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Crisi Ucraina, l'Italia si allinea all'Ue per il sostegno bellico. Ma Draghi teme ripercussioni dello Swift russo

Crisi Ucraina, l'Italia si allinea all'Ue per il sostegno bellico. Ma Draghi teme ripercussioni dello Swift russo

È attesa per oggi pomeriggio la comunicazione ufficiale da parte del premier Mario Draghi, in virtù dell'ultimo d.l. 25 febbraio 2022, n. 14. in materia di "Disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina". Dopo Germania, Belgio, Olanda, Francia e Gran Bretagna, anche l'Italia si appresta dunque ad inviare il proprio materiale bellico a sostegno dell'esercito di Kiev (e non solo) che in queste ore cerca di tenere duro sul fronte della resistenza invocata a più riprese dal presidente Volodymyr Zelensky.

Armi anticarro e missili stinger: la scelta da parte di Draghi di voler perseguire la linea europea sta nell'atto simbolico - da parte degli stati membri dell'Ue - di testimoniare una unità forte e decisa, smontando così i tentativi di Putin nel metterla in discussione, facendo leva sugli accordi economici.

Va da sé che, spostando l'attenzione proprio da questa prospettiva, Palazzo Chigi vorrebbe nel frattempo provare mitigare le tensioni fra Stati Uniti e Russia. Fra chi, nei suoi discorsi, apre alla prospettiva di una Terza Guerra Mondiale, e chi - per dare una svolta all'invasione militare - ha da poco attivato il "sistema di allerta nucleare" come carta vincente da giocare sul tavolo dei negoziati.

Soprattutto se si pensa che una volta che bloccati i canali di Polonia e Romania, né risentirà - in negativo - anche il traffico di armi e profughi. E la situazione, a quel punto, potrebbe ulteriormente peggiorare.

In questa situazione, però, l'Italia può solo fare la voce piccola, dato che sta già cominciando a pagare le spese ("salate") di quel 40% di dipendenza dal territorio russo, dal punto di vista energetico. Timida, infatti, è stata la voce dello stesso Draghi rispetto alle sanzioni finora adottate dall'Ue - fra cui il blocco del sistema bancario Swift.

L'unica speranza, a questo punto, è quella di uno stop allo scambio di minacce da parte dei due blocchi mondiali, giocate ormai tanto sul piano economico quanto su quello militare. L'Italia, complice la propria negligenza, non può permettersi di resistere a lungo in una stasi geopolitica che rischia di svuotarle le tasche più di quanto non stia già facendo (Leggi qui). 

 

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