Si è costituito a Tolentino il gruppo locale del movimento politico “Dipende da Noi”, nato a livello regionale nel 2019. I due fondatori dell'iniziativa sono Barbara Salcocci e Nazzareno Tiranti che sottolineano come abbia "già raccolto l’adesione di numerosi iscritti e simpatizzanti".
"Il nostro gruppo è aperto all’apporto di tutte le persone di buona volontà, desiderose di un’alternativa democratica e solidale - sottolineano i due fondatori -. Vogliamo rilanciare e rendere convergenti le esperienze più innovative che si sono sviluppate negli ultimi anni, come quella di “Città in Comune”, che è riuscita a produrre molte iniziative sul tema della ricostruzione e a mettere in evidenza le profonde contraddizioni degli intenti sbandierati e la realtà delle scelte sociali ed urbanistiche dell’attuale amministrazione".
Il gruppo “Dipende da Noi” si dice "pronto al confronto con i soggetti politici, le forze sociali, culturali ed economiche e con le associazioni che hanno a cuore il bene comune e perciò vogliono dare a Tolentino un nuovo governo" dopo "un decennio dominato da un’amministrazione attenta esclusivamente a salvaguardare il proprio potere". "È indispensabile promuovere il passaggio da una logica del potere verso la cultura del prendersi cura del bene comune, ponendo al centro i diritti delle persone e costruendo risposte partecipate ai problemi della collettività" concludono Salcocci e Tiranti.
Nuova politica abitativa per rilanciare il centro storico. La giunta comunale di Tolentino ha deciso di pubblicare un bando per la ricerca di immobili e di spazi o volumetrie in centro, di proprietà di soggetti privati che possano essere messi a disposizione dell’Ente mediante alienazione o con forme di collaborazione pubblico-privato, per l’avvio di azioni di edilizia agevolata per le giovani coppie in possesso di determinati requisiti.
L’Amministrazione comunale ritiene che “questo periodo storico sia quello giusto per completare un progetto già avviato e finanziato di ricostruzione del centro e che una modalità per la ripopolazione e rilancio del centro stesso sia prioritariamente quella di favorire la scelta di abitare e di formare la propria famiglia nel centro storico, senza dubbio con l’obiettivo di incentivare le giovani coppie che decidano di stabilircisi in pianta stabile”.
Per questo l’amministrazione ha deciso di pubblicare il bando alla ricerca di edifici o spazi da riqualificare e destinare a giovani coppie con un’età compresa tra i 25 e i 40 anni e con un Isee compreso tra i 25.000 e i 40.000 euro. “È una bella iniziativa – afferma il sindaco Giuseppe Pezzanesi – La realizzazione di questo progetto passa attraverso un armonico utilizzo dei fondi del Psr e una applicazione delle regole che abbiamo sancito con il nuovo piano del centro storico dove abbiamo previsto che laddove i privati non hanno interesse a recuperare aree, il Comune possa intervenire. Sarà molto importante, oltre agli appartamenti, prevedere la riqualificazione di spazi verdi e la realizzazione di infrastrutture indispensabili come garage, parcheggi e aree relazionali”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la vice sindaco Silvia Luconi: “Credo fermamente in questo progetto: in centro storico possono esserci sicuramente tutti i servizi possibili che sono certamente fondamentali ma se non c’è la residenzialità e con questa intendo famiglie e bambini che lo animano, abitano e ci consumano, i servizi non saranno mai abbastanza”.
“In questi primi giorni dell’anno è arrivata la conferma di due importanti contributi a fondo perduto concessi dal Commissario straordinario alla Ricostruzione Legnini attinti dal fondo complementare al Pnrr: il primo di 1.160.000 euro finalizzato a progetti di rigenerazione urbana ed il secondo di 345mila euro per la manutenzione delle strade comunali” . L’annuncio viene dall’amministrazione comunale di Pollenza che ha presentato due schede progetto, entrambe accettate, per impiegare questi fondi in quella che è ritenuta l’opera più urgente ed allo stesso tempo più onerosa: il rifacimento della pavimentazione e dei relativi sottoservizi di via Roma e delle piazze nel centro storico.
“Un progetto ambizioso – spiega l’amministrazione – che per essere completato ed esteso a tutto il centro storico avrà bisogno di ulteriori ingenti fondi per cui sindaco ed assessori sono alla costante ricerca, decisi a sfruttare tutte le opportunità che ci presentano in questo periodo storico». L’arrivo di questi fondi fa il paio con un’altra importante opera di programmazione urbanistica che la giunta comunale aveva deliberato nel mese di dicembre: è stato infatti ufficializzato l’accordo di collaborazione scientifica con l’Università Politecnica delle Marche per la redazione del nuovo Piano particolareggiato del centro storico. Il valore complessivo dell’attività di studio e di collaborazione scientifica è pari ad euro 70mila euro e le spese saranno sostenute per il 70% dal Comune di Pollenza ed per il 30% dall’Università.
«L’intesa dovrà portare entro 24 mesi all’approvazione in consiglio comunale del nuovo strumento urbanistico di dettaglio che disegnerà le future linee di sviluppo, recupero edilizio e di rigenerazione urbana del centro storico di Pollenza – prosegue l’amministrazione – . Uno strumento sicuramente molto atteso dalla cittadinanza la quale ne potrà cogliere appieno le potenzialità durante la fase di discussione partecipativa prevista dalla procedura”.
Grande la soddisfazione espressa dal sindaco Mauro Romoli: «Insieme agli assessori, ai consiglieri ed ai dipendenti del Comune siamo impegnati a cogliere tutte le opportunità di finanziamento che si stanno presentando. So benissimo che questo lavoro di programmazione e di progettazione sta rallentando la fase realizzativa di alcune opere già finanziate ed attese dalla cittadinanza e me ne scuso, ma questo è un periodo di semina che non durerà in eterno ed in futuro chi avrà ben operato oggi potrà regalare ai cittadini le soddisfazioni che meritano.
Gli investimenti importanti che stiamo facendo sul centro storico (oltre a quelli già elencati nelle righe precedenti mi piace ricordare il recupero dei locali ex cinema comunale già appaltati ed il recupero di un tratto della cinta muraria in vicolo Schiavonia che verranno eseguiti nel 2022) vanno tutti nella direzione di dare un futuro al nostro paese cercando di invertire quella tendenza demografica al ribasso che ha visto il nostro Comune perdere abitanti in linea con le altre municipalità della nostra provincia”.
