Morgoni 'rottama' il PD Marche: "partito in disarmo. Necessario il commissariamento "
"Le ultime elezioni regionali e amministrative nelle Marche hanno sancito un vero e proprio esodo degli elettori dalle liste del PD. Il problema, in realtà, non è soltanto nei numeri, per quanto fondamentali, ma nella frustrazione e nella sfiducia che si respira anche tra coloro che ci hanno votato - E' quanto sottolinea, in una nota, il deputato del Partito Democratico Mario Morgoni spiegando la situazione attuale del suo gruppo anche alla luce del risultato delle elezioni regionali - L’assemblea regionale del PD di sabato scorso ha rimosso questa realtà e quel voto a maggioranza non è certo l’espressione del sentimento del popolo del PD ma esclusivamente di una classe dirigente arroccata nel loro fortino a difendere le proprie posizioni, con il terrore che ogni scelta di cambiamento possa metterle in discussione".
"In una fase così drammatica e con un partito che nei territori appare in disarmo sarebbe stato opportuno coinvolgere tutte le energie su cui il Partito può ancora contare e chiamarne anzi a raccolta di nuove per avviare una vera rinascita - afferma, in una nota, l'esponente dem marchigiano e componente della Commissione Ambiente della Camera - Una ripartenza dal basso, fondata su una nuova classe dirigente, un nuovo progetto politico, nuovi linguaggi e comportamenti in chiara discontinuità con il passato, non solo recente. La nostra proposta di preparare il congresso straordinario con un nuovo organismo condiviso e realmente rappresentativo del Partito è stata respinta in Assemblea ma non certo nell’opinione pubblica degli iscritti".
Per Morgoni: "Solo nel circoscritto organo assembleare regionale si è affermata a maggioranza la pretesa ingiustificabile di affidare al segretario e alla segreteria uscente, organismi usciti travolti dalle elezioni e dimissionari, espressione di una sola parte del partito, una fase costituente, che definirei a questo punto “una farsa costituente - e precisa -È chiaro che la parte ancora sana del partito non parteciperà alle operazioni pasticciate di allargamento della segreteria. Vista l’indisponibilità nel voler ripartire insieme, torniamo con forza a chiedere il commissariamento del PD regionale da parte del nazionale. A questo punto l’unico strumento per garantire quella discontinuità e quella rottura con il passato necessaria a dar vita ad una nuova stagione politica".
"Le Marche hanno bisogno di un Partito Democratico più aperto e credibile, coraggioso e protagonista delle scelte, parte viva e integrante della comunità - conclude Morgoni - Per questo noi non rinunceremo a lottare per un partito che si lasci alle spalle una volta per tutte l’autoreferenzialità, quell’impronta di chiusura, di conservazione e di cura per gli equilibri e le carriere interne che ci hanno condannato agli occhi dell’elettorato".
Commenti