L’amministrazione comunale di Matelica conferma la sua massima vicinanza ai lavoratori della Giano srl (facente parte del gruppo Fedrigoni). Nella giornata di oggi si è tenuta una manifestazione nei pressi della sede della Regione Marche, dove si sono svolti anche degli incontri preliminari con l’azienda e i sindacati da parte dell’assessore regionale al lavoro Stefano Aguzzi.
La situazione è decisamente preoccupante in quanto la Fedrigoni S.p.A. ha deciso di chiudere la controllata Giano S.r.l., costituita nel novembre 2022, con il conseguente licenziamento di 195 persone (174 lavoratori dipendenti e 21 somministrati) entro il 31 dicembre di questo anno.
"All’interno di questo gruppo di dipendenti ci sono anche diversi matelicesi, oltre al fatto che comunque la chiusura di questa azienda provocherebbe irrimediabili danni e disagi al tessuto economico e sociale del territorio", sottolinea in una nota l'amministrazione comunale matelicese che fin da subito si era mossa per dimostrare ai lavoratori il proprio sostegno. Sostegno ribadito appunto oggi ad Ancona con la presenza dell’assessore all’Industria e allo Sviluppo Economico Barbara Cacciolari.
L’assessore si è recata alla manifestazione e ha partecipato al tavolo con i sindacati in Regione. "Mi auguro che si possa trovare una soluzione condivisa che tuteli il lavoro e che contestualmente tuteli le aree interne - ha commentato l’assessore -. Questa operazione è un’ulteriore problematica su questo fronte, in quanto ricollocare fuori dalle nostre zone o costringere 195 persone a trovare un altro lavoro è sicuramente un danno incalcolabile per il territorio dell’entroterra".
"Inoltre, non si tratta di soli 195 posti di lavoro, ma molti di più perché l’indotto delle aziende collegate alla Giano coinvolge tante altre persone e realtà che rischiano anch’esse di finire in difficoltà - ha aggiunto Cacciolari -. Siamo molto preoccupati e ci auguriamo che venga istituto al più presto un tavolo con il Governo per trovare soluzioni idonee a questa situazione".
Massima vicinanza ai lavoratori è stata espressa anche dal sindaco Denis Cingolani. "Come già annunciato nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale di Matelica è al fianco dei lavoratori e dei sindacati in questa delicata fase - ha dichiarato il primo cittadino - il nostro territorio è già segnato da diverse crisi aziendali, è impensabile mettere in mezzo alla strada altre 195 famiglie. Siamo vicini a loro e soprattutto ai dipendenti matelicesi, come Comune faremo tutto il possibile per seguire da vicino la vicenda e attivarci nelle sedi opportune per evitare ogni singolo licenziamento".
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha comunicato che nelle prossime ore, da parte degli uffici ministeriali, sarà convocata una riunione di approfondimento in sede nazionale, come da richiesta della Regione, dei sindacati e delle amministrazioni comunali del territorio.
Inaugurazione dell'Agricoltura in Festa, la due giorni che promuove i prodotti tipici marchigiani con eventi e iniziative, presso l'Abbadia di Fiastra (ecco il programma). Presenti all'iniziativa, proposta da Copagri Marche, anche il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il commissario alla Ricostruzione Sisma, Guido Castelli, ed esponenti marchigiani del consiglio regionale e delle istituzioni nazionali.
"Questo evento segna quella continuità strategica che c'è nelle trasformazioni. Dietro ci sono persone che garantiscono qualità. Non dobbiamo fermare il concetto di cibo a carburante per la macchina umana. Perché noi non siamo macchine, ha esordito il ministro Lollobrigida. Abbiamo bisogno di una qualità che ci garantisca anche la salute. Questo in Italia si trova e dobbiamo farlo motivo di orgoglio e di consapevolezza. Il reddito degli agricoltori deve essere commisurato agli sforzi che essi fanno per garantire qualità e rispetto dell'ambiente e dei prodotti".
Il ministro Lollobrigida ha trattato anche il tema del biologico, tra gli argomenti della festa Copagri. "Bisogna aumentare il valore dei prodotti biologici. Se sono in concorrenza con quelli che non sono a cura biologica, è evidente che dal punto di vista economico non regge. Bisogna riuscire – ha aggiunto – nella tendenza comune, a far comprendere che un prodotto biologico ha un costo superiore.
Poi sulla peste suina definita “una pandemia vera e propria “. “Abbiamo un ottimo Commissario alla Psa, Giovanni Filippini, che è marchigiano, e che sta lavorando con grandissima attenzione”, ha sottolineato . “Il suo piano è stato certificato dal Governo italiano, ma anche all’interno del quadro europeo, come ottimo. Bisogna intervenire per rallentare la diffusione dal punto di vista scientifico. Occorre ridurre il numero dei cinghiali che sono in numero eccessivo rispetto a quanto il nostro ecosistema può sopportare e su questo stiamo intervenendo con ogni mezzo, con ciò che non si è fatto per decenni. Troveremo altre risorse per indennizzare gli allevatori”.
Alle parole di Lollobrigida hanno fatto eco le dichiarazioni del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli: "Il territorio marchigiano esprime qualità nei suoi prodotti. Dopo le alluvioni delle scorse settimane stiamo lavorando per ridare una normalità alle famiglie, agli imprenditori e agli agricoltori in particolare. Su questa linea strategica stiamo lavorando insieme al governo nazionale".
Sono arrivate anche le dichiarazioni del presidente Copagri Marche Andrea Passacantando: "Un grande evento, che abbiamo organizzato con tanti aiuti da parte di tutti i partner, siamo contenti della presenza del ministro. Una festa che serve per far incontrare produttori e consumatori. Dobbiamo essere bravi a creare una consapevolezza nuova. Il nostro target è il consumatore finale. Vogliamo che sappia cosa c'è dietro un prodotto agricolo e cosa c'è dietro un prodotto di qualità".
È seguito poi un convegno che ha visto come tema la protezione, la custodia del territorio, la produzione bio e il suo ruolo nella filiera di eccellenza del territorio. Sono intervenuti, oltre al ministro Lollobrigida, al presidente Acquaroli e al presidente Copagri Marche Passacantando, anche il presidente nazionale Copagri Tommaso Battista, il presidente Anaprobio Ignazio Cirronis, il consigliere regionale Andrea Antonini e il commissario alla Ricostruzione Sisma Guido Castelli.
Il Consigliere comunale di minoranza, Guido Rossi, interroga per la terza volta il sindaco dott.ssa Bernardini sulla questione del Camping denominato" Il Quercione".
