 pazienti (+3 rispetto a ieri) 39 dei quali in Terapia Intensiva (+1 rispetto alle ultime 24 ore). Si registrano, purtroppo, anche tre decessi correlati al Coronavirus: presso la residenza Valdaso hanno perso la vita una 88enne di Falerone e un 80enne di Sant'Angelo in Pontano, mentre all'ospedale di Jesi è spirato un 85enne jesino. Tutte e tre le vittime - in base ai dati resi noti dalla Regione - presentavano patologie pregresse. Sale, quindi, a 3200 il computo totale dei morti correlati al Covid-19 nelle Marche.
“L’agitazione sindacale che da diversi giorni è in corso presso l’Istituto Santo Stefano trae lo spunto da alcune modifiche dell’organizzazione interna del lavoro, ma ha come principale motivazione il problema del rinnovo del Ccnl Aris extraospedaliero e del differenziale retributivo tra questo contratto e quello del settore ospedaliero”. A spiegare la loro posizione sull'agitazione dei lavoratori, sono - in una nota - i vertici del gruppo Kos Care Santo Stefano.
"Il tema del rinnovo del CCNL è una priorità su cui l’azienda è direttamente impegnata da tempo - si spiega nella nota -, anche come promotrice in prima persona della riapertura del tavolo negoziale tra AIOP/ARIS e sindacati nazionali per il quale proprio in questi giorni è fissato un incontro a Roma. È necessario però chiarire che fino ad oggi non si sono fatti passi avanti a causa della completa assenza del Governo sul fronte della copertura dei costi contrattuali, copertura che è assolutamente necessaria per aziende che svolgono una funzione di servizio con un rapporto pressoché esclusivo con il sistema pubblico e non hanno altri strumenti per far fronte agli aumenti dei costi".
"La situazione di sofferenza finanziaria ed operativa che, a causa della Pandemia, colpisce tutte le strutture socio-sanitarie, non consente infatti di sopportare un ulteriore aumento del costo del lavoro senza un parallelo aumento delle tariffe che sono ferme, nei migliori dei casi, dal 2012 - aggiungono dall'azienda -. Così come è stata trovata la copertura per il rinnovo del CCNL della Sanità pubblica, è necessario trovare le coperture per le aziende che lavorano per conto del SSN garantendo l’intero panorama dei servizi extraospedalieri".
"Bisogna anche dire che il Gruppo KOS, pur senza nessuna copertura, ha comunque applicato a proprie spese il rinnovo del CCNL dei medici e ha proceduto ad adeguare le retribuzioni di tutto il personale infermieristico, ma per estendere gli aumenti a tutto il restante personale è necessario che il Governo e la Regione prendano atto dell’aumento del costo di produzione delle prestazioni per effetto di dieci anni di inflazione e del maggior costo del lavoro - puntualizzano i vertici del gruppo -. Anche a livello regionale è stato aperto un tavolo di confronto con Regione e sindacati: sebbene non si possa pretendere che sia la Regione Marche a farsi carico in toto di un problema che è per sua natura “nazionale”, abbiamo registrato aperture e stiamo studiando soluzioni che consentano di dare almeno un primo segnale alle categorie di lavoratori più penalizzati".
"Quello che invece non possiamo accettare è che per dar corpo a legittime rivendicazioni interne vengano diffuse notizie imprecise e strumentali, creando un clima di sfiducia che si ripercuote anche sui pazienti, e ledendo l’immagine dell’azienda per cui tutti lavoriamo - si evidenzia ancora nella nota -. Il Gruppo KOS e l’Istituto Santo Stefano hanno sempre tutelato i diritti costituiti dei lavoratori ed applicano i contratti collettivi nazionali di lavoro vigenti per le diverse tipologie di attività. Le recenti modifiche della turnistica prevedono orari di lavoro che sono applicati nella maggioranza delle strutture sanitarie, private e pubbliche. In ogni caso il Santo Stefano eroga livelli di assistenza costantemente superiori agli standard minimi fissati dalla Regione.
"Gli investimenti che il Gruppo costantemente fa in tutta Italia sono rivolti ad ampliare la gamma dei servizi e a creare nuova occupazione, così come a migliorare la qualità delle cure e le stesse condizioni di lavoro dei nostri operatori. L’azienda è pienamente impegnata sul tema del contratto di lavoro così come sulle azioni necessarie per garantire la stabilità del Gruppo e le certezze per tutti i lavoratori e le loro famiglie, consapevole del fatto che la qualità dell’assistenza che è ampiamente riconosciuta al Santo Stefano è frutto della professionalità e del quotidiano impegno di tutti i nostri operatori" concludono i vertici dell'Istituto Santo Stefano di Porto Potenza Picena.
Primi due casi di variante Omicron individuati dal laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona in due campioni provenienti uno dalla provincia di Ancona e uno dalla provincia di Ascoli Piceno. Si tratta di due uomini. Complessivamente nella giornata odierna erano stati sequenziati 15 campioni. I due tamponi erano stati effettuati, invece, nella giornata di venerdì. Ora è partito il tracciamento per individuare i contatti stretti dei due soggetti.
La virologia di Torrette sequenzia mediamente 60 campioni a settimana e la variante Delta resta comunque ancora quella prevalente in regione, come rilevato del laboratorio, il primo centro ad essere attivato nelle Marche per l’analisi dei tamponi e il sequenziamento dei singoli test.
“L’arrivo della variante Omicron nelle Marche era inevitabile – ha detto l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - è importante andare avanti con la campagna vaccinale perché la terza dose ha dimostrato di dare una risposta anticorpale molto importante, specie contro le varianti, certamente superiore alle prime due. Non è un caso se i contagi si sono alzati nell’ultimo mese, ma il numero dei ricoverati resta molto più basso rispetto a un anno fa”. Il primo caso di Omicron nelle Marche era stato certificato dall’Istituto Spallanzani di Roma: si trattava di una donna di Tolentino arrivata in Italia dal Sudafrica con un volo dell’Ethiopian Airlines.
