Hammurabi è la pasta di grano monococco macinato a pietra realizzata con il marchio La Pasta di Camerino. La presentazione è avvenuta nella sede dell’azienda a Camerino che ha 58 dipendenti e chiuderà il 2018 con oltre 18 milioni di fatturato. “Si tratta di un grano antico di eccellenza – ha spiegato Federico Maccari, direttore di Entroterra Spa – che abbiamo recuperato grazie ad un lavoro congiunto con Isea e l’Università di Camerino. Le sue caratteristiche organolettiche sono straordinarie e uniche nel mondo della pasta per l’altissimo contenuto di proteine 20%, alto contenuto di fibre, di fosforo, ferro e magnesio. Una specie apprezzata fin dai tempi della Mesopotamia per le sue proprietà nutrizionali”. Alla presentazione del nuovo prodotto che si inserisce nel catalogo dell’azienda nata nel 2002 che comprende la pasta all’uovo, quella di semola e di farro tutte realizzate in chiave artigianale con materie prime 100% italiane, triplo impasto lento, trafilatura la bronzo ed essiccazione a bassa temperatura, hanno partecipato le istituzioni locali e regionali. A distanza di un anno dall’inaugurazione dell’ampliamento dell’azienda con il quale abbiamo raddoppiato la superficie coperta e lanciato la produzione della pasta di semola e di farro assumendo altre 20 persone tutte del territorio, sono molto felice di ritrovarci qui. Quando tanti anni fa siamo partiti con mia moglie Mara in questa grande avventura di creare La Pasta di Camerino avevamo un sogno che oggi continua a crescere, grazie al contributo prezioso di nostro figlio Federico e quello di Lorenzo che sta entrando anch’egli in azienda, oltre che di tutti i dipendenti e collaboratori, moltissimi giovani, che sono di Camerino e dintorni e che, attraverso il lavoro nella nostra azienda, possono avviare un progetto di vita anche in un territorio gravemente ferito dal sisma”. “E’ un grande piacere vedere come un’azienda di Camerino che è già un’eccellenza apprezzata e riconosciuta in Italia e non solo, continui a crescere ed investire” – ha detto il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui che ha portato il proprio saluto, come Angelo Sciapichetti, Assessore alla Montagna ed alle aree interne della Regione Marche e l’On. Tullio Patassini, Membro della Commissione Attività Produttive della Camera di Deputati. “L’imprenditore è spesso portato a risolvere da solo i propri problemi ma la vicinanza delle istituzioni è comunque importante – ha aggiunto Federico Maccari – e saper di poter contare su rappresentanti pubblici diventati amici ci gratifica”. “Per noi l’azienda Entroterra e la famiglia Maccari sono un punto di riferimento della città di Camerino e di questo territorio” – ha detto il Rettore Claudio Pettinari. “Il loro dinamismo imprenditoriale, il loro coraggio e la collaborazione proficua sono uno stimolo costante e questo nuovo prodotto lo conferma”. Gli interventi di Laura Gazza, ricercatore del Centro di Ricerca per l’ingegneria e la trasformazione agroalimentare di Roma, di Antonio Carroccio direttore dell’U.O.C. di medicina interna dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca e di Giuseppe Mazzarella, Ricercatore presso l’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del CNR di Avellino hanno dato un contributo scientifico importante all’incontro così come il contributo del grande campione Juri Chechi. Dopo la benedizione di Sua Eccellenza Mons. Brugnaro Vescovo di Camerino, Simone Scipioni, vincitore di Masterchef 2018 ha proposto un cooking show con la pasta Hammurabi. “E’ un giorno di festa per tutti – ha concluso Gaetano Maccari
Luca Ceriscioli, Presidente della Giunta Regionale è stato nella mattinata in visita all’azienda Entroterra spa in occasione del lancio della nuova pasta Hammurabi, di grano monococco macinato a pietra realizzata con il marchio La Pasta di Camerino. “Le nuove generazioni guardano a cosa c’è nei prodotti dal punto di vista organolettico, che caratteristiche hanno - ha detto Ceriscioli – ed i benefici che garantiscono. Questo prodotto Le produzioni marchigiane devono andare sempre più verso la qualità perché questo è ciò che il mercato vuole e questo è ciò che nelle Marche sappiamo fare meglio e che ci distingue dai concorrenti di tutto il mondo in tutti i settori. Cercheremo in tutti i modi di accompagnare il percorso già di successo che questa azienda e la famiglia Maccari stanno portando avanti utilizzando anche lo spazio della Regione Marche a FICO a Bologna. In modo incredibile l’azienda è cresciuta investendo tanto ed è un esempio di capacità imprenditoriale. Il successo nazionale ed internazionale di questa pasta è il successo di questo territorio e non possiamo che augurarci che prosegua su questa strada e che il mercato accolga questo nuovo prodotto con lo stesso entusiasmo con il quale lo salutiamo noi”.
Fusione con la Bcc pesarese di Suasa; le aperture nei nuovi territori; ingresso nella holding nazionale guidata da Cassa Centrale Banca; nuovo nome e logo. Quello che attende la BCC di Civitanova e Montecosaro è un autunno davvero entusiasmante.
“Ci apprestiamo a diventare una Banca regionale di sistema – dice il Direttore Generale Marco Moreschi – una sfida epocale per questa Banca che affrontiamo davvero pronti e con grandissime motivazioni”.
Il nuovo nome, logo e veste grafica verranno ufficialmente presentati nel corso dell’Assemblea straordinaria dei Soci dell’11 novembre.
“Un passaggio necessario ed utile – continua il DG riferendosi al cambio di nome e logo – perché con le aperture a Castelfidardo, Osimo e Loreto e con l’attività che avvieremo nel pesarese usciremo dai confini territoriali storici e acquisiremo a tutti gli effetti quella dimensione regionale che è giusto che si rispecchi anche nella ragione sociale”.
