Macerata, De Padova all'attacco: "Tutti erano concordi con le critiche al presidente Apm, poi il dietro front"
"Ieri nell’aula del consiglio comunale di Macerata si è avuta una classica dimostrazione di come funziona la politica italiana, un vero esempio di rettitudine, quando si è discusso se fosse il caso che il presidente dell'Apm potesse continuare a gestire la municipalizzata nonostante, come risulta dal sito, gli utili siano stati dimezzati". È quanto sottolinea, in una nota, la consigliera comunale del gruppo misto Sabrina De Padova.
"Erano già emerse da parte sia del consigliere Castiglioni che del consigliere Ricotta perplessità nei mesi precedenti, con richiesta d’interventi sia tramite interrogazioni comunali che tramite articoli sui giornali, discussione vivaci con il sindaco, il quale come al solito evita di prendere alcuna decisione - attacca De Padova -. La maggior parte dei politici dell'amministrazione comunale hanno condiviso questo ordine del giorno. Tutte le forze politiche della destra, tranne la Lega, avevano deciso di uscire dall'aula per non votare contro l'odg".
"Purtroppo il 'potente' presidente, viste le sue alte competenze, sembra sia andato a chiedere aiuto in provincia presso il sindaco, nelle vesti di presidente della Provincia, per pietire il rinnovo del suo mandato e ricordargli di rispettare i patti. Si dice che sia recato anche in regione, e si sia attivato con tutte le conoscenze 'ad alto livello', tanto che all'atto pratico la situazione si è rovesciata", punge la consigliera comunale.
"I politici dell’amministrazione di destra hanno dovuto a malincuore votare contro, a causa dell'aiuto chiesto dal nostro sindaco ai vertici politici, che hanno intimato un dietro front - sottolinea la consigliera -. Alla fine anche i colleghi dell’opposizione hanno modificato la loro posizione, astenendosi".
"Nonostante questo cambio di rotta da parte delle forze politiche maceratesi, tutti erano concordi nel criticare duramente l’operato del presidente, ma le parole non hanno corrisposto ai fatti - osserva la consigliera -. Questo evidenzia quanto siano importanti le raccomandazioni, le mancate competenze, le conoscenze, l'attaccamento alle poltrone", .
"Da questo si evince che le scelte non si fanno per onorare il proprio mandato e per il bene dei cittadini, ma in funzione delle direttive di partito che richiamano all'ordine e tutti sono costretti a cambiare idea, ubbidendo", chiosa con amarezza De Padova.
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