E' Luciano Goffi, già direttore generale di Banca Marche, il nuovo amministratore delegato della ''Nuova Banca Marche'', una delle 4 banche ripulite dai crediti deterioriati e nate a seguito del piano di salvataggio e risoluzione approvato ieri dal Consiglio dei ministri. L'amministratore delegato è stato designato da Bankitalia. Il presidente di ''Nuova Banca Marche'' e degli altri tre istituti è Roberto Nicastro, ex d.g di Unicredit.
Subito dopo il decreto legge con il quale il Consiglio dei Ministri ha dato il via al salvataggio di Banca Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e CariChieti, la Banca d'Italia ha diffuso un articolato comunicato stampa. Questo il testo integrale:Il Governo e la Banca d’Italia, in stretta collaborazione e intesa, agendo ciascuno in base alle proprie competenze e responsabilità, hanno dato soluzione alla crisi di quattro banche in amministrazione straordinaria: Banca Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara, CariChieti. Si tratta di banche di dimensione piccola o media, aventi nel complesso una quota del mercato nazionale dell’1 per cento circa in termini di depositi. La soluzione adottata assicura la continuità operativa delle banche e il loro risanamento, nell’interesse dell’economia dei territori in cui esse sono insediate; tutela pienamente i risparmi di famiglie e imprese detenuti nella forma di depositi, conti correnti e obbligazioni ordinarie; preserva tutti i rapporti di lavoro in essere; non utilizza denaro pubblico. Le perdite accumulate nel tempo da queste banche, valutate con criteri estremamente prudenti, sono state assorbite in prima battuta dagli strumenti di investimento più rischiosi: le azioni e le "obbligazioni subordinate", queste ultime per loro natura anch’esse esposte al rischio d'impresa. Il ricorso alle azioni e alle obbligazioni subordinate per coprire le perdite è espressamente richiesto come precondizione per la soluzione ordinata delle crisi bancarie dalle norme europee (“Direttiva europea sulla risoluzione delle crisi bancarie” - BRRD), recepite nell’ordinamento italiano dallo scorso 16 novembre con il Decreto Legislativo 180/2015. Tale normativa ha assegnato alla Banca d’Italia la funzione di autorità di risoluzione delle crisi nel settore bancario. La soluzione adottata, compatibile con le norme europee sugli "aiuti di Stato", si articola secondo il seguente schema. 1) Per ciascuna delle quattro banche la parte "buona" è stata separata da quella "cattiva" del bilancio. 2) Alla parte buona (“banca buona” o "banca-ponte" o bridge bank) sono state conferite tutte le attività diverse dai prestiti “in sofferenza”, cioè quelli di più dubbio realizzo; a fronte di tali attività vi sono i depositi, i conti correnti e le obbligazioni ordinarie. Il capitale è stato ricostituito a circa il 9 per cento del totale dell’attivo (ponderato per il rischio) dal “Fondo di Risoluzione”. Il Fondo di Risoluzione è previsto dalle norme europee e italiane ed è amministrato dall’Unità di Risoluzione della Banca d'Italia. Esso è alimentato con contribuzioni di tutte le banche del sistema. La banca buona viene provvisoriamente gestita, sotto la supervisione dell’Unità di Risoluzione della Banca d’Italia, da amministratori da questa appositamente designati; in tutti e quattro i casi la carica di Presidente è rivestita dal dott. Roberto Nicastro, ex Direttore Generale di Unicredit. Gli amministratori hanno il preciso impegno di vendere la banca buona in tempi brevi al miglior offerente, con procedure trasparenti e di mercato, e quindi retrocedere al Fondo di Risoluzione i ricavi della vendita. Nella tabella sono forniti i dati per ciascuna delle quattro banche buone e per l’aggregato delle stesse. 3) Si è inoltre costituita una "banca cattiva" (bad bank), priva di licenza bancaria nonostante il nome, in cui sono stati concentrati i prestiti in sofferenza che residuano una volta fatte assorbire le perdite dalle azioni e dalle obbligazioni subordinate e, per la parte eccedente, da un apporto del Fondo di Risoluzione. Quest’ultimo fornisce alla banca cattiva anche la necessaria dotazione di capitale. Tali prestiti in sofferenza, svalutati a 1,5 miliardi dall’originario valore di 8,5 miliardi, saranno venduti a specialisti nel recupero crediti o gestiti direttamente per recuperarli al meglio. Per semplicità viene costituita un’unica banca cattiva che raccoglie le sofferenze di tutte e quattro le banche originarie. Nella tabella sono forniti i relativi dati. 4) Lo Stato, quindi il contribuente, non subisce alcun costo in questo processo. L’intero onere del salvataggio è posto innanzitutto a carico delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle quattro banche, ma è in ultima analisi prevalentemente a carico del complesso del sistema bancario italiano, che alimenta con i suoi contributi, ordinari e straordinari, il Fondo di Risoluzione. 5) L’impegno finanziario immediato del Fondo di Risoluzione è, complessivamente per le quattro banche, così suddiviso: circa 1,7 miliardi a copertura delle perdite delle banche originarie (recuperabili forse in piccola parte); circa 1,8 miliardi per ricapitalizzare le banche buone (recuperabili con la vendita delle stesse), circa 140 milioni per dotare la banca cattiva del capitale minimo necessario a operare. Quindi, In totale, circa 3,6 miliardi. 6) La liquidità necessaria al Fondo di Risoluzione per iniziare immediatamente a operare è stata anticipata da tre grandi banche (Banca Intesa Sanpaolo, Unicredit e UBI Banca), a tassi di mercato e con scadenza massima di 18 mesi. 7) Le quattro banche originarie divengono dei contenitori residui in cui sono confinate le perdite e la loro copertura, e vengono subito poste in liquidazione coatta amministrativa. Le banche buone (banche-ponte) ne assumono la stessa denominazione con l’aggettivo “Nuova” davanti e proseguono nell’attività essendo state ripulite delle sofferenze e ricapitalizzate. La banca cattiva resterà in vita solo per il tempo necessario a vendere o a realizzare le sofferenze in essa inserite. Questa è la soluzione compatibile con le norme sugli aiuti di Stato che è emersa dopo che altre proposte erano state ritenute non compatibili durante le discussioni con la Commissione europea. Infine le Autorità italiane hanno adottato questa soluzione che ha effetti immediati ed evita il prolungamento dello stallo per le quattro banche, al fine di risolverne la crisi.