“È inaccettabile che con l’esponenziale aumento dei contagi nella nostra regione, ormai una vera e propria emergenza sanitaria, la giunta regionale si ostini a tenere chiuso il Covid Hospital. E lo è ancora di più di fronte alle reiterate richieste di riapertura sollecitate non solo da me e dal Partito Democratico di Civitanova Marche, ma anche da numerosi consiglieri comunali del centrodestra che governa Civitanova Marche. In realtà, lo stesso presidente della Regione Francesco Acquaroli si è detto in tal senso possibilista, dimostrando così che all’interno della sua giunta non esiste una strategia, né tanto meno una visione unitaria nella gestione della pandemia. Insomma, c’è davvero da sperare che la giunta regionale non intenda far pagare un prezzo altissimo alla salute dei marchigiani solo per non derogare alle errate convinzioni di alcuni assessori”.
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, firmatario di un’interrogazione (presentata insieme al M5s) al presidente Acquaroli per conoscere se la giunta regionale intenda riattivare il Covid Hospital di Civitanova Marche. “Nell’attuale situazione – spiega Cesetti – la riapertura della struttura di Civitanova Marche è indispensabile per alleggerire e salvaguardare l’operatività degli ospedali delle Marche e garantire lo svolgimento delle prestazioni ordinarie che si svolgono al loro interno. Saltamartini e l’intera giunta sbagliano quando cercano di trincerarsi dietro la scusa della mancanza di medici, visto che, come ha recentemente sottolineato anche il “loro” Bertolaso, se c’è la volontà politica esistono diversi modi per dare corso a un reclutamento straordinario. Ma soprattutto, così facendo, ammettono ancora una volta il proprio fallimento”.
“Questo imbarazzante stallo – conclude il consigliere dem – è emblematico della disorganizzazione e della leggerezza con cui la giunta regionale sta affrontando la gestione del Covid. Un disastro ormai denunciato quotidianamente non solo dal Partito Democratico, ma impietosamente fotografato anche dalle organizzazioni sindacali della sanità, che sempre più frequentemente denunciano come la situazione marchigiana si stia aggravando sempre di più, e dalle numerose proteste pubbliche del personale sanitario che da tempo attraversano da nord al sud l’intera regione”.
"Alcuni malinformati cittadini, in aggiunta ai soliti noti che da dieci anni a questa parte colgono ogni provvedimento come occasione di contrarietà, denigrazione e contrapposizione precostituita, hanno avuto da criticare un provvedimento a tutela dei bambini, dei ragazzi, degli operatori scolastici tutti nonché delle famiglie e di conseguenza degli ambienti di lavoro". È quanto scrive, in una lettera aperta alla cittadinanza il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi dopo l'ordinanza di riapertura delle scuole emessa nella serata di mercoledì (leggi qui).
"Si può essere certamente critici e provocatori, ma definire un provvedimento di tutela integrale della salute per i ragazzi delle Scuole e delle loro famiglie, un problema consequenziale perché non si sa a chi lasciare i figli in custodia e definire la DAD come un metodo non funzionale di insegnamento vuol dire solo essere lontani e confusi da quella che è la realtà". Pezzanesi chiede: "Che differenza c'è tra la Dad derivata da un provvedimento precauzionale del sindaco e quella derivante dal numero dei contagi in classe?".
Il sindaco aveva spiegato ieri alla nostra redazione, in un'intervista, i motivi che si celavano dietro il provvedimento di chiusura: leggi qui: "Sarebbe stato sicuramente più accomodante e standard per il sottoscritto seguire il fare comune di tutti coloro che hanno seguito la normativa in materia diffusa all'ultimo istante dal Governo Centrale - ribadisce in un passaggio della lettera Pezzanesi -, invece di chiudere 'numeri alla mano' le scuole di ogni ordine e grado, conscio di produrre due effetti".
"Il primo di tutelare in modo significativo la salute dei ragazzi, delle loro famiglie e della comunità in generale. Il secondo di prendere il legittimo malcontento ed i rimbrotti di alcune famiglie che, a causa del provvedimento sarebbero entrate inevitabilmente in difficoltà per organizzarsi per motivi di lavoro sulla custodia dei figli - aggiunge il sindaco -. Al primo proposito non rinuncerò mai perché va incontro alla tutela della Salute che è il bene più prezioso che abbiamo, per il secondo me ne dispiaccio profondamente ma non può scalzare il primo".
"Altrettanto dispiaciuto lo sono per aver dovuto riaprire il 13 mattina le scuole, alla luce della missiva che mi è stata inviata lunedì 10 gennaio, nell'espletamento delle sue funzioni, dal massimo rappresentante territoriale del Governo che è Sua Eccellenza il Prefetto".
In conclusione della sua lettera il primo cittadino cita anche la risposta dell'Asur "di fronte al nostro ultimo e realistico aggiornamento delle rilevanze numeriche Covid di mercoledì mattina". "Abbiamo inviato" scrive Pezzanesi "la richiesta di parere" sui "688 contagi circa contro i 385 comunicati dall'apposita applicazione della stessa Asur" affermando come quest'ultima abbia replicato ritenendo che "la chiusura delle scuole al di fuori dei protocolli vigenti non possa apportare benefici ai fini del contenimento dei contagi". "Non ho altro da aggiungere - conclude il sindaco di Tolentino nella missiva - se non che dopo la riapertura delle scuole a Tolentino, almeno cinque sindaci della Sicilia le hanno chiuse per eccessiva diffusione dei contagi".
"Dal 10 gennaio, i giovani non possono più partecipare alle attività sportive senza Green pass rafforzato, quindi con la certificazione di vaccino o guarigione da covid. Sono vicina alle società sportive, ai ragazzi e alle famiglie. Condivido le loro preoccupazioni". A scriverlo, in una nota, è l'assessore regionale Giorgia Latini, nel sottolineare come "sono i nostri adolescenti le vittime invisibili di questa pandemia".
"Negare la possibilità di fare sport e attività fisica insieme agli altri ragazzi avrà un impatto drammatico sulla loro crescita. Le restrizioni - aggiunge Latini - hanno avuto conseguenze drammatiche, con tanti giovani chiusi in casa, seduti su un divano o davanti ad uno schermo. Lo sport è un diritto, è salute ed ha un grande valore educativo". A lanciare un grido d'allarme sulle colonne del nostro quotidiano online, nei giorni scorsi, era stata anche l'Academy Civitanovese (leggi qui).
“L’ultima variante urbanistica ha avuto inizio nel 2018. In questi 4 anni si è giunti alle conclusioni, favorevoli per il Comune, di almeno 2 contenziosi relativamente al comparto (con richieste di risarcimenti milionari), a causa di decisioni mai prese e di conclusioni degli iter urbanistici mai raggiunte”. È quanto afferma l’assessore all'Urbanistica Fausto Troiani nel tracciare la linea dell’amministrazione comunale di Civitanova Marche sull’area Ceccotti.
“Tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute dal 2007 in poi, hanno avuto la necessità di ripianificare l’area di proprietà privata diventata ‘zona bianca’ in quella data. Si è detto, in mala fede, che nell’attuale proposta di variante sono previsti 20.000 mq di Superficie Utile Lorda in più rispetto al piano Polci: assolutamente falso” ribadisce Troiani.
“Rispetto alle previsioni della proposta del 2015, che prevedeva circa 13.000 mq di SUL (Superficie Utile Lorda), si giunge oggi a circa 20.000 mq totali, cioè circa 7.000 mq in più rispetto alla proposta di variante del 2015 ma circa 3.000 mq di SUL in meno rispetto alla proposta di variante del 2008” spiega l’assessore.
“Nello spirito della variante attuale non esiste nessuna cementificazione nuova e/o eccedente rispetto alle precedenti, ma si è cercato di giungere ad un equilibrio tra gli interessi dei privati, già consolidati nel tempo, e l’interesse pubblico rilevato – aggiunge Troiani -. Negli ultimi anni, si è giunti anche alla soluzione della ultradecennale problematica dei comparti parzialmente realizzati e dei relativi edifici, per evitare che potessero rimanere per lungo tempo non agibili e soggetti a degrado e deterioramento”.
“È stato dato corso al completamento dei precedenti impegni convenzionali, all’acquisizione gratuita del Comune degli standards urbanistici, al collaudo e alla presa in consegna di tutte le opere di urbanizzazione già realizzate all’interno di tali comparti, avviati con le convenzioni del 2001 e mai portate a termine” ricorda ancora l’assessore, che puntualizza come “la Soprintendenza non ha “bocciato” la variante, come detto proditoriamente e in mala fede da qualcuno, ma ne ha chiesto l’assoggettamento a Valutazione Ambientale Strategica (VAS)”. “È una procedura ordinaria” rassicura Troiani.
"Nel questionario del progetto 'Andiamo a Scuola da soli' promosso dal Comune di Fano, alla domanda sul sesso degli studenti sono state inserite tre opzioni: 'Maschio, Femmina, Altro'. Il sindaco parla di un errore, ma la giustificazione non regge". Ad affermarlo sono il commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti e il senatore leghista Simone Pillon.
“Utilizzare i bambini come strumento di propaganda a favore dei gender è vergognoso - attaccano dalla Lega -. Sottoporre agli studenti delle scuole elementari un quesito del genere è l’ennesimo atto di incoscienza da parte di coloro che hanno dato battaglia a sostegno del Ddl Zan, sonoramente bocciato dal Parlamento".
"Gli adulti portino pure avanti le proprie idee, senza però coinvolgere gli studenti - proseguono Marchetti e Pillon -. I bambini devono essere lasciati fuori da questa squallida propaganda che non fa che creare in loro confusione e disorientamento. Ogni bambino è consapevole del proprio sesso, ma non si può pretendere di coinvolgerli in un dibattito sulla sessualità".
"Si tratta di temi sensibili e complessi che studenti delle scuole elementari non possono né devono affrontare. La giustificazione del Sindaco Massimo Seri, secondo cui l’inserimento della voce ‘altro’ tra le opzioni di risposta sarebbe stato un mero errore tecnico, non regge - incalzano i leghisti - Sembra piuttosto un tentativo per rimediare all’errata volontà iniziale di coinvolgere gli studenti delle scuole in un dibattito che ormai è diventato vessillo di una certa parte politica. Continuino pure le loro insensate battaglie ma lascino vivere in serenità i bambini”.
Il presidente della Giunta regionale delle Marche Francesco Acquaroli (Fdi), il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini (Udc), e il capogruppo del Partito democratico, Maurizio Mangialardi, sono i tre delegati designati dal Consiglio regionale per partecipare all'elezione del Presidente della Repubblica in rappresentanza della Regione Marche.
Il Parlamento è stato convocato con i 58 delegati regionali in seduta comune dal Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, per il 24 gennaio; prima votazione in programma alle ore 15. Nella votazione in aula l'Assemblea legislativa ha attribuito 12 voti ad Acquaroli, 9 a Latini e 8 a Mangialardi. I tre interessati si sono molto onorati di 'rappresentare' le Marche nella prossima elezioni del Capo dello Stato
“È un grande onore rappresentare le Marche tra i grandi elettori per il presidente della Repubblica: si tratta di un voto importante che cade in un’epoca storica assolutamente complicata e difficile”. È il commento fuori dall’Aula del Consiglio regionale del governatore Francesco Acquaroli.
Recanati in prima linea contro la violenza sulle donne grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale nella sensibilizzazione sul tema e nell’assistenza alle vittime di abusi presso lo Sportello Antiviolenza ed Antistalking ubicato all’Ospedale di comunità “Santa Lucia”. Lo scorso anno, da gennaio a dicembre 2021, lo Sportello ha accolto, sostenuto, accompagnato ed aiutato 57 donne, madri di 64 bambini e bambine vittime a loro volta di violenza assistita.
“L’impegno della nostra Amministrazione è quello di contrastare la violenza sulle donne in ogni forma – ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi - Violenza è anche quando non facciamo tutto quello che è in nostro potere per aiutare chi subisce violenza a denunciare. Continueremo a sostenere con forza lo Sportello di contrasto alla violenza, le iniziative di sensibilizzazione e i progetti di educazione rivolti alle studentesse e agli studenti. Perché l'uguaglianza educativa, tra donne e uomini, è lo strumento più importante che abbiamo per lottare ogni giorno contro questo fenomeno.”
Delle 57 donne che si sono rivolte al servizio nel 2021, 48 sono italiane, con un’età compresa tra i 17 ed i 70 anni, residenti a Recanati e nei Comuni vicini tra cui Potenza Picena, Montefano, Castelfidardo, Osimo, Porto Recanati, Loreto, Filottrano, Civitanova e Fermo.
Trentasei delle 57 donne seguite hanno dei figli che quindi sono vittime di violenza assistita e per loro sono stati strutturati percorsi di tutela e protezione specifici, realizzati in collaborazione con le operatrici e gli operatori della rete territoriale (Assistenti Sociali, FFOO, Consultorio Familiare, Istituti Scolastici).
“Aperto nel 2013, lo sportello garantisce una reperibilità h 24 e si rivolge alle vittime di violenza sessuale, psicologica, economica o di stalking, ai loro familiari, amici o conoscenti e offre in maniera gratuita accoglienza, codifica del caso e consulenza psicologica. – ha spiegato Tania Paoltroni, Presidente del Consiglio Comunale con delega alle Pari Opportunità - Favorisce i contatti con gli enti istituzionali ed associazionistici che si occupano di violenza di genere nel territorio, opera con personale interamente al femminile, garantendo la totale riservatezza delle assistite.”
