Terzo polo supera Lega e FI nel Maceratese, Fraticelli e Calamita: "Faremo opposizione costruttiva"
Ben lontani dalla forbice (9-14 %) prevista dal candidato al collegio uninominale Mariano Calamita, il Terzo – ormai quarto – polo si attesta a livello nazionale intorno al 7,5% delle preferenze, mantenendosi in linea con gli ultimi sondaggi delle settimane precedenti al voto. Un risultato che delude le aspettative del tandem Calenda-Renzi per palazzo Chigi, ma che a livello provinciale apre a più concreti orizzonti di crescita con risultati promettenti.
La coalizione Azione-Italia Viva nei comuni di Macerata, Recanati, Appignano e Tolentino ha raccolto circa il 9% dei voti, adombrando i risultati delle ancelle meloniane Lega e Forza Italia (rispettivamente attorno al 7% e 5% ndr) e quasi pareggiando l’11% del Movimento 5 Stelle. “Le soddisfazioni sono arrivate nelle località dove siamo più radicati e strutturati – dice Calamita -, abbiamo consolidato la base e punteremo sul collegamento tra territorio e Parlamento. Il nostro progetto parte da lontano per arrivare lontano e in soli due mesi di campagna elettorali siamo riusciti ad ottenere ottimi risultati. È un dare-avere in cui il Parlamento accoglie rappresentanti delle istanze locali per poi restituire al territorio l’attenzione che merita”.
Calamita definisce poi “preoccupante” il dato dell’astensionismo, il più basso della storia repubblicana con un indice del 64%: “Credo che le cause vadano individuate nella disillusione dell’elettorato verso la politica: troppo spesso l’espressione della volontà popolare è rimasta inascoltata e altrettanto di frequente i programmi presentati in campagna elettorale non sono mai stati rispettati. Bisognerebbe cercare di dare prospettive reali, fornendo coperture e specifiche trasparenti”.
“Il nostro era un partito che si presentava per la prima volta alle elezioni politiche – commenta il coordinatore provinciale di Azione Massimiliano Fraticelli – e a livello locale questa è sicuramente una vittoria. Basti pensare che nel comune di Macerata non abbiamo nemmeno un consigliere comunale, eppure abbiamo battuto il partito del sindaco, fedele al Carroccio. Sento di poter dire di aver fatto un ottimo lavoro in questa provincia e ripartiremo proprio da qui per portare avanti il nostro movimento politico”.
“L’astensionismo si combatte con la buona politica, non con l’assistenzialismo sfrenato e i sussidi - continua in merito il segretario Fraticelli -. È evidente che la politica oggi non sappia più rispondere alle problematiche reali dei cittadini”. Il coordinatore provinciale si concentra poi sul Movimento 5 Stelle, terza forza politica all’indomani del voto, riservando per loro parole di fuoco: “Sono la peggior sciagura capitata alla politica italiana. Al nord e al centro Italia hanno fallito su tutta la linea stando agli ultimi dati, e senza il cavallo di battaglia del Reddito di Cittadinanza non avrebbero raggiunto quel 15%".
Per quanto riguarda il prossimo governo e la posizione della coalizione in merito, Fraticelli e Calamita condividono la posizione del segretario Calenda, dicendosi aperti al dialogo per le questioni di interesse nazionale: “Resteremo attaccati ai programmi e faremo opposizione costruttiva, valutando di volta in volta le proposte avanzate e cercando di dare importanza ai contenuti. Se il governo che si formerà dovesse farsi portatore di politiche sagge, ad esempio il rigassificatore di Piombino, di certo noi ci saremo e non ci tireremo indietro. L’opposizione a prescindere non fa parte del nostro DNA politico".
“Il Partito Democratico è diventato il partito del potere - conclude il responsabile provinciale -, scollegato dalle classi sociali che lo hanno definito nel tempo e che è disposto a fare carte false per rimanere al governo. E gli italiani se ne sono accorti. Non hanno nemmeno avuto il buon gusto di cambiare gruppo ministeriale. La Lega paga invece lo scotto di Matteo Salvini: il partito del Carroccio è sempre stato un nostro importante interlocutore con i suoi eccellenti amministratori, ma il personaggio di Salvini ha eroso troppo la credibilità del suo partito e questo è il risultato”.
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