La giunta comunale di Porto Recanati ha adottato il provvedimento definitivo per i lavori da effettuarsi presso la Casa degli Artisti, sita nel parcheggio Nazario Sauro. "Gli interventi sono stati resi possibili grazie a uno specifico contributo regionale di 34mila euro", ha chiarito il sindaco Andrea Michelini.
Nello specifico, i lavori consisteranno nella demolizione “dei muri delle docce a sud e dal locale se ne ricaverà una ulteriore sala prove – aggiunge il primo cittadino -. Parte degli stessi ex locali docce a sud diventeranno un bagno per disabili che nel progetto originario non era stato previsto”.
“La vecchia caldaia che era rimasta nel sito verrà smantellata - spiega Michelini -. Ciò consentirà di recuperare spazio per allargare uno studio musicale preesistente. Abbiamo infatti pensato che un locale nuovo e confortevole non poteva conservare al suo interno una caldaia di grandi dimensioni che era ormai un rudere in bella vista".
"Tali lavori, una volta ultimati con un cronoprogramma già stabilito che prevede anche altri interventi migliorativi, consentiranno di avere a disposizione una struttura che potrà pienamente definirsi come funzionale e non più come un ex spogliatoio che aveva conservato in gran parte la sua caratteristica" conclude il sindaco.
Il sindaco Mauro Sclavi ha costituito il proprio ufficio staff che sarà a sua disposizione con il compito di coadiuvarlo nelle molteplici attività burocratiche e amministrative.
L’ufficio di staff è costituito da un dipendente interno del Comune di Tolentino a tempo indeterminato, due dipendenti a tempo determinato reperiti all’esterno con selezione comparativa, e da un incaricato di collaborazione a titolo volontario gratuito e con spirito di liberalità.
Nello specifico fanno parte dell’ufficio di staff Alba Passarini a cui è affidata la segreteria del sindaco, David Maria Pela con competenze in ambito informatico-digitale, Francesca D’Arienzo, avvocato con competenze giuridiche.
A questi si aggiunge Stefano Servili che si è messo a disposizione per essere di supporto alle attività del sindaco e della Giunta. Infatti, in considerazione del fatto che spettano al Comune tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione e il territorio comunale , il primo cittadino ha deciso di avvalersi della collaborazione gratuita del dottore, a suo supporto e quello della giunta comunale, nell’ambito dei servizi alla persona e alla comunità. Tale ruolo sarà svolto a titolo gratuito.
“Il nuovo ufficio di staff – chiarisce Sclavi – vuole unire le professionalità interne a consulenti esterni che completano l’organico già esistente, con notevoli vantaggi per il nostro Comune. Inoltre poter contare su una struttura a servizio del sindaco significa anche poter espletare pienamente tali funzioni, avendo a disposizione collaboratori dinamici e professionali”
Nell’incontro avvenuto ieri sera nella sede civitanovese del partito, gli iscritti a Forza Italia sono tornati a discutere circa le nomine del Consiglio d'Amministrazione, allo scopo di far luce sulle incomprensioni all’interno dell’assise comunale e meglio definire la guida dell'Istituto Paolo Ricci in vista del consiglio in programma martedì 11 ottobre.
“Forza Italia non ha al suo interno alcuna spaccatura - ha spiegato il coordinatore cittadino Paolo Giannoni - chi dice queste falsità, ripetendole da mesi senza alcun esito, sono persone che farebbero meglio a non parlare, elementi esterni al partito che rappresentano solamente sé stessi, quindi un parere individuale legittimo ma assolutamente falso. La nostra forza politica però, da sempre sostenitrice di un confronto aperto e democratico, non può esimersi dall’affermare nuovamente il suo disappunto non tanto verso i nomi emersi per la guida dell’ASP Paolo Ricci, ma piuttosto per le modalità che non hanno visto condivisione come invece è sempre avvenuto in passato, quando la lista era addirittura scelta senza voto segreto e all’unanimità dell’intero consiglio comunale”.
“Siamo stati accusati di essere interessati alle poltrone - prosegue la nota stampa diffusa da FI - ma questo è l’esatto opposto della verità. Se fossimo stati interessati alla poltrona avremo presentato i nostri nomi. Invece Forza Italia è stata leale all’impegno preso con gli altri partiti. Purtroppo, qualcuno ha voluto scavalcare questa decisione creando tutta l’inutile bagarre di cui si è parlato in questi giorni. Resta il fatto che il nome attribuito a Forza Italia, ovvero Monica Rendina, pur essendo una nostra iscritta e una persona che non abbiamo motivo di criticare, non è tuttavia espressione del partito poiché la nostra linea era di non presentare alcun curriculum. Siamo abituati a discutere sulle scelte in maniera concordata e trasparente, questa volta purtroppo non è stato così a causa di quello che abbiamo definito vizio di forma”.
Forza Italia è tornata a discutere anche sulla rappresentanza di genere: “Ci dispiace poiché il tema della parità tra sessi dovrebbe essere caro ad ogni forza politica - concludono i membri del partito - si parla tanto di questo e poi, quando c’è la possibilità di metterlo in pratica, ciò non avviene. Il CdA attuale è formato da cinque uomini e una donna, per noi è chiaro come il sole che il criterio dell’uguaglianza di genere non è stato rispettato. Questo non vuol dire che ci opporremo alla decisione del consiglio comunale ma semplicemente che siamo perplessi e avremmo voluto dotare il Paolo Ricci di un CdA che magari potesse anche essere d’esempio per le altre istituzioni”.
“Il rinvio in commissione della proposta di legge per la riforma dei consultori familiari, presentata ormai oltre un anno a mia prima firma dal gruppo assembleare del Partito Democratico, dimostra senza alcun dubbio le grandi difficoltà che attraversano la destra marchigiana, schiacciata tra la necessità di difendere a ogni costo la propria identità oscurantista e misogina e l’assoluta mancanza di argomenti per opporsi a un provvedimento equo ed equilibrato, capace di tutelare la libertà e i diritti delle donne".
Così la consigliera regionale del Partito Democratico Manuela Bora commenta la decisione presa dall’Assemblea legislativa delle Marche di rinviare in commissione la proposta di legge n. 16 del 2021, inerente alla ridefinizione complessiva del ruolo dei Consultori familiari che ha l’obiettivo di rafforzarne la valenza pubblica.
