Celebrato questa mattina al Monumento ai caduti, alla presenza di autorità civili, militari, politiche e cittadini, il 75° anniversario della Liberazione di Macerata dall’occupazione nazifascista.
Dopo l’inno d’Italia, sulle note del “Piave mormorò”, il sindaco Romano Carancini, seguito dalla presidente dell’Anpi Macerata Lucrezia Boari e dal presidente dell’Isrec Paolo Coppari, ha deposto una corona in memoria di tutti i caduti della Liberazione.
Subito dopo il primo cittadino, insieme ad Annita e Alessandro Pantanetti, figli di Augusto, comandante e primo partigiano del gruppo Bande Nicolò a entrare nel territorio maceratese il 30 giugno 1944, e ad Alessandro e Giovanni Del Missier, figli di Mario, vicecomandante del gruppo, ha scoperto una targa commemorativa posta al lato del Monumento dove sono riportate le parole che Augusto Pantanetti, pronunciò all’arrivo in città. Le stesse declamate poi dall’attore Piero Piccioni: “La gente ci viene addosso e ci abbraccia con le lacrime agli occhi. Percorriamo via Roma, fra decine e decine di persone che gioiscono e piangono dalla commozione. Al forno Marangoni, la folla ci blocca e dobbiamo fermarci. Pochi istanti dopo, la bandiera del gruppo Nicolò è sul monumento ai Caduti. Macerata è libera.”
Il ricordo, ma anche il futuro, la nascita e la rinascita, l’insegnamento politico e sociale, il sacrificio di tanti uomini e donne contro le dittature passate e presenti, e il significato che ricopre oggi nella celebrazione la stessa bandiera, realizzata all’epoca con il tessuto dei paracaduti, che venne issata sul Monumento 75 anni fa, sono stati i temi che hanno attraversato gli interventi di Alessandro e Annita Pantanetti, di Alessandro e Giovanni Del Missier, e di Lucrezia Boari e Paolo Coppari.
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