Ospite della Locanda del Tavolo Matto, Toni Capuozzo ha trascorso una serata in allegria all'insegna del buon cibo marchigiano. Il noto giornalista ha scelto infatti il locale portopotentino dopo l'evento tenutosi sabato 21 novembre al Teatro Mugellini di Potenza Picena, in occasione della presentazione del libro "Il segreto dei marò". A fine serata, Simone Imbastoni e Francesco Vavallo, i proprietari della Locanda del Tavolo Matto, non si sono risparmiati dal regalare qualche momento di ilarità agli ospiti, proprio come è nello stile del locale. Presenti, insieme a Toni Capuozzo, anche Guido Picchio, il Sindaco Francesco Acquaroli e gli assessori del comune di Potenza Picena.
La Cucine Lube Banca Marche infligge la legge del 3-0 anche a Verona, stessa sorte capitata a Perugia la scorsa settimana ed approfittando della sconfitta di Modena a Trento, vittoria al tie break per i campioni d'Italia si ritrova in vetta alla classifica, da sola. Dopo sei giornate in Superlega ora comanda la Lube di Blengini, inseguita da Modena e Trento. Alle spalle delle prime tre, distanziate di un punto l'una con l'altra, vi è il vuoto. Prima del fischio d’inizio, l'Eurosuole Forum ha tributato un lunghissimo applauso alla memoria del compianto giornalista Adelio Pistelli, scomparso giovedì scorso. Ivan Miljkovic, capitano dei marchigiani, ha depositato un mazzo di fiori sulla postazione che solitamente occupava in tribuna stampa. Soltanto nel primo set, Verona ha impensierito i cucinieri, sotto per 8-4, la Cucine Lube Banca Marche, si è portata avanti 17-11 con le battute di Miljkovic ed i muri di Stankovic, due, e Christenson uno. Gli ospiti hanno avuto un'impennata di orgoglio raggiungendo la parità a quota 21 con Uros Kovacevic gran protagonista sia a muro che sulle schiacciate, e Spirito al palleggio al posto di Baranowicz, costretto ad uscire da problemi alla schiena. Nel finale, in cui tra i cucinieri si vedono in campo Cebulj e Cester, decisivo il suo servizio, è ancora Miljkovic (13 punti totali) a trovare le giocate che consentiranno ai suoi di chiudere sul 25-22. I marchigiani viaggiano sul velluto nel secondo set, strappando applausi a più riprese con le difese di Grebennikov e Parodi (il francese viene votato Mvp), che sul 13-11 consentono al sempre ottimo Christenson di piazzare il muro della fuga, sul 14-11. Giani richiama in campo Baranowicz per Spirito, ma non basta per far rialzare la testa alla Calzedonia, che continua a regalare tanto, 9 errori punto, al cospetto di una Lube che dal canto suo, con la vistosa tranquillità con cui riesce a stare in campo, lima al massimo gli errori, ruota costantemente le sue bocche di fuoco sia in fase di cambio palla che di contrattacco, e mette in vetrina un Juantorena in crescita esponenziale rispetto al set d’apertura, 7 punti nel set, 16 totali nella gara, di cui è stato top scorer. E’ lui a fissare il 2-0 mettendo a terra il pallone del 25-21. Il terzo set, che vede Giani provare la carta Lecat per Sander, a un certo punto sembra addirittura una passerella per la Cucine Lube Banca Marche: aggressiva al servizio, concreta a muro, quasi perfetta e in vantaggio 14-7. Poi il tentativo di rimonta di Verona, che si ferma però sul 14-16, di nuovo Cester e Cebulj in campo tra i padroni di casa. Mercoledì la Lube farà visita al Milano mentre domenica all'Eurosuole Forum andrà in scena il big match con Modenda, inizio della partita alle 17,45 per la diretta su Rai Sport.LE PAROLE DEI DUE ESORDIENTI ALL'EUROSUOLE FORUM IN CASACCA LUBE: IVAN MILJKOVIC: "Nelle ultime 3-4 partite stiamo salendo di livello, stasera abbiamo commesso pochissimi errori mettendo in campo tanta grinta. Fattori che confermano la nostra crescita, e non vogliamo fermarci qua: dobbiamo ancora lavorare per affrontare le prossime sfide di questo. momenti brillanti come crolli di attenzione. Ci stiamo allenando molto, concentrandoci e senza concedere nulla all'avversario. E sta salendo anche l'entusiasmo del pubblico all'Eurosuole Forum di Civitanova: sono contento, è molto positivo e ci dà tanta fiducia. Ora ci aspetta la trasferta di Milano, poi Modena in casa, guardiamo il nostro gioco e pensiamo al prossimo avversario". KLEMEN CEBULJ: "E' stato bello debuttare in Polonia battendo il Belchatow, e oggi altri debutto in casa contro Verona. Abbiamo dato tutto per ottenere questa bella vittoria contro un avversario senza dubbio forte. Penso che abbiamo fatto vedere una pallavolo che piace molto al pubblico, con azioni belle e lunghe. Ci alleniamo per questo e speriamo di divertirci ancora. Ora sto bene, mi alleno normalmente e farò di tutto insieme ai miei compagni di squadra per continuare così". IL TABELLINOCUCINE LUBE B.CA MARCHE CIVITANOVA: 3CALZEDONIA VERONA: 0Cucine Lube Banca Marche Civitanova M.: Fei n.e., Gabriele n.e., Parodi 5, Juantorena 16, Vitelli n.e., Stankovic 5, Christenson 4, Cester, Grebennikov (l), Miljkovic 13, Corvetta n.e., Cebulj 4, Podrascanin 9. All. Blengini. Calzedonia Verona: Zingel 4, Kovacevic 14, Pesaresi (l), Gitto n.e., Lecat 5, Spirito 1, Frigo (l) n.e., Baranowicz, Starovic 15, Bekkei, Sander 7, Anzani 3, Bucko n.e. All. Giani. Arbitri Boris (Pv); Simbari (Mi). Parziali: 25-22 (29’); 25-21 (29’); 25-20 (26’). Note: 3328 spettatori, 16537 euro di incasso. Lube: 8 battute sbagliate, 4 aces, 12 muri vincenti, 48% in attacco, 45 % in ricezione (23% perfette). Verona: 9 b.s., 2 aces, 9 m.v., 40% in attacco, 49% in ricezione (25% perfette). Votato miglior giocatore: Grebennikov.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato pochi minuti fa il decreto legge con il quale vengono ufficialmente salvate Banca Marche, CariFerrara, Popolare dell’Etruria e CariChieti. Il provvedimento, spiega la nota del Cdm, consente di dare continuità all’attività creditizia — e ai rapporti di lavoro — tutelando pienamente i correntisti. Il decreto legge approvato dal consiglio dei ministri per il salvataggio delle 4 banche commissariate, si legge ancora nella nota del Cdm, "non prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione". Inoltre "i provvedimenti di avvio alla risoluzione non prevedono il ricorso al bail in". Il decreto legge entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione, prevista per domani 23 novembre 2015.In particolare, nella cornice del nuovo quadro normativo in materia di gestione delle crisi bancarie definito dai decreti legislativi che recepiscono il bail in, "la Banca d’Italia ha deliberato in data 21 novembre 2015 i provvedimenti di avvio della risoluzione, approvati dal ministro dell’Economia in data odierna a seguito della positiva decisione della Commissione europea sui programmi di risoluzione previsti nei provvedimenti stessi". Il decreto legge approvato oggi, spiega la nota del Consiglio dei ministri, ha un ambito estremamente circoscritto. Esso è volto unicamente a "costituire tempestivamente le nuove banche (banche-ponte) contemplate dai provvedimenti di avvio della risoluzione delle banche in questione"; in secondo luogo a "definire un quadro normativo certo sulle modalità con cui saranno raccolti i contributi da parte del settore bancario al Fondo di risoluzione nazionale successivamente all’integrale avvio del Meccanismo di risoluzione unico" e quindi a "definire le modalità di applicazione della disciplina della conversione in credito d’imposta delle attività per imposte anticipate nel caso di procedure di risoluzione".