“Ovviamente - spiega la consigliera dem - sappiamo bene quanto la maggioranza sia contraria a questa proposta di legge. D’altra parte non dimentichiamo che la giunta Acquaroli, fin dal suo insediamento, attraverso gli assessori Giorgia Latini e Filippo Saltamartini, si è distinta per la sua feroce volontà di ostacolare le donne che dolorosamente scelgono di ricorrere all'interruzione di gravidanza”.
“Basti dire che l’esecutivo regionale è arrivato perfino a rifiutare il recepimento delle nuove linee guida del ministero della Salute che consentono la somministrazione della pillola RU486 senza più la necessità di ospedalizzazione e fino alla nona settimana. Tutto ciò, in ogni caso, non giustifica il fatto che si sia dovuto attendere quasi due anni prima di iscrivere la nostra proposta in Assemblea, per di più dopo un percorso in commissione che, complice l’ostracismo della presidente Elena Leonardi, non ha vissuto alcun momento di confronto con le associazioni e i portatori di interesse”.
“Tuttavia, come si dice, non tutto il male viene per nuocere: l’extra time di quattro mesi che il rinvio in commissione ci offre, potrà essere utilizzato per colmare proprio il vuoto di partecipazione democratica che c’è stato fino a oggi. Da subito lavoreremo per far crescere un movimento di opinione forte che induca la maggioranza ad approvare il testo, attraverso la richiesta di audizioni in commissione, certo, ma anche organizzando contestualmente momenti di confronto, manifestazioni e tutto ciò che sarà utile fare per raggiungere l’obiettivo”.
"Ho chiesto all'amministrazione regionale, con una mozione consiliare, di attivarsi con il Governo centrale affinché vengano adottate misure tese al contenimento dei costi tra cui quella legata all'abolizione del passaggio all'ora solare". È quanto annunciato dalla capogruppo regionale di Forza Italia, Jessica Marcozzi.
"La grave crisi energetica sta comportando, in tutta Italia così come nelle Marche, rincari astronomici sul costo della corrente elettrica che rischiano di provocare conseguenze devastanti sui bilanci di famiglie e aziende che, impossibilitate a far fronte ai pagamenti, vanno incontro anche ad eventuali distacchi della corrente elettrica con incalcolabili conseguenze sulla conduzione della vita domestica e delle attività lavorative e produttive", dichiara la consigliera regionale.
"Si va dall’ipotesi di rientri pomeridiani a scuola - prosegue l'esponente forzista -, con l’istituzione della cosiddetta 'settimana corta' all’anticipo dell’inizio della giornata lavorativa per i dipendenti dei Comuni sopprimendo i rientri pomeridiani, dallo spegnimento anticipato e accensione posticipata dell’illuminazione pubblica fino allo spegnimento di illuminazione pubblica negli arredi urban fino alle luci più soffuse nei pubblici esercizi".
"In questo contesto l’ora solare tornerà in vigore nella notte fra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022, quando le lancette dovranno dunque essere spostate un’ora indietro, dalle 3 alle 2. Ciò comporterà fisiologicamente la perdita di un'ora di luce al pomeriggio e nelle ultime settimane, proprio a causa del caro energia, sta tornando alla ribalta l’idea di mantenere per sempre l’ora legale per poter risparmiare. Per questi motivo ho chiesto all'amministrazione regionale di attivarsi al riguardo per quanto di sua competenza" conclude Marcozzi.
“Avevamo auspicato che il gravissimo strappo istituzionale maturato a luglio in seno all’ufficio di presidenza potesse essere recuperato in sede di consiglio. Purtroppo così non è stato: approvando la proposta di sostituire nella Commissione per le Pari opportunità tra uomo e donna la figura di Raffaella Bresca, componente dimissionaria in quota al centrosinistra, con Eglantine Groppa, nome proposto dal centrodestra, la maggioranza ha compiuto un vero e proprio atto di prevaricazione nei confronti dell’opposizione, che certifica ancora una volta l’assenza dei più elementari valori democratici tra le sue fila.
“Del resto, non è un caso che, durante il dibattito consiliare, il più strenuo difensore di tale obbrobrio istituzionale sia stato il capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, personaggio che, come noto, con gli strumenti della democrazia ha da sempre scarsa dimestichezza”.
Così le consigliere regionali del Partito Democratico Manuela Bora, Anna Casini e Micaela Vitri commentano l’approvazione da parte del consiglio regionale dell’atto amministrativo per l’elezione in seno alla Commissione regionale per le Pari opportunità tra uomo e donna di Eglantine Groppo in sostituzione della dimissionaria Raffaela Bresca.
L’atto era stato approvato lo scorso luglio dall’ufficio di presidenza con i voti del presidente del consiglio Dino Latini e dei consiglieri di maggioranza Luca Serfilippi e Gianluca Pasqui. Nella stessa occasione era stata respinta la proposta dei consiglieri di minoranza, Andrea Biancani e Micaela Vitri, che chiedevano di individuare una donna proveniente dalle fila del centrosinistra.
“È chiaro che tale scelta – aggiungono le tre consigliere dem - sbilanci gli equilibri di rappresentanza all’interno della Commissione Pari opportunità, violando gli accordi raggiunti a suo tempo tra maggioranza e opposizione”.
“Ma se da Ciccioli e dagli altri consiglieri di maggioranza c’è poco da aspettarsi, sorprende che a rendersi protagonista di questo inaudito colpo di mano sia stato il presidente Latini, il quale, da Statuto, dovrebbe svolgere con imparzialità un ruolo di garanzia a tutela di tutti i gruppi assembleari. Evidentemente Latini, a forza di assecondare ogni manovra dei suoi alleati, sempre pronti a occupare ogni posto appena se ne presenta l’occasione, ha dimenticato il principio democratico che sancisce come le istituzioni appartengano a tutti e non a chi temporaneamente ricopre incarichi di governo”.
Impegno della Giunta regionale delle Marche a programmare con urgenza un incontro con i sindaci dei Comuni di Fiastra, Valfornace, Bolognola e degli altri delle aree interne che, per scelte aziendali degli istituti bancari, potrebbero trovarsi nelle medesime situazioni di difficoltà. Lo prevede una risoluzione approvata all'unanimità sul mantenimento degli sportelli bancari nelle aree interne delle Marche.
