Presentata in conferenza stampa Il Business & Career Days, una due giorni dedicata al sistema impresa e a tutti i suoi attori a partire dai futuri lavoratori o imprenditori: gli studenti degli atenei di Macerata e di Camerino.Il 19 e il 20 ottobre, presso il centro fiere di Civitanova Marche, Confindustria, l’Università degli studi di Camerino e l’Università degli studi di Macerata organizzano l’incontro tra studenti, imprese del territorio e imprese internazionali. Un modo per conoscere le imprese del territorio e per farsi conoscere all’estero con la presenza di 81 buyer da oltre 16 nazioni.A sottolineare l’obiettivo di questo evento il presidente delle piccole industrie di Confindustria Macerata Domenico Ceci “Questa è un’opportunità per rivolgersi al mercato estero, di favorire l’incontro tra imprese e studenti e per far nascere collaborazioni che diano la possibilità alle aziende di essere più competitive nel mercato”.Seduti al tavolo dei relatori i due rettori degli atenei maceratesi: Luigi Lacchè e Flavio Corradini, una vicinanza fisica che è il simbolo di quanto fatto, infatti, proprio negli ultimi 5 anni il Career Day è stata un’iniziativa condivisa dalle due università che hanno dimostrato la capacità di sviluppare un network che sia sinonimo di opportunità per i propri studenti. Lacchè ha aggiunto “ Crediamo in un’attività formativa che possa essere fruibile e spendibile nel mondo del lavoro, nonostante viviamo un periodo di scarsa occupazione ci siamo organizzati per fare da ponte tra i banchi universitari e le imprese, il reale motore dell’economia di questo Paese”. Della stessa opinione Corradini che ha ringraziato il rettore di Macerata per la disponibilità e la collaborazione ormai ben strutturata con l’ateneo camerte e ha inoltre voluto puntualizzare come “ L’inserimento di Confindustria permette di dare un nuovo volto al Career Day, di unirlo appunto al Business e dare la possibilità concreta di conoscere ciò che non è possibile apprendere dai libri di testo, come l’essere imprenditore”.A chiudere la conferenza stampa Gianluca Pesarini, presidente di Confindustria Macerata: “ Per noi è un evento importante. Abbiamo la fortuna di avere due eccellenti università nel nostro territorio e noi possiamo essere il collante per unire il mondo accademico al mondo delle imprese. Abbiamo bisogno di concretezza, di sinergia tra le parti per produrre un reale sviluppo economico territoriale”.https://www.youtube.com/watch?v=WpG5TGkC_38
La Regione Marche, prima e unica del Mediterraneo, sta studiando modelli alternativi al fermo pesca - che ogni anno blocca l'attività delle marinerie per più di un mese - in quanto nei prossimi anni la Commissione europea non destinerà più fondi per questa misura. Se ne sta occupando la Commissione tecnico scientifica regionale per la pesca. Nell'ambito del progetto EcoSea (che vede la collaborazione di sei Regioni italiane, due Contee croate e l'Albania), le Marche hanno individuato un modello bioeconomico che consente di delineare anticipatamente scenari e impatti sulle attività ittiche. L'idea è di non sospendere tutta la pesca, ma le attività in alcune aree. Con il modello ideato è possibile stimare preventivamente gli effetti, sociali ed economici, di ciascuna scelta e valutare soluzioni alternative al fermo pesca. Un modello avanzato, ideato dall'Università di Copenaghen per il Mare del Nord, che noi vogliamo tarare per i nostri mari", ha detto l'assessore Manuela Bora. (Ansa)
Vivere di investimenti come facevano i geni della finanza che hanno sbancato Wall Street nello scorso secolo e che la letteratura ci ha tramandato, spesso e volentieri anche in chiave eccessivamente romanzata.È ancora oggi il sogno di molti che tentano di raggiungerlo, toccarlo con mano, affidandosi a strumenti innovativi. Il mondo degli investimenti è cambiato come tutta la realtà che ci circonda. Oggi si utilizza la rete e un supporto multimediale, magari uno Smartphone o un Tablet di ultima generazione.Ma ad essere rimasta immutata è la voglia di molti utenti di tentare di sopravvivere soltanto di investimenti. Cosa che è ovviamente una missione quasi proibitiva.Negli ultimi anni in Italia si è diffuso enormemente il concetto di trading online; uno strumento che consente di investire utilizzando il web. Per accedere al mondo della finanza un utente deve solo connettersi alla rete e registrarsi ad una piattaforma di intermediazione per fare trading online. Il web ne è pieno.Su questa piattaforma si apre un account e si vanno quindi a depositare soldi che poi si potranno investire nei vari prodotti finanziari; da quelli classici e tradizionalmente noti, come le azioni o le materie prime; ad altri del tutto nuovi che sono nati con l’avanzata del trading online. Ma questo strumento funziona? Si può realmente sperare di investire soldi in autonomia, senza consigli né direttive di un broker fisico? E magari di guadagnarci anche?In rete si possono trovare molte opinioni sul trading online. E sono di ogni genere. Uguali ed opposte. C’è chi considera il trading come uno strumento valido e capace realmente di generare utili. E chi viceversa lo indica come una truffa. Una macchina mangia soldi.Ovviamente vi sono anche pareri più moderati e neutri, e probabilmente per questo maggiormente veritieri, che indicano il trading online come un prodotto da testare e in grado di generare risultati positivi; così come negativi.Né un prodotto miracoloso per guadagnare soldi su soldi; né uno strumento da bandire definitivamente ed etichettare come truffa del secolo. Alla base di tutto vi è il fatto che fare trading online vuol dire operare sui mercati finanziari utilizzando internet; e i servizi di un intermediario virtuale che opera in veste di una piattaforma multimediale.A cambiare fondamentalmente è solo il mezzo utilizzato (la rete) e non lo strumento (i prodotti finanziari sui quali investire) che resta sostanzialmente il medesimo. Certo con la diffusione del trading online sono nati una serie di prodotti che possono essere ritenuti altamente a rischio (come ad esempio le opzioni binarie).Ma di base si stratta di uno strumento per investire online e che quindi richiede conoscenza della materia; studio delle varie forme di investimento; un buon fiuto per gli affari. E che, come ogni altra forma di investimento su questa terra, porta con sé un inevitabile carico di rischi.
