Gioco d'azzardo, slitta il piano di rimozione delle slot. Lupini (M5S): "A chi serve davvero questa proroga?"
Era stato fissato originariamente ad oggi, 30 novembre 2021, il termine ultimo per la rimozione delle slot machines, come da legge regionale 31/01/2017. E invece ecco che dopo una lunga discussione in Commissione, la maggioranza di centrodestra è riuscita a ridurre la proroga ad un anno e mezzo, fino al 31 luglio 2023, con forte disappunto e polemica dell'opposizione. Una caso che la consigliera regionale Simona Lupini (M5S) che, insieme alla collega Marta Ruggeri, hanno voluto portare all'attenzione dell'opinione pubblica, sottolinenado come la battaglia contro la ludopatia abbia di fatto ricevuto una battuta d'arresto ingiustificabile, se non per interessi altri.
«A chi serve questa proroga? - domanda Lupini - Non serve alle famiglie, vittima di un’emergenza sociale gravissima, con migliaia di persone sul lastrico. Non serve alle vittime del gioco d’azzardo: giovanissimi, anziani, persone in condizioni di fragilità economica e lavorativa. E, alla resa dei conti, non serve neanche agli esercenti: proprio non regge il tentativo di contrapporre i piccoli bar di paese alle multinazionali del gioco online, visto che i concessionari delle slot sono colossi economici, e i bar che vivono di slot sono di fatto preda di un circolo vizioso che li lega mani e piedi al gioco d’azzardo».
Un atteggiamento opportunista, poco collaborativo e propenso a debellare realmente il problema, quello lamentato nei confronti del centrodestra. Inizialmente, infatti, la maggioranza aveva proposto una proroga di ben 3 anni, camuffata tra i tanti articoli e commi della PDL 81 del leghista Renzo Marinelli, che adeguava alcuni dettagli legislazione regionale a norme emesse nel frattempo dal Governo. Eppure, continua ad essere promosso dalla stessa il messaggio secondo cui per eliminare slot, macchinette e altri strumenti elettronici simili dagli esercizi commerciali che si trovassero entro 200 metri da luoghi sensibili (ivi compresi chiese, ospedali ed RSA) occorrano provvedimenti di altra natura.
«L’esperienza di regioni come il Piemonte - ha proseguito la consigliera del M5S - ci dice che il divieto serve eccome, ma posso essere d’accordo con loro: ad esempio, invece di prorogare i termini, avrebbero potuto stanziare nel corso di quest’anno ristori e incentivi per aiutare le piccole attività a liberarsi delle slot. Ho inoltre presentato un ordine del giorno che impegna la Giunta a prevedere una strategia a tutto tondo di contrasto al gioco d’azzardo, dal punto di vista degli interventi di sensibilizzazione e prevenzione. Vedremo se la maggioranza confermerà il suo impegno: le Marche non possono permettersi di fare passi indietro nella lotta al gioco d’azzardo patologico».
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