Nuova apertura per il Gruppo Lube che ha inaugurato domenica 8 gennaio, in collaborazione con AB design srl, un nuovo Concept Store a Modica. Un evento accolto con calore da parte di tutta la comunità modicana e che ha visto la partecipazione delle autorità locali e del sindaco Ignazio Abbate.
Lo Store, espone su una superficie di oltre 320 mq le ultime novità delle collezioni Cucine Lube e Creo Kitchens. Si potrà quindi spaziare dalle forme innovative ed eleganti firmate Cucine Lube come il modello Clover, fino alle soluzioni di Creo Kitchens, pensate per un pubblico giovane nel gusto o nell’età, come il modello Kyra le cucina personalizzabile come un abito sartoriale. Nello Store sarà presente anche un’area dedicata al living. Un team di tre addetti alla vendita seguirà il cliente nel momento della scelta, offrendo servizi come: progettazione e rilievo della stanza.
Il Gruppo Lube con l’apertura del nuovo Lube Store Modica continua a percorrere la strada della crescita ottenuta grazie alla grande attenzione data al cliente e alle sue esigenze.
A cinque mesi dall'inizio della crisi sismica che ha colpito il Centro Italia, "non sono ancora stati resi operativi gli strumenti di sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti, autonomi e collaboratori: 259 milioni di euro sono ancora bloccati in attesa della stipula della convenzione tra il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, il ministero dell'Economia e delle finanze e i presidenti delle Regioni colpite". Così Cgil, Cisl e Uil delle Marche, che oggi hanno incontrato i parlamentari marchigiani.
"Un incontro positivo - dichiarano i sindacati - in cui tutti i parlamentari hanno recepito le proposte presentate e hanno annunciato che alcune risposte, come quella sulla busta paga pesante, giungeranno già con il decreto Milleproroghe. Altre questioni saranno affrontate con provvedimenti specifici". Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, nel corso dell'incontro è stata annunciata la firma della convenzione. (Ansa)
Da martedì, 17 gennaio, la Svila srl (140 dipendenti), mega-impianto che produce pizze surgelate a Visso, è chiusa temporaneamente "per neve". "L'unica strada che porta a Visso - spiega il direttore di produzione Mauro Parretti -, è in condizioni disastrose". Ci sono difficoltà a far arrivare alla fabbrica i pullman navetta che trasportano i lavoratori sfollati lungo la cosa o in altre località.
"Ma soprattutto - sottolinea Parretti - non riescono a venire qui i camion che debbono ritirare la merce. Abbiamo stoccato il prodotto nelle celle frigorifere, poi abbiamo dovuto interrompere la produzione. E pensare che con questa settimana, se avessimo lavorato, avremmo recuperato le tre settimane perse con il terremoto di fine ottobre". Le scosse di ieri non hanno danneggiato il sito, ma i rappresentanti della Svila, che fa parte di un gruppo americano, chiedono, come tanti cittadini, tempi celeri per la ricostruzione e l'arrivo delle casette: "non vogliamo essere una cattedrale nel deserto". (Ansa)
Rinviato a data da destinarsi, a causa del maltempo, l’incontro promosso dal Comune di San Severino Marche per informare imprenditori e titolari di attività economiche sui sussidi e gli interventi previsti nell’ambito delle attività per far fronte all’emergenza terremoto.
L’iniziativa, promossa dall’assessorato alle Attività Produttive del Comune, si sarebbe dovuta tenere oggi pomeriggio al teatro Italia.
Oltre 70 le imprese, non solo marchigiane, presenti al seminario informativo per il settore Pulitintolavanderie tenutosi domenica scorsa presso l’Hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche. Hanno aperto l’incontro, organizzato da Confartigianato Imprese Macerata, i saluti della Presidente Regionale di Confartigianato ANIL Pulitintolavanderie, Katia Sdrubolini e la neo Presidente Provinciale di Confartigianato ANIL Macerata, Beatrice Stefoni.
Il seminario è stato pensato come un’occasione di formazione professionale e aggiornamento su temi di rilevante importanza per le imprese del settore, come il Codice del consumo, la diversità dei simboli di lavaggio europeo e cinese, e il trattamento degli odori sui tessuti.
Alessandro Iozzelli del Laboratorio Analisi Tessili Lanartex e Giuseppe Pennino, ricercatore tessile sono intervenuti in merito all’obbligatorietà dell’etichettatura per la composizione dei tessuti e la responsabilità delle lavanderie sulla lavorazione, parlando della diversa simbologia delle etichette nei dei Paesi Europei e con riferimento particolare a quelle americana e cinese. Inoltre è stato affrontato, valutando dei casi pratici sottoposti dalle lavanderie presenti ai relatori, il problema degli odori assorbiti dai tessuti, discutendo sulle cause e sui rimedi sia chimici che naturali.
Infine sono state illustrate tutte le opportunità di risparmio in materia di energia elettrica dal Responsabile del Cenpi-Confartigianato Energia Per le Imprese Roberto Micheli, che ha presentato i vantaggi del Consorzio, capace di offrire le migliori condizioni di fornitura di energia e gas sul libero mercato.
