Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma Alberto Mobili, presidente Comitato No Crem:
"La credibilità delle persone si vede anche dalle piccole cose. Prima il candidato Ghio dice ad alcuni cittadini di essere favorevole al forno crematorio. Poi vista la reazione negativa della gente si trincera e si nasconde dietro al dito del 'sono favorevole alle cremazioni' proponendo però un referendum sull'argomento per farlo. Poi ci si mimetizza dietro a un 'sul mio programma non c'è una riga', come se i programmi elettorali, completamente disillusi dalle attuale amministrazione, fossero minimamente vincolanti nel fare ciò che c'è scritto e nel non fare nulla di più.
Da semplice cittadino, prima ancora che da presidente del Comitato No Crem, che si oppone alla costruzione di un forno crematorio ovunque a Civitanova non solo nella città alta, mi domando perché tutto questo interesse da parte di questo candidato. Dopo che sono state raccolte oltre 1500 firme in appena 5 settimane con una petizione e diverse centinaia di persone avevano affollato una manifestazione con tanto di processione funebre per la democrazia, dopo le decine e decine di diffide e dopo che si era dimostrato che oltre a essere una follia per l'ambiente, perché altamente inquinante, era una follia economica, perché si vincolava l'amministrazione a garantire sia l'investimento sia il piano finanziario di un privato per 20 anni.
E allora i dubbi ti vengono, quando sai che il candidato Ghio, come riportato anche recentemente dalla stampa, è uno degli artefici e fautori, nonché legale delle aziende che hanno progettato il forno. E quando sai che chi ha firmato i progetti è candidato in una sua lista. Quando sai che il presidente della commissione delle opere pubbliche con cui ti sei aspramente battuto per mesi è uno dei suoi capolista, nonché membro dell'attuale maggioranza ancora in carica.
Se non hai la volontà e l'intenzione di realizzare l'opera non pensi a un'eventuale referendum né a tirare in ballo un discorso scomodo a poco tempo dal voto. Come si fa ora a credere che chi in meno di 30 giorni ha cambiato tre volte idea sulla vicenda una volta ottenuti i voti necessari per farsi eleggere sindaco non cambi di nuovo idea.
Nemmeno questa amministrazione aveva sul programma il forno crematorio eppure ci siamo trovati a combattere una battaglia durata quasi 2 anni.
Per come la vedo io, sono due facce della stessa medaglia con autori più o meno identici, con ideologie più o meno identiche e soprattutto pronti a cambiare le carte in tavola a seconda di come sia più vantaggioso per loro.
Ora lo so e non mi fiderò".
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