L'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato il via libera all'immissione in commercio condizionata nell'Ue del vaccino anti-Covid Nuvaxovid, prodotto da Novavax. Lo ha deciso il Comitato tecnico per i medicinali a uso umano dell'Ema dopo una riunione straordinaria. Si tratta del quinto vaccino contro il virus del Covid autorizzato in Europa.
Nuvaxovid, spiega Ema in una nota, è un vaccino a base di proteine e i dati esaminati dall'Agenzia soddisfano i criteri Ue per efficacia, sicurezza e qualità. Due gli studi più grandi sul vaccino. Il primo, condotto in Messico e negli Stati Uniti, ha riscontrato una riduzione del 90,4% del numero di casi sintomatici di Covid-19 da 7 giorni dopo la seconda dose. Anche il secondo studio, condotto nel Regno Unito, ha mostrato una riduzione simile del numero di casi sintomatici di Covid-19, con l'efficacia del vaccino all'89,7%.
Presi insieme, prosegue Ema, "i risultati dei due studi mostrano un'efficacia del vaccino per Nuvaxovid di circa il 90%". "La sicurezza e l'efficacia del vaccino - conclude la nota - continueranno a essere monitorate man mano che viene utilizzato in tutta l'Ue, attraverso il sistema di farmacovigilanza dell'Ue e ulteriori studi da parte dell'azienda e delle autorità europee".
Gli studi principali su cui Ema si è basata per valutare il Nuvaxovid, studi in cui il vaccino mostrava un'efficacia del 90%, sono su 'vecchie' varianti e "attualmente sono disponibili dati limitati" sull'efficacia contro la variante Omicron, rende noto l'Ema. "Il ceppo originale di SARS-CoV-2 e alcune varianti preoccupanti come Alpha e Beta erano i ceppi virali più comuni in circolazione quando gli studi erano in corso - si legge in una nota dell'Agenzia - attualmente sono disponibili dati limitati sull'efficacia di Nuvaxovid contro altre varianti preoccupanti, incluso Omicron".
Nelle ultime 24 ore sono stati 649 i nuovi casi positivi registrati nelle Marche, con un'incidenza che sale a 280,13 (276,54 ieri), mentre si registrano purtroppo altri due decessi. In un giorno l'incremento assoluto più significativo di contagi è stato rilevato in provincia di Ancona (198 casi); a seguire le province di Pesaro Urbino (161), Macerata (107), Fermo (92), Ascoli Piceno (67) e 24 contagiati da fuori regione. Degli ultimi positivi ce sono 151 con sintomi; i casi comprendono 147 contatti stretti di positivi, 203 contatti domestici, 15 in ambiente di vita/socialità, 8 in ambiente scolastico/formativo, 3 in ambiente lavorativo, uno ciascuno in setting assistenziale e sanitario. Il picco giornaliero di casi tra persone di età compresa tra 25-44 anni (169), e 45-59 anni (154). Sono 141 i contagi tra i giovani di età 0-18 anni.
Il 53% di positivi risulta vaccinato con 2/3 dosi e il 47% non vaccinato ma l'incidenza su 100mila abitanti, considerando che quasi l'82% dei vaccinabili ha ricevuto almeno due dosi di vaccino, è di 31,24 sui vaccinati e di 75,69 su non vaccinati. I tamponi eseguiti sono 7.599 (4.490 nel percorso diagnostico e 3.109 nel percorso guariti, per il 14,5% di positivi), a cui si sommano 2.395 test antigenici (353 positivi).
Nelle Marche è cresciuta del 36% nell'ultima settimana l'incidenza di positivi su 100mila al coronavirus che da 205 si è impennata a oltre 280. Lo fa sapere la Regione. L'incremento maggiore si è registrato per la provincia di Pesaro Urbino (in particolare negli ultimi 3 giorni) e si è confermato per Ancona e Fermo. Le classi di età con il numero maggiore di casi sono quelle 25-44anni e 45-59 anni.
Aumentano ancora i ricoveri in Area Medica, dove sono presenti 204 pazienti (+3 rispetto a ieri) 36 dei quali in Terapia Intensiva (-2 rispetto alle ultime 24 ore). Si registrano, purtroppo, anche due decessi correlati al Coronavirus: un 56enne di Civitanova Marche spirato all'ospedale cittadino, e un 87enne di Osimo che ha perso la vita presso la Rsa Galantara. La prima vittima - in base ai dati rilasciati dal Servizio Sanità - non presentava patologie pregresse, la seconda sì.
"Gaia Pantanetti Gonzalez, 9 anni, è stata la prima bimba civitanovese, under 12, a ricevere questa mattina il vaccino anticovid presso il nostro Poliambulatorio di via Abruzzo". Ad annunciarlo è stato il sindaco Fabrizio Ciarapica.
"Puntualissima alle ore 8 del mattino, accompagnata dai genitori, Gaia, senza esitazioni, grande coraggio e serenità si è sottoposta alla punturina sul braccio - racconta il primo cittadino -. Un esempio per tutti noi! La gemellina, Greta, è rimasta molto male perché a causa di un piccolo raffreddore, ha dovuto posticipare la sua inoculazione che sarà fatta fra qualche giorno e non ha potuto farla insieme a Gaia".
"Il nostro ambulatorio si è presentato ai piccoli utenti ben addobbato e pieno di colori. Le dottoresse, che ringrazio di cuore, sono state molto gentili e accoglienti e hanno rilasciato a Gaia un attestato e cioccolatini. Grazie, Gaia, per essere stata così brava a dare un grandissimo esempio a tutti!" ha concluso Ciarapica.
