Sanità

Sos tamponi: la Marina Militare allestisce un nuovo "drive through” per gli studenti

Sos tamponi: la Marina Militare allestisce un nuovo "drive through” per gli studenti

La Marina Militare sempre in prima linea contro il Covid a fianco delle Istituzioni e della popolazione. Questa mattina, presso la sede della Marina a Piano San Lazzaro di Ancona, è stato presentato il nuovo punto tamponi “drive through” destinato agli studenti, che aprirà in concomitanza con la ripresa delle lezioni dopo le vacanze natalizie. All’incontro con i giornalisti erano presenti l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, il Capitano di Vascello Cosimo Nesca Capo Servizio Sanitario del Centro di Selezione della Marina Militare e il Capitano di Vascello Ruggiero Battelli Comandante del Quartier Generale della Marina Militare di Ancona. Il progetto denominato, “Operazione Athena”, prevede che la Difesa concorra nell’attività di tracciamento della popolazione scolastica al fine di evitare la didattica a distanza dove possibile. Al momento servirà la provincia di Ancona, ma sarà disponibile per le emergenze anche delle altre province in vista di un potenziamento della presenza di altri dispositivi simili sul territorio se necessarie. La struttura sarà in grado di rilevare fino a 250 tamponi al giorno e di processarne tra i 90 e i 180 in 7-10 ore grazie al fatto che nel capoluogo dorico opera uno dei laboratori diagnostici molecolari di cui la Marina dispone in Italia. Otto le professionalità attualmente impiegate tra medici, infermieri e biologi appartenenti al Corpo della Marina Militare e della Croce Rossa. “Uno straordinario strumento – ha spiegato Saltamartini - che viene messo a disposizione dei cittadini marchigiani dalla Marina Militare che nei due anni di Covid ha dato un apporto fondamentale e straordinariamente significativo alla lotta alla pandemia nelle Marche. Lo dico con la consapevolezza del fatto che spesso non ci si rende conto del lavoro silenzioso che le Forza Armate rendono al Paese con grande disponibilità e soprattutto professionalità”. L’assessore ha poi elencato le prossime sfide da affrontare: “Io sono ottimista, dobbiamo avere fiducia nella medicina. Chi è vaccinato può diventare positivo, ma non finisce in terapia intensiva. Di questo c’è ormai ampia evidenza scientifica e quindi per tornare alla normalità e liberare gli spazi ospedalieri ci dobbiamo tutti vaccinare. I temi principali da affrontare nell’immediato sono tre: vaccinare 450mila marchigiani entro il mese di gennaio (16mila al giorno per raggiungere la copertura totale con la terza dose); riaprire in sicurezza le scuole con un sistema di tamponi che garantisca la didattica in presenza e la tutela dei docenti e su questo abbiamo l’aiuto anche della Marina Militare; potenziare i sistemi di ventilazione delle aule. Nata come un esperimento in collaborazione con gli assessori Latini e Baldelli, la purificazione dell’aria nelle classi si è rivelata molto utile azzerando quasi i casi Covid dove è prevista. Il nostro esempio è stato ripreso anche a livello internazionale. Infine - ha concluso Saltamartini - un ringraziamento doveroso va a tutto il personale sanitario e ai volontari della Protezione Civile: siamo la Regione con il più basso numero di decessi rispetto alle persone che si sono recate in ospedale, segno che il nostro sistema sanitario ha risposto più che bene”.

30/12/2021 15:45
Covid Marche, fine d'anno col boom di contagi: 1814 casi oggi, oltre 300 nella sola provincia di Macerata

Covid Marche, fine d'anno col boom di contagi: 1814 casi oggi, oltre 300 nella sola provincia di Macerata

Prosegue e aumenta l'ondata dei contagi nelle Marche, che ne registrano 1.814 in una sola giornata, dopo il picco di ieri di oltre 1.700 nuovi casi (leggi qui), facendo salire l'indice dell'incidenza a 486,61 (ieri 423,80) su 100mila abitanti. È quanto emerge dai dati dell'Osservatorio Epidemiologico regionale. Record anche per i tamponi analizzati: 15.916 in totale. I nuovi casi rappresentano una positività del 16,2% su 11.169 tamponi del percorso diagnostico screening. Ci sono poi 6.879 test del percorso antigenico screening (con 1.432 positivi da sottoporre a tampone molecolare). Sono 614 i casi in fase di approfondimento epidemiologico, 327 i soggetti sintomatici. La provincia di Ancona resta quella con il maggior numero di casi, 463, seguita da Macerata con 317, Fermo con 307, Ascoli Piceno con 280, Pesaro Urbino con 275, e 172 casi fuori regione. Contagi più diffusi nella fascia di età 25-44 anni con 628 casi, seguita da quella 45-59 con 369, ci sono poi 211 casi tra 19-24enni, 149 casi tra 60-69enni. Sono 330 i casi nelle varie fasce di età da zero a 18 anni, di cui 130 in quella 6-10 anni. Dei 1.814 nuovi casi, 614 sono contatti domestici, 404 contatti stretti di casi positivi, 24 contatti in ambiente di vitta/socialità, 12 in setting lavorativo, 1 rispettivamente per contatti in setting assistenziale e screening sanitario e 11 casi extra regione. Sempre secondo i dati dell'Osservatorio Epidemiologico Regionale il 74 dei pazienti in terapia intensiva non è vaccinato, il 26% ha ricevuto 2 o 3 dosi di vaccino. Scende, invece, di un'unità il numero dei ricoveri in Area Medica, dove sono presenti 260 pazienti, 43 dei quali in Terapia Intensiva (numero invariato rispetto a ieri). Nelle ultime 24 ore sono stati rilevati anche sette decessi: una 93enne di Pesaro, un 75enne di Ascoli Piceno, un 77enne di Senigallia, una 74enne di Vallefoglia e una 105enne di Pesaro sono spirati presso la Rsa Galantara; una 71enne di Monte San Vito ha perso la vita all'ospedale Torrette; una 85enne di Belvedere Ostrense è venuta a mancare dell'ospedale di Pesaro.   

30/12/2021 14:00
Covid Marche un anno dopo: dal Vax day alla variante Omicron. “Chi ha sbagliato e cos'è cambiato?”

Covid Marche un anno dopo: dal Vax day alla variante Omicron. “Chi ha sbagliato e cos'è cambiato?”