"Questa struttura ebbe un grande risalto attraverso i media, nel periodo del Sisma 2016, poiché scelta, tra le possibilità per ospitare parte della popolazione ussitana avente la propria abitazione pericolante a seguito del terremoto. Tale struttura, risultò, dai controlli fatti dalle Autorità preposte al controllo, non in regola urbanisticamente e pericolosa poiché insisteva su un terreno gravato dal vincolo idrogeologico R4 fin dagli anni 2000. Naturalmente furono apposti i sigilli di Sequestro Preventivo emesso dal Tribunale di Macerata, maggio del 2017. Insieme alla struttura furono "sequestrati" anche le proprietà private all'interno dello stesso: roulotte, casette in legno ed altro, che erano all'interno a seguito di un regolare affitto on il Gestore dello stesso. Nel novembre del 2022, la struttura venne riconsegnata al Comune di Ussita a seguito di una Sentenza emessa, sempre dal Tribunale di Macerata. Non avendo visto alcun tipo di intervento comunale presso la struttura, il sottoscritto nel 2023, ha presentato interrogazione alla dott.ssa Bernardini e alla sua Maggioranza per conoscere le intenzioni sul futuro del Camping, sollecitare un intervento straordinario di ripulitura della struttura e valutare la situazione dei proprietari degli immobili ancora "sequestrati" all'interno della struttura".
"Nella seduta del Consiglio comunale dell'ottobre 2023- prosegue Guido Rossi- il Sindaco dichiarò che la struttura era a disposizione della Società e che aveva il contratto di gestione, dimenticando che lo stesso era già scaduto nel novembre del 2019 e non più rinnovato, e che, tra l'altro, i primi interventi sarebbero stati quelli di pulizia generale e che l'obiettivo sarebbe stato quello di riaprire quanto prima e di dare una spinta al turismo. Inoltre, lo stesso Sindaco, aveva annunnciato che dopo i dovuti accertamenti idrogeologici, non appena possibile, il campeggio sarebbe stato riaperto. Oggi, alla fine del 2024 e dopo un anno trascorso da quelle dichiarazioni, il Camping versa in una situazione di degrado assurdo; degli immobili presenti all'interno dello stesso e dei loro proprietari non vi è traccia di comunicazione, di confronto e di decisioni. Per questi motivi ho presentato un'interrogazione con risposta orale da discutere al prossimo Consiglio comunale, con la speranza che nel frattempo qualcosa si sia mosso".
Si è tenuta oggi, a Recanati, la conferenza stampa sugli interventi condotti dalla Giunta Pepa nei primi 100 giorni di amministrazione. Il sindaco ha fatto il punto sulle azioni già realizzate dalla sua amministrazione.
Questa mattina, durante la conferenza stampa indetta in Comune alla presenza della Giunta al completo, Pepa ha snocciolato punto per punto gli obiettivi raggiunti rispetto alla road map del programma elettorale: "Tra le cose fondamentali che vorrei sottolineare - ha affermato Emanuele Pepa - c'è senza dubbio l'approccio nuovo con la cittadinanza: aver aperto il Palazzo Comunale, la casa dei Recanatesi, alle esigenze della comunità, ha significato un deciso cambio di passo verso la definizione e risoluzione delle problematiche della città. Lo vediamo tutte le mattine, soprattutto il sabato grazie ai nuovi orari di apertura, quando una lunga fila di Recanatesi si forma davanti ai nostri uffici per essere ricevuta".
Il sindaco di Recanati ha aperto la conferenza ricordando la figura di Francesco Merloni, scomparso ieri, un "grande imprenditore e un grande uomo che non ho avuto la fortuna di conoscere personalmente, ma la cui visione e personalità mancheranno molto a tutte le Marche", ha chiosato il primo cittadino. Quindi si è passati alla serie degli interventi realizzati, assessorato per assessorato, non prima di essersi fatto ‘sfuggire’ quello che è uno dei principali ‘sogni nel cassetto’ per la città di Recanati, peraltro già più volte ribadito anche in campagna elettorale: portare nella città leopardiana una sede universitaria. "Una visione che abbiamo da molto tempo, lavoreremo a pieno ritmo per poterla realizzare", ha ribadito Pepa.
Subito dopo, il sindaco ha sottolineato l’importanza degli interventi sul territorio, pilastro degli obiettivi della Giunta: "Abbiamo modificato la ZTL semplificandone il funzionamento. A volte piccoli ma efficaci cambiamenti possono fare la differenza. Il maltempo, inoltre, ha imposto nuove sfide da risolvere, soprattutto nelle strade rurali che hanno riportato i danni maggiori".
Proseguono anche gli interventi sul decoro urbano, con i fondi stanziati per la riqualificazione delle Mura e, parallelamente, iniziano i lavori per la nuova ricostruzione della scuola in zona palazzetto dello sport. "Da anni si parlava di riprendere in mano la questione e noi l’abbiamo portata in Giunta", ha detto in merito Pepa.
Il sindaco si è ulteriormente soffermato a elogiare l’attività del personale del Comune e cogliendo l’occasione per "ringraziarli di essersi resi disponibili ai nuovi cambiamenti derivati dalle disposizioni della nuova giunta". Ciò ha permesso la riconferma del segretario comunale e dei dirigenti tecnici: un passaggio fondamentale per abbreviare il processo delle nomine e far partire celermente la macchina del Comune.
Su questo filone, Pepa ha evidenziato la scelta del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, che di norma viene individuato in una persona di fiducia proposta dal sindaco al consiglio comunale: "Questa Amministrazione ha deciso, al contrario, di scegliere il terzo sorteggiato dal Tribunale. Ci sembra una importante decisione che guarda alla trasparenza".
Alla conferenza stampa erano presenti tutti gli assessori: Roberto Bartomeoli, Sabrina Bertini, Maurizio Paoletti, Emanuela Pergolesi ed Ettore Pelati, insieme al Presidente del Consiglio comunale Benito Mariani, i quali hanno rimarcato - ciascuno per il suo ruolo - i successi già ottenuti in questi tre mesi di amministrazione Pepa e gli stanziamenti previsti per i prossimi interventi da completare nei prossimi 5 anni.
"Questa giunta guarda al futuro, al lavoro che porteremo avanti negli anni a venire - ha concluso Pepa, aggiungendo una nota personale -. Ringrazio la mia famiglia per essermi stata vicina in un momento di passaggio così importante per me. C’è tanto lavoro da fare e siamo pronti a portarlo a termine”.
