Convocate tre nuove sedute per il Consiglio comunale che tornerà a riunirsi il 3, 4 e 5 giugno prossimi, alle 15, sempre in videoconferenza tramite la piattaforma Zoom Meeting e come di consueto i lavori potranno essere seguiti in diretta streaming nel sito istituzionale http://webtv.comune.macerata.it/.
All’ordine del giorno iscritta un’interpellanza presentata dal consigliere Riccardo Sacchi di Forza Italia e altri rappresentanti della minoranza sugli abbonamenti per il trasporto degli alunni che verrà discussa mercoledì 3 giugno 2020 alle ore 14.30.
In programma l’esame delle delibere relative all’aggiornamento del Documento unico di programmazione 2020-2022, del Piano della mobilità sostenibile, la revisione del regolamento sull'attività del Consiglio comunale e delle commissioni consiliari e l’approvazione di quelli della Polizia locale e per il suo armamento, l’acquisto dell'ex cineteatro di Villa Potenza. A queste si aggiungerà la discussione di altri provvedimenti che riguardano l’approvazione di alcune varanti al Prg, l’acquisizione non onerosa di alcuni beni di proprietà statale e quella al demanio comunale della strada consortile Chiesuola di Consalvi- Mozzavinci
All’esame del Consiglio comunale anche una serie di mozioni relativa alla revisione e all’ampliamento degli utenti che hanno diritto alla presentazione del rimborso dell'abbonamento del trasporto pubblico locale e della fruizione della navetta gratuita (Paolo Renna di Fratelli d’Italia), alla realizzazione di un anello verde e all’adesione al “Manifesto della comunicazione non ostile” (Lina Caraceni e Michele Verolo di A sinistra per Macerata bene comune) e infine alla costituzione di un fondo di mutuo soccorso per aiutare tutte le famiglie e le attività produttive di Macerata (Deborah Pantana di Idea Macerata).
Nel corso dei lavori il Consiglio comunale discuterà anche una serie di ordini del giorno inerente alla liberazione di Patrick George Zaky (Lina Caraceni e Michele Verolo di A sinistra per Macerata bene comune), alla proroga degli orari di accesso al centro storico (Ivano Tacconi del Gruppo misto), all’agevolazione alla comunicazione e diffusione dei servizi di consegna a domicilio che operano nel territorio cittadino (Ninfa Contigiani e altri consiglieri del Partito democratico e del Movimento 5 stelle), all’aumento dei prezzi dei beni prima necessità (Anna Menghi del Comitato Anna Menghi e altri consiglieri di minoranza) alle proposte per il sostegno alle famiglie e all’infanzia nel periodo estivo (Caterina Rogante e altre consigliere del Pd ), a un patrocinio legale del Comune di Macerata (Andrea Marchiori e Francesco Luciani di Lega Salvini premier), alla riprogettazione e pianificazione delle attività socio-assistenziali e socio-culturali e a Macerata città sostenibile amica dei bambini e degli adolescenti (David Miliozzi di Pensare Macerata), ad artisti contro il Coronavirus (Deborah Pantana di Idea Macerata), all’istituzione di un fondo di garanzia per attività commerciali e infine alla messa a disposizione di luoghi pubblici per riunioni improcrastinabili (Movimento 5 stelle).
Nel caso in cui la seduta del 5 giugno dovesse andare deserta, la seconda convocazione è fissata per l’8 giugno alle ore 15.
"A Cingoli abbiamo scelto di metterci a disposizione dell’amministrazione, pur non essendo presenti in consiglio comunale. Come in tutto il Paese, anche nel nostro comune si sono vissute settimane sconcertanti. In un periodo dove l’intera nazione è stata chiusa ci siamo stretti intorno agli operatori sanitari, ai volontari, al personale medico che senza strumenti il più delle volte hanno prestato la loro azione senza sosta; a loro, e ai tanti che hanno donato il loro possibile, va il nostro ringraziamento". Così il gruppo cittadino di Fratelli d'Italia spiega la linea collaborativa tenuta durante l'emergenza sanitaria legata al coronavirus a Cingoli.
"Di fronte alla sofferenza di migliaia di famiglie e al dolore per le perdite di persone care, abbiamo scelto di mantenere un basso profilo - affermano gli esponenti locali del partito di centro-destra -, nel rispetto dei nostri concittadini. Serietà impone collaborazione senza 'se' e senza 'ma', al fianco delle istituzioni tutte in questi momenti di emergenza".
In ambito sanitario, Fratelli d'Italia ricorda come, in consiglio regionale, abbia negli anni avanzato proposte atte al ripristino dell'ospedale cittadino, nonché al riconoscimento fattivo di una posizione svantaggiata: "Il processo di smembramento dei piccoli ospedali locali ha distanziato e talvolta impedito la fruibilità degli interventi necessari al cittadino, specie nelle zone dell’entroterra. Questa visione in ambito sanitario è contraria ai nostri princìpi e la combatteremo sempre con la forza delle nostre proposte, in tutte le sedi, perché anche da queste scelte politiche si misura il grado di civiltà di una popolazione".
"Occorre perciò ripartire dai territori. Abbiamo un'opportunità, l’unica se vogliamo, che è quella di cambiare davvero verso alla Regione sostenendo il nostro il candidato governatore Francesco Acquaroli" concludono i rappresentati di Fratelli d'Italia.
L’Amministrazione comunale civitanovese ha deciso di mettere in campo una serie di interventi che interessano tutti i tributi comunali, per aiutare i cittadini e le imprese a ripartire dopo il periodo di lockdown imposto dal Governo.
“In questa fase stiamo monitorando costantemente più aspetti – spiegano in una nota congiunta il sindaco Ciarapica e l’assessore al bilancio Belletti - sia quello delle entrate che quello delle uscite, cercando di mantenere il difficile bilanciamento tra le esigenze dell’amministrazione di attuare misure a sostegno delle aziende e dei cittadini e la necessità di assicurare e mantenere gli equilibri di bilancio”.
“L’Amministrazione – proseguono - ha pensato ad una manovra che si può riassumere nello slogan “Civitanova riparte” che interessa due principali filoni di intervento, uno per il settore utenze idriche gestite dall’Atac e l’altro per i tributi di propria competenza.
La necessità di convivere nei prossimi mesi con il Covid-19 chiama, infatti, l’Amministrazione oltre ad affrontare le conseguenze di una lunga sospensione di molte attività produttive anche alla responsabilità di definire una strategia articolata e diversificata che coinvolge tutti gli ambiti della vita cittadina.