Prosegue la campagna di vaccinazione nella Regione Marche, nonostante le preoccupazioni per l’imminente zona gialla (leggi qui). Anche la Provincia di Macerata, in questo senso, sta accusando un sensibile aumento dei contagi, con riferimento particolare a Comuni come quello di Mogliano. Nella mattinata di oggi, a partire dalle ore 8.30, il camper predisposto alla somministrazione dei vaccini è tornato presso la comunità locale, dopo essere già intervenuta giovedì scorso a fronte di una forte affluenza (effettuati 154 vaccini, di cui 5 nuove dosi, in 4 ore di lavoro). Il presidio scelto per l’occasione stavolta è stata la palestra dell’Istituto Giovanni XXIII, dove tra controlli preventivi nell’area parcheggio e ticket rilasciati si è raggiunta quota 150 somministrazioni solo a metà mattinata.
«La situazione in generale è buona – ha dichiarato Angelo Andreozzi, Coordinatore della Protezione Civile di Mogliano – sebbene le dosi di vaccini restino a disposizione fino ad esaurimento scorte. Probabilmente non riusciremo a coprire nemmeno oggi, come giovedì scorso, tutte le richieste. Siamo molto preoccupati, soprattutto ora che torniamo in zona gialla: noi della Protezione Civile siamo sempre in prima linea e per questo più esposti al contagio. È difficile essere ottimisti per il futuro».
Superano ancora quota 700 (703) i casi di positività al coronavirus nelle Marche e l'incidenza vola a 276,54 (ieri 267,28). Lo evidenziano i dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale. Il maggior numero di nuovi contagi si riscontra in provincia di Ancona (197); a seguire le province di Macerata (160), Pesaro Urbino (131), Fermo (104), Ascoli Piceno (88) mentre sono 23 i casi provenienti da fuori regione.
Tra i positivi 162 persone presentano sintomi; 178 i contatti stretti di positivi, 211 contatti domestici, 21 in ambiente di scuola/formazione, 11 in setting lavorativo, 9 di vita/socialità, 1 assistenziale e 1 sanitario. Le fasce d'età più interessate dai nuovi casi di contagio sono quelle tra 25-44 anni (188) e 45-59 anni (162); sono 135 i casi tra giovani di età compresa tra 0 e 18 anni e 47 tra i ragazzi tra i 19 e 24 anni. 89 contagi tra persone in fascia 6-69 anni, 51 tra 70-79 anni, 26 tra 80-89 anni e 5 per over 90.
Il 55% di positivi risulta vaccinato e il 48% non vaccinato ma l'incidenza, tenuto conto che quasi l'82% dei marchigiani è vaccinato con monodose Jannsen o con due dosi, è di 35,07 su 100mila abitanti per i vaccinati e di 78,39 tra non vaccinati. Il totale dei tamponi eseguiti à 7.602 di cui 4.539 nel percorso diagnostico e 3.063 nel percorso guariti (15,5% di positivi), a cui si sommano 2.470 test antigenici (308 positivi). L'incidenza dei ricoveri in Terapia intensiva su 100mila non vaccinati (5,21) è di circa 11,5 volte superiore a quella tra i vaccinati (0,45).
Aumentano ancora i ricoveri Area Medica, dove sono presenti 201 pazienti (+10 rispetto a ieri) 38 dei quali in Terapia Intensiva (+2 rispetto alle ultime 24 ore). Si registrano, purtroppo, anche due decessi correlati al Coronavirus: una 58enne di Monterubbiano spirata all'ospedale "Murri" di Fermo e una 81enne di Castelfidardo, che ha perso la vita all'ospedale Torrette di Ancona. Entrambe le vittime presentavano patologie pregresse.
Due culle di Graf, posizionatori ecografici per garantire le condizioni ottimali durante le ecografie delle anche dei neonati, sono state donate all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona dall'azienda Povatex s.a.s di Taurisano, nel Leccese, specializzata in prodotti ortopedici e abbigliamento medico in età pediatrica.
Grazie a questo macchinario è possibile diagnosticare patologie come la displasia congenita dell’anca che è la più importante tra le malformazioni congenite in ambito ortopedico se si tiene conto della sua incidenza, della sua evolutività, delle difficoltà terapeutiche e della gravità dei danni funzionali che può determinare. I posizionatori, donati alla Fondazione Salesi e ricevuti dal dottor Giulio Argalia, direttore della Radiologia di Torrette e Salesi e dalla professoressa Laura Mazzanti, già ordinaria di Biochimica e presidentessa della Fondazione, hanno una valore economico di quasi 3 mila euro.
L’ospedale ne era rimasto sprovvisto da tempo, nonostante l’importanza di questo presidio, soprattutto per effettuare le ecografie a bambini fino a 7 mesi. “Questa donazione è un fatto estremamente importante perché avvicina i cittadini alla pubblica amministrazione, grazie a uno stretto connubio tra pubblico e privato, in un settore vitale come quello della sanità - ha dichiarato l'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini -. Tanto più perché riguarda i bambini più piccoli, che sono anche i più vulnerabili e necessitano di attenzioni particolari”. La displasia congenita dell’anca, se diagnosticata precocemente, può essere curata in modo non invasivo. Ogni settimana al Salesi si eseguono circa 70 esami di questa tipologia.
Torna per il secondo fine settimana consecutivo la campagna “Parliamone Insieme”. Domani, sabato 18, e domenica 19 dicembre, i punti organizzati dalla Regione Marche, in collaborazione con l’Asur, stazioneranno in altre piazze del territorio regionale. Sabato 18 dicembre i camper informativi saranno a Fabriano, Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto, mentre domenica 19 dicembre saranno a Fano e a Porto San Giorgio.
“Abbiamo voluto fortemente avviare questa campagna informativa per i cittadini marchigiani – ha affermato il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli – la nostra convinzione è che su temi delicati e importanti come la vaccinazione e la pandemia si debba instaurare tra le istituzioni, la sanità e i cittadini un dialogo e un confronto più chiaro e trasparente possibile, creare un rapporto tra i cittadini e gli esperti in grado di dare risposte scientifiche basate sui dati, sulle evidenze finora in nostro possesso, dando sostegno a chi ha dubbi e perplessità non solo sulla vaccinazione ma in generale sull’andamento della pandemia. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno collaborato e hanno aderito a questa importante iniziativa nella quale crediamo molto. Invito tutti coloro che hanno dubbi, perplessità o incertezze a rivolgersi ai nostri esperti sia nei punti informativi nelle piazze che con le modalità telematiche”.
