L’assemblea dell’Ata dell’Ato 3, che si è appena conclusa nella sala consiliare della Provincia di Macerata, ha deciso di rinviare di qualche giorno la decisione sull’approvazione delle modifiche del Piano d’ambito per la gestione dei rifiuti per l’assenza alla seduta del 40% della rappresentanza dei sindaci del territorio.
“La discussione sulla nuova discarica è molto importante per l’intera provincia per cui invito i sindaci che non sono potuti essere presenti stasera a intervenire nella prossima seduta – ha spiegato il presidente Sandro Parcaroli -. Quando abbiamo adottato il Piano d’ambito nel 2021 erano presenti 45 sindaci per il 90% del territorio rappresentato, questa sera appena il 60%, per cui spero che la prossima seduta, che verrà convocata nella prima data utile per consentire la massima partecipazione dei sindaci, siano in tanti a intervenire per condividere una scelta importante per tutto il territorio”.
Questi giorni di rinvio, inoltre, permetteranno ai sindaci anche di poter verificare le prescrizioni imposte dalla Regione Marche che ha previsto di riportare le macroaree dove dovrà essere realizzata la nuova discarica da 70 a 84, inserendo anche quei Comuni che inizialmente erano stato eliminati perché avevano già ospitato una discarica.
"Sono trascorsi ormai oltre due mesi dalla data di consegna dei lavori all’ex Orfanotrofio in Via Tambroni, dove l’amministrazione comunale avrebbe intenzione di trasferire dieci classi del Liceo Classico “Filelfo” che dal sisma del 2016 hanno trovato collocazione nei locali ex Quadrilatero in contrada Cisterna. La consegna dei lavori, infatti, era prevista per il 17 gennaio scorso". Così interviene in un comunicato congiunto firmato da tutti i partiti facenti parte della coalizione (Tolentino nel Cuore, Lega, Fratelli d'Italia, È viva Tolentino, Udc, Forza Italia), il centro-destra di Tolentino.
"Abbiamo atteso oltre due mesi, perchè consapevoli del fatto che ci possano essere stati ritardi fisiologici nei lavori, ma oggi crediamo che l’amministrazione Massi-Sclavi debba fornire alla cittadinanza risposte concrete su quello che sarà il futuro degli studenti del Filelfo - si sottolinea -. Il ritorno delle scuole in centro è stato in campagna elettorale un cavallo di battaglia fondamentale per l’attuale maggioranza che, però, come accade sistematicamente da quando si è insediata, non riesce a concretizzare nessuna delle promesse fatte ai cittadini".
"Siamo ormai alla fine di marzo 2023 e non sappiamo ancora se ci sono stati contatti con la Provincia per l’eventuale trasferimento e quale parere eventuale abbia espresso la Provincia stessa. E non si cerchino responsabilità politiche altrui per mascherare i propri insuccessi: oggi al governo di Tolentino c’è l’amministrazione Massi-Sclavi e ad essa spetta il compito di governare e di fare delle scelte. Il resto è mera speculazione politica" concludono i partiti di centro-destra tolentinati.
Il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli ha emesso il provvedimento con il quale ha individuato i nominativi dei nuovi consiglieri di amministrazione dell'Apsp Ircr di Macerata così come previsto dallo Statuto dell'Ente. Il nuovo CdA, alla prima riunione di insediamento, provvederà all’elezione del presidente.
Il provvedimento prevede la nomina di Amedeo Gravina quale presidente in pectore. Generale in quiescenza della Guardia di Finanza, ha guidato il Comando provinciale delle Fiamme Gialle di Macerata e di Isernia.
Nel 2003, Gravina, ha ricoperto l’incarico di giudice militare effettivo presso il tribunale militare di Napoli. È insignito della Croce d’oro per anzianità di servizio, della Medaglia militare d’oro di lungo comando della Medaglia Mauriziana al merito dei Dieci Lustri di Carriera Militare e di Cavaliere Ufficiale al merito della Repubblica Italiana. Gli altri consiglieri dell'Ircr di Macerata sono Laura Ricci, avvocato; Vincenzo Corneli, consulente bancario in pensione; Paolo Rapanelli, medico in pensione e Ilenia Sabbatini, assistente sociale specialista.
"Un grande ringraziamento a Giuliano Centioni e agli altri consiglieri uscenti che fino a oggi, hanno portato avanti con passione e professionalità la gestione dell'Ircr - ha detto il sindaco Parcaroli -. Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa dal precedente Consiglio che ha inquadrato l'Ircr non semplicemente in una residenza protetta, ricovero per anziani, ma in un ente di servizio al territorio con orizzonte a 360 gradi, per persone fragili. Nei dieci anni guidati da Centioni, abbiamo aperto anche l’asilo nido a Villa Cozza, lo sportello Informa Anziani in piazza Mazzini, il centro diurno e residenziale a Villa Cozza, ampliato le attività tra Ircr e Comune e valorizzato le gestioni delle case di riposo presenti sul territorio provinciale".
"Nonostante le criticità emerse durante il periodo, straordinario, della pandemia, le Rsa e Rp rimangono un servizio indispensabile nell’assistenza degli anziani, nelle degenze post ospedaliere, oltre che luoghi primari di cura; gli operatori, inoltre, hanno dato testimonianza di generosità e coraggio oltre che di grande professionalità - ha continuato il primo cittadino -. Per il futuro vogliamo far sì che l’Ircr diventi, sempre più, un centro di servizio aperto e integrato e punto di riferimento dove anziani e famiglie possono trovare ogni forma di supporto utile a condurre una vita dignitosa. È per questo che i nuovi componenti del CdA scelti, ai quali auguro buon lavoro, sono persone di alto profilo che si metteranno a completo servizio della comunità e della nostra Apsp".
L’Ircr di Macerata oggi gestisce direttamente la residenza protetta di Villa Cozza con un’autorizzazione di 113 posti letto, oltre ad altri servizi come il diurno demenze e Alzheimer, gestione del Ma Maison, assistenza domiciliare per l’Ats 15, il progetto Home Care Premium.