Le motivazioni per cui le donne si sono rivolte allo Sportello di Recanati vanno dalla necessità di avere informazioni legali e pratiche circa la loro situazione, al bisogno di trovare uno spazio dove poter portare, spesso per la prima volta, il proprio disagio e la propria sofferenza, sino alla necessità di denunciare di essere o essere stata vittima di violenza psicologica, stati di isolamento sociale e/o lavorativo, umiliazioni, violenza fisica, violenza economica e/o stalking.
Per ogni caso è stata fornita una risposta specifica e conforme alle esigenze e alla volontà della donna. Sono state anche effettuate delle valutazioni del rischio di recidiva e di escalation dei comportamenti maltrattanti, per poter procedere con una strutturazione in rete di progetti realmente tutelanti la donna e i suoi figli/e.
In alcuni casi è stato effettuato un invio ai Centri Antiviolenza provinciali di competenza, in altri è stata attivata una rete di protezione territoriale, in altri la donna ha avviato un percorso con l’operatrice dello sportello. Sono state messe in atto anche attività finalizzate al lavoro sul trauma e al reinserimento delle donne vittime di violenza di genere.
Per quanto riguarda l’attività di sensibilizzazione sul tema, proprio in questi giorni sono stati distribuiti i fondi raccolti in occasione di eventi organizzati grazie al contributo dell’Associazione “Yoga Recanati”, dell’Associazione “Altraeco” e della “Società Operaia di mutuo soccorso”. I fondi sono stati destinati ad una ragazza che si era rivolta allo Sportello Antiviolenza di Recanati per emanciparsi da una difficile situazione di violenza e costrizione.
"Un uomo al servizio della comunità". Questo il ricordo unanime delle varie forze politiche della Regione Marche per David Sassoli. Il Presidente del Parlamento Europeo è scomparso questa notte alle ore 1.15 presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (PN), dopo una dura lotta nelle ultime settimane contro la polmonite da Legionella che nella giornata di ieri ha portato a complicazioni per il sistema immunitario.
Dopo gli ottimi trascorsi nel giornalismo - tanto per la carta stampata quanto per il servizio radiotelevisivo, Sassoli fa il suo ingresso in politica all'interno del Partito Democratico nel 2009, divenendone il Capogruppo all'Europarlamento. Molto del lavoro svolto ha richiamato l'attenzione dei vari Capi di Stato sulle materie di bilancio, la trasparenza della politica, l'importanza del dialogo con il Medio Oriente e la maggiore apertura nei confronti dei cittadini.
Il 3 luglio 2019 viene eletto Presidente del Parlamento Europeo.
«Una giornata brutta, tristissima - ha commentato l'ex assessore regionale delle Marche, Angelo Sciapichetti (Pd) - Era un amico, un uomo perbene che aveva fatto dell'Europa la sua seconda fede. Eravamo insieme a San Ginesio nel 2017 per affrontare il dramma del terremoto, accompagnati dal compianto sindaco Mario Scagnetti. La sua scomparsa apre una voragine per tutti quanti».
«Una persona semplice, umile e disponibile nonostante il ruolo che ricopriva - ricorda l'ex sindaco di Macerata, Romano Carancini (Pd) - Ci conoscemmo a Fabriano nel 2014 presso la Comunità Papa Giovanni XXIII (per un'iniziativa a favore delle donne vittime di violenza), e nel 2015 mi sostenne direttamente a Macerata per la mia campagna elettorale. Il patrimonio politico che lascia è incalcolabile: ha portato avanti i valori più genuini della Comunità Europea, anche durante il Covid. Inoltre, era un grande amico della Regione Marche, presente sul territorio in più circostanze. Nel 2018, per esempio, venne a Macerata a parlare di Europa e dell'importanza di andare oltre ogni barriera socio-politica; nel 2019, invece, era a Pollenza insieme ad Irene Manzi; a Senigallia sostenne nel 2020 il candidato sindaco Fabrizio Volpini. La reazione affettiva alla sua scomparsa è più che giustificata».
E sui social non sono mancati i post di cordoglio da parte del presidente della Regione, Francesco Acquaroli (FdI) - "Esprimo il mio profondo cordoglio e quello della Comunità Marchigiana per la scomparsa del Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli" - e di altri rappresentanti politici come Mirella Emiliozzi (M5s) - "Un uomo al servizio della comunità che amava profondamente il suo Paese e credeva fortemente nei valori europei. La sua morte è una gran perdita per tutti noi".
“È di questi giorni la sollecitazione che mi è arrivata da parte di diversi cittadini sulla chiusura al sabato dell’Ufficio Anagrafe che copriva le esigenze di molte persone che lavorano durante la settimana. Ma non poteva essere altrimenti, considerato l’esiguità dell’organico e la delicatezza dei compiti dell’ufficio in questione. Problematiche sopperite in parte fino ad oggi da chi ci lavora e dal responsabile del servizio”. È quanto afferma il capogruppo di "Uniti per Cingoli", Raffaele Consalvi.
"Due anni e mezzo fa (il 13 settembre 2019), con una interpellanza al Sindaco, sollecitavo una presa di posizione da parte dell’Amministrazione Comunale - ricorda Consalvi - in merito alla carenza di personale su alcuni settori strategici per un Comune come Urbanistica, settore viabilità e ufficio anagrafe. La risposta ve la potete immaginare: stiamo lavorando, tutto sotto controllo".
"Nell'ultimo Consiglio Comunale sono ritornato sul tema, auspicando la creazione di un settore ad hoc per la predisposizione di progetti al fine di essere pronti per ogni bando sui fondi del Pnrr, Contratti Istituzionali di Sviluppo, sisma, Regionali ed Europei - aggiunge Consalvi -. Una mole di finanziamenti impressionante su tutti i settori che vanno intercettati e possono cambiare il volto della nostra Cingoli. Una visione proattiva e non a rimorchio degli eventi, considerando anche che il bilancio comunale offre ampie capacità di spesa allo scopo. La risposta dell’assessore al ramo è stata disarmante: gli uffici sono già in difficoltà e non possono lavorare su progetti per poi tenerli dentro il cassetto". "Ogni commento credo sia superfluo" conclude.