Prendeva il via esattamente un anno fa la campagna di vaccinazione nelle Marche. Giornata rimasta impressa nella memoria collettiva sia grazie al dottor Adolfo Panzoni, primario del pronto soccorso di Osimo - diventato ufficialmente il primo immunizzato della regione -, sia per il lungo e duro percorso che da lì si sarebbe prospettato in vista di un ritorno alla normalità. Ma di questa luce in fondo al tunnel ancora non vi è traccia: governi impreparati, sanità sotto accusa, contromisure inadeguate, campagne di sensibilizzazione tardive e poco persuasive. E allo stesso tempo: migliaia di fake news diffuse sulla rete (insieme a dati imprecisi e spesso corrotti), medici e virologi più o meno attendibili onnipresenti nei talk show televisivi, manifestazioni di piazza contro vaccino e green pass. E infine di qualche no mask. In un anno, la vaccinazione ha inciso fortemente sulla sintomatologia del Covid-19. C'è però ancora bisogno di mantenere la guardia alta di fronte alla quarta ondata di contagi – ad oggi arrivati a 4.031 nuovi casi (rispetto ai 3.052 del 28 dicembre 2020), con un tasso di contagiosità (Rt) salito a 1,24 (0,98 a fine 2020). 603 i ricoverati un anno fa a fronte dei circa 254 attuali (42 quelli in terapia intensiva): meno della metà, anche questo segnale dell'utilità del vaccino. 130.000 guariti, 3224 deceduti. Sono numeri che, per quanto possano dare da un lato ragione delle misure finora adottate, dall’altro evidenziano anche un altro fattore meno esplicito: la graduale crescita dell’insoddisfazione generale nei confronti delle istituzioni. Le innumerevoli dichiarazioni volate da un comparto all’altro della politica nazionale e regionale – e non solo in virtù della pandemia – non hanno di fatto reso più semplice affrontare la situazione, ma anzi hanno amplificato malumori e insofferenze. Un accresciuto tasso di fiducia nei confronti delle istituzioni come Stato, Regione, Unione Europea, e Chiesa - legato per lo più alla paura e al bisogno di sicurezza -, non sembra essersi tradotto in altrettanta soddisfazione per quei servizi pubblici che un Paese civile dovrebbe saper garantire. A livello nazionale, la sanità privata (60%) rimane più apprezzata di quella pubblica (48%), mentre la scuola - privata e pubblica - negli ultimi due anni non ha subito significative variazioni (rispettivamente, 42 e 47%), così come i trasporti ferroviari (36%). Per il trasporto urbano, invece, l’indice di gradimento è precipitato di ben 10 punti: dal 36% del 2019 al 27% del 2021.Inoltre, a rimanere ancora oggi appannaggio delle minoranze, è la richiesta generale di ridurre il peso dello Stato nella gestione delle strutture sociosanitarie (24%) o scolastiche (22%), favorendo al contempo di +6 punti l'indice di propensione al privato rispetto al 2020 (oggi al 31%). Detto altrimenti, Il 60% degli italiani ritiene oggi che il paese abbia «bisogno di essere guidato da un leader forte». All’interno delle Marche, invece, i dubbi restano legati all’attuale gestione della pandemia che, anche di fronte all’aumento dei contagi causati dalla variante Omicron e alla profonda crisi del personale sanitario, è diventa a fasi alterne un argomento qualunque di dibattito fra vecchia e nuova giunta regionale, o più semplicemente fra esponenti di sinistra e quelli di destra.Se nel corso del 2021 abbiamo assistito alla bagarre in più riprese fra l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini (Lega), e la sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico, Alessia Morani (Pd), è di fronte all’ultimo dramma dei tamponi e dei vaccini che l’attenzione si è ora spostata. A lanciare il sasso è stato stavolta Angelo Sciapichetti (Pd), ex assessore regionale nella precedente giunta Ceriscioli, il quale ha voluto cogliere l’occasione per segnalare l’incapacità di Acquaroli e soci rispetto ad una prevedibile recrudescenza della pandemia e al numero insufficiente di presidi sanitari messi a disposizione. Non ultimo, va ricordato che lo stesso presidente della regione nell’ultimo anno si è “lasciato muovere” fra le incoerenze della propria leader di partito, Giorgia Meloni.L'esponente di Fratelli d'Italia a marzo 2021 invitava l’Unione Europea ad accelerare sull’obbligo del Green pass, per poi rimangiarsi la parola solo 4 mesi dopo facendo leva sul diritto consegnato per sempre ai no vax (oltre a quello di non vaccinarsi) di esprimere pubblicamente il proprio dissenso in forme sempre più esasperate. Perdendo di vista quelle che sono ormai manovre sociosanitarie necessarie per proteggere le categorie più a rischio ed evitare nuove mutazioni del virus. Un virus che, sicuramente, ha cambiato la vita di tutti i giorni, e del quale non si conoscono ancora gli effetti a lunga distanza. Questo perché, oltre alle nuove campagne di vaccinazione, bisognerà fare i conti nei prossimi mesi anche con le decisioni della classe dirigente: l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, la condotta del Parlamento, le responsabilità del Governo Draghi rispetto ai fondi PNRR, la lealtà istituzionale delle Regioni, e il futuro della Sanità Pubblica. Fonte: La Polis-Demos

30/12/2021 10:00
La Regione stanzia un milione di euro per i centri vaccinali: "Sarà potenziato quello di Civitanova"

La Regione stanzia un milione di euro per i centri vaccinali: "Sarà potenziato quello di Civitanova"

La Regione Marche ha stanziato ieri, nel corso della seduta di giunta, un milione di euro per adeguare, migliorare e potenziare i Punti Vaccinali per la Popolazione di Senigallia, Jesi, Fabriano, Civitanova Marche, Ancona e San Benedetto. “Il 22 novembre scorso – spiega l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - è iniziata la somministrazione della dose “booster” del vaccino anti Covid, successivamente estesa alle altre fasce d’età. L’urgenza di somministrarla nei tempi più rapidi possibili alla popolazione ha comportato la piena ripresa delle attività dei Punti Vaccinali di Popolazione. Nella riunione della Cabina di Regia tecnica per il governo del piano vaccinale - Regione Marche è stata quindi evidenziata l’esigenza di adeguare e migliorare le strutture delle sedi PVP per le città di Senigallia, Jesi, Fabriano, Civitanova Marche, Ancona e San Benedetto del Tronto”. Aggiornamento delle 17:30  "La somma di un milione stanziata in giunta serve per pagare gli affitti, il riscaldamento e l’eventuale raffrescamento degli hub Vaccinali”- a dirlo l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che ripercorre le tappe dell’imponente organizzazione della campagna per la vaccinazione di massa. "All’avvio della vaccinazione il 27 dicembre 2020, le strutture come i palazzetti, le palestre etc sono state fornite dai Comuni. All’inizio di settembre gli stessi Comuni hanno chiesto la restituzione delle palestre per lo svolgimento delle attività sportive, per cui gli hub di vaccinazione sono stati spostati in sistemazioni di ripiego. In altri casi, come accade per l’hub vaccinale di Senigallia che è collocato all’interno della Caserma dei Vigili del Fuoco, è stata richiesta la restituzione. A Jesi i locali sono presso il distretto che non può accogliere le linee di vaccinazione necessarie per alimentare un volume almeno doppio o triplo. In un altro punto vaccinale sono emerse carenze dal punto di vista igienico sanitario che ci avrebbero messo a rischio a fronte di una ispezione dei Nas.  Per altri sono stati stipulati dei contratti che ci vincolano agli obblighi sottoscritti, e Pesaro, all’interno del Centro Commerciale Iper Rossini, è stato ritenuto a livello nazionale uno dei migliori siti. Stante la mancanza di luoghi idonei messi a disposizione dei Comuni, abbiamo dovuto indire un bando per una manifestazione di interesse per l’utilizzo di locali privati”. La Delibera andata in Giunta nelle scorse ore è solo parziale: con ulteriori atti imminenti verranno individuati altri locali idonei nelle postazioni più problematiche, come Fermo ed Urbino.  