Macerata guarda la regione macroadratica e muove il primo passo verso una collaborazione con Zagabria. La delegazione maceratese composta dal Sindaco Romano Carancini, dal Vicesindaco Stefania Monteverde, dal Vice Segretario Generale Gianluca Puliti e dal responsabile dell’Ufficio Turismo Pierluigi Tordini, nella giornata di ieri, ha incontrato l’Ambasciatore italiano in Croazia Adriano Chiodi Cianfarani e successivamente gli amministratori della città croata. Con l’Ambasciatore si è discusso della bella opportunità che si è creata con la rappresentazione della Madama Butterfly, opera prodotta dallo Sferisterio, in scena in questi giorni a Zagabria. Questa esperienza apre scenari interessanti sulle progettualità future, in vista del 2018, anno della cultura italiana in Croazia. Tra le attività a breve termine, invece, si prospetta la possibilità di organizzare un evento durante la settimana della gastronomia, in programma nella seconda metà di novembre. Le delegazione si è quindi spostata verso il Comune per un’altra riunione, organizzata dall’Ambasciatore Chiodi Cianfarani, breve ma subito operativa. Il Sindaco di Zagabria Milan Bandić con il suo staff ha accolto i vari rappresentanti nel suo ufficio e dopo, i saluti istituzionali, ha avviato la discussione sulla collaborazione tra le due città. Tra le proposte dell’Amministrazione maceratese la partecipazione ai bandi europei, in particolare Adrion e la Rete delle città, e la possibilità di portare un’opera del Macerata Opera Festival al Teatro Nazionale Croato. “Lo Sferisterio è ancora una volta ponte di relazioni internazionali per Macerata - dichiara Carancini -, che prosegue un percorso, in maniera organica, di internazionalizzazione con grandi città e punta alla riconoscibilità del sistema cittadino. Con questo incontro, inoltre, si costruisce una relazione importante dentro alla visione della regione macroadriatica”. Il Sindaco Bandić ha mostrato interesse per le proposte e ha incaricato il suo staff a portare avanti le attività. Come segno di concretezza ha poi invitato i rappresentanti maceratesi a tornare durante il periodo dei mercatini natalizi che, proprio nel 2015, a Zagabria hanno ricevuto il riconoscimento come miglior evento europeo di Natale. “Con la cultura e la rete delle buone relazioni cresce il turismo e cresce la città - afferma l’Assessore alla Cultura e Turismo Monteverde -. A Zagabria abbiamo parlato di musica, enogastronomia, tipicità, paesaggio, sviluppo dei territori e fondi europei. Attraverso l’Adriatico raccontiamo la nostra storia comune”.
Apprendere l'arte del ricamo in uno dei templi della moda marchigiana."Ricamatrice artistica di alta moda" è, infatti, la qualifica per la quale Cescot, l'ente di formazione accreditato della Confesercenti organizza, insieme all'azienda di abiti da sposa Delsa e alla ditta Prezioso, un corso di formazione a pagamento.E' stato presentato oggi (mercoledì 5 ottobre), nella sede dell'azienda di abiti da sposa di Belforte del Chienti.A spiegare come sarà strutturato il corso, Lucia Biagioli, direttrice della Cescot Macerata, Giulia Sancricca dell'ufficio stampa della Delsa e Laura Salvucci, titolare del marchio Prezioso.Si tratta di un corso di specializzazione di 300 ore, in parte dedicate alla teoria, in parte alla pratica e altrettante ad uno stage in una delle aziende che aderiscono al progetto.In un periodo dove le figure professionali legate all'artigianato artistico vengono sempre di più a mancare, il corso dà l'opportunità di acquisire la giusta esperienza per poter lavorare in aziende del settore o dar vita ad una propria attività.Il corso formativo spazierà dalla storia del ricamo e del tessuto, all'arte del cucito e del ricamo, senza tralasciare i tempi, i metodi e gli aspetti tecnici da conoscere per la sicurezza sui luoghi di lavoro.Tanti gli aspetti del ricamo che sarà possibile apprendere all'interno dell'azienda di abiti da sposa di Belforte del Chienti.Tra i docenti, Teresa Lucaroni, fashion designer di Delsa couture, ed il suo team creativo, cresciuti professionalmente con Maria Cristina Craglia, fondatrice di Delsa e profonda conoscitrice del ricamo a telaio.Il profumo di questa antica arte ancora si respira all'interno del laboratorio belfortese. I partecipanti al corso avranno l'occasione di toccare con mano le produzioni dell'azienda che ha fatto la storia degli abiti da sposa.Le ore di laboratorio prevedono anche visite a biblioteche, musei di arte e storia e proiezioni di film per acquisire il giusto metodo di ricerca e sviluppo inerente la creazione del prodotto di alta moda.L'obiettivo è, infatti, quello di formare ricamatrici professioniste in grado, non solo di ideare e realizzare un ricamo, ma anche di utilizzarlo per confezionare un prodotto finito.<<Nella molteplicità dei servizi offerti – ha detto Lucia Biagioli - la Confesercenti di Macerata, apre uno spazio di interesse verso la promozione di una formazione specializzata, in linea con le attività ed iniziative volte al sostegno dei giovani e dell’autoimprenditorialità, già attive grazie a gestione di bandi specifici della Regione Marche che evidenziano una reale esigenza dei giovani di orientarsi alla vita imprenditoriale.Ciò che ci preme – ha proseguito - è rispondere alle esigenze dei giovani che vogliono inserirsi nel settore artistico e/o tradizionale dandogli spazio e scommettendo su chi vuole fare di un mestiere un’opportunità professionale, partendo in primis dalla propria formazione. Siamo convinti che i corsi formativi professionalizzanti e con contenuti pratici risultano essere l’alternativa giusta nell’avvio dell’attività imprenditoriale, permettano di cogliere le diverse sfumature del ramo autonomo e, in generale, per meglio capire il mondo del lavoro>>.Quale luogo migliore, per apprendere le tecniche del ricamo, se non il tempio marchigiano degli abiti da sposa come lo è Delsa. Il laboratorio dove la fondatrice, Maria Cristina Craglia, decise di fondere il ricamo appreso da ragazzina dalle suore, con la tecnica del telaio conosciuta grazie ai suoi viaggi in Tunisia. E' da questa unione che il marchio Delsa ha acquisito ancor più prestigio nei ricami e nelle lavorazioni ed è grazie al desiderio di tramandare questa arte che nasce il corso della Cescot.<<Vogliamo insegnare a ideare cose belle – ha detto, per Delsa, Giulia Sancricca - . Lo vogliamo insegnare a chiunque decida di iscriversi: dalle persone che hanno già esperienza, ai più giovani che invece sono alle prime armi. Lo vogliamo insegnare a tutti, perchè l'esperienza della nostra fondatrice ci insegna che solo con l'umiltà e la sete di conoscenza si può volare alto.Quello che Delsa, con questo corso, vuole dare, sono gli strumenti per ideare e creare ricami di alta moda, con i quali ognuno può intraprendere la strada che vuole. Una volta appresa questa arte meravigliosa c'è chi potrà decidere di proporla in una azienda che si occupa di alta moda o chi, invece, dar vità lui stesso ad una propria attività.Voremmo far capire che nessuno, soprattutto in questo periodo di crisi economica, può sentirsi arrivato. E questo ce lo insegna Maria Cristina – ha concluso - che ha sempre avuto un continuo bisogno di apprendere arti nuove e di condividerle con donne che, come lei, avevano la grande passione per la moda e per le cose belle>>.Ultimo ma non meno interessante è stato l'intervento di Laura Salvucci che all'interno della Delsa ci è cresciuta e con gli occhi di una adolescente ha potuto vedere tutta la passione che la mamma, Maria Cristina Craglia, metteva nei suoi modelli e nei suoi ricami. La stessa passione che lei, oggi, mette nella creazione dei cuscini per occhi Prezioso e che l'ha spinta a collaborare alla creazione di questo corso.<<A proposito dell'autoimprenditorialità, che il corso e Confesercenti vogliono promuovere – ha detto Laura Salvucci - , ritengo che Prezioso ne sia un esempio. Nonostante le difficoltà di questo periodo economico, con il cuscino per occhi mi sono rimessa in gioco. Così ci ha sempre insegnato nostra madre che nei momenti di crisi si è sempre impegnata a dare di più. La potenzialità, del cuscino Prezioso, di diventare un accessorio di alta moda, deriva dalla storia e dal patrimonio storico e culturale che ho ereditato in Delsa.L'obiettivo è, infatti, quello di aprirci ai mercati internazionali del lusso, come quello Arabo e Asiatico che hanno mostrato già un notevole interesse. Gli allievi del corso che si iscriveranno allo stage con Prezioso avranno l'opportunità di crescere professionalmente in un clima creativo che guarda ai mercati esteri del lusso>>.