Da gennaio, inoltre, entrerà in vigore il nuovo assetto con l’aggregazione di Bcc di Suasa (Istituto di credito cooperativo con sede a San Michele al Fiume, provincia di Pesaro Urbino).
Anche questa storica aggregazione sarà oggetto dell’Assemblea di novembre.
Per la Banca vorrà dire arrivare ad avere 24 Filiali (dalle attuali 16) distribuite in 4 provincie; i dipendenti arriveranno ad essere 160, mentre i Soci dai 5 mila attuali a circa 10 mila.
Anche i dati aggregati economici e patrimoniali vedranno mostrare i muscoli nel perimetro Marche la nuova Banca che si costituirà, con circa 2 miliardi di euro di montante per oltre un miliardo di euro di mezzi amministrati.
Infine, sempre da gennaio, l’attuale Bcc di Civitanova entrerà a far parte, così come previsto dalla riforma del Credito Cooperativo, di un grande Gruppo Nazionale che farà capo alla trentina Cassa Centrale Banca.
Intanto nei giorni scorsi si è chiuso il ciclo di inaugurazioni (che ha segnato lo “storico sbarco” nell’anconetano per la Bcc di Civitanova) delle tre nuove Filiali, la sede distaccata di Castelfidardo (in via Perosi) e gli sportelli di Osimo (in via Vittorio Bachelet 13, a Campocavallo) e Loreto (in via Donato Bramante 41), partite subito molto bene con circa 500 nuovi conti correnti attivati e con circa 20 milioni di euro di masse gestite.
Tutti del territorio, così come tradizione della Bcc civitanovese, i collaboratori delle tre nuove Filiali: per Castelfidardo Maurizio Foglia (titolare di filiale), Mauro Conocchioli, Michele Colombati, Rossana Ginevri ed Elisa Fiordomo; per Loreto Stefano Santoro (titolare della Filiale), Luca Ballini, Angela Galassi e Marco Cannuccia; per Osimo Alberto Leonardi (titolare della Filiale), Alessandro Mengarelli e Loris Giuliodori.
Da registrare nel frattempo i dati molto positivi con cui si è chiusa la semestrale di giugno.
I risultati patrimoniali al 30/06/2018
“Al 30 giugno – illustra i dati il DG – il totale dei mezzi amministrati ammonta a 654 milioni di euro in crescita del 2,4% caratterizzati da una raccolta diretta stabile e una indiretta in crescita dell’8,5%; forte la crescita della voce risparmio gestito per un +20%.
Gli impieghi, pari a 297 milioni di euro, crescono del 4,1% con la parte a breve che si caratterizza per la prima volta per una crescita del 13,3%.
I numeri segnano pertanto una crescita armonica di tutte le componenti legate all’attività caratteristica.
Si richiama come l’elevata incertezza sulle prospettive di ripresa hanno indotto la Banca ad adottare una politica estremamente rigorosa nella valutazione dei crediti deteriorati. Al 30 giugno 2018 la percentuale di copertura di tutto il credito deteriorato è del 65%; a tal proposito si evidenzia come dopo il perfezionamento della cessione di un importante stock di sofferenze nello scorso mese di luglio la Banca abbia raggiunto una percentuale di credito deteriorato sul totale degli impieghi vicino al 10%, in linea con i migliori standard di riferimento del sistema bancario nazionale.
Il rapporto tra impieghi e raccolta è pari al 70%.
I risultati economici al 30/06/2018
Il margine d’interesse da attività caratteristica segna un andamento in crescita dell’11% ed, unitamente ad una crescita del 5% dei ricavi da servizi, oltre a confermare un quadro di assoluta positività evidenzia la volontà della banca di porsi come interlocutore di riferimento dei propri territori.
Il margine d’intermediazione pari 10,8 mln è in crescita del 14% così come il risultato netto della gestione finanziaria è in crescita dell’11%.
In flessione le spese amministrative grazie all’importante lavoro di revisione di tutti i centri di costo che porta ad una contrazione delle spese ordinarie del 3,3%; in flessione anche le spese per il personale del 7% quale risultato del recente efficientamento della struttura organizzativa e del nuovo modello distributivo.
L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 3,4 milioni di euro.
L’utile netto si attesta a 2,8 milioni di euro.
Le imprese fanno rete per la ricostruzione. Con “Restauramarche- filiera delle imprese della ricostruzione” di Ance e Confindustria Marche è il contratto sottoscritto oggi grazie al quale le imprese, da subito dopo il sisma, si sono associate, trovano ora uno strumento concreto per rispondere alle richieste delle committenze pubbliche e private.
“Restauramarche . ha spiegato Carlo Resparambia, presidente di Ance Macerata - unisce le nostre eccellenze imprenditoriali ponendole in una logica di sistema per dare una risposta concreta alle istanze di un territorio ancora in una fase di emergenza a causa del sisma 2016. Siamo convinti che aggregare le forze aziendali locali sia l’elemento vincente per affrontare la sfida della ricostruzione”.
“Il contratto di rete Restauramarche - aggiunge Enrico Crucianelli, presidente di Restauramarche - è una reale opportunità per le aziende del sistema. Attualmente il contratto è costituito da imprese aderenti al sistema dell’edilizia e dell’indotto di Confindustria e Ance Macerata. le strategie e le scelte vengono condivise e deliberate all’interno dell’organo comune, composto da imprese leader nella ristrutturazione edilizia e nel restauro conservativo nonché dai presidente delle sezioni della filiera dell’edilizia. La mission di Restauramarche è orientata a favorire opportunità di business per le aziende aderenti. A tal fine abbiamo introdotto nel contratto un organo tecnico, attualmente presieduto dall’architetto Mario Sensini, che provvederà a promuovere la rete”.