L'atto condivide e arricchisce i contenuti di due diverse mozioni presentate rispettivamente dal gruppo Pd e dai consiglieri Dino Latini (Udc), Gianluca Pasqui, Jessica Marcozzi (Fi) e Giacomo Rossi (Civici Marche). Attraverso la risoluzione, la Giunta viene impegnata a programmare con urgenza un incontro con i sindaci dei Comuni di Fiastra, Valfornace, Bolognola e degli altri delle aree interne che, per scelte aziendali delle banche, potrebbero trovarsi nelle stesse situazioni di difficoltà; ciò al fine di delineare un quadro istituzionale di possibile collaborazione.
Nella risoluzione si chiede, inoltre, di definire un'intesa con la Commissione regionale Abi Marche, con la partecipazione di Banca Italia, finalizzata a scongiurare i disservizi determinati dalle chiusure delle filiali, che costituiscono un grande danno per le comunità delle aree interne.
In base all'atto approvato, l'intesa deve essere garantita per un periodo non inferiore ai cinque anni. Da ultimo la Giunta viene chiamata a considerare gli uffici postali operativi anche come sportelli finanziari, fornendo ulteriore possibilità di collaborazione condivisa con gli istituti di credito.
Legambiente interviene duramente sulla posizione del Consiglio Comunale di Bolognola di far uscire gran parte del territorio comunale dal Parco dei Sibillini. L’associazione, da sempre promotrice e animatrice nei territori di tutela ambientale e sviluppo sostenibile, interviene sottolineando le contraddizioni contenute nella scelta dell'amministrazione.
“La decisione ci sembra molto ideologica e politica, prima che tecnica – dichiarano Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente e Marco Ciarulli presidente Legambiente Marche – se è vero che nelle zone che verranno sottratte dalla giurisdizione del Parco resteranno vigenti tutte le norme di protezione ambientale in essere, allora tecnicamente cosa dovrebbe cambiare?”.
“Le aree in questione – prosegue Legambiente - sono sottoposte a tutela secondo la direttiva habitat 92/43 della UE e nulla cambierebbe rispetto all’attuale sistema di regole di un Parco nazionale. Anzi mentre per le regole del parco i rappresentanti del territorio, entro i limiti della legge 394/91, possono anche definirne la migliore applicazione per le altre invece non vi è nessuna partecipazione o condivisione. In sostanza i successi e gli insuccessi del Parco chiamano alla co-responsabilità i sindaci e gli amministratori che sono parte della governance, visto che quattro loro rappresentanti sono nel Consiglio direttivo dell’Ente e tutti i sindaci sono parte della Comunità del Parco".
“Nulla si può attribuire a questo Ente circa l’impegno nella conservazione della natura, missione principale a cui deve rispondere, mentre gli eventuali addebiti sul mancato sviluppo sostenibile del territorio la sindaca di Bolognola lo può addebitare a sé stessa o a chi prima di lei non ha saputo cogliere le opportunità o indirizzare l’Ente parco per un sostegno”.
Legambiente sottolinea, inoltre, ”l’importanza di proseguire nella direzione europea di tutelare in maniera efficiente gli ecosistemi anche per ridurre gli effetti del cambiamento climatico. Effetti che per le aree fragili come quelle montane e appenniniche rischiano di aggravare le condizioni non certo favorevoli dovute all’abbandono e alle difficoltà in cui versano le piccole comunità, per questa ragione si ritiene surreale che una amministrazione locale, anziché sostenere il Parco nazionale che rappresenta l’unica politica pubblica in atto nella montagna appenninica la contesti in maniera ideologica”.
“La sindaca di Bolognola dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di una maggiore sinergia con l’Ente, anche per mettere in evidenza eventuali lacune o mancate risposte nella gestione del territorio, e dovrebbe farlo focalizzando con nettezza l’altrettanta importante necessità di includere sempre più le strategie dell’area protetta con il territorio circostante attraverso una più forte sinergia e condivisione nelle scelte”.
“E’ chiaro che sul fronte della tutela ambientale, nell’Appennino tutelato dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini abbiamo raggiunto un obiettivo importante – continuano Nicoletti e Ciarulli – è altrettanto importante però che Parco e amministratori interagiscano e collaborino per favorire lo sviluppo sostenibile del territorio".
"Se le cose non funzionano, non si possono scaricare le colpe sul Parco, le responsabilità sono condivise e lo sviluppo socio-economico-ambientale richiede una progettazione che includa effettivamente questi 3 aspetti, soprattutto oggi con il Pnrr che rappresenta un’occasione irripetibile di rilancio del territorio e del dell’ecoturismo dell’Appennino, a patto che le azioni siano effettivamente di ripresa e resilienza e non contrarie alla sostenibilità che la crisi climatica e ambientale richiede”.
Legambiente ricorda infatti, che con il Pnrr, a Bolognola, sono stati presentati progetti che di sostenibilità ambientale e socio-economica hanno poco a che fare. Nel dossier “Neve diversa” pubblicato lo scorso marzo infatti, veniva evidenziato come molte aree interne delle Marche avessero deciso di investire in progetti legati principalmente al rilancio dell’economia della neve, progetti fortemente in contraddizione con i tempi attuali.
“L’economia della neve non ha più una centralità economica e sociale – concludono Nicoletti e Ciarulli – lo sottolineiamo da anni perché il clima è cambiato e continuerà a farlo, fare finta di niente e chiedere investimenti per progetti insostenibili che non si reggono dal punto di vista ambientale ed economico oggi come 40 anni fa, porterà solamente a sprecare quest’occasione di rilancio dell’Appennino e della montagna. Di questi temi, è bene discutere, alzare la voce e fare il possibile per arrivare ad una soluzione utile, ma non si pensi di risolvere i problemi additando l’Ente Parco a una responsabilità che è invece di altri”.
“Ne usciremo solo più deboli e noi non permetteremo che si scarichino sull’Ente parco responsabilità che sono di altri, al contempo saremo sempre vicini a quegli amministratori che manifestano giuste rivendicazioni per migliorare il benessere delle loro comunità. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo, e non permetteremo che a Bolognola si travisi l’idea di Parco per questioni ideologiche o per scontri politici localistici”.