“Abbiamo archiviato un’altra edizione di successo che, nonostante lo spostamento della data, ha riscosso il consenso di tanto pubblico e la partecipazione di molti espositori". Così il presidente della Confartigianato provinciale, Renzo Leonori, da sempre anima della Mostra mercato delle Attività Produttive di San Severino Marche, a conclusione della tre giorni che lo scorso week end ha visto darsi appuntamento, in piazza Del Popolo, una sessantina di espositori.Ricchissimo lo stand della Coldiretti, con una decina di aziende del territorio e le produzioni tipiche locali: dalla porchetta agli insaccati, dai vini ai formaggi a molte altre bontà ancora. Fra i tanti espositori anche quelli giunti a San Severino da diverse province della regione e persino dall'Umbria. Come tutti gli anni la Mostra mercato delle Attività Produttive è servita anche a premiare le realtà del territorio che si sono distinte, per produzione, qualità e impegno, nei vari settori produttivi. Per l'artigianato la giuria ha assegnato il suo premio a Giancarlo Mazzarantani, per il commercio ai titolari del Bar Dignani mentre per l'agricoltura è stata premiata l'azienda di Cinzia Anibaldi. Per il "Memorial Tomassini" un premio speciale è andato a Graziella Sparvoli, storica presidente dell'associazione Palio dei Castelli. A consegnare gli ambiti riconoscimenti è stato il presidente dell'associazione Attività Produttive, Pierino Verbenesi, che dal palco ha voluto ringraziare tutti, in particolare i collaboratori storici con cui da ventisei anni, tante sono le edizioni della rassegna, lavora fianco a fianco per mettere in piedi l'allestimento che occupa tutta la piattaforma dell'ovale di piazza Del Popolo.Al taglio del nastro della vetrina di questo 2016 hanno preso parte, fra gli altri, il sindaco, Rosa Piermattei, il vice sindaco e assessore comunale alle Attività Produttive, Giovanni Meschini, il presidente dell’associazione Attività Produttive, Pierino Verbenesi, il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, il pro rettore di Unicam, Andrea Spaterna, il direttore provinciale di Coldiretti, Giordano Nasini, il presidenti della Coldiretti provinciale, Francesco Fucili, e quello della Confartigianato, Renzo Leonori, insieme a numerose altre autorità.“Il prossimo anno - promette il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei - lavoreremo per portare in piazza ancora più espositori e cercheremo di fare di tutto per rinnovare un appuntamento che è comunque un momento di incontro oltre che una vetrina molto importante per i settempedani e per le produzioni del territorio".
Navigando in rete sarà sicuramente capitato di imbattersi in messaggi promozionali relativi al trading online. Forse sarebbe più opportuno dire che è praticamente impossibile non averli incontrati in quanto ormai rappresentano una buona parte della pubblicità sul web. Ebbene probabilmente non tutti si sono fermati a chiedersi di cosa si tratti esattamente; cosa si sta tentando di far passare tramite questi messaggi promozionali che spesso promettono guadagni importanti.Siamo nel settore degli investimenti come ovvio; il significato di trading online è esattamente quello di investire tramite la rete. Quindi utilizzando internet quale strumento di intermediazione. E il trading online consiste proprio nel tentare di trarre un profitto dalla variazione delle quotazioni degli asset sui quali si va a puntare. Quindi dalle valute estere alle materie prime passando per titoli, azioni e quant’altro faccia parte della sfera degli investimenti tradizionali. L’essenza del trading online è quindi quella di utilizzare la rete, ovvero uno strumento relativamente nuovo, per puntare su prodotti finanziari assolutamente tradizionali. Per fare ciò altro non si deve fare che affidarsi ai servizi di un intermediario virtuale. E anche qui le dinamiche della rete hanno mutato la fisionomia dei soggetti implicati: non più un intermediario fisico, ma un broker online, una piattaforma virtuale, un software computerizzato, a fare servizio di intermediazione. I tanti messaggi promozionali di cui sopra si riferiscono sempre ai broker; perché sono loro a muovere i fili del ‘gioco’. L’investimento passa anche per la scelta di un broker affidabile, dato che non tutti lo sono.In generale va tenuto conto che il trading online è un investimento che presenta fattori di rischio. Questo perché ovviamente l’obiettivo di chi investe è sempre quello di massimizzare il profitto con zero rischi o giù di lì. Ebbene nel trading online non esiste il rischio zero. E non potrebbe essere altrimenti. Questo per tornare ai messaggi promozionali presenti in rete che spesso e volentieri fungono da esca per utenti sprovveduti attirati da fantomatiche promesse di guadagni mirabolanti. Il mondo degli investimenti non funziona così; e se il trading online è diventato ormai un mondo che affascina milioni di utenti che cercano di ottenere guadagni pur senza essere squali della finanza, la realtà dei fatti ci dice il contrario: ovvero che arricchirsi con questo strumento è quasi impossibile. E non si dia retta ai tanti siti che lasciano intendere che la percentuale di guadagno è piuttosto elevata: nei fatti solo una minima parte di chi investe (circa il 5%) riesce a trarre profitto da questo strumento. Certo è un prodotto di facile approccio che non implica perdite di tempo né spostamenti fisici e quindi tentare può valerne la pena. L’importante come sempre è farlo nel modo giusto e consapevoli di questa alta percentuale di rischio.
Al termine dell’assemblea dei lavoratori della Cementir Sacci di Castelraimondo, stamattina i rappresentanti sindacali hanno incontrato l’azienda che ha confermato i 71 licenziamenti dopo il mancato accordo della settimana scorsa in Regione. Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil valuteranno insieme ai propri legali la possibilità di impugnare i provvedimenti di licenziamento, che sono stati rifiutati dai lavoratori.Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche, ha ribadito la determinazione del sindacato a premere sulla Regione affinché inviti il Gruppo Caltagirone, proprietario della Cementir, a bonificare l’area del sito produttivo. Analoga attenzione sarà rivolta all’altro iter che riguarda il sito e che vede coinvolta la Provincia: la richiesta, da parte di Cementir, di poter sfruttare la cava dello stabilimento.«Terremo gli occhi aperti – afferma Giacchetti – sull’esito di questi procedimenti: la valutazione della Provincia, in particolare, è vincolata anche alla capacità produttiva dell’azienda».