"Si chiede conto alla Amministrazione del piano strategico del Biciplan forzando l’Amministrazione da un lato con la Fiab che preme e dall’altro da alcune forze politiche convinte che le due ruote siano la salvezza dei centri abitati e del traffico", esordisce l'associazione ViviAmo Civitanova che ricorda la sua esperienza sul campo per quanto riguarda l'attivismo a tutela dei diritti di diverse categorie."Più piste ciclabili e meno parcheggi- prosegue l'Associazione-sembrerebbe la direzione indicata dal Comune di Civitanova nel piano di sviluppo effettivo territoriale per il centro storico e per i suoi dintorni senza dare priorità ai parcheggi e al trasporto pubblico oltre a non ascoltare le categorie.Questa visione distorta e feudale potrebbe mettere definitivamente in difficoltà molte categorie oltre a rendere invivibile un Borgo vivo e abitato solo per una tendenza del momento che tiene conto di uno sport o tempo libero di una piccola percentuale di persone".I rappresentanti di ViviAmo Civitanova pongono l'accento su quella che viene definita una politica punitiva verso gli automobilisti a favore di bici e monopattini: "Con l’aumento delle piste ciclabili e con la pressione della FIAB sull’attuazione del progetto del Biciplan, nella nostra Civitanova diventa sempre più difficile trovare un parcheggio: si moltiplicano i casi di comportamenti incivili delle auto, furgoni e moto che portano a formulare un eccesso di multe trasformando in un costo reale l’utilizzo della auto per lavoro o per svago.In più, sui marciapiedi di corso Umberto, decine di monopattini elettrici e bici ostacolano i pedoni, specie i disabili senza un controllo effettivo.E basta con questa assurda politica punitiva nei confronti degli automobilisti. Sappiamo tutti che con il bollo auto si finanziano varie spese pubbliche, principalmente legate alla manutenzione delle infrastrutture stradali e alla sicurezza contribuendo al bilancio delle regioni per sostenere servizi locali inclusi ambiente e trasposto.Se è vero che il bollo auto serve per incentivare la circolazione di veicoli meno inquinanti come possiamo pensare di dover far impiegare sempre più tempo per la ricerca di un parcheggio facendolo diventare una miraggio e far sentire l’automobilista fuori luogo e quasi discriminato per via di un motore che serve quotidianamente per lavoro?""Se ogni amministrazione- proseguono gli stessi-che si è susseguita non avesse solo soppresso i parcheggi, per la riqualificazione del Borgo e per le piste ciclabili, destinati ai residenti, commercianti e Turisti ma avesse preso in considerazione anche il rifacimento di nuovi e fruibili parcheggi , forse oggi si sarebbe potuto realizzare il progetto del biciplan.I parcheggi sono stati il tema di ogni campagna elettorale per poi cadere nel dimenticatoio durante i vari mandati amministrativi.Oggi alla luce delle problematiche economiche sopravvenute è ancora più evidente la mancanza di una vera progettualità che sia punto fermo tra l’insistenza della nuova tendenza delle piste ciclabili e il fabbisogno per la sopravvivenza della economia del centro storico e della civile abitazione del Borgo.Uno studio a 360 gradi che comprenda la viabilità con i suoi parcheggi in quantità necessaria per i residenti e il turismo oltre alla forza lavoro è diventato indispensabile per Civitanova che non può continuare verso una trasformazione del suolo graduale ma non lungimirante.E’ indubbio che le piste ciclabili tolgono spazi alle aree di sosta ma è anche provato che per posti tolti ai parcheggi poche sono le persone che utilizzano queste piste ciclabili.I ciclisti frequentano maggiormente le piste ciclabili il fine settimana durante il tempo libero o per sport ma durante la settimana sono veramente pochissimi ad utilizzarle.Si deduce che è troppa la difficoltà per gli automobilisti e per l’economia del centro storico a fronte di uno sport, rispettabilissimo, ma che si può fare in zone verdi e fuori dai centri abitati dove conviene adottare piste ciclabili sicure e tranquille.Quindi ciclabili, sì ma con equilibrio e buonsenso".
L'Associazione chiosa infine sull'’importanza di mantenere un equilibrio tra l’uso dell’auto e delle biciclette, evidenziando come il trasporto pubblico dovrebbe essere potenziato per ridurre il traffico: "Dobbiamo anche ricordarci che corso Umberto è più una via di accesso al centro che un corso vero e proprio e quindi esiste una circolazione di auto e furgoni che ha necessità di strutture e parcheggi per una quotidianità. L'automobile per chi lavora è insostituibile e quindi occhio a non lasciarsi trascinare in derive ambientali pensando solo alle due ruote come salvezza della vita cittadina. Infatti, il problema parcheggi per il Borgo Marinaro è un problema ormai annoso e mai risolto.
Le piste ciclabili non devono essere inutili, dannose, pericolose e soprattutto discriminanti per i vari settori perché una cittadina vive di equilibri che si costituiscono con il tempo, piano piano.
Esempio è il lungomare nord che con i suoi 250 parcheggi sottratti dalla pista ciclabile ha visto frantumarsi un equilibrio turistico ed economico venuto a formarsi con decine di anni, triste vedere oggi una mancanza di circa 600 persone non far vivere gli stabilimenti, i ristoranti di quel tratto di spiaggia la sera dopo le 21".
"Con la scusa di voler dare alle future generazioni una città senza smog, ma anche un bambino capisce che una bicicletta non può sostituire un’auto, si sta rovinando un equilibrio economico e ambientale delicatissimo.
Sono ben altri i rimedi per ridurre l’uso dell’auto e alleggerire il traffico e difendere l’ambiente che è sicuramente un bene e un interesse prioritario, che a ViviAmo Civitanova sta molto a cuore come quello di incentivare e rendere più utilizzabile il servizio pubblico. Il Servizio di trasporto pubblico se adeguatamente offerto è una manna per i residenti di Civitanova lasciando l’uso della auto a chi non vi risiede, ai turisti e a chi ci lavora".
“Sul voto per rinnovare i Consigli provinciali nelle Marche "il risultato dal nostro punto di vista è un risultato soddisfacente". Hanno registrato un aumento in maniera forte della nostra rappresentanza nei rispettivi consigli".
Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Acquaroli sui risultati delle ultime votazioni provinciali. "Se si fosse votato per il rinnovo dei presidenti il centrodestra - ha aggiunto - avrebbe vinto su quattro delle cinque province, questo è un dato aritmetico molto importante".
"Era assolutamente impensabile solo qualche mese fa, qualche anno fa - ha sottolineato Acquaroli - significa che l'andamento delle elezioni amministrative comunque ha comportato un riequilibrio degli assetti istituzionali". "È un elemento che ci deve sicuramente soddisfare - ha commentato ancora Acquaroli - ma non ci deve illudere che in futuro tutto sarà semplice, legare ad esempio questo tipo di elezioni a altre elezioni che sono in futuro. Ogni elezione è una partita a sé stante - ha ammonito - bisogna continuare a lavorare sugli obiettivi da raggiungere per le nostre comunità, lavorare su quella che è la ricostruzione di una visione, cercando di rimettere le Marche, i marchigiani, al centro delle dinamiche del Paese".
"Questo credo che sia solo uno stimolo, - ha proseguito - perché, se da una parte bisogna lavorare, dall'altra parte bisogna riscontrare che su questa visione, su questo progetto, ci troviamo d'accordo in sintonia con tante amministrazioni provinciali anche di natura civica e questo è per noi una grande gratificazione".