29/12/2021 13:45
INTERVISTA - Hub Civitanova, numeri record. Del Medico: "Così non ce la facciamo, serve aiuto"

INTERVISTA - Hub Civitanova, numeri record. Del Medico: "Così non ce la facciamo, serve aiuto"

Sono ancora forti i disagi all’hub vaccinale di Civitanova Marche, dove da una settimana a questa parte il numero di somministrazioni di prime, seconde e terze dosi si attesta stabilmente sopra il migliaio al giorno. Oltre 1110 i vaccini nella giornata di lunedì, 640 quelli nella sola mezza giornata di apertura di martedì.  Numeri da record che il centro vaccinale sta garantendo grazie anche agli straordinari di medici e infermieri in servizio all'interno della struttura, ma numeri che stanno causando infinite code e disagi per la popolazione che per via dell'entrata in vigore del Decreto Festività si è riversata nei centri di somministrazione. "Abbiamo di fronte file enormi che cerchiamo di gestire nel migliore dei modi cercando di fare capire alla gente le difficoltà che ci sono. Il momento più complicato è la sera quando capita che si sia costretti a rimandare a casa chi non riusciamo più a vaccinare", spiega Aurelio Del Medico, Coordinatore tecnico protezione Civile di Civitanova.Problemi acuiti da chi decide di recarsi negli hub pur senza essersi prenotato: "Questo è uno dei motivi per i quali si stanno verificando anche queste lunghe attese. Abbiamo cercato di accontentare anche chi non aveva la prenotazione. Da qualche giorno sono più i non prenotati che vogliono accedere alla vaccinazione rispetto a chi ha effettuato tutto il percorso attraverso la piattaforma di riferimento". Un boom dovuto non solo alla paura per la variante Omicron ma anche a una scelta di comodo di molti marchigiani: "Si stanno vaccinando per le festività e per viaggiare senza problemi. Mi auspico maggiori controlli da parte dello Stato per evitare assembramenti considerando la situazione di crisi nella quale ci troviamo anche in regione". Un aiuto per risolvere le criticità sanitarie emerse nel corso di questi giorni è arrivato da Saltamartini, che ha posto un veto per le somministrazioni del siero contro il Covid per chi non ha effettuato la prenotazione - tranne per le prime dosi - annunciando l'apertura di nuovi punti che consentano di smaltire le attese infinite.Un piccolo palliativo, ma nel frattempo i disagi per la popolazione continueranno almeno durante tutte le festività: "Abbiamo messo in campo 5 volontari della Protezione Civile ma mancano proprio i medici e il personale dell’Asur per l'accettazione e per la registrazione: sono troppo pochi quelli in servizio, 4 i medici e 6 gli infermieri. Consiglio di recarsi negli hub con i moduli già compilati, altra causa di attese inutili", ha concluso il Coordinatore tecnico protezione Civile di Civitanova  

29/12/2021 10:00
Lunghe code negli hub vaccinali, si cambia: "Ora accesso solo ai prenotati, tranne per le prime dosi"

Lunghe code negli hub vaccinali, si cambia: "Ora accesso solo ai prenotati, tranne per le prime dosi"

Da domani, mercoledì 29 dicembre, la somministrazione della seconda e della terza dose di vaccino Sars-Cov2 nei Punti Vaccinali di Popolazione verrà effettuata solo a coloro che sono prenotati. L’accesso diretto, senza prenotazione, sarà possibile solo a chi deve effettuare la prima dose. Il provvedimento è stato adottato per evitare le lunghe code e gli assembramenti che si stanno formando in questi giorni in tutti i punti vaccinali della regione (leggi qui per saperne di più). “Il giustificato desiderio dei marchigiani di vaccinarsi – ha dichiarato l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini – vista la difficile situazione pandemica, sta rendendo però difficile a tutti l’accesso ai punti vaccinali. Aumenteremo i posti a disposizione per le prenotazioni dalle prossime ore per garantire a tutti l’accesso entro i termini”. Da domani per presentarsi nei Punti Vaccinali di Popolazione, dunque, bisognerà essere muniti di foglio di prenotazione, fatta eccezione per coloro che devono fare la prima dose. Dal 10 gennaio 2022 la terza dose potrà essere effettuata a quattro mesi dalla seconda. Solo dal primo febbraio 2022 invece il Green Pass scadrà dopo sei mesi anziché nove mesi. Si ricorda che la vaccinazione è possibile anche nelle farmacie convenzionate, per gli over 18 (la lista è presente sul sito della regione), e nei camper vaccinali.  

28/12/2021 19:03
Marche, è ufficiale: il TAR dichiara inammissibili i ricorsi dei sanitari No vax

Marche, è ufficiale: il TAR dichiara inammissibili i ricorsi dei sanitari No vax

Il Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dai sanitari No vax della regione. La motivazione fornita dai giudici risiede nel difetto di competenza e ha riguardato due casi in particolare.Tra questi quello di un medico, impiegato in una rsa in provincia di Ancona ma residente nel Maceratese, che si era rivolto al TAR in seguito alla sospensione dal lavoro perché, una volta guarito dal Covid, aveva deciso di non vaccinarsi. Il secondo era stato avanzato da una ventina tra medici, farmacisti, psicologi, veterinari, dipendenti di strutture pubbliche o private e liberi professionisti. Secondo le motivazioni fornite dal TAR, la legge che ha imposto il vaccino al personale sanitario non consente alle Asur possibilità di scelta. La decisione dei giudici rimanda dunque le migliaia di casi in arrivo al giudice ordinario per i liberi professionisti e al giudice del lavoro per i dipendenti del settore privato o dei comparti del settore pubblico privatizzati.

28/12/2021 14:00
Macerata, caos tamponi: lunghe attese e traffico bloccato in via Spalato (FOTO e VIDEO)

Macerata, caos tamponi: lunghe attese e traffico bloccato in via Spalato (FOTO e VIDEO)

Almeno 2 chilometri di coda fuori l'ingresso del Distretto Sanitario Asur n.9 (ASUR Macerata),  fra viale dell’Indipendenza e via Spalato. Centinaia le persone – provenienti da tutta la Provincia di Macerata - che dalle 8.30 si sono messe in fila con le loro automobili per effettuare il tampone molecolare “post natalizio” rimanendo in attesa del proprio turno per ore. Sono stati soprattutto i ragazzi – accompagnati dai propri genitori – ad essersi ritrovati a fare i conti con la disorganizzazione generale dei presidi sanitari e la situazione precaria delle strutture scolastiche, dove comunque non sono bastate le nuove regole messe in campo dal 15 dicembre (fra cui il vaccino obbligatorio per insegnanti e personale scolastico). Tra le conseguenze la quarantena forzata durata una settimana intera, compreso il weekend di Natale. “I nostri professori ci aiutano molto – ha dichiarato uno dei ragazzi in attesa – ma siamo numerosi in classe e alla fine c’è sempre qualcuno che trasgredisce e abbassa la guardia”. Di seguito il servizio completo:

28/12/2021 12:53
Editoriale - Il caso Marche, se la sanità perde di credibilità per colpa della politica

Editoriale - Il caso Marche, se la sanità perde di credibilità per colpa della politica