“Il contratto di rete - conclude Gianni Niccolò, direttore di Confindustria Macerata - è uno strumento orientato a progetti di investimento comuni tra più soggetti imprenditoriali e finalizzati ad accrescere, attraverso l’aggregazione, il potenziale di innovazioni e di capacità competitiva dei contraenti. Con quest’iniziativa, Confindustria dimostra ancora una volta la capacità di essere concretamente vicina al territorio, alle comunità e alla imprese”:
Nelle Marche è guidato da donne un terzo delle imprese under 35: a fine giugno erano 3.844 su 39.039 a direzione femminile. Lo evidenziano i dati del Centro studi Cna Marche che ha elaborato le cifre fornite dal Medio Credito Centrale. Nel 2017 sono calate le richieste di finanziamento delle imprese 'in rosa' accolte: 4.332 (-7,2% rispetto al 2016) per un ammontare di circa 699 milioni di euro (-0,2%). Il "nervo scoperto", spiega Emilia Esposito, presidente di Cna Marche Impresa donna, è la "grande difficoltà delle giovani a ottenere finanziamenti: le porta a privilegiare attività a bassa necessità di investimenti. Quelle che provano ad avviare imprese più strutturate, per finanziarsi ricorrono a relazioni parentali provano a intercettare qualche bando regionale o europeo o si rivolgono a Confidi". Altro ostacolo è la "carenza di servizi di welfare come asili nido e altre attività a supporto". Il settore con maggiore presenza di imprese femminili è quello dei servizi alla persona o alle famiglie.
(Fonte Ansa)
"Marche declassate a Regione in transizione dall'Ue". Lo ha annunciato il presidente dell'Istao (Istituto Adriano Olivetti) Pietro Marcolini nel corso della presentazione della terza edizione di '#Marcheuropa' avvenuta oggi a palazzo delle Marche ad Ancona. Il declassamento però' porterebbe nelle Marche più risorse europee per sostenere un territorio in difficoltà. "Siamo alla vigilia della predisposizione dei bilanci dell'Ue per la programmazione 2021/2027- premette Marcolini-. Le Marche sono state declassate da Regione ordinaria a Regione in transizione. Per questo, nell'ambito di una programmazione che all'Italia assegnerà indicativamente il 6% di risorse in più, stimiamo che alle Marche possano essere attribuiti dal 10% al 20% di maggiori contributi. Rispetto ai tradizionali 1.200 milioni di euro per le Marche e' presumibile un aumento almeno del 10% nella programmazione comunitaria 2021/2027". Il declassamento a Regione 'in transizione' è dovuto a un calo del Pil pro capite dei marchigiani che ora risulta compreso tra il 75% e il 100% della media europea.
"Credo che sara' una riprogrammazione generosa con le Marche- continua Marcolini-. Questa Regione e' rimasta piu' indietro rispetto ad altri. Non abbiamo le difficolta' che riscontriamo, per esempio, nella vicina Abruzzo ma c'e' una tendenza economica negativa che, purtroppo, e' precedente al sisma. Il terremoto ha poi aggravato la situazione. Per questo e' importante cogliere le opportunita' di una ricostruzione programmata".
(agenzia DIRE)
Mezzo secolo di ricerca e sviluppo all’avanguardia hanno permesso alla MAC srl, azienda guidata da Luigi Mandolini, di diventare una eccellenza italiana nella progettazione e produzione di soluzioni tecnologiche. MAC segue l’intero ciclo di sviluppo del prodotto dall’analisi strategica di mercato al design, dalla progettazione all’industrializzazione, tenendo al centro delle sue attività i bisogni dell’uomo e il desiderio di migliorarne la qualità della vita. La tecnologia è l’elemento fondante: costanti investimenti nella ricerca e nello sviluppo, uniti a passione e dedizione per le tecnologie di frontiera fanno sì che la MAC sia da sempre all’avanguardia nel suo settore di riferimento.
Il 2018 è l’anno delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario, attraverso una conferenza stampa in cui Luigi Mandolini, presidente di MAC, e le più alte autorità del territorio esporranno l’importanza di sostenere e garantire la crescita di una realtà imprenditoriale che ha radici ben salde nella sua regione di provenienza.
Durante la conferenza stampa verrà presentata la mostra fotografica “Pensiero. Uomo. Tecnologia.”, curata dal fotografo Roberto Mazzola. La mostra illustra il percorso di questi 50 anni ed è esposta nella sede storica dell’azienda all’interno delle mura di Recanati in Porta Marina. All’interno delle 25 opere si ritrovano elementi come: uomo, territorio, città, passato e futuro che da sempre ispirano i valori fondamentali MAC di innovazione, tecnologia e design con passione al servizio dell’uomo.
L’incontro sarà anche l’occasione per presentare la Conferenza “Human Experience and Technology: Future Perspectives” che si terrà presso l’Università di Macerata il 18 ottobre 2018 quando MAC, in collaborazione con l’Università di Macerata, ospiterà l’illustre Prof. Joseph A. Paradiso del MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston per discutere nuovi progetti di ricerca sull’“empatia digitale”: un importante ed innovativo studio che MAC sta conducendo attivamente per raggiungere un nuovo livello di integrazione tra uomo e tecnologia.
Le ramificazioni valicano i confini territoriali e si allungano attorno al globo per migliorare la qualità della vita, grazie a innovazioni scientifiche applicate al prodotto, e al costante desiderio di essere precursori in territori inesplorati dove idee, design, scienza e tecnologia si incontrano per dare forma a ciò che non esisteva, plasmando il futuro.
Nei primi sei mesi del 2018, le aziende marchigiane hanno assunto 122mila persone, +10,8% rspetto allo stesso periodo 2017. Secondo i dati Osservatorio sul precariato dell'Inps, elaborati dall'Ires Cgil Marche, la maggior parte dei neo assunti ha un contratto a termine o precario (90,4%); solo il 9,6% è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato. Dati che mettono le Marche al primo posto in Italia per precarietà. Tra le tipologie di lavoro precario, cresce più di tutti il contratto in somministrazione, +23,1% e tocca 26 mila attivazioni. Cresce il contratto intermittente (+4,4%) che nei primi sei mesi del 2018 arriva a quasi 18 mila nuove assunzioni.