Meno 36% di turisti stranieri a ottobre, stop alla narrazione del 'Marcheshire'. Se i dati elaborati dalla Coldiretti su statistiche della Banca d'Italia saranno confermati, il terremoto del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre scorsi ha inferto un colpo micidiale al turismo straniero nelle Marche. ''I miei clienti sono per lo più inglesi'' racconta Maccario Aureli, titolare di un agriturismo con azienda agricola biologica a Valfornace, comune nel cuore del Parco dei Sibillini. ''Vengono qui in cerca di relax. Una settimana-dieci giorni, li vedi seduti lì fuori sulla panca, leggono molto, fanno passeggiate. Chissà se tornano''. Delle 15 camere della struttura ''5 sono inagibili. Dopo la 'botta' di agosto le prenotazioni erano riprese, per il ponte di Ognissanti c'era il tutto esaurito, poi solo disdette''. L'assessore regionale Moreno Pieroni intanto ha lanciato una campagna di comunicazione massiccia per rilanciare il brand Marche.
(Ansa)
Il consiglio di amministrazione della Federazione regionale delle Bcc non ha acconsentito alla presentazione del progetto alternativo a Iccrea.
Nelle Marche la Bcc di Civitanova sarebbe, ma il condizionale è d’obbligo visto lo scenario più che mai in evoluzione in questa fase, l’unica Bcc regionale ad essere indirizzata verso il gruppo di Cassa Centrale Banca,
Ma in realtà c’è molto fermento e molto bolle in pentola
La grande riforma del Credito Cooperativo è giunta a un passaggio nevralgico.
E Civitanova sta giocando un ruolo di primissimo piano.
Marco Bindelli, vice presidente della Bcc civitanovese e battagliero portavoce delle rivendicazioni dell’Istituto di credito cittadino, torna a puntare il dito contro la Federazione marchigiana delle Bcc: “Censurato il progetto di Cassa Centrale Banca”.
Prima, mesi fa, per aver creato un movimento di opinione per la costituzione di un secondo Gruppo bancario, oltre a quello guidato da Iccrea Banca; poi, in questa fase, per la sensibilizzazione ad ampliare la base di adesioni di Banche al costituendo secondo Gruppo guidato da Cassa Centrale Banca.
Ricordiamo che dalla galassia di oltre 360 BCC si passerà presto a un sistema che inizialmente sembrava dovesse essere monopolare ma che ora, a seguito di un movimento di cui la Bcc di Civitanova è stata promotrice nazionale e che ha fatto registrare sempre maggiori adesioni, è destinato ad essere dualista, con tutte le Bcc italiane che confluiranno alcune nel futuro Gruppo nazionale guidato da Iccrea Holding ed altre nel Gruppo guidato da Cassa Centrale Banca (CCB), oltre alle Casse Rurali della provincia di Bolzano che potranno costituire un gruppo provinciale.
A quello di CCB hanno già aderito oltre 100 Bcc italiane, tra cui quella di Civitanova.
Il dibattito, dei mesi scorsi, molto acceso all’interno del movimento del Credito Cooperativo, si sta declinando a tutti i livelli con inevitabili tensioni che si riverberano anche nella nostra regione Marche.
E, ad accendere ancora una volta la miccia, è la Bcc civitanovese che da mesi ripete con forza di non sentirsi più tutelata dalla Federazione delle Bcc marchigiane e chiede un sistema più trasparente e rappresentativo. A prima vista, nella Marche, l’Istituto civitanovese sembra predicare nel deserto visto che formalmente tutte le Bcc marchigiane aderiscono a Iccrea ma utilizzano da decenni il sistema informativo di CCB. Ma è in forte crescita l’apprezzamento per il progetto industriale della trentina CCB che è forte di numeri straordinari dal punto di vista della tenuta patrimoniale e della solidità del costituendo Gruppo.
Dicevamo della nuova miccia e delle parole di Bindelli che torna a puntare il dito contro la Federazione marchigiana delle Bcc. Questa volta per non aver acconsentito a Cassa Centrale Banca di presentare il propri progetto, così come invece suggerito dalla recente lettera inviata da Banca d’Italia a tutti gli operatori del credito cooperativo.
“Tutti sanno bene che quello è un progetto di grande solidità e che sta stuzzicando l’appetito anche di altre Banche marchigiane.”.
“Ricordiamo – precisa Bindelli - che il costituendo Gruppo di CCB, da cui tutte le Bcc marchigiane ricevono da decenni efficienti servizi informatici, partirà con numeri di assoluto rilievo: la raccolta diretta sarà di oltre 40 miliardi di euro, gli impieghi si attesteranno a 31 mld, oltre 7 mila e 600 i dipendenti e oltre mille le filiali. Ma soprattutto il fondamentale indice di stabilità patrimoniale CET1 Ratio si attesterà al 15,7% e la governance della capogruppo sarà incentrata su concetti di meritocrazia. Una realtà affidabile e trasparente che si presenta già con le spalle forti. Ampiamente patrimonializzato, il nuovo Gruppo Bancario Cooperativo, denominato Cassa Centrale Banca–Credito Cooperativo Italiano, potrebbe diventare uno dei Gruppi bancari più solidi d’Italia con un Total Capital Ratio tra il 45 e 50%”.
Dopo l’entrata in vigore del Decreto Milleproroghe n.244 del 30 dicembre scorso, e nello specifico dell’art.6 - comma.8 che ha disposto la proroga dei termini delle concessioni del commercio su aree pubbliche al 31/12/2018, si è generata una incertezza generale sia da parte delle Amministrazioni comunali, sia da parte degli Operatori del commercio. Infatti il decreto interviene a pochi giorni dalla data prevista per la presentazione delle domande per tali concessioni, e molti Comuni si trovano ad aver già attivato le procedure per il rinnovo.
