Elezioni, Sciapichetti: "Il governo Draghi è stato assassinato. Ora per il Pd basta compromessi"
"Il governo Draghi è stato assassinato. Mandanti ed esecutori sono ormai a tutti chiari: Lega e Forza Italia hanno premuto il grilletto della pistola fornita da Conte. Un Parlamento che aveva iniziato male ha finito per implodere a causa della incompetenza e dell'inconsistenza politica e morale di molti dei suoi componenti".
È quanto dichiara il segretario provinciale del Partito Democratico di Macerata Angelo Sciapichetti, a seguito dell'assemblea tenutasi ieri, nel corso della quale è stata formalizzata la rinuncia dell'onorevole Mario Morgoni a una ricandidatura (leggi qui).
"Per il Pd é ora il tempo di dire basta e di mettere un punto - aggiunge Sciapichetti -. Nella legislatura appena passata con senso di responsabilità ha accettato di sostenere scelte drammatiche quanto difficili: basti pensare alla conferma di Conte a Presidente del Consiglio accettando il trasformismo di un uomo politico che è passato con indifferenza dall’alleanza con Salvini a quella con il PD. Oggi non è più tempo di equivoci e compromessi".
"Non si tratta di tirare per la giacca Draghi, ma di far sapere agli Italiani con chiarezza che se vincerà la destra saranno Meloni e Salvini a rappresentare l'Italia in Europa e nel mondo, se invece a vincere sarà il centro sinistra Draghi potrà continuare a svolgere un ruolo importante al servizio del Paese. I sondaggi possono essere rovesciati, le divisioni e le contraddizioni della destra a cominciare dalla scelta del leader sono già sotto gli occhi di tutti" puntalizza il segretario provinciale.
"Il Pd però deve battersi per portare avanti i suoi temi riprendendo un percorso riformista - avverte Sciapichetti -: salario minimo, correzione per evitare abusi e storture (ma non abolizione) del reddito di cittadinanza perché chi non ce la fa deve essere aiutato, sanità pubblica, ambiente inteso come bene comune, sostegno alle piccole e medie imprese, aumento dei redditi più bassi, abbattendo il cuneo fiscale ma non solo, aumentando ad esempio con una mensilità annuale in più i redditi sotto a 25 mila euro annui".
"Occorre però mettere in campo competenza, passione, coerenza uscendo dai social per andare a parlare con i cittadini che pensano che la caduta del governo Draghi sia stata una mazzata e un'offesa per i sacrifici fatti in tempo di pandemia, di guerra e di inflazione. Bisogna ridare una speranza e rispondere non a Salvini, Meloni o Berlusconi che hanno già iniziato la loro campagna elettorale con sparate populiste e insostenibili economicamente, ma con serietà e concretezza. Dobbiamo parlare alle famiglie che alla fine del mese non ce la fanno a pagare le bollette per il caro energia o alle imprese che sono in crisi perché causa guerra si sono viste chiudere dall'oggi al domani molti dei loro tradizionali mercati di esportazione dei loro prodotti" conclude Angelo Sciapichetti.
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