Gestisce inoltre, in convenzione con i rispettivi comuni, le case di riposo di Mogliano (40 posti letto) delocalizzata presso l’hotel Maestà di Urbisaglia, Montecassiano (25 posti letto), Montefano (25 posti letto), Potenza Picena (29 posti letto), Pollenza (38 posti letto) e dal 2023, Corridonia (25 posti letto) in fase di definizione.
Inoltre l’Ircr provvede a svolgere attività di supporto per l’autorizzazione e l’accreditamento della residenza protetta e del Centro diurno per disabili di Corridonia, nonché per l’accreditamento per persone con disabilità delle strutture anziani di Montecassiano, Pollenza, Tolentino e Treia.
L’Ircr conta complessivamente la gestione di quasi 270 posti letto e 133 dipendenti tra infermieri, Oss e personale amministrativo, diretto e indiretto. È una struttura socio-sanitaria complessa, eccellenza del nostro territorio, che ha necessità di avere un organo di governance adeguato alle esigenze gestionali e una visione di sviluppo futura, punto di riferimento per tutto il territorio provinciale.
Il problema della denatalità? Carlo Ciccioli imputa la colpa alle “teorie che vanno di moda adesso, dal gender a tutto il resto”, che “portano a un impoverimento strutturale della società molto più grave di altri problemi, compreso quello delle povertà”.
Continuano a far discutere le parole pronunciate ieri dal capogruppo di Fratelli d’Italia in merito a una discussione sul futuro delle scuole marchigiane, visto che con la nuova finanziaria è stato alzato a 900 il limite minimo per mantenere l’indipendenza dell’Istituto.
Nell’ambito della stessa discussione, il gruppo del Partito Democratico aveva presentato una mozione che impegnava Giunta e presidente ad attivarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni e presso la Presidenza del Consiglio per rappresentare la contrarietà delle Marche ad una legge che, di fatto, stabilisce la chiusura di molti istituti scolastici dell’entroterra.
La proposta, a prima firma della consigliera dem Micaela Vitri, proponeva anche di seguire l’esempio della vicina Emilia Romagna e far ricorso alla Corte Costituzionale pur di scongiurare l’entrata in vigore del provvedimento.
La segretaria del partito democratico Chantal Bomprezzi è intervenuta sulla questione: “La superficialità e il pressapochismo del consigliere Ciccioli sono innanzitutto offensivi per tutti i marchigiani che abitano le aree interne. Il primo passo per risolvere un problema è capirne le vere cause e non ci si deve permettere di addurre fattori esclusivamente ideologici che non c’entrano nulla ad una questione così delicata e vitale per molti paesi della nostra regione”.
La segretaria Dem condivide quindi quanto sottolineato da Micaela Vitri in Consiglio: “La riorganizzazione della rete scolastica, così come prevista nella Legge di Bilancio 2023, comporterà la chiusura dell’ennesimo servizio essenziale nei piccoli municipi, il più importante. Attorno alla scuola nasce e cresce la comunità, è immorale procedere al loro taglio per motivi puramente economici; la scuola non è una voce di spesa ma un investimento per il futuro del nostro territorio”.
Se il problema demografico, comune in tutt’Italia, colpisce indiscutibilmente i paesi meno popolati, secondo Bomprezzi non è certo dovuto ad una fantomatica diffusione del gender: “In Italia si fanno meno figli per altri motivi molto più reali e concreti. La denatalità è causata dai problemi economici che riguardano sempre più famiglie, dalle disuguaglianze sempre più marcate tra chi ha troppo e chi arriva a stento alla sopravvivenza, dalla precarietà del lavoro oggi sul mercato e dalla irrisolta disoccupazione femminile”.
La mancanza di assistenza e servizi per l'infanzia, che colpisce ovviamente le famiglie più fragili, fa il resto e completa il quadro. Troppo semplice e sbrigativo liquidare una questione così grave con un falso problema come ha fatto Ciccioli con la sua deprecabile uscita. No, caro consigliere, la vostra maggioranza deve risolverli questi problemi e non può né ignorarli né aggirarli”.
Sono in arrivo nuove risorse - circa 12 milioni complessivi - per le aree di crisi industriale del Piceno e del Fermano-Maceratese. A darne l’annuncio l’assessore alle attività produttive, Andrea Maria Antonini dopo l’intesa raggiunta dalla Regione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha messo a disposizione lo stanziamento.
"Si tratta di una significativa e ulteriore opportunità di crescita e di sviluppo di tali territori – ha evidenziato Antonini - che più di altri hanno conosciuto le difficili e complesse congiunture correlate al terremoto degli anni scorsi. Una misura fortemente voluta dal governo regionale che, su impulso del Presidente Acquaroli e in raccordo con l’assessore alle Aree di Crisi Industriali Brandoni, permetterà a numerose imprese del Centro-sud delle Marche di attivare nuovi investimenti produttivi e, nel contempo, di intercettare risorse utili per implementare strategie e opere di rilancio e riqualificazione".
"In tale direzione, confermo la volontà della Regione di procedere in termini rapidissimi alla stesura e alla predisposizione dei relativi Avvisi pubblici. Il tutto, operando in piena sinergia con gli uffici ministeriali, le rappresentanze di categoria e le parti sociali". Saranno pubblicati infatti, entro l’estate, due nuovi bandi regionali rivolti alle Aree di Crisi industriale complessa delle Marche, relativi a "Val Vibrata – Valle del Tronto Piceno" e al "Distretto delle pelli - calzature del Fermano-Maceratese".
L’intesa sottoscritta con il Ministero nei giorni scorsi prevede, tra l’altro, la riapertura dello Sportello della Legge 181/89 ( aree colpite da crisi industriale e di settore) che dovrà avvenire entro il mese di giugno.
“Abbiamo voluto dare un segno di ulteriore vicinanza al cittadino proponendo una forma di ristoro nel caso in cui si rilevassero perdite idriche inconsapevoli, con conseguenze pesanti sui costi della bolletta dell’acqua”.
È soddisfatto il presidente dell’AATO 3, Alessandro Gentilucci, per questa importante misura di solidarietà adottata durante l’assemblea che ha approvato il documento unico di programmazione e il bilancio annuale dell’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale 3 Marche Centro Macerata. “Abbiamo definito gli obiettivi per il 2023 e gli anni a seguire, approvando già misure importanti come questa del ristoro” sottolinea Gentilucci.