Una manovra all’insegna della semplificazione amministrativa e che cerca di facilitare il più possibile sia la ripartenza delle attività commerciali che hanno subito una chiusura di oltre due mesi ma anche interventi nei confronti di quelle attività che pur rimanendo aperte hanno subito una consistente contrazione del fatturato. Una manovra che aiuta anche i cittadini che sono in difficoltà.
Le imprese potranno accedere al contributo mediante una semplice richiesta da inviare o per pec o mediante una “app” che verrà messa a disposizione sul sito del Comune”.
Il sindaco le l’assessore spiegano poi l’accordo con Atac. “Abbiamo definito la concessione di un contributo del 20% sull’importo delle bollette acqua del secondo semestre 2020 di tutte le famiglie senza necessità per le stesse di inviare alcuna richiesta.
Le aziende, invece, su richiesta e autodichiarazione, potranno ottenere un contributo del 40% sulle utenze acqua del secondo semestre 2020 se hanno dovuto sospendere la propria attività per i provvedimenti Covid-19, oppure se imprese con ricavi 2019 inferiori ad Euro 150.000 pur rimaste aperte hanno subito nei primi mesi del 2020 una contrazione del fatturato di almeno il 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Per i tributi comunali abbiamo previsto misure agevolative che riguardano la TARI, la TOSAP, l’ICP, gli affitti comunali ed i canoni delle associazioni sportive e così abbiamo cercato di agevolare tutte le categorie produttive e non danneggiate dal Cornavirus.
Nello specifico prevediamo, su domanda, per la TARI una riduzione del 25% dell’intera tassa annuale per le aziende che hanno sospeso l’attività per decreti Covid-19 oppure un contributo del 15%, sempre su richiesta, per quelle imprese con ricavi 2019 inferiori ad Euro 150.000 che, pur rimaste aperte, hanno subito nel primo semestre 2020 una contrazione del fatturato di almeno il 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Per la Tosap (tassa occupazione spazi e aree pubbliche) innanzitutto prevediamo di rinviare qualsiasi pagamento al 30 settembre in attesa di provvedimenti specifici del Governo.
Per tale tassa, in ogni caso, non potendo l’amministrazione eliminarla con delibera di Giunta, su domanda e autodichiarazione, verrà concesso un contributo del 70% dedicato a tutte le attività commerciali, atteso che queste saranno le più penalizzate.
Per l’imposta di pubblicità, sempre su domanda, abbiamo previsto una riduzione del 25% per quelle aziende con ricavi 2019 inferiori ad Euro 150.000 che sono state chiuse e/o rimanendo aperte hanno subito nel primo semestre 2020 una contrazione del fatturato di almeno il 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
“Per gli affitti e le gestioni comunali – spiegano Ciarapica e Belletti - abbiamo previsto una sospensione dei canoni relativi al periodo di chiusura.
L’amministrazione comunale nell’immediato, inoltre, ha sospeso fino al 30 giugno il pagamento dei parcheggi e fino al 31 dicembre 2020 l’imposta di soggiorno.
Per venire incontro alle difficoltà dei balneari la Giunta ha impegnato una somma aggiuntiva, rispetto agli anni precedenti, di circa 48.000 euro per operazioni di sistemazione degli arenili.
Riguardo al sociale l’amministrazione non si limita alla distribuzione dei buoni alimentari acquistati con i fondi del Governo ed infatti, la Giunta comunale, proprio in questi giorni, ha incrementato tutta una serie di capitoli di spesa per attività sociali per altri 500.000 euro”, concludono.
(Foto di archivio)
I commercianti di Macerata continuano nel percorso intrapreso prima del COVID-19 e, dopo un consulto avvenuto nella serata di martedì 19 maggio, si sono più che mai convinti che non ci sia più tempo utile per aspettare che vengano prese delle "piccole" direttive che potrebbero aiutare chi la città la vive ogni giorno, lavorandoci.
"Tentare di arginare la desolante situazione economica che stiamo attraversando". È proprio questo che oltre 150 attività commerciali di Macerata chiedono al Sindaco Romano Carancini, alla Giunta e all'intero Consiglio Comunale: è una richiesta forte e decisa a cui non sono disposti più a “negoziare”.
I rappresentanti dei Commercianti delle varie zone della città (Corso Cairoli, Corso Garibaldi, Corso Cavour e Piazza Mazzini) chiedono l’immediata risoluzione di alcuni punti che potrebbero risultare fondamentali per superare questo difficilissimo momento di ripartenza post COVID.
In particolare si parla di apertura h24 della zona ZTL del Centro Storico di Macerata con la focalizzazione di alcuni siti che possano consentire anche la sosta, e la gratuità della stessa nelle principali zone di Macerata quali ad esempio Corso Cavour, Corso Cairoli e Piazza Mazzini per almeno due ore al giorno (17.00 / 19.00).
Il tutto comunque sarà presentato all’Amministrazione nei dettagli in un documento unico sottoscritto da tutti i commercianti nei prossini giorni.
"Non riteniamo le nostre richieste un impegno insormontabile per i nostri Amministratori - sottolineano i commercianti -, anche e proprio in considerazione del momento che stiamo attraversando, e sarebbe un segnale positivo, oltre che per noi, anche per tutte le famiglie dei nostri dipendenti che da oramai tre mesi vivono nell’incertezza economica. Il futuro non è più roseo e tranquillo ma tutt’altro … insicuro ed oscuro".
“In momenti di grandissima difficoltà chi ha l’onere di Amministrare la cosa pubblica - concludono - non può non ascoltare le urla di aiuto che la Città stessa sta lanciando”.
Il Popolo della Famiglia ufficializza il proprio candidato sindaco per le elezioni amministrative di Macerata: si tratta di Lauretta Gianfelici.
È la quinta candidatura per la poltrona di sindaco del Capoluogo di Provincia, oltre a quella di Narciso Ricotta per il centrosinistra, di Andrea Marchiori per la Lega, di Roberto Cherubini per il Movimento 5 Stelle e di Alberto Cicarè per la lista civica Strada Comune.
"Il nostro è un candidato di rottura - afferma Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia per le Marche -. Rottura di un sistema di mal governo della città che si protrae ormai da troppo tempo. È ora di cambiare e ridare vita a Macerata e respiro ai maceratesi".
“Uno, due e… quasi tre: il Centro Storico di Macerata ricomincia dalle proposte della Lega su apertura e proroga ZTL ed ingresso gratuito ai musei. La giunta Carancini le ha accolte con alcune eccezioni. Per consentire che tutte le zone commerciali beneficino di provvedimenti vitali per la sopravvivenza, la Lega torna a chiedere la sospensione totale della ZTL e la sosta temporanea gratuita dentro e lungo le mura negli stalli gestiti da APM”.