Marche, è caos nella sanità pubblica. Il problema è che ormai sembra non fare quasi più notizia. Ma cosa sta succedendo in regione e perché la macchina per la somministrazione della terza dose non ha ancora ingranato la marcia? Disorganizzazione. E’ una parola chiave attorno alla quale risiedono precise responsabilità politiche che gli stessi attori protagonisti stanno adesso respingendo al mittente. Un caso eclatante appartiene alla vaccinazione negli hub regionali. Un’isteria dovuta non più ai soli no vax ma a una comunicazione che, a quasi due anni dall’inizio della pandemia, varia di settimana in settimana generando confusione. E’ trascorso appena un mese da quando il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, dichiarava che il super green pass e eventuali restrizioni del governo avrebbero generato “il rischio di tensioni sociali”.Le Marche allora erano in zona bianca e Acquaroli sottolineava come l’ipotesi della zona gialla fosse da scartare e che “il 50% dei contagiati è vaccinato”. A un mese di distanza - dallo scorso 20 dicembre - la regione non solo è passata in zona gialla, ma le cose sembra non stiano andando per il verso giusto.In base all’ultimo monitoraggio, le Marche rischiano nelle prossime settimane il passaggio in zona arancione: l’incidenza è arrivata a 268.48 contro i 189.96 del monitoraggio precedente. Continuano a salire i casi settimanali 4.031, mentre ce n'erano stati 2.852 la settimana prima.Le terapie intensive rimangono stabili al 14% mentre i reparti non critici passano dal 16 al 19%. La percentuale dei tamponi positivi sale dall’8 al 10% e l’Rt da 1.13 a 1.24. Numeri che, a leggerli, sembra ormai annoino ma che invece raccontano di una classificazione di rischio “moderata ad alta probabilità di progressione”. L’assessore regionale alla Salute, Filippo Saltamartini, sembra però essersi fatto trovare impreparato alla nuova ondata: le Marche stanno infatti ampliando i posti letto ospedalieri dedicati ai pazienti Covid - come richiesto dal Ministero della Salute - ma per il momento il Covid Hospital di Civitanova Marche non si riapre: ne pagheranno le conseguenze i pazienti affetti da altre patologie. Il problema, come ha spiegato lo stesso assessore, è di natura burocratica: "Per essere riaperto si deve riassorbire il personale dell'Asur, quindi è una misura che comporta una riorganizzazione progressiva del sistema". Ma una misura che andava programmata per tempo. Una disorganizzazione sottolineata proprio una settimana fa anche dal presidente Acquaroli: “Mi aspettavo che arrivasse una variante con l'inverno. Dire che eravamo preparati e pronti, no, ma me l'aspettavo. E’ importante restare uniti, compatti, non dividersi”. Non è un lapsus: ad averlo detto è proprio il presidente che un mese fa “divideva” con le sue affermazioni che rischiavano di soffiare sul fuoco dei no vax. Ma i “si vax”, invece, come se la passano nelle Marche? Male anche loro, a giudicare dalle file interminabili alle quali sono soggetti all’esterno degli hub vaccinali. Qui, chi può, attende pazientemente la somministrazione di prime dosi, richiami e dosi booster; chi non può va via e rinuncia al vaccino. Anche qui mettendo a rischio la comunità per una disorganizzazione del sistema.  File interminabili si sono registrate in tutti gli hub delle 5 province. A Macerata, sempre ieri, si è arrivati addirittura a chiamare la Polizia per sedare le risse verbali pronte a degenerare e scoppiate dopo ore di stanchezza e di disagi di chi, alla campagna vaccinale, avrebbe voluto aderire. E un grazie va detto a medici e infermieri che lavorano ormai su doppi e tripli turni cercando di far fronte alle ataviche carenze di personale della sanità pubblica. E a lanciare un grido d’aiuto in questo caso, dichiarandosi pronto allo sciopero di massa, è stato il sindacato Nursind Macerata, che ha sottolineato le situazioni di disagio estremo in cui vivono gli operatori sanitari impegnati nella battaglia al Covid. Operatori che sono in attesa di una indennità di rischio loro spettante e che non è mai arrivata. Grido d'allarme anche per Daniela Corsi, direttrice dell’Area Vasta 3, per la quale "la carenza di personale non è dovuta alla volontà di non assumere: mancano proprio nuovi medici. Le terapie intensive sono al completo, e se aumentano il passaggio in zona arancione sarà inevitabile. Dobbiamo aspettare la fine delle feste natalizie. Ci sono ancora troppe persone contrarie al vaccino: è un problema che continueremo a trascinarci" In questo contesto, infine, le parole del generale Figliuolo, che in visita all’hub vaccinale di Torino ha spiegato come, in riferimento alle lunghissime attese, sia necessario “avere molta pazienza" perché "i cittadini fanno le file anche al Black Friday”. Una caduta di stile che di certo porta a chiedersi se sia questo il modo di convincere gli indecisi ad aderire alla campagna vaccinale.

28/12/2021 10:00
Centro vaccinale di Piediripa in tilt, 300 persone in fila: la situazione degenera, arriva la Polizia

Centro vaccinale di Piediripa in tilt, 300 persone in fila: la situazione degenera, arriva la Polizia

Continua la corsa alla terza dose e si moltiplicano i disagi presso l’Hub vaccinale di Piediripa. La riduzione della validità del Green Pass da 9 a 6 mesi (a partire dal primo febbraio) ha incrementato enormemente l’affluenza presso i centri vaccinali, soprattutto di cittadini senza prenotazione.   Le lamentele registrate negli scorsi giorni, dopo la scarsa chiarezza comunicativa che ha portato oltre un centinaio di persone in fila nella mattinata di ieri 26 dicembre nonostante il centro fosse chiuso, oggi il problema degli assembramenti fuori dal centro si è ripresentato, stavolta a causa della presenza di poco personale medico all’interno della struttura a dover far fronte alle quasi 300 persone in coda sotto la pioggia. Alla riapertura dell'hub alle ore 14 e 35, dopo la pausa pranzo (prevista fino alle 14), un cittadino ha voluto denunciare alla nostra redazione la situazione: “Trovo assurdo che in un momento d’emergenza come questo il centro non lavori a orario continuato. È ovvio che il personale sanitario non sia sufficiente – aggiunge – Nella fila più lunga, quella dei non prenotati, c’è gente in fila dalle 11 di stamattina sotto la pioggia e al freddo”.  Un’affluenza doppia rispetto a quella prevista, in cui il numero di coloro che non si sono prenotati è spesso pari se non superiore a quello delle prenotazioni registrate, sta facendo emergere le difficoltà del personale Asur che non riesce a fronteggiare la grande affluenza del periodo natalizio. Da sottolineare, inoltre, come il centro vaccinale di Piediripa rimarrà chiuso anche dopo l'ultimo giorno dell'anno, il primo e il due gennaio.  ++ AGGIORNAMENTO ORE 18:45 ++  I quattro medici attualmente in servizio al centro vaccinale di Piediripa non riescono a sostenere la situazione creatasi all'interno e all'esterno dell'hub, con centinaia di persone assembrate. Alcuni sono in fila dalle 11 di stamattina. Il centro non dispone di personale sufficiente nemmeno per garantire assistenza o fornire indicazioni a tutti gli avventori circa i percorsi da seguire per snellire la coda: diversi sembrerebbero essere i prenotati inutilmente in fila insieme ai non prenotati. Iniziano ad emergere anche i primi segni di nervosismo e la tensione cresce, tantochè sono state chiamate sul posto le forze dell'ordine. Con la chiusura prevista per le 19, si rischia di rimandare a casa senza dose il gran numero di cittadini ancora in attesa: "Il personale è letteralmente insufficiente a gestire tutta la gente qua fuori, sembrano tutti sul piede di guerra" commenta un cittadino preoccupato.  ++ AGGIORNAMENTO ORE 19:15 ++  Il centro vaccinale resta aperto ad oltranza: i medici presenti cercheranno di completare la vaccinazione di quanti più cittadini possibile.  ++ AGGIORNAMENTO ORE 20:00 ++  Grazie alla disponibilità del personale in servizio e all'intervento della polizia, verranno vaccinate tutte le persone entrate nel centro entro le 19. Già a partitre da domani si auspica la presenza di maggior personale della protezione civile per fornire indicazioni più precise alla cittadinanza ed evitare che la situazione possa ripetersi.          