“Intervenire a sostegno di famiglie ed imprese in caso di perdite non dovute a negligenza, segna una precisa volontà di vicinanza nei confronti di chi si trovi in difficoltà per bollette anomale non imputabili a consumo consapevole: verrà restituita all’utente una cifra adeguata e sanata l’anomalia”.
“Istituire le zone franche montane e abolire il limite del numero minimo di alunni per la formazione di classe nei Comuni montani. Sono gli obiettivi di due proposte di legge presentate dai parlamentari di Fratelli d’Italia alla Camera dai deputati”.
Due Pdl che vanno nella giusta direzione e si armonizzano rispetto alle politiche attive che stiamo portando avanti nelle Marche con l’intera maggioranza di centrodestra”. Questo il commento del consigliere del gruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Simone Livi, componente della III commissione permanente, che annuncia l’avvio dell’iter parlamentare di due PdL da parte dei colleghi parlamentari di FdI.
“Da quando ci siamo insediati – continua Livi - numerose sono state le iniziative legislative portate avanti in Consiglio regionale dal centrodestra. Basti ricordare lo sblocco di importanti risorse per migliore la viabilità e per opere infrastrutturali; incentivi per alcuni benefit agli operatori sanitari che opteranno per strutture ospedaliere presenti nelle aree interne della nostra Regione.
“La mozione approvata all’unanimità, a mia prima firma, con la quale si monitora il mantenimento di servizi alla persona, quali uffici postali e sportelli bancari, in queste zone; la deroga per i comuni del cratere sismico del numero minimo per la composizione delle classi scolastiche per evitare la chiusura di scuole; nell’ambito della programmazione europea, ben 8,9 milioni per tutelare e valorizzare le risorse naturali delle aree interne attraverso la messa in sicurezza del territorio e la produzione energetica da fonti rinnovabili locali, consolidare il valore sociale ed economico dei borghi riqualificando e recuperando il patrimonio edilizio e l’animazione di comunità, rigenerare per inclusione e innovazione sociale”.
“Sono solo alcune delle misure che abbiamo adottato come maggioranza di governo delle Marche e altre ne seguiranno. Chiaramente, la filiera istituzionale Governo-Regione, testimoniata ancora una volta da queste Pdl incardinate in Parlamento, potrà contribuire ad avere normative ad hoc per favorire il ripopolamento demografico delle aree interne, per favorirne l’economia territoriale e – conclude – il mantenimento dei necessari e opportuni servizi”.
Incassato il sì della commissione urbanistica, l'area ex Ceccotti, verrà presentata dall’amministrazione comunale alla città, giovedì sera, alle 21.15, nella sala del Consiglio Comunale. Saranno presenti l’assessore all’Urbanistica Roberta Belletti e il presidente della Commissione Roberto Pantella. Prossimo decisivo passo, di una storia infinita, sarà la discussione e il voto in consiglio previsto per fine marzo.
“Dopo tanti anni – dice Belletti – avviamo l’iter per giungere all’approvazione definitiva del progetto che significherebbe chiudere una annosa vicenda che per decenni sembrava non trovare soluzione. Grazie ad un lungo lavoro di mediazione con i proprietari dell’area, iniziato dall’ex assessore all’Urbanistica Fausto Troiani, alla chiusura di contenziosi milionari e vertenze legali, possiamo oggi parlare di un importante progetto di rigenerazione urbana che darà nuova linfa ad un’area strategica di Civitanova.
Il progetto, volontà di una classe politica consapevole di rappresentare gli interessi dei cittadini e responsabile delle scelte che fa, costituisce un giusto compromesso tra edificazione e sostenibilità ambientale e tra gli interessi dei privati, già consolidati nel tempo, e l'interesse pubblico”.
L’evoluzione di questo percorso è sfociata nella formulazione di un progetto unitario, che tiene conto della vocazione centrale dell’area. La potenzialità edificatoria è di 20mila metri quadrati di superficie utile lorda, divisa su due unità di intervento, una di 17mila metri quadrati e una di 3 mila.
In particolare: terziario – direzionale - alberghiero (per 13.000 mq), residenza (per 7.000 mq) e una nuova edificazione prevista pari a 20.000 metri quadrati. Un vasto sistema di spazi pubblici a verde e piazze (per 22.500 mq circa) e parcheggi (per 24.500 mq circa), collegando anche il nuovo Terminal sulla SS 16 con la stazione ferroviaria e, quindi, con il centro della città.
“Con questa variante – continua l’assessore Roberta Belletti - le abitazioni ricadenti nell’area potranno eseguire importanti interventi di riqualificazione e soprattutto, cosa molto importante e di non poco rilievo, risolviamo la problematica del resto del tessuto edilizio esistente in tutta l’area Ceccotti, anch’essa ricadente in zona bianca, quindi priva di pianificazione urbanistica”.
L’ampia dotazione di spazi pubblici fornisce anche la quantità di standard necessari per l’area della ristrutturazione edilizia nell’ambito di trasformazione della variante, nonché quelli per il Borgo Marinaro, mettendoli a carico dei soggetti attuatori dei due comparti centrali.
“Illustrata la variante alla città resta l’ultimo passo - commenta l'assessore all'Urbanistica con soddisfazione – sarà quello del voto in consiglio comunale. Sono fiduciosa e auspico, giovedì sera, un’ampia partecipazione di pubblico per poter condividere con tutti questo progetto che farà crescere ancora di più la nostra città”.
Deroga alla composizione delle classi fino al 2029 e 235 milioni di investimento per la messa in sicurezza, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la riqualificazione ambientale delle scuole delle Marche. È questa la risposta concreta allo spopolamento delle aree sisma che arriva dall’intenso lavoro della filiera di governo Lega.
Lo ha confermato oggi ad Ascoli Piceno il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara nel corso di un incontro con gli amministratori locali organizzato dalla vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera Giorgia Latini con la presenza dell’assessore regionale all’Istruzione Chiara Biondi.