Andrea Marchiori, consigliere comunale della Lega, nell’annunciare soddisfazione per l’applicazione di alcuni provvedimenti suggeriti invita nuovamente la giunta ad adottare in toto le proposte del Carroccio sulla mobilità per riattivare il centro di Macerata.
“La Lega, come sempre, si è fatta portavoce delle reali necessità dei maceratesi che devono e vogliono riappropriarsi di una normalità “facilitata” indispensabile alla ripresa economica – conclude Marchiori – Con interventi a macchia di leopardo si rischia un’efficacia inferiore alle aspettative in un contesto in cui, fin da questi primissimi giorni di riapertura delle attività, appare evidente l’enorme portata della crisi economica a cui stiamo andando incontro”.
“Nella giornata di ieri ho appreso che il gruppo consiliare “Civico49 e Partito Democratico” ha presentato un ordine del giorno da inserire nel prossimo consiglio comunale di Potenza Picena per discutere sui fatti avvenuti lo scorso 25 Aprile. (Leggi qui)
Rimango veramente stupito di questa richiesta sia per l’ampia discussione avvenuta in occasione del consiglio comunale del 30 aprile sia per il confronto avvenuto nella conferenza dei capigruppo alla presenza del Presidente del consiglio Braconi e dei capigruppo di minoranza Marabini e Mezzasoma, nella quale avevamo tutti convenuto nella necessità di focalizzare l’attenzione sui provvedimenti da emanare per l‘emergenza COVID-19 e che la discussione sui fatti del 25 aprile era inopportuno in questo momento; probabilmente a quella riunione mancava un capogruppo”.
Così si è espresso, in una nota, il capogruppo di maggioranza del Comune di Potenza Picena, Luca Strovegli, in risposta alla minoranza.
“Ritengo davvero assurdo che la minoranza continui a richiedere di discutere delle vicende dello scorso 25 Aprile – dichiara il capogruppo di maggioranza Luca Strovegli – sia perché in questo particolare momento riteniamo che Sindaco, giunta e consiglio debbano lavorare su cose molto più importanti come i provvedimenti di gestione dell’emergenza Covid-19 e il sostegno a famiglie e imprese in questa “fase 2”, sia perché sui fatti del 25 aprile stanno indagando le forze dell’ordine.
Reputo una vera e propria perdita di tempo – continua il capogruppo Strovegli – confrontarsi in merito ad un fatto che non può e non deve essere oggetto di discussione ma solo ed esclusivamente di condanna.
Tutti i consiglieri di maggioranza rinnovano la vicinanza al Sindaco Tartabini ed esprimono un sentito ringraziamento alle forze dell’ordine per l’attività di indagine che stanno svolgendo”, conclude Strovegli.
L'Amministrazione comunale di Tolentino, su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Fausto Pezzanesi, ha approvato un atto di indirizzo con il quale si stabilisce che la modalità per la presentazione delle pratiche edilizie digitali, anche ai fini della loro ricevibilità da parte del SUE (Sportello Unico per l'Edilizia), prevede la sola presentazione digitale della pratica sul sito istituzionale dell'Ente tramite il banner di collegamento denominato “Urbanistica Pratiche online”.
La protocollazione digitale sarà l'unica modalità ritenuta valida agli effetti dei termini di legge, a partire dal prossimo 11 giugno 2020.
Nel periodo transitorio, le pratiche edilizie potranno essere presentate o tramite pec all’indirizzo comune.tolentino.mc@legalmail.it in formato pdf firmato digitalmente o direttamente all’ufficio protocollo, con la consueta consegna della copia cartacea.
"Come Assessore all'Urbanistica – dichiara Fausto Pezzanesi - vorrei evidenziare di come si tratti di una vera e propria svolta nella gestione dei procedimenti urbanistici con la sostituzione del cartaceo. Un cambiamento che porterà a una riduzione dei tempi per l’istruttoria delle pratiche e al recupero dei pareri da uffici interni e uffici esterni (Provincia, Catasto, Camera di Commercio ecc.) su piattaforma digitale, il che consentirà anche di evitare errori nella presentazione. Siamo consapevoli che inizialmente ci saranno tante domande e tanti quesiti a cui rispondere, in particolare da parte dei professionisti del settore, ma siamo pronti. Sempre ricordando che Tolentino è il Comune dove sono attese il maggior numero di pratiche di tutto il cratere per la ricostruzione post-sisma e purtroppo con un numero non adeguato di dipendenti ad istruirle".
"In ragione delle normative col tempo emanate in materia – ricordano il Sindaco Giuseppe Pezzanesi e l’Assessore all’Urbanistica Fausto Pezzanesi - la Pubblica Amministrazione è tenuta ad aggiornare le proprie attività e gli strumenti operativi cercando di limitare la produzione di documentazione cartacea, facendo evolvere i processi verso la completa digitalizzazione dei procedimenti".
"Con il passaggio di consegne è terminata una fase del Covid Center ma non sono terminate le polemiche e soprattutto i dubbi relativi alla sua creazione"
Questo ha dichiarato Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia per le Marche, commentando ancora una volta le notizie uscite sui media in questi giorni.
"Il Presidente Ceriscioli – continua Sebastianelli- afferma che le terapie intensive degli ospedali non nascono per i pazienti Covid, e che questo centro libererà 17 posti di terapia intensiva ospedaliera, diminuendo il numero dei medici necessari. Di contro il Nursind ( Sindacato Infermieri) forte della professionalità e dell'esperienza acquisita nei reparti, pone dei dubbi sulla apertura del centro marchigiano, mentre quello di Milano chiude. Come già accennato in precedenza, non voglio entrare nel merito della contesa, il tempo e i fatti stabiliranno chi ha ragione e chi no. Quello che mi interessa è sottolineare alcune cose per proporre a chi legge degli spunti di riflessione." "Ceriscioli afferma che nel piano pandemico del 2007 erano previsti almeno 300 posti di terapia intensiva e dice: “Grazie a questa struttura arriviamo proprio a quel numero". E ancora: "Ci siamo resi conto che una struttura del genere alla nostra Regione serve, è provvisoria la sua collocazione qui alla fiera di Civitanova, come abbiamo sempre detto. Ma dovremo ragionare su dove e come realizzarne una in pianta stabile” Quindi dal 2007 esiste un progetto per aumentare posti letto in terapia intensiva e ci sono voluti 13 anni e una pandemia ( anzi la fine di una pandemia) per iniziare a realizzarli? Oltretutto in maniera provvisoria?Su questo aspetto è più che lecito porsi domande.