27/12/2021 16:36
Nuova casa di riposo Civitanova: il Comune cerca partner: pubblicato il bando

Nuova casa di riposo Civitanova: il Comune cerca partner: pubblicato il bando

Scadono lunedì 24 gennaio 2022, i termini per manifestare al Comune di Civitanova Marche un interesse o ipotesi operativa per realizzare una struttura socio-sanitaria che sarà ubicata in città.  L’iter per la consultazione di mercato è partito il 24 dicembre con la pubblicazione da parte dell’Ente del relativo avviso, che ha lo scopo di favorire la più ampia consultazione e partecipazione da parte del maggior numero di operatori economici in possesso di adeguata qualificazione per la progettazione e la realizzazione della struttura. Eventuali candidature non sono vincolanti per il Comune, ma potranno essere utilizzate per orientare le future scelte in ordine alle iniziative da mettere in campo per avviare la realizzazione del complesso. La nuova struttura socio-sanitaria potrà essere ubicata su area comunale o privata, purché priva di vincoli ambientali ed urbanistici che inibiscano l’edificazione anche in presenza di variante urbanistica e dovrà avere una capacità ricettiva di circa 110-120 posti letto, con i requisiti e le caratteristiche richieste dalla normativa regionale. La realizzazione non potrà limitarsi ai soli interventi strutturali. Il modello gestionale dovrà tener conto del ruolo socio-culturale e di aggregazione della struttura e dell’azione trainante nei confronti del contesto urbano in cui andrà ad insistere, attraverso l’integrazione con le attività sussidiarie e complementari. Per la realizzazione dell’opera non è prevista alcuna forma di limitazione nel reperimento delle risorse, pertanto, il ristoro dell’impegno economico del privato derivante dalla realizzazione delle opere eseguite verrà assicurato dalla cessione di beni immobili di proprietà comunale, può essere prevista un’integrazione supplementare di denaro pubblico, salvo l’eventuale previsione di un canone di una locazione finanziaria con riscatto finale, oppure prevedere una compensazione con la concessione di diritti edificatori in alternativa con più elementi di costo fra quelli esaminati. Nell’eventualità di locazione finanziaria questa dovrà essere ipotizzata per un numero di anni oltre il limite minimo di anni 20 salvo ulteriori necessità della stazione appaltante. I soggetti interessati dovranno manifestare il proprio interesse inviando apposita comunicazione, redatta in lingua italiana al Comune di Civitanova Marche entro le ore 13:00 del giorno 24/01/2022 nelle seguenti modalità: Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo comune.civitanovamarche@pec.it; raccomandata postale A/R entro il termine di scadenza dell’Avviso da spedire al Comune; presentata a mano, presso l’Ufficio Protocollo del Comune nei giorni di lunedì-martedì-mercoledì-venerdì dalle 10:30 alle 13:00 e martedì e giovedì dalle 15:30 alle 17:30. Il Responsabile del Procedimento è l’Arch. Strappato Paolo tel. 0733-822362 - email: paolo.strappato@comune.civitanova.mc.it

27/12/2021 10:55
Altro Natale in prima linea per gli infermieri: "Senza l'indennità promessa, pronti allo sciopero"

Altro Natale in prima linea per gli infermieri: "Senza l'indennità promessa, pronti allo sciopero"

“La Regione Marche non ha mai definito un piano, come non ha mai sostituito i colleghi sospesi, senza stipendio, come sindacato lamentiamo inoltre, il modus operandi di una amministrazione che, sul momento rimette a posto le cose come se non dovesse più accadere e non si preoccupa di scrivere un piano da mettere in atto stanziando un fondo appropriato”. Questo è il grido d’allarme lanciato dal  Nursind Macerata,. “Un altro Natale in prima linea per gli infermieri già stanchi e provati sul piano psicologico oltre che fisico, decimati maggiormente rispetto alle altre volte, dai colleghi sospesi, dai contagiati e da chi ha deciso di lasciare questo lavoro”, spiega ancora il sindacato degli infermieri che poi va nello specifico. “I pronto soccorso sono di nuovo sotto pressione, carichi di lavoro aumentati; terapia ambulatoriale come le  monoclonali vengono effettuate ai Pronto soccorsi in assenza di altri ambiti ospedalieri dove gestire i pazienti Covid. Non abbiamo una vita da due anni e ancora non è finita per ogni ondata è come se fosse la prima volta. Si improvvisano organizzazioni, si aprono ambiti covid ad alta intensità assistenziale, si tutelano i pazienti, ma il personale salterà di nuovo le ferie, viene spostato senza preavviso, da un reparto ad un altro con nuovi turni.  Ai centri vaccinali ai colleghi non va certo meglio, da sempre hanno turni settimanali creando disagi di gestione familiare e si ritrovano a svolgere attività di facchini , portieri e tutto fare. Questa incertezza, improvvisazioni e modo di operare incidono in maniera importante sulle nostre teste e sulle nostre motivazioni. Noi professionisti continueremo a farci carico della salute dei pazienti  mentre il parlamento non è ancora riuscito a darci, l’indennità specifica, che doveva essere erogata già a partire dal 2021. Non è solo una questione di soldi ma di riconoscimento che non vi è stato”. "Il segretario territoriale  mette in risalto la sufficienza con la quale il ministro Brunetta ha detto in parlamento che gli infermieri possono aspettare: Vergognosa oltre che poco dignitoso,  Mancanza di rispetto e di poca attenzione verso una categoria che ha dato il massimo e anche la vita e ancora oggi ne sta dando prova” “Seppur con meno ricoveri attualmente, ci troviamo invece ogni giorno, come sempre, ad assistere a provvedimenti che sembrano essere stati presi al momento, al contestuale presentarsi della situazione o all’evoluzione della stessa. Non è concepibile, dopo 22 mesi non è una cosa che si può ancora accettare. Ci spiace - conclude la segretaria del sindacato - ma se questa legge di bilancio non darà un segnale di attenzione forte agli infermieri, questa volta chi governa si assumerà la responsabilità di uno sciopero che fermerà gli infermieri di tutta Italia e non si potrà certo dire che gli infermieri non sono stati pazienti. Amiamo il nostro lavoro che svolgiamo con dedizione, e umanità , ma chiediamo rispetto per la nostra professione, per il lavoro svolto quotidianamente, gli infermieri sono stanchi di essere presi in giro . Gli infermieri sono stati professionisti disponibili oltremodo, in cambio hanno avuto solo promesse, elogi e non di rado subiscono delle aggressioni. La nostra disponibilità e pazienza verso la politica che non ci vuole togliere il vincolo di esclusività e riconoscere quanto dovuto, non sarà più la stessa perché in cambio abbiamo ricevuto solo una bella pacca sulla spalla".

27/12/2021 09:32
Coronavirus Marche, a Natale meno tamponi: sono 385 i nuovi casi oggi

Coronavirus Marche, a Natale meno tamponi: sono 385 i nuovi casi oggi

Effetto Natale nelle Marche per i dati sulla diffusione dei contagi: 385 nuovi positivi al covid nell'ultima giornata (ieri erano 890, la vigila di Natale un nuovo record con 1.103) e una positività del 20% su un basso numero di tamponi esaminati, come sempre durante le giornate festive: 1.922 quelli del percorso diagnostico screening (2.915 quelli complessivi, a cui si aggiungono 1.134 test antigenici), con il tasso di incidenza che cala a 337,94 su 100mila abitanti (ieri era 355,05). La provincia di Ancona continua a fare la parte del leone con il maggior numero di contagi: 201, seguita da Macerata con 75, Pesaro Urbino con 74, Fermo con 11, Ascoli Piceno con 7 e 17 casi fuori regione. La fascia di età più colpita è quella 25-44 anni con 125 casi, seguita da quella 45-59 con 74 casi. Sono 87 i casi tra i ragazzi da zero a 18 anni, di cui 34 nella fascia di età 6-10 anni (gli scolari delle elementari), 37 tra 19-24enni. Non ci sono nuovi casi tra i 90enni e over. Sono 91 i sintomatici, 123 i contatti domestici, 88 i contatti stretti di casi positivi, 73 i casi in fase di approfondimento epidemiologico, 3 contatti in ambiente di vita socialità, uno rispettivamente nelle caselle positivi in setting scolastico/formativo, contatti in setting lavorativo, contatti in setting assistenziale screening sanitari, caso extra regione. Nelle terapie intensive, il 74% dei pazienti non è vaccinato, il 26% lo è.