Il punto informativo a Fabriano sarà in Piazza del Comune (ore 9-12), di fronte alla Fontana Sturinalto, alla presenza dell’equipe composta dalla dottoressa Selena Saracino, Dipartimento di Prevenzione SISP Fabriano, dal dottor Maicol Onesta, Direttore UOC medicina interna Ospedale di Fabriano, un operatore Urp, e dei testimonial d’eccezione del mondo sportivo. In particolare per la Janus Ristopro Basket Fabriano, il capitano Roberto Marulli, Marco Santiangeli e Antonio Di Salvo, e per la Ginnastica Fabriano le atlete Milena Baldassarri (Aeronautica), Sofia Raffaeli (Fiamme Oro) e Gaia Mancini (Ginnastica Fabriano).
A Civitanova Marche il camper sarà posizionato in Piazza XX Settembre (ore 9 – 12). Saranno presenti la dottoressa Franca Laici, Direttore Servizio Igiene e Sanità Pubblica Prevenzione Malattie Infettive, un'infermiera del dipartimento prevenzione e un operatore Urp. Testimonial i dottori Riccardo Centurioni, già Direttore UOC Medicina/Ematologia Ospedale Civitanova Marche e Massimo Catarini già Direttore UOC Medicina Ospedale di Macerata.
Al punto informativo di San Benedetto del Tronto, in Piazza Giorgini dalle 9 alle 12, saranno presenti il dottor Claudio angelini, Direttore Dipartimento di Prevenzione, un'infermiera Dipartimento Prevenzione e un operatore Urp. Testimonial la dottoressa Tiziana Principi, Direttore Dipartimento Emergenza San Benedetto del Tronto. Domenica 19 dicembre sarà la volta di Fano e di Porto San Giorgio.
Il punto informativo di Fano sarà posizionato in Piazza XX Settembre (dalle ore 9 alle 13) alla presenza del dottor Eugenio Carlotti, Direttore Dipartimento di Prevenzione, un'infermiera del Dipartimento Prevenzione e un operatore Urp, testimonial il dottor Gabriele Frausini, Direttore Dipartimento Medico Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord. Il camper informativo a Porto San Giorgio sarà invece localizzato in Piazza Matteotti (dalle 9 alle 12), con il dottor Giuseppe Ciarrocchi, Direttore Dipartimento di Prevenzione, un infermiere, un operatore Urp e il testimonial, il dottor Paolo Padovani, già Direttore UOC Malattie Infettive Fermo
È stato creato anche un punto informativo sul sito istituzionale della Regione: digitando infatti www.regione.marche.it/parliamoneinsieme si potrà trovare risposta alle domande più frequenti e confrontarsi con medici ed esperti dell’Asur. L’Azienda sanitaria regionale già mette a disposizione molti strumenti di informazione e per la prenotazione del vaccino: il numero verde 800.936677 attivo ogni giorno dalle 8 alle 20, le pagine istituzionali sul sito della Regione che consentono di scaricare la modulistica vaccinale, riportano gli orari degli Hub e le tappe dei camper vaccinali, informazioni relative al Green Pass e le News di Area Vasta per eventuali comunicazioni specifiche o cambi orari.
E’ stata inoltre attivata una mail dedicata parliamoneinsieme@sanita.marche.it a cui tutti i cittadini potranno indirizzare i loro quesiti e trovare prontamente risposta ai loro dubbi o i chiarimenti necessari. Su www.asur.marche.it/web/portal/informa-covid si trovano link a siti ministeriali e della Regione, informazioni su supporto psicologico e brochure sulla vaccinazione in gravidanza. E poi la pagina Facebook e gli URP che restano a disposizione dei cittadini su tutti i loro canali di comunicazione.
Evento internazionale a Villa Pini: saranno 553 i professionisti collegati di cui circa 400 da tutta Italia e un centinaio dagli Stati Uniti. Il 2021 si chiude come meglio non si poteva per la casa di cura di Civitanova Marche.
È stato infatti un autentico successo l’evento medico organizzato presso la storica clinica civitanovese dal dottor Stefano Albanelli, ortopedico anconetano di punta della stessa Villa Pini. Il tema al centro dell’evento, riparazione in artroscopia della cuffia dei rotatori della spalla con “soft anchor”, era specifico e per addetti ai lavori ma di strettissimo interesse per tutti coloro che si ritrovano ad avere lesioni alla spalla ed al gomito e a dover affrontare un intervento chirurgico. Circostanze, queste, in cui ciascuno di noi desidererebbe avere la possibilità di un intervento mininvasivo e della massima efficacia riparatoria delle lesioni.
Tecniche in cui il dottor Albanelli e Villa dei Pini, struttura diretta dalla dottoressa Nicoletta Damiani, negli anni si sono affermati come punti di riferimento, tanto da essere stati capaci di calamitare l’attenzione degli oltre 500 che hanno partecipato al recente evento nazionale dedicato, appunto, alla chirurgia artroscopica della spalla e della cuffia dei rotatori.
Nell’evento di Villa Pini si è discusso delle possibilità di effettuare interventi di elevato livello qualitativo e dalla grande efficacia e precisione riparatoria ma anche totalmente mininvasivi rispetto ad altre tecniche cosiddette “a cielo aperto”, grazie anche all’ausilio di nuovi devices e strumentazioni in tecnologia 4K delle colonne artroscopiche di cui è dotata la clinica civitanovese.
Momento clou dell’evento organizzato in sinergia con la Sicseg (la società italiana di chirurgia della spalla e del gomito) è stata la “live surgery”, cioè un vero intervento chirurgico, eseguito appunto in diretta dal dottor Albanelli e al cospetto dei 553 professionisti che hanno seguito con grande interesse il chirurgo anconetano.