La forma più utilizzata è quella del contratto a termine (48 mila, +9,4%). Bene il contratto di apprendistato, +11,8% attestandosi su 6 mila unità. I contratti a tempo indeterminato segnano +11,4%, ma sono l'unica forma contrattuale con saldo negativo (-4.000 contratti) tra assunzioni e cessazioni.
Fare un punto tra istituzioni e vertici bancari per scongiurare la soppressione delle piccole filiali bancarie nelle zone interne, molte delle quali rientranti nel cratere sismico, anche a seguito alla recente mozione dell’Assemblea legislativa delle Marche, votata all’unanimità. Era questo lo scopo dell’incontro di oggi tra l’assessore regionale alla Protezione civile, Angelo Sciapichetti, il consigliere regionale Francesco Micucci e i vertici di UBI Banca a Jesi, in particolare il direttore generale, Nunzio Tartaglia.
“L’esito dell’incontro - ha dichiarato Sciapichetti -è stato purtroppo deludente, registrando una totale indisponibilità da parte dei vertici a riconsiderare la volontà di chiudere le piccole filiali. Ci aspettavamo una maggiore attenzione e comprensione delle esigenze dei territori colpiti e delle aree interne delle Marche, ci pare, invece che la logica rimanga unicamente quella della riduzione dei costi per UBI e di non farsi carico delle problematiche contingenti di quelle zone. Speriamo quindi in un ripensamento e in un ulteriore dialogo propositivo per arrivare a soluzioni comuni. Nei prossimi giorni intanto incontreremo anche i vertici di altri istituti bancari sperando di trovare un atteggiamento più aperto alle istanze della comunità”.
Il consigliere maceratese, Francesco Micucci ha tenuto a precisare che “Quello che praticamente ne abbiamo ricavato è che UBI Banca non ha alcuna intenzione di investire su questa problematica. Quei presidi bancari sono pure dei presidi sociali, la cui permanenza può favorire il ritorno dei cittadini nelle zone colpite dal sisma”.Entrambi i rappresentanti della Regione Marche hanno poi sottolineato come della questione non possa non farsi carico anche il Governo, considerata la peculiare situazione marchigiana, con un pacchetto di misure specifiche per il terremoto che consentano alle filiali di rimanere aperte.
Grande partecipazione sia in termini di partecipanti che di attenzione al Seminario che si è tenuto ieri 20 settembre presso Confindustria Macerata sul tema “LA FATTURAZIONE ELETTRONICA -
Il nuovo contesto normativo e i nuovi adempimenti”. L’evento è promosso da “4.manager” l’Associazione creata da Confindustria e Federmanager per progettare e realizzare iniziative di alto valore per rispondere ai fabbisogni emergenti dei manager industriali e degli imprenditori, in collaborazione con Sistemi Formativi Confindustria. Nel corso del convegno la dott.ssa Giannaede Ferracani (dell’Area Politiche Fiscali di Confindustria Nazionale) ha analizzato la nuova disciplina che entrerà in vigore il 1° gennaio 2019 e che introdurrà l’obbligo di fatturazione elettronica tra soggetti privati. Si tratta, ha precisato la dott.ssa Ferracani, di una novità normativa a grandissimo impatto che, nei prossimi mesi, coinvolgerà le imprese in un importante processo di cambiamento nell’effettuazione di alcuni adempimenti amministrativi, le imprese dovranno infatti avviare importanti investimenti per adeguare i sistemi informatici e aggiornare le procedure di gestione del ciclo, attivo e passivo, di fatturazione.
E’ intervenuto all’incontro anche il Dott. Gerardo De Caro, funzionario dell’Agenzia delle Entrate, che ha parlato ed esaminato le regole tecniche per l’emissione e la ricezione delle fatture elettroniche attraverso l’utilizzo del Sistema di Interscambio dell’Agenzia. Il Presidente di Confindustria Macerata Pesarini ha aperto l’evento affermando che “Seminari come quello odierno sono fondamentali per accompagnare le imprese e guidarle nelle complesse novità giuridiche e tecnologiche”. L’incontro è stato importante per informare e sensibilizzare le imprese sugli impatti derivanti dall’implementazione di questo processo inevitabile di digitalizzazione.
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INSERZIONE cod. Conf 141
Confindustria Macerata ricerca per azienda settore edilizia industriale e meccanica del territorio una/un ADDETTO AMMINISTRATIVO (cod. annuncio Conf 141), anche con poca esperienza nel ruolo. Si richiede Laurea in Economia e Commercio, buone capacità relazionali, buon utilizzo dei sistemi informatici.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità’ alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, specificando il codice dell’ annuncio, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it (Assindustria Servizi srl soggetto accreditato con decreto Regione Marche n. 235/ SIM del 30/06/2016).
Il presente annuncio é rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
Si riunisce la Commissione Bilancio, Finanze e Personale del Comune di Recanati. A convocarla, giovedì 20 settembre alle ore 17,30 presso gli uffici comunali in via E. Mattei, è il Presidente Alessandro Biagiola. All’ordine del giorno l’approvazione del bilancio consolidato dell’esercizio 2017 ai sensi dell’art.11-bis del D.Lgs n.118/2011; presa atto permuta aree site a Recanati in località Montefiore.
Lunedì 24 settembre si riunisce la Commissione Urbanistica, Lavori Pubblici e Ambiente. A convocarla, alle ore 12,30 presso gli uffici comunali in via E. Mattei, è il Presidente Gianfilippo Simoni. I punti all'ordine del giorno sono quelli relativi alla variante parziale al P.R.G. per declassamento edifici colonici ai sensi dell’art.15 comma 5 della L.R. 34/92. Approvazione; variante parziale al P.R.G. Via del Donatore. Approvazione.
