Incontro con i tecnici, Salvini e la ricostruzione post-sisma: "Serve il modello Genova" (FOTO)
Dopo lo "show" tenuto sul palco dello Shada (leggi qui), il pomeriggio civitanovese di Matteo Salvini è proseguito al Cosmopolitan Hotel, dove ha partecipato al convegno organizzato da tecnici e rappresentanti degli ordini professionali per fare il punto sulla ricostruzione post-sisma.
Un incontro al quale hanno presenziato anche Donatella Tesei, governatrice dell'Umbria, e Sandro Parcaroli, candidato sindaco del centrodestra a Macerata.
A quattro anni dalle scosse del 2016, a dare i numeri (impietosi) sul panorama attuale è stato l'architetto Vittorio Lanciani, presidente dell'ordine di Macerata: di 80 mila progetti attesi, 14 mila sono quelli presentati e soltanto 4.600 quelli istruiti e in attesa di finanziamenti.
Il segretario della Lega ha ascoltato in silenzio gli interventi dei vari relatori, arricchendo di appunti il suo taccuino. L'orientamento emerso in maniera chiara dal convegno è stato quello di improntare le future decisioni relative alla ricostruzione sulla base delle proposte che arrivano dai territori colpiti, non calandole dall'alto.
“A quattro anni dal terremoto Centro Italia si contano più morti (299) che opere pubbliche ricostruite (86) e con cantiere in corso (85) - queste le dichiarazioni dell’on. Riccardo Augusto Marchetti, commissario della Lega Marche -. I numeri contenuti nel rapporto commissariale appena uscito mancano di rispetto ai cittadini e ai professionisti, che tratta come capri espiatori per i ritardi e a cui si chiede di sostituirsi agli uffici pubblici nei loro compiti e doveri. Sono i governi Renzi e Gentiloni che, in questi 4 anni, hanno fatto le norme contro cui ora Legnini punta il dito".
A chiudere i lavori prima della cena (organizzata sempre al Cosmopolitan Hotel con menu curato dallo chef Giustozzi), è stato lo stesso Matteo Salvini. Nel suo sintetico discorso conclusivo, il leader leghista ha sottolineato nuovamente quanto anticipato nel comizio tenuto allo Shada: "Va imitato il modello Genova, dove al sindaco sono stati dati pieni poteri e, nell'arco di un anno e mezzo, si è avuto un nuovo ponte. Devono essere i sindaci a gestire il territorio, non servono commissari e leggi speciali".
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