A tutela dei propri associati Confartigianato ha indetto quindi un incontro informativo pubblico proprio per ricondurre la situazione sul binario della certezza e della omogeneità delle indicazioni da seguire. “Il decreto approvato dal Governo a fine anno - afferma il Presidente del Commercio Ambulante di Confartigianato Marche, Giacomo Delsere – sta creando grande incertezza e preoccupazione tra gli operatori del settore, circa 4.900 in tutta la Regione Marche che detengono nel complesso 80-100 mila licenze”.
L’incontro, previsto per lunedì 16 gennaio p.v. alle ore 16.00 presso la Sala Conferenze del Coni al Palarossini di Ancona, sarà un importante momento di confronto tra operatori, Amministrazioni locali, l’Anci e la Regione, per concordare una linea comune di comportamento.
Nonostante l’intesa trovata nella Conferenza Unificata Stato-Regioni sui criteri per il rilascio ed il rinnovo delle concessioni dei posteggi per l’esercizio del commercio su aree pubbliche che, nel rispetto dei principi della Direttiva “Bolkestein”, era riuscita sia a salvaguardare le peculiarità del commercio ambulante che tutelare gli operatori, la proroga in questione ha creato insicurezza nell’operatività e nelle considerazioni delle diverse scadenze. L’intuizione dei 40 punti riconosciuti all’occupante del posteggio assicurava infatti la stabilità della situazione fino al 2029 con la possibilità, nel frattempo, di poter ricercare e individuare una eventuale soluzione definitiva.
Come noto il commercio su aree pubbliche, che conta circa 9/10.000 occupati, vive un momento difficilissimo dovuto al contesto socio-economico del Paese e, in moltissimi casi, alle politiche locali. Il costo per il rinnovo di una concessione, tra diritti di segreteria, bolli, pratiche amministrative e spese varie, si aggira intorno agli 80-100,00 Euro. Se pensiamo che ogni operatore è titolare di circa una ventina di concessioni tra mercati e fiere, il costo complessivo per le operazioni di rinnovo si aggira intorno a 1.600/2.000 Euro per ogni impresa. Complessivamente, questo momento amministrativo genera per il settore del commercio su aree pubbliche un costo complessivo stimato tra gli 8 ed i 10 milioni di euro.
Confartigianato pertanto, sollecita i Comuni alla partecipazione all’incontro per fare chiarezza sulla questione e capire la linea d’azione più adeguata al fine di tutelare le imprese coinvolte che, in un contesto economico già difficile, non possono permettersi di accollarsi altri gravosi oneri che potrebbero rivelarsi inutili.
E’ giunto al giro di boa 'Info desk terremoto' l'iniziativa, gratuita, ideata da Confcommercio Marche Centrali e dedicata agli operatori economici delle aree devastate dal sisma che possono conoscere, nell'ambito di un colloquio a tu per tu con un consulente Confcommercio, soluzioni per dare un futuro alla propria attività.
Le prime due date previste, il 9 gennaio a Sarnano e il 12 gennaio a San Severino Marche, sono state un successo e sono stati molti gli imprenditori che hanno chiesto ai professionisti di Confcommercio indicazioni e suggerimenti, in particolare sul Credito, sul Lavoro, sul Normativo-Tecnico e sul Tributario, per ridare vita alle loro attività economiche. C'è grande attesa ora per il prossimo appuntamento di 'Info desk terremoto' che si terrà il 16 gennaio a Tolentino presso la sede Confcommercio Imprese per l'Italia Marche Centrali in via Ozeri 17. L'ultima data prevista per questa fase di 'Info desk terremoto' è stata fissata poi il 19 gennaio 2017 a Castelraimondo (c/o Borgo Lanciano, Località Lanciano 5). Massima elasticità dell'Organizzazione anche per quanto riguarda gli orari: i professionisti di Confcommercio Marche Centrali sono a disposizione per tutta la giornata come da calendario e cioè la mattina dalle ore 9.30 alle 13.00 e il pomeriggio dalle 14 alle 17.30.
“Gli imprenditori delle zone terremotate – il commento del direttore generale di Confcommercio Marche Centrali prof.Massimiliano Polacco –, hanno compreso l'importanza della nostra iniziativa e sono usciti molto soddisfatti dagli incontri con i nostri professionisti. Invito dunque chi non lo avesse ancora fatto a sfruttare questa occasione, che ricordo essere gratuita, partecipando al prossimo appuntamento di Tolentino e/o a quello del 16 gennaio a Castelraimondo”.
Crolla l'afflusso dei turisti stranieri nelle Marche per colpa del terremoto. A ottobre gli arrivi di visitatori stranieri sono diminuiti del 36% rispetto allo stesso mese del 2015, con una perdita netta per le strutture ricettive di 15 milioni di euro.
Lo afferma la Coldiretti, che ha elaborato i dati diffusi dalla Banca d'Italia. I turisti provenienti dall'estero sono passati da 115 mila a 74 mila mentre la spesa è scesa da 34 a 19 milioni di euro e i pernottamenti da 605 mila a 224 mila. E' il primo effetto 'calcolabile' del sisma del 24 agosto (prima dunque delle forti scosse del 26 e 30 ottobre) che ha invertito drammaticamente un trend positivo fino a quel momento. Nei primi otto mesi del 2016 i viaggiatori stranieri nelle Marche erano saliti a quota 945 mila, quasi il doppio dell'anno precedente (546 mila), miglior risultato degli ultimi cinque anni.