Altro spunto di riflessione: il Covid Center è stato realizzato richiedendo fondi privati e con 5 milioni della banca d'Italia. In pratica la Regione, dovendo ricorrere ai privati, ha ammesso di non poter far fronte con i propri mezzi all'emergenza. Per quali motivi? Mancanza di soldi o troppa burocrazia? La mancanza di soldi non è accettabile, al limite potrebbe essere comprensibile. Ma la troppa burocrazia è totalmente inaccettabile! Sarebbe -anzi senza usare il condizionale, lo è - la dimostrazione di come un sistema creato per mantenere se stesso, sia inutile e dannoso per lo Stato e per la società. Chi è appassionato di complotti poi, potrebbe ipotizzare che il motivo sia il fatto che dei soldi privati non si debba rendere conto, mentre di quelli pubblici si. Per fortuna io non sono complottista.
Visto però che soldi pubblici sembra siano arrivati, mi trovo costretto come coordinatore regionale del Popolo della Famiglia e come cittadino a tornare a ribattere sulla necessità di trasparenza. A chi sono stati dati quei soldi? E' vero che, come citato in uno degli articoli scritti sull'argomento, sono stati affidati direttamente ad un soggetto privato, il Cisom? Se è vero, su quali presupposti dei soldi pubblici sono stati affidati a privati? Ed infine: Come sono stati spesi? Queste sono domande a cui si devono dare risposte chiare, perchè la distribuzione e l'utilizzo dei soldi pubblici è affare pubblico e i cittadini ( i veri e unici proprietari dei soldi pubblici) hanno diritto di sapere."
"I voucher family sono un contributo annuale pensato per la prima volta dall'assessorato alla Famiglia e sono erogati una volta l'anno: è dunque certamente scorretto dire che alcune famiglie lo stavano ricevendo, sottintendendone una loro sospensione, perché è in fase finale la chiusura del procedimento che porterà all'unica erogazione annuale per gli aventi diritto". Così l'assessore Barbara Capponi replica a quelle che definisce come "interpretazioni fantasiose" riguardo la mancata ricezione dei voucher family.
"Inoltre stupisce davvero come si possa argomentare che i destinatari del beneficio sarebbero stati penalizzati nel chiedere i buoni spesa: non vi era alcuna incompatibilità. Lo sbarramento dei 6000 euro in conto corrente è stato inserito per agevolare realmente chi davvero si fosse trovato impossibilitato per mancanza di contanti a fare gli acquisti primari - specifica Capponi -. Un vincolo valido per ogni cittadino".
"Con la Determina dell'11 maggio abbiamo trovato la ditta aggiudicataria per i voucher - prosegue l'assessore -. Da quel momento sono state contattate circa 60 famiglie, per verificare la correttezza del codice fiscale e la correttezza del numero di cellullare dell'utente, al quale verrà inviato un sms di accredito dei voucher sociali direttamente sul telefonino. Si sta, infatti, vagliando l'ipotesi di accreditare direttamente i voucher sulla tessera sanitaria, al fine di evitare che ci si debba recare in Comune".
Scatta la fase 2 dell’emergenza Coronavirus e il Comune di San Severino Marche si appresta a varare una serie di misure straordinarie per aiutare in tutti i modi la ripresa delle attività commerciali e favorire lo sviluppo economico anche in applicazione delle disposizioni governative che saranno contenute nel decreto legge “Rilancio”.
“Per quanto di nostra competenza - spiega il sindaco, Rosa Piermattei - abbiamo deciso di esentare o sospendere i tributi che riguardano anzitutto l’ampliamento esterno delle strutture come bar, ristoranti e tutte quelle altre attività che hanno sofferto di più nella fase di chiusura forzata. In particolare i titolari di attività delle imprese di pubblico esercizio verranno esonerati dal pagamento sia della Tosap che della Tari per l’installazione di strutture temporanee. Il Comune ha deciso di concedere una superficie massima pari a 25 metri quadrati. Fino al 31 dicembre 2020 sono già in vigore l’esenzione dal pagamento della Tosap e dell’Imposta comunale sulla pubblicità, limitatamente alle insegne pubblicitarie, per le attività commerciali e di produzione di beni e servizi con sede legale o operativa nei Comuni del cratere del terremoto. Per tutte quelle attività che non usufruiscono di questa esenzione, comprese quelle con sede legale fuori dal cratere come diverse attività ambulanti, applicheremo l’estensione della sospensione della Tosap e della Cosap. Questo varrà fino al 31 ottobre”.
Va poi ricordato che per i soggetti sottoposti a rateizzazioni di rientro per i mancati versamenti relativi agli anni precedenti, con il decreto Cura Italia sono sospese le rateizzazioni fino al 31 maggio 2020. In assenza di ulteriori provvedimenti normativi nazionali, entro il 30 giugno le rate sospese dovranno essere pagate ma la sospensione delle rateizzazioni verrà posticipata come nel caso precedente. Sempre per quanto riguarda le concessioni relative alle domande di occupazione del suolo pubblico, fino al 31 ottobre saranno riconosciute deroghe pure a chi non risulti in regola con i pagamenti di Tosap, Tari e Imu negli anni precedenti.
Prevista anche l’esenzione del pagamento della Tari per le attività commerciali e di produzione di beni o servizi sottoposte a provvedimento di chiusura per l’intera durata del periodo di serrata. L’esenzione avverrà su domanda dell’interessato (mediante autocertificazione del periodo di chiusura) e il corrispettivo verrà scalato dal pagamento della seconda rata Tari o, per chi effettua il pagamento alla prima scadenza in un’unica soluzione, il corrispettivo verrà rimborsato o compensato con la Tari dell’anno successivo. Sospensione anche dell’importo Tari relativo alle aree di occupazione del suolo pubblico concesse per il periodo 18 maggio 2020 - 31 ottobre 2020. Il pagamento verrà dilazionato all’annualità successiva.
“Dove sarà possibile - spiega poi l’assessore all’Urbanistica, Sara Clorinda Bianchi - lavoreremo con i titolari delle attività per recuperare spazi al fine di poter garantire il distanziamento sociale. La nostra attenzione, infatti, mira anche alla tutela e alla salvaguardia della salute pubblica e questo non dovrà essere mai un dettaglio di scarsa rilevanza. Riaprire in sicurezza deve essere per tutti una priorità e dobbiamo lavorarci insieme”.