"Abbiamo dimostrato tutta l’attenzione che il nostro governo riserva alle piccole comunità – ha detto il ministro nel corso del suo intervento - Non ci saranno tagli alle scuole con una diminuzione del servizio scolastico, ma una razionalizzazione degli istituti giuridici con risorse che verranno reinvestite per il personale dirigenziale delle scuole. Per quello che riguarda la razionalizzazione diamo attuazione a una disposizione della Commissione Europea e miglioriamo persino il rapporto previsto a regime e che era stato derogato durante il Covid".
"Grazie al ministro Valditara in arrivo 4 milioni con il Dl Sisma per mantenere le scuole del cratere. Tenere in vita le nostre scuole, dando la possibilità anche alle comunità più piccole di avere un'istruzione vicina, significa dare speranza e futuro ai cittadini marchigiani colpiti da quella terribile tragedia" commenta così la deputata della Lega Giorgia Latini l'approvazione di un Odg, a sua prima firma, per la deroga al numero minimo di studenti per classe a tutte le scuole dell’area cratere.
Non solo, dunque, a quelle con edifici inagibili, fino al 2028/2029. Il ministro Valditara, parallelamente, ha dato subito efficacia al provvedimento con una circolare all’Ufficio scolastico regionale, affinché l'ordine del giorno venga applicato come estensione interpretativa al Decreto sisma e vengano coinvolte tutte le istituzioni scolastiche dell'area del cratere.
"Continueremo con rinnovato entusiasmo e vigore il lavoro che abbiamo avviato con il ministero fin dal mio ingresso in giunta perché la scuola è un elemento indispensabile alla politica di rilancio dei piccoli borghi per una regione come le Marche che ha il 70% del territorio in area montana" riferisce l'assessore regionale Chiara Biondi.
"Dimensionamento scolastico e stabilizzazione sono step fondamentali del percorso che vuole evitare la dispersione dei servizi per scongiurare l’abbandono del territorio - conclude Biondi -. Grazie al ministro e all’onorevole Latini abbiamo restituito alle famiglie e ai ragazzi del cratere, con la deroga fino al 2029, quelle certezze che generano l’indispensabile fiducia per guardare ad un futuro vissuto nel proprio territorio d’origine".
"La Lega, al di là delle polemiche strumentali dei Dem", aggiunge il coordinatore della Lega nelle Marche Riccardo Augusto Marchetti, “è sempre dalla parte dei marchigiani e delle loro esigenze. Dar voce alle istanze di quei territori che hanno a lungo sofferto e che, dal 2016, stanno cercando di risollevarsi, era per noi una priorità”.
“Le decisioni prese all’unanimità dai presenti della commissione consiliare Toponomastica e dalla Giunta ci spinge ad alcune considerazioni di metodo e di merito. La prima considerazione è che le decisioni della apposita Commissione da anni e anni stanno avvenendo sulla base di un regolamento più che datato che, oltre a non tenere conto dell’evoluzione storica, culturale e sociale del Paese, condiziona le proposte di intestazione che, come spesso avviene, rispondono a scelte di parte il più delle volte ideologiche”. Sono le parole di Francesco Peroni, presidente dell’Anpi Civitanova, che interviene in merito alla decisione dell’amministrazione comunale di dedicare un piazzale a Toro Seduto, leggendario capo della tribù dei Sioux.
Nel merito l’Anpi non obietta sul nome di Tatanka Yotanka, “vittima come tutti i Nativi americani del razzismo dell’allora governo Usa” – afferma Peroni - “ma appare chiaro e assolutamente non condivisibile che la genesi di questa intitolazione è avvenuta in Consiglio Comunale da parte dell’allora assessore Fausto Troiani, che di fatto ha voluto equiparare la figura di Anna Frank a quella di Toro Seduto come per sminuire la portata del genocidio nazista nato dalle leggi razziste volute da Hitler, a loro volta ispirate dalle leggi razziali del regime fascista italiano”.
“Purtroppo in queste scelte notiamo una sorta di filo nero che da tempo è presente nella toponomastica cittadina – prosegue il presidente dell'Anpi - per esempio con l’intestazione avvenuta qualche anno addietro al quadriumviro Italo Balbo fondatore con Mussolini del partito fascista”.
“Su Sergio Ramelli ucciso dalla violenza estremista nel 1975, l'Anpi nazionale ha a suo tempo espresso un giudizio di condanna verso tutto l'odio politico che c'è stato in quegli anni bui del terrorismo di destra e di sinistra, facendo notare che quel periodo storico di violenze e stragi di Stato andava meglio interpretato e studiato in modo che si sarebbe potuti arrivare a una decisione che avrebbe dovuto esprimere un giudizio storico più complessivo con al centro la difesa della Costituzione Repubblicana e Democratica”.
“Ecco perchè avremmo preferito che ci fosse stata un'intitolazione a ricordo di tutte le vittime del terrorismo e non solo di alcune. Altra nota critica è il non equilibrio di genere delle personalità alle quali si sono intestate vie e luoghi pubblici, per la maggior parte maschili”.
“Vogliamo sperare – conclude Peroni- che questo metodo di nomine sia lasciato da parte e che vi sia al più presto una revisione del regolamento sulla toponomastica ispirato ai principi fondamentali della nostra Costituzione antifascista” .
Prenderà avvio sabato 18 marzo alle ore 9:30 con il primo appuntamento al teatro Panettone di Ancona, il ciclo di incontri con i territori voluto dalla neo segretaria del Partito Democratico delle Marche Chantal Bomprezzi.
"Dopo il successo di partecipazione delle primarie – sottolinea la segretaria dem – volevamo onorare quanto promesso nei tanti incontri sui territori e proseguire la fondamentale attività di ascolto. Quanti si sono messi in fila nei gazebo e nei Circoli Pd per esprimere la loro opinione saranno protagonisti del nuovo corso del partito marchigiano".
Le assemblee, in totale 5, una in ogni provincia, saranno aperte anche ai non iscritti: "La parola d’ordine è partecipazione – ribadisce Bomprezzi – coinvolgeremo donne e uomini delle province marchigiane nel nostro progetto politico. Dal loro ascolto, dalle segnalazioni dei fabbisogni specifici dei diversi territori e delle diverse realtà, produrremmo insieme le proposte del Pd Marche".
