Convegno sull'agricoltura bioconservativa: Fileni presenta nuove tecniche per la rigenerazione territoriale
Si terrà il 3 ottobre “Agricoltura Bioconservativa – Un nuovo modello per la rigenerazione territoriale”. Questo è infatti il tema del convegno che si terrà alle ore 15,presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona (Aula E, via Brecce Bianche).
Al centro dell’incontro la presentazione del progetto denominato “Trasferimento, adattamento e diffusione del modello agricolo biologico conservativo nei sistemi colturali marchigiani” finanziato dalla Sottomisura 16.1 – Sostegno alla creazione e al funzionamento di Gruppi operativi del PEI - Azione 2 per l’innovazione del PSR Marche 2014-2020.
Durante il convegno – tra i numerosi relatori sul palco – interverranno Massimo Fileni e Alessandro Tramontano del Gruppo Fileni, in qualità di rappresentanti della Capofila del progetto Società Agricola Biologica Fileni srl, per illustrare gli obiettivi e i risultati attesi dalle tecniche e tecnologie sperimentali basate sui principi dell’ideatore Bruno Garbini, nonché cofondatore insieme a Giovanni Fileni e a Enrico Loccioni di ARCA Benefit (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente), partner di progetto.
In tale occasione saranno presenti tutti i partner che collaborano a questo progetto: la stessa ARCA Benefit, l’Università Politecnica delle Marche, Loccioni e la Società Agricola Agri Blu nonché tutte le figure e aziende agricole a supporto di tale processo sperimentale.
L’obiettivo generale dell’evento è informare e divulgare nuove tecniche e tecnologie volte alla tutela della funzionalità e della biodiversità del suolo grazie allo sviluppo e all’applicazione di tecniche di agricoltura biologica conservativa e rigenerativa dei suoli, nell’ottica di incrementare la competitività dell’azienda agricola locale grazie a modelli produttivi economicamente sostenibili che garantiscano un’offerta di alimenti migliorativi dell’ambiente.
Tale processo, dal quale si attende un’inversione o quantomeno una mitigazione del degrado dei suoli marchigiani, prevede tecniche sviluppate attraverso macchinari innovativi per l’agricoltura bioconservativa, prototipi e sensori utili alla misurazione dell’erosione e dello stato di salute dei suoli sviluppati da Loccioni, Università Politecnica delle Marche e Agri Blu.
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