Si è tenuto nei giorni scorsi a Civitanova Marche, presso lo studio Tosoni, un importante confronto tra rappresentanti e delegati nazionali di noti partiti politici (per la Lega Fabrizia Mander, per Fratelli d'Italia Lelio Lauri) e professionisti e rappresentanti di associazioni imprenditoriali locali.
Presenti inoltre tra gli altri. il vice sindaco di Civitanova Marche - dott. Fausto Troiani ed il funzionario della Regione Marche Piera Bertoni.
E' stato approfondito il tema della "Flat Tax", peraltro già oggetto di un precedente convegno a Civitanova Marche partecipato dal dott. Armando Siri (Lega) e dal Cav. Rag. Giuseppe Tosoni.
Nell'ultimo incontro sono stati illustrati ed approfonditi le opportunità e le caratteristiche positive della "Flat Tax". Infatti la riduzione delle tasse alle imprese comporterà maggiori investimenti, più occupazione, e la riduzione delle stesse alle famiglie produrrà chiaramente un aumento dei consumi.
Sono inoltre emerse anche le molte criticità del settore fiscal tributario, in particolare il commercialista Tosoni ha evidenziato che:
- negli ultimi 5 anni le entrate tributarie pro capite sono aumentate del 76%, molto di più dell'inflazione che invece è salita del 47%;
- attualmente sono in vigore nel settore in questione ben 18.000 leggi contro le 7.000 della Francia, 5.500 della Germania e 3.000 della Gran Bretagna;
- ci sono 76 modelli di dichiarazione dei redditi e 1.500 pagine di istruzioni;
- 1.100 sono i codici dei tributi e 871 scadenze in un anno.
Anche le associazioni di categoria, Tutela Impresa rappresentata dal dott. Marco Romano, e Movimento dei Lavoratori Autonomi in persona dell'Avv. Massimo Cesca hanno espresso perplessità sull'attuale grave e penalizzante situazione fiscale, burocratica che annientano con troppa facilità il contribuente italiano.
Gli stessi hanno evidenziato che il costo della burocrazia per il nostro paese rappresenta più del 5% del fatturato e che nel relativo rapporto 2016/2017 tali costi posizionano l'Italia al 136 posto in classifica su 138 Paesi, peggio solo Brasile e Venezuela.
Ogni anno le imprese impiegano 269 ore per tali adempimenti, il 52% in più della media OCSE. Ciò non permette assolutamente agli imprenditori italiani di sopravvivere con le proprie aziende, pertanto ecco il verificarsi dell'appetibilità di nuovi investimenti all'estero.
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