Firmata il 27 settembre, nell'ambito della direzione provinciale di CNA, la convenzione quadro tra l'Università degli Studi di Camerino e la CNA di Macerata. A sottoscrivere l'accordo il Rettore Prof. Flavio Corradini e il Presidente Giorgio Ligliani.La qualità dell’Università degli Studi di Camerino, che per il 13° anno consecutivo è prima nella graduatoria Censis tra le Università sotto i diecimila studenti e seconda nella graduatoria di tutte le Università italiane, è a disposizione del territorio e delle relative imprese.Il Prof Flavio Corradini, ringraziando la CNA per la richiesta di collaborazione, ha comunicato che: “l’Università degli Studi di Camerino mette a disposizione tutte le conoscenze e competenze delle proprie Scuole di Ateneo: Architettura e Design, Bioscienze, Biotecnologie e Medicina Veterinaria, Giurisprudenza, Farmacie e Prodotti della Salute, Scienze e Tecnologie. In particolare, siamo a disposizione delle piccole e medie imprese e degli artigiani per immaginare e sviluppare progetti di ricerca e innovazione congiunti nei settori della digitalizzazione, energie e loro integrazione, nuovi materiali e materiali intelligenti, design. Sono altresì a vostra disposizione – ha proseguito - i laboratori di prototipazione e prototipazione rapida.” UniCam ha designato il dottor Giulio Bolzonetti, dirigente del macro settore ricerca e trasferimento tecnologico, come coordinatore delle attività oggetto della convenzione.“CNA Macerata e l'Università di Camerino condividono un importante percorso di collaborazione sul territorio – dice il Presidente CNA Giorgio Ligliani – con questa convenzione quadro poniamo le condizioni per un rapporto più che proficuo, che siamo certi saprà dare frutti concreti sia per le nostre aziende che per l'università stessa. Si agirà rivolgendo particolare attenzione da un lato ai giovani e alle loro aspirazioni lavorative, con l'obiettivo di definire percorsi formativi concordati, dall'altro al tessuto imprenditoriale maceratese, che ha precise esigenze in relazione alle proprie peculiarità”. Spiega il Direttore Provinciale Luciano Ramadori: “CNA Macerata intende sviluppare rapporti di collaborazione con l'Università per la definizione di attività e di progetti di ricerca nelle aree di interesse comune, oltre a incentivare le imprese ad effettuare tirocini formativi e sostenere l'integrazione tra mondo accademico e mondo produttivo”.
Cinquanta espositori per presentare le migliori produzioni ma anche i prodotti tipici e le bontà del territorio. Fino a domani (domenica 2 ottobre) la bella piazza Del Popolo di San Severino Marche ospita la 26esima edizione della Mostra Mercato delle Attività Produttive, rassegna patrocinata dal Comune, dalla Provincia, dalla Camera di Commercio, da Confcommercio, Coldiretti e Confartigianato.Alla cerimonia del taglio del nastro hanno preso parte il sindaco, Rosa Piermattei, il vice sindaco e assessore comunale alle Attività Produttive, Giovanni Meschini, il presidente dell’associazione Attività Produttive, Pierino Verbenesi, il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, il pro rettore di Unicam, Andrea Spaterna, il direttore provinciale di Coldiretti, Giordano Nasini, il presidente provinciale di Confartigianato, Renzo Leonori, insieme a numerose altre autorità.“Questa rassegna – ha sottolineato il primo cittadino nel suo saluto - dovrà crescere per far conoscere ancora di più le produzioni che nascono a San Severino Marche. Si tratta di produzioni di altissima eccellenza in diversi settori, dalla lavorazione del marmo a quella del vetro, dalla meccanica ai prefabbricati, dalla lavorazione del ferro a quella di altri materiali. E poi l’enogastronomia e i prodotti tipici e tanto altro ancora. Vorrei dire grazie a chi ha aderito e partecipa a questa rassegna. So che costa molto, non in termini economici ma di forze. Essere via dalle proprie attività, anche per un solo fine settimana, è un grande sacrificio”. Poi l’appello del sindaco Piermattei perché la ricostruzione post sisma pensi anche al sistema produttivo: “Mi rivolgo ai rappresentanti della Regione e della Provincia, ai rappresentanti politici, perché la ricostruzione tenga conto di queste realtà. Perché, finalmente, si pensi anche a chi fa impresa, al mondo dell’artigianato che è capillare in queste nostre zone, alle infrastrutture che sono necessarie non solo per far uscire dall’isolamento le nostre comunità ma anche per spingere il sistema Italia”.E un appello a fare sistema è arrivato anche dal presidente della Provincia, Antonio Pettinari, il quale ha ricordato la realizzazione di una superstrada per la vallata del Chienti ma ha anche invitato a non dimenticare la vallata del Potenza. Di sistema ha parlato, infine, anche il prorettore Spaterna, intervenuto in rappresentanza dell’Università di Camerino: “Il nostro – ha detto – è un ateneo del territorio ma anche, e soprattutto, per il territorio”.