26/12/2021 11:32
Aborto, nelle Marche troppi medici obiettori: “Una ragazza positiva al Covid è stata rifiutata in 3 ospedali”

Aborto, nelle Marche troppi medici obiettori: “Una ragazza positiva al Covid è stata rifiutata in 3 ospedali”

Le Marche sono una delle regioni italiane in cui l’interruzione volontaria di gravidanza è resa più difficile a causa dell’elevato numero di ginecologi e ostetriche obiettori di coscienza. Il dato, diffuso dall’ASUR, fa riferimento a 8 ospedali di tutte le province e riguarda i casi presenti fino a dicembre 2020. Ma le richieste di aiuto continuano ad aumentare con la Regione che fa muro nel fornire i dati completi. Negli ospedali di Fermo e di Jesi i medici obiettori arrivano al 100%. Dati che si differenziano ma non troppo spostandosi nelle altre province: ad Ascoli Piceno sono 7 ginecologi su 10 e 15 ostetriche su 18; a Civitanova Marche 6 su 8 e 14 su 17; mentre a Urbino gli obiettori sono 4 su 9 e 5 su 13. E solo al “Santa Maria della Misericordia” di Urbino e al “Generale Provinciale” di Macerata si effettua la RU486. “Abbiamo richiesto una mappatura completa di medici obiettori e non in tutta la regione, ma ancora non ci è stata fornita da parte dell’ASUR nonostante siano trascorsi dei mesi - spiega Marte Manca, referente del gruppo “Non una di meno” - Il nostro compito è quello di fornire informazioni sui metodi contraccettivi e, con le due ginecologhe che fanno parte del nostro gruppo, stare vicino a chi vive delle situazioni di disagio acuite dalla pandemia”. Proprio a causa del Covid, e in seguito al periodo di lockdown, c’è stato un vero boom di richieste di aiuto al gruppo: “Siamo passate da 3 l’anno a 15. Parliamo di donne tra i 27 e i 35 anni, quindi del tutto consapevoli del percorso da intraprendere”.Due i casi limite affrontati: “Una ragazza proveniente dalla provincia di Fermo e positiva al Covid che, in pieno lockdown, dopo aver girato 3 strutture, è stata accettata solo ad Urbino per procedere con l’interruzione volontaria di gravidanza. E un’altra ragazza che, nello stesso periodo, è dovuta andare a fare il certificato di interruzione di gravidanza in Umbria perché nelle Marche non si riusciva a trovare chi volesse redigerlo”, spiega Manca.Lo scorso gennaio, in seguito a una mozione presentata dal Partito Democratico in consiglio sull’applicazione della legge 194 e sul diritto di abortire, il centrodestra nelle Marche si è opposto all’aborto farmacologico nei consultori e quindi alla somministrazione della pillola RU486, quasi del tutto introvabile nei presidi ospedalieri delle cinque province. Una scelta che va in direzione opposta rispetto alle linee guida del ministero della Salute, aggiornate lo scorso agosto. Da allora il silenzio è calato sulla questione. “La Regione si rifiuta di applicare le linee guida del ministero e non ci ha mai fornito i dati neppure sui consultori, anche se sono dei dati che dovrebbero essere pubblici. Da quando è in carica il presidente Acquaroli non abbiamo mai avuto notizie e il prossimo 8 marzo torneremo in piazza per fare sentire le nostre voci con dei nuovi sit-in”, ha concluso l’esponente del gruppo.

26/12/2021 10:00
Covid Marche, la variante Delta resta dominante ma Omicron si fa largo: presente nel 28% dei casi

Covid Marche, la variante Delta resta dominante ma Omicron si fa largo: presente nel 28% dei casi

Nella Regione Marche il tasso di incidenza di casi di Covid-19 continua ad aumentare e l’incremento è molto elevato nelle province di Ancona, Macerata e Fermo (oggi nuovo record di contagi in un giorno). L'andamento in forte crescita dei casi positivi Covid-19 sintomatici, nel periodo di osservazione che va dal 15 novembre al 23 dicembre, ha impattato molto sul livello ospedaliero con numero elevato di ricoveri nei tre livelli di cura (terapia intensiva, terapia semi-intensiva e reparti non intensivi). Il livello dei ricoveri Covid-19 supera ampiamente il livello soglia del 10%, mentre la curva dell’incidenza dei nuovi casi evidenzia un netto rialzo raggiungendo i 315 casi/100.000 abitanti. I due parametri - numero dei ricoveri ospedalieri e numero di nuovi casi ogni 100.000 abitanti - destano notevole preoccupazione nelle Marche per l’elevato livello di diffusione del virus SARS CoV2. Nella situazione epidemiologica attuale, la predominanza è della variante Delta alla quale si sta sostituendo velocemente la Omicron che ha raggiunto - stando ai dati dell'osservatorio epidemiologico regionale - il 28% della sua presenza sui casi positivi. LEGGI ANCHE: UN REPARTO DELL'OSPEDALE DI CIVITANOVA RICONVERTITO COVID 

24/12/2021 15:53
Ospedale Civitanova, Medicina d'Urgenza riconvertita con soli pazienti Covid: "Notizia drammatica"

Ospedale Civitanova, Medicina d'Urgenza riconvertita con soli pazienti Covid: "Notizia drammatica"

"Mi è stato comunicato preventivamente dalla dottoressa Daniela Corsi, direttore della terapia intensiva Covid dell'ospedale di Civitanova Marche, che a causa delle numerose e gravi ospedalizzazioni, il nostro reparto di Medicina di urgenza è stato già riconvertito in Medicina di urgenza Covid".  A dare l'annuncio è il sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica nel sottolineare come si tratti di una "notizia drammatica" per la città e che "deve far riflettere tutti ad osservare proprio da oggi la massima cautela per non moltiplicare in modo esponenziale i casi di contagio e per non aggravare la situazione sanitaria già ampiamente compromessa".  "E’ mio dovere richiamare tutti i cittadini alla massima prudenza e a un ulteriore senso di responsabilità in questi particolari giorni di feste che rischiano di far collassare le nostre strutture ospedaliere. Faccio appello, a chi non lo avesse già fatto, di ricorrere anche alla terza dose di vaccino, fondamentale per arginare i nuovi casi anche contro la diffusione della nuova variante Omicron che si prevede in fortissimo aumento già in questi giorni" evidenzia il primo cittadino. "Spero che il mio appello giunga a tutta la cittadinanza, fiducioso che ognuno farà la propria parte in rispetto di sé e dei proprio cari, osservando rigorosamente tutte le misure comportamentali che abbiamo a disposizione, sia a livello individuale che collettivo, come il distanziamento, l’uso della mascherina ffp2, l’aereazione continua dei locali e l’igiene puntuale e frequente delle mani" ha concluso il sindaco Ciarapica.