Con l’aumento dei contagi, il problema delle classi scolastiche in quarantena, l’irriducibilità dei no vax più accaniti e l’avvio di una nuova campagna di sensibilizzazione, la Regione Marche si appresta a vivere un Natale tutt’altro che sereno. Su queste tematiche e su come fronteggiare la grana dei contrari al vaccino, è intervenuto ai microfoni di Picchio News l’Assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini (Lega).
I casi di covid sono arrivati a 753 in 24 ore, il tasso d’incidenza a 263,88. In 7 giorni 3.869 nuovi contagi e incidenza settimanale di 255,77. Cosa sta funzionando e cosa no nella gestione della pandemia nelle Marche, in questo momento? Stiamo incentivando alla vaccinazione il più possibile. La nostra Regione è stata la prima in Italia a predisporre le strutture pubbliche adatte allo scopo. Inoltre, consideriamo anche le cure con gli anticorpi monoclonali: il Covid può effettivamente essere curato, perché abbiamo già sottoposto a trattamento alcune persone, tra le quali ci sono anche quelle immunodepresse, che sono guarite.
Dal punto di vista pratico state facendo tanto. Rispetto a quello comunicativo, invece, pensate sia stato fatto abbastanza? Dalla mattina alla sera siamo bombardati di informazioni. Ritengo non esista una verità assoluta, e che ogni cittadino sia in grado di prendere e valutare le informazioni che gli arrivano. Io non condivido certe scelte, perché non si tratta semplicemente di libertà d’opinione, ma del suo corollario fondamentale costituito dalla formazione e dalla preparazione del singolo individuo.
Però bisogna fare i conti col fatto che una tale mole di informazioni ha generato una sorta di isteria di massa.Più che altro si sono formate due correnti di pensiero: una maggioranza che ha fiducia nella scienza e non crede alle teorie complottiste, e una minoranza ancora scettica. Noi puntiamo a dare un contributo attraverso le testimonianze dirette delle persone. Ad oggi, il 35% delle persone vaccinate si sono comunque ammalate e sono finite nelle aree mediche, ma non in terapia intensiva se non per gravi patologie. E nell’ultimo anno i decessi sono calati sensibilmente. Quindi, il vaccino funziona.
Tralasciando la chiave politica e le testimonianze dirette delle persone, il nodo rimane la fiducia nella Sanità. Come pensate di lavorare su questo? La fiducia è una scienza, non c’è alternativa: o ti vaccini oppure no.
Può essere fatto qualcosa in più per convincere gli ultimi irriducibili no vax? Io ritengo che sbaglino, che commettano un errore gravissimo. Ma allo stesso tempo ritengo che abbiano il diritto di pensarla come vogliono.
Lei crede che il dialogo sia fondamentale? La questione si lega alla politica sanitaria. Io condivido la scelta incoercibile dell’Italia rispetto ad altri paesi dove c'è l'obbligo. Ma bisogna tener conto anche dell’evoluzione del virus, per cui - come dissi già un anno fa - occorre vaccinare soprattutto i Paesi del Terzo Mondo. Un obbiettivo che dovrebbe essere comune a quello del resto d'Europa, e che non costerebbe alcuno sforzo economico. Dobbiamo ricordarci che l’Italia è la prima porta verso l’Africa, e quindi abbiamo un interesse maggiore.
Questo prevede anche una politica dei flussi migratori adeguata allo scopo? Di base, abbiamo bisogno di colmare alcune prestazioni professionali che nel nostro Paese nessuno vuole più svolgere - cameriere, lavapiatti, bracciante, operaio edile ecc. Serve un confronto con le varie imprese, per poi autorizzare l’ingresso di chi vuole venire a lavorare qui da noi. Non va più bene la scusa dell’asilo politico. È un dato oggettivo: metà della popolazione carceraria in Italia è composta da extracomunitari.
Cosa pensate di fare adesso per sensibilizzare al vaccino sia il corpo scolastico sia le famiglie con i propri figli? Continueremo ad andare in giro per le piazze con i medici pensionati che abbiamo scelto, e che daranno tutte le informazioni del caso. Perché un conto è sentir parlare il primario di turno invitato a un talk televisivo, un altro è parlare personalmente con un medico. Noi crediamo che il rapporto umano faccia molto la differenza.
Un'ultima battuta sulle dichiarazioni fatte nei giorni scorsi dalla deputata PD, Alessia Morani. Le verifiche sui 250 posti letto negli ospedali delle Marche sono state fatte dal Ministero della Sanità prima ancora che la Morani facesse le sue dichiarazioni. La colpa della carenza di personale medico demanda tutta la responsabilità ai precedenti anni di governo.
Cari lettori, bentrovati alla mia consueta rubrica settimanale, nella quale analizzo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. I contagi, nel corso della scorsa settimana, sembrano aver rallentato la loro crescita sebbene la concomitanza con un giorno di festa (l'8 dicembre ndr) ha comportato l'effettuazione di un minor numero di tamponi. Tuttavia, i primi giorni di questa settimana non sembrano molto incoraggianti. D'altronde, con l'arrivo della variante Omicron, i contagi saranno - probabilmente - inarrestabili. Le grandezze ospedaliere stanno crescendo ad un ritmo del 15%: un trend destinato a portare al cambiamento di colore la gran parte delle regioni.
Guardando nel dettaglio, le Marche hanno superato la soglia del 15% dei posti letto occupati in area medica da pazienti Covid, l'unico dei tre parametri che ancora consentiva di restare in zona bianca (leggi qui): salvo un netto miglioramento dei ricoveri si andrà verso la zona gialla che, se non scatterà entro il 20 dicembre, quasi certamente entrerà in vigore il 27dicembre. Oltre alle Marche, sono a rischio di cambio colore: Lazio, Lombardia , Liguria, Trento, Emilia-Romagna, Veneto. La maglia nera rimane, invece, alla provincia autonoma di Bolzano.