La riforma degli orari nel Commercio è uno dei temi caldi di questo autunno del quale si sta parlando tanto con il rischio, a volte se non spesso, di fare confusione e di non centrare gli aspetti fondamentali di un provvedimento che porterà degli effetti importantissimi nel settore. La nebbia che non si dirada attorno alla riforma ha spinto Confcommercio Imprese per l’Italia Marche e l’Università Politecnica delle Marche a fare il punto della situazione partendo da studi e dati effettivi.
“Studiamo da anni – le parole del prof.Gian Luca Gregori Pro-Rettore dell’Università Politecnica delle Marche –, gli effetti dei provvedimenti governativi ed abbiamo già dimostrato le conseguenze delle liberalizzazioni e del moltiplicarsi degli insediamenti di grande distribuzione partendo dal concetto chiave che il territorio è una somma di flussi di persone. Abbiamo già dimostrato che c’è una saturazione commerciale della grande distribuzione e spiegato come le liberalizzazioni di Monti non abbiano portato gli effetti annunciati, in particolare aumento dell’occupazione e PIL. Ora siamo di fronte ad un altro potenziale cambiamento epocale e ciò che auspichiamo è che la programmazione non sia ideologica e tenga conto dei dati prodotti in questi anni. Dobbiamo partire dai territori e intervenire con logica e buon senso sulle caratteristiche di ogni zona per programmare la distribuzione e la commercializzazione dei prodotti tenendo conto, come ci ha spiegato il professor Temperini che è qui con me e che ha studiato la situazione internazionale, che il nostro Paese è tra quelli maggiormente liberisti. C’è un altro elemento poi che va considerato nelle valutazioni che stanno precedendo le decisioni e cioè la tutela del personale dipendente: stiamo parlando di 3/4 milioni di lavoratori che domenicalmente sono occupati. E’ evidente che ciò di cui stiamo parlando ha una portata enorme e l’auspicio che qui voglio ribadire è che siano fatti i debiti ragionamenti, coinvolgendo anche chi come noi ha messo in campo degli strumenti di analisi, prima delle decisioni”.
Nel corso dell’incontro è stato consegnato ai presenti un documento di sintesi delle varie posizioni politiche sulla questione, compresa quella della Regione Marche che vorrebbe la reintroduzione di orari di apertura/chiusura, obbligo della mezza giornata di chiusura infrasettimanale, apertura in deroga per 12 giornate l’anno. Il panorama è dunque ampio e frammentato ma Confcommercio Marche non vuole far mancare la propria proposta: “La nostra idea – le parole del direttore Confcommercio Marche prof.Massimiliano Polacco –, va un po’ al di sopra delle altre e parte da un’idea di fondo condivisibile di bloccare alcune domeniche nel corso dell’anno, una scelta che ci permetterebbe di risolvere anche alcuni problemi di confine. Deciso questo bisogna però avviare un ragionamento che tenga conto delle esigenze di ogni territorio valutando al meglio quelle che sono le necessità per poter poi programmare. Bisogna evitare certi errori del passato come la definizione di economia turistica mentre è necessaria una programmazione annuale che ci permetta volta per volta di definire dei parametri sulla base di una situazione di contingenza e ci permetta di sviluppare al meglio e organicamente il nostro territorio”.
La Giunta regionale ha autorizzato lo stanziamento di tre milioni di euro per contenere i danni causati dai lupi al patrimonio zootecnico. "Entro fine mese verrà emanato un bando Psr (Programma di sviluppo regionale) che assegnerà contributi al 100% per realizzare recinzioni, fisse e mobili, destinate al ricovero notturno degli animali al pascolo, secondo tecniche testate dall'Assam in diversi allevamenti nelle cinque province marchigiane. I contributi riguarderanno anche l'acquisto di dissuasori acustici e visivi, e di cani pastori".
Lo comunica la vicepresidente Anna Casini, assessore all'Agricoltura, dopo che la Giunta ha modificato criteri e modalità attuative del Psr per consentire l'emanazione di un bando adeguato alle esigenze marchigiane e alla presenza dei lupi nelle Marche: "Seguiamo con attenzione e con i provvedimenti necessari l'aumento di predazioni che vengono segnalate sul territorio - assicura - Non sottovalutiamo il problema e lo vogliamo gestire con il massimo impegno necessario".
(Fonte Ansa)
Si è tenuta lo scorso venerdì 14 settembre la Convention nazionale di Confartigianato Trasporti alla quale hanno partecipato anche il Presidente e il Responsabile di Confartigianato Trasporti Macerata, Emanuele Pepa e Simone Clementi.
L’evento dal titolo "Innovazione tecnologica e normativa per un moderno assetto dell’impresa di autotrasporto" è stato occasione di incontro e confronto con il Ministro dei Trasporti e Infrastrutture Danilo Toninelli, che si è dimostrato in linea con il piano presentato dalla Federazione nazionale in merito al patto per un autotrasporto merci sicuro, competitivo, meno inquinante e più efficiente.
Un piano, che propone il rilancio della competitività, per il recupero della dignità e redditività delle imprese italiane, che punti sull’innovazione tecnologica e sulla sicurezza dei veicoli.
Secondo una rilevazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato, illustrata nel corso della Convention, l’autotrasporto italiano, in cui operano 91.838 imprese (di cui oltre il 65% sono artigiane e micro imprese) con 325.032 addetti, trasportando 901,5 milioni di tonnellate di merci, subisce una serie di condizioni penalizzanti.
A cominciare dalla situazione delle infrastrutture: la spesa pubblica in opere stradali è diminuita del 10,9% in un anno e l’incidenza degli investimenti e manutenzioni sui ricavi netti da pedaggi delle autostrade in concessione è ai minimi, pari al 29,9%.
Gli autotrasportatori subiscono anche l’impennata del prezzo del gasolio che è aumentato ad agosto 2018 su base annua del 25,4% ed il più alto in Europa anche a causa del peso delle accise. Inoltre, la concorrenza sleale dei vettori stranieri ha fatto precipitare al 20,2% la quota di mercato degli autotrasportatori italiani nel trasporto internazionale delle merci.
