"Dopo la revoca dei licenziamenti intimati dalla Glf Turbine SRL in quanto pregiudiziale per il proseguimento della trattativa, e, sgombrato il campo dai licenziamenti da noi ritenuti illegittimi, si è svolta l’assemblea con i lavoratori per la discussione in merito all’accordo per la procedura di mobilità della GI&E SPA Unipersonale, al termine dell’assemblea le organizzazioni sindacali si sono spostate presso la Regione Marche e alla presenza del Funzionario Regionale il Dott. Giuseppe Soverchia, la Società GI&E SPA rappresentata dall’Amministratore Luciano Ghergo assistito da Confindustria Ancona, si è proceduto alla firma dell’accordo che prevede un costo aziendale per dipendente pari a 19.000,00 € lordi comprensivi del riconoscimento dei mesi di maggio e giugno 2018, l’ accordo è stato siglato dalla Fim Cisl e dalla Uilm Uil, la Fiom Cgil non ha ritenuto opportuno siglare l’accordo, per quanto riguarda le organizzazioni sindacali firmatarie sentiti i propri iscritti e dando seguito all’esito dell’assemblea svolta con i lavoratori presenti e valutato le conseguenze di un mancato accordo, hanno ritenuto prioritario su mandato di gran parte dei dipendenti, fare il necessario per scongiurare un possibile ed imminente fallimento dell’azienda". Lo rendono noto la Fim Cisl e la Uilm Uil della provincia di Macerata.
"Siamo ben coscienti che l’accordo da solo non basta, serve da parte aziendale un progetto di concordato, sostenibile, che dia risposte ai creditori per dare gambe ad un rilancio e risanamento dell’azienda anche passando a nostro parere dalle cessione di quote societarie per arrivare ad un progetto industriale che mantenga occupazione e possibilmente di poter in futuro riassorbire alcuni degli esuberi che fanno parte della procedura di mobilità - proseguono - Il mancato accordo avrebbe prodotto sicuramente il fallimento dell’azienda, precludendo ogni possibilità di continuità produttiva, producendo per i lavoratori ulteriori disagi, ci permettiamo di ricordare che l’azienda dal primo febbraio 2018 ha chiesto il pagamento diretto della CIGS da parte dell’Inps e da allora i lavoratori coinvolti sono senza reddito, il fallimento avrebbe aggravato ancora di più questa situazione.
Confidiamo nel Commissario Giudiziale e nel Giudice Delegato del tribunale di Ancona nell’autorizzare in tempi celeri il progetto di accordo sindacale per consentire a chi aderisce all’accordo di poter vedersi erogata la prima rata per il 15 luglio".
Le organizzazioni sindacali firmatarie e i lavoratori che aderiranno all’accordo "sanno bene che l’azienda è la stessa che non ha rispettato gli accordi della precedente procedura, ma nello stesso tempo confidano e pongono le loro speranze nella riuscita del progetto concordatario e se questo avviene la credibilità e la solvenza dell’accordo lo garantisce il concordato stesso, detto questo i problemi dell’azienda sono tanti e molti di difficile risoluzione nell’immediato per questo chiediamo alla proprietà un cambio di passo ed una seria ricerca di un socio che crede nelle potenzialità della GI&E per non disperdere le professionalità che hanno da sempre dato un valore aggiunto all’azienda e per mantenere il sito produttivo a Porto Recanati, ci sono già molti capannoni vuoti dopo un fallimento nella provincia di Macerata e non solo. Si difendono i lavoratori anche con scelte sofferte e con senso di responsabilità, solo il tempo darà ragione se le scelte sono state giuste o sbagliate, ma quando l'alternativa è il fallimento, bisogna avere il coraggio di osare".
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