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Regionali, Paola Giorgi si candida coi Civici a sostegno di Acquaroli: "La mia esperienza da assessore per il futuro delle Marche"

Regionali, Paola Giorgi si candida coi Civici a sostegno di Acquaroli: "La mia esperienza da assessore per il futuro delle Marche"

“Quel seme gettato con Marche2020 trova oggi la sua maturazione in un contesto civico a sostegno del candidato Francesco Acquaroli per restituire dignità e futuro a tutti i territori e a tutti i nostri corregionali”. Spiega così la sua candidatura nella lista Civici per il Territorio, l’ex assessore regionale, Paola Giorgi, che mette al centro del suo impegno la ricostruzione e le aree interne, la programmazione dei Fondi Europei, la sanità e la cultura.

“Quando, a inizio dell’anno, alcuni rappresentanti del mio territorio mi hanno chiesto la disponibilità per una candidatura alle regionali, nel collegio di Macerata, per mettere al servizio della Comunità regionale l’esperienza e le competenze acquisite con l’attività di Assessore del Presidente Spacca (undici le deleghe che le furono affidate, ndr), ho riflettuto ed accettato con l’entusiasmo e la passione che mi contraddistinguono scegliendo di aderire alla lista Civici per il Territorio. Nel 2015 - spiega Paola Giorgi - ero stata tra i promotori dell’Associazione Marche2020, con Spacca e Solazzi, per evidenziare un modo di fare politica che partisse dall’ascolto dei territori e si allontanasse dalle segreterie di partito, quella del PD in particolare che oggi, pur di mantenere il potere, ha deciso di aggrapparsi a dannose posizioni populiste. Quel seme gettato allora trova oggi le condizioni per la sua maturazione in un contesto civico protagonista nell’alleanza che sostiene la candidatura di Acquaroli per far ripartire le Marche”.

Poi la sua posizione in merito all’ultimo governo regionale: “Cinque anni in politica possono trasformarsi in un’era geologica - dice - e sicuramente per la nostra Regione hanno rappresentato un periodo di declino: il governo regionale completamente in mano al PD, (con Ceriscioli nel duplice ruolo di Presidente e Assessore alla Sanità - mai accaduto prima) con l’aggiunta di qualche sparuto vassallo, è divenuto strumento di gestione di potere abdicando al ruolo istituzionale dell’Ente Regione che deve invece occuparsi di programmazione nell’ambito delle proprie competenze, prima fra tutte, appunto, la sanità". 

"Ma è forse nell’atteggiamento tenuto dal governo regionale - aggiunge la candidata - nella vicenda del terremoto del 2016, che si è vista l’inadeguatezza di una amministrazione suddita delle direttive nazionali e sorda verso i propri territori: quel terribile evento è stato seguito solo da passerelle, promesse e parole al vento in merito alla ricostruzione”.

Ed è proprio sulla ripartenza che Paola Giorgi concentra le sue forze: “A mio avviso sarà proprio dalla Ricostruzione che si dovrà ripartire, lavorando in una ottica di strategia di valorizzazione e sviluppo economico delle aree interne che costituiscono un patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale unico, non delocalizzabile. Una strategia che dovrà essere condivisa con i cittadini, in primis coloro che hanno deciso di restare nei luoghi terremotati investendo nella rinascita. Una strategia che dovrà mettere al primo posto la restituzione di servizi essenziali quali sanità, infrastrutture, trasporti, scuola e sviluppo anche in una visione di innovazione e sviluppo sostenibile, che sono anche i cardini della nuova programmazione dei fondi europei, passaggio fondamentale che la nuova giunta regionale si troverà in agenda".

"A proposito di Fondi Europei - aggiunge - si dovrà subito affrontare l’eventuale riprogrammazione delle economie della programmazione 14/20, per non perdere risorse fondamentali, considerato che la Giunta Ceriscioli non è riuscita a spendere il patrimonio di risorse che si è trovato in eredità. Così come ci sarà da affrontare la nuova programmazione europea, un’ attività che necessita visione, strategia, capacità di concertazione e dialogo politico istituzionale multilivello. Occorre rimettere al centro il tema delle infrastrutture, un dossier infinito che necessita un approccio fermo e deciso nei rapporti con il Governo Centrale verso il quale non ci si può porre in un atteggiamento di sudditanza, come accaduto in questi ultimi anni. Così come riprendere in mano le strategie di tutela del territorio, quali la difesa della costa, messe in campo dal mio assessorato e non sufficientemente perseguite". 

"E poi c’è la sanità - precisa -. Il cuore di un governo regionale, considerato che quasi il 90% delle risorse vi sono destinate. Se il Governo Ceriscioli ha coltivato una strategia, una, questa è stata proprio sulla sanità, tagliando servizi essenziali, impoverendo specifiche zone della Regione, tra cui la provincia di Macerata, a danno di altre. Anche qui annunci, quale quello dell’abbattimento delle liste di attesa, problema in realtà vivissimo che dopo la vicenda Covid ha assunto dimensioni tragiche. Una gestione della sanità privata in concorrenza, ad armi impari, con la sanità pubblica: la sanità privata deve sopperire le carenze del pubblico, non sovrastarne il necessario sviluppo in un pura ottica di mercato".

"Sono molteplici - conclude -  le questioni da affrontare per ristabilire un equilibrio tra i nostri cittadini e permettere una ripartenza economica alle Marche, per restituirne quella immagine di bellezza e innovazione che le è propria e, di questi tanti temi, avremo modo di confrontarci in campagna elettorale”.

 

 

 

 

 

 

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