Trasferiti 882mila euro all'Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Marche per la realizzazione di un edificio di nuova costruzione destinato a ospitare il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) nel comune di Matelica. L'opera vale complessivamente 1,76 milioni di euro. A firmare il decreto il commissario alla riparazione e ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli. Si tratta di un intervento che rientra nell'ordinanza speciale numero 34, dedicata alle opere pubbliche di Matelica.
"La ricostruzione di Matelica per come la stiamo intendendo, in sinergia con il sindaco Denis Cingolani e il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, può e deve essere occasione di migliorare e rafforzare i servizi pubblici utili alla comunità - dichiara il commissario Castelli -. L’avanzamento dell'ordinanza speciale è un ottimo segnale, che ci spinge a proseguire con ancora più determinazione nell’impegno per questa comunità”.
"Un intervento molto importante per la nostra città - aggiunge il sindaco Cingolani - ringraziamo il commissario Castelli e il presidente Acquaroli per l'attenzione riservata alla ricostruzione post-sisma di Matelica. Abbiamo diversi cantieri attivi sul fronte delle opere pubbliche che stiamo seguendo con attenzione in quanto si tratta di edifici importanti e strategici per il futuro della città".
Il segretario generale della Provincia di Macerata, Ernesto Barocci, presidente dell’Ufficio elettorale, ha proclamato questo pomeriggio i 12 eletti che entreranno a far parte del nuovo Consiglio provinciale.
Alla lista Centrodestra Macerata spettano sei seggi: Vincenzo Felicioli (sindaco del Comune di Fiuminata) che ha ottenuto 7.750 voti ponderati; Tiziana Gazzellini (consigliere del Comune di San Severino Marche) 5.208 voti ponderati; Pierfrancesco Castiglioni (consigliere del Comune di Macerata) 5.048 voti ponderati; Luca Buldorini (consigliere del Comune di Appignano) 4.618 voti ponderati; Giorgio Junior Pollastrelli (consigliere del Comune di Civitanova Marche) 4.422 voti ponderati e Sandro Montaguti (consigliere del Comune di Macerata) 4.111 voti ponderati.
Quattro i seggi assegnati alla lista "Una Provincia per tutti": Andrea Gentili (sindaco del Comune di Monte San Giusto) 8.524 voti ponderati; Stefania Stimilli (consigliere del Comune di Porto Recanati) 6.085 voti ponderati; Narciso Ricotta (consigliere del Comune di Macerata) 5.374 voti ponderati e Richard Dernowski (consigliere del Comune di Potenza Picena) 2.800 voti ponderati.
Due, infine, gli eletti nella lista civica "Provincia al Centro": Mauro Sclavi (sindaco del Comune di Tolentino) 5.619 voti ponderati e Claudio Carbonari (consigliere del Comune di Macerata) con 4.141 voti ponderati.
Sono stati 567 su 705 (l’80.42% del totale), i sindaci e i consiglieri che hanno votato per il rinnovo del Consiglio provinciale nel seggio allestito nella sala Consiliare dell’Ente, in corso della Repubblica s Macerata.
Di questi 362 sono uomini e 205 donne. Domani si procederà con lo scrutino per verificare chi saranno i 12 nuovi eletti che andranno a formare il nuovo Consiglio e affiancheranno il Presidente Sandro Parcaroli fino alla scadenza del mandato nel 2025.
Tre le liste ammesse tra cui è stato possibile scegliere i candidati. Si tratta di “Una Provincia per tutti” composta da otto candidati: Andrea Gentili (sindaco del Comune di Monte San Giusto), Corinna Rotili (consigliere del Comune di Matelica), Richard Dernowski (consigliere del Comune di Potenza Picena), Claudia Spadoni (consigliere del Comune di Cingoli), Narciso Ricotta (consigliere del Comune di Macerata), Stefania Stimilli (consigliere del Comune di Porto Recanati), Sandro Scipioni (consigliere del Comune di Corridonia), Erika Vitanzi (consigliere del Comune di Gagliole).
La lista “Provincia al Centro” è composta da sette candidati: Monia Batassa (consigliere del Comune di Gualdo), Claudio Carbonari (consigliere del Comune di Macerata), Cristina Cingolani (consigliere del Comune di Macerata), Ludovica Medei (consigliere del Comune di Treia), Matteo Pompei (sindaco del Comune di Monte San Martino), Mauro Sclavi (sindaco del Comune di Tolentino), Alessandro Maccioni (consigliere del Comune di Cingoli).
La terza lista “Centrodestra Macerata” è composta 12 candidati: Luca Buldorini (consigliere del Comune di Appignano), Pierfrancesco Castiglioni (consigliere del Comune di Macerata), Piero Croia (consigliere del Comune di Civitanova Marche), Vincenzo Felicioli (sindaco del Comune di Fiuminata), Tiziana Gazzellini (consigliere del Comune di San Severino Marche), Valentina Gregori (consigliere del Comune di Bolognola), Sandro Montaguti (consigliere del Comune di Macerata), Stefano Montemarani (consigliere del Comune di Morrovalle), Paola Pippa (consigliere del Comune di Macerata), Giorgio Junior Pollastrelli (consigliere del Comune di Civitanova Marche), Cristina Tartabini (consigliere del Comune di Sarnano), Raffaella Trojani (consigliere del Comune di Muccia).
Sono 287 su 705 (il 40,70% del totale), i sindaci e i consiglieri che alle ore 12 hanno votato per il rinnovo del Consiglio provinciale di Macerata. Il seggio allestito nella sala Consiliare dell’Ente, in corso della Repubblica, resterà aperto fino alle ore 20.
Tre le liste ammesse tra cui scegliere i candidati. Si tratta di "Una Provincia per tutti" composta da otto candidati: Andrea Gentili (sindaco del Comune di Monte San Giusto), Corinna Rotili (consigliere del Comune di Matelica), Richard Dernowski (consigliere del Comune di Potenza Picena), Claudia Spadoni (consigliere del Comune di Cingoli), Narciso Ricotta (consigliere del Comune di Macerata), Stefania Stimilli (consigliere del Comune di Porto Recanati), Sandro Scipioni (consigliere del Comune di Corridonia), Erika Vitanzi (consigliere del Comune di Gagliole).
La lista "Provincia al Centro" è composta da sette candidati: Monia Batassa (consigliere del Comune di Gualdo), Claudio Carbonari (consigliere del Comune di Macerata), Cristina Cingolani (consigliere del Comune di Macerata), Ludovica Medei (consigliere del Comune di Treia), Matteo Pompei (sindaco del Comune di Monte San Martino), Mauro Sclavi (sindaco del Comune di Tolentino), Alessandro Maccioni (consigliere del Comune di Cingoli).