Le assemblee aperte del Pd Marche proseguiranno venerdì 24 marzo a Fermo, sabato 25 a Macerata (Asilo Ricci), il 31 a Pesaro e si concluderanno ad Ascoli Piceno sabato primo aprile.
Sta destando clamore la notizia della presentazione in quel di Ascoli, il prossimo 24 marzo, dell’opera "Cento-Eredità di una rivoluzione", la quale celebra il centenario della marcia su Roma attraverso "ritratti, aneddoti e storie", come riportato sulla locandina dell'evento.
Nel post Facebook degli organizzatori della manifestazione si legge: "Cento è una pubblicazione, sotto forma di un giornale, che ci tramanda concretamente un patrimonio senza pari. Quella di un Ventennio in cui l'Italia si affermò nel panorama mondiale come un'eccellenza in tutti i campi dell'umanità. Dopo un'accurata selezione, sono stati stilati cento profili di uomini e donne che hanno fatto la storia della scienza, dell'arte, del pensiero, dello sport, della civiltà".
Profili che "rappresentano l'espressione di un Mito vivente e tangibile, di un'esperienza fondata sulla volontà e la consapevolezza. Non si tratta di un malinconico ricordo, ma di un testimone da trasmettere". Nelle ultime ore, però, il titolare della sede in cui l'evento (Caffè Bistrot, ndr) era originariamente previsto, ha deciso di annullare la presentazione. Si è in attesa di comprendere se verrà scelta una nuova location, magari con un cambio di data e orario.
Sulla vicenda sono intervenuti i deputati marchigiani del Pd Irene Manzi e Augusto Curti, chiedendo all'amministrazione comunale di opporsi. Ascoli Piceno, città Medaglia d'oro al valor militare per l'attività partigiana, è guidata dal sindaco Marco Fioravanti (Fratelli d'Italia), con una maggioranza di centrodestra.
Il primo cittadino - insieme al presidente di regione Francesco Acquaroli, che ha poi preso le distanze dichiarandosi all'oscuro in merito al tema dell'incontro - partecipò il 28 ottobre 2019 ad una "cena nostalgica" per l'anniversario della marcia su Roma, con fasci littori e aquile stampati sui menù, ad Acquasanta Terme.
Non arriva la condanna del primo cittadino, che si smarca così: "Non si tratta di un'iniziativa del Comune". Si accoda anche CasaPound, che accusa il Pd di "censura per motivi ideologici". I profili selezionati in 'Cento' rappresenterebbero "eccellenze umane, un modello positivo a cui guardare". E rilancia: "I dem vengano alla presentazione per una lezione di storia che non ha nulla a che fare con il nostalgismo che ci viene attribuito".
E sia, addentriamoci in questa lezione di storia e cerchiamo di fare un po' di chiarezza, cercando di trovare elementi da celebrare in quello che fu a tutti gli effetti un colpo di Stato (a cui Mussolini non prese neanche parte, essendo fuggito per precauzione in Svizzera nel caso le cose fossero andate male). I miti circolanti sul fascismo, le presunte "cose buone" che solitamente vengono attribuite al duce più per sentito dire che per fatti realmente accaduti, sono spesso il risultato di una propaganda vecchia di un secolo e possono essere facilmente verificati con dati storici a portata di click.
Partiamo dalla bufala delle pensioni, una delle preferite da molti che vorrebbero attribuire a Mussolini il sistema pensionistico nazionale: l'Inps nasce nel 1898 e l'assicurazione di validità e anzianità per i lavoratori diventa obbligatoria nel 1919 (la marcia su Roma risale al 1922). Solo a partire dal 1968, fino al 1972, il sistema retributivo sostituisce quello contributivo, portando alla nascita della pensione di anzianità e della pensione sociale: vengono predisposte misure straordinarie di tutela dei lavoratori (cassa integrazione guadagni straordinaria e pensionamenti anticipati) e per la produzione (sgravi contributivi).
E la tredicesima? Per quanto il ccnl del 5 agosto 1937 introducesse l’obbligo di corrispondere una mensilità aggiuntiva oltre alle 12 annuali per gli impiegati nel sistema industriale, sarà solo l’accordo interconfederale per l’industria del 27 ottobre 1946 a estendere il trattamento anche agli operai.
Lo stesso vale per la cassa integrazione, istituita con il decreto legislativo 788 del 9 novembre 1945 relativo alla “Istituzione della Cassa per l'integrazione dei guadagni degli operai dell'industria e disposizioni transitorie a favore dei lavoratori dell'industria dell'Alta Italia”. Benito Mussolini era già morto da mesi. Così come le famose 40 ore di lavoro settimanali, conquista posteriore all’approvazione della Costituzione, intorno agli anni ’50 e ’60.
La condotta di Mussolini nei confronti dei lavoratori? Ha vietato lo sciopero e ha sciolto i sindacati con gli accordi di Palazzo Vidoni del 2 ottobre 1925: Confindustria e sindacato fascista si riconoscono come unici rappresentanti di capitale e lavoro e le Commissioni interne vengono abolite. Poi la legge 563 del 3 aprile 1926 riconoscerà giuridicamente il solo sindacato fascista quale l’unico a poter firmare i contratti collettivi nazionali di lavoro, istituendo la magistratura speciale per la risoluzione delle controversie di lavoro e cancellando il diritto di sciopero.
Le case popolari? La prima legge in merito risale al 1903 e i più importanti progetti di sviluppo urbano in Italia si concentrano nei primi 15-20 anni del XX secolo. A dirla tutta, neanche i treni arrivavano in orario, nonostante Mussolini avesse ereditato una rete ferroviaria ristrutturata prima del ventennio. I ritardi venivano semplicemente nascosti per non perdere la faccia dopo tanta propaganda sulla puntualità, sbandierata come valore fondante del regime.
Da un razzismo (se non interiorizzato, almeno dimostrato dai fatti) tutt’altro che mutuato dall'alleato nazista, come testimoniato dalle leggi emanate fra il 1937 e il 1939 che vietavano matrimoni misti e limitavano le libertà economiche e sociali dei non "ariani italiani" (definizione ovviamente fumosa, basata su nessun presupposto scientifico o culturale attendibile), a un maschilismo imperante che mise le donne ai margini della vita civile, limitandone le possibilità professionali e politiche (regio decreto 2480 del 9 dicembre 1926 e decreto legge del 5 settembre 1938, ndr).