24/12/2021 15:00
Marche, ok alla terza dose di vaccino per i giovani dai 12 ai 17 anni: aperte le prenotazioni

Marche, ok alla terza dose di vaccino per i giovani dai 12 ai 17 anni: aperte le prenotazioni

Da lunedì 27 dicembre (a partire dalle 10 del mattino), anche i giovanissimi nella fascia di età 12 - 17 anni potranno prenotare nelle Marche la terza dose di Vaccino Covid-19, tra coloro che abbiano effettuato la seconda dose da almeno cinque mesi. La somministrazione partirà martedì 28 dicembre. La platea complessiva conta 82.162 persone (ma a lunedì 27 avranno maturato i requisiti in 16.107). “L’apertura degli slot vaccinali per la dose booster nella fascia 12-17 – ha sottolineato l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini - servirà a mettere in sicurezza anche i giovanissimi, che hanno bisogno di socialità e di continuare ad andare a scuola in presenza”. La campagna vaccinale sta procedendo a pieno ritmo: nella giornata di martedì 21 dicembre sono state somministrate oltre 17 mila dosi, il numero più alto di somministrazioni giornaliere mai raggiunto nelle Marche. La terza dose anche per questa fascia di età verrà effettuata con i vaccini a m-RNA Pfizer (una dose) o Moderna (mezza dose). Le modalità di prenotazioni sono sempre le stesse: il sito https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it oppure con il Numero Verde 800.00.99.66 dalle 8 alle 20 e con le altre modalità attivate da Poste italiane nonché anche dal sito regionale (https://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/Vaccini-Covid/Prenotazioni). Con l’ausilio di Poste Italiane, è possibile prenotare anche nei PostaMat attivi sul territorio regionale (è sufficiente inserire la tessera sanitaria), tramite i portalettere che consegnano la posta a casa o inviando un SMS con il codice fiscale al numero 339.9903947 (entro 48-72 ore si verrà ricontattati per procedere telefonicamente alla scelta di luogo e data dell’appuntamento). Una volta avviata la prenotazione, all’utente verrà immediatamente comunicato il giorno, la sede dove verrà somministrato il vaccino e l’orario in cui ci si deve presentare al Punto di Vaccinazione. È utile, per snellire i tempi di attesa, presentarsi al punto vaccinale con la modulistica già compilata: scheda anamnestica (C), modulo consenso minori (D), modulo di consenso dose Booster.  ++ AGGIORNAMENTO ++  Su indicazione ministeriale si precisa che, da lunedì 27 dicembre alle 10, potranno prenotare la terza dose di vaccino tutti coloro che appartengono alla fascia di età 16 - 17 anni. Nella fascia 12 – 15  potranno effettuare la dose booster solo i soggetti fragili a rischio potenziale di forme gravi di Covid-19.  Al momento per queste categorie sarà possibile utilizzare solo il vaccino Pfizer. A dirlo la circolare ministeriale odierna. Si tratta di 27.234 giovani nella classe 16-17, di cui da lunedì potranno prenotare in 8180. I fragili nella fascia d’età tra i 12 e i 15 anni sono invece 3200.  Si ricorda che è utile, per snellire i tempi di attesa, presentarsi al punto vaccinale con la modulistica già compilata: scheda anamnestica (C), modulo consenso minori (D), modulo di consenso dose booster. La stessa circolare specifica inoltre che, alla luce delle disponibilità di vaccini, il Commissario Figliuolo sta organizzando il dispositivo per anticipare a 4 mesi la somministrazione delle terze dosi a favore di tutti coloro per i quali è raccomandata la dose booster, dando priorità alle persone anziane e a quelle fragili. La data di avvio dei richiami verrà comunicata dopo un confronto tecnico con le Regioni e Provincie autonome.    

23/12/2021 17:11
Covid Marche, non si arresta la corsa dei contagi: 871 nuovi casi e sei decessi oggi, ricoveri in salita (+12)

Covid Marche, non si arresta la corsa dei contagi: 871 nuovi casi e sei decessi oggi, ricoveri in salita (+12)

Continua a colpi di record la crescita dei contagi da coronavirus nelle Marche: in 24 ore 871 casi (ieri 836), con l'incidenza su 100mila abitanti che sale ancora al 315,03 (ieri 307,17). Lo evidenziano i dati dell'Osservatorio epidemiologico regionale. Sono 201 le persone che accusano sintomi. La provincia di Ancona svetta ancora per numero assoluto di casi (286); seguono le province di Pesaro Urbino (162), Fermo (153), Macerata (138), Ascoli Piceno (88); 44 casi da fuori regione. La fascia di età con più contagi è quella tra 25-44 anni (266), poi tra 45-59 anni (186); sono 165 i casi tra giovani di età compresa tra zero e 18 anni. Tra gli ultimi contagi ci sono 206 contatti stretti di positivi, 277 contatti domestici, 17 in ambiente di scuola/formazione, 3 in setting lavorativo, 8 in ambiente di vita/socialità, 2 in setting assistenziale e 1 in setting sanitario (su 151 casi in corso un approfondimento epidemiologico). Alto il numero di tamponi giornalieri: sono 10.313 (7.136 nel percorso diagnostico e 3.177 nel percorso guariti, 12,2% di positivi) a cui si aggiungono 4.593 test antigenici (464 positivi rilevati). Sul fronte della vaccinazione ai bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni di età, la Regione fa sapere come siano state 1.950 le somministrazioni effettuate, cioè il 2,10% circa della platea complessiva. Il maggior numero di vaccinazioni per questa fascia d'età si riscontra in provincia di Ancona (814); a seguire le province di Pesaro Urbino (610), Macerata (236), Ascoli Piceno (205) e Fermo (85). Nelle ultime 24 ore, aumentano di 12 unità i ricoveri in Area Medica, dove sono presenti 228 pazienti, 39 dei quali in Terapia Intensiva (-1 rispetto alle ultime 24 ore). Si registrano, purtroppo, anche sei decessi correlati al Coronavirus: presso la Rsa Galantara hanno perso la vita una 88enne di Pesaro, una 89enne di Fano e una 97enne di Potenza Picena; all'ospedale di Jesi si è spento un 80enne di Ancona. Una vittima segnalata anche al nosocomio di Fermo, dove è spirato un 83enne di Grottazzolina, mentre presso la Rsa di Valdaso è morto un 93enne di Civitanova Marche. Tutte e sei le vittime - in base ai dati resi noti dalla Regione - presentavano patologie pregresse. Sale, quindi, a 3211 il computo totale dei morti correlati al Covid-19 nelle Marche.   

23/12/2021 11:14
Recanati, 3848 somministrazioni in 4 mesi al centro vaccinale: oltre mille le prime dosi

Recanati, 3848 somministrazioni in 4 mesi al centro vaccinale: oltre mille le prime dosi