Basta sanzioni alla Federazione Russa e maggiori risorse per il comparto sicurezza.Questi sono stati i temi della mobilitazione promossa dal Coordinamento Regionale di Forza Italia Giovani delle Marche nel fine settimana."Tantissimi giovani" si legge in una nota "sono scesi nelle principali piazze e corsi della Regione per dire basta alle sanzioni imposte, da USA e UE, alla Federazione Russa e soprattutto per chiedere al Governo di inserire nella legge di stabilità maggiori risorse per le forze dell'ordine.In particolare, solo nel primo trimestre dell'anno, a causa delle sanzioni alla Federazione Russa, le imprese marchigiane hanno perso più di 70 milioni di euro, ossia una diminuzione generale dei fatturati del 42,3% e picchi del 75,6% nel settore Agroalimentare. Imbarazzante che l'attuale Governo, considerato anche il difficile momento dal punto di vista economico-occupazionale, non si sia opposto, e tutt'ora non si oppone, a tali sanzioni che vanno solo a danno della nostra economia. Purtroppo questi sono i risultati di un Governo che non ha autorevolezza e peso politico in politica estera.Siamo fortemente convinti che con la Russia va creata una coalizione internazionale contro il terrorismo, non va isolata e soprattutto non vanno applicate sanzioni che danneggiano in primis la nostra economia.Siamo preoccupati, infine, e chiediamo un'inversione di rotta poiché nella legge di stabilità le risorse, destinate alle forze dell'ordine, sono troppo esigue.Dopo il dramma che ha colpito la Francia, e tutti noi insieme al popolo francese, è necessario che il Governo, non solo a chiacchiere, incrementi gli organici e le dotazioni delle nostre forze dell'ordine, e soprattutto va garantito, a chi quotidianamente rischia la vita per la sicurezza dei cittadini uno stipendio adeguato. Forza Italia ha proposto di aumentare di un miliardo le risorse per il Comparto Sicurezza. Ora è il momento dei fatti, speriamo che il tragico duo Alfano Renzi, e la maggioranza PD, non facciano orecchie da mercante. E' necessario e non si può perdere altro tempo".
Dura appena cinque minuti la fase di studio tra Matelica e Monticelli, con gli ospiti che al sesto tentano l'affondo con Galli, beccato però in posizione di offside dall'assistente Savino di Torre Annunziata. Rispondono i padroni di casa sul capovolgimento di fronte, con un affondo di Picci che guadagna il primo corner della gara. Sul calcio piazzato fa però buona guardia l'estremo difensore Di Nardo. Cinque minuti più tardi è Galli a pescare Petrucci, ma l'esterno ascolano è oltre la linea dei difensori del Matelica. Primo vero brivido al ventesimo, quando Gesuè approfitta di una distrazone della difesa locale, lasciando partire un diagonale su cui Boskovic mette una pezza in scivolata. la risposta dei padroni di casa è immediata con Picci che si libera al tiro senza tuttavia impensierire il portiere ospite. Neanche il tempo di finire l'applauso e il pubblico salta in piedi per onorare la giocata di Esposito, che si fa beffa di due avversari sulla sinistra e calcia, mancando di un soffio lo specchio della porta. Al trentunesimo è ancora Galli a trovare il corridoio perfetto per Petrucci, con quest'ultimo che, a tu per tu con Nobili, affretta la battuta e manda clamorosamente sul fondo il pallone. Risponde il Matelica al trentaseiesimo con una giocata personale di Esposito, messo giù da Gesuè che rimedia anche il giallo. Il calcio piazzato da ottima posizione però non sortisce esito per un Matelica che continua ad attaccare e che va ancora vicinissimo al goal con il solito Esposito, il cui tiro è deviato in corner da Monaco che rischia l'autorete. Ma è nel momento migliore del Matelica che per i padroni di casa arriva la doccia gelata: Peteucci vola sul fondo, lascia partire un traversone teso che Galli prolunga per Margarita, con il dieci ospite che deve solo appoggiare in rete. Monticelli in vantaggio, quindi, con il primo tempo che si chiude sullo zero a uno.Dopo l'intervallo la squadra di Clementi prova ad alzare subito il ritmo e nei primi cinque minuti di gioco si affaccia ben sei volte nell'area del Monticelli, senza tuttavia trovare mai l'affondo pericoloso. Al decimo i padroni di casa reclamano anche un calcio di rigore per una spinta subita da Picci, ma per il signor Festa di Avellino è tutto regolare e anche lo stesso attaccante biancorosso non protesta più di tanto. Rigore che viene invece assegnato appena pochi minuti più tardi al Monticelli, per un discutibile tocco di mano in area sul cross di Petrucci. Sul dischetto va Galli, con Nobili che para ma nulla può sulla ribattuta dello stesso Galli che di testa segna il due a zero. Il forcing del Matelica è volenteroso e sostenuto dal pubblico, ma la difesa ospite non corre mai veri e propri pericoli, con la squadra di miste Stallone che abbassa il baricentro a protezione del risultato. A poco sembrano servire anche il cambio di atteggiamento tattico e le tre sostituzioni che hanno di fatto rinnovato l'intero reparto offensivo del Matelica. Fino al quarantesimo, quando l'estremo difensore ospite è impegnato da Pesaresi direttamente da calcio piazzato. È l'ultimo spunto prima del triplice fischio finale che fissa definitivamente il risultato sul due a zero per il Monticelli sul terreno del Matelica.Matelica: Nobile, Boskovic (Giovannini 26st), Vallorani, Giraldi, Borghese, Lispi, Girolamini, Moretti, Picci (Pesaresi 12st), Esposito, Bondi (Jachetta 12st). All: Aldo Clementi.Monticelli: Di Nardo, Vallorani, Monaco, Sosi, Adamoli, Alijevic, Petrucci (Rega 30st), Gesuè, Galli, Margarita, Matinata. All: Domenico Stallone.Arbitro: Festa di Avellino. Ass: Bocca di Caserta e Savino di Torre Annunziata.Reti: Margarita (44' pt); Galli (18' st).
