Potenza Picena,'attenti al lupo'. Civico-49: "Si passi dalla paura al rispetto, scelte della Giunta inadeguate"
L’associazione Civico 49 di Potenza Picena interviene, con una nota, in merito alla questione lupi e alle decisioni prese in tal senso dall’amministrazione comunale.
“La innegabile bellezza del nostro territorio comunale è arricchita da una flora e una fauna che altri territori ci invidiano. Oltre alle specie da tempo censite e monitorate, da qualche anno le nostre campagne sono visitate dai passi felpati di una “famiglia” di lupi.
Come viene salutato questo straordinario evento dall’Amministrazione Comunale? Con un articolo datato 18 settembre in cui si avvisa la cittadinanza della presenza di “alcuni lupi” e la rassicurazione che sono state piazzate delle “trappole”(leggi qui per saperne di più). In un attimo, un indicatore importante di biodiversità è stato considerato come “Un ospite non gradito”, da catturare, per poi? Farne cosa, non si sa.
Diversi articoli redatti da esperti e da associazioni di tutela ambientale hanno ricordato all’Amministrazione che ci sono delle leggi a tutela di questo mammifero, classificato come “specie vulnerabile” particolarmente protetta, come la Convenzione di Berna e la Direttiva Habitat (92/43/CEE), recepita dall’Italia con DPR dell’8 settembre 1997, n. 357, che inserisce il lupo negli allegati B e D, proibendone la cattura, l’uccisione, il disturbo, la detenzione, il trasporto, lo scambio e la commercializzazione. Tradotto in poche parole, vuol dire che allestire trappole per la cattura di un animale protetto senza autorizzazione è bracconaggio, senza “se” e senza “ma”, e come tale va punito dagli organi competenti.
Di fronte a tali argomenti, il Sindaco si vede “costretto” a chiarire le sue posizioni con un altro articolo datato 21 settembre, articolo nel quale si precisa che “Il servizio veterinario dell'Area Vasta ha provveduto al posizionamento di una gabbia per la cattura di cani randagi con controlli svolti due volte al giorno per scongiurare che venissero catturati animali diversi (rispetto ai cani)".
La condotta e le scelte dell’Amministrazione in merito a questa vicenda appaiono del tutto inadeguate , inappropriate e contraddittorie.
E’ necessario impegnarsi per fornire a tutti una corretta informazione. La presenza di lupi nel nostro territorio non è una novità e probabilmente dovremo abituarci ad averne notizie sempre più frequentemente.
Rifuggendo l’atteggiamento da “caccia al mostro” che si rischia in questi casi di tenere, cerchiamo di fare il punto: il lupo è un animale selvatico e come tale va inteso: ha fame e si ciba di piccoli animali, ma anche caprioli e cinghiali e di animali da cortile; protegge i suoi piccoli e il territorio vicino alla sua tana.
La sua convivenza con l’uomo, suo competitor naturale, seppur problematica, è possibile: siamo consapevoli che rappresenta una sfida, ma possiamo raccoglierla con competenza e in maniera proficua per tutti. Ce lo dimostrano diverse esperienze in altre Regioni che da tempo convivono con questa a volte scomoda presenza. A questo proposito l’Abruzzo e il Piemonte possono fornirci modelli di gestione virtuosa da cui attingere idee e condotte.
Convivere con i lupi significa non nascondere che potranno provocare dei danni agli allevamenti, ma vuol dire anche non dimenticarsi di informare i cittadini dei comportamenti da tenere a protezione degli animali da reddito e, soprattutto, informarli che i danni sono risarciti dalle Regioni, inclusa la nostra. Sarebbe da ipocriti nascondere il rischio che corrono i nostri animali da compagnia, ma è importante avere la certezza che possono essere protetti con comportamenti accorti, come fanno tutti i proprietari di gatti e di cani e che vivono davanti alla Statale.
Convivere con i lupi significa essere consapevoli che gli Enti Pubblici finanziano progetti per l’addestramento dei cani anti-lupo e predispongono aiuti economici per l’acquisto dei dissuasori, come previsto dalle linee guida dell’ISPRA.
Convivere con i lupi (o con altri animali selvatici) significa, inoltre, pianificare progetti di educazione ambientale nelle scuole, in modo da far conoscere anche ai bambini le risorse faunistiche del nostro territorio, ma anche i pericoli insiti in un animale selvatico, magari anche spiegando loro da dove nasce la paura del “lupo cattivo”, rendendoli consapevoli di un rischio che si trasforma in pericolo solo se non gestito correttamente.
Inoltre non possiamo soprassedere sulle possibilità che la presenza di questo animale nel nostro territorio può aprire per l’intercettazione di fondi sia a tutela dell’ambiente che della cittadinanza”.
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