Dalla Convention è emersa piena sintonia, tra Confartigianato Trasporti e il Ministro Toninelli sui tagli per il 2019 al rimborso accise gasolio, fra i più cari d’Europa, e sulle compensazioni per i pedaggi autostradali, in merito alle quali il Ministro ha assicurato verranno fatte ulteriori riflessioni.
Accettata quindi, la sfida del Presidente Nazionale Trasporti, Genedani, sul Patto per l’autotrasporto italiano con l’obiettivo di una transizione completa e sostenibile verso veicoli sicuri e tecnologicamente innovativi, per raggiungere la mobilità a emissioni zero nel lungo periodo.
Il Ministro Toninelli ha aggiunto che per il prossimo anno, vista l’evidente insufficienza di investimenti (60 milioni previsti sui 240 del fondo autotrasporto), il Governo lavorerà per reperire maggiori risorse per il settore. Confartigianato a tal proposito ha richiesto l’istituzione di un fondo ad hoc che finanzi un piano quinquennale di incentivi per la sostituzione degli attuali camion (il 65% dei quali sono Euro3 e classi inferiori) con veicoli Euro 6 e a trazioni alternative. Sul fronte della sicurezza, l’Associazione ha poi sollecitato l’affidamento delle revisioni dei mezzi pesanti alle officine private autorizzate dallo Stato, l’informatizzazione del sistema viario, l’obbligo di investimenti per la manutenzione costante a carico dei concessionari. A tutela delle piccole imprese del settore, sono state chieste garanzie sui tempi certi di pagamento da parte dei committenti e la ripubblicazione dei valori indicativi dei costi di esercizio.
“Confidiamo in quanto promesso dal Ministro – ha affermato il Presidente Pepa – e ci auguriamo che questi confronti siano utili per gettare le basi di nuove azioni per la categoria, volte a migliorare la nostra competitività. Il Ministero si è impegnato a pubblicare periodicamente i costi minimi di esercizio, che sono poi i costi minimi di sicurezza e di tutela dei lavoratori che viaggiano, e soprattutto a lavorare per le garanzie dei pagamenti, convenendo con noi, che il rischio d’impresa non può essere scaricato soltanto sui piccoli imprenditori”.
Prosegue con eccellenti risultati la collaborazione tra l’Università di Camerino e l’azienda Fileni, che ha voluto ancora sostenere Unicam attraverso un supporto finanziario di 150mila euro nell’acquisto di una nuova modernissima strumentazione scientifica per analisi sempre più efficienti e precise.
Il nuovo strumento, lo spettrometro di massa Q-TOF, è un analizzatore ibrido ad alta efficienza, ideale per tutte le applicazioni in cui è necessaria l’identificazione certa di composti, poiché consente la determinazione di innumerevoli molecole, che sono presenti in natura oppure prodotte dall’uomo.
Lo spettrometro di massa Q-TOF permette, quindi, l’identificazione e lo studio di molecole di vario tipo, conosciute (targeted) o non conosciute (untargeted), caratteristiche dello specifico alimento, in questo caso carne bianca, in grado di discriminare la qualità del prodotto stesso.
Attraverso studi di lipidomica e metabolomica effettuati sulle carni avicole, sarà possibile valutare l’impatto di uno specifico tipo di dieta (ad esempio bio) dell’animale, sulla qualità e sul valore nutrizionale della carne stessa.
Tale impatto potrà essere valutato anche sui prodotti di scarto del comparto avicolo.
I vantaggi fondamentali del Q-TOF, rispetto ad altri spettrometri già presenti nel laboratorio di spettrometria di massa di Unicam sono la possibilità di determinare in modo accurato e preciso la dimensione della molecola, fornendo la misura della massa con diverse cifre dopo la virgola, nonché di determinare composti sconosciuti e non prevedibili dalle normali indagini analitiche.
“Le elevatissime potenzialità di tale strumentazione – ha sottolineato il prof. Gianni Sagratini, docente Unicam responsabile del corso di laurea in Scienze Gastronomiche e della piattaforma tematica di Ateneo su Alimenti e Nutrizione – , permetteranno l’identificazione di caratteristici marker per valutare la shelf life del prodotto proprio in funzione dei progetti che coinvolgono Unicam e Fileni nello sviluppo di un nuovo imballaggio biodegradabile destinato alla conservazione della carne bianca bio, nonché effettuare studi di cessione relativi a materiali per imballaggi (food contact material)”.
“È con grande soddisfazione e con un sincero ringraziamento – afferma il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari – che oggi inauguriamo questo macchinario così innovativo che l’azienda Fileni ha voluto donarci nell’ambito del progetto ’“Innovation Lab”, condiviso da Fileni per sostenere Unicam dopo il terribile sisma del 2016. Ringrazio ancora i vertici dell’azienda, in particolare il Cav. Giovanni Fileni, che ha sempre creduto nelle potenzialità della ricerca scientifica universitaria e nella sinergia tra mondo accademico e mondo delle imprese per l’innovazione tecnologica e lo sviluppo del territorio”.
“Con grande piacere vediamo il nostro contributo per l’Università trasformarsi in una risorsa utile e concreta per la ricerca scientifica – sottolinea Roberta Fileni, direttore marketing e comunicazione dell’azienda Fileni -. Sostenere la creazione e lo sviluppo dell’Innovation Lab è infatti per noi un modo per aiutare la comunità colpita dal sisma a ripartire come e meglio di prima ma è anche l’occasione per dotare Unicam di strumenti per migliorare la conoscenza condivisa. Lo spettrometro di massa potrà rivelarsi utile in numerose applicazioni e servirà, tra gli altri, anche alla nostra azienda, permettendoci di indagare in profondità le caratteristiche dei nostri prodotti, identificando ciò che li distingue dagli altri e contribuendo a trovare le modalità più idonee e sostenibili per mantenerli sempre più sani e sicuri per i consumatori”.