Tragico incidente avvenuto intorno alle 12,30 di oggi in località Monte Fema, nella frazione Aschio di Visso. Un uomo originario della zona, Emilio Benedetti di 61 anni, residente ad Aschio, a causa delle condizioni insidiose della strada sterrata, dovute al nevischio ed ai primi geli, ha perso il controllo del suo fuoristrada, un Mitsubishi Pajero, ed è precipitato in un burrone per oltre 300 metri. In macchina con lui il figlio ventenne, che è riuscito a salvarsi saltando in tempo dall'abitacolo ed a chiamare immediatamente i soccorsi. Lunghe e difficili le operazioni di soccorso portate avanti dai Vigili del Fuoco di Camerino, che sono riusciti a recuperare la salma di Benedetti intorno alle 16. E' stato necessario l'intervento dell'elicottero dei Vigili del Fuoco, alzatosi in volo dal Nucleo di Pescara, che ha raggiunto il luogo dell'incidente intorno alle 15,40 riuscendo ad effettuare il recupero del corpo. Inizialmente era intervenuta anche l'eliambulanza, che non aveva potuto fare altro che costatarne il decesso. La salma di Benedetti, che faceva l'allevatore, è stata trasportata all'ospedale di Camerino dove sarà eseguita l'ispezione cadaverica.
Vigili del Fuoco impegnati in una difficile operazione di soccorso ad Aschio di Visso. Le squadre di Camerino e Macerata hanno da poco raggiunto l'impervia localitá sul Monte Fema per il recupero di un fuoristrada Mitsubishi Pajero precipitato in un burrone. La persona che si trovava all'interno del veicolo è morta: si tratta di Emilio Costantini, 61 anni, del posto. In macchina con lui c'era il figlio che, però, è riuscito a saltare fuori dal mezzo prima che precipitasse nel burrone. Presumibilmente il conducente ha perso il controllo del veicolo a causa del fondo stradale reso ancora più insidioso dal nevischio di questa notte.
Il Consiglio dei Ministri convocato per questo pomeriggio alle 17.30 sancirà definitivamente il salvataggio di Banca Marche. Insieme agli altri tre istituti i credito commissariati, BancaEtruria, Cassa di risparmio di Ferrara e CariChieti, Banca Marche si prepara a ricevere una somma che potrebbe arrivare fino a tre miliardi di euro da Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi Banca che, grazie all'intervento decisivo del Governo, renderanno possibile un salvataggio immediato che fino a qualche giorno fa non era pensabile. L'accelerazione del Governo, determinante in una fase di stallo pericolosa (dovuta anche allo stop dell'Europa ai cosiddetti aiuti di Stato), è stata indispensabile per trovare una soluzione prima dell'arrivo del 31 dicembre e dell'introduzione del famigerato bail-in, per via del quale sarebbero stati chiamati in causa nel risanamento delle banche disastrate anche i correntisti con oltre 100mila euro di giacenza.In queste ore il Ministero del Tesoro è al lavoro per trovare la soluzione ottimale e il meccanismo di intervento ideale, ma il risultato dovrebbero essere alcuni decreti attuativi di raccordo con la normativa comunitaria, di cui sempre oggi è atteso il benestare al salvataggio. Per aggirare lo stop posto dall'Europa agli aiuti di Stato, tutto avverrà infatti attraverso il neonato «Fondo di risoluzione», cui partecipano i 155 istituti dell'universo Abi. L'onere complessivo sui bilanci 2015 dell'industria bancaria si attesterà quindi a 2-2,5 miliardi. Vista l'impossibilità di attendere i tempi di un incasso così frazionato, Intesa, Unicredit e Ubi inietterebbero però subito denaro nel fondo con un prestito ponte suddiviso in due tranche, una a breve termine (3 mesi) e una a medio-lungo. L'importo potrebbe toccare i 3 miliardi, così da assicurare oltre ai 2,5 miliardi di oneri anche una dose di liquidità.Così, già da domani, Banca Marche e gli altri tre istituti in difficoltà avranno al timone dei nuovi commissari nominati dall'Autorità di risoluzione. Il loro lavoro sarà quello di trovare degli acquirenti, smaltire i crediti deteriorati e restituire i soldi a Intesa, Unicredit e Ubi. Un percorso che, alla fine, andrà probabilmente a costare più dell'intervento del fondo interbancario di tutela dei depositi. Sempre in attesa che chi ha causato tutto questo, facendo passare inevitabili momenti di preoccupazione ai risparmiatori, sia chiamato a rispondere e, magari una volta tanto, anche a restituire in solido il frutto di anni di malagestione.