Riguardo alla variante Omicron, quello che per ora siamo riusciti a capire, è come sia meno aggressiva ma estremamente più contagiosa - alcuni stimano anche 10 volte - rispetto alla variante Delta. In Sud Africa, sebbene i contagi siano centuplicati, i decessi rimangono stabili: nel paese è stato registrato un rapporto positivi/tamponi del 35%, probabilmente, sono stati rilevati soltanto 1/3 o 1/4 dei casi reali. Gli esperti stanno ipotizzando due scenari: un'apocalisse virale a causa della super trasmissibilità, con ospedali al collasso; oppure, vista la minor aggressività della variante Omicron, l'insorgenza di una forma influenzale globale che comporterebbe la diminuzione della permanenza negli ospedali.
Un test genomico da eseguire su pazienti affette da carcinoma invasivo della mammella per capire se si può trarre beneficio dalla chemioterapia, in modo da non sottoporre le donne ad un trattamento invasivo dal quale non trarrebbero vantaggi, mettendole, anzi, a rischio di effetti tossici. "L’impiego dei test genomici permette di individuare con maggiore precisione la possibilità di recidiva e rappresenta un prezioso supporto per la scelta della terapia più efficace. È l’ultima frontiera della medicina che si occupa del trattamento del tumore al seno" spiega l'assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini.
Il Decreto Ministeriale del 18 maggio 2021 definisce le modalità organizzative per l’erogazione del test genomico e stabilisce per le Marche un finanziamento di 485.709 euro: potranno essere sottoposte al test pazienti con carcinoma invasivo della mammella in stadio precoce che rispondono a specifiche caratteristiche. La richiesta dei test genomici, effettuati sul campione di tessuto tumorale asportato con resezione chirurgica, deve essere eseguita dallo specialista del centro multidisciplinare di senologia (breast unit) che ha in cura la paziente.
D’altro canto, evidenze scientifiche degli ultimi anni hanno dimostrato che il 70% dei carcinomi mammari andrebbero trattati preferibilmente con terapia ormonale; i test genomici rappresentano un valido ulteriore strumento per la decisione terapeutica e potrebbero comportare, nei prossimi anni, una riduzione dal 50 al 75% del ricorso alla chemioterapia. Il Decreto di Maggio è stato iscritto in Gazzetta Ufficiale a luglio, ed è stato recepito con Delibera regionale a settembre. La prima rata di finanziamento, pari al 50%, è stata erogata a fine novembre. Entro fine anno verranno comunicate le modalità di rendicontazione per l’utilizzo del fondo messo a disposizione dal Ministero.
I test potranno essere erogati, secondo le modalità e i criteri previsti dal Decreto, senza oneri a carico dei cittadini, indipendentemente dall’appartenenza di genere. “Oltre a evitare sofferenze fisiche e psichiche – ha affermato l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - questo screening potrebbe alleggerire il carico anche economico del sistema sanitario, con meno farmaci e sale ospedaliere occupate inutilmente. Una donna su 9 – ha concluso- nel corso della vita sviluppa un cancro al seno".
Altro record di contagi da coronavirus rilevati in un giorno nelle Marche: 753 casi per un'incidenza su 100mila abitanti che schizza da 226,72 di ieri all'attuale 263,88. È quanto emerge dai dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale.
In una settimana nella regione si sono registrati 3.869 casi positivi (ben oltre 500 al giorno di media) per un'incidenza di 255,77 che pone le Marche al nono posto tra le regioni e province autonome italiane con più contagi. Tra i positivi, fa sapere la Regione, l'incidenza su 100mila abitanti è di 33,51 tra i vaccinati e 95,29 tra i non vaccinati. Sul fronte vaccini si sono finora registrate 214.501 prenotazioni per la terza dose anti-Covid.
Per quanto riguarda i contagi sono due le province marchigiane con oltre 200 casi in un giorno: Ancona (233) e Pesaro Urbino (201); sono seguite da Fermo (105), Macerata (104), Ascoli Piceno (77) mentre altri 33 casi riguardano persone provenienti da fuori regione. I sintomatici sono 174; i casi comprendono anche 197 contatti stretti di positivi, 214 contatti domestici, 24 in ambiente scolastico/formativo, 6 in setting lavorativo, 11 in ambiente di vita/socialità; su 116 contagi sono in corso approfondimenti epidemiologici. Sono 191 i casi di positività tra giovani di età compresa tra 0 e 18 anni ma i picchi si registrano tra persone nella fascia 25-44 anni (183) e 45-59 anni (177). I tamponi eseguiti sono 7.410 tra cui 4.257 nel percorso di screening diagnostico e 3.153 nel percorso guariti (17,7% positivi), oltre a 1.971 test antigenici (260).
Quanto alla 'saturazione' di posti letto occupati da pazienti Covid le Marche, con 35 degenti in terapia intensiva, raggiungono un tasso di 23,80 sul milione di abitanti (quinta regione in Italia dopo le province autonome di Trento, Bolzano, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia). Aumentano anche i ricoveri Area Medica, dove sono presenti 151 pazienti (+9 rispetto a ieri). L'incidenza di degenti in Intensiva per 100mila abitanti è di 0,64 tra i vaccinati e 5,46 tra i non vaccinati. Si sono,purtroppo, anche registrati tre decessi correlati al coronavirus: un 95enne di San Lorenzo in Campo spirato presso l'Rsa Galantara, una 77enne di Grottazzolina che ha perso la vita in casa e una 83enne di Osimo che è scomparsa presso l'Inrca di Ancona.
Sono state 1.280 le prenotazioni per i vaccini anti covid in età pediatrica, registrate nelle Marche a cinque ore dall'apertura degli appuntamenti per la fascia d'età 5-11 anni. La somministrazione comincerà in ordine sparso; in alcune strutture da domani, in altre nei prossimi giorni, ad orari differenziati.