(Fonte: Ansa)
Dall'architetto Giuseppe Bocci, titolare della "Bocci and Partners srl" di San Ginesio riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione sul post sisma.
"In questi giorni lo Stato Italiano sta creando un nuovo modello di ricostruzione post-sisma. Un processo normativo che andrà avanti per settimane, mesi, anni. Si tratterà di un modello in parte uguale ed in parte diverso da quelli precedenti e caratterizzato da una sola certezza: quella di mettere in difficoltà i terremotati e gli operatori burocratizzando la ricostruzione.
La società di ingegneria che rappresento, la Bocci and Partners srl, avendo avuto l'opportunità di lavorare sulle ricostruzioni dei terremoti che hanno colpito l'Italia negli ultimi venti anni (Marche-Umbria 1996; Abruzzo 2009; Emilia-Lombardia 2012), ha provato a mettere a confronto i vari modelli adottati per quelle ricostruzioni. La conclusione che ne abbiamo tratto è desolante. Non c'è modello che si somigli neanche un po'. Ogni volta ogni Regione si è inventata il proprio sistema che, per essere perfezionato, ha allungato di anni la ricostruzione, pur disponendo di adeguate risorse finanziarie. Infatti il problema non è, come comunemente si pensa, “non ci sono i soldi”, bensì “i soldi ci sono, ma non si riesce a spenderli”.
In mancanza di un modello unico ogni Regione ha potuto “inventarsi” la propria ricostruzione senza avvalersi delle esperienze di chi ci era passato precedentemente. Mi domando: “perché l'Abruzzo non ha adottato il modello marchigiano (Marche-Umbria 1996), magari perfezionandolo?”. Bene o male la Regione Marche in dieci anni ha sostanzialmente concluso la propria ricostruzione. L'Abruzzo invece dopo otto anni dall’evento sismico è ancora all’inizio. Quante giravolte burocratiche!! Dapprima la cosiddetta “filiera” di società pubbliche, FINTECNA- RELUIS – CINEAS, incaricate di validare i progetti. Poi, dopo tre anni e mezzo, mandata a casa la “filiera” è stato bandito il famoso “concorsone”, per l’assunzione di circa 400 tecnici e sono stati istituiti gli uffici USRC (Ufficio Speciale Ricostruzione Comuni Cratere9 – USRA (Ufficio Speciale Ricostruzione L’Aquila). Ma fatene uno solo!!! – UTR (Uffici Territoriali Ricostruzione). Poi l’istituzione della piattaforma informatica M.I.C. (Modello Integrato del Cratere) che in quattro anni ha subito ben nove aggiornamenti. Inoltre il “limite di convenienza”, l’”istruttoria semplificata”, l’”istruttoria analitica” ed altre diavolerie burocratiche che solo gli addetti ai lavori riescono a stento a comprendere. Poi, cosa assurda, nello stesso territorio sono riusciti a creare normative ed uffici che le gestiscono diversi fra di loro. Con il risultato che il Comune dell'Aquila tratta la ricostruzione in un una certa maniera e tutto il resto del territorio ( Comuni del Cratere) in un’altra.
Ma l'Emilia e la Lombardia non stanno messe meglio. Ognuna delle due Regioni ha le proprie normative ed il proprio modo di gestirle. Ma la cosa più... non saprei come definirla: assurda? ridicola? paradossale? è che l'approvazione delle pratiche di contributo sono state delegate in parte (per le attività produttive) agli uffici regionali attraverso delle piattaforme informatiche dai suggestivi nomi, SFINGE per l'Emilia e GEFO per la Lombardia. Ed in parte ai Comuni (piattaforme MUDE e MUTA). Con il risultato, in quest'ultimo caso, che, con una gestione così frammentata, si stanno generando tante interpretazioni e giurisprudenze quante sono i Comuni. Noi stessi, a fronte di medesimi quesiti, abbiamo ottenuto FAQ discordanti. Cosa accadrà nei TAR in caso di ricorsi a fronte di così diversificati trattamenti? Allora, di fronte di tutto questo ambaradan burocratico e normativo vengono spontanee le seguenti considerazioni: “Perché lo Stato centrale non ha mai istituito un modello unico e definitivo di ricostruzione (come bene o male esiste per la fase d’emergenza) al quale le Regioni avrebbero dovuto adeguarsi senza lasciare i terremotati, i tecnici ed altri operatori, in balia di fantasiose interpretazioni burocratiche nella gestione di normative e modelli sempre nuovi e mutevoli? Perché permettere di trattare la ricostruzione come se gli effetti del terremoto siano stati differenti fra il Comune dell'Aquila ed i 50 comuni del cratere, fra l'Emilia e la Lombardia?”
Queste disfunzioni e i loro effetti, purtroppo, stanno già facendo capolino anche sulla attuale ricostruzione. Sono di dominio pubblico i disagi che stanno subendo i terremotati a causa del repentino abbassamento delle temperature e delle drammatiche condizioni del bestiame. Per non parlare poi del caos che si è creato nella gestione delle schede di rilevamento danni: schede AEDES, schede FAST, perizie giurate, perizie asseverate, ecc.ecc.
