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Recanati, la rabbia del Comitato a difesa dell'ospedale: "Identificati dai carabinieri per aver manifestato il nostro dissenso"

Recanati, la rabbia del Comitato a difesa dell'ospedale: "Identificati dai carabinieri per aver manifestato il nostro dissenso"

Dal Comitato per la difesa del punto di primo intervento dell'ospedale Santa Lucia di Recanati riceviamo

 

La foto del brindisi, pubblicata ieri dal sito on line “IlCittadinodiRecanati”, del presidente e segretario del vecchio comitato a difesa dell’ospedale di Recanati, Nicoletta Marzioli ed Edelvais Pellegrini, che brindano insieme alle autorità dopo il taglio del nastro all’ex ospedale Santa Lucia, ci ha profondamente rattristato.

Che c’è da brindare? Il vecchio e glorioso ospedale Santa Lucia, frutto del lascito di tanti cittadini recanatesi, è stato sostituito con una casa di riposo: andatevi a leggere, se non ci credete, la delibera regionale n°139 del 26/2/2016 e ascoltatevi le parole dello stesso presidente della Giunta regionale, Luca Ceriscioli, riportate nel comunicato stampa redatto direttamente dalla Regione che afferma: "Il senso del percorso che abbiamo portato avanti non è una riforma per tagliare ma per realizzare quello che serve alla comunità, per avviare servizi indispensabili anche se non sono di natura ospedaliera”.

Mentre volenterosi del comitato “Salviamo il Punto di Primo Intervento” erano davanti all’ingresso del Centro Mondiale della Poesia per testimoniare tutto il proprio dissenso contro la riforma e venivano identificati dai Carabinieri perché non in possesso delle autorizzazioni previste per stare li con i cartelli al collo (ma non c’è più in questo paese la libertà di pensiero e di parola?), c’era chi si preparava a brindare e a dichiararsi soddisfatti per averci tolto l’ospedale.

Ora, grazie a quella foto, tutto è chiaro. A Recanati non esistono due comitati pro ospedale Santa Lucia, come qualcuno, nel tentativo di dividere il fronte della protesta, ha tentato di far credere, ma esiste un solo unico vero comitato che non brinda con Ceriscioli, Maccioni, Volpini, Marconi, Fiordomo e Mariani (quest’ultimi tre sempre soddisfatti a prescindere!)  ma marcia e va nei quartieri ad informare la gente su quello che ci hanno portato via in fatto di servizi sanitari, che lotta per farseli restituire e perché sul territorio sia garantito il diritto alla salute.

Il vero, unico, credibile comitato è quello che ha consegnato ieri le carte di identità ai carabinieri perché ha osato manifestare contro le passerelle e le farse delle finte inaugurazioni e protestare contro le vere chiusure.

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