“Mettiamo a disposizione delle aziende e della nostra clientela una liquidità di oltre 20 milioni di euro. Li mettiamo a disposizione a condizioni economiche tra le migliori a livello locale e a fronte di progetti sostenibili e che vengono dal territorio”.Le parole di Giampiero Colacito, Direttore Generale BCC Civitanova Marche e Montecosaro, arrivano come una folata di aria fresca sulla nutrita platea di imprenditori presenti nella sala conferenza della Bcc di Civitanova Marche e Montecosaro per un convegno focalizzato sulle opportunità offerte dal Piano di Sviluppo Rurale delle Marche.Il Dg poi ribadisce con forza: “I soldi ci sono, le condizioni economiche vantaggiose anche. Elaborate progetti, la nostra Banca vi sosterrà”.Al centro dell’attenzione dell’iniziativa le risorse e le opportunità per gli imprenditori del territorio con il Piano di Sviluppo Rurale delle Marche che mette a disposizione 540 milioni di euro per progetti di sviluppo aziendali che rispettino i requisiti, gli indirizzi e le linee guida dettate dal Piano stesso.“Siamo molto interessati al settore agricolo ed agroalimentare - ha detto Sandro Palombini, Presidente BCC Civitanova Marche e Montecosaro, nel suo saluto introduttivo – su questo settore abbiamo investito e vogliamo continua ad investire diversificando. L’auspicio è che da questa iniziativa possano nascere occasioni di investimenti e collaborazione tra la banca e gli operatori del settore”.E poi il Presidente ha ricordato lo stato di salute della Bcc di Civitanova.“Sono oltre 10 mila le aziende del settore, tra la provincia di Macerata e quella di Fermo - ha detto Mauro Conti, Direttore BIT SPA – il settore è in salute sia trasversalmente tra queste due provincie sia a livello nazionale dove quello agricolo-agroalimentare è tra i pochi settori che dal 2006 ad oggi ha accresciuto il proprio fatturato”.E poi: “In alcuni casi risulta molto importante procedere con aggregazioni che consentono alle aziende di ottimizzare le risorse e rendere sostenibili gli investimenti”.“Con il 22% siamo la provincia – ha puntualizzato Luciano Ramadori, Direttore CNA Macerata – che, nelle Marche, ha il maggior numero di imprese e aziende nel settore agricolo ed agroalimentare”.“I miei 20 anni di esperienza mi portano a dire con ragionevole certezza che il settore agricolo è quello che da meno problemi al settore bancario”, ha detto l’agronomo Alfio Bagalini parlando di “Imprenditori, consulenti e banche nella pianificazione degli investimenti aziendali”. E poi una chiosa preziosa: “Non adattare le proprie caratteristiche ai requisiti richiesti dai bandi. Definire prima bene le proprie peculiarità aziendali e poi valutare se è opportuno aderire al bando”.“Vorremmo arrivare ad offrire al cliente tutti i giorni un prodotto biologico e a filiera corta - ha detto Stefano Della Ceca, del progetto "Rete d'imprese Vivi la tua terra Agricoltura Biologica Biodinamica Marche" che ha parlato di alcune esperienze del territorio – al giorno d’oggi purtroppo c’è più domanda che offerta. Dobbiamo crescere dal punto di vista dell’offerta”.E poi: “Quando partecipiamo a bandi per le mense nelle scuole per proporre cibo sano e biologico vediamo che ci sono ribassi d’asta che non consentono letteralmente ai nostri contadini locali di partecipare”.“Rabbrividisco ogni volta che sento parlare di cibo come merce – ha detto il Presidente Slow Food Marche, Ugo Pazzi – il cibo è valore”.E poi: “Stiamo cercando di portare a Civitanova una delle manifestazioni più importanti in Italia sul tema della pesca: slow fish. Sarebbe un valore aggiunto molto importante e prezioso anche per il territorio”.“Aggregare è sinonimo di forza”, è il passaggio più forte dell’intervento di Marziano Ambruosi, imprenditore del settore di successo.Nelle conclusioni, il DG Colacito ricorda i dati virtuosi della Bcc di Civitanova e Montecosaro: “abbiamo chiuso il semestre con un utile netto di euro 2,3 milioni che ci consente di superare quota 76 milioni di euro di patrimonio netto e di registrare indicatori patrimoniali fra i più alti del sistema bancario nazionale: CET1 e TCR pari al 21,7%”.
Anche l’universo più conservatore e ancorato al passato può aprirsi alle tecnologie. E in realtà si tratta di una dinamica cui si assiste giorno dopo giorno dato che le novità derivate dalla corsa sfrenata delle tecnologia sono ormai quotidiane. Ed allora anche la Borsa può svegliarsi una mattina e scoprirsi un mondo nuovo, più fresco e aperto ai cambiamenti. O meglio, a svegliarsi la mattina e a dover fare i conti con questi mutamenti sono gli investitori che hanno sempre puntato sul mercato delle azioni. Si tratta di soggetti abituati e determinate consuetudini e che negli ultimi tempi hanno visto cambiare lo strumento da utilizzare per accedere al mercato delle azioni. Oggi in Borsa ci si va tramite internet; tutto quello che occorre è un pc, un tablet o perché no un semplice smartphone. Ci si collega alla rete e si accede al mercato azionario. Il tutto avviene grazie ai servizi offerti dai broker online, piattaforme di intermediazione nate proprio per consentire di accedere ai mercati finanziari tramite web. Oggi sono tante le piattaforme per investire in Borsa online tra le quali l’utente può scegliere: un’offerta ampia e sempre più variegata sulle necessità dell’investitore. E che parte dall’assunto iniziale che ha del miracoloso: si può entrare in Borsa in modalità virtuale, senza recarsi fisicamente presso la sede di una banca o di altro intermediario finanziario. Andando a vedere l’iter da percorrere per investire in azioni tramite la rete, dobbiamo proprio partire da quanto sopra detto; ovvero dalla necessità di registrarsi presso un broker online che, tra i suoi servizi, offra la possibilità di accedere al mercato della Borsa. In linea generale oggi come oggi quasi tutte le banche principali offrono ai propri clienti la possibilità di investire tramite trading online aprendo un account con l’home banking. Investire in Borsa online vuol dire scegliere tra due differenti tipologie di investimento: il trading con le opzioni binarie; e il mercato del forex. Uno degli aspetti principali da valutare prima di iniziare a investire è quello legato all’analisi tecnica dei mercati; ogni trader che si avvicina alla Borsa in modalità virtuale deve necessariamente conoscere l’andamento di una data azione, anche in riferimento allo stato dell’azienda. Sapere quando è il momento di investire. essere in grado di consultare e interpretare i grafici economici. Una volta chiariti questi aspetti e portati a termine i passaggi per l’apertura di un conto presso una piattaforma, arriva il momento principale; quello di decidere su quale strumento finanziario puntare. Si può vagliare tra azioni, obbligazioni, tutoli di Stato, fondi di investimento, strumenti derivati; tanti prodotti (che sarebbe bene conoscere nel miglior modo possibile) e ciascuno con peculiarità proprie. A questo punto si può iniziare a investire in Borsa tramite la rete; tenendo sempre a mente che si tratta di un investimento rischioso, pur con i vantaggi offerti dallo strumento di internet. Che nello specifico sono la possibilità di consultare in tempo reale le quotazioni dei mercati azionari; ricevere alert legati a questo andamento; accedere a dati di analisi tecnica prima di puntare su uno strumento; consultare notizie economiche in tempo reale.
