"Nel 2023 il 50% dei comuni delle Marche senza sportelli bancari": Cisl lancia l'allarme
Dai dati regionali, analizzati dall'Osservatorio promosso dalla First Cisl, risulta che, al 31 dicembre 2022, il 15% del territorio marchigiano è stato colpito dalla desertificazione bancaria: sono 54mila le persone che risiedono in comuni dove non si registra la presenza di alcuna banca, 19mila unità in più rispetto al 2021, mentre sono 4.200 le imprese che hanno sede in comuni senza sportelli bancari, 1400 in più rispetto al 2021.
"Un trend preoccupante per le Marche, una regione di piccoli comuni, dove l'evolversi di questo processo può causare enormi difficoltà socio-economiche, in particolare nelle aree interne e montane, dove la chiusura di filiali e sportelli è ormai inarrestabile - dichiara Mario Raimondi, segretario generale First Cisl Marche -: il 25% dei comuni marchigiani non ha sportelli bancari sul suo territorio e solo nel 2022 ne sono stati chiusi in 11 comuni".
"Il fenomeno, anche alla luce delle prossime chiusure del 2023 da parte di banche nazionali, potrebbe esplodere raggiungendo il dato della metà dei comuni della regione senza sportelli bancari, infatti almeno 12 filiali e sportelli chiuderanno nel 2023 in Intesa San Paolo e almeno 10 filiali e sportelli chiuderanno nel 2023 in BPER" sottolinea Raimondi.
"Ciò significa per molte persone, in particolare anziane o con problemi di mobilità, dover sopportare pesanti disagi per accedere ai servizi bancari necessari alla loro vita quotidiana. Inoltre, le chiusure degli sportelli bancari possono anche avere un impatto economico sulle comunità locali - conclude il segretario First Cisl Marche -. Senza un'istituzione bancaria fisica presente, le imprese locali avrebbero non pochi problemi ad ottenere finanziamenti o depositare i propri guadagni. Questo potrebbe rallentare la crescita economica e ridurre le opportunità di lavoro nelle aree interne già molto penalizzate".
Commenti