Detto questo voglio però essere ottimista per il futuro. Mi auguro con tutto il cuore che questa ricostruzione possa fungere da laboratorio e rappresentare l’occasione per istituzionalizzare un modello definitivo sia per le procedure che per le modalità di interventi. Un modello istituzionale esteso anche ad altri generi di calamità che, purtroppo, in Italia ricorrono frequentemente".
Ubi Banca ha ufficializzato la delibera di un'offerta vincolante a 1 euro al Fondo nazionale di risoluzione, valida fino al 18 gennaio, per tre delle quattro Good Bank, Nuova Banca delle Marche, dell'Etruria e Carichieti.
L'offerta prevede la cessione pro-soluto da parte dei tre istituti di 2,2 miliardi di sofferenze lorde e 0,5 di sofferenze probabili, prima del closing, atteso per il primo semestre. Ubi farà un aumento di capitale da 400 milioni, sul quale ha già siglato un accordo di garanzia con Credit Suisse e Morgan Stanley.
Sta intanto procedendo anche la valutazione di Bper per la quarta 'good bank' rimasta fuori dal radar di Ubi, la Cariferrara sulla quale da quanto si apprende da fonti finanziarie le trattative vanno avanti quotidianamente.
L'istituto emiliano riunisce oggi un cda e dovrebbe fare un punto anche sull'operazione, ma prima dovrà chiarirsi un passaggio importante nella banca legato alla vertenza sindacale.
(Fonte Ansa)
Dopo una trattativa che si è protratta per tutto il 2016, Fornarina, il brand streetwear nato nelle Marche, è stata acquisita da Bright Fame Holdings, società con sede a Hong Kong e di proprietà di People Group, gruppo leader nel design, produzione e distribuzione di calzature, borse e accessori per donna e uomo. Fornarina resterà italiana, con sede a Monte San Giusto (Macerata). L'azienda è guidata da Mauro Gabrielli, manager e responsabile commerciale.
"Affiancheremo Fornarina con le nostre competenze nel design, nella produzione, nella distribuzione e nelle vendite a livello mondiale, per garantire credibilità, autenticità e un Dna unico e riconoscibile", afferma Laurence Mead, vice presidente della divisione brand Bright Fame Holdings. "Il nostro obiettivo sarà aiutare il brand a esprimere il proprio pieno potenziale in tutto il mondo" commenta Tina Liu, presidente di People Group (ANSA).
Dalla carta stampata emerge che le Banche di Credito Cooperativo delle Marche abbiano effettuato in massa una scelta per confluire nel costituendo gruppo Iccrea mentre la BCC di Civitanova sembrerebbe, ma il condizionale è d’obbligo visto lo scenario più che mai in evoluzione in questa fase, l’unica ad essere indirizzata verso il gruppo di Cassa Centrale Banca.
Di seguito l’intervista al dott. Marco Bindelli, Vice Presidente ed Amministratore Delegato ai rapporti con il Movimento del Credito Cooperativo della BCC di Civitanova Marche e Montecosaro, solida banca del territorio che da tempo segue assiduamente il processo di riforma.
Lei viene spesso definito “polemico” nei confronti della Federazione marchigiana delle BCC, ci spieghi per quale motivo.
Evidentemente viviamo in un Paese in cui chi dice la verità e cerca di occuparsi degli interessi generali viene etichettato come polemico.
Il sottoscritto è stato componente del collegio sindacale della Federazione marchigiana delle Bcc per circa 14 anni e nel 2011 ha cercato di scuotere il movimento inviando una lettera alla stessa Federazione, portata a conoscenza anche dell’Organo di Vigilanza, con la quale non intendeva ricandidarsi nella speranza di innescare quel cambiamento che il sistema del credito cooperativo è ora chiamato ad attuare in conseguenza della legge di riforma approvato ad aprile dello scorso anno e che andrà a regime nel 2018. Purtroppo, aver liberato una “poltrona” ha prodotto l’effetto opposto: la Federazione ha aumentato il numero dei componenti l’organo amministrativo per accontentare i nuovi arrivi! La BCC di Civitanova, invece, ha continuato a ragionare con la propria testa e a diventare la banca più solida della regione e tra le migliori a livello nazionale.
Però è un dato di fatto che sulla riforma siete rimasti isolati e che tutte le altre banche regionali hanno aderito al gruppo Iccrea.
Ovviamente quando si ragiona in modo completamente diverso si fa fatica a trovare un accordo. La politica quasi mai va d’accordo con la tecnica; d’altronde i risultati del sistema bancario, anche in ambito nazionale, sono sotto gli occhi di tutti.
Certamente è vero che la Federazione ha cercato di ostacolarci e di isolarci in ogni modo. Basti pensare alle fusioni: negli ultimi anni noi siamo stati fortemente criticati perché eravamo gli unici ad essere favorevoli alle aggregazioni strategiche, rappresentandolo anche alla Banca d’Italia, mentre ora in regione non si fa altro che parlare di fusioni, ovviamente in nostra assenza.