Non in mio nome, not in my name. Il grido della comunità musulmana maceratese è chiaro: "Siamo italiani, siamo musulmani, siamo uomini, siamo gente di pace". Questa mattina, in piazza Vittorio Veneto a Macerata, si è tenuta la manifestazione voluta dalla comunità islamica contro il terrorismo. L’imam Mohammed Tarakji ha chiamato a raccolta i fedeli musulmani, invitando tutti i cittadini, di qualunque credo e nazionalità, a manifestare la loro distanza dal terrorismo che all’Islam dice di ispirarsi, dall’Isis e dalle carneficine, non ultima, purtroppo, quella di Parigi "Perché siamo fratelli – dice l’imam –, siamo un’unica cosa. Condanniamo tutti insieme il terrorismo".Bambini musulmani col tricolore in mano, cartelli e striscioni con versetti di pace, volti distesi e un'unica certezza: "Siamo italiani, siamo musulmani, siamo uomini, siamo gente di pace. Noi non conosciamo i criminali che spargono il sangue di innocenti, non frequentano i nostri luoghi di preghiera. L’Isis non ci rappresenta, mai un musulmano deve cedere all’orrore della violenza, sono criminali e ogni attacco ad un cittadino europeo è un attacco a noi. Anche noi abbiamo figli e famiglia qui a Macerata".(FOTO GUIDO PICCHIO)
Il Palazzo delle Esposizioni ha accolto la cerimonia di consegna del VII Golden Media Marche, il premio giornalistico assegnato annualmente dal Centro Studi Marche "Giuseppe Giunchi" alle eccellenze marchigiane della comunicazione. Il prestigioso riconoscimento quest'anno è stato conferito a Silvia Alessandrini Calisti, Alessia Ballanti, Giacomo Galeazzi, Gaudenzio Tavoni, Fulvio Fulvi e Mario La Rocca.Sei le categorie: Web, Tv, Quotidiano, Magazine, Editoria-Pubblicistica e Radio.Alla web writer maceratese Silvia Alessandrini Calisti, ideatrice del sito www.mammemarchigiane.it, è stato assegnato il premio dedicato ai media online. La giornalista RAI Alessia Ballanti, originaria di Fabriano, è stata premiata per la Tv. Per la categoria Quotidiano ha ricevuto il riconoscimento il vaticanista de "La Stampa" Giacomo Galeazzi, nato a Jesi. Gaudenzio Tavoni, originario di Ancona, direttore della rivista Why Marche (Theta Edizioni), è stato premiato per la categoria Magazine mentre il riconoscimento per l'Editoria-Pubblicistica è stato conferito al giornalista settempedano Fulvio Fulvi, autore di numerosi saggi di storia e critica cinematografica.Ha ricevuto il premio per la Radio il giornalista sportivo Mario La Rocca, originario di Ascoli Piceno.Alla cerimonia di premiazione, condotta dalla giornalista Rosanna Vaudetti e dall’attore Gianluca D'Ercole, hanno preso parte numerose personalità di spicco del mondo dell’arte, della cultura e dell’imprenditoria,Il premio, costituito dalla scultura "Spazio-Luce" dell'artista Paolo Gubinelli, realizzata e gentilmente offerta dalla Fiam di Vittorio Livi (Pesaro), è stato consegnato dal professor Fernando Aiuti e dall'imprenditore Franco Moschini, rispettivamente presidente onorario e presidente del CESMA.La manifestazione è stata organizzata dalla direttrice del CESMA Pina Gentili, in collaborazione con il professor Luigi Ricci e grazie al supporto delle aziende marchigiane Ciriaci, Nuova Simonelli e Distilleria Varnelli.
Marche, Toscana e Umbria si assomigliano. Hanno numeri, necessità ed opportunità comuni e possono dunque formare utilmente una macroregione. Soprattutto possono integrare molti servizi tra loro: un’alleanza tra Toscana, Umbria e Marche per una nuova regione che dal Tirreno arrivi fino all’Adriatico, un progetto di “regionalismo differenziato” e Regioni diverse da quelle che sono ora per ridurre i costi e contare di più in Europa, un luogo su cui si distendono opere importanti come l’incompiuta Grosseto-Fano che, se realizzata, intreccerebbe i flussi del grande corridoio europeo Kiev-Lisbona connettendo anche due porti, Ancona e Livorno. Di questo hanno parlato a Perugia, a pranzo, il presidente della Toscana Enrico Rossi con la presidente dell’Umbria Catiuscia Marini e il presidente delle Marche Luca Ceriscioli: l’occasione per avviare una comune riflessione sull’integrazione dei servizi e la riforma dell’assetto regionalista dello Stato. In Europa la Francia ha ridotto l’anno scorso da 22 a 13 le proprie regioni, in Germania i Laender più piccoli stanno chiedendo di unirsi, per ridurre costi e sprechi, e anche nel Parlamento italiano, dopo le Province, si torna a discutere di una possibile modifica ai confini delle Regioni, nate quarantacinque anni fa, per farle passare magari da venti a dodici: è la proposta del senatori Ranucci e Morassut, che gira dal dicembre dell’anno scorso e che il Governo ha fatto propria ad ottobre con un ordine del giorno votato in Senato, stessi numeri ma confini non sempre identici rispetto all’altro famoso ridisegno in chiave federalista elaborato nel 1992 dalla Fondazione Agnelli. Furono i ricercatori di quella fondazione a parlare per primi dell’opportunità di creare macroregioni. Per la Toscana avevano previsto una fusione con tutta l’Umbria o, seconda ipotesi, solo con la provincia di Perugia per fondere quella di Terni con il Lazio. Le Marche si allungavano per la Fondazione Agnelli da Pesaro fino all’Aquila e Campobasso. Nella proposta Ranucci-Morassut, in discussione al Parlamento, Toscana ed Umbria si arricchirebbero ulteriormente della Provincia di Viterbo, irrobustendosi dunque non solo a levante ma anche a sud.. Le Marche, senza Pesaro, vanno assieme all’Abruzzo e le province di Rieti e Isernia. Per Rossi invece la geografia più congeniale è quella di un’unica regione che dal Tirreno, attraverso gli Appennini, si possa affacciare sull’Adriatico. Una geografia che permetterebbe di ristabilire un continuum anche con un’exclave, quella umbra di Monte Ruperto (fisicamente nella Marche ma amministrativamente dipendente da Città di Castello), mentre non si potrebbe fare per Ca’ Raffaello, ex clave toscana fino al 2009 in territorio marchigiano ma che da sei anni fa è diventata terra toscana in Romagna, per il passaggio dei comuni attorno da una regione all’altra.Insieme Toscana, Umbria e Marche, con un asse lungo quasi 400 chilometri da Zeri in Lunigiana fino a Porto d’Ascoli sull’Adriatico, raccoglierebbero un territorio di oltre 41 mila chilometri quadrati, quasi il doppio dell’attuale Toscana che ne misura oggi poco meno di 23 mila, e 570 chilometri di costa continentale, per oltre due terzi in Toscana e il resto nelle Marche. Ad abitare la grande regione 6 milioni e 230 mila cittadini, somma di 3 milioni e 790 mila toscani, 1 milione e 550 mila marchigiani e 890 mila umbri. Già oggi le tre regioni si assomigliano per tanti aspetti, per la storia e l’economia, per l’arte di Giotto, Piero della Francesca e Raffaello migranti tra il Mugello, Assisi, Jesi e Fabriano, tra Arezzo, Perugia, Urbino, Loreto e Ancona o tra Urbino e Firenze, per l’origine delle piccole e medie imprese che affondano le loro radici nella scuola offerta dalla mezzadria, ovunque ampiamente diffusa fino a metà del secolo scorso e poi scomparsa, per la dolcezza della collina che nelle Marche e in Umbria coprono sette decimi di territorio e in Toscana un quarto, per la distribuzione anche degli abitanti (circa 160 per chilometro quadrato in Toscana e Marche, un centinaio in Umbria). Una comunanza già sottolineata da Guido Piovene nel suo “Viaggio in Italia” negli anni Cinquanta. Ovunque nelle tre regioni le piccole imprese, quelle con meno di dieci addetti, oscillano tra il 56 e il 54 per cento, mentre quelle con più di cinquanta sono il 13 per cento e oltre 250 meno del sette. Nei consigli regionali siedono in 40 in Toscana, in 20 in Umbria e in 30 nelle Marche, rispettivamente con 279, 92 e 239 comuni. Le giunte regionali contano invece otto assessori in Toscana, cinque in Umbria e sei nelle Marche.