Oltre 14 milioni di euro di fondi statali e con destinazione vincolata: è la dotazione complessiva messa in campo dalla regione Marche per il sostegno alle attività produttive e turistiche a seguito dell’emergenza Covid. Si tratta di misure urgenti di indennità a fondo perduto, stanziate dallo Stato, a favore delle piccole e micro imprese di diversi settori colpiti dalla crisi pandemica e che sono state illustrate oggi nella prima conferenza dell’anno dal Presidente Francesco Acquaroli e dagli assessori Mirco Carloni e Guido Castelli. Presente all’incontro con la stampa, l’assessore Stefano Aguzzi.
Le linee di intervento riguardano, in particolare, la ricapitalizzazione delle imprese a cui viene destinata, attraverso Confidi, la somma di 6 milioni di euro; gli aiuti ai settori di intrattenimento e organizzazione di cerimonie (2 milioni e 880 mila euro); il trasporto turistico 592 mila euro; i parchi tematici e divertimento 592 mila euro. Le domande per accedere ai contributi partono dal 17 gennaio prossimo, con termine l’11 febbraio 2022.
Il presidente della Regione, Francesco Acquaroli ha voluto sottolineare il buon lavoro svolto dal vicepresidente Carloni anche in veste di coordinatore delle attività produttive in seno alla Conferenza Stato-Regioni: “Un lavoro che si caratterizza anche per la qualità delle scelte e l’importante sforzo condotto: è la prima volta che si aiutano le imprese nella ricapitalizzazione e questo per ridare loro solidità e capacità competitiva. Ricordiamo tutti che le nostre imprese vengono da crisi ripetute: il sisma, quella degli istituti bancari e quindi la pandemia. Allora va dato uno spazio importante a queste misure che potremmo potenziare anche con la nuova programmazione europea per attuare le linee di indirizzo strategico che ci siamo dati e che verranno presto tradotte in leggi”.
Le diverse misure sono state illustrate dal vicepresidente della Giunta regionale Mirco Carloni: “Abbiamo distribuito 10 milioni di euro di trasferimenti statali vincolati a favore delle categorie produttive che hanno subito non solo un danno vigente, ma che hanno patito le restrizioni imposte dalla gestione dell’emergenza Covid. A queste misure, per circa 4 milioni, abbiamo aggiunto una dotazione di 6 milioni di euro, a disposizione dei Confidi marchigiani, per assegnare un contributo a fondo perduto destinato alla ricapitalizzazione e patrimonializzazione delle imprese, anche quelle cooperative che deliberano un aumento di capitale. Una misura veloce e di semplice erogazione, dedicata al variegato mondo delle piccole e medie imprese che vogliono investire per ripartire, rafforzando la propria attività o migliorando il rating aziendale per accedere a ulteriori finanziamenti bancari”.
“Va sottolineato – ha detto l’assessore al Bilancio, Guido Castelli – che si tratta di risorse la cui destinazione è il frutto di una interlocuzione tra Governo e Regioni per individuare i settori maggiormente fragili. Al sostegno alle attività turistiche – ha poi spiegato – va aggiunto anche quello alle attività connesse agli impianti sciistici per un importo di ulteriori 4 milioni e 475 mila euro. Vale a dire in aiuto a tutte quelle attività che hanno subito perdite a causa del Covid localizzate nelle zone di turismo e sport invernale. Vi è anche uno specifico parametro di valutazione per le aree del cratere sismico”.
Quindi Castelli ha definito l’impianto dei sostegni alla capitalizzazione “decisivo e determinante, strategico in un momento in cui vanno a scadenza le moratorie. Abbiamo cercato di creare un contesto – anche se è solo il primo passo – in cui le aziende si possono rafforzare, un sistema quasi di sorveglianza attiva del debito, da parte della Regione, che deve stare al fianco del nostro patrimonio produttivo fatto di piccole e piccolissime aziende”.
"Il Governo ha la priorità che la scuola sia aperta in presenza. La Dad provoca delle diseguaglianze destinate a restare in futuro nella vita lavorativa dei nostri ragazzi e ragazze. Non ha senso chiudere la scuola prima di chiudere tutto il resto. Probabilmente ci sarà un aumento delle classi che andranno in Dad, ma bisogna respingere un ricorso generalizzato della didattica a distanza".
È quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso di una conferenza stampa indetta per illustrare il pacchetto di misure messe in campo nelle ultime settimane per contrastare l'avanzata della variante Omicron. Conferenza alla quale sono intervenuti anche i ministri della Salute Roberto Speranza e dell'Istruzione Patrizio Bianchi, oltre al coordinatore del Cts Franco Locatelli.
Sull'obbligo vaccinale per gli over 50 il premier ha spiegato: "Lo abbiamo fatto sulla base dei dati scientifici, che ci dicono che chi ha più di 50 anni corre i maggiori rischi. La maggior parte dei problemi che ci sono oggi dipende dai non vaccinati. La circolazione del virus mette di nuovo sotto pressione i nostri ospedali, soprattutto per gli effetti che ha sulla popolazione non vaccinata: 2/3 delle terapie intensive sono occupate dai non vaccinati e le ospedalizzazioni vedono le stesse percentuali".
"Il governo sta affrontando la sfida della pandemia e la diffusione di varianti molto contagiose con un approccio un po' diverso rispetto al passato - ha aggiunto Draghi -: vogliamo essere molto cauti ma anche cercare di minimizzare gli effetti economici, sociali, soprattutto sui ragazzi e le ragazze, che hanno risentito delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione". "Abbiamo tutti i motivi per pensare che ci riusciremo anche stavolta. Abbiamo affrontato tante sfide, le abbiamo superate grazie alla determinazione, all'impegno dei cittadini, delle parti sociali, delle istituzioni, del Parlamento".
"Grazie alla vaccinazione la situazione che abbiamo di fronte è molto diversa dal passato. L'economia ha segnato una crescita di oltre il 6%. Quando si introducono provvedimenti di questa portata - ha sottolineato il presidente del Consiglio -, con l'obbligo anche sui luoghi di lavoro, occorre puntare all'unanimità. L'avere l'unanimità della vasta coalizione è un obiettivo che se possibile si deve raggiungere. Bisogna che la soluzione trovata abbia senso, significato". Draghi ha dichiarato di non voler rispondere a nessuna domanda riguardante il Quirinale.
"Ad oggi i docenti assenti perché positivi o in quarantena sono il 6%, gli studenti il 4,5%. Stiamo controllando la situazione perchè abbiamo operato con attenzione, non siamo stati fermi", ha detto il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, aggiungendo che i docenti sospesi perchè non vaccinati sono lo 0,72%. "Il 3,07% dei Comuni ha disposto ordinanze di chiusura (come il caso di Tolentino): una situazione che non è, quindi, dilagata".