Tornando alla riforma noi ci siamo sempre battuti per la costituzione di più gruppi bancari cooperativi facendo presente le nostre ragioni di natura tecnica e di affidabilità e di professionalità dei soggetti chiamati alla governance. Una cosa che colpevolmente ancora si sottace anche nelle comunicazioni dei “media” è la motivazione vera che ha indotto il Governo a varare questa riforma: la carenza di professionalità della governance di gran parte delle Bcc. Tale questione, ripetutamente sollevata da questa Banca anche dall’Organo di Vigilanza, è alla base dei problemi attuali delle bcc e lo sarà anche in futuro se non si innesta un effettivo cambiamento di mentalità. Sono disposto a cambiare idea e a battermi per il gruppo Iccrea se qualcuno però mi convince del fatto che un unico gruppo governato dalle stesse persone (e con le stesse logiche) che ci hanno portato alla condizione di avere bisogno di una riforma (e che magari hanno anche male amministrato le loro banche) è in grado di risolvere i problemi del credito cooperativo.
Nessuno è in grado di mettere in discussione il fatto che Cassa Centrale Banca (CCB) di Trento abbia dimostrato nel tempo efficienza, competenza, serietà e trasparenza. Non è un caso se tutte le loro società industriali sono in utile.
Qualcuno dovrebbe anche spiegare ai soci e ai dipendenti delle Bcc della nostra regione come mai una Federazione che ha investito nel sistema informatico posseduto dai trentini e, attualmente, ancora considerato uno dei migliori anche in termini di efficienza, faccia del tutto per convincere le banche ad aderire al gruppo Iccrea che possiede il sistema informatico che hanno abbandonato circa 20 anni fa. Oppure dovrebbe spiegare perché il Consiglio di amministrazione della Federazione non intende neppure far presentare il progetto di CCB, contrariamente a quanto indicato dalla stessa Banca d’Italia, intervenuta il 4 gennaio scorso, invitando gli intermediari intenzionati ad assumere il ruolo di capogruppo nazionale o provinciale a comunicarlo formalmente entro il mese di gennaio 2017, alla Banca d’Italia e all’intero sistema delle Bcc, ossia a tutte le Bcc?
Quindi la questione non è perché la nostra Banca ha aderito a CCB, ma capire sulla base di quali logiche, se non quelle politiche, le altre banche aderiranno ad Iccrea.
E sono convinto che non saremo gli unici ad aderire al gruppo CCB, specie alla luce della citata lettera di Bankitalia che, tra l’altro, prevede che “le Bcc interessate dalla riforma, in occasione dell’approvazione del bilancio 2016, deliberino in assemblea a quale gruppo intendono aderire, comunicandolo alla rispettiva capogruppo e alla Banca d’Italia entro i successivi 10 giorni”.
Comunque sembra di capire che le vostre posizioni siano sempre più distanti da quelle delle altre banche regionali?
Io credo che la distanza sia rimasta sempre la stessa. Si tratta di capire se la legge ed il regolatore saranno in grado di attuare effettivamente la riforma anche nei confronti delle Federazioni, oltre che delle Bcc. A quel punto le nostre strade potrebbero anche convergere.
Cosa intende dire?
Per comprendere cosa intendo dire basta riprendere le parole del Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, pronunciate in occasione della Relazione annuale 2015: “Nel definire l’assetto di gruppo e i rapporti tra le varie componenti, occorre seguire logiche strettamente industriali, mediante un patto di coesione che dia effettivi poteri di governo alla capogruppo, e perseguire con determinazione razionalizzazioni e guadagni di efficienza. La componente associativa (ndr. leggasi le federazioni) può mantenere un ruolo di rappresentanza a livello nazionale e territoriale, senza indebite interferenze sulla pianificazione strategica, sulla gestione operativa e sulle funzioni di controllo del gruppo”.
La CNA di Macerata apre un nuovo spazio di coworking.
“Un’ulteriore azione messa in campo dalla nostra associazione – spiega il Direttore Provinciale Luciano Ramadori – per andare incontro alle imprese che si sono trovate in difficoltà a seguito dei recenti eventi sismici. CNA ha creato uno spazio di corworking a Camerino, che è a disposizione anche di professionisti, imprese e start up che operano in quella zona”.
Si tratta di locali ad uso ufficio di diverse metrature, dotate di servizi aggiuntivi quali telefono e fax, rete wi-fi, stampante, sala d’attesa, sala riunioni, ascensore, parcheggio gratuito. Gli uffici si trovano in un moderno centro direzionale, in località Torre del Parco di Camerino, a pochi minuti da Camerino, Castelraimondo, Matelica e altri centri della zona.
“Confidiamo – aggiunge Ramadori – di offrire in questo modo a chi ne avesse necessità l’opportunità di ripartire con la propria attività e condividere un progetto di ricostruzione“.
Per maggiori informazioni è possibile contattare Graziano Cingolani (347/3931068) oppure l’ufficio della Cna Provinciale di Macerata 0733/279536 – sviluppo@mc.cna.it.
Il sindaco Tommaso Claudio Corvatta ha ricevuto questa mattina due referenti di Russia news, il direttore Gianfranco Vestuto e Marco Iaconetti, per parlare di una possibile collaborazione da attivare con i Paesi della Federazione russia e le nazioni di lingua russofona. Russia news è un magazine di informazione italiana nato per sviluppare relazioni turistiche, culturali, economiche ed imprenditoriali tra Italia e Russia, ma anche con gli Stati dell'ex Unione sovietica. La rivista è edita dall'associazione Italeurasia, ente culturale che promuove attività promozionali della cultura e del commercio.
