Banca Marche, anche Vittorio Casale fra gli indagati
Sarebbe l'immobiliarista Vittorio Casale uno dei due imprenditori che ieri, insieme all'ex direttore generale di Banca Marche Massimo Bianconi, avrebbe ricevuto l'avviso di chiusura delle indagini in uno stralcio dell'inchiesta madre sul 'buco' miliardario della banca. Gli avvisi sono stati notificati dalla Guardia di finanza, che ha eseguito una serie di sequestri milionari in tutta Italia. Nell'inchiesta Casale risponde tra l'altro di corruzione tra privati. Nell'indagine principale sono coinvolte 37 persone (ora 36 perché una è deceduta) alle quali vengono contestati a vario titolo reati che vanno dall'associazione per delinquere all' appropriazione indebita, fino alla corruzione tra privati, falso in bilancio e in comunicazioni sociali, all'ostacolo alla vigilanza. E' intanto scaduta in questi giorni l'ultima proroga delle indagini (due anni dalle prime iscrizioni) e un primo punto fermo è arrivato oggi con la notifica di avviso di chiusura delle indagini a tre indagati in uno stralcio dell'inchiesta, mentre si stringe il cerchio di sanzioni e cause civili attorno alla passata gestione della Banca, tuttora in amministrazione straordinaria con proroga fino al 13 dicembre prossimo. Ultima in ordine di tempo la conferma, da parte della Consob, di sanzioni pecuniarie per 420 mila euro contro 16 ex vertici di BM: le sanzioni riguardano le carenze informative nel prospetto dell'aumento di capitale che, nel 2012, portò all'emissione di 212 milioni di azioni al prezzo di 0,85 euro per complessivi 180 milioni. Secondo la Commissione, gli ex vertici avrebbero 'nascosto' la lettera di Bankitalia che segnalava anche una "rilevante esposizione ai rischi creditizi e finanziaria" della banca. Anche la Bankitalia ha inflitto 4 milioni di euro di sanzioni agli ex amministratori per gravi irregolarità e violazioni, accertate tra il 2012 e il 2013: per questi fatti i commissari hanno già avviato i decreti ingiuntivi.
Commenti