Buone pratiche, nuova economia, innovazione e una comunità più forte, coesa e pronta alle nuove sfide. Questo è il bilancio della premiazione di Comuni Ricicloni per la Regione Marche 2015 – Provincia di Macerata. Grazie al lavoro svolto in questi anni dalle amministrazioni, dal Cosmari e dai cittadini, la Provincia di Macerata oggi è il territorio più avanzato nella gestione del ciclo dei rifiuti. Sono, infatti, ben 45 le amministrazioni che nel 2014 hanno superato il 65% di raccolta differenziata previsto dalla legge e ben 11 comuni hanno superato la soglia record dell’80%, con Camporontondo di Fiastrone che raggiunge la percentuale record di 87, 29%. L’Ato della Provincia di Macerata, nel 2014, è il primo nella Regione Marche con la percentuale di raccolta differenziata che si attesta al 72,83%; la produzione dei rifiuti annua è di 453kg per abitante. Inoltre sono state consegnate tre menzioni speciali: al Comune di Tolentino per aver realizzato e aperto il primo Centro del Riuso della Provincia di Macerata, attivando una proficua collaborazione con il Cosmari e con il Circolo “Il Pettirosso – Legambiente”, con l’intento di promuovere il riuso e lo scambio solidale degli oggetti finalizzato alla riduzione della produzione dei rifiuti. La seconda menzione speciale è stata assegnata al Comune di Castelraimondo per aver aderito al progetto Cosmari che prevede la raccolta differenziata con sacchetti dotati di microchip e all’avvio sperimentale dello studio per l’applicazione della “tariffa puntuale” che premia i comportamenti virtuosi. Un riconoscimento speciale è stato consegnato al Comune di Macerata per la migliore performance nella raccolta differenziata tra le città più reattive in uno degli indici più importanti dal punto di vista della qualità ambientale. Macerata si attesta a oltre il 60% (60,3%) di raccolta differenziata dei rifiuti provenendo, nel 2013, dal 47,8%. La Fater spa ha consengnato una menzione speciale al Comune di Civitanova Marche per la migliore raccolta dedicata di pannolini per bambini e/o ausili per l’incontinenza. Sono 123 i Comuni marchigiani che hanno superato il 65% di raccolta differenziata prevista dalla legge nell'anno 2014 e che si aggiudicano i 95mila euro messi in palio dalla Regione Marche che sta adottando l’atto di riparto delle risorse per il premio ai comuni vincitori. I vincitori hanno anche ricevuto una targa realizzata in materiale riciclato dal Laboratorio Linfa. Al comune più riciclone della provincia è stato donato un elettrodomestico rigenerato nell’ambito del progetto Second Life promosso da Legambiente e Adriatica Green Power come esempio di buona gestione del ciclo dei rifiuti e di economia circolare. Durante la cerimonia di premiazione sono stati presentati i progetti innovativi a cui sta lavorando il Cosmari come “Fatti gli avanzi tuoi” per la riduzione dello scarto alimentare nei ristoranti e pizzerie attraverso l’informazione ai clienti e alla possibilità di portare a casa le eventuali eccedenze dei pasti. Inoltre è stato presentato il nuovo impianto di riciclo di pannolini e pannoloni a cura di Fater spa per il recupero e il riutilizzo del materiale derivante dalla sanificazione e sterilizzazione di questo rifiuti che rappresenta un’alta percentuale dell’indifferenziato. Inoltre è stato illustrato il progetto “RaeeMida” per la rigenerazione degli elettrodomestici a cura di Second Life che con il Cosmari ha un accordo per l’inserimento degli elettrodomestici fuori uso della Provincia nella filiera della rigenerazione.L’Assessore regionale all’Ambiente, Angelo Sciapichetti, si è complimentato con i Comuni premiati e con l’Amministrazione Provinciale di Macerata perché l’ATO ha continuato nel 2014 a svolgere il positivo ruolo di “traino” per tutto il sistema regionale verso la progressiva riduzione del ricorso alla discarica attraverso una sempre più efficiente ed innovativa raccolta differenziata. Ha sottolineato inoltre l’importanza di mettere in campo progetti innovativi che partendo dalle problematiche della gestione dei rifiuti sviluppino iniziative imprenditoriali ed economiche di portata più vasta verso un’economia sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale.“Oggi celebriamo il modello Marche – commentano Stefano Ciafani e Francesca Pulcini, rispettivamente vice presidente nazionale e presidente di Legambiente Marche -. Il territorio maceratese, grazie al lavoro svolto dal Cosmari, in questi anni ha rappresentato il punto di riferimento nella gestione dei rifiuti per l’intera Regione, stimolando i territori che ancora non avevano intrapreso con forza la via del porta a porta, facendo delle Marche la terza regione in Italia per raccolta differenziata. Il consorzio maceratese, con la sua gestione completamente pubblica e frutto delle scelte maturate dagli amministratori locali, ha traghettato la Regione verso un modello di gestione integrata dei rifiuti, fatto di consapevolezza e responsabilità tra i cittadini. Un modello che punta a rafforzare il territorio e che fa dei propri rifiuti un opportunità ambientale, economica e sociale. Siamo convinti che il metodo Cosmari sia quello che più incarna le esigenze dei cittadini, dell’ambiente e che risponde alle necessità del territorio e per questo è il modello da seguire in tutta la Regione”.Alla premiazione hanno preso parte: Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente; Angelo