La terza lista "Centrodestra Macerata" è composta 12 candidati: Luca Buldorini (consigliere del Comune di Appignano), Pierfrancesco Castiglioni (consigliere del Comune di Macerata), Piero Croia (consigliere del Comune di Civitanova Marche), Vincenzo Felicioli (sindaco del Comune di Fiuminata), Tiziana Gazzellini (consigliere del Comune di San Severino Marche), Valentina Gregori (consigliere del Comune di Bolognola), Sandro Montaguti (consigliere del Comune di Macerata), Stefano Montemarani (consigliere del Comune di Morrovalle), Paola Pippa (consigliere del Comune di Macerata), Giorgio Junior Pollastrelli (consigliere del Comune di Civitanova Marche), Cristina Tartabini (consigliere del Comune di Sarnano), Raffaella Trojani (consigliere del Comune di Muccia).
Secondo mandato per Robertino Paoloni che a giugno scorso ha nominato, con un Decreto del Sindaco, una giunta di soli uomini, Achilli Bruno vicesindaco e Pisani Fabio assessore, escludendo dalla carica almeno una tra le donne elette nelle scorse elezioni di giugno 2024 (consigliere Mara Timi, Galletti Marta e Miconi Marta che peraltro è stata la più votata tra i consiglieri con 80 preferenze).
"E così nell’anno in cui le Sale cinematografiche si riempivano nelle repliche di “C’è ancora domani” e una donna è alla presidenza del Consiglio, capita che, invece, in un piccolo borgo della Marca il genere femminile non sia rappresentato in Giunta, a prescindere persino dalle preferenze date ai candidati consiglieri alle stesse amministrative", afferma in una nota Federica Lambertucci, coordinatrice territoriale di Fratelli D’Italia.
"Eppure la normativa esiste: partendo dall’art 51 della Costituzione fino all’art. comma 2 del T.U.E.L., arrivando allo Stato Comunale di Loro Piceno. Paoloni, infatti, ha creduto di rimediare alla discriminazione accontentando il gentil sesso presente in consiglio con due incarichi di mera rappresentanza alle pari opportunità, uno per la consigliera Timi Mara e l’altro per la consigliere Galletti Marta".
"Ora, interviene anche il Garante Regionale dei Diritti alla Persona della Regione Marche Giancarlo Giulianelli invitando formalmente l’amministrazione di Loro Piceno ad adeguarsi al dettato normativo. L’Ufficio della Difesa Civica Regionale chiede espressamente il riesame delle nuove nomine della Giunta comunale al fine di garantire l’equilibrio della rappresentanza di genere, confidando, si legge nella nota, “nella volontà del sindaco di essere garante per una corretta amministrazione pubblica a sostegno di una democrazia sostanziale del sul territorio comunale”.
La normativa prevede l’obbligo, ma non stabilisce la sanzione per chi pensa, ancora nel 2024, a violarla. “È un vulnus normativo effettivamente. Però il dato politico è chiaro ed è piuttosto avvilente” - commenta ancora Lambertucci– “Eppure il sindaco aveva nella sua squadra tre giovani donne valide sia per titoli di studio (Galletti e Timi sono laureate e Marta Miconi è un geometra) che per esperienza (se si pensa che Mara Timi, oltre ad essere dottore commercialista, è stata già Consigliere nel primo mandato Paoloni con delega al bilancio). Insomma, se si considera che la carica di assessore è una carica fiduciaria assegnata dal Sindaco con proprio decreto, è facile dedurre che nessuna delle stesse è stata ritenuta all’altezza".
"Ciò nonostante le preferenze e il rispetto della rappresentanza politica visti i voti ricevuti da Marta Miconi all’ultima tornata elettorale. A dire il vero non mi meraviglia molto la scelta di Paoloni giacchè già nel precedente mandato ha sì nominato l’architetto Fabrina Mucci come suo vicesindaco, salvo poi bypassarla sistematicamente. Solitamente a sinistra le donne sono conosciute per essere combattive e per rivendicare il proprio ruolo. Sorprende che a difenderle su questo punto sia la sottoscritta, militante di Fratelli D’Italia".
"Spiace rilevare come il Comune di Loro Piceno, così determinandosi, rappresenti un esempio negativo nella garanzia della parità di genere. Peraltro, anche sotto un piano meramente politico, non solo ci si aspetta che chi si candida, donne incluse, sia disponibile anche ad incarichi amministrativi, ma anche che ciò sia frutto di una preventiva programmazione anche in fase di candidatura della possibile squadra amministrativa, specie in casi in cui al momento della candidatura si sa già di non avere avversari (Paoloni era l’unico candidato alla carica di Sindaco nel 2024). La parità di genereè un valore democratico con valenza sostanziale, frutto di lunghi percorsi di affermazione femminile anche nella gestione della res pubblica. Non è una mera regola procedimentale da aggirare. È un valore da perseguire anche verso le giovani generazioni. Spiace costatare che in questo caso non sia avvenuto”, conclude Lambertucci.
“Macerata non merita questa umiliazione. Il Consiglio comunale aperto sulla sanità, deciso dal Comune di Macerata, poi annullato perché il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli non vuole ascoltare i cittadini maceratesi, è un fatto grave, avvilente, mortificante”. Il consigliere regionale Pd, Romano Carancini, interviene in merito al dietrofront del Comune di Macerata riguardo all’assise aperta sul tema sanità.
“Il presidente del consiglio comunale, Francesco Luciani, la massima espressione istituzionale rappresentativa della città, ha così tradito la dignità e la fiducia dei maceratesi nel suo ruolo di garante, rimangiandosi la formale convocazione della seduta aperta dopo una sconcertante lettera del presidente della Regione Francesco Acquaroli il quale ha imposto, senza se e senza ma, che i cittadini possano solo ascoltare e non esprimere le loro opinioni”, sottolinea Carancini.
“L’indipendenza delle decisioni dell’Ente comunale sull’esercizio democratico delle proprie scelte va difesa e tutelata. In questa surreale vicenda, è assordante il silenzio del sindaco Sandro Parcaroli. Perché non ha preteso politicamente che il presidente della Regione venisse ad ascoltare le voci dei cittadini e a restituire ciò che la Giunta regionale ha realizzato in tema di sanità? Perché ai cittadini che lo hanno eletto, alle loro domande, alle loro critiche ovvero pure agli apprezzamenti, ha preferito piegarsi al diktat di Francesco Acquaroli?” - Domanda ancora Carancini.- .
“Sulla gestione della sanità pubblica e su tutto ciò che essa comporta in questo difficile tempo storico un sindaco responsabile non può permettersi di sorvolare né tantomeno di restare invisibile. Con chi è stato concordato questo salto all’indietro nella scelta del confronto pubblico? Chi ha deciso?”