Sarà interessato tutto il settore agricolo e agroalimentare del territorio maceratese e fermano, oggi pomeriggio a partire dalle ore 17 presso la sala conferenze della BCC di Civitanova Marche e Montecosaro.Al centro dell’attenzione le risorse e le opportunità per gli imprenditori del territorio con il Piano di Sviluppo Rurale delle Marche che mette a disposizione 540 milioni di euro per progetti di sviluppo aziendali che rispettino i requisiti, gli indirizzi e le linee guida dettate dal Piano stesso.Dopo il saluto introduttivo di Sandro Palombini, Presidente BCC Civitanova Marche e Montecosaro, si entrerà nel vivo dell’argomento di giornata con Mauro Conti, Direttore BIT SPA, che parlerà di “Aggregazione e sostenibilità per lo sviluppo del settore agricolo ed agroalimentare locale”, Luciano Ramadori, Direttore CNA Macerata, che focalizzerà l’attenzione su “Il ruolo delle imprese locali per lo sviluppo e la tutela delle produzioni di qualità”, l’agronomi Alfio Bagalini “Imprenditori, consulenti e banche nella pianificazione degli investimenti aziendali”, Stefano Della Ceca, responsabile Progetto "Rete d'imprese Vivi la tua terra Agricoltura Biologica Biodinamica Marche" che parlerà di alcune esperienze del territorio. Ci sarà anche il Presidente Slow Food Marche, Ugo Pazzi, che parlerà dei progetti di Slow Food come volano di sviluppo del territorio.Le conclusioni verranno affidate a Giampiero Colacito, Direttore Generale BCC Civitanova Marche e Montecosaro.Il PSR Marche prevede investimenti, fino al 2020, per circa 540 milioni di euro (537,96 milioni di euro), destinati alla competitività dell’agricoltura marchigiana, alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, all’innovazione, e allo sviluppo inclusivo delle zone rurali.Verranno finanziati interventi sulla base delle sei priorità della politica di sviluppo rurale definite dall’Unione europea, ovvero: promuovere il trasferimento della conoscenza e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali; potenziare la redditività delle aziende agricole e la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forme, promuovere tecniche innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste; promuovere l’organizzazione della filiera alimentare, compresa la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere animale e la gestione dei rischi nel settore agricolo; preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura; incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale; adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nella zone rurali.Percorso di approvazione del PSR MarcheIl Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 è stato approvato dall’Assemblea Legislativa della Regione Marche con Deliberazione Amministrativa n.108 del 17 luglio 2014.Di lì è partito il successivo iter burocratico e i PSR è stato approvato in via definitiva dalla Commissione Europea con Decisione C (2015) 5345 del 28 luglio 2015 e in seguito l’Assemblea Legislativa della Regione Marche lo ha adottato con Deliberazione Amministrativa n.3 del 15 settembre 2015.
A meno di improbabili colpi di scena dell’ultimo minuto, cala definitivamente la tela sul cementificio di Castelraimondo. Tra qualche giorno settantuno dipendenti non avranno più un lavoro, né un reddito per campare le loro famiglie. Un’altra realtà produttiva e fonte di sostentamento per molti che chiude e lascia il territorio montano sempre più povero e spoglio.Eppure si tratta di un epilogo previsto in tempo utile per potervi porre, eventualmente rimedio. Un finale annunciato probabilmente ad orecchi sordi o che, come minimo, non hanno prestato ascolto alle numerose grida di allarme che si levavano da ogni parte. Un caso di lassismo e di trascuratezza da manuale. Ciò nonostante le condizioni per approfondire il dossier c’erano tutte. Le informazioni frammentarie e parziali che trapelavano, avrebbero richiesto un contatto serrato con la proprietà. Con le diverse proprietà che nel corso di questo ultimo anno si sono avvicendate. Le organizzazioni sindacali, con i rappresentanti locali dei lavoratori, in verità, lo hanno richiesto - inascoltati - sin da subito. Ma il loro unico interlocutore istituzionale, ossia la giunta regionale ha fatto orecchi da mercante. Il presidente Ceriscioli ha scelto di non metterci la faccia. Negli ultimi due incontri era altrove. Impegni inderogabili. Mentre gli uomini della Cementir di Caltagirone negavano ai sindacalisti sbalorditi, ogni possibile, ragionevole apertura, lui non c’era. Deliberatamente sceglieva di non stare accanto alle maestranze che in quell’attimo perdevano lavoro e salario. Al suo posto inviava la sua assessora ed un funzionario regionale. Sono sicuro che lui, uomo di sinistra (almeno a parole), che disertava tutti i tavoli di confronto, non deve aver fatto una buona impressione ai lavoratori.Per la verità, lo avevamo visto decisamente più a suo agio alle prese con olive e aperitivi nel party estivo organizzato dalla figlia di quello stesso Caltagirone, Azzurra. Allora la razza padrona chiudeva, tra gli applausi ed i complimenti degli astanti, una testata giornalistica e la signora in questione ebbe a dire che quelli che venivano licenziati non erano giornalisti. Che, casomai, l’impertinente intervistatrice si informasse meglio. Ceriscioli lì, quel giorno c’era, eccome! Sorrideva soddisfatto alle telecamere, tra uno Spritz ed un Martini e la sua unica preoccupazione era come togliersi un fastidiosissimo pezzetto di prezzemolo tra i denti.Della disperazione rabbiosa dei lavoratori, quindi il governatore Ceriscioli non sa. Come non sa del profondo senso di impotenza e frustrazione che pervade quel corpo intermedio che si chiama sindacato, che tante volte ha assorbito anche pesanti conflitti. Non sa nemmeno che oltre al lavoro, questi disoccupati qui hanno perso ogni residuo di fiducia nelle istituzioni. Che si sono sentiti carne da macello. Merce di scambio di quart’ordine. Infatti non ci vuole uno scienziato per capire che uno non compra uno stabilimento perché progetta di non riaprirlo mai. Casomai lo compra per cambiargli destinazione d’uso. E se lo fa è solo perché qualcuno gli ha dato delle solide ed affidabili garanzie. Il tutto sulla pelle di settantuno, ignare famiglie.In realtà le colpe vanno distribuite equamente e non tutte addossate al presidente della giunta regionale. Il locale Partito Democratico, mentre i lavoratori sfilavano in piazza, sotto gli occhi tra l’annoiato ed il rassegnato dei presenti, si guardava compiaciuto e soddisfatto l’ombelico. Il loro dibattito verteva tra il post- Pettinari ed il referendum costituzionale. Incontri a tal proposito si susseguivano incessanti e partecipati. Dentro i salottini, sotto i neon e al fresco dell’aria condizionata si dibatteva dei massimi sistemi. Fuori, per le strade montava la rabbia di quelli che tra pochi giorni non avranno più soldi nemmeno per mangiare. Credo che la distanza tra una classe dirigente ed i suoi concittadini si misuri tutta, qui ed oggi, in questa desolante, ma veritiera rappresentazione. Dopodiché si arriva all’ormai famoso “mangino brioches” di Maria Antonietta, preludio alla rivoluzione.Se è vero che “si muore soprattutto quando in nome della salvezza dell’economia si giustificano scelte che calpestano la dignità delle persone e si negano a queste diritti fondamentali,” come ha saggiamente scritto Mons. Nunzio Galantino, allora noi siamo già morti da tempo e non ce ne siamo nemmeno accorti. Tanto eravamo presi a discutere d’altro…
Anche il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, interviene sulla vicenda Sacci, dove oltre 70 lavoratori vedono a rischio il posto di lavoro."In data odierna" dice Pettinari "ho ricevuto le delegazioni sindacali Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil, Rsu Cementificio Sacci in merito alla vertenza Cementir Sacci. Nel corso dell'incontro le parti sociali mi hanno informato sulla gravissima situazione creatasi a seguito del mancato accordo tra le parti nell'incontro tenutosi in Regione in data 26 settembre scorso. Infatti tale atto consentirà all'azienda di procedere ad effettuare licenziamenti di tutti i 71 dipendenti dal 1 ottobre 2016.L'Amministrazione Provinciale nell'esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori interessati e alle loro famiglie, denuncia la decisione assunta dalla ditta Cementir Sacci come atto gravissimo contro il territorio e l'intera comunità, in un momento particolarmente critico a causa del perdurare della congiuntura economica e del recente sisma. L'Amministrazione Provinciale intende sostenere in sede politica e istituzionale ogni azione che riterrà idonea a tutelare l'occupazione, la professionalità e le risorse del territorio utilizzate per tale attività cementizia. Pertanto auspica la ripresa immediata delle trattative per raggiungere le intese necessarie al mantenimento dell'occupazione.