Potremmo andare avanti ancora a lungo, dalla bonifica delle paludi (di cui il fascismo è responsabile solo per il 6% del totale, dopo l'attività iniziata prima del ventennio) alla fondazione della scuola pubblica (la prima scuola elementare è del 1859), dall'attività fisica nelle scuole (resa obbligatoria nel 1878 dalla legge De Santis) al fantomatico pareggio di bilancio (raggiunto solo nel 1925 grazie all'allora ministro delle finanze De Stefani, inviso al duce e destituito poco dopo).
Non serve specificare che persone totalmente malvage o totalmente virtuose possono esistere solo nella fantasia, ma per trarre un giudizio su Mussolini basta ricordare che durante la seconda guerra mondiale persero la vita oltre 300 mila italiani e italiane fra soldati e partigiani, migliaia di donne vennero uccise, torturate, arrestate o deportate e decine di migliaia di ebrei vennero mandati a morire in Germania.
Ciò che è importante sottolineare è l'oggettiva mistificazione che la riabilitazione della figura di Mussolini comporta: per costruire un futuro migliore in un momento di crisi nazionale e internazionale non si dovrebbe guardare a un passato già dimostratosi fallimentare - per non dire di peggio -, ma cercare di individuare soluzioni nuove e coerenti con i tempi che cambiano.
La pagina del fascismo è una delle più importanti nella storia italiana: le profonde cicatrici che il ventennio ha lasciato sul Paese sono tutte visibili nella Costituzione, redatta specificatamente perchè un nuovo totalitarismo (termine coniato da Mussolini) non possa più verificarsi.
La digitalizzazione della rete idrica, per allungare la vita degli impianti sotterranei e monitorare in tempo reale l’acqua, risorsa preziosa per la comunità e l’economia. Tra i finanziamenti del Pnc sisma ci sono anche 27 milioni di euro per i comuni del cratere di Marche (20 milioni) e Abruzzo (7 milioni) che hanno scelto di investire in una tecnologia che può fare la differenza per il contrasto alla crisi idrica.
Oggi durante l’assemblea Aato a Macerata, presieduta dal presidente Alessandro Gentilucci, è stato approvato lo schema di accordo di programma tra le Aato 3, 4 e 5, la regione Marche e il commissario straordinario alla riparazione e ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli. Il programma degli interventi prevede un investimento di 20 milioni di euro, che saranno distribuiti tra i comuni sulla base di criteri e modalità che saranno condivisi dal territorio.
La digitalizzazione dei sottoservizi verrà realizzata grazie a rilievi aerei (droni), laser scanner e georadar. L’insieme dei dati raccolti consente di fotografare in tempo reale la situazione, attraverso quella che viene chiamata "nuvola di punti", cioè un’immagine in 3d estremamente dettagliata degli impianti rilevati. Questo tipo di monitoraggio permette di intervenire puntualmente anche nella regolazione dinamica della pressione, impossibile altrimenti da calcolare così nel dettaglio. Il soggetto gestore sarà la società Ciip, realtà interamente pubblica affidataria del servizio idrico integrato nell'Aato 5, che ha già implementato questa tecnologia negli anni passati nel Piceno.
"Rendiamo i territori del cratere protagonisti della transizione digitale - ha detto il commissario Castelli -. Lo sviluppo di una piattaforma di monitoraggio e gestione della risorsa idrica rappresenta un primo passo per una visione di sviluppo strategico del cratere. Questa tecnologia ha delle potenzialità straordinarie per il contrasto alla dispersione idrica, che purtroppo è una grande questione nazionale. Basti pensare che nei territori dove questa tecnologia è già operativa, si registrano perdite d’acqua fino a otto volte inferiori".
"Un risultato politico straordinario - sottolinea Gentilucci -, poiché abbiamo messo insieme tre Autorità d’Ambito, AATO 3, 4 e 5, la Regione Marche e il Commissario Straordinario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, per un intervento che consentirà di far fronte allo spreco d’acqua con sistemi di controllo e verifica tecnologicamente innovativi".
Venerdì 17 marzo il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara arriva nelle Marche per parlare della "rinascita delle scuole nei comuni dell’area del cratere". L’incontro, che si terrà ad Ascoli Piceno presso la sla della Vittoria della Pinacoteca Civica con inizio alle ore 10.30, è organizzato dalla Lega Marche e fa seguito all’emendamento al Dl Sisma per la deroga alla formazione delle classi nelle scuole lesionate nell’area del cratere, che, con ulteriore intervento Lega a mezzo ordine del giorno, è stata estesa a tutte le scuole del cratere comprendendo anche le non danneggiate.
Interverranno gli onorevoli firmatari Giorgia Latini, vicepresidente della commissione cultura della Camera, e Riccardo Augusto Marchetti, commissario regionale del partito, l’assessore regionale all’Istruzione Chiara Biondi, consiglieri regionali e amministratori dei territori ricompresi nel provveadimento.
“Grazie alla Lega tutti gli istituti del cratere, non solo quelli inagibili, potranno fino al 2029 avere la deroga al numero minimo di studenti per formare le classi nelle zone terremotate – ricordano gli onorevoli Latini e Marchetti - Le nostre scuole sono un presidio fondamentale per dare un futuro alle aree terremotate e non possono essere lasciate vuote”.
L’incontro con il ministro sarà un’opportunità di confronto costruttivo per i rappresentanti del territorio protagonisti di una battaglia di anni per mantenere le classi nelle aree del cratere. “La ferita aperta nel 2016 in Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria andava ricucita – concludono Latini e Marchetti - abbiamo lavorato per farlo nella logica di filiera amministrativa virtuosa con l’indispensabile e convinto sostegno del ministro".
"L’obiettivo è estendere la deroga a tutte le scuole, anche a quelle nuove già ricostruite con fondi sisma e Pnr per contrastare lo spopolamento e mantenere il servizio essenziale della scuola per garantire la crescita dei piccoli borghi”.
