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"Nuove nomine? Una cambiale pagata alla sanità dei poteri": Carancini all'attacco di Nadia Storti

"Nuove nomine? Una cambiale pagata alla sanità dei poteri": Carancini all'attacco di Nadia Storti

"Cosa c'è dietro la sconcertante scelta della Dott. Nadia Storti - direttore generale di ASUR Marche ed attuale reggente della direzione di Area Vasta 3 - con il sigillo del nuovo assessore alla Sanità della Regione Marche sul nuovo responsabile del Dipartimento di Emergenza Urgenza della Area Vasta 3 nel preferire la Dott. Daniela Corsi al Dott. Ermanno Zamponi?". Questo quanto si chiede - in tono polemico - il consigliere regionale ed ex sindaco di Macerata Romano Carancini riguardo la recente nomina dirigenziale nella sanità maceratese. 

Una sanità definita da Carancini "parallela, fatta dal potere delle amicizie. Le influenze di singoli soggetti o di mini cordate di potere che marcano territori, la "sanità dei poteri" a discapito delle competenze, della autorevolezza, della democrazia e del rispetto delle regole. Oltre che l'indifferenza rispetto alla tutela della salute dei cittadini".

"Il capo dipartimento sanitario è una figura di coordinamento - sottolinea Carancini -, di rappresentanza, di organizzazione, di qualificazione e miglioramento della efficienza ed umanizzazione della sanità dei cittadini (non dei poteri) e lo si sceglie chiamando a votare il personale ospedaliero e non, con una espressione di coloro che lavorano sul campo". 

"E allora perché la Dott. Nadia Storti ha mortificato e umiliato i tanti operatori sanitari e non, chiamati a proporre il nuovo Direttore dopo l'uscita per pensionamento del Dott. Giuseppe Tappatà?" si chiede sardonicamente Carancini, che aggiunge "È la "cambiale" che la Dott. Nadia Storti, con la lunga mano e il via libera dell'assessore alla Sanità, ha pagato alla "sanità dei poteri", la stessa che l'inedito duetto SS (Storti-Saltamartini ndr) ha confezionato per la scelta, poche settimane fa, del nuovo direttore sanitario dell'Ospedale di Macerata".

Il riferimento è alla nomina, come nuovo direttore sanitario AV3, di Carlo Di Falco: "Si è deciso di scegliere una figura che non è del territorio - attacca Carancini -, ha esperienze in altre regioni, non conosce ambiente, a breve andrà in pensione, così ritrovandoci da capo, piuttosto che dare una stabilità ad un ruolo fondamentale in ambito sanitario, per certi aspetti determinante quanto il Direttore di Area Vasta. Una decisione - quella del direttore sanitario - di appartenenza partitica cara alla Dott. Nadia Storti e alla nuova compagine di governo regionale".

"Ma c'è una seconda risposta dietro al filo nero, resistente e oscuro, delle scelte del duetto SS (Storti-Saltamartini). Indebolire progressivamente, fare terra bruciata, attorno all'ospedale di Macerata, dopo che negli ultimi anni si era finalmente trovato un equilibrio nell'ambito dei centri decisionali sanitari dell'area Vasta 3; ma soprattutto preparare il terreno per rimettere in discussione la realizzazione dell'Ospedale di 1° livello alla Pieve" conclude Carancini. 

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