Con 3848 vaccini effettuati in poco piu di 4 mesi, il Centro vaccinale anti Covid -19, aperto dall’Amministrazione comunale di Recanati nel luglio scorso e gestito da medici volontari e dagli operatori della Croce Gialla e della Protezione Civile rappresenta, ad oggi, un vero e proprio modello di efficienza e organizzazione pronto da replicare nei Comuni della Regione. Presentato questa mattina il bilancio dell’attività del Centro alla presenza delle Autorità, dei medici e degli operatori della Protezione Civile e della Croce Gialla. “Grazie alla grande disponibilità volontaria e completamente gratuita dei tanti medici di medicina generale, attivi e in pensione, di operatori della Protezione Civile e della Croce Gialla, che ringrazio tutti e tutte personalmente, siamo riusciti, con difficoltà per problemi di carattere burocratico, ma con altrettanta determinazione, ad aprire un vero e proprio Centro vaccinale a Recanati - ha dichiarato il sindaco Antonio Bravi -. Dal 31 di luglio ad oggi abbiamo raggiunto un importante traguardo nella lotta contro la diffusione del virus. Con una media di 250 -300 vaccini effettuati ogni sabato, per un totale di 3.848 di cui 1.038 prime dosi, oggi il nostro Centro, con grande orgoglio, rappresenta un punto di riferimento per il territorio, un esempio da seguire per gli altri Comuni".  Il Centro è stato aperto a fine luglio scorso a Recanati, presso i locali dell’Ircer a Villa Teresa ed è attivo ogni sabato. "Vorrei sottolineare la sensibilità di questa Amministrazione nell’aprire un Centro di vaccinazione così  ben organizzato ed efficiente - ha affermato la Consigliera con delega alla Sanità Antonella Mariani -. Noi medici ci siamo attivati subito con gli operatori della Protezione Civile e della Croce Gialla: ogni sabato siamo ben felici di metterci a disposizione della comunità. La vaccinazione è l’unica arma che abbiamo per contrastare la diffusione del virus. L’Asur è in affanno e iniziative di volontariato come queste sono di fondamentale importanza nella lotta contro la pandemia. Ad oggi la fascia di età 5 -12 anni è una foce di infezione che va controllata, ci stiamo organizzando anche per le vaccinazioni dei più piccoli con l’aiuto dei pediatri".  "È stato molto difficile aprire un Centro vaccini basato sul volontariato, abbiamo fatto la richiesta a marzo e l’autorizzazione è arrivata a fine giugno dopo un gran numero di problemi burocratici sempre crescenti da risolvere – ha detto il vice Sindaco Mirco Scorcelli -. Un servizio importante per la comunità che sta regalando a noi, ai medici volontari e a tutti gli operatori sia della Protezione Civile che della Croce Gialla moltissime soddisfazioni. Si è formata una squadra formidabile e compatta, con l’obiettivo di mettersi al servizio della cittadinanza, con dedizione e  in maniera completamente volontaria".  Il Centro viene gestito da una squadra di 15 medici di base, 5 persone della Protezione civile e 3 operatori della Croce Gialla che prestano la loro opera al servizio della cittadinanza in maniera totalmente gratuita e volontaria. In rappresentanza dei medici è intervenuto il dottor Daniele Massaccesi: "vorrei ricordare che oltre ai 3848  vaccini effettuati nel Centro di Vaccinazione, noi medici abbiamo eseguito circa altri 6000 vaccini nei nostri studi e a domicilio nelle case dei cittadini impossibilitati a muoversi e continuiamo tutti i giorni a vaccinare per il bene di tutti. Oltre alla nostra disponibilità c’è un grande cuore che fa onore alla comunità".  A coordinare le prenotazioni per il servizio di vaccinazioni gli operatori degli uffici comunali che ricevono le numerose telefonate dai cittadini e programmano ogni settimana con l’Asur e con la squadra dei medici volontari e con la Protezione Civile e la Croce Gialla la pianificazione e la gestione del lavoro. Ogni mercoledì il personale medico del Centro, con il supporto dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile, prendono in consegna dall’ospedale di Civitanova il numero di vaccini prenotati che verranno poi somministrati il sabato successivo ai cittadini. Al Centro possono vaccinarsi tutti i cittadini recanatesi dai 12 anni in su, per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 071.7587276, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 14.

22/12/2021 17:27
INTERVISTA - Rischio zona arancione e aborto, Corsi: "La Sanità ha bisogno di aiuto"

INTERVISTA - Rischio zona arancione e aborto, Corsi: "La Sanità ha bisogno di aiuto"

Sanità pubblica in crisi sia a livello nazionale che a livello locale. La Regione Marche rientra a pieno titolo fra le realtà maggiormente segnate dalla carenza di personale medico causato dai tagli per la riorganizzazione dell’intero settore. A fare il punto della situazione è Daniela Corsi, direttrice dell’Area Vasta 3 (Macerata-Civitanova-Camerino), che ai microfoni di Picchio News ha voluto sottolineare la necessità di sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica e i governanti sui temi più critici della Sanità, del Covid e dell’aborto. Per cominciare, un commento sul fatto che da febbraio ogni reparto delle strutture Area Vasta 3 avrà un suo coordinatore. "Saranno 48 in tutto, in base ai posti vacanti che erano rimasti dopo che alcuni medici a tempo indeterminato avevano avuto una prelazione". Crede che questa soluzione per ora riuscirà a tamponare la crisi di personale medico? "Avere un coordinatore è un riferimento importante. La governance finora è stata di un solo responsabile attivo anche su 4 reparti. Certamente, però, non risolve le criticità e carenze varie del settore". Quali sono le difficoltà maggiormente evidenziate dalle varie strutture mediche? "Quella di base è il numero insufficiente di personale medico e infermieristico. È un problema che già conoscevamo da anni, e con il Covid stiamo raccogliendo i risultati di un certo tipo di negligenza, legata soprattutto ai ripetuti tagli alla Sanità. Poi c’è il discorso della riorganizzazione degli ospedali, che però è di competenza della Regione". Quando si è accorta della progressione di queste criticità? "Sono un medico che lavora da anni, e quando sono diventata direttrice dell’Area Vasta 3 non sono rimasta sorpresa di nulla. La carenza di personale non è dovuta alla volontà di non assumere: mancano proprio nuovi medici. Per questo mi auguro che venga tolto il numero chiuso dalle facoltà e si dia più spazio alla selezione durante i corsi di laurea, oltre che aumentare il numero degli specializzandi". Quanto hanno influito un certo tipo di scelte politiche? "Preferirei astenermi". È un modo per dire che hanno sempre avuto il loro peso? "La storia parla chiaro". Quanto teme oggi la zona arancione? "L’Area Vasta 3 dal punto di vista dei pazienti ricoverati negli ospedali di Macerata e Civitanova ha numeri abbastanza contenuti rispetto all’anno scorso. Purtroppo le terapie intensive sono al completo, e se aumentano il passaggio in zona arancione sarà inevitabile. Dobbiamo aspettare la fine delle feste natalizie. Ci sono ancora troppe persone contrarie al vaccino: è un problema che continueremo a trascinarci". Come considera l’ultima campagna vaccinale della Regione Marche? "La trovo un’ottima iniziativa, finalmente uno sportello informativo che viene da medici veri. La buona informazione è lo strumento di supporto migliore, al contrario di quella raffazzonata e fatta per creare polemica che si sente in tv". Quest’ultimo tipo di campagna poteva essere fatta prima dell’insorgere della variante Omicron? "Noi abbiamo sempre fatto campagna informativa come sanitari, negli ospedali soprattutto. Diciamo che se qualcuno vuole diffamare certe categorie e servizi, il modo alla fine lo trova sempre". Spostiamoci su un altro tema: l’aborto. A gennaio 2021 il centrodestra si era opposto in maniera decisa rispetto alla pillola RU486. Ad oggi sono cambiati il pensiero e la linea politica? "La situazione si è bloccata. Non so come si voglia muovere la Regione, c’è stata molta polemica". Lei come si rapporta al tema dal punto di vista professionale e umano? "Parlare dell’aborto in poche battute sminuisce un problema realmente grande. Dietro a un certo tipo di scelta ci sono drammi che nessuno immagina: non si può ridurre tutto a “va bene” o “non va bene”". Serve una sensibilizzazione maggiore dal punto di vista sociale e politico? "Alla base di tutto c’è l’educazione. Noi ad oggi abbiamo perso una marea di valori, e la Sanità si ritrova a raccogliere i cocci della società. Sono aumentate per questo le patologie neuropsichiatriche fra i giovani, che spesso sono più frutto di un disagio sociale. Dobbiamo riprendere in mano la situazione, perché c’è un lavoro immenso da fare. Voglio confidare nelle nuove generazioni".

22/12/2021 12:05
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