“Voglio augurare un buon lavoro all'On. Riccardo Marchetti, che mi succede e potrà contare su di me per questo passaggio di consegne, e esprimere un ringraziamento a Matteo Salvini per la fiducia e le parole di apprezzamento sul lavoro che è stato portato avanti nelle Marche in questi ultimi 30 mesi durante i quali il movimento è cresciuto, si è radicato, si è organizzato ed è diventato punto di riferimento e speranza di cambiamento per moltissimi cittadini, imprenditori, artigiani, liberi professionisti e tanti amministratori”. Lo dichiara il Senatore Paolo Arrigoni in merito all’avvicendamento alla guida della Lega nelle Marche.
“Ci tengo inoltre ad esprimere gratitudine a tutti i meravigliosi militanti - continua Arrigoni -, ai segretari provinciali e cittadini, ai sindaci e consiglieri della Lega Marche per l'impegno e la passione profusi in questi anni, ad esclusivo beneficio della Lega e del proprio territorio, e per l'affetto con cui mi hanno accolto e supportato. Nelle Marche ci attende una sfida impegnativa per le elezioni regionali di ottobre e sono certo che Riccardo Marchetti saprà proseguire al meglio il lavoro svolto per strappare per la prima volta questa regione a una sinistra inefficiente e incapace di ascoltare le esigenze dei marchigiani. Da parte mia ci sarà il massimo sostegno al nuovo commissario”.
“Mi aspettano altri compiti e impegni – conclude Arrigoni - il ruolo di responsabile del settore energia per la Lega, assegnatomi da Matteo Salvini, mi porterà a confrontarmi tra l’altro con la sfida della green economy e della transizione energetica, che segneranno il futuro del nostro Paese. Ad ogni modo porterò sempre le Marche nel cuore”.
"A quattro anni dal terremoto, dopo aver visto passare tre inutili figure di commissari e aver assistito a irreversibili scempi di natura paesaggistica (unico capitale su cui sviluppare progetti e attività), anche il Comune di Valfornace, in piena sintonia con il generale agire burocratico del sistema, si è praticamente adagiato in un soporifero vivacchiare". Così il Capogruppo di minoranza Sandro Luciani commenta la gestione del Comune di Valfornace da parte della Giunta Citracca, attraverso una lettera aperta inviata alla nostra redazione.
"I costanti decessi dei numerosi anziani, a cui si aggiungono partenze di nuclei familiari giovani, hanno trasformato l’antico borgo, culla di tradizioni e cultura locale, in un relitto di comunità destinato ad implodere. Le nostre contrade interne, con estremo dolore, si spopolano giorno dopo giorno - scrive Luciani -, il silenzio cala sui resti di comunità che costantemente non trovano la forza di rinascere. Gli antichi progetti di collegamento tra comunità, lo sviluppo di iniziative nuove impostate su logiche moderne, legate alle tradizioni e ai saperi autentici, sono sempre più lasciate all’inerzia dell’oblio. La nostra comunità non fa eccezione e la popolazione attonita, prima dagli eventi sismici poi dalla pandemia covid 19, confinata nelle anguste soluzioni abitative, inizialmente definite “momentanee”, ora sempre più “definitive” anche in rapporto all’età degli occupanti, sta percependo che per la maggioranza di loro sarà “l’ultima residenza”. Sono molti coloro che non residenti, proprietari di seconde abitazioni nella maggior parte dei casi ereditate, stanno stancamente attendendo l’avverarsi delle favola della ricostruzione".
"In un primo momento ci si era infervorati nella speranza di vedere l’avvio di quel programma di ricostruzione, che man mano si è trasformato in una presa per i fondelli con il ripetere "non vi lasceremo soli". Ora che si è rimasti soli non resta che amareggiarsi e per qualche singolo ostinato proseguire nell’incalzare il sistema, ma con poca convinzione - osserva Luciani -. Nella piccola realtà di Valfornace siste un fabbricato di proprietà comunale costruito da oltre 70 anni, che per normativa vigente è sottoposto ad un vincolo storico che ne impedirebbe la demolizione e la sua ricostruzione, anche in altro luogo, seppur l’immobile non presenti particolari emergenze architettoniche da salvaguardare. Normativa che, applicata in maniera letterale, senza un minimo di ragionevolezza, porta inesorabilmente al più totale immobilismo procedurale. Ebbene, che si fa in Valfornace? Si inviano quesiti alle Istituzioni preposte e si attende fiduciosi; se poi le Istituzioni ritardano o non danno riscontro o peggio si limitano ad interpretare lessicalmente, la frittata è servita e l’amministrazione comunale che fa? Attende, trincerandosi dietro la scontata inutile frase 'siamo in attesa di risposta'. Tutto questo immobilismo a chi giova?"
"Alcuni iniziano a chiedersi: come mai i funzionari o peggio gli amministratori sono così poco attivi ed intraprendenti? Molte sarebbero le ipotesi di soluzione, ma è necessario che qualcuno le proponga. Invece tutto tace, gli uffici ed i rispettivi dirigenti si giustificano con la rilevante mole di lavoro fuori programmazione (quale?), senza mai assumersi responsabilità o proporre iniziative. Sono proprio le iniziative, che insieme alle idee di programma mancano a Valfornace, mentre la popolazione decresce. Forse una possibilità esiste ed è quella di proseguire con aggregazioni tra realtà comunali più grandi, perseguendo modelli di sviluppo nuovi e in grado di programmare l’indispensabile sovvertimento dell’attuale tendenza, che sta portando alla distruzione dei valori di civiltà che la storia ci ha tramandato" conclude il consigliere Luciani nella sua lettera.
“Nei giorni scorsi una lettera del sindaco è apparsa misteriosamente nottetempo, nelle cassette postali degli abitanti di Colbuccaro. Una lettera scritta su carta intestata del comune ma non protocollata in cui il sindaco ribadisce la volontà di non chiudere le due scuole dell’infanzia di Campogiano e Colbuccaro smentendo quanto egli stesso ha dichiarato al Miur e in cui cerca di scaricare le proprie responsabilità a destra e sinistra giusto per sentirsi più apposto con la coscienza”. Ad evidenziare la vicenda, in una nota congiunta, sono i consiglieri di minoranza del comune di Corridonia (Corridonia Futura, Per Cambiare Corridonia, Corridonia Domani), che ritornano sull’argomento riguardante le due scuole dell’infanzia di Colbuccaro e Campogiano. (Leggi qui per saperne di più)
“L’iniziativa sarebbe stata pietosamente accettabile – proseguono i consiglieri - se si fosse trattato di una iniziativa di una minoranza a corto di risorse. Ma qui parliamo dell’amministrazione che ha in mano una città, che avrebbe potuto indire una pubblica assemblea quando glielo abbiamo chiesto. Che avrebbe potuto esaurientemente rispondere alle numerosissime interrogazioni, interpellanze e mozioni che abbiamo presentato per mesi nei vari consigli comunali. Che avrebbe potuto illustrare a tutta la cittadinanza nel corso del tempo, passo dopo passo, gli sviluppi del progetto iniziale del 2015.