“Senza rispetto per la sua città il sindaco Parcaroli si è prostrato all’assenza di coraggio del presidente Acquaroli che in questo modo conferma la sua debolezza politica, la frustrazione di non aver mantenuto le promesse e di non aver raggiunto i risultati proclamati in campagna elettorale, a cui si aggiunge la percezione dei suoi stessi elettori che oggi, nella delusione più totale, lo relegano all’ultimo posto nell’indice di gradimento dei presidenti di Regione”.
“Asservire e condizionare un confronto aperto sulla sanità alla inadempienza dimostra la viltà politica di Acquaroli e questo avviene quando invece dovrebbe essere per lui il tempo della rendicontazione, della restituzione ai marchigiani dei suoi anni di mandato, oramai alle porte delle regionali del 2025”.
“E se in alcuni consigli comunali aperti sulla sanità la voce ai cittadini e agli addetti ai lavori è stata data, a Macerata questo non sarà possibile. Quando saranno solo tra forze di maggioranza a dialogare in consiglio comunale andrebbe ricordato al presidente della Regione che non esistono territori facili e territori difficili, esiste il coraggio dell’ascolto”.
Secondo l’ex sindaco di Macerata, inoltre, il fatto più grave oggi è che “il presidente Francesco Acquaroli nega in modo autoritario il diritto di partecipazione ai cittadini, si sottrae al confronto e, allo stesso tempo, fa lo sgambetto al Comune di Macerata, senza il doveroso rispetto fra Istituzioni. Dunque Acquaroli parlerà di sanità solo se le voci al suo fianco saranno quelle scelte da lui. Solo da lui”.
Dopo le dichiarazioni di ieri sul bilancio regionale espresse da Livi, capogruppo del consiglio regionale di Fratelli D'Italia, oggi il Partito Democratico delle Marche ha espresso forti preoccupazioni sulla relazione della Corte dei Conti riguardante la gestione della sanità marchigiana e dell’Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione delle Marche (ATIM).
"Le osservazioni sollevate dalla Corte dei Conti durante la parificazione del bilancio 2023 confermano quanto il nostro partito afferma da tempo, e questo non ci tranquillizza di certo" è il commento Segretaria regionale del PD Marche Chantal Bomprezzi.
Secondo i dem la relazione dell'organo costituzionale dello Stato italiano ha evidenziato come, nonostante alcune percentuali di recupero sui ricoveri programmati, persistano gravi difficoltà nella gestione delle liste d'attesa e delle prestazioni ambulatoriali. Un settore particolarmente critico è quello degli screening oncologici, con dati preoccupanti sul recupero delle prestazioni.
"La Regione deve affrontare con urgenza queste criticità. Non possiamo accettare che i cittadini marchigiani continuino a subire disservizi, specialmente in ambito sanitario", ha dichiarato la Segretaria PD. "Serve una strategia concreta per ridurre i tempi di attesa e garantire a tutti l’accesso a cure di qualità, altrimenti il sistema sanitario pubblico rischia il collasso. Ma non mi sembra, però, che questa maggioranza sia intenzionata ad andare in questa direzione".
"Tra i temi al centro della critica c’è la gestione dell’ATIM, che secondo la Corte presenta problemi legati al mancato rispetto di principi basilari di contabilità e programmazione. "Il fallimento dell'ATIM è sotto gli occhi di tutti", ha affermato Bomprezzi. "Sono stati spesi più di 8 milioni di euro senza che vi sia alcuna evidenza di risultati concreti per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche. È inconcepibile continuare a finanziare un doppione sperperando soldi pubblici, senza invece pensare a un progetto serio di rilancio del turismo e delle infrastrutture di questa regione. È tempo di voltare pagina e di restituire alla nostra regione un governo all’altezza delle sfide presenti e future", ha concluso Bomprezzi.
"Visso, ma anche Ussita e Castelsantangelo sul Nera, da questa settimana non sono più collegati direttamente a Camerino, attraverso un servizio bus. È quanto denuncia, il consigliere di minoranza, ed ex sindaco del comune di vissano, Giuliano Pazzaglini.
Gli studenti, cosi come tutti i fruitori occasionali, ora devono fare un cambio, aspettando la coincidenza all'aperto, in comuni di montagna dove normalmente fa freddo e occasionalmente nevica.
“È evidente che si tratta di un problema da affrontare prima possibile - prosegue Pazzaglini - . Ho provato a introdurre il tema in Consiglio comunale, ma la sindaca Sensi me lo ha impedito”.
“Da regolamento comunale ha ragione, gli interventi fuori ordine del giorno devono essere da lei preventivamente approvati. I consiglieri comunali infatti, da articolo14 possono proporre all'attenzione del consiglio di 'fatti o avvenimenti di particolare importanza per la comunità cittadina', ma la discussione può svolgersi solo se approvata dal sindaco”.
“Oggi l'approvazione non c'è stata. Le possibilità sono due, devo ipotizzare visto che non ha ritenuto di dover motivare il diniego. Per una sindaca che vive a Roma rimanere senza collegamento diretto con scuola e ospedale non è fatto di particolare importanza”'.
"Oppure - conclude Pazzaglini - la sindaca ha applicato pedissequamente la previsione del regolamento di funzionamento del Consiglio comunale secondo cui avrebbe dovuto essere preventivamente informata di quanto volevo parlare in assise”. Per il problema trasporti ho tentato un intervento diretto, vediamo a cosa porterà, mi auguro che la maggioranza convenga com me sulla necessita di intervenire tempestivamente e con efficacia".
Il capogruppo del consiglio regionale di Fratelli D'Italia, Simone Livi, si esprime sulla parifica del bilancio avvenuta oggi, giovedì 26 settembre: “Il giudizio di parifica della Corte dei Conti conferma il buongoverno della Regione a guida Francesco Acquaroli. Questa mattina è stato parificato il bilancio della Regione Marche per il 2023 con un giudizio positivo che evidenzia il buon andamento delle politiche e delle riforme messe in essere dal centrodestra e che proprio nell’anno preso in esame hanno iniziato a prendere corpo".
"Non possiamo non sottolineare con soddisfazione il giudizio della Corte sulla riforma sanitaria, che definisce le Marche come una regione modernissima nel percorso di riqualificazione e potenziamento della rete sanitaria nel suo complesso, con l’abolizione dell’azienda regionale Asur, la creazione delle cinque AST, l’ammodernamento degli istituti sanitari, l’impegno per il recupero delle liste d’attesa, azioni che nel loro complesso hanno ben assorbito le conseguenze della pandemia e del contesto generale. - continua Livi - La Corte ha confermato il mantenimento dell’equilibrio economico dell’intero settore sanitario che è quello che assorbe gran parte della quota del bilancio regionale. Così come ha attestato il buon andamento della ricostruzione post-sisma e dell’impegno delle numerose risorse a disposizione, a partire dal PNRR e dalla nuova programmazione europea 21-27. La Marche infatti si collocano tra le prime regioni in assoluto per avanzamento dei Fondi Europei, una leva importante per il tessuto economico e sociale, rafforzato anche dagli investimenti previsti nell’Accordo di Coesione. La Giunta Acquaroli con la sua politica del fare presto e bene sta trasformando le Marche, senza aumentare le tasse per i cittadini e rispettando gli equilibri dei conti, assicurando il finanziamento di nuovi investimenti, soprattutto in edilizia sanitaria, in infrastrutture, nel sostegno alle imprese, nel rilancio del turismo e dei territori, ma non solo".