In merito alle elezioni C.d.A., Forza Italia chiede di ripetere le votazioni per permettere all’Azienda Pubblica tanto importante per Civitanova di operare con un sostegno condiviso. "È unito e compatto il partito di centrodestra - si legge nella nota stampa diffusa dal partito - anche in accordo con i vertici provinciali e regionali, nel considerare non valide le votazioni per la nomina del direttivo alla guida del Paolo Ricci, struttura centrale per l’intera città".
“La posizione di Forza Italia è chiara - spiega il coordinatore cittadino Paolo Giannoni - riteniamo che sia giusto ripetere la votazione del punto a causa di un vizio formale. Il Paolo Ricci svolge una funzione basilare nei servizi sanitari e sociali, è importante che il prossimo C.d.A. nasca seguendo la metodologia che è stata sempre adottata in passato, a prescindere dai nomi emersi nelle votazioni di ieri”.
Proprio per questo motivo, durante il consiglio comunale, la compagine azzurra aveva deciso di abbandonare l’assise, nel desiderio di approfondire il confronto sulle nomine. “Nessuna prova di forza - assicura Giannoni - non è nel nostro stile. Forza Italia è da sempre a favore dell’unità, non delle divisioni. Semplicemente nei giorni scorsi avevamo chiesto un incontro (che non c’è stato) con tutte le forze politiche e civiche di maggioranza per arrivare a delle nomine condivise, per manifestare unità di intenti”.
“Il nostro consigliere si è alzato sperando che ci sarebbe stato un nuovo confronto con il resto della maggioranza”, aggiunge il vicesindaco Claudio Morresi. “Ovviamente anch’io la penso così ma non sono uscito dall’aula perché, in quanto assessore, non avrei comunque potuto votare».
Inoltre perplessità anche per la composizione del nuovo C.d.A. in cui non risulta rispettata la norma della parità di genere visto che è costituito da quattro uomini e una donna. “Non c’è urgenza per queste nomine - conclude Giannoni - l’attuale C.d.A. può rimanere in carica fino all'insediamento del nuovo, non ci sono scadenze imminenti. Vista la situazione non ancora definita sarebbe stato più opportuno rimandare il punto. Infine si evidenzia che nessuna nomina per il C.d.A. del Paolo Ricci è stata indicata da Forza Italia. La prossima settima ci riuniremo come partito per decidere le iniziative da intraprendere”.
Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa indetta dal circolo cittadino di Fratelli d'Italia, è stato formalizzato l'ingresso nel partito e nel gruppo consiliare cittadino di Pierluca Trucchia.
Il consigliere comunale, storico volto del centrodestra recanatese dai tempi di Alleanza Nazionale, rinforza l'organico del partito in consiglio comunale, di cui è capogruppo Simone Simonacci. "L'ingresso di Pierluca Trucchia è un momento molto importante per il nostro partito, che potrà così contare su due consiglieri comunali preparati e presenti sul territorio e che sapranno disegnare il progetto per la Recanati futura" ha dichiarato il coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia Ettore Pelati.
"Alla luce del risultato delle elezioni politiche, che ci vede nettamente primo partito cittadino, apriremo un tesseramento straordinario per coinvolgere le migliori energie cittadine e creare una squadra che possa essere forte, credibile e vincente per le elezioni comunali del 2024, che diventano ora il nostro obiettivo numero uno", conclude Pelati.
"Sono molto contento di questo ingresso - ha affermato Simone Simonacci - perché oltre ad avere al mio fianco una persona di valore e di esperienza possiamo dire di aver posto le basi per ricostruire un centrodestra forte, vincente e capace di coniugare tante personalità che possono fare davvero il bene della città, partendo dalle urgenze come l'energia e il sostegno a famiglie e imprese in difficoltà fino alla progettualità a lungo termine che coinvolge le politiche turistiche, commerciali e infrastrutturali".
Soddisfazione espressa anche da Pierluca Trucchia: "Sono veramente felice di questa mia decisione, che per me rappresenta un ritorno a casa. Alcuni parlano di salto sul carro del vincitore, ma in verità maturavo questa decisione da mesi e l'ho formalizzata prima del voto. Il ruolo degli alleati nella coalizione è imprescindibile e per questo, nonostante la mia decisione, non porto alcun rancore personale e sono pronto a lavorare, con Fratelli d'Italia e con il centrodestra recanatese, per gettare le basi per la Recanati che verrà".
"Nella prima seduta di insediamento della nuova amministrazione, provammo a segnalare al neo sindaco la possibile sussistenza di una situazione di potenziale conflitto di interessi che aveva riguardo ai rapporti intercorrenti tra il comune e la ditta locale 'Edilasfalti & C. snc', risultata affidataria di lavori pubblici in corso di esecuzione. Lo invitammo, in quella sede, a verificare ed eventualmente intervenire per ripristinare lo stato di regolarità". A ricordarlo in una nota è Sandro Sborgia, capogruppo di 'Ripartiamo'.
"Ne ricevemmo un'infastidita e sbrigativa risposta con la quale sostenne la totale correttezza della vicenda - aggiunge l'ex primo cittadino a nome dell'intero gruppo consiliare di minoranza -. Purtroppo oggi sappiamo che così non era. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, infatti, è stata discussa la mozione da noi presentata riguardante proprio quella situazione di incompatibilità".
“Il sindaco, probabilmente ricondotto in queste settimane a più miti consigli e sicuramente consapevole che la persistenza di tale situazione lo avrebbe potuto portare alla decadenza dalle funzioni, è stato costretto a produrre un documento con il quale ha reso noto la dichiarazione di intervenuta rinuncia della ditta ‘Edilasfalti snc’ all’esecuzione dei lavori di cui era risultata affidataria. Raggiunto, pertanto, l’obiettivo del ripristino della situazione di correttezza amministrativa, abbiamo ritenuto opportuno procedere al ritiro della mozione" spiega Sborgia.
Nel corso della stessa seduta consiliare è stata discussa una seconda mozione, presentata dal gruppo “Ripartiamo”, riguardante la sussistenza di un’ulteriore situazione di conflitto di interesse “ricadente, anche questa volta, direttamente in capo al primo cittadino”, sottolinea Sborgia.