“Freschi di un congresso che ha avuto come linea guida principale la continuità del centro-sinistra locale, apprendiamo con sincero dispiacere dell'uscita del gruppo Dipende da Noi dalla coalizione 'Tolentino città aperta' che ha sostenuto Massimo D’Este come candidato sindaco alle ultime amministrative”. È quanto si legge in una nota di Nicola Serrani, membro del direttivo di Civico22, che interviene all’indomani dell’uscita del gruppo Dipende da Noi dalla coalizione che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Massimo D’Este, a Tolentino.
“La campagna elettorale del centro-sinistra si è contraddistinta per unità di intenti e per la scrittura di un programma condiviso nella sua totalità – continua Serrani - programma al quale Dipende da Noi ha contribuito con un apporto tecnico e umano importantissimo.
“Apprendiamo dalla stampa di difficoltà incontrate da Ddn durante tutto il periodo dalla proclamazione della nuova amministrazione ad oggi e che non è riuscito ad esercitare il ruolo di opposizione come avrebbero voluto fare e perché non sono presenti direttamente in consiglio comunale".
“Rispettiamo le argomentazioni di Ddn, anche se come Civico22 non abbiamo riscontrato diversità di vedute su temi rilevanti per la città. Come Civico22 siamo a lavoro sui temi, sul programma e crediamo che la sinistra debba uscire dalla sua elitarietà”.
“Ringraziamo Dipende da Noi per l'enorme apporto dato nel corso della campagna elettorale per Massimo D'Este ed auguriamo un buon lavoro a una forza politica che con il suo nuovo slogan 'Riprendiamoci il comune' indica l'inizio di un nuovo ambizioso percorso che a nostro avviso, per essere perorato fino in fondo, necessita lo sforzo di unire forze e movimenti che hanno in comune lo stesso recinto valoriale”, conclude.
“La intitolazione a Tatanka Yotanka o Tatanka Iyotake meglio conosciuto come Toro Seduto è una proposta da me formulata dopo che era intercorsa una fitta corrispondenza con Alessandro Martire, (delegato in Italia e presso l’alto Commissariato dei diritti dell’Uomo di Ginevra, della nazione Lakota Sioux di Rosebud).
La precisazione arriva da Giorgio Pollastrelli, presidente della commissione toponomastica di Civitanova Marche, nonché esponente della Lega, che motiva così la scelta di intitolare una via al capo tribù dei Sioux Hunkpapa.
Non sarebbe quindi, a detta dell’esponente del Carroccio, conseguente alle parole dell’ex vicesindaco e ora presidente del consiglio Fausto Troiani che nel 2018, dopo che l’assise aveva bocciato una mozione per un’intitolazione di una via ad Anna Frank, provocatoriamente aveva detto che se fosse stata intitolata una strada al simbolo dell’Olocausto, “perché non intitolarne una a Toro Seduto”.
Pollastrelli spiega che sul lavoro della commissione c’è stata piena unanimità e condivisione di scelte: “Nelle ultime sedute abbiamo approvato all’unanimità la intitolazione di una serie di aree di circolazione dando un tributo in particolar modo a chi è stato vittima di, violenze, soprusi, soppressioni e stermini – sottolinea – . Oltre le segnalazioni giunte ci sono anche le proposte prodotte dalla stessa Commissione”.
“ Il 1 aprile Alessandro Martire sarà a Macerata per un convegno e sarebbe felicissimo nella mattina dello stesso giorno di venire a Civitanova Marche a tenere un convegno su un grande della storia dei nativi d’America, altra tragedia storica che ha prodotto milioni di morti. L’ intitolazione a Sergio Ramelli del quale il 13 marzo cadeva l’anniversario dell’aggressione è una testimonianza a un giovane studente ucciso negli anni in cui il contrasto politico non era solo verbale, ma gli scontri di piazza e la violenza condizionavano la quotidianità della società civile”.
“La decisione della commissione di intitolare ad Anna Frank i giardini di via Goito è stata unanime – prosegue Pollastrelli – Una proposta che da circa 15 anni attendeva che fosse avviato il suo iter burocratico, mai approntato prima d’ora. In supporto di questa la stessa commissione ha anche individuata una via ai martirai dei lager nazisti, Maria del Carmen Hernàndez Barrera co-iniziatrice del cammino neocatecumenale, cosi come Piazzale Europa, così come per Pasqualina Pezzola”.
“Il tutto in maniera unanime. Tutto questo lavoro di riordino di vecchie e nuove proposte ha prodotto un deliberato unico che parte dal 2016 con le Nazioni, gli sportivi del passato, passa per il risorgimento italiano, la storia dei nativi di America, le tragedie europee del 900 e infine Anna Frank. Un plauso alla Giunta che ha approvato la proposta deliberativa senza stravolgere quanto fatto in commissione e ha apprezzato il lavoro di doveroso riordino. ha concluso Pollastrelli”.
Il movimento "Dipende da Noi", esce dalla coalizione "Tolentino città aperta" che ha sostenuto Massimo D’Este come candidato sindaco alle ultime elezioni comunali. A spiegare le ragioni della scelta, avvenuta dopo "ampia riflessione", sono i coordinatori Barbara Salcocci e Nazzareno Tiranti.
"Abbiamo avuto modo di esprimere direttamente agli altri gruppi facenti parte della coalizione e allo stesso Massimo D’Este le difficoltà incontrate durante tutto il periodo dalla proclamazione della nuova amministrazione ad oggi - dichiarano Salcocci e Tiranti -. In particolare si è evidenziato che non siamo riusciti ad esercitare il nostro ruolo di opposizione come avremmo voluto fare".
"Non siamo presenti direttamente in consiglio comunale con nostri candidati - aggiungono i coordinatori cittadini di 'Dipende da Noi' -, il che ha comportato difficoltà operative e comunicative con gli altri componenti della coalizione, e per diversità di vedute e di intenti manifestatesi su alcuni temi per noi rilevanti per il comune di Tolentino. "Si confida di poter comunque lavorare insieme con gli altri gruppi della coalizione 'Tolentino città aperta' sui temi per cui vi sono state e vi saranno comunità d’intento" concludono Salcocci e Tiranti.