Approfondire i temi della sostenibilità d’impresa con l’intento di creare valore per le collettività locali attraverso il coinvolgimento diretto di enti, organismi, imprenditori e istituzioni. Questo l’obiettivo dell’appuntamento “Insieme per lo sviluppo sostenibile”, organizzato per mercoledì 19 settembre da UBI Comunità, la divisione di UBI Banca dedicata al terzo settore e ai rapporti con i territori, in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit (AICCON), presso la sala Luigi Bacci del Centro Direzionale Esagono di Jesi.
L’evento si concentrerà sulla presentazione del Bilancio di sostenibilità redatto annualmente da UBI per poi procedere a coinvolgere gli opinion leader invitati provenienti da tutte le Marche e rappresentanti delle principali istituzioni civili e religiose, degli enti del Terzo Settore,dell’associazionismo no profit. Un confronto volto ad individuare i punti di forza e le strategie per creare valore nel tessuto economico e sociale del territorio marchigiano. L’incontro ha infattianche l’intento di raccogliere nuovi stimoli per rafforzare l’impegno di UBI dei prossimi anni nelle principali città della regione.
“La responsabilità sociale d’impresa è un’enorme opportunità di crescita per un’azienda –commenta Nunzio Tartaglia, responsabile della macro area Marche e Abruzzo di UBI Banca – ecco perché diventa fondamentale imparare a gestire con efficacia tutte quelle problematiche che hanno un impatto ambientale, sociale ed etico sulla comunità di riferimento dell’impresa stessa”.Una logica che fa parte del dna di UBI Banca, terzo Gruppo bancario commerciale in Italia per capitalizzazione di Borsa con una quota di mercato di circa il 7% e 1.817 sportelli sul territorio nazionale, e che risponde alla volontà sia di gestire il business in modo sostenibile e socialmente responsabile, sia anche di coinvolgere gli stakeholder in confronto su come la Banca e le sue attività possano ulteriormente contribuire allo sviluppo locale e all’incremento di competitività e benessere dei territori. Una specifica sessione dell’evento verrà dedicata ad approfondire il tema “UBI Banca per il Territorio” grazie al contributo di Damiano Carrara, CSR Manager di UBI Banca, e di Vincenzo Algeri, Responsabile Area UBI Comunità.“Il valore del Bilancio di Sostenibilità – sottolinea Paolo Venturi, direttore di AICCON - supera la mera dimensione rendicontativa e si offre alla comunità degli stakeholder come occasione diconversazione per promuovere nuove piattaforme di sviluppo territoriale”.La fase di ascolto degli stakeholder sarà introdotta dall’intervento di Maria Cristina Loccioni, managing director del gruppo Loccioni, sul tema imprese e territorio per lo sviluppo sostenibile.
La Camera di Commercio di Macerata ha emanato il Bando Imprese Innovative - Anno 2018, al fine di:
- attivare la domanda da parte delle imprese di servizi avanzati e innovativi, favorendo altresì lo sviluppo di un'offerta qualificata;
- supportare l'avvio di percorsi virtuosi di trasferimento di conoscenza e di tecnologia per introdurre innovazioni nei processi di produzione, nei prodotti e nei modelli organizzativi delle MPMI;
- favorire la collaborazione fra i sistemi produttivi locali e il mondo della ricerca;
- valorizzare i risultati degli investimenti in Ricerca, Sviluppo e Innovazione da parte delle MPMI;
- sostenere le ricadute sul territorio dei risultati della ricerca scientifica;
- facilitare l’adozione di tecnologie digitali e strategie di mercato legate alle potenzialità del web.
Grazie a questa iniziativa, le imprese possono richiedere un contributo in relazione alle spese sostenute per le prestazioni di assistenza e consulenza professionale, scientifica e tecnica previste dal bando e ascrivibili ai seguenti ambiti (con esclusione delle spese di formazione):
- Assistenza per l’innovazione dei modelli di business per l’economia digitale e web;
- Consulenza per l’avvio di strategie digitali e di strategie di mercato legate alle potenzialità del web, anche in ottica di omnicanalità;
- Check-up per Innovazione di Prodotto;
- Check-up per Innovazione di Processo;
- Check-up per Innovazioni nell’Organizzazione aziendale;
- Check-up per Innovazioni di Marketing e Commerciali;
- Consulenza per Ricerca Industriale e Applicata, per Sviluppo Sperimentale e Pre-competitivo ;
- Assistenza alla prototipazione e fabbricazione digitale;
- Studi di fattibilità per brevettabilità e Servizi di assistenza tecnico-legale per la domanda di un brevetto per invenzione industriale.
Le richieste di contributo possono essere presentate, secondo le modalità previste dal Bando, esclusivamente via PEC all’indirizzo cciaa.macerata@mc.legalmail.camcom.it dalle ore 00:00 del 13 settembre 2018 alle ore 24:00 del 31 dicembre 2018, salvo chiusura anticipata per esaurimento dei fondi disponibili.
Via le accise regionali sulla benzina nell’assestamento del bilancio regionale, che risponde alle esigenze più urgenti espresse dai territori, mettendo a disposizione del sistema 50 milioni di euro. L’assestamento di bilancio 2018-2020 è stato approvato dalla Giunta regionale delle Marche che si è riunita ieri mattina.
Questa manovra, insieme alla variazione di bilancio varata lo scorso 6 agosto potrà mettere a disposizione del sistema risorse per oltre 50 milioni di euro attraverso il finanziamento di una serie di interventi strategici.
DIS Design Italian Shoes, startup marchigiana specializzata nella produzione di scarpe su misura completamente personalizzabili dal cliente tramite configuratore 3D, ha lanciato una campagna di raccolta fondi online su MamaCrowd, portale gestito da SiamoSoci e prima piattaforma di equity crowfundng italiana.