"È stata eccepita l’incompatibilità di esercitare la libera professione di geometra nello stesso territorio dove si esercitano le funzioni di amministratore locale - prosegue -. Anche in questo caso, malgrado le bizzarre argomentazioni a sua difesa, il sindaco è stato costretto a comunicare di aver provveduto a farsi sostituire nell’incarico da altro professionista, con ciò riconoscendo le ragioni poste a fondamento dell’iniziativa del gruppo di minoranza".
Sborgia denuncia anche come il gruppo di maggioranza abbia una “improvvisata, generica e confusa la conoscenza del processo di ricostruzione in corso" riguardo le iniziative "finalizzate a evitare la sospensione del CAS (contributo di autonoma sistemazione) cui potrebbero essere esposti coloro che ancora non hanno presentato il progetto di ricostruzione".
"Se sul versante ricostruzione e conflitto di interessi siamo a ‘caro amico’, dobbiamo riconoscere alla nuova amministrazione un attivismo non comune nel varo di provvedimenti evidentemente ritenuti di vitale importanza per la ripresa economica e sociale della città: la possibilità, per i consiglieri, di partecipare alle riunioni collegati da remoto e l’introduzione, a titolo oneroso, della nuova figura del presidente del consiglio comunale" si osserva amaramente dai banchi della minoranza comunale.
"Lo stesso dicasi per la convenzione (rigorosamente a titolo oneroso per il comune di Camerino) stipulata con il comune di Civitanova Marche che consentirà l’utilizzo del tecnico comunale per ben due giorni a settimana anziché cinque che, pare, sarà di grande impatto per la velocizzazione dei procedimenti di ricostruzione della città. Possiamo starne sicuri” conclude Sborgia.
"Votiamo contrari non per il fine dell’utilizzo dei fondi ma tanto più perché non conosciamo approfonditamente come sono stati utilizzati, essendo stati dati tutti incarichi diretti da parte dell’amministrazione alle ditte che vi hanno lavorato". Così il gruppo consiliare 'Montefano Domani', aveva motivato la sua contrarietà alla delibera del consiglio comunale svoltosi lo scorso 28 settembre, tramite una dichiarazione della consigliera Santolini.
"È di difficile comprensione la critica mossa dal sindaco nei nostri confronti - sottolinea il gruppo di minoranza -. Forse per rimarcare quanto fatto per le scuole montefanesi, ovvero svendere due mezzi di proprietà comunale ad un cifra irrisoria alla ditta Contram, con cui poi si è stipulato una convezione per fornire il servizio di trasporto scolastico o magari la realizzazione di una nuova cucina pagata circa 130 mila euro, lasciando decadere e depotenziando la cucina della casa di riposo e costringendo di fatto i bambini a scegliere il tempo pieno o infine, magari, prendere un finanziamento più cospicuo rispetto a quello già a disposizione del comune ben 5 anni fa per una scuola media di cui ancora non si vede uno straccio di progetto, figuriamoci a quando la realizzazione".
"Forse però la critica mossa dal sindaco risiede proprio nella possibilità di esprimere un’opinione - attaccano i consiglieri di 'Montefano Domani' -. Alla faccia dei tanto decantati, in campagna elettorale, tavoli permanenti, la Barbieri non sopporta che qualcuno esponga il proprio punto di vista come la libertà di pensiero e espressione vuole. Non a caso ci ha negato la possibilità di avere una bacheca in Via Leopardi dove poter dare informazioni alla cittadinanza e ha speso ben 50mila euro per dotare la sala consiliare di microfoni a cui solo il sindaco può concedere la possibilità di parola"
"Alla fine del consiglio comunale il consigliere Mezzalani ha cercato invano una risposta da parte dell'amministrazione riguardo il futuro del territorio montefanese, il quale ha chiaramente bisogno di varie manutenzioni dovute ai danni conseguenti all’alluvione di 15 giorni fa: ponti chiusi, cimitero pieno di fango, marciapiedi non più praticabili a causa del cedimento del terreno sovrastante. Il sindaco non ha concesso la parola al consigliere non aprendo il microfono e chiudendo il più in fretta possibile la seduta consiliare" denuncia 'Montefano Domani'.
Nel corso della seduta di giovedì 29 settembre del consiglio comunale di Tolentino il sindaco Mauro Sclavi ha introdotto il neo presidente Assm Spa Nando Ottavi e l’ingegnere Sandro Meschini, recentemente nominato direttore generale, per presentare un ambizioso quanto attuale progetto di realizzazione di una comunità energetica.
L’occasione è data dall’ordinanza numero 24 del commissario straordinario per la ricostruzione, che mette a disposizione dei comuni del cratere fondi per 64 milioni di euro, per finanziare progetti, presentati da enti pubblici ed amministrazioni, finalizzati alla "realizzazione di sistemi centralizzati di produzione e distribuzione di energia e/o calore da fonti rinnovabili, anche attraverso comunità energetiche per la condivisione dell’energia".
Il comune di Tolentino, con apposita delibera di giunta del 15 settembre, ha espresso parere favorevole alla partecipazione al bando, pubblicando l’avviso di manifestazione di interesse e demandando alla Assm la redazione della documentazione progettuale necessaria alla presentazione della richiesta di contributo.
Il presidente Nando Ottavi ha ringraziato il sindaco e la giunta, salutando tutti i consiglieri e il personale presente. Di seguito ha brevemente illustrato le iniziative che intende perseguire da amministratore di Assm, senza entrare nel merito dei progetti ma manifestando la volontà di conoscere bene l’organizzazione aziendale per ottimizzare e valorizzare al meglio le professionalità presenti.
In merito al progetto di comunità energetica ha ceduto la parola al nuovo direttore generale Sandro Meschini che ne ha chiarito le finalità e i dati tecnici più rilevanti. Entro il prossimo 4 ottobre tutti i cittadini - privati o aziende - che hanno un terreno o un’ampia superficie su cui realizzare un impianto fotovoltaico, nuovo o di recente realizzazione, potranno manifestare l’interesse a partecipare al progetto di costituzione di una comunità energetica nel comune di Tolentino.