In conferenza stampa anche il ministro della Salute, Roberto Speranza: "L'ultimo decreto è per far fare un passo avanti importante al nostro paese: oggi siamo all'89,40% di over 12 con prima dose, quindi sono non vaccinati poco più del 10% degli over 12, che però occupano i due terzi di posti in intensiva e 50% in area medica, quindi vogliamo ridurre i non vaccinati per ridurre la pressione sugli ospedali".
"Su 100mila persone ci sono 23,2 persone che vanno in intensiva e sono i non vaccinati. Quando si va ai vaccinati con due dosi da più di 4 mesi, il dato passa da 23 a 1,5, quindi crolla clamorosamente e scende a 1 quando la vaccinazione avviene in ciclo primario entro 4 mesi e col booster si va a 0,9 - spiega Speranza mostrando un grafico dell'Istituto Superiore di Sanità -. Se vogliamo ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite umane e se vogliamo favorire la ripartenza economica e sociale del paese la strada prioritaria è ridurre l'area dei non vaccinati. E questa è una scelta che ha piena evidenza scientifica".
"Nel Cts non c'è stata nessuna voce dissonante rispetto alle misure che sono state adottate dal Governo - così il coordinatore del Comitato, Franco Locatelli -. Vi è stata una riunione il 7 e di fatto si è analizzata la situazione epidemiologica del Paese senza che si levasse una sola voce dissonante rispetto alle misure". "Anche sulla scuola - ha aggiunto - ho letto di voci critiche nel Cts sulla riapertura lamentando la mancata discussione, ma la tematica è stata affrontata in 7 riunioni diverse e ogni volta la posizione è stata unanime.
"Con la variante Omicron il booster copre per l'88% e per il 65% nel caso di ciclo primario, in base ai dati che ci arrivano dal Regno Unito - ha spiegato Locatelli -. Non è corretto dire che Omicron sia connotato da un'incapacità di provocare malattia grave. E' meno pericolosa di Delta ma ha capacità di dare patologia grave e anche fatale. Uno studio sudamericano dimostra che lì ci sono stati 256 morti per Omicron e la larga maggioranza aveva più di 60 anni".
“Urge potenziare gli organici del personale sanitario del nostro ospedale cittadino e di tutte le strutture sanitarie del territorio, compresi il Covid Hospital, gli hub vaccinali e le Usca a cui si deve garantire un organico specifico e dedicato per non gravare e limitare il servizio di tutte le altre strutture, affinché quindi a gestione urgente ed improcrastinabile dell’emergenza covid non penalizzi nessuna persona ammalata, nessun cittadino bisognoso di attenzione e cure”. Lo afferma, in una nota , la candidata sindaca del centrosinistra di Civitanova Marche, Mirella Paglialunga.
“Nell’interesse dei cittadini civitanovesi e della loro salute – prosegue Paglialunga - invito il sindaco Ciarapica a farsi promotore presso la Regione delle nostre urgenti richieste, evitando di limitarsi a pensare che il ritorno di Bertolaso possa tacitare la coscienza rispetto al non fatto ed al non detto. La situazione del sistema sanitario della nostra Regione e nella nostra città – sottolinea la candidata del Pd - deve rappresentare in questo momento gravissimo la priorità assoluta della politica pubblica, senza nascondenti, rinvii ed alibi. E a tutto il personale della sanità, oltre alla riconoscenza e alla gratitudine di noi cittadini, devono essere indirizzate le scelte politiche nazionali, regionali e comunali di potenziamento possibile delle strutture e delle risorse umane e finanziarie, con interventi proporzionati alla urgenza e gravità del momento".
"Da parte nostra - continua - in primo luogo deve andare con forza la gratitudine e la riconoscenza a tutti gli operatori sanitari (oss, infermieri, personale delle pulizie, medici, ecc..) che a ranghi ridotti rimediano tramite il loro lavoro e con impegno quotidiano ed instancabile, a tante gravi “indecisioni” politiche che sono dimostrazione esplicita di irresponsabilità rispetto al bene pubblico ed ai compiti delegati agli amministratori della cosa pubblica”.
"Curare e salvare la vita dei nostri cittadini a partire dai più fragili è obiettivo di valore assoluto rispetto al quale vanno rapportate le responsabilità del decisore politico e amministrativo, prosegue. Certamente l’emergenza epidemica ha portato alla luce drammaticamente anche le conseguenze di tanti errori di politica sanitaria commessi in passato (dalla concentrazione, “razionalizzazione” dei grandi aggregati ospedalieri all’abbandono delle struttura intermedie e prossimali, ecc ), così come ha portato in evidenza la necessità di correggere quegli errori anche con indirizzi necessariamente di carattere nazionale (dalle nuove strutture sanitarie ai piani di prevenzione, alle politiche di potenziamento del personale). Ma proprio per tali motivi la responsabilità di chi amministra oggi in Regione e sul nostro territorio civitanovese, si fa ancora più consistente, urgente e determinante. Occorre, senza indugio, trovare ed impegnare, anche con strumenti eccezionali, risorse umane, scientifiche, ed economiche per dare salvezza e cura ai cittadini”.
La giunta comunale di Civitanova Marche ha deliberato l'elargizione di 6.440 euro a favore di Organismi del Terzo Settore operanti in ambito socio assistenziale che avevano inoltrato richieste di sostegno con riferimento ad attività e iniziative. Nello specifico sono state destinate risorse a favore dell’Associazione Anthropos per le iniziative di integrazione svolte in favore dei diversamente abili, dell’Associazione Ant per le attività svolte in ambito integrato socio sanitario in favore dei malati oncologici, dell’Associazione Salesiana Vigor Asd per l’attività sportiva dilettantistica del gioco del calcio di 145 ragazzi, dell’Associazione Auser per l’attività di taxi sociale gratuitamente offerta a cittadini anziani e/o in condizioni di fragilità sociale.
L’assessorato ai Servizi Sociali, inoltre, con approvazione della Giunta, ha destinato un contributo economico di 10 mila euro euro all’Associazione Anffas - Associazione di Famiglie di disabili intellettivi e relazionali - che ne aveva fatto richiesta, per sostenerne le spese economiche legate alle misure di prevenzione anti Covid-19, non coperte da rette sociali e sanitarie, a seguito della riapertura dei servizi mensa dei centri diurni “Il Gabbiano” e “Semi per la vita”.
"Questa Amministrazione da sempre ha investito nella collaborazione e sostegno al terzo settore – ha dichiarato l’assessore Barbara Capponi - e ,come avevamo già annunciato, a maggior ragione per l'emergenza Covid, proseguiamo con interventi mirati che coprono diverse esigenze e fasce di cittadinanza".
