Per la prima volta la Giunta regionale snobba gli imprenditori marchigiani
La Fondazione Aristide Merloni è un patrimonio unico ed insostituibile delle Marche, unanimemente riconosciuto. Viene fondata nel 1963 per incoraggiare lo sviluppo di nuove piccole imprese nel fabrianese. Nel 1974, grazie all’estro e alla rarissima intelligenza di un uomo come Nino Andreatta, fa il decisivo salto di qualità teorizzando, in quel di Ascoli Piceno la “via adriatica allo sviluppo”.
Si rilevava, cioè come la crescita industriale in Italia, da nord verso sud, si indirizzasse in preferenza attraverso le Marche, lungo la direttrice adriatica. Nasce, sempre in quel periodo, la rivista “Economia Marche” che da allora fino ad oggi è un riferimento sicuro e costante per studiosi ed analisti. Nel 1986 presenta per la prima volta la classifica delle principali imprese marchigiane. Da allora la Fondazione Merloni, con la collaborazione della facoltà di Economia della Politecnica delle Marche e del Censis, diventa una fucina di ricerche e pubblicazioni. Di tutto prestigio gli economisti che hanno dato il loro prezioso contributo a questi importanti studi. Oltre al già citato e compianto Nino Andreatta, Romano Prodi, Angelo Tantazzi, Giacomo Vaciago, Enrico Letta, e moltissimi altri.
Quest’anno l’appuntamento è giunto al trentesimo anno. Per l’occasione erano presenti Romano Prodi e Diego Della Valle, oltre naturalmente al presidente Francesco Merloni che ha fatto gli onori di casa. Diego della Valle in quanto best performer per sviluppo e redditività della sua impresa; Romano Prodi in qualità di economista che già nel passato – come ha giustamente ricordato Merloni - proprio a Fermo, contribuì ad indirizzare le politiche di modernizzazione ed internazionalizzazione nel settore calzaturiero, facendo registrare un notevole successo agli imprenditori marchigiani del settore. L’incontro ha seguito sostanzialmente due direttrici: se da una parte sono state sottolineate le eccellenze e le ottime prestazioni di talune imprese, è toccato a Prodi, nelle sue conclusioni, evidenziare ed analizzare i punti particolarmente deboli e le criticità che potrebbero sopravvenire a fronte delle leggerezze di ordine politico, in particolare con il commercio estero.
Ma non è di questo che intendo parlare, anche perché, in tutta franchezza, di economia ed impresa ci capisco poco. Quello che invece voglio, con sconcerto, segnalare è la totale assenza ingiustificata del governo regionale ad un appuntamento importante come questo. Le sedie riservate alla giunta regionale sono colpevolmente rimaste vuote. Nessuno, tra i magnifici sette componenti ha sentito l’esigenza di presenziare, almeno per qualche minuto, alla cerimonia. Un’assenza che si è visibilmente notata e che, verosimilmente lascerà un segno. Credo, peraltro, che sia la prima volta in trent’anni che accade una cosa del genere. Unico presente del Consiglio Regionale il suo presidente, Tonino Mastrovincenzo, che se non altro, ha salvato la faccia a tutta la politica. Però si è sorbito, suo malgrado, le lamentele di molti (tra tante anche le mie) a cagione delle altrui assenze. Eppure in sala erano presenti un ex presidente, Gian Mario Spacca e due ex assessori: Marco Luchetti e Pietro Marcolini. Ma a questo punto la domanda da porsi, senza girarci tanto attorno, è la seguente: si tratta di una semplice disattenzione, oppure di una scelta deliberata? Per esempio: l’assessora alle attività produttive, la commercialista Bora, aveva cose più importanti da fare, tipo andare dell’estetista, oppure la giunta regionale delle Marche del contributo delle Fondazione Merloni allo sviluppo economico della regione può tranquillamente farne a meno? Ecco, a noi per farci un’idea più completa, da questo governo regionale basterebbe una risposta a questa semplice domanda. Per quanto riguarda invece il pensiero di molti tra i presenti, sull’operato della giunta regionale mi limito ad un episodio. Mi sono fermato a chiacchierare per cinque minuti con il mio amico Marco Luchetti che non vedevo da diverso tempo. Mentre entrambi convenivamo sul fatto che, senza dubbio, smettere di fumare fa ingrassare significativamente, si sono avvicinate a lui cinque persone con diverse alte funzioni, tutte lamentandosi del presidente Ceriscioli e del suo operato.
Quello che in definitiva tutti hanno percepito da questo episodio è la sconsiderata assenza del governo regionale in una occasione che vedeva protagonista tutto il mondo produttivo del tessuto regionale. Una cesura colposa ed unilaterale di cui è unicamente responsabile l'inutile presidente Ceriscioli con la sua inutile banda di inutili assessori...
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