Sciapichetti, assessore all’ambiente della Regione Marche; Antonio Pettinari, presidente della Provincia di Macerata; Gianni Corvatta, direttore tecnico scientifico Arpa Marche; Giuseppe Pezzanesi, sindaco di Tolentino; Rosalia Calcagnini, vice presidente Cosmari; Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche; Giuseppe Giampaoli, direttore Cosmari; Luigino Quarchioni, responsabile nazionale green economy Legambiente; Luciano Basti, Service Logistics Leader Fater e Simone Brunetti, Second Life. L’iniziativa è stata promossa da Regione Marche e Legambiente Marche con il patrocinio e il contributo di Comieco e Fater, la collaborazione del Comune di Tolentino e con il patrocinio di: Provincia di Macerata, Ata Macerata, ARPAM, ANCI Marche, UNCEM Marche, Conai, CiAl, Consorzio Italiano Compostatori, COREPLA, CoReVe, Ricrea, Sartori Ambiente, SecondLife.Di seguito la lista dei 45 comuni che hanno superato il 65% di raccolta differenziato previsto dalla legge:1. Camporotondo di Fiastrone 87,29% 2. Montecassiano 82,91% 3. Appignano 82,44% 4. Pollenza 81,29% 5. Belforte del Chienti 81,28% 6. Esanatoglia 81,17% 7. Montelupone 81,14% 8. Urbisaglia 80,76% 9. Monte San Giusto 80,75% 10. Loro Piceno 80,54% 11. San Severino Marche 80,1% 12. Recanati 79,55% 13. Pievebovigliana 78,56% 14. Ripe San Ginesio 78,33% 15. Castelraimondo 78,23% 16. Corridonia 77,44% 17. Caldarola 77,23% 18. Montefano 77,17% 19. Petriolo 77,01% 20. Fiordimonte 76,78% 21. Pioraco 76,29% 22. Apiro 76,22% 23. Potenza Picena 75,93% 24. Morrovalle 75,77% 25. Monte San Martino 75,66% 26. Montecosaro 75,62% 27. Colmurano 75,25% 28. Matelica 74,86% 29. Monte Cavallo 74,64% 30. Cingoli 74,38% 31. Visso 74,2% 32. Treia 73,8% 33. San Ginesio 73,75% 34. Serrapetrona 73,57% 35. Camerino 73,17% 36. Tolentino 72,85% 37. Sant'Angelo in Pontano 72,72% 38. Gualdo 72,53% 39. Fiuminata 72,17% 40. Civitanova Marche 71,87% 41. Mogliano 71,49% 42. Penna San Giovanni 71,15% 43. Sarnano 70,79% 44. Porto Recanati 68,94% 45. Gagliole 68,53%
Dopo il meeting tecnico di ieri pomeriggio nella sala consiliare del Comune di Macerata, questa mattina nell’aula magna dell’Istituto Tecnico "Alberico Gentili" di Macerata, con il saluto del dirigente scolastico Pierfrancesco Castiglioni e l’intervento del vice sindaco Stefania Monteverde, hanno ufficialmente preso il via le attività di "Walls and Integration: images of Europe building (WAI)", il progetto del Comune di Macerata, approvato dalla Commissione Europea e finanziato con un importo di 100.000 euro nell’ambito del programma Europa per i cittadini, che ha come partner locali l'associazione culturale Osservatorio di Genere e l' ITC. Studiosi, esperti e studenti si sono confrontati con l'obiettivo di stimolare la memoria collettiva, di riflettere sulle divisioni ideologiche del passato, di proporre delle chiavi di lettura utili a comprendere i mutamenti storico-politico e sociali che hanno portato alla formazione dell'Europa contemporanea, concentrandosi in particolare sul periodo che va dalla nascita simbolica dell'Europa (1950) alle prime elezioni del Parlamento Europeo (1979). Le parole chiave del workshop sono state le stesse che hanno ispirato il progetto: Walls, muri reali e ideologici che segnano divisioni politiche, culturali e di costume; Integration, intesa come un lungo cammino verso un'Europa inclusiva; Building, inteso come processo in divenire. Raccontare i muri del passato, le strategie di “attraversamento” e di “superamento” di barriere fisiche e ideologiche che hanno facilitato la costruzione dell'Europa così come noi oggi la conosciamo, aprirà delle finestre sulla contemporaneità, per interrogare il presente e comprendere criticità e fragilità di un processo di integrazione che ancora oggi stenta ad essere pienamente compiuto. Al workshop vi hanno partecipato, gli studenti del Liceo classico Leopardi, dell’Istituto Tecnico Agrario Garibaldi, del Liceo scientifico Galilei” e dell’ ITC Gentili”, partner di WAI, che hanno aderito al progetto e che saranno i protagonisti delle attività didattiche previste tra gennaio e maggio 2016. Nel corso del meeting è stata premiata Clio Zancanella, grafica trentina, che ha vinto il concorso di idee lanciato dal Comune di Macerata per la realizzazione del logo del progetto. Con il workshop di oggi è iniziato il cammino di WAI attraverso l'Europa: da Macerata, si andrà a Padova e a Trento, si volerà a Budapest, a Vilnius, a Münster, e si approderà a Cork per poi chiudere ad Oviedo, in Spagna, con il Convegno Internazionale nel 2017. A dare corpo a questo progetto saranno i partner di WAI, compagni di viaggio del Comune di Macerata: l'Osservatorio di genere, associazione culturale maceratese che ha contribuito alla creazione del network e al coordinamento scientifico, l’Istituto Tecnico Commerciale Gentili di Macerata, l’Università degli studi di Trento, l'Università degli studi di Padova, l'Universidad de Oviedo (Spagna), SUATEA, sindacato asturiano, Vytautas Magnus University (Lituania), Westfälische Wilhelms-Universität (Germania), University College Cork (Irlanda) e Eotvos Lorand Tudomanyegyetem – Budapest (Ungheria), tutti con esperienza in gestione e management di progetti comunitari. Mostre fotografiche, seminari, workshop, incontri con gli studenti nelle scuole, WAI sarà tutto questo e molto altro.