"Che piaccia o meno ad Alessandro Massi, Tolentino nel Cuore è la prima forza civica, moderata e centrista della città, una lista animata da persone che si sono messe in gioco per contribuire ad un progetto credibile di crescita e sviluppo di Tolentino portato avanti dal Sindaco Pezzanesi che, con una visione a 360 gradi della città, sin dal primo istante dopo il suo insediamento nel 2012, si è seduto ed ha affrontato uno ad uno tutto i nodi che nessuno mai prima era riuscito non solo a sciogliere, ma nemmeno ad affrontare". Così la vicesindaco Silvia Luconi replica alle affermazioni fatte, nei giorni scorsi, da Alessandro Massi (leggi qui), definendolo "talmente tanto accecato dalla rabbia che commette errori grossolani anche nella lettura del bilancio".
"Parla di spese di rappresentanza triplicate quando non si accorge che nel capitolo c’è addirittura un taglio di euro 4500 - sottolinea Luconi -. Si dice certo di vincere le elezioni e ha paura di trovare un bilancio falcidiato dopo maggio ma, passi che non voglia ammettere che c’è stata una riduzione oggettiva del debito pari al 37%, è veramente preoccupante che non riesca a leggere nemmeno i rudimenti basilari".
Nello specificare come non abbia affatto già annunciato una sua futura candidatura a sindaco di Tolentino, Silvia Luconi accusa Massi di concentrarsi principalmente "sulla sua persona, rilasciando dichiarazioni su candidature che di fatto non sono state annunciate da nessuno, men che meno dalla sottoscritta, e accusandomi di millantare innovazione quando farei politica dal 2004. Sorrido perché nel 2004 c’ero, è vero, ma ero tra quelle persone che nella sede di via Filelfo telefonavano a casa di mezza Regione Marche per convincere gli elettori a votare Francesco Massi, suo padre, come governatore. Mi chiedo quindi tra me e lui, chi possa definirsi 'nuovo', considerando che non sono di certo io che faccio politica da tre generazioni".
Luconi invita Massi a "scontrarsi sui temi". A partire dell'ex scuola Don Bosco: "Parla di farne un'università (idea tra l’altro portata avanti già dal sindaco Pezzanesi che ne ha parlato in varie occasioni pubbliche), ma gli sfugge che se in centro storico i giovani non tornano a viverci i servizi non saranno mai abbastanza. È necessario attivare una politica di edilizia agevolata per le giovani coppie, la stessa che è riuscita a far popolare quartieri nuovi come Contrada Pace".
"In questo il Comune deve essere il regista, impegnandosi ad acquisire immobili e ricostruirli secondo tutti i crismi della sicurezza e della praticità, creando anche parcheggi e parchi verdi, per rendere il centro vivibile e piacevole - aggiunge la vicesindaco -. Abbiamo approvato una delibera in tal senso, proprio nei giorni precedenti all’Epifania, che dirotta l’Amministrazione Comunale in tale direzione e ne siamo orgogliosi. Dico a gran voce che è certamente meglio per la città essere definiti come 'un clone del Sindaco' che in 10 anni, nonostante un terremoto devastante e una pandemia Mondiale, ha realizzato 39 milioni di euro di opere con altri 180 milioni finanziati e da realizzare".
"È avvilente leggere le sue considerazioni offensive sull’Assessore Tatò definendola “galoppìna di Silvia Luconi” e su Andrea Crocenzi che, secondo lui, “rappresenta solo sé stesso”. Il problema di fondo di Massi, forse, risiede nel fatto che la prima in due anni e mezzo scarsi è riuscita a fare, da sola, quello che Massi stesso non è stato in grado nemmeno di pensare, sempre troppo concentrato su sé stesso e sulla sua ascesa personale invece che sui problemi veri della città. Il vero problema forse sta nel fatto che né Tatò, né Crocenzi hanno accettato di essere “yes man” del loro ex capolista, dimostrando di avere una testa pensante e tutto questo mal si concilia con l’atteggiamento autoreferenziale della politica tipicamente Massiana” conclude la vicesindaco Luconi.
“Le esternazioni del segretario del PD Angelo Sciapichetti sono l’ennesimo tentativo politicamente e umanamente meschino di nascondere la polvere del fallimento nella gestione della sanità marchigiana sotto il tappeto della più devastante pandemia che storia ricordi dopo peste e spagnola”. Lo dichiara il capogruppo della Lega in Consiglio Regionale Renzo Marinelli replicando alle accuse rivolte dal segretario Pd all’assessore regionale leghista Filippo Saltamartini (Leggi qui).
“Facile per Sciapichetti, assessore della giunta Ceriscioli, e per il suo PD crocifiggere e Saltamartini e la giunta Acquaroli per sottrarsi alle responsabilità buttando legna sul fuoco di due anni condizionati in ogni settore dalla pandemia. – continua Marinelli – La sanità marchigiana è in cattiva salute e lo sanno meglio di tutti visto che ce l’hanno ridotta loro. Checché ne dicano certi soloni, per guarirla non servono i miracoli, ma il lavoro duro e costante che premia nel tempo. Saltamartini, l’assessorato, il personale sanitario, stanno mettendoci l’anima per quadrare il cerchio che si ritrovano, Covid Hospital compreso, l’ormai famosa astronave che, per decollare, ha bisogno di un pesante tributo di carburante umano sottratto agli ospedali che ne hanno già poco".
"È chiaro che a Sciapichetti e al PD la sconfitta brucia ancora e per questo fanno sciacallaggio politico – conclude Marinelli – Si ricordino che i marchigiani hanno scelto di votare centrodestra non perché ha promesso miracoli, ma perché non ha nascosto e non nasconde la verità. Saltamartini non ha paura di metterci la faccia e lavorare a testa bassa assumendosi le responsabilità. Non merita di essere il bersaglio di ogni meschinità politica che fa negare l’evidenza per nascondere una frustrazione che sarebbe meglio chiamare con il suo nome: vergogna".
"È una fase complicata perché completamente nuova rispetto a quelle che abbiamo affrontato fino a qualche mese fa. Partendo dall’impegno per il tracciamento, che diventa molto difficile da sostenere in tempi rapidi con numeri così elevati". Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli in una nota diffusa via social.
"Isolare le persone e liberarle alla fine delle quarantene e delle positività è complesso perché in questa fase i numeri sono ovunque elevatissimi - spiega il governatore -. Pensate che oggi abbiamo oltre 1800 positivi, e bisogna contattare ognuno di essi e poi tutti i loro contatti stretti chiedendo loro di isolarsi. È facilmente comprensibile che tutto questo diventa una mole molto impegnativa".
