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Economia Civitanova Marche

ICA nel progetto della prima tiny house Made in Italy

ICA nel progetto della prima tiny house Made in Italy

L’idea è di un ragazzo marchigiano: la sua creazione è made in Italy e ha anche l’impronta maceratese. Leonardo Di Chiara, architetto e ingegnere ventiseienne di Pesaro, ha ideato aVOID, la prima abitazione mobile tutta italiana. È una tiny house, ovvero una casa minuscola, alta quattro metri, lunga cinque e larga due ed è esposta fino a marzo 2018 a Berlino, all’interno del Museo del Design.

Oltre a rivoluzione il concetto di “esperienza abitativa” in nove mq, il progetto si basa sulla sostenibilità ambientale. Ed è qui che entrano in gioco aziende che stanno puntando il loro sviluppo sul risparmio del pianeta, come ICA Group.

L’impresa della famiglia Paniccia ha, infatti, fornito al giovane architetto le proprie vernici “bio”, ottenute, dopo tre anni di sperimentazioni e ricerche, da sostanze vegetali di scarto. Non solo è stato ridotto al minimo il petrolio, ma anche il processo di realizzazione di questa vernice è stato reso sostenibile a livello ambientale, così da avere un circuito virtuoso che permetta una fortissima riduzione di emissioni di anidride carbonica. La chimica, grazie a questo prodotto rivoluzionario, sta diventando sempre più verde.

Siamo orgogliosi di aver potuto dare il nostro piccolo contributo alla realizzazione della prima casa mobile made in Italy - afferma Sandro Paniccia, presidente ICA Group - , frutto del talento e dell’intraprendenza di un giovane architetto e ingegnere marchigiano. Inoltre questo progetto si sposa perfettamente con il contenuto innovativo e rispettoso dell’ambiente delle nostre nuove vernici bio, utilizzate per abbellire e proteggere tutte le parti in legno della tiny house”.

Accanto al legno presente sia all’interno che all’esterno, Di Chiara ha utilizzato anche altri materiali quali il vetro, un tessuto resistente alle piogge e un rivestimento in lamiera acciaio inox. Il riscaldamento viene ottenuto dall’energia solare. “Ora stiamo lavorando al processo di industrializzazione - dichiara l’architetto pesarese - mentre sto perfezionando gli impianti elettrici e idrici della casa”.

 

Di Chiara ha ottenuto tutti i materiali grazie a un vero e proprio crowdfunding presso una quindicina di imprenditori marchigiani, tra cui appunto la famiglia Paniccia. “Ho scelto di valorizzare le eccellenze della nostra regione e chiedere alcuni materiali ad aziende locali ma con vocazione internazionale - prosegue - perché nel campo del design e del mobile siamo molto bravi. È molto curioso il fatto che, come la vernice di ICA sia stata premiata a Colonia pochi mesi fa per l’innovazione di prodotto, così anche aVOID ha ottenuto un bel riconoscimento con l’esposizione al Museo del Design di Berlino, un doppio filo che ci tiene uniti con la Germania”.

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