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Porto Recanati e il caporalato, il sindaco sul servizio di Report: "I dati riportati nel questionario sono reali"

Porto Recanati e il caporalato, il sindaco sul servizio di Report: "I dati riportati nel questionario sono reali"

"Quando ad ottobre del 2021, precisamente cinque giorni dopo il nostro insediamento, abbiamo risposto al questionario Anci in relazione alla problematica del caporalato, non ci siamo inventati una realtà parallela nella quale abbiamo messo nero su bianco le nostre fantasie, ma ci siamo limitati a rispondere fornendo tutte le informazioni richieste circa la presenza di lavoratori agricoli sul nostro territorio e le condizioni alloggiative dei migranti". Così il sindaco di Porto Recanati Andrea Michielini chiarisce la posizione dell’amministrazione comunale sulla vicenda del caporalato che Report ha portato ieri in prima serata su Rai 3.

"I dati che abbiamo riportato nel questionario sono stati forniti dall’Ufficio dei Servizi demografici, la cui dirigente ha lavorato insieme a noi per rispondere in modo puntuale e dettagliato alle informazioni richieste", aggiunge il primo cittadino che sottolinea come la domanda del questionario fosse la seguente: «Ci sono lavoratori agricoli che soggiornano nel vostro territorio?».

"Che a Porto Recanati non ci siano campi da coltivare è abbastanza evidente, così come è evidente che non ci sono baraccopoli o tende – puntualizza Michielini -. Se nel questionario fosse stato questo l’unico dato ad essere richiesto, allora la polemica avrebbe avuto certamente un senso. Al contrario, in linea con le informazioni richieste dall’indagine, abbiamo riportato scrupolosamente la natura delle condizioni alloggiative, descrivendo la realtà delle condizioni degli stranieri che dimorano in città. Il numero 500, comunicato in occasione dell’indagine, è frutto dell’analisi delle residenze e delle ospitalità che annualmente vengono depositate presso i nostri uffici". 

"Ne abbiamo sottolineato l’informalità e l’abusivismo - prosegue il sindaco -, spiegando che gran parte degli alloggi sono sotto procedura esecutiva, all’asta o con all’interno inquilini morosi o sotto sfratto che, tuttavia, subaffittano gli appartamenti, superando di gran lunga il numero degli inquilini permessi. In pratica non abbiamo fatto altro che descrivere quella che è la realtà del condominio Hotel House, descrivendola nel suddetto questionario.".

"Ma tutto ciò è ben noto ad una parte della minoranza alla quale, nell’esercizio delle proprie competenze, è stato fornito il questionario con tutte le riposte presentate all’Anci il 13 ottobre del 2021 - spiega Michielini -. Ci sorprende che le opposizioni continuino ad affermare che abbiamo mentito allo Stato descrivendo una situazione non veritiera. Per l’ennesima volta, come gli struzzi, mettono la testa sotto la sabbia senza andare a verificare la realtà dei fatti. È questa loro polemica sterile, insieme al continuo susseguirsi di denunce a trasmissioni televisive, a ledere l’immagine della città, non la nostra risposta al questionario che fotografa una realtà presente".

"È nostra premura sottolineare che la partecipazione al questionario Anci non nasce come manifestazione di interesse per la partecipazione al fondo Pnrr, ma si è trattata di un’indagine sociologica presentata da tale Ente rivolta a tutti i Comuni - puntualizza il primo cittadino -. Solo in seguito il Ministero, con il decreto di riparto, ha deciso di utilizzare la mappatura elaborata dall'Anci per ripartire i fondi del Pnrr. Ci si chiede, come mai Porto Recanati? Per il semplice fatto che la stragrande maggioranza dei Comuni non ha risposto al questionario, che è stato alla base della ripartizione delle risorse". 

"Fin dall’inizio la nostra amministrazione ha voluto gestire l’iniziativa in maniera partecipata con la Regione, l'Anci, Enti bilaterali, organizzazioni sindacali e altri Enti pubblici di riferimento. Lo scopo dell'azione è sociale, con la volontà di creare poli per l’emersione, in grado di offrire servizi alle persone e accompagnarle verso percorsi di legalità e integrazione sociale e lavorativa - dice il sindaco -. La nostra amministrazione non ha nessuna intenzione di creare ghetti di accoglienza, ma allo stesso tempo non ha nessuna voglia di far finta che nel nostro territorio non dimorino stranieri sfruttati in agricoltura, che vivono in condizioni alloggiative poco dignitose e che quotidianamente si spostano per andare a lavorare nei campi della vallata del Potenza".

"In ogni caso, ad oggi siamo ancora in attesa di evoluzioni circa la progettualità della missione, così come tutti gli altri Comuni beneficiari. Non a caso quel finanziamento non è stato inserito a bilancio proprio perché risulterà aggiudicato solo alla presentazione del progetto e alla firma tra le parti della convenzione, che non è ancora avvenuta" conclude Michielini.

 

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