Regionali, trionfo di Fratelli d'Italia: PD primo partito, vittoria di Pirro per la Lega
E’ andato tutto secondo copione nella Regione Marche, per lo meno secondo quello scritto negli ultimi mesi dalla coalizione del centrodestra che, con il punteros Francesco Acquaroli, è riuscita letteralmente a far cambiar colore a tutto il territorio marchigiano dopo 25 anni.
Una sconfitta senza appello quella invece maturata dal centro sinistra come si evince anche dalle parole pronunciate a fine corsa da Maurizio Mangialardi che ha provato a spiegarne la genesi: “Alcuni temi, quali sanità, terremoto, crisi economica e il rilancio che ci sarebbe stato con i fondi provenienti dell'Europa andavano spiegati bene”. Il premio di consolazione arriva dal 25,10% ottenuto dal PD che si aggiudica la medaglia di latta di partito più votato delle Marche. Una buffa sliding doors ,se si pensa che la coalizione in cui era inserito aveva una “X” come logo all’interno di una cornice arancione; senza poi contare il ruolo quasi nullo di Italia Viva, uscito da questa tornata elettorale con un inconsistente 3,17%. Quasi una lista “civetta” se si pensa alla intenzioni pre elezioni degli uomini partito guidato da Matteo Renzi.
Ieri sera a fare la sua entrata trionfale a Palazzo Raffello è stato quindi Acquaroli, forte dei 360.853 voti conseguiti; un dato che tradotto starebbe a significare: un nuovo consiglio che avrà 19 eletti nel centrodestra e solo 11 nel centrosinistra, visto che la coalizione ha superato il 43% (49,13% totale).
Decisiva la Lega con il 22,38% (miglior risultato a livello nazionale) che però non conferma l’oltre 37% ottenuto appena un anno fa in occasione delle elezioni europee del 2019. Numeri alla mano al Carroccio marchigiano forse poteva andare un “po’ meglio” ma chi invece fa festa grande è senza dubbio Fratelli d’Italia.
Il duo Giorgia Meloni – Francesco Acquaroli assesta un colpo che vale 18,56%; un exploit esaltante che certifica la crescita del gruppo in ogni parte della regione e che fa da contraltare al risultato della Lega.
Crollo verticale per il Movimento 5 Stelle del candidato governatore Gian Mario Mercorelli che si aggiudica la terza piazza del podio con l'8,62%. Una percentuale che registra la perpetua emorrargia per i pentastellati, che erano statoiil primo partito alle politiche del 2018: passato al 18,43% alle europee (141.239 voti) e con una coseguente perdita anche rispetto a 6 anni fa: quando aveva avuto 194.927 voti, pari al 24,51%.
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