Macerata, Popolo della famiglia: Mario Adinolfi presenta la candidata sindaco Lauretta Gianfelici
Stimolato dall'ex rettore Unimc, professor Alberto Febbrajo, il leader di 'Popolo della famiglia', l'ex parlamentare Mario Adinolfi, in piazza Battisti presentando la candidata sindaco Lauretta Gianfelici, si cala alla fine nella 'maceratesita' (come la chiama lui). Lo fa dichiarando l'appartenenza della sua lista idealmente al centrodestra, mostrando prima di non conoscere il nome scelto dalla coalizione di centrodestra a correre per la poltrona di primo cittadino, poi sbagliando due volte (a bella posta? Il dubbio resta) il nome di Sandro Parcaroli.
"Siamo ed eravamo disponibili a sostenere il fronte opposto al centro sinistra, ma difronte al silenzio siamo andati per conto proprio. Non siamo disponibili ad annessioni, certo mai! Eravamo pronti tuttavia a mettere a disposizione del centrodestra una candidata sindaco come Lauretta rompendo la barriera maschilista particolarmente pesante a Macerata. Dove, ad eccezione della nostra non c’è stavolta (e neppure per la carica di governatore) una candidatura al femminile. E pure nelle liste, mi pare".
In precedenza, Adinolfi aveva puntato il dito sulla vicenda lockdown e in particolare sulla recentissima decretazione dei verbali del Cts che raccomandava alcune zone rosse poi allargate dal governo in tutt'Italia. "E a Roma città in ginocchio, ha chiuso un'impresa di tre". Poi citazione per la conduttrice inginocchiata nel nome di George Floyd: "eppure non Italia le nostre forze dell'Ordine brillano per correttezza e comportamenti che esulano dalla diversità del colore della pelle – e aggiunge - Ho criticato quella conduttrice e se non mi inviterà in trasmissione poco importa e pure se mi salterà una recensione al mio prossimo libro".
Poi all'ultima domanda, richiesta, dal pubblico, il contraddittorio dialettico con il prof Febbrajo. Durato però poco. Citando Luxuria, Adinolfi taglia corto "ho impegni ora che mi portano lontano da Macerata e sono in ritardo".
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