Sulla campagna di vaccinazione Acquaroli sottolinea che "tra prime, seconde e terze dosi stiamo effettuando 18 mila somministrazioni giornaliere, la metà in più rispetto a quanto facevamo nella prima fase". "Ma nonostante questo enorme sforzo - aggiunge il presidente -, il fatto che ci sia stato richiesto di anticipare a quattro mesi i richiami della terza dose, unito alla scadenza del green pass al 1° febbraio, ha comportato che la stragrande maggioranza delle persone che avevano la seconda dose effettuata da più di quattro mesi debba oggi essere vaccinata entro questo mese di gennaio".
"In pochi giorni stiamo riallestendo centri vaccinali che possano essere adeguati allo scenario che ci è stato prospettato e che possano dare più stabilità alla campagna anche in futuro - continua Acquaroli -. Sta di fatto che numeri così elevati, in un tempo così ristretto, richiedono pazienza e comprensione da parte di tutti perché sicuramente disagi ce ne sono stati e potrebbero capitare anche in futuro. Come è capitato per il numero verde, a causa del numero elevatissimo di chiamate".
Sulla riapertura delle scuole il presidente della regione Marche ricorda che "in tanti ci hanno chiesto di posticiparla e l’argomento è stato anche oggetto di una discussione in Conferenza delle Regioni. Lo stesso Governo centrale ha ritenuto non prorogabile il rientro in classe per tutti e anche le conseguenze, in caso di studenti positivi, dovranno essere gestite da un sistema già fortemente stressato".
"Non dobbiamo mai dimenticare che il nostro impegno si esprime in un quadro di carenza atavica di personale sanitario in ogni settore, che è la conseguenza di scelte compiute in altri tempi - rimarca Acquaroli -. È lo stesso personale che si occupa delle vaccinazioni, di tamponi e tracciamento e delle Usca, proveniente dai reparti ordinari e sottratto quindi all'attività distrettuale dei dipartimenti di prevenzioni e alla gestione della rete territoriale e in parte ospedaliera. La classica coperta corta che per coprire una parte ne scopre necessariamente un’altra".
"È una fase complicata ma molto diversa rispetto allo scorso anno, perché almeno per ora le nostre strutture ospedaliere non sono convertite per la sola pandemia ma riescono, nella stragrande maggioranza, ad occuparsi anche delle altre patologie. E come non ringraziare, a due anni dall’inizio della pandemia, tutti gli operatori sanitari che instancabilmente e anche esausti si fanno carico di tutto questo" scrive il governatore.
"Qualche settimana fa, prima delle Festività natalizie, la nostra regione aveva un tasso settimanale di incidenza di positivi ogni 100 mila abitanti tra i primi in Italia. Oggi abbiamo invece un tasso che ci vede nelle posizioni di coda in questa classifica nazionale. Per questo mi sento di ringraziare i cittadini marchigiani che hanno dimostrato buon senso e maturità, mettendo in campo quella prudenza che se non è riuscita ancora a piegare la curva dei contagi, difficile in questo contesto, ha almeno rallentato in maniera considerevole la sua crescita" conclude Francesco Acquaroli.
"Cos'altro deve succedere per prendere i dovuti provvedimenti e rimuovere l'assessore alla sanità? Fontana, presidente leghista della Regione Lombardia per molto meno, in piena emergenza, poco più di un anno fa ha rimosso il suo assessore alla sanità Gallera. Acquaroli per il bene dei marchigiani faccia altrettanto se ne ha il coraggio e la forza politica". Così l'ex assessore regionale, e attuale segretario provinciale del Partito Democratico di Macerata, Angelo Sciapichetti chiude la rimozione dell'assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini.
"Essendo il sottoscritto persona abbastanza 'informata dei fatti' sulla gestione della prima parte dell'emergenza pandemica - dice Sciapichetti -, mi permetto di ribadire che il Covid Hospital di Civitanova nasce per non bloccare il sistema sanitario dedicato alla diagnosi e alla cura di chi ha altre patologie e, in carenza endemica di personale, per razionalizzare al meglio, su scala regionale (e non solo in Area Vasta 3) l'utilizzo del poco personale esistente, concentrando al tempo stesso, in un unico punto i malati covid per evitare il contagio degli altri reparti ospedalieri".
"Nei giorni scorsi, una parte importante della destra civitanovese, per bocca di 9 consiglieri comunali, ha preso carta e penna per criticare l'assessore regionale della Lega Saltamartini perché ritengono sbagliato tenere oggi chiuso il Covid hospital (lasciando intravvedere in piena emergenza pericolosi scricchiolii all'interno della maggioranza che governa la regione). Peccato, pero, che parte di quella stessa destra (Fratelli d'Italia) un anno e mezzo fa manifestava contro chi lo aveva pensato e realizzato in 31 giorni" punge l'ex assessore.
"Del resto, sempre in presenza della stessa carenza di personale solo un anno fa tutti i moduli del Covid Hospital furono purtroppo utilizzati per curare egregiamente centinaia di pazienti grazie allo spirito di servizio del personale e alla dotazione di attrezzature sanitarie all'avanguardia - aggiunge il segretario provinciale -. Perché oggi non si può fare la stessa operazione anziché riconvertire i vari reparti ospedalieri come medicina d'urgenza e rianimazione (a Civitanova) o i vari pronto soccorso (ovunque) facendo slittare ricoveri e visite specialistiche rischiando di causare gravi danni alla salute stessa di tanti malati e arrecando dannosi disagi per tutti i cittadini?"
"Il problema è il personale? Dove sono finite le 3000 assunzioni promesse da Saltamartini?" si chiede Sciapchetti, che ribadisce: "La verità è che non sono capaci minimamente di fare nessun tipo di programmazione e stanno drammaticamente inseguendo gli eventi anziché anticiparli giocando così sulla pelle dei cittadini marchigiani".
"Nonostante il commovente impegno del personale sanitario e dei volontari, nei centri vaccinali c'è la più totale disorganizzazione (vedasi la situazione creatasi in queste ore): per il richiamo vaccinale prima si dice che non ci vuole prenotazione, poi si chiede la prenotazione, poi si fanno gli open day con un numero insufficiente di dosi di vaccini. Praticamente siamo di fronte ad una catastrofe organizzativa, cosa si aspetta a tirare le somme e a trarne le conseguenze? Il personale sanitario tutto è allo stremo e va solo ringraziato per quello che sta facendo cercando come può con commovente spirito di abnegazione e in silenzio, di sopperire alle tante falle che ogni giorno di più squarciano il sistema sanitario regionale" conclude Angelo Sciapichetti.