Sono 13 i punti vaccinali 'dedicati' ai piccoli (in provincia di Macerata sono attivi i distretti Sanitari di Macerata e Civitanova) e alcune strutture si stanno attrezzando con clown dottori, amici a 4 zampe e varie attività per alleggerire l'ansia e aiutare i bambini a trascorrere il tempo dopo il vaccino. Il Punto Vaccinale Ospedaliero di Muraglia (Pesaro) dell'Azienda Ospedaliera Marche Nord, si animerà con la presenza dei clown-dottori dell'Associazione T'Immagini Onlus, da anni presenti nei reparti di Pediatria del nosocomio. Previsti giochi, racconti e attività di intrattenimento. Le vaccinazioni verranno effettuate venerdì e sabato dalle 13 alle 15.
All'Ospedale di Urbino a partecipare alle sedute vaccinali sarà l'Accademia della Risata il cui responsabile è uno psicologo del nosocomio. L'orario osservato sarà 14-19, nei giorni 16, 17, 18, 20, 21, 23, 27, 28 dicembre, per poi riprendere dai primi giorni di gennaio 2022. Il pediatrico Salesi di Ancona si attiverà da mercoledì 22 dicembre e poi il 29, dal nuovo anno poi tutti i venerdì dalle 15 alle 19 per i bambini in carico presso la struttura, cioè i fragili: volontari e animatori, travestiti da clown, e gli animali normalmente utilizzati per la pet terapy terranno compagnia ai bambini, con musica e racconti grazie alla collaborazione della Fondazioni Salesi, dell'Associazione Patronesse e dalle altre associazioni attive.
"Queste sono solo alcune delle iniziative che verranno messe in campo per supportare i bambini nel momento mai piacevole della vaccinazione - ha detto l'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini -. Nel tempo ne verranno organizzate diverse in tutti i punti vaccinali. È bene ricordare che il virus in questo momento corre anche tra i più piccoli: la cosa migliore è affidarsi al consiglio dei pediatri".
Ad oggi risultano essere 800 gli operatori scolastici nella Regione Marche che non hanno ancora ricevuto neanche la prima dose - alcuni esentati per ragioni di salute – per un totale di 34.215 individui. In linea generale, è stata riscontrata finora una copertura superiore al 97%, dimostrando l’alta adesione del settore alla campagna vaccinale. Ma persiste la questione relativa al corpo docenti impegnato nelle scuole Primarie e dell’Infanzia, strettamente legato al problema cronico delle supplenze. A quest’ultimo poi segue il caso dei docenti no vax, molti dei quali continuano a ricorrere ad aspettative e ferie pur di aggirare l’obbligo, da oggi imposto secondo le ultime direttive del Governo Draghi (in osservanza del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 1721).
Sono questi gli argomenti principali affrontati ieri in conferenza dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale Marco Ugo Filisetti insieme ai dirigenti dei vari presidi scolastici sparsi sul territorio marchigiano, invitando nelle prossime settimane (sebbene non in chiave ufficiale) a mantenere il riserbo rispetto ad ogni tipo di dichiarazione in materia di vaccini. Ad essere state chiarite, invece, sono state le modalità d’azione che tutti saranno tenuti ad osservare per scongiurare i possibili rischi. Tra i più importanti, quello di servirsi del Sistema Informativo dell’Istruzione insieme alla Piattaforma Nazionale Digital Green Certificate, in modo da verificare quotidianamente lo stato vaccinale del personale docente e ATA a tempo indeterminato e determinato in servizio presso ogni singola Istituzione scolastica statale.
A questo si aggiungerà anche un sistema di alert che permetterà di conoscere in maniera automatica tutte le variazioni dello stato di vaccinazione del personale scolastico in servizio. “Lo svolgimento dell’attività lavorativa in violazione dell’obbligo vaccinale – si legge nella Circolare del 14 dicembre firmata da Stefano Versari, Capo Dipartimento Miur – è punito con la sanzione del pagamento di una somma da 600 a 1.500 euro”. Ma verrà multato anche chi non controlla, con sanzioni da 400 a 1000 euro.
La regola generale, inoltre, concede al personale scolastico di continuare a svolgere la propria attività, ma solo entro il termine dei 5 giorni utili a mettersi in regola con il super green pass (esibendo fintanto il regolare certificato verde di base, ottenuto anche con il tampone). Per i non immunizzati si procederà, invece alla sospensione, previa disponibilità di figure sostitutive; chi non potrà vaccinarsi per motivi di salute sarà altresì impiegato in altra mansione che non preveda la presenza in classe. Ai docenti no vax, in ultimo, la pena sarà la sospensione dal lavoro senza stipendio.
Sul piano strettamente locale, quindi, i dirigenti scolastici sono rimessi alle indicazioni dell’Ufficio scolastico regionale, continuando pertanto a monitorare in prima persona – insieme al Servizio Sanitario – lo stato di incidenza del Covid nelle proprie strutture e il conseguente tracciamento. Un modus operandi che, in tempi di minore impatto virale, risulta essere efficace, ma che smette di esserlo nel momento di una risalita dei contagi. Dagli ultimi aggiornamenti, sono 271 le classi in quarantena, evidenziando un’incidenza pandemica del 2%. E quindi anche un alto tasso di studenti vaccinati.
Con la curva dei contagi in costante aumento e che ha interessato soprattutto negli ultimi mesi anche le scuole, si è reso necessario intervenire anche in questo senso sul fronte vaccinazione. Da oggi è entrato in vigore ufficialmente l'obbligo per i docenti e ATA, sebbene i dubbi e le perplessità rimangano per i presidi e i responsabili delle strutture scolastiche.
La situazione risulta per molti delicata da affrontare in termini di osservanza delle norme - qualcuno ha dimostrato maggiore capacità di gestione rispetto ad altri - soprattutto in virtù dell'azione sinergica che dovrebbe coinvolgere personale docente e quello sanitario per il corretto monitoraggio dei casi e delle effettive somministrazioni.