“E' stato un colloquio molto interessante – commenta il primo cittadino civitanovese – Russia news è interessata a pubblicare un articolo sulla nostra città, le sue peculiarità turistiche e culturali e la sua vocazione imprenditoriale e commerciale. Inoltre mi è stato illustrato un programma per la realizzazione di eventi di promozione dei nostri prodotti, coinvolgendo la Camera di commercio italo-russa e l'ambasciata russa. Ci siamo lasciati con l'impegno di rivederci a breve per definire in modo più dettagliato un progetto di collaborazione. E' una prospettiva indubbiamente interessante, visti gli storici rapporti commerciali delle nostre imprese sul mercato russo, ma anche le relazioni culturali tra i due Paesi, che di recente sono state rilanciate ad esempio con la presentazione a San Pietroburgo del libro dedicato al grande ballerino e coreografo Enrico Cecchetti. Mi auguro che presto possano arrivare sviluppi da cui potrebbero derivare opportunità per le aziende del nostro territorio”.
INSERZIONE cod. Conf16
Confindustria Macerata ricerca per azienda manifatturiera una figura di INFORMATICO per implementazione nuovo progetto (rif. cod. annuncio Conf 16). Si richiede laurea in informatica . Titolo preferenziale laurea specialistica. Non necessaria esperienza lavorativa. Sede di lavoro provincia di Macerata. Preferibile residenza o domicilio in zona di lavoro.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’annuncio.
INSERZIONE cod. Conf14_eu
Confindustria Macerata ricerca per azienda settore accessori calzature una figura di AGENTE / RAPPRESENTANTE per espansione mercato Europa (rif. cod. annuncio Conf 14_eu). Si richiede ottima conoscenza della lingua inglese, esperienza di vendita nel settore calzaturiero, forte orientamento commerciale, iniziativa e determinazione nel raggiungimento di risultati. Preferibile candidati con Partita Iva ed iscritti alla Camera di Commercio.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it, specificando il codice dell’annuncio.
GLI AVVISI DI RICERCA DI PERSONALE SONO RIVOLTI AI CANDIDATI DI ENTRAMBI I SESSI. INFORMATIVA AGLI INTERESSATI: la informiamo, ai sensi dell’art.13 d.lgs. 196/2003 che i dati da lei forniti facoltativamente potranno formare oggetto di trattamento ai sensi dell’art. 4 d.lgs. 196/2003, in particolare con operazioni automatizzate. I dati da lei forniti saranno utilizzati per qualsiasi necessità inerente la selezione del personale. Eventuali dati sensibili (art.26 d.lgs 196/2003) da lei forniti volontariamente richiedono una specifica manifestazione di consenso che ella dovrà esprimere in calce al suo curriculum. La informiamo altresì che i dati personali da Lei forniti potranno essere comunicati a Società, Enti, Consorzi e Professionisti e non verranno diffusi. Il rifiuto a fornirci i Suoi dati personali e ad autorizzarne la comunicazione a soggetti appartenenti alle categorie citate, potrebbe comportare la mancata esecuzione delle operazioni o dei servizi da Lei richiesti. Titolare del trattamento è la Confindustria di Macerata. In relazione ai predetti trattamenti Lei potrà esercitare i diritti di cui all’art.7 D.Lgs. 196/2003.
A seguito del difficile momento che il centro Italia sta attraversando a causa dei recenti terremoti, MAP Communication, agenzia di comunicazione marchigiana attiva nel marketing, advertising, PR e e-business, si è unita al WHITE, il principale Salone Italiano Moda Donna leader internazionale per la ricerca, in un progetto a favore delle imprese presenti nelle aree colpite dal sisma.
Nella prossima edizione del WHITE che si terrà dal 14 al 16 gennaio e in quella seguente di febbraio, il salone metterà a disposizione gratuitamente i propri spazi per realizzare tre aree food & wine, dove saranno proposti prodotti tipici di alcune aziende che hanno sede nei territori colpiti dal sisma.
L’agenzia MAP, fortemente radicata nel territorio del centro Italia, in cui opera da 40 anni, si è fatta promotrice di questa iniziativa con grande entusiasmo, per dare un forte segnale di sostegno e vicinanza a quelle piccole e medie imprese che fanno delle loro tipicità e identità enogastronomiche la propria ricchezza.
Questo progetto permette di promuovere la regione Marche e le sue particolarità del settore food and wine attraverso un canale alternativo che mette in contatto le aziende ed i propri brand con tanti visitatori e aziende provenienti da ogni parte del mondo.
Infatti, parallelamente all’inserimento dei prodotti nelle aree ristorazione, gli ospiti del WHITE avranno anche la possibilità di acquistare alcuni di questi prodotti tipici.
In via del tutto eccezionale, il ricavato delle vendite sarà interamente di proprietà delle realtà partecipanti e non sarà devoluta nessuna percentuale degli incassi al salone ospitante.
Protagoniste delle tre aree Food & Wine (padiglione Tortona 27) saranno tante realtà che hanno sede vicino ai Monti Sibillini: in primis Muoversi Con Gusto, società con sede ad Acquasanta Terme (AP), la cui mission è la promozione e la valorizzazione dei prodotti del territorio piceno e maceratese. Verranno servite tante proposte di menu specifiche per i diversi momenti della giornata, idee street food e abbinamenti con prestigiosi vini made in Marche.