Questa mattina, nella chiesa “San Filippo Neri” di Macerata, il Comando Provinciale Carabinieri, diretto dal Col. Stefano Di Iulio, ha celebrato la ricorrenza della “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri, con una Santa Messa, officiata dal Vescovo di Macerata Mons. Nazzareno Marconi, alla quale hanno partecipato il Prefetto di Macerata, il Questore, l’on. Irene Manzi, le altre autorità civili e militari della provincia,oltre a tanti cittadini.La “Virgo Fidelis” è stata solennemente proclamata Celeste Patrona dell’Arma dal Sommo Pontefice Pio XII, a titolo di altissimo riconoscimento della tradizionale fedeltà dei Carabinieri alle patrie istituzioni e al dovere, per il bene comune.Nel contesto sono stati anche celebrati la “Giornata dell’Orfano” dedicata appunto agli orfani dei Caduti, e il 74° Anniversario della “Battaglia di Culqualber”, quando il 1° Battaglione Carabinieri, mobilitato il 21 novembre del 1941, si sacrificò in una delle ultime e più cruente battaglie in terra d’Africa, scrivendo una delle pagine più gloriose ed eroiche dell’Arma, per la quale venne conferita alla Bandiera la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione:“Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa d’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa, impari lotta corpo a corpo, nella quale comandante e Carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma – Culqualber A.O. agosto-novembre 1941”.(FOTO GUIDO PICCHIO)
Tanto tuonò che… alla fine non piovve. E non pioverà. Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti sono definitivamente in salvo. La novità è arrivata ieri. Niente piano A, nessun piano B: alla fine si ricorrerà a una sorta di piano C. Nel giro di pochissimo tempo, il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi in via straordinaria per costituire un fondo di salvataggio bancario, pronto a intervenire sui quattro istituti commissariati, allo studio del governo. Il nuovo istituto sarebbe finanziato direttamente dai gruppi bancari italiani in modo obbligatorio e proporzionale ai depositi e non dal governo, come prevede la nuova normativa europea nella fase iniziale. Viene dunque bypassato il fondo interbancario di tutela dei depositi, che era stato investito della questione e che era stato finanziato con una linea di credito da 1,5 miliardi dai sette principali istituti italiani (Intesa, Unicredit, Mps, Banco, Ubi, Bper e Bpm) per ricapitalizzare le quattro banche. Le risorse del nuovo fondo potrebbero essere prelevate modificando la destinazione dei finanziamenti. La mossa ha lo scopo di attivare il meccanismo di risoluzione delle crisi prima del primo gennaio quando entrerà in vigore la normativa sul bail-in che prevede anche il coinvolgimento diretto dei correntisti con depositi superiori a 100mila euro. Le quattro banche in crisi dovrebbero vedere ognuna lo spacchettamento dei crediti in sofferenza e, pertanto, essere salvate, nella parte in bonis, dagli altri gruppi bancari. Questa soluzione metterà così definitivamente la parola fine su una vicenda che ha tenuto banco per mesi e inevitabilmente preoccupato tanti correntisti interessati in prima persona.
Tre regioni unite per creare una macro-regione del centro Italia. Ancona, Firenze, Perugia, che diventano parte di un unico raggruppamento territoriale. I presidenti delle tre Regioni ne parlano seriamente in un summit che andrà in scena domani, sabato 21 novembre, a Perugia. Parteciperanno il presidente della Toscana Enrico Rossi, la presidente dell'Umbria Catiuscia Marini e il presidente delle Marche Luca Ceriscioli. L'incontro tra i governatori è il tentativo di fare un primo "disegno" del progetto, ovvero una regione unica che in pratica andrebbe dall'Adriatico al Tirreno.In Europa, ricorda la Regione Toscana, la Francia ha ridotto l'anno scorso da 22 a 13 le proprie regioni, in Germania i laender più piccoli stanno chiedendo di unirsi, per ridurre costi e sprechi, e anche nel Parlamento italiano, dopo le Province, si torna a discutere di una possibile modifica ai confini delle Regioni, nate quarantacinque anni fa, per farle passare magari da venti a dodici. Il presidente della Toscana Enrico Rossi ha proposto un'alleanza tra Toscana, Umbria e Marche per una nuova regione che dal Tirreno arrivi fino all'Adriatico. Rossi aveva abbozzato il progetto nelle settimane scorse: un «regionalismo differenziato» e con Regioni diverse, «macroregioni», che dopo il referendum confermativo della legge di riforma costituzionale possa tradursi in un percorso di politiche comuni e fusioni di servizi che le esercitano su base regionale. Sabato, si sottolinea, sarà la prima occasione per approfondirlo.
“Salve, siamo dell’Enel e avremmo necessità della sua ultima bolletta della luce pagata”: con questa scusa in questi giorni si sta consumando un tentativo di truffa diffusa in tutta Italia, incluso il maceratese. Diversi gli episodi che si sono registrati venerdì a Macerata e Tolentino, ma potrebbero essere ancora più numerosi.Da quanto si è appreso, una banda di malviventi sceglierebbe a turno determinati territori per provare a ottenere dati sensibili e pin di accesso ai principali servizi internet del malcapitato.La persona che suona alla porta si spaccerebbe per un funzionario Enel incaricato di scoprire eventuali anomalie nella fornitura dell’energia e nella fatturazione della bolletta. Peccato che, insieme al codice cliente, vengano richiesti anche altri dati, compresi modalità di pagamento delle bollette e, guarda caso, i numeri dei conti correnti.Pare che nessuna delle persone contattate sia caduta nell’inganno e le potenziali vittime hanno chiuso la porta al falso funzionario senza fornire alcun dato sensibile. Soltanto qualche giorno da proprio il colosso nazionale dell’energia elettrica era stato costretto a diffondere un comunicato stampa per diffidare da tali “agganci” . Praticamente nessun incaricato Enel è autorizzato a pretendere soldi, informazioni sensibili, dati sulle forme di saldo delle fatture e documenti.
Prosegue il programma itinerante del Coordinamento Provinciale di Forza Italia nel territorio maceratese che ha incontrato il Coordinamento del Comune di Corridonia. "Durante l'incontro, rivelatosi assai costruttivo" afferma la coordinatrice provinciale Lorena Polidori, "si sono toccati temi importanti che riguardano da vicino tutti, come la notevole presenza di immigrazione nel territorio circoscritto: presenza che tanto fa preoccupare i residenti e pone a sua volta problematiche sul piano della sicurezza. Arriva inoltre dalla stampa locale la constatazione del carente controllo, proprio nel comune di Corridonia, fino ad oggi effettuato da parte degli organi a ciò deputati. Durante i lavori è emersa poi la volontà di ripartire e ridare voce al pensiero liberale, con la convinzione di allargare e recuperare un dialogo con coloro che si riconoscono in tale pensiero e se ne sono allontanati. Si auspica il ritorno ad una politica costruttiva, propositiva, di unione e partecipazione".