L’Assm nel frattempo ha già ricevuto dal comune un primo elenco di aree ed edifici pubblici, comprensivo di alcune strutture sportive, che potranno essere oggetto del progetto che dovrà essere presentato entro il prossimo 31 ottobre.
La proposta è stata accolta anche con il favore dell’opposizione, in modo particolare i consiglieri Massimo D’Este e Silvia Luconi hanno espresso parole di apprezzamento per il progetto presentato e per gli incarichi recentemente assegnati in seno all’Assm Spa. La votazione della delibera si è conclusa con l’approvazione all’unanimità a l’immediata esecutività.
“Non si spiega il voto contrario in Consiglio Comunale del gruppo di minoranza ‘Montefano Domani’ al riguardo dell’iscrizione a bilancio del contributo di 48.000 euro, ricevuto dalla Regione Marche nello scorso mese di agosto, che consentirà di completare gli interventi di installazione di impianti Vmc presso la scuola primaria ‘Olimpia’ e presso la scuola per l’Infanzia ‘Mamma Vanessa’. A dichiararlo è la sindaca di Montefano, Angela Barbieri, in seguito all’assise che si è riunita nei giorni scorsi.
“L’impegno dell’amministrazione comunale nei confronti delle famiglie e dei ragazzi montefanesi attraverso tutte le iniziative intraprese a sostegno dell’attività e dell’edilizia scolastica, viene invece confermato e dimostrato dai fatti e dai fondi ottenuti a tale scopo”, spiega Barbieri.
“Fin dall’insediamento, le progettualità attivate sono state molte ed importanti: dal trasporto scolastico che, riorganizzato in accordo con il Comune di Recanati, ha permesso un notevole risparmio di risorse economiche ed una migliore organizzazione del servizio”.
“Il tempo pieno, un supporto in più alle famiglie, grazie all’attivazione del servizio mensa, reso migliore rispetto al passato dalla realizzazione di un nuovo ed attrezzato spazio cucina e da personale qualificato”.
“L’Installazione della rete Li-Fi nella scuola primaria “Olimpia”, volta alla tutela della salute di alunni, docenti e personale scolastico e al contempo a migliorare le prestazioni della didattica digitale. La messa a disposizione gratuita del Teatro “La Rondinella” per le attività delle scuole, di ogni ordine e grado”.
“L’incremento del contributo da 1,4 mln € a 2,8 mln € per la realizzazione della nuova scuola media di Montefano, di cui è in corso di svolgimento la gara per l’affidamento della progettazione”.
“Il progetto della Ventilazione Meccanica Controllata (VMC), fortemente voluto dalla Giunta Regionale – spiega ancora la sindaca - si inserisce in questo filone e permette di abbattere il rischio di infezione da Covid-19 e da altri virus influenzali, migliorare la qualità dell’aria nelle aule scolastiche, limitare la dispersione di calore, abbassare il consumo energetico e ridurre significativamente la presenza di pollini, polveri, insetti e aria calda nei mesi primaverili, a tutto vantaggio della salute e del comfort di studenti ed insegnanti”.
“L’impegno della nostra giunta in questa direzione ha visto assegnare al Comune di Montefano una prima tranche di finanziamenti per complessivi 24.000,00 euro per l’installazione di 6 impianti Vmc che, ottimizzando le risorse, sono saliti a 7 coprendo per l’anno scolastico 2022-2023 il fabbisogno dell’intera popolazione scolastica della scuola primaria”.
“Ulteriori 48.000 euro sono stati concessi nel mese di agosto e consentiranno di installare altri 8 impianti Vmc presso la scuola primaria e 5 impianti Vmc presso la scuola dell’infanzia”.
“Non capiamo pertanto quali siano le motivazioni che hanno indotto la minoranza a votare contro un provvedimento che - al di là delle appartenenze politiche - va nella direzione di garantire la salute ed il benessere della popolazione scolastica, tema che dovrebbe essere caro a tutti”, conclude la sindaca Barbieri.
“Oltre 6 milioni di euro per un Fondo in favore delle imprese che hanno subito danni a seguito dell’alluvione del 15 settembre scorso. Oltre 1,5 milione di euro per la manutenzione urgente sugli alvei dei fiumi. Infine, 14 milioni di euro per manutenzioni ordinarie e straordinarie. E sono fondi largamente incrementati rispetto a quanto preventivato”.
Queste le dichiarazioni dei consiglieri dal gruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche a seguito dell’approvazione dell’assestamento di Bilancio 2022-2024 approvato nella seduta odierna dell’assise regionale.
“La Regione Marche sta facendo largamente la sua parte a seguito dei tragici eventi che ci hanno colpito, in modo imprevedibile come è stato confermato dalla comunità scientifica dei climatologi italiani, lo scorso 15 settembre. Ma, come rimarcato a più riprese dal presidente Francesco Acquaroli, è necessario che lo Stato faccia la sua parte per le fragilità territoriali che per troppo tempo, nelle Marche, non sono state affrontate in modo organico. Ci aspettiamo che il nuovo Governo nazionale di centrodestra confermi queste nostre intenzioni".
"L’assestamento di Bilancio che oggi abbiamo approvato, fra gli altri importanti provvedimenti, prevede un impegno di spesa notevole in favore delle popolazioni e delle attività produttive che sono state segnate dall’alluvione. E certamente – concludono – già da due anni avevamo iniziato a destinare ingenti risorse per contrastare il dissesto idrogeologico e proseguire in questa direzione”.
Gli avvoltoi, si sa, si fiondano voraci sulle carcasse in decomposizione di animali moribondi o morti. Li individuano dall’altissimo del loro incedere attraverso uno svolazzamento maldestro, tipico di quei pochi volatili che del volo non ne fanno un dono eletto, ma quasi un accessorio della loro natura più autentica.
Poi, questi straordinari uccellacci di rara bruttezza, atterrano sui resti informi di corpi già in preda a batteri voraci e semi-invisibili, minuscoli esserini pronti a restituire alla natura ciò che rimane di una vita.
Il Matteo Ricci di Pesaro, ben distante dalle gigantesche qualità del suo (purtroppo) omonimo, il nostro maceratese Ricci Padre Matteo, non ha perso un secondo per gonfiare i polmoni e promuoversi sul campo “segretario post Enrico Letta”, quest’ultimo noto ai più come “mister eterna disfatta”.
