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Politica Porto Recanati

Porto Recanati, arretramento rete ferroviaria: scoppia la polemica in Consiglio. La minoranza si astiene

Porto Recanati, arretramento rete ferroviaria: scoppia la polemica in Consiglio. La minoranza si astiene

L'Ordine del Giorno in Consiglio comunale a Porto Recanati si trasforma in una lotta fra maggioranza e opposizione: Rete Ferroviaria Italiana, nel comunicare il suo piano di sviluppo strategico, ha reso noto che nei prossimi anni intende adibire la dorsale adriatica della sua linea al trasporto merci su rotaia ad alta velocità. Lo scopo è di spostare il trasporto dalla gomma alla rotaia, al fine di ottimizzarlo e ridurre l’inquinamento ambientale. La realizzazione di questo piano strategico preoccupa la P.A. che che teme un sovraccarico del traffico merci ferroviario e sul turismo.

"Si passerebbe dagli attuali 47 treni merci che quotidianamente percorrono l’arteria ferroviaria marchigiana, ai 174 treni al giorno (uno ogni 8 minuti) che alla velocità di 200 km/h sfreccerebbero lambendo le abitazioni della nostra città" , commenta il primo cittadino Andrea Michelini. La Regione Marche, attraverso iniziative politiche e comunicative in capo al suo Governatore e alla sua maggioranza, si è inizialmente dichiarata contraria a questo progetto, giudicandolo troppo impattante. Da qui l'inizio delle trattative, ancora in corso fra RFI e la Regione. Tra le proposte alternative figura la possibilità di un arretramento della linea ferroviaria (spostandola ad esempio in vicinanza dell’Autostrada A14) o di un interramento della stessa.

Al fine di assecondare tale policy proposta dalla nostra Regione e di volere nel contempo dare il pieno appoggio alle dichiarazioni rilasciate dalla Consigliera regionale Leonardi sui principali quotidiani, ieri in Consiglio comunale la maggioranza ha presentato un Ordine del Giorno che di fatto recepiva le proposte della nostra Regione e, ponendo l’accento sulle problematiche che una tale intensificazione del traffico ferroviario merci avrebbe comportato, sposava in pieno le ipotesi alternative proposte dalla stessa Leonardi e dal governo regionale di voler considerare un interramento o uno spostamento della dorsale ferroviaria verso l’interno.

"Quello che in Consiglio comunale ci ha lasciato veramente basiti è stato il comportamento delle opposizioni e in particolar modo delle Consigliere Sabbatini e Ubaldi, le quali, di fatto, stavano quasi per votare contro l'Odg, per poi ripiegare su un voto di astensione verso il documento proposto" - commentano in nota i membri del gruppo consiliare di maggioranza -. "Le due consigliere, così come il resto della minoranza, si sono astenute su un provvedimento aveva lo scopo di creare una sinergia tra i vari comuni interessati. Noi capiamo l’astio che spesso anima i consiglieri di minoranza, ma gli interessi della città dovrebbero essere sempre anteposti alle ideologie politiche. Chiaro segno di immaturità e irresponsabilità".

Non si è fatta la replica della Consigliera Rosalba Ubaldi: "Riteniamo il metodo assolutamente inadatto a sortire il benché minimo risultato. Fino a oggi la maggioranza non ha neanche ritenuto di dover informare la cittadinanza e il consiglio comunale. La nostra proposta - che risulta ancora solo un'ipotesi, non siamo certi della realizzabilità - sarebbe quella di una nuova linea ferroviaria che corra adiacente all’autostrada, nei 60 metri di rispetto previsti e presenti lungo la rete autostradale. Non sappiamo se il progetto potrebbe essere accolto, ma chiediamo al Ministero almeno di esaminarlo".

"Noi riteniamo necessario . continua Ubaldi -  far fronte comune e far sentire la nostra voce tutti insieme e con l’assoluta collaborazione e supporto della Regione Marche, che ha già ampiamente dimostrato  sensibilità e preoccupazione nei confronti della previsione. Riteniamo che vadano circostanziate le possibilità di realizzare una alternativa a fronte della valenza delle nostre preoccupazioni, pur tenendo conto delle proposte già rifiutate. Riteniamo che questa sia la base per un confronto. Dire semplicemente  no non servirà a nulla. Se un’opera riveste il carattere di interesse nazionale questa si farà con buona pace di tutti", conclude. 

 

 

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