Invece, ancora una volta la giunta guidata dal Sindaco Cartechini, si lancia in un’azione da carbonari, indegna di un’amministrazione moderna e trasparente. Ha preferito una volantinaggio notturno ad un confronto pubblico. E soprattutto ha preferito dichiarare la volontà di non accorpare i due plessi dell’infanzia in una lettera inviata ai cittadini residenti di Colbuccaro e non anche al ministero. Quindi ad oggi nessun atto pubblico è stato inviato al ministero per manifestare la nuova e mutata volontà politica del Sindaco. Però si rassicurano i cittadini. Questa è la credibilità di un amministrazione? - Questa è la trasparenza amministrativa? Inoltre e soprattutto può un amministratore “alterare la verità” per favorire i propri cittadini?” – domanda la minoranza - .
“I nostri avi dicevano “honor onus” cioè l’onere è un fardello, un peso con cui misurarsi ogni giorno della vita, soprattutto quando si decide di spendere parte del proprio tempo per gestire la cosa pubblica. Visti i fatti, visti i contenuti, visti i comportamenti lasciamo ai cittadini giudicare liberamente l’operato delle parti. Nel mentre noi continueremo a cercare di fare luce nella fitta nebbia che avvolge la questione scuole a Corridonia”, concludono.
"Nell’ultimo periodo l’Amministrazione comunale è nel caos e in palese imbarazzo per diverse inefficienze che stanno emergendo, tra cui la distribuzione delle mascherine. Petriolo è uno dei pochi paesi della provincia e l’unico del circondario che ha optato per la distribuzione presso gli esercizi commerciali. Noi avremmo preferito la consegna porta a porta; si sarebbe così data la certezza ad ogni cittadino di avere a casa il numero di mascherine a lui dovuto". Così la lista civica "La Tua Petriolo" commenta la gestione dell'emergenza coronavirus da parte della Giunta Luciani.
"Dissentiamo anche sulla decisione di persistere nel non distribuire le mascherine, motivando tale scelta con il timore della dannosità delle stesse se non certificate CE o validate da enti preposti e rimettendo ai cittadini l’onere di procurarsele, anche in considerazione che il Comune “dovrebbe sostenere una spesa di svariate migliaia di euro" - proseguono i consiglieri di minoranza -. Le mascherine non certificate, qualora siano acquistate dal Comune, possono “essere dannose per chi le indossa”, se invece queste, fornite anche dallo stesso Comune e provenienti da donazioni, dal Dipartimento protezione civile e da altre associazioni sono distribuite dagli esercizi commerciali e negli ambulatori medici possono andar bene. Se poi l’acquista il privato, anche se non sono certificate, va ancora meglio".
"È proprio così difficile, inoltre, reperire dai capitoli di spesa del bilancio non “ingenti risorse pubbliche” - si chiedono dalla minoranza -, ma poche migliaia di euro per i dispositivi di sicurezza per la cittadinanza? Quello che, secondo noi, però è più grave è che, come dichiarato il Sindaco su Facebook, l’Amministrazione in futuro è decisa a procedere come fatto finora e non intende approvvigionarsi di dispositivi di protezione individuale per la cittadinanza".
La richiesta dell'opposizione è che il Comune fornisca a tutti i cittadini una mascherina lavabile e riutilizzabile al fine di tutelare adulti e bambini nella vita quotidiana: "Tale scelta è economica, perché permette a ciascuna famiglia di risparmiare qualche centinaia di euro per acquistare ulteriori materiali di protezione nei prossimi mesi, ed è sostenibile per l’ambiente, perché evita l’enorme impatto di inquinamento e rifiuti generato dalle mascherine monouso. Il diritto alla salute deve essere tutelato da chi amministra ed in questa crisi epidemiologica deve concretizzarsi anche come diritto alla mascherina gratuita ed ecologica per tutti".
“Una Regione deve restare sempre al fianco di tutti quelli che producono e non deve mai ingenerare confusione - dichiara il deputato marchigiano di Fratelli d’Italia, Francesco Acquaroli -La riapertura è importante tanto quanto la sicurezza e la salute, e per questo la Fase 2 deve avvenire con la concertazione di tutti. Dispiace che in questo momento, su un tema così importante, non si riesca a trovare la necessaria unità. In questo senso, la rottura della Regione Marche con Confindustria è un fatto grave - e conclude - Serve recuperare e condividere la ripartenza con le imprese in questo momento così difficile”
Negli ultimi consigli comunali il sindaco di Corridonia Paolo Cartechini aveva smentito una sua precedente dichiarazione presentando un emendamento nel quale richiedeva di impegnare la giunta a trovare una soluzione alternativa alla chiusura delle due scuole dell’infanzia di Colbuccaro e di Campogiano che lui stesso, in una lettera di chiarimenti inviata al ministero dell’istruzione in data 22 gennaio 2020 aveva previsto di accorpare e dimettere per giustificare il dimensionamento del nuovo edificio scolastico da costruire in via Verdi.
Una questione spinosa sulla quale sono intervenuti anche i consiglieri di minoranza del comune di Corridonia, che non avevano esitato a definire l'atto come scellerato e impopolare (leggi qui l'articolo)
Un batti e ribatti sul quale è finita di mezzo anche l'ex sindaco e attuale presidente del Consiglio Comunale Nelia Calvigioni, tirata in ballo dall'attuale primo cittadino Cartechini in una lettera che è stata recapitata a tutti i cittadini della frazione di Colbuccaro, proprio in questi giorni.
Cartechini ha reso noto come il progetto che prevedeva l'ubicazione della nuova scuola in Via Verdi fosse già stato redatto nel 2015, anno in cui l'Amministrazione Comunale era guidata proprio dalla Calvigioni.
Ecco il contenuto integrale della lettera firmata dal sindaco:
Un attacco che non è andato affatto giù all'ex Sindaco di Corridonia in quanto lo scenario di allora, legato al tema dell'edilizia scolastica, era totalmente differente da quello di oggi e così ci ha tenuto a replicare, tramite una lettera inviata alla nostra redazione, spiegando passo dopo passo tutta la vicenda.
Ecco il testo integrale della missiva:
"Carissimi Cittadini amici di Colbuccaro,
non ho nessuna intenzione di alimentare polemiche, reputo però il tema delle scuole troppo importante per la città per non chiarire i fatti .
Non avrei mai immaginato di essere citata in una lettera, su carta intestata del Comune, a firma del Sindaco, ma senza il previsto numero di protocollo…..