Questo fine settimana in piazza Del Popolo torna l’appuntamento con la Mostra Mercato delle Attività Produttive di San Severino Marche, vetrina sul mondo dell’artigianato, dell’industria, dell’agricoltura e del commercio giunta alla 26esima edizione.La cerimonia di inaugurazione si terrà domani (venerdì 30 settembre), alle ore 17,30, alla presenza del sindaco, Rosa Piermattei, del vice sindaco e assessore comunale alle Attività Produttive, Giovanni Meschini, del presidente dell’associazione Attività Produttive, Pierino Verbenesi. Interverranno, fra gli altri, il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, il pro rettore di Unicam, Andrea Spaterna, il direttore provinciale di Coldiretti, Giordano Nasini, il presidente provinciale di Confartigianato, Renzo Leonori. Saranno presenti in piazza, insieme alle produzioni del territorio settempedano, anche associazioni culturali e sociali, oltre alle scuole Itts “Eustachio Divini” e Ipsia “Ercole Rosa”, specializzate nella formazione dei ragazzi al mondo del lavoro. Fra gli appuntamenti da segnalare anche lo spettacolo musicale “Dino Gnassi Corporation”, in programma per sabato 1 ottobre alle ore 18 in piazza Del Popolo, e lo spettacolo musicale e di batto della “Studio Dance Academy” di domenica 2 ottobre alle ore 16,30 sempre nell’ovale simbolo della città di San Severino Marche.
Confartigianato Imprese Macerata ha condotto un approfondimento, elaborando dati Banca d’Italia ed Artigiancassa (fonte Banca d’Italia), sull’andamento del credito con particolare riguardo al territorio regionale e provinciale. Da questo studio emergono dati interessanti che mettono in risalto, almeno in linea generale, un ritardo della ripresa del credito al sistema produttivo ed in particolare alle imprese di piccola dimensione.Dall’analisi del trend dei prestiti alle imprese in toto emerge che, alla data del 31 luglio 2016, essi hanno toccato, a livello nazionale, quota 880 miliardi: l’analisi per classe dimensionale d’impresa evidenzia, rispetto all’anno precedente, un aumento dello 0,5% dei prestiti alle imprese medio-grandi ed un calo dell’1,6% per quelle con meno di 20 addetti. Sul fronte della qualità del credito un segnale positivo proviene dalla stabilizzazione delle sofferenze sui prestiti alle imprese: a luglio 2016 lo stock di sofferenze relative al credito alle imprese è stato pari a 156,9 miliardi di euro (il 17,9% dei prestiti lordi), ed è stabile rispetto all’anno precedente: le situazioni creditizie più deteriorate si registrano nel settore delle costruzioni (sofferenze pari al 30,9% dei prestiti erogati).Per quanto concerne i prestiti all’artigianato: a livello nazionale lo stock concesso alle imprese artigiane (riferimento marzo 2016) ammonta a 44,0 miliardi di euro, in diminuzione sull’anno precedente di 2,9 miliardi (- 6,1%); il credito concesso all’artigianato rappresenta il 5,0% del totale dei prestiti concessi al totale imprese. In quattro anni (2012/2016) i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente di un quinto (- 19,1%), pari a 10,3 miliardi di euro, un calo doppio rispetto a quello registrato dal totale imprese (- 9,8%). La distribuzione territoriale dei prestiti all’artigianato mostra notevoli variazioni ma in tutte le regioni si osserva una discesa dello stock dei prestiti: le Marche fanno registrare, con un – 14,1%, la riduzione più marcata: nonostante ciò la nostra regione è al 2° posto per quanto concerne il rapporto tra erogato ad imprese artigiane su totale imprese (con una percentuale dell’8,7%: la media nazionale, come detto, è del 5,0%). Conseguentemente anche a livello provinciale si osservano ampie variazioni: Macerata, pur facendo registrare una contrazione pari a – 14,9% sull’anno precedente, dato che la posiziona in fondo alla classifica (109° posto), rimane comunque, con 466 milioni di euro di prestiti all’artigianato, corrispondenti all’11,1% del totale dei prestiti alle imprese, ai vertici della graduatoria per province (5° posto). Concludiamo questa analisi sul credito analizzando l’andamento dei tassi d’interesse sui finanziamenti alle imprese.I dati di marzo 2016 sui tassi attivi effettivi su finanziamenti per cassa a breve ed in essere indicano che un’impresa, in Italia, paga un tasso del 4,82%, in diminuzione di 91 punti base rispetto ad un anno prima e che rappresenta il minimo storico dal dicembre 2008. L’analisi dei dati evidenzia anche qui ampie differenziazioni a livello territoriale: le Marche, con un tasso del 5,54% si posizionano al 10° posto tra le regioni (- 75 punti base sull’anno precedente); tra le province Macerata, con un tasso del 5,01% (- 87 punti base sull’anno precedente) è la migliore tra le province marchigiane, posizionandosi al 31° posto della graduatoria nazionale.<< Questi dati – commenta Renzo Leonori, Presidente Provinciale Confartigianato Imprese Macerata – sono la testimonianza del fatto che le dichiarazioni di ottimismo professate dal nostro sistema bancario confliggono con la realtà vissuta quotidianamente dai nostri imprenditori: noi la ripresa del credito non la vediamo ancora e ciò vale soprattutto per artigiani e piccole imprese, per i quali le erogazioni sono sempre più scarse e più costose, nonostante il maggiore tasso di solvibilità rispetto alle grandi imprese. Come abbiamo sempre sostenuto – conclude il Presidente Leonori – un presupposto fondamentale per favorire l’accesso al credito consisterebbe nella fiducia che le Banche dovrebbero accordare ai progetti di investimento degli imprenditori: purtroppo in Italia ciò avviene assai poco frequentemente! >>.
