Immobili all'asta, Tosoni: "Stop ad azioni temerarie da parte di intermediari bancari"
Confermiamo che anche i giudici dei tribunali locali si stanno adeguando alle disposizioni impartite dalla Corte di Giustizia Europea e dalla nostra Cassazione, anche a Sezioni Unite, sospendendo molte procedure giudiziarie di vendita immobili all'asta (qui il precedente articolo). Viene così riconosciuta al debitore esecutato la giusta difesa dalle irregolarità che sono ormai presenti in circa il 70% delle esecuzioni in essere.
Infatti quando l'esecutato è un debitore o fideiussore , è consentito difendersi in qualsiasi momento della procedura esecutiva, anche se in precedenza non è mai stata avanzata alcuna azione di difesa, non essendosi mai opposto alle varie preliminari intimazioni, decreti ingiuntivi, pignoramenti ecc. Tra le eccezioni più valide per bloccare la procedura, c'è il difetto di legittimazione attiva del cessionario incaricato.
Infatti sappiamo benissimo che le banche quando hanno in bilancio dei crediti "deteriorati" o di dubbio recupero, possono procedere alla cessione degli stessi a favore delle società veicolo di cartolarizzazione (soggetti abilitati dalla Banca d'Italia a tale scopo, ndr).
Con l'aiuto delle leggi italiane fiscali, sempre favorevoli a tale sistema, le stesse Banche non rischiano alcuna perdita (al contrario di aziende e privati) in quanto quello che non incassano lo tramutano in credito d'imposta, annullando anche l'obbligo di accantonamenti a riserva previsti per tali crediti incagliati. Ma le cessioni, che poi si moltiplicano appositamente ed ad arte (come avviene per il gioco delle tre carte), non sempre sono autorizzate e regolari.
Inoltre stanno pervenendo proprio in questi giorni notifiche di precetti (composti di quattro pagine di cui più di tre descrivono soltanto i passaggi avvenuti tra i vari cessionari) dove vengono chiamate in causa terze persone mai coinvolte in tali debiti. Le stesse vengono fantasiosamente ritenute "eredi" della parte debitrice pur non avendo neanche mai iniziato alcuna azione di successione o di rinuncia alla stessa.
Essendo tali azioni (abbinate alla mancanza di totalità del credito), chiaramente discriminatorie ed illegittime, si sta valutando azioni legali anche di carattere penale per l'annullamento delle stesse e porre fine a tali soprusi. È ora, infatti, di cominciare ad arginare in modo più efficace illegittime prepotenze, messe in atto dalle lobby bancarie, troppo spesso lasciate fare non ostacolate.
L'associazione Tutela Imprese, di cui sono il rappresentante, è stata sempre molto attiva e concreta su tali ingiustizie e invita chi fosse interessato a presentare tali reclami per iniziare a far parte del gruppo e promuovere un'azione collettiva di difesa Nazionale - Class Action, ai seguenti contatti: numero verde 800 931170 - tel. 0733-816478 - email info@tutelaimpresa.it
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