Conclude: "L’obiettivo è, dunque, proseguire su questa strada: conti in ordine e porre tutte le azioni necessarie per garantire i servizi essenziali per tutti i cittadini, famiglie e imprese, favorendo lo sviluppo economico, sfruttando al meglio le cospicue risorse messe a disposizione dalle istituzioni nazionali ed europee, perché la tenuta dei conti pubblici è alla base della crescita economica sostenibili ed inclusiva che il centrodestra sta implementando in Regione”.
Presentata questa mattina nella sala stampa della provincia di Macerata la lista "Provincia al Centro". La lista si propone come un’alternativa di stampo civico alla contrapposizione tra destra e sinistra e cerca di raggruppare le istanze del territorio attraverso una vasta rappresentanza delle diverse aree.
"Presentiamo la lista che è in continuazione con il consiglio precedente. Riproponiamo il programma che purtroppo non è stato portato avanti", spiega il sindaco di Treia Franco Capponi, promotore della lista.
"Oggi dicono che la legge 'Del Rio' è uno scandalo. Ma né destra né sinistra hanno fatto nulla. Abbiamo perso l'unità della provincia, anche per delle peculiarità ed eventi straordinari che sono avvenuti in questa provincia - prosegue Capponi -. L'organo di raccordo tra il territorio e gli enti superiori è mancato. Ci sono stati dei tagli che mostrano l'abbandono dei territori. L'accusa al precedente operato è quella di non averci messo l'anima. In altri territori si è fatta una lista unica, ideale per l'unità del territorio. Ma qui destra e sinistra hanno fatto i loro percorsi e così abbiamo deciso di creare una lista che rappresenti il territorio".
Presente anche Mariano Calamita, sindaco di Appignano, candidato come presidente provinciale nella scorsa tornata elettorale: "La nostra lista racchiude diverse competenze importanti come scuole, ambiente e viabilità. Provincia al centro vuole portare un contributo che racchiuda le istanze del nostro territorio, che non deve essere luogo di scontro ma di buon governo".
A cui seguono le dichiarazioni di un altro promotore della lista, Alessandro Massi, presidente del consiglio comunale di Tolentino: “Il coordinamento dei territori è essenziale. Questa lista nasce da una volontà di portare esperienze civiche che non si riscontrano magari nei partiti politici tradizionali. Vogliamo dare un contributo a tanti amministratori attraverso un coordinamento di governo, che racchiuda al meglio la particolarità del nostro territorio”.
Si sono poi presentati i componenti della lista. "Ringrazio i promotori del nostro progetto. La provincia non è una questione di destra, centro o sinistra, ma una questione di territorio - spiega il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi - Ci sono temi come quello ambientale e sanitario, in cui la provincia ha un peso importante. L'intento è quello di collaborare al meglio ed avere un peso in decisioni fondamentali, senza dividersi in scontri”. Sono seguite le parole del sindaco di Monte San Martino, Matteo Pompei: "Porto la voce dell'anima montana del territorio. E questo serve alla provincia, la pluralità di voci che serve per raggruppare tutte le istanze".
"Ringrazio chi ha pensato di coinvolgermi in questa avventura. Credo nella logica di area vasta. Questo serve per ragionare e non sperperare soldi in progetti che sono cattedrali nel deserto. Collaborare e coordinare le idee serve a evitare rischi che poi ricadono sui cittadini. Vogliamo dare una scossa alla gestione del territorio" spiega Alessandro Maccioni, consigliere comunale di Cingoli.
Sono arrivate poi le dichiarazioni della candidata Cristina Cingolani, consigliera comunale a Macerata: "Ho trovato una comunione di sensibilità e di obiettivi con tutte le parti che compongono la nostra lista. Macerata è una provincia da valorizzare. L'atteggiamento che voglio mantenere è quello di collaborazione e di impegno civico. Non ci siamo candidati contro qualcuno. Dobbiamo captare i bisogni di tutti”.
Un atteggiamento confermato dalle parole di Ludovica Medei, consigliere del comune di Treia: "Sono nata e cresciuta in questa provincia e, anche grazie ai ruoli ricoperti, ho capito le sfide che il territorio deve affrontare. La politica deve essere a servizio dei cittadini. Credo che dobbiamo dare risposte concrete alle problematiche. Vogliamo riportare la provincia al centro, valorizzando le risorse naturali, nel rispetto di chi questo territorio lo abita".
Conclude il giro di interviste Claudio Carbonari, consigliere del Comune di Macerata: "È un nucleo che nasce per rimanere. Speriamo sia un seme che nasca. Nel segno del buon senso. Bisogna fare vera politica. Prendere le esigenze che vengono dal territorio e dal basso. Non è amministrare aspettare la decisione dall'alto. Gli argomenti su cui una provincia può influire sono molti e importanti”" Candidata anche Monia Batassa, consigliera del comune di Gualdo, non presente alla conferenza per motivi lavorativi.
Anche a Tolentino sabato 28 settembre, a partire dalle 16:00 fino alle 19:00, all’inizio di via Pace, di fronte alla sede della pro loco, sarà allestito un gazebo per la raccolta firme e per la campagna di tesseramento a sostegno di Matteo Salvini.
"È bastato inoltrare il banner sui social per aver iniziato a ricevere chiamate di adesione per sabato pomeriggio, segnale evidente che questa volta si è oltrepassato qualsiasi segno di rispetto per il lavoro svolto da Matteo Salvini". A parlare è il segretario della Lega Tolentino Giovanni Gabrielli che si appresta, oltretutto, a breve a organizzare un incontro per festeggiare i 15 anni della Lega Tolentino.
"Quindici anni di sacrifici, lavoro, ma anche soddisfazioni grazie ai 10 anni in amministrazione con le due giunte del sindaco Giuseppe Pezzanesi - prosegue -. Negli anni tanti gazebo, incontri e serate per informare i cittadini sulle azioni di governo sia locale che nazionale".
"Vi aspettiamo tutti sabato pomeriggio, tempo permettendo altrimenti ci saranno altre date, dopo l’incontro di Pontida del 6 Ottobre, una Pontida di carattere internazionale viste le adesioni già di Victor Horban dall’Ungheria e Geert Wilders dall’Olanda, il collegamento di Marie Le Pen dalla Francia e altre adesioni dell’ultimo momento. Naturalmente, a Pontida sarà presente anche il neo eletto eurodeputato Vannacci, che in uno dei suoi primi interventi ha messo in atto una fantastica arringa sulle scellerate politiche di guerra dell’Unione Europea" conclude Gabrielli.