Il Matteo perenne ospite di talk TV da “infotainment”, presentandosi come l’unico in grado di nascondere sotto il tappeto della storia le ceneri di un glorioso partito, si palesa pronto ad archiviare la gestione suicida di un povero segretario, già al gate di Fiumicino destinazione Parigi.
Siamo tutti con te. Forza Matteo (Ricci e non quello più celebre dell’Enrico stai sereno), guida pure il partito (si fa per dire) degli eterni “perdenti di successo” (quelli che governano anche quando non vincono).
Lascia al loro splendido destino i tuoi concittadini della seconda città delle Marche, futura “capitalissima” della cultura, sempre in bilico tra una marchigianità repressa ed una altrettanto repressa romagnolità, insensibile al fatto che quella tua cadenza da ballerino di liscio, al ritmo della musica del compianto Casadei, non può scaldare gli animi di una regione come le Marche.
Il Ricci concittadino di Rossini (chiedo scusa al Maestro per questo azzardato accostamento) è l’emblema del caos che regna sul terreno degli pseudo-riformisti/progressisti. Il Matteo rossiniano dice che, per risollevare le sorti di un Pd allo stremo, sia necessario partire dalla politica di prossimità, emblematizzata da quei sindaci che sono più a contatto con la “gente”, categoria che l’Istat non ha mai individuato.
Dal canto suo la sindaca Pd del ”capoluogo-mai-capoluogo” Ancona, la Valeria Mancinelli d’Europa, lo azzittisce, facendo notare, neanche tanto sommessamente, che in memoria della cinquestelliana memoria del pippone “uno vale uno”, non esiste un “partito” dei sindaci, ma che tutti – amministratori, dirigenti, iscritti – sono persone in carne ed ossa e non esponenti di una categoria eletta ad uso e consumo delle ambizioni del Matteo di cui sopra.
Fa anche senso, nel senso di rabbrividire fino alla pelle d’oca, che il Matteo delirante sia stato appoggiato dal suo omologo De Caro, sindaco di Bari, che più per la buona amministrazione si è distinto per le sue maratone contro chi infrangeva il lockdown 2020 di Contiana memoria, azzannando i propri concittadini che, comprensibilmente esausti delle restrizioni, avevano intentato una delinquenziale passeggiata al mare, in spiaggia e lontano da tutti e soprattutto dalle quattro mura di casa.
Infine, la Morani, la Dea mancata del Pd del Terzo Millennio, una esponente di quelle demenziali quote rosa che non ce l’ha fatta, una macchietta che ci mancherà. Non gliene ha mandate a dire al Ricci Matteo la primatista mondiale delle griffe (tra borse e tacco 12) e delle gaffe (memorabile quella che invitava i pensionati ad ipotecare la propria casa se non avessero i soldi per arrivare a fine mese).
L’Alessia senza peli sulla lingua vuole da sempre spennare il Ricci-avvoltoio capace di presentarsi come il “nuovo” dopo, a detta della politica di Macerata Feltria, aver presenziato in prima fila le esequie di ben 4, diconsi quattro, capi del partito erede di tale Enrico Berlinguer. Per questo gli ha mandato a dire: “Matteo-Enrico stai sereno”. Eppure noi non siamo d’accordo con questo astio motivato.
Caro Matteo-Enrico Ricci, urliamo a bassa voce: tira diritto e non ti curare di queste critiche gratuite e velenose, che sanno di vendetta personale e non rendono merito al tuo spessore di politico ambizioso, egocentrico e individualista a cui hai abituato i tuoi concittadini ed i marchigiani tutti. Facci il miracolo di andartene a scorrazzare per le viuzze romane, a ricucire gli strappi di una stoffa pregiata che era un partito fatto, tra gli altri, di marchigiani veri, quelli che facevano gli interessi reali di questa regione e non si genuflettevano a quelli degli altri territori.
Un partito che ci ha lasciato a bocca asciutta su tutto ora merita un Governo romano amico di Ancona, un segretario di una opposizione da rimettere sui binari giusti, che sia amante e difensore di noi marchigiani, per non cadere nelle trappole di chi, oltre alla propria ZTL, pensa non ci sia vita in Italia. Meloni al Governo nazionale, Ricci segretario del primo partito di opposizione, Acquaroli al Governo delle Marche: un vero allineamento di pianeti. Verrebbe da dire: “What else?”.
"La giunta di Potenza Picena non riesce proprio a dare una soluzione definitiva al problema dei cimiteri, una materia che per oltre 50 anni tutte le giunte di qualsiasi colore politico hanno sempre gestito come ordinaria amministrazione". A dichiararlo, in una nota, è il gruppo consiliare del Partito Democratico di Potenza Picena.
"A Porto Potenza ancora una volta sono in via di esaurimento i loculi disponibili e nessun cantiere è stato nel frattempo avviato per realizzarne di nuovi - denunciano i dem -. Si vive alla giornata ricorrendo a soluzioni improvvisate e raffazzonate come quella di usare vecchi loculi collocati in campate indecorose".
"Nel cimitero del capoluogo rimane ancora una manciata di loculi ma al momento non esistono né il progetto né il finanziamento necessari ad avviare l’appalto per realizzarne di nuovi - aggiungono -, per cui il rischio di vedere esaurire la dotazione esistente prima che i lavori siano conclusi si sta rapidamente trasformando in una certezza".
"Ma non vi è solo l'emergenza loculi - si precisa dal Pd -. La trascuratezza nelle manutenzioni ha ormai superato il limite della decenza: ovunque, in particolare a Porto Potenza, lesioni, fenditure, crepe enormi nelle mura e nelle pareti che danno l’idea di strutture terremotate e pericolanti, aree puntellate o interdette ai visitatori e assenza totale di decoro. Un vero schiaffo ai cittadini che si recano in quei luoghi per un saluto ai propri cari".