Questo progetto è stato fortemente voluto insieme a WHITE da MAP Communication, la cui sede operativa è nelle Marche, a poca distanza dalle zone terremotate: un progetto di responsabilità sociale che rispecchia non solo il legame con il proprio territorio ma soprattutto la volontà di promuovere lo sviluppo in una regione ad alto contenuto e valore commerciale ed economico. MAP Communication, oltre ad essere promotrice del progetto, si occuperà del coordinamento delle attività di comunicazione e promozione dello stesso.
L’incontro con l’ Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed il sistema Idrico (AEEGSI) del 15 dicembre scorso, promosso dall’AAto 3 di Macerata per richiedere agevolazioni in favore sia delle utenze colpite dagli eventi sismici, sia delle società di gestione, ha prodotto gli esiti sperati. Difatti l’AEEGSI, con Delibera n. 810/2016/R/IDR ha praticamente accolto tutte le richieste formulate dall’AAto 3 Macerata.
I gestori del SII (ma anche agli esercenti la vendita di energia elettrica e gas), su richiesta degli interessati, hanno l’obbligo di garantire la sospensione dei termini di pagamento delle bollette per un semestre per tutte le utenze ubicate nel cratere sismico, non solo riferite a consumi ma anche a tutte le prestazioni conseguenti il danneggiamento e l’inagibilità degli edifici. Gli stessi gestori del SII possono avere accesso garantito a finanziamenti in grado di sopperire alle criticità finanziarie derivanti dai maggiori costi e minori ricavi imputabili agli eventi sismici.
Nello stesso provvedimento si specifica inoltre che nelle prossime settimane l’AEEGSI introdurrà agevolazioni di natura tariffaria in favore delle utenze situate nei comuni danneggiati dagli eventi sismici nonché ulteriori misure perequative a favore dei gestori del SII e finalizzate a garantirne l'equilibrio economico finanziario.
Il Presidente dell’AAto 3 Fiordomo si dice soddisfatto del provvedimento emanato dall’Autorità nazionale: “Reputo le misure introdotte dall’AEEGSI assolutamente importanti e strategiche per il nostro territorio in quanto garantiscono da un lato agevolazioni di natura finanziaria e tariffaria a tutte le utenze ricadenti nei comuni colpiti dal terremoto e dall’altro le necessarie risorse alle società di gestione in modo tale che si potranno evitare situazioni di default.”
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa da Confartigianato Macerata
"Con l’inizio del nuovo anno gli autotrasportatori addetti ai trasporti eccezionali si ritrovano impossibilitati a svolgere il loro lavoro per problemi burocratici e rimpalli di responsabilità tra i vari enti interessati. Infatti con il passaggio di competenze dalle Province all’Anas di diversi tratti stradali, dal 1° gennaio il transito dei mezzi per il trasporto eccezionale risulta bloccato a causa del mancato rilascio delle necessarie autorizzazioni.
Mezzi fermi nei piazzali quindi in attesa del “nulla osta” dell’Anas che tarda però ad arrivare in quanto non ha ancora preso effettivamente in carico i tratti stradali e non può dichiararli autorizzabili o meno. Dall’altra parte le Province si vedono impossibilitate al rilascio di tali autorizzazioni perché non più di loro proprietà.
Di questa gravissima situazione, denunciata da Confartigianato Imprese Macerata di concerto con la Federazione Regionale, ne stanno facendo le spese tutte le imprese di autotrasporto il cui blocco di settore ha inevitabili ripercussioni su tutti i cantieri, in un periodo poi come quello della ricostruzione post sisma, in cui la celerità delle operazioni sappiamo essere di vitale importanza.
“Tutte le autorizzazioni per convogli eccezionali che interessano tratti di strada con ponti o cavalcavia sono bloccate – dichiara il Presidente Provinciale di Confartigianato Trasporti, Emanuele Pepa - e nessuno si sta prendendo la responsabilità di firmare un atto autorizzativo che interessi il passaggio di ponti o cavalcavia sia per autorizzazioni singole/multiple, sia periodiche”.
Un colpo pesante all’economia della nostra Regione al quale si aggiungono i nuovi e preoccupanti costi a carico delle imprese e dell’utenza. Se le autorizzazioni per il transito infatti tardano ad arrivare, non si può dire lo stesso per le comunicazioni relative al nuovo listino prezzi per ogni singolo parere, da rilasciare agli enti che ne faranno richiesta. Infatti l’Anas ha già trasmesso tale listino che, diviso in 3 tipologie di verifiche per la portabilità di ponti e cavalcavia (livello 1 da 250€, livello 2 da 500€, livello 3 da 1000€ per ogni singolo ponte), comporterà un innalzamento dei costi che andranno a ricadere ingiustamente sulle aziende di trasporto, le quali ricordiamo sono già tenute a pagare gli indennizzi di usura strada.
Confartigianato sta valutando con i propri legali una azione di risarcimento danni e si riserva di decidere tempestivamente una manifestazione di protesta portando in piazza i mezzi eccezionali che sono fermi sui piazzali, con o senza le autorizzazioni per la circolazione degli stessi.
Vista la gravità della situazione si confida in un intervento tempestivo del Prefetto di Macerata e delle autorità competenti affinché almeno in questa fase transitoria di passaggio delle competenze dalle Province all’Anas, ci possa avvalere dei dati già in possesso delle società proprietarie delle infrastrutture per il rilascio delle autorizzazioni che potranno far ripartire uno dei settori più strategici per lo sviluppo del territorio come quello dell’Autotrasporto".