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Fedrigoni ribadisce la chiusura di Giano: la vertenza porta a un nulla di fatto

Fedrigoni ribadisce la chiusura di Giano: la vertenza porta a un nulla di fatto

Nulla di fatto nell'ambito della vertenza Fedrigoni nonostante la moral suasion esercitata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Dopo circa due ore di riunione, l'unica novità degna di nota è rappresentata dalla disponibilità all'apertura di un tavolo tecnico con il Ministero per trovare una soluzione alla vertenza che si è aperta ufficialmente un mese fa, il 4 ottobre scorso, quando da Fedrigoni è stato comunicato ai sindacati di categoria l'intenzione di voler chiudere la società Giano srl, che produce carte per ufficio, il 31 dicembre prossimo, con il conseguente licenziamento collettivo per 195 dipendenti, senza considerare tutto l'indotto.

Le posizioni sono rimaste, dunque, cristallizzate rispetto al faccia a faccia del 24 ottobre scorso, quando l'azienda ha avanzato una proposta attraverso la quale con prepensionamenti, ricollocazioni e creazioni di nuovi posti di lavoro, avrebbe garantito oltre 100 posti di lavoro.

Le parti sociali, però, si erano mostrate "scettiche", giudicando la proposta "insufficiente". Lo stesso dicasi per la regione Marche, tramite l'assessore regionale Stefano Aguzzi, e il comune di Fabriano come ribadito dal sindaco Daniela Ghergo. Rispetto a tutto ciò, non sembrerebbe che si siano registrati passi in avanti.

"Ringrazio il Ministro Urso e tutte le parti sociali intervenute. Confermiamo la nostra disponibilità ad aprire un tavolo tecnico con il Ministero per valutare possibili scenari volti a mitigare l'impatto sociale sulle persone coinvolte dalla decisione di chiudere Giano, fermo restando che Fedrigoni cesserà ogni attività commerciale e produttiva legata al business delle carte da ufficio con la fine del 2024", le chiare parole dell'amministratore delegato di Fedrigoni, Marco Nespolo, che ha poi confermato il piano di mitigazione dell'impatto occupazionale presentato ai sindacati lo scorso 24 ottobre. Pur ribadendo, "la tutela delle persone" che è "per noi una priorità assoluta", si è confermata la linea.

Ma anche un piano di investimenti per i prossimi 4 anni (2025-2028) per l'Italia e per le Marche in particolare. Su oltre 272 milioni di euro a livello globale, "destineremo 117 milioni per rendere ancora più efficienti, sicuri e sostenibili i nostri siti produttivi in Italia e quasi la metà di questi fondi (56 milioni) andranno agli stabilimenti delle Marche dove realizziamo, tra l'altro, i prodotti a brand Fabriano", ha concluso Nespolo. 

 

 

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