"Il bando per la gestione dei cimiteri, presentato in pompa magna dalla giunta come fondamentale per l'innalzamento della qualità dei servizi, è stato approvato due anni fa ma subito revocato: da allora riposa in pace e non ha più visto la luce per cui si naviga a vista di proroga in proroga alla ditta incaricata senza vedere alcun miglioramento. Non è più solo uno scandalo bensì una vera e propria disfatta, non soltanto di un inesistente assessore ai lavori pubblici ma di un'intera compagine amministrativa che, se avesse un minimo di rispetto per i cittadini, avrebbe già rassegnato le dimissioni con tanto di scuse alla comunità" conclude il gruppo consiliare del Partito Democratico.
"La sconfitta del Partito Democratico non è responsabilità solamente di Letta, ma di un gruppo dirigente che evidentemente ha fatto le scelte sbagliate. Ciascuno di noi ha un pezzo di responsabilità ovviamente, ma qualcuno ne ha di più". Così la deputata uscente Alessia Morani, ex sottosegretaria al Mise, analizza le ragioni della débàcle del partito
"Ad esempio Matteo Ricci, (sindaco di Pesaro e coordinatore dei primi cittadini dem nonché presidente di Ali ndr), uno dei possibili candidati alla guida del Pd: - prosegue - è stato nelle segreterie nazionali degli ultimi quattro segretari: Renzi, Martina, Zingaretti e Letta, - afferma Morani - non è un 'passante' ma uno dei dirigenti nazionali protagonisti delle scelte che ci hanno portato fin qui".
“Non si può essere buoni per tutte le stagioni, ogni tanto bisogna fare un passo indietro perché il partito possa fare un passo avanti". Secondo Morani il Pd "ha espresso una linea politica confusa tra o Conte o morte' ed 'evviva Draghi, una alleanza debolissima e contraddittoria e una campagna elettorale senza messaggi forti e priorità comprensibili. La leadership di Letta evidentemente più debole delle altre in campo, che non ha convinto gli italiani".
“Adesso "serve intanto una leadership carismatica. È inutile negare che il carisma del segretario sia determinante per attrarre consensi. Servono idee e proposte per risolvere i problemi delle persone e serve dialogare con chi produce e ogni giorno alza una serranda. Serve una giusta dose di coraggio per praticare il cambiamento. Un'idea di chi possa farlo ce l'ho ma ora non la dico". Quanto al possibile candidato, Morani risponde: "Per ora non lo dico" ma il suo "sogno" è creare "un grande partito di centrosinistra, da Articolo 1 a Calenda e Renzi".
Il futuro dell'ex deputata? "A differenza di altri non vivo di politica e mi rimetterò a lavorare dedicando però anima e corpo al partito. - ha concluso - La politica rimane il mio grande sogno e la mia passione a cui non rinuncio".
A distanza di pochi mesi dalla vittoria delle elezioni comunali arriva un altro grande motivo di soddisfazione per il coordinamento civitanovese di Forza Italia. Il partito di centro destra infatti ottiene una percentuale di voti superiore alla media nazionale e regionale confermando il suo forte radicamento nella città rivierasca.
«L’analisi dei dati delle politiche ci riempie di soddisfazione ed entusiasmo - commenta il coordinatore cittadino Paolo Giannoni - se vediamo i dati nazionali Forza Italia ha ottenuto circa l’8,3 per cento di preferenze. A livello regionale siamo attorno al 6,5 per cento mentre a livello provinciale sul 7,5. A Civitanova invece il partito ha ottenuto ben il 9 per cento al Senato e il 9,5 per cento alla Camera superando di quasi tre punti la media regionale».
Un altro dato da considerare è la totalità dei voti ottenuti: «A giugno avevamo ottenuto 1283 preferenze - continua Giannoni - mentre ora superiamo le 1800. Sono dei dati estremamente positivi che proiettano il nostro partito come seconda forza cittadina di maggioranza. Quello che invece ci preoccupa è la scarsa affluenza alle urne che ha interessato gli elettori marchigiani così come in generale quelli di tutta la Penisola».
L’estrema soddisfazione per le politiche apre la porta a una sempre maggiore partecipazione nelle decisioni amministrative locali: «Questi dati per noi non sono un punto di arrivo ma un punto di partenza per sviluppare ancor di più l’attività amministrativa iniziata pochi mesi fa - conclude Giannoni - Vogliamo anche fare i complimenti al nostro vicesindaco Claudio Morresi la cui candidatura ha sicuramente rafforzato il sostegno cittadino al partito. Infine, siamo molto felici per l’elezione alla Camera del nostro commissario regionale Francesco Battistoni candidato nel collegio uninominale di Ascoli-Fermo per il centrodestra, sicuri che rimarrà sempre molto vicino alla nostra città».
“Guido Castelli 'scappa' dalla Regione e dal ruolo fondamentale di assessore al bilancio e si dimentica delle famiglie marchigiane che in queste settimane vivono con tante preoccupazioni, in alcuni casi il dramma, la necessità di far fronte al pagamento di bollette del gas e dell'energia elettrica quattro volte superiori ai costi ordinari”. Così Romano Carancini, consigliere regionale del Pd, commenta l’elezione dell’ormai ex assessore Guido Castelli in Parlamento.
“Pensionati, famiglie numerose, persone meno abbienti e in genere nuclei familiari con redditi ISee bassi sono stati lasciati soli dalla Regione Marche, privi di una scelta di sostegno finanziario, in occasione dell’assestamento di bilancio – atto molto importante che discuteremo in Consiglio regionale il prossimo giovedì 29 settembre - commenta Carancini ”.
“Con un emendamento di oltre 22 milioni di euro a mia prima firma e sottoscritto dall'intero gruppo del Partito Democratico abbiamo previsto che anche il Governo di questa Regione per i restanti mesi del 2022 si assuma il dovere sociale di testimoniare e distribuire somme alle famiglie con una previsione finanziaria”.
“È passata la comprensibile sbornia delle elezioni politiche e il nuovo giorno ci pone di fronte all'emergenza di non vedersi staccare l'energia elettrica ovvero di potersi riscaldare nell'inverno che verrà. Sembrerebbero azioni abituali e scontate, ma oggi non lo sono”.
“Nel nostro impegno politico abbiamo il dovere di stare vicino a chi ha più difficoltà e di farlo subito. Sulle proposte del Partito Democratico ci aspettiamo che all'indifferenza dell’assessore Guido Castelli si sostituisca la sensibilità del presidente Francesco Acquaroli”, conclude Carancini .