L’ordine del giorno proposto dalla consigliera comunale Sabrina De Padova è approvato all’unanimità: a Macerata sarà possibile adottare i cani adulti dal canile e usufruire di controlli ecografici e visite gratuite.
L’odg, che da oltre 2 anni era in attesa di approvazione, permetterà di usufruire di controlli gratuiti per coloro che vogliano adottare cani anziani. “In questi anni confrontandosi costantemente con l'assessore Laviano e il dottor Martin si è giunti alla scelta di acquistare, con i soldi di avanzo del canile, un ecografo, tramite il quale è possibile effettuare un'indagine diagnostica non invasiva, essenziale per prevenire e capire le problematiche di salute che attualmente vengono effettuate in cliniche di riferimento con elevati costi a carico del Comune prima e del proprietario dopo", sottolinea in una nota il canile di Macerata.
Si è voluto attendere l'arrivo di finanziamenti concreti per poter acquistare l'ecografo, che è di proprietà comunale, ma che verrà utilizzato dal veterinario convenzionato con il gestore, il quale effettuerà tale indagine a tutti coloro che adotteranno un cane adulto.
"Purtroppo si fanno spesso proclami che non vengono rispettati, il Comune è pieno di odg mai attuati, quindi vista l’importanza di questa iniziativa si è voluto attendere l’arrivo dei finanziamenti - sottolinea la consigliera comunale De Padova, che da tempo ha manifestato spiccata sensibilità verso la tematica del benessere animale -. Sono molto orgogliosa di dare il mio contributo per svuotare il canile di Macerata da cani adulti, cani che difficilmente vengono adottati. A dimostrazione dell'importanza del tema, che non ha colore politico, è il voto all'unanimità che ha ottenuto questo odg".
L’acquisto dell'ecografo, come ha spiegato l’assessora Laviano in consiglio comunale, è stato reso possibile grazie a una diminuzione dei costi di gestione del canile dalle entrate derivanti dal pensionamento dei cani di proprietà che devono essere corrisposti al Comune.
È stata convocata dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, la riunione del Centro Operativo Regionale (COR) che si è svolta alle 14 di oggi pomeriggio nella sede di Palazzo Rossini, per fare il punto della situazione a seguito delle abbondanti precipitazioni odierne che hanno interessato più aree del territorio regionale e valutare gli interventi necessari alla luce di quelle previste nelle prossime ore.
Alla riunione hanno partecipato anche l'assessore alla Protezione Civile, Stefano Aguzzi, e il direttore regionale della Protezione Civile e Sicurezza del Territorio, Stefano Stefoni. Durante l'incontro sono state collegate le cinque prefetture delle Marche, il Corpo regionale dei Vigili del Fuoco, per un'analisi sinergica della situazione.
L’allerta meteo è stata prorogata per tutta la giornata di domani, giovedì 19 settembre. Il livello di allerta attuale è giallo, ma si innalzerà ad arancione dalla mezzanotte.
Per tutta la durata dell’allerta l'invito rivolto alla popolazione è di prestare attenzione, soprattutto nelle aree più colpite, esortando i residenti a muoversi solo in caso di reale necessità. "I comuni valuteranno la sospensione delle attività didattiche nelle scuole e ciascuno potrà consultare i canali di comunicazione istituzionali dei rispettivi enti locali. Le sedi operative della Protezione Civile provinciali rimarranno attive nelle prossime ore", sottolinea il presidente Acquaroli.
Nelle ultime 36 ore, le precipitazioni più intense si sono registrate nelle province di Ancona, Macerata e Fermo, con picchi di precipitazioni lungo la costa tra il maceratese e l’anconetano. Tra le 18 e le 20 di oggi è prevista una nuova intensificazione delle precipitazioni sulla fascia costiera.
Il COR si riunirà nuovamente alle ore 20 per un ulteriore aggiornamento sulla situazione nell’intero territorio regionale, subito dopo l'incontro dell’Unità di Crisi del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, già programmato per le 19.
"Siamo rimasti stupiti nel verificare che, nonostante l’evidente situazione di maltempo, il sindaco e la sua amministrazione, nello specifico il consigliere delegato alla Protezione Civile, non siano intervenuti tempestivamente in alcun modo per avvertire la popolazione con ogni mezzo possibile, oltre i bollettini della Regione Marche, al fine di prevenire o quanto meno tentare di limitare le disastrose conseguenze della situazione meteo in città". È quanto sottolineano, in una nota stampa congiunta, i gruppi di opposizione consiliare di Porto Recanati: 'Centro Destra Unito', 'Civici per Porto Recanati' e 'Porto Recanati 21-26'.
"L’emergenza creatasi ha determinato la chiusura dei due sottopassi nord e sud oltre a quello ai confini con Loreto e la paralisi totale del traffico veicolare sulla SS16 almeno fino alle 12.30 - aggiungono le minoranze -. Impossibile, se non dal cavalcavia uscire ed entrare in città se non con strade alternative verso villa Gigli e quindi Loreto. Il non aver disattivato i semafori, almeno nella mattinata, ha determinato che molte auto si siano trovate bloccate al cambio del semaforo T-Red da giallo al rosso per la fila creatasi".
"Molto più lungimirante sarebbe stato, in emergenza, fare fin dalle 7 un'ordinanza di chiusura delle scuole, come peraltro già avvenuto in caso di simili emergenze - puntualizzano dall'opposizione -. Ma il sindaco aveva altro da fare che non preoccuparsi di quanto stava accadendo, dimostrando un totale disinteresse per quanto stava accadendo in città. Era impegnato in sala consiliare, insieme al suo vice, a fare una conferenza stampa per una manifestazione sportiva che forse sarebbe stato il caso di rinviare".
"Nel gestire la prima loro vera emergenza hanno dato l’ennesima conferma della loro incapacità di amministrare Porto Recanati e, soprattutto, di capirne le priorità ineludibili - attaccano le minoranze -. Solo i volontari della Protezione Civile erano in varie zone della città insieme ai nostri operai, neanche attrezzati adeguatamente per le necessità, da quanto abbiamo verificato vedendoli all'opera".
"Nessuno accusa al sindaco su un evento eccezionale sul quale ovviamente nulla avrebbe potuto fare ma certamente avrebbe dovuto gestire l’emergenza con tutti i mezzi a sua disposizione che ci sono come ci sono sempre stati. Monitorare, anche personalmente, il territorio e provvedere di conseguenza sarebbe stato un suo dovere primario almeno allertando la popolazione. Non averlo fatto dovrebbe indurlo a trarne le dovute conseguenze", concludono i gruppi di opposizione.