L'artigianato marchigiano al terzo posto nella classifica nazionale dell'economia circolare
L’economia circolare è un modello che pone al centro la sostenibilità del sistema, in cui non ci sono prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. Si tratta di un sistema opposto a quello definito “lineare”, che parte dalla materia e arriva al rifiuto. Confartigianato Imprese Macerata ha condotto un approfondimento su tema, soffermandosi in particolare ad analizzare il territorio regionale e provinciale.
Dai dati esaminati si evince innanzitutto che l’artigianato è protagonista assoluto dell’economia circolare: l’analisi della struttura imprenditoriale, sulla base della classificazione settoriale, mette in evidenza che al I° trimestre 2016 sono 222.956 le imprese artigiane operanti nei settori dell’economia circolare, pari al 16,5% dell’artigianato totale, le quali danno lavoro a 471.505 addetti.
L’alta vocazione artigiana di tal tipo di economia è dimostrata dal fatto che i tre quarti (75,2%) delle 296.449 imprese nei settori in esame appartengono all’artigianato: le Marche, con 6.855 imprese artigiane su 8.302 totali, fanno registrare una percentuale pari all’ 82,6% (3° posto tra le regioni italiane); tra le province spicca il dato di Macerata che, con l’86,0% (1.527 imprese artigiane su 1.776 totali), si colloca al 9° posto tra le province d’Italia.
Tra le attività economiche in cui è più rilevante il peso dell’artigianato dell’economia circolare, limitando l’osservazione a quei settori rappresentati da almeno 5.000 imprese, evidenziamo, nell’ordine, la fabbricazione e riparazione di protesi dentarie (artigianato al 92,6%), la riparazione di impianti elettrici e di alimentazione per autoveicoli (87,6%), la riparazione di carrozzerie di autoveicoli (80,8%), l’installazione, manutenzione e riparazione di impianti idraulici, riscaldamento e condizionamento aria (80,4%), la riparazione e sostituzione di pneumatici per autoveicoli (76,1%).
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