"O si riprende l'attività lavorativa o si bonifica: una terza via non esiste". Lo ribadisce l'assessore al Lavoro Loretta Bravi, dopo che la Regione ha ufficialmente chiesto alla CementirSacci di chiarire il futuro dello stabilimento di Castelraimondo.Bravi fa riferimento alla dichiarazione dell'azienda, secondo cui lo stabilimento di Castelraimondo risulta strutturalmente eccedente rispetto alle strategie aziendali, ''nonostante la Regione sia disponibile a garantire le risorse per altri tre mesi di cassa integrazione, consentendo così ai lavoratori almeno di poter beneficiare della nuova assicurazione sociale per l'impiego (Naspi), in vigore dal prossimo mese di gennaio''.''Stiamo parlando di settanta famiglie - sottolinea l'assessore - che a breve perderanno reddito, senza altre alternative''. (Ansa)
Tanti sono i tolentinati che l’altra mattina hanno ottenuto riconoscimenti nell’ambito del Premio “Fedeltà al lavoro e del progresso economico” da parte della Camera di commercio di Macerata, giunto alla 41° edizione, nel cui consiglio siede anche un tolentinate, Andrea Passacantando, presidente di Copagri Macerata.Ancora una volta Tolentino si dimostra una realtà economica di rilievo a livello provinciale. Nel corso della consueta cerimonia, che annualmente conferisce riconoscimenti a quanti si sono distinti per longevità ed abilità di attività nel mondo imprenditoriale, sono stati premiati i tolentinati: l’imprenditrice Oriana Forconi titolare di Multiradio che quest’anno compie quaranta anni di attività, per il settore artigianato nell’ambito del Premio donna impresa; Franco Serafini dipendente del settore privato; Giovanni Cappelletti, Gianfranco Montecchiari e Felice Vagni imprenditori commerciali; Otello Pascucci ed Adolfo Ciarlantini imprenditori artigiani. Ha, invece, ricevuto il premio di maceratese nel mondo l’attore Cesare Bocci, la cui mamma vive a Tolentino.
La Società Creamoda Expo Srl, che gestisce l'omonima Fiera internazionale degli accessori e componenti per calzatura, pelletteria e abbigliamento, promuove un Concorso destinato ai giovani creativi.MODALITÀ DEL CONCORSOSono invitati a partecipare al concorso creativi e designer di età compresa fra 18 e 35 anni, che operino in Italia e all’estero.I candidati dovranno elaborare un progetto sul tema:Uno stile atemporale, che trascende le mode e pervade lo spirito.Il progetto potrà riguardare:- una capsule collection di calzature, o pelletteria, o abbigliamento- alcuni componenti per il settore calzature, pelletteria e abbigliamento quali suole e tacchi per calzature, accessori (fibbie, ecc.) pellami & tessutiIl progetto dovrà essere proposto possibilmente sotto forma di prototipo (importante ai fini della presentazione durante e dell’esposizione) e soprattutto dovrà essere realizzabile ai fini della produzione/industrializzazione.Per partecipare occorre presentare un file digitale contenente almeno N.3 tavole in formato A3: 1 tavola con il CONCEPT 1 tavola con il PROGETTO 1 tavola con le SPECIFICHE TECNICHE del progetto Il concorrente ha la possibilità di presentare il prototipo in scala o in formato 1:1I progetti dovranno essere accompagnati da un Testo di presentazione in f.to A4 di 150 battute al massimo Importante: specificare il Titolo del progetto, il Nome e Cognome dell'autore o degli autori (in caso di progetto elaborato da più soggetti). VALUTAZIONE, ESPOSIZIONE E PREMIAZIONEUna Commissione formata da esperti d’Arte e di Moda, individuata da Creamoda Expo Srl, selezionerà n.6 finalisti e successivamente 3 vincitori. Il giudizio della Commissione è insindacabile. La Commissione sceglierà le opere secondo i criteri di affinità al tema fornito, le caratteristiche funzionali-tecniche, estetiche e più consone al fini della realizzazione del progetto.L’azienda premierà 3 candidati selezionati dalla Commissione. I premi in denaro saranno così ripartiti: €1.000 – primo premio; €500 – secondo premio; €250 – terzo premio. Le opere vincitrici saranno esposte in un apposito spazio riservato durante l’edizione successiva dell’evento fieristico e saranno pubblicate sui media a cura dell'Ufficio Stampa di CREAMODAEXPO, con la citazione dei nomi degli autori.Creamoda Expo Srl potrà decidere di esporre e/o utilizzare le opere non premiate nella propria attività di comunicazione. Tutte le opere, vincitrici e non, resteranno di proprietà dell'autore.I 6 candidati finalisti selezionati dalla Commissione saranno invitati, a proprie spese, alla manifestazione fieristica CREAMODAEXPO, che si terrà a Bologna Fiere dal 18 al 20 Ottobre 2016.La premiazione avrà luogo mercoledì 19 Ottobre 2016, alle ore 15.MODALITÀ DI PARTECIPAZIONELa presentazione del progetto dovrà avvenire in forma esclusivamente digitale.Le opere dovranno essere inviate con posta elettronica all'indirizzo e-mail pressoffice@mapwork.it con il seguente oggetto: “Progetto UNO STILE ATEMPORALE"’. Dovranno pervenire entro le ore 12.00 del giorno 10 Ottobre 2016.A tal fine, si precisa che faranno fede esclusivamente la data e l’ora di arrivo della e-mail, attestata con "conferma di lettura" inviata automaticamente dal programma di posta. Saranno pertanto ininfluenti la data e l’ora di invio. Il recapito del "plico digitale" entro il termine sopra indicato rimane ad esclusivo rischio del mittente.La e-mail dovrà contenere la seguente documentazione: Domanda di partecipazione al presente concorso, completo dei dati anagrafici (nome e cognome, indirizzo, recapiti telefonici, indirizzo e-mail) e indirizzo di studio Nel caso di partecipazione collettiva, definire un capo gruppo e riportare i nominativi dei partecipanti Copia del bando sottoscritta dal/i partecipante/i in segno di integrale accettazione Una breve relazione che descriva le caratteristiche del progetto, compresa la descrizione del tipo di lavorazione e dei materiali necessari alla realizzazione (testo massimo 1 pagina formato A4); insieme alla relazione è possibile allegare le foto dell'eventuale prototipo 3 Tavole in formato A3, digitali (peso dei file non superiore a 2MB cad.) contenenti: 1 presentazione concept 2 presentazione progetto 3 presentazione tecnica RESPONSABILITÀ DEI PARTECIPANTII partecipanti al concorso si assumono ogni responsabilità in merito alla paternità e all’originalità dei lavori presentati e si impegnano a manlevare i promotori del Concorso da qualsiasi azione, richiesta giudiziale e stragiudiziale intrapresa da terzi nei confronti degli stessi in ragione dei progetti elaborati. DIRITTI DI UTILIZZAZIONEFatta salva la proprietà intellettuale dei diversi progetti che resta in capo agli autori, con la partecipazione al concorso gli autori acconsentono alla riproduzione e diffusione fotografica e video del proprio progetto ai fini della comunicazione e promozione e all’esposizione in Italia e all’estero. PUBBLICAZIONE ESITO CONCORSOAi 6 finalisti della selezione sarà data comunicazione tramite mail o telefonicamente. L’esito del concorso sarà reso noto il giorno 12 Ottobre 2016; entro il 13 Ottobre 2016 i 6 candidati dovranno confermare la propria partecipazione alla manifestazione fieristica. Qualora il finalista non confermasse la propria disponibilità e la propria adesione, sarà sostituito dai successivi candidati in graduatoria.Per quanto non previsto dal Bando valgono le deliberazioni della Commissione. Per ulteriori informazioni rivolgersi via e-mail alla segreteria del Premio: pressoffice@mapwork.it - tel. +39 0733 672042