Da quello che leggo dai commenti è stata immessa nelle cassette della posta come se si trattasse di un semplice volantino pubblicitario. Essendo stata, purtroppo, citata ritengo di dover per ripristinare la verità dei fatti e spiegare la storia della partecipazione al finanziamento INAIL.
Nel settembre 2015, per costruire le scuole dell’Infanzia e Primaria nei pressi dell’edificio “Ed Enaoli”, che avrebbero sostituito la materna Bartolazzi e la Primaria Lanzi, lo stesso rappresentava l’unica possibilità per realizzare le nuove strutture. Il bando che disciplinava il finanziamento prevedeva l’obbligo di proprietà del terreno e la specifica destinazione urbanistica. Per il finanziamento INAIL del 2015 non interessavano gli spazi e le sezioni della scuola, poiché esso era finalizzato ad iniziative sociali. Fu pertanto adottata una delibera di giunta per partecipare a detto bando. Naturalmente la partecipazione era supportata da pareri tecnici e contabili. Fu presentato lo studio di fattibilità ed il costo, stimato nel 2015, per la scuola d’infanzia era pari a circa 2.000.0000 di euro. Rilevo come nella delibera del dicembre 2018 il costo sia inaspettatamente lievitato ad euro 4.450.000.
Nel 2016 riceviamo il decreto di ammissione con il finanziamento INAIL. Tuttavia, entrato in vigore il nuovo codice appalti, vi era per il comune l’obbligo di approntare la progettazione esecutiva.
Nell’agosto 2016 si verificano i gravi eventi sismici che colpiscono, tra gli altri immobili, proprio la scuola primaria di Colbuccaro.
Sapete bene, cari cittadini, i problemi che abbiamo avuto per le scuole. Proprio per evitare i disagi derivanti dall’inagibilità della scuola primaria e infanzia, mi sono impegnata, unitamente all’amministrazione che guidavo, per dotare Colbuccaro di una struttura idonea ad ospitare i bambini che frequentano la scuola primaria e infanzia. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: siamo stati il primo comune delle Marche ad avere, in soli 4 mesi, una scuola provvisoria. Siamo, peraltro, coscienti che essa non potrà durare a vita.
Mi chiedete se sono state fatte le domande per la riparazione della scuola? Dagli atti pubblici programmatici non risultano iniziative finalizzate a riparare la scuola lesionata o per la costruzione di una nuova scuola. Non sono a conoscenza di nulla. Speriamo che venga avviato uno studio per la progettazione.
Nell’ottobre 2017 si tiene una assemblea pubblica per presentare lo studio progetto per le scuole di Corridonia. Lo stesso viene inviato al Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Lanzi (competente per la dismissione della scuola dell’infanzia Bartolazzi) per le sue osservazioni. Tra le tante osservazioni formulate, la Direzione didattica consiglia una eventuale riduzione delle sezioni da 8 a 6. Tuttavia si è continuato l’iter per 8 sezioni anziché per le 6 consigliate dalla dirigenza scolastica. Preciso, ma la circostanza è nota, che dal giugno 2017 non rivestivo più la carica di sindaco.
Il 2018 è stato un anno di attesa, nel silenzio l’amministrazione procedeva con la progettazione per la realizzazione delle scuole dell’infanzia e primaria. Con le delibere di giunta n.288 e 289 del 19/12/2018 vengono approvati i progetti di fattibilità e quadro economico.
Per la Scuola d’Infanzia il costo è più che raddoppiato rispetto a quello preventivato al momento della partecipazione al bando Inail. Dalla delibera 2018 si legge che esso è pari a euro 4.450.000. Ciò è dovuto dalla circostanza per cui è stato aggiunto un piano seminterrato di mq 1300, non previsto nel 2015, servito per rialzare di 4 metri. Lo stesso ad oggi non ha una destinazione d’uso e scolastica.
Tutto completamente diverso da quanto approvato nel 2015-2016.
Il sindaco con una lettera dell’ 1/09/2018 comunica all’ INAIL la rinuncia all' investimento immobiliare sociale INAIL. La lettera non è supportata da pareri tecnici e contabili, e viene formulata senza la comparazione costi e benefici per il futuro dei bilanci comunali. Non viene pubblicata sull’albo. Ciò contrariamente a quanto fatto nel 2015: difatti l’adesione al bando Inail venne fatta con delibera di giunta e supportata da tutti i relativi pareri.
Della rinuncia all’investimento sono venuta a conoscenza il 29.3.2019, dopo una richiesta di accesso agli atti fatta al Segretario Comunale. Ciò in quanto in consiglio comunale non mi viene data risposta in merito. Oggi con questa lettera-volantino non protocollata, consegnata a Colbuccaro , leggo che la progettazione era a iniziata nel 2015 quando ero Sindaco..... prima del terremoto…
Dal momento che nel 2018 ha rifiutato il finanziamento tutto poteva essere diverso...Tengo a precisare che l’attuale progetto si discosta da quello redatto quando ero sindaco. E si discosta, anche di molto, per quanto concerne i costi, come si è visto più che raddoppiati.
Che significa questo messaggio ….?
Oggi per ottenere quel finanziamento a fondo perduto le cose sono cambiate dal 2015
Firmare una dichiarazione al Miur con la quale si dichiara la volontà di accorpare le scuola, la dismissione di quella di Colbuccaro per ottenere il finanziamento, poi giustificare e smentire quando si viene scoperti con un accesso agli atti ..il tutto per Colbuccaro e Campogiano e per il contributo alle Suore…..era stato fatto tanto per prendere tempo...o per non perdere il treno del finanziamento a fondo perduto.
Questo modo di fare non può essere condiviso, specialmente nei rapporti tra pubbliche amministrazioni.
Se poi il Miur non dovesse concedere il finanziamento, la causa non posso certo essere io che ho sempre agito nel pieno rispetto della legge e del regolamento comunale. Ritengo sia necessaria la revoca dei documenti inviati al MIUR per definire l’istruttoria della graduatoria. Documenti sconosciuti a noi Consiglieri ed ai cittadini tutti. Le decisioni vanno prese con atti di indirizzo e pubblicate all’albo pretorio, con assemblee pubbliche per i cittadini.
Soprattutto serve dare inizio, per Colbuccaro, ad progetto da condividere con i cittadini per costruire le scuole definitive. Per la scuola resa inagibile dal terremoto è necessario un progetto di recupero e una destinazione.
Voglio rassicurare Tutti Voi: risponderò nelle sedi opportune.