DIS - Design Italian Shoes si afferma come primo brand di calzature personalizzate Made in Italy che, contando sulle migliori eccellenze artigianali marchigiane - ha rivoluzionato l'industria tradizionale, rivitalizzando le maestranze locali e riuscendo a dare forma ad un paio di calzature personalizzate e fatte a mano in soli 10 giorni. In cambio, per gli investitori, oltre che parte delle quote della società, sono previste anche scontistiche notevoli sui futuri acquisti di scarpe su misura. Tra i progetti in cantiere c’è la possibilità per il cliente di operare la scansione del piede, tramite mobile app o attraverso il totem con touch screen nei negozi fisici affiliati DIS.
L’operazione che punta a raccogliere almeno 100 mila euro, permetterà alla startup di crescere sui mercati internazionali in cui è già presente e lanciare il prodotto in nuovi Paesi. Sono già oltre 50 gli stores nel mondo che già oggi ospitano scarpe DIS, dalla Russia fino agli Stati Uniti, dal Giappone alla Cina. Numeri che, si prevede, aumenteranno grazie alla tecnologia proprietaria che permette ai clienti di personalizzare la propria scarpa direttamente in negozio. I totem installati nei punti vendita, infatti, garantiscono un’esperienza utente perfettamente integrata tra online e offline, aumentando la propensione all’acquisto e la creatività nel disegnare la propria calzatura ideale. Una soluzione, quest’ultima, particolarmente apprezzata nei mercati più ricettivi quali Russia ed Europa dell’Est, e che, secondo le previsioni, dovrebbe portare ad una crescita consistente del fatturato grazie all’accordo già chiuso in Cina con una catena sartoriale di 24 negozi per arrivare a coprire i loro 300 punti vendita e agli accordi in chiusura in Giappone e Corea del Sud.
Il lancio della campagna di crowdfunding e l’espansione internazionale saranno possibili anche grazie al recente ingresso nella società di Nuvolab e al suo accompagnamento con un programma di accelerazione dedicato all’internazionalizzazione della startup
DIS è nata nel 2015 dall’idea dei fratelli Andrea e Francesco Carpineti e Michele Luconi, marchigiani doc e si è posizionata in questi anni come startup innovativa in grado di trovare il giusto connubio tra manifattura Made in Italy di alta qualità e digitale, grazie al configuratore 3D e ad un approccio non convenzionale all’innovazione dei modelli di business tradizionali. Oggi DIS è un brand consolidato che può contare sull’esperienza e sulla profonda conoscenza del settore moda, del marketing digitale e del mercato retail dei propri founder: Andrea Carpineti, Chief Executive Officer; Francesco Carpineti, Chief Commercial Officer e Michele Luconi, Chief Digital Officer.
«Attraverso l’installazione di corner DIS in sartorie e department store - spiega Andrea Carpineti, CEO di Dis - velocizziamo il go to market all’estero, evolvendo l’esperienza d’acquisto tradizionale. Il cliente può provare le scarpe, toccare con mano i materiali, prendere ispirazione dai modelli esposti e creare la propria scarpa personalizzata grazie al configuratore 3D e all’aiuto di un personal stylist. Con questa campagna rilasceremo una nuova funzionalità: la scansione del piede, che potrà avvenire tramite mobile app o attraverso il nostro totem touch screen. E se centriamo l’obiettivo massimo di funding lanceremo anche la linea femminile». Di fatto DIS è l’unico brand Made in Italy a risolvere il grande problema del mondo retail: l’invenduto a fine stagione. Con un minimo investimento, infatti, il negoziante ha uno stock virtuale di 50 milioni di calzature, incassa in anticipo sul venduto, azzera il magazzino e migliora il ciclo finanziario. In soli 18 mesi DIS ha affiliato 50 punti vendita e solo nel primo semestre 2018 ha raddoppiato il fatturato, ricavando 8 euro da ogni euro investito in marketing. DIS nel 2015 ha partecipato al programma televisivo Shark Tank ed è risultata finalista di numerosi premi tra i quali Unicredit Start Lab, Startup Initiative Intesa San Paolo e Europe Startup Award. A metà settembre, inoltre, la startup sarà presente al MICAM di Milano in qualità di brand di calzature Made in Italy con il servizio di personalizzazione più veloce al mondo.
La Conferenza Stampa di presentazione del Glocal Economic Forum ESG89 – Perugia 2018 dell’11,12 e 13 ottobre ha portato l’attenzione dei numerosi presenti sull’importanza di discutere del rilancio del sistema economico di Umbria e Marche attraverso un evento unico.
L’incontro è stato presieduto dal CEO di ESG89 Group, Giovanni Giorgetti, insieme aPaolo Bazzica, Presidente della Sezione Territoriale di Foligno di Confindustria Umbria, Gianluca Pesarini, Presidente Confindustria Macerata e Nando Mismetti, Sindaco di Foligno e Presidente della Provincia di Perugia.
«La comunità e le piccole e medie imprese– ha dichiarato Mismetti – non possono avanzare senza adeguati servizi. Nel programma del Glocal Economic Forum ESG89 – Perugia 2018 c’è l’intenzione di trovare elementi di omogeneità senza dover tenere contodei confini regionali: l’evento fotografa il presente e il futuro di tutti noi».
D’accordo con il Sindaco di Foligno il Presidente di Confindustria Macerata, Gianluca Pesarini:«Il Glocal Economic Forum ESG89 di ottobre ci deve far focalizzare sul rilancio del sistema economico e sociale. Oggi più che mai è necessario sviluppare la cultura nell’impresa: se ci rinforziamo a vicenda, ci sarà sicuramente una crescita, ma per farci sentire dobbiamo avere una voce comune, essere coesi per finalizzare obiettivi comuni».
Lo stesso sentimentè stato espresso da Paolo Bazzica (Bazzica Group),Presidente della Sezione Territoriale di Foligno di Confindustria Umbria. «L’iniziativa di ESG89 Group è non solo intelligente, ma riterrei anche opportuna. Il progetto è quello di unificarci, non solo negli interessi, ma soprattutto nei valori».