Il PD trema dalle fondamenta dopo la nomina a sorpresa della segretaria Elly Schlein e la sezione marchigiana del Partito Democratico non è da meno: dopo la vittoria di Chantal Bomprezzi alle primarie, si è tenuta la prima assemblea regionale di partito ad Ancona, dove la parola d’ordine che è emersa è “discontinuità”.
In linea con le volontà espresse dall’elettorato, Bomprezzi si è presentata con la sua nuova squadra per una segreteria completamente rinnovata, dall’età media ben più bassa che in passato.
"Ho voluto anticipare la composizione della segreteria per essere operativi il prima possibile - ha detto la neoeletta segretaria regionale -. Ci sono ragazze e ragazzi con esperienza, ma giovani per un Pd che deve tornare tra le persone".
I lavori dell'assemblea sono cominciati con quattro testimonianze di persone della società civile: sindacalisti, persone che vivono il dramma del terremoto o dell'alluvione, giovani democratici, persone che "sono testimoni e vivono problematiche molto presenti nella nostra regione".
I prossimi passaggi della segretaria regionale saranno sui territori con incontri in ciascuna provincia, a partire, sabato 18 marzo, da Ancona dove si vota alle prossime amministrative.
Intanto "lascerò aperta la porta per quella parte del Pd che con Michela Bellomaria ha animato la competizione alle ultime Primarie - conclude Bomprezzi - Vorrei si lavorasse insieme e che si dividessero le responsabilità e le molte soddisfazioni che, sono certa, verranno. Dobbiamo essere compatti per elaborare insieme la formazione della nostra proposta politica".
Dopo la nomina di Silvia Verenucci a presidente dell’Assemblea, questa è la composizione della nuova segreteria regionale: oltre a Bomprezzi ne fanno parte Giorgia Sampaoli (tesoriera), Marco Belardinelli (organizzatore), Matteo Terrani (vice segretario), Andrea Belegni (coordinatore segreteria) e inoltre Saura Casigliani, Daniele Sturani, Andrea Salvatori, Manuela Ciaruffoli, Alessandro Iagatti, Mattia Santarelli, Claudio Cavallaro, Sara Calisti. Invitati permanenti sono Alessandro Del Monte di Art. 1e Chiara Croce, segretaria Gd Marche
Incontro pubblico ieri, a Tolentino, sul tema del digestore anaerobico provinciale organizzato da Europa Verde. L’ingegner Sandro Bisonni, ex consigliere regionale, ha illustrato i dati progettuali, analizzando gli aspetti principali dell’impianto che vorrebbe costruire il Cosmari.
“Ne risulta un impianto con un impatto significativo legato a vari aspetti sia emissivi sia legati ai potenziali rischi”, ha affermato Bisonni. L’esponente di Europa Verde ha sottolineato la scarsa consapevolezza dovuta a una diffusione dell’informazione ancora insufficiente.
“Purtroppo – afferma Bisonni – a mio avviso si è discusso troppo poco degli aspetti tecnico – economici di questo impianto. I dati progettuali parlano chiaro e fanno nascere forti preoccupazioni che dovrebbero far riflettere tutti, soprattutto gli Amministratori. Chi ci governa prima di continuare silenziosamente nel cammino che porta alla realizzazione di un impianto del genere, per di più sovradimensionato rispetto al fabbisogno provinciale, dovrebbe acquisire una maggiore consapevolezza delle problematiche e degli impatti correlati all’impianto”.
Bisonni ha poi sottolineato come l’alternativa a tale impianto esista già; basterebbe infatti continuare a fare quello che si sta facendo, magari migliorando alcuni aspetti come quelli legati all’abbattimento dei cattivi odori”. Infine è stato ricordato che esiste una legge regionale, la n. 4 del 2020 promossa al tempo dallo stesso Bisonni, che va nella direzione diametralmente opposta alla digestione anaerobica favorendo e sostenendo, anche economicamente, i progetti e la realizzazione di microimpianti per il compostaggio aerobico.
“Insomma, la legge c’è e basterebbe applicarla senza inventarsi nulla e soprattutto evitando l’ingresso dei privati nella gestione di un impianto così delicato”, ha concluso l’esponente di Europa Verde.
"Le auto abbandonate su suolo pubblico o aree private aperte ad uso pubblico rappresentano un vero problema per i cittadini. Oltre ad occupare perennemente dei parcheggi utili ad altri, in certi casi sono pericolose per la sicurezza e per l'ambiente". A dirlo è il segretario cittadino della Lega Recanati, Benito Mariani, nel sottolineare come il fenomeno sia "in aumento sul territorio".
"I costi per la rimozione e smaltimento ricadono sul Comune, quindi sulla collettività - spiega Mariani -. Consideriamo che a Recanati possiamo contare oggi su due ispettori ambientali del Cosmari: quanto meno a loro non dovrebbero più sfuggire questi macro illeciti. Sarebbe sufficiente farsi un giro nei quartieri e nelle periferie per notare che, appunto, ci sono delle auto in evidente stato di abbandono".
"Abbiamo raccolto segnalazioni di cittadini riguardo a 3 veicoli abbandonati nel solo quartiere Le Grazie: si tratta di due autocarri con targa e un ciclomotore, senza targa, abbandonati lì da anni su un'area verde pubblica - aggiunge l'esponente leghista -. È facile individuare questi autoveicoli invasi dalla vegetazione, con evidenti danni alla carrozzeria derivanti da incidenti stradali e con parti mancanti, depositati direttamente sul suolo senza alcuna cautela per il terreno; e tanto più grave è il rischio in quanto prossimi ad una centrale elettrica".
"Altri veicoli abbandonati, di cui un'autovettura addirittura senza targa, sono presenti nei parcheggi dell'area Ex-Eco, area privata sì, ma ad uso pubblico, completamente aperta e accessibile a tutti e pertanto soggetta al Codice della Strada. Pure in questo caso alcune auto sono a ridosso di una centrale elettrica e, in caso di un'emergenza, ostruirebbero le attività di pronto intervento. Ci auguriamo e auspichiamo che, dopo le opportune e dovute verifiche da parte degli organi di polizia preposti, queste auto vengano velocemente rimosse" conclude Mariani.