Difatti, proprio per la insufficiente trasparenza che in questi anni ha caratterizzato l' edilizia scolastica sono uscita dalla maggioranza...e sono un consigliere indipendente ed il mio agire, da sempre caratterizzato dalla trasparenza, è unicamente finalizzato al bene della comunità".
"Smentita direttamente dal Vice Ministro Sileri l’affermazione secondo cui il reparto di terapie intensive alla Fiera di Civitanova (analogo, sia pure in misura ridotta, a quello della Fiera di Milano) risponderebbe ad indicazioni del Ministero". È quanto riferisce il Senatore Sergio Romagnoli dopo la riunione online del gruppo "Marche e Salute” organizzata in vista dell’apertura del reparto Covid presso la fiera di Civitanova a cui hanno partecipato il Vice Ministro alla Salute Pierpaolo Sileri e il Senatore Rino Marinello.
"Il Senatore Pierpaolo Sileri ha specificato che la nuova realizzazione di strutture per le terapie intensive non dovrebbe essere completamente avulsa da un ospedale - ha riferito Romagnoli -, ma posta o all'interno di una struttura ospedaliera oppure separata da essa ma in prossimità, per garantire la multidisciplinarità".
A questo proposito, il senatore consegnerà al Vice Ministro una lettera con le segnalazioni avute dalla cittadinanza e dal gruppo “Marche e Salute” riguardo le contrarietà e le forti criticità relative al reparto Covid presso la fiera di Civitanova e all’attuale gestione dell'emergenza nelle Marche.
"Le priorità dovrebbero essere due - precisa Romagnoli -. La prima è la riorganizzazione dei servizi territoriali, ad esempio delle Unità speciali di continuità assistenziale (USCA), che nella nostra regione dovrebbero essere 30 e dovrebbero effettuare i tamponi, mentre la seconda riguarda la mappatura delle strutture edilizie utilizzabili presso gli ospedali esistenti con analisi costi/benefici per decidere dove realizzare uno o più reparti covid/infettivi permanenti".
Approvata la mozione della consigliera regionale Romina Pergolesi, che ha chiesto al presidente Ceriscioli di attivarsi al fine di reperire tempestivamente il farmaco Plaquenil, indispensabile per la cura delle patologie reumatoidi (usato anche per l'emergenza Covid-19)
La regione si attiverà per "mettere in atto ogni tempestiva iniziativa necessaria a reperire le quantità del farmaco al fine di evadere tutte le richieste di terapie di cura dei pazienti con patologie reumatoidi". È quanto ha chiesto e ottenuto Romina Pergolesi in consiglio regionale. Non solo. Gli uffici competenti si attiveranno per informare pazienti, medici e farmacie sulle possibili modalità di approvvigionamento e reperimento del medesimo farmaco (idrossiclorochina).
Portata in aula proprio in occasione della giornata mondiale della Fibromialgia (12 maggio), la mozione ha ricevuto il via libera dall'Assemblea Legislativa delle Marche.
"In una recente intervista di Antonella Moretto, presidente dell'AFI odv, Associazione Fibromialgia Italia – ha spiegato Romina Pergolesi -, si è appreso della difficoltà di malati 'no-Covid19' affetti da altre tipologie reumatiche autoimmuni nel reperire il farmaco Plaquenil 200 mg compresse (idrossiclorochina), attualmente utilizzato anche per l'emergenza Coronavirus nelle strutture sanitarie quale cura. Difficoltà di reperimento confermate anche da farmacie e medici di medicina generale, che ne evidenziano la irreperibilità. Il Plaquenil 200mg compresse (idrossiclorochina) è di vitale importanza poiché utilizzato da pazienti affetti patologie gravi e invalidanti, come artrite reumatoide e LES (lupus eritematoso sistemico)".
Le farmacie continuano, infatti, a riscontrare difficoltà nel reperire le quantità di farmaco necessarie ad evadere tutte le richieste di terapia dei pazienti affetti da patologie reumatoidi. "Ora, si spera che la situazione possa volgere al meglio" conclude Pergolesi.
Già lo scorso 10 marzo l’amministrazione comunale di Monte San Giusto ha sospeso le scadenze tributarie di sua competenza e oggi, a due mesi dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e in attesa di conoscere l’ammontare dei fondi stanziati dal Governo, il Sindaco Andrea Gentili e la Giunta comunicano una serie di provvedimenti da mettere in campo per fronteggiare l’impatto negativo generato dall'epidemi.
Alcune delle iniziative troveranno riscontro nel bilancio di previsione che sarà approvato a fine maggio. Di seguito l'elenco delle proposte elaborate, anche grazie al lavoro effettuato settimanalmente con tutti i gruppi consiliari:
FAMIGLIE
- Incremento del fondo a sostegno delle famiglie e dei soggetti in difficoltà che è stato raddoppiato (da 20 mila euro a 40 mila euro nel bilancio di previsione 2020).
- Rimborso delle rette di Asilo Nido e Trasporto scolastico per i mesi in cui i servizi non sono stati effettuati (le procedure verranno comunicate nel corso delle prossime settimane).
SPORT
- Annullamento dei canoni di affitto per l’anno 2020 alle società sportive che gestiscono gli impianti di proprietà comunale.
COMMERCIO E ATTIVITA’ LOCALI
- sospensione di tutte le rate in scadenza e la sospensione delle attività di accertamento per i tributi pregressi.
- al fine di rispettare i dettami normativi sul distanziamento sociale si prevede la possibilità di occupazione suolo pubblico anche per metrature superiori a quelle consuete, valutando caso per caso l’occupazione di posti parcheggio e/o aree pedonali.
- dal punto di vista tributario si concederà l’azzeramento della tariffa di occupazione per l’anno 2020 alle attività di somministrazione che effettueranno domanda di occupazione per “dehors”.
- istituzione di un fondo a sostegno delle attività commerciali con uno stanziamento in bilancio pari a 4 mila Euro.
- pubblicazione del bando per concessione chiosco e area pattinaggio di proprietà comunale sita in via Madonna di Loreto con una riduzione a due anni del tempo di concessione (anziché 6 anni) ed un importo annuo a base d’asta pari a 500 euro esente iva (anziché 1900 euro annui).
- TARI: si intende procedere all’annullamento dell’imposta per tre mesi per tutte le utenze “non-domestiche” soggette a chiusura dai DPCM.
- Imposta sulla pubblicità, prorogata la scadenza al 30 giugno, allo studio l’ipotesi di annullare la tassa per un periodo di 6 mesi (abbattimento del 50%).
SNELLIMENTO DELLE PROCEDURE
- Le procedure autorizzative e le relative modulistiche saranno ridotte al minimo per quanto consentito dall’operatività degli uffici.