Non è un caso che i presidi di alcune scuole di Macerata (come il Liceo Ginnasio Giacomo Leopardi o il Liceo Linguistico Matteo Ricci) preferiscano trincerarsi dietro il silenzio per timore di rilasciare testimonianze inesatte, per le quali non basta unicamente essere consapevoli dell'esercizio delle proprie funzioni, ma anche dell'efficacia comunicativa che dai piani più alti (Ministero della Salute e Ministero dell'Istruzione) dovrebbe fornire una base di appoggio sicura sopra la quale potersi muovere senza correre il rischio di spiacevoli ritorsioni.
Molte sono le responsabilità delegate ai docenti - oltre a quello di rispettare i tempi di vaccinazione, che si tratti del primo ciclo o della terza dose - che finiscono col restare in attesa di disposizioni certe che non sembrano arrivare mai del tutto. E di conseguenza ci si protegge dal rischio di segnalazioni, quarantene e dubbi di varia natura con l'unico mezzo possibile: il silenzio. Continuando, in questo senso, a procedere come si è fatto nell'ultimo anno - a partire dagli ultimi aggiornamenti in materia - e sperando di avere abbastanza attenzione e fortuna utili a non costituire mai un precedente negativo.
POTENZA PICENA - “Spettabile Amministratore delegato, spettabile direzione risorse umane, l'approssimarsi delle festività natalizie coincide, come d'abitudine, con il vostro regalo natalizio, un panettone, che oggi vi restituiamo insieme a questa lettera nella quale cercheremo di spiegare i motivi di una scelta così netta”. Inizia così la lettera missiva scritta dai lavoratori del gruppo Kos Care Santo Stefano, in protesta da giorni per il mancato rinnovo del contratto, i quali hanno scelto,ora, di restituirere all’azienda il tradizionale pacco dono natalizio.
“Siamo consapevoli di compiere un gesto simbolicamente forte – continuano nella lettera inviati ai dirigenti del Santo Stefano - perciò cercheremo di contestualizzarlo compiutamente affinché possa essere meglio compreso. L'autenticità dell'atto di regalare qualcosa consiste nel manifestare attenzione, rispetto, gratitudine e affetto alla persona a cui è destinato il regalo.
Ciò premesso, abbiamo più motivi per ritenere che non vi sia alcunché di autentico nel vostro regalo perché nel trattamento che ci riservate quotidianamente non c'è nulla di quanto sopra. Non c'è attenzione da parte vostra nelle richieste che vi facciamo. Da anni avete orientato la gestione del personale su modalità anacronistiche da “padroni”. Il vostro è un no incondizionato ad ogni richiesta che presenti elementi discordanti con la vostra continua ricerca di profitto.
Ne è un esempio quanto accaduto tra settembre e ottobre di quest'anno. Cgil, Cisl e Uil (ci hanno provato, va detto) vi hanno portato semplici richieste di revisione dei turni che avete imposto. Poi, consci della vostra irremovibilità, vi hanno chiesto di sospenderne per qualche mese l'applicazione ma voi avete tirato dritto, peggiorando la qualità della nostra vita e diminuendo l'assistenza ai degenti. Vi abbiamo anche scritto una lettera, a firma di più di 270 lavoratori.
E non ci avete nemmeno degnato di una risposta. Riguardo al rispetto che quotidianamente ci dimostrate, basterà ricordarvi che ci avete frammentato in una “Babele contrattuale”: chi prende lo stesso stipendio da 14 anni e chi, a parità di mansioni svolte, percepisce un salario nettamente inferiore. Inoltre, a titolo gratuito, ci fate lavorare due ore in più ogni settimana dal 2013.
Voi dite che applicate i contratti. Allora perché avete scelto proprio questo contratto? Potevate applicarne un altro, o potevate scegliere di non applicare lo scempio della variante (si, è come un virus) Aris-2012. Potevate decidere di corrispondere adeguamenti salari a tutti i lavoratori, e non solo agli infermieri che (giustamente) scappavano via quando si vedevano accreditare 1300 euro al mese per un lavoro che comporta enormi sacrifici sul piano fisico ed emotivo. Nessuna legge ve lo vieta. Dite che di queste cose si parla ai tavoli e non in “semplici manifestazioni”. Ma di quali tavoli parlate? – domandano i lavoratori - .
Di quello nazionale? Ovvero di quello in cui chi vi rappresenta (Aris) ha già fatto sapere che, vista la situazione finanziariamente compromessa di diverse regioni, bisognerà aspettare (e molto) per un nuovo ccnl? O forse parlate di quello regionale in cui, sempre per bocca di Aris, avete già fatto sapere che non sborserete neanche un euro? Oppure parlate di quello aziendale? Quello in cui non fate sedere chi rappresenta la metà dei lavoratori sindacalizzati?
Già, dimenticavamo, per voi siamo incapaci di prendere iniziative. Figuriamoci se siamo all'altezza di sederci ad un tavolo con voi. Per non parlare poi dei carichi di lavoro, problema che da sempre viene sottoposto alla vostra attenzione ma che per voi non esiste. Ecco, provateci voi a sentirvi rispettati sulla base di quanto detto. Da ultimo il vostro affetto, che assaggiamo nelle contestazioni disciplinari in cui costantemente agitate come una mazza al vento la parte dell'art. 37 in cui si parla di solidarietà umana (ma voi pensate davvero di averne più di noi?). Siete soliti giudicare i lavoratori in maniera inflessibile ma fate lo stesso quando giudicate la bontà delle vostre scelte? Quanto detto finora ci porta ad una sola conclusione: il vostro regalo non ha appunto nulla di autentico ma è solo una messinscena nella quale ci chiedete di recitare il ruolo della comparsa che, sorriso sulle labbra, riceve quanto